REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL SOCIALE DELLA CITTA DI

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1 REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL SOCIALE DELLA CITTA DI Allegato A alla deliberazione di Consiglio Comunale n del 1

2 PREAMBOLO Il presente Regolamento è redatto ai sensi degli artt. 12, 43 e 44 dello Statuto Comunale, del T.U. delle Leggi Regionali in materia di volontariato, Cooperazione Sociale, Associazionismo e Società di mutuo Soccorso n. 1 del 14/02/2008, della Legge 7 dicembre 2000, n. 383 "Disciplina delle associazioni di promozione sociale", della Legge Regionale n. 21 del 18 novembre 2003 Norme per cooperazione in Lombardia. Il Comune di Cernusco sul Naviglio considera quali interlocutori indispensabili le associazioni democratiche e le formazioni sociali che operano all interno della comunità locale, con una particolare attenzione a quelle che sono espressione del volontariato, con le quali si impegna a stringere rapporti di collaborazione decisivi per il conseguimento di importanti obiettivi sociali. Il Comune è consapevole del ruolo fondamentale che l associazionismo ha nel conseguimento del bene della Comunità e pertanto, sulla base delle leggi vigenti, intende aprire al Volontariato prospettive di partecipazione di tale pregevole esperienza alla progettazione di iniziative volte al bene comune e a favorire lo sviluppo di attività socialmente utili. Per realizzare quanto affermato è istituita la Consulta Comunale del Sociale quale organo permanente di promozione e consultazione del Comune sulle risorse, le proposte e le azioni in ambito sociale su tutto il territorio comunale e della Martesana. La Consulta è strumento di conoscenza, confronto e concertazione delle realtà del volontariato e del terzo settore, promuove rapporti permanenti con le altre Consulte operanti sul territorio. Favorisce il raccordo tra le varie Associazioni di Volontariato e tutti i soggetti che agiscono in campo sociale a livello locale. Contribuisce, attraverso le proposte di progetti, di ricerche, di incontri ed altri eventi, alla valorizzazione delle attività di tutto il volontariato, con funzioni di eventuale supporto ad interventi di programmazione e di pianificazione elaborati dall Ente. 2

3 INDICE Articolo 1. Principi.. 4 Articolo 2. Finalità 5 Articolo 3. Organi della Consulta.6 Articolo 4. Durata degli Organi della Consulta.6 Articolo 5. L Assemblea della Consulta.6 Articolo 6. Convocazione e svolgimento sedute dell Assemblea.7 Articolo 7. Compiti dell Assemblea..8 Articolo 8. Il Presidente ed il Vice Presidente della Consulta 9 Articolo 9. Competenze del Presidente.9 Articolo 10. Il Segretario della Consulta..9 Articolo 11. Il Direttivo della Consulta..10 Articolo 12. Elezione dei rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni scolastiche nel direttivo Articolo 13. Competenze del Direttivo..11 Articolo 14. Convocazione e svolgimento sedute del Direttivo 12 Articolo 15. Mozione di sfiducia 12 Articolo 16. Decadenza e dimissioni dei membri degli organi della Consulta..12 Articolo 17. Incompatibilità.13 Articolo 18 Modifiche del Regolamento.13 Articolo 19. Sede 13 Articolo 20. Disposizioni finali.13 3

4 ARTICOLO 1. PRINCIPI Il Comune di Cernusco sul Naviglio rappresenta la comunità che vive nel territorio comunale, ne cura gli interessi, ne promuove lo sviluppo civile, politico, economico e sociale. Riconosce la corresponsabilità, la democrazia, la solidarietà e l uguaglianza quali valori fondamentali per la convivenza fra le persone. A tal fine si impegna a tutelare i cittadini, in particolare i più deboli, favorendone la salute, l educazione, l inserimento sociale, l abbattimento di ogni forma di discriminazione e di svantaggio, condannando ogni forma di intolleranza e diffondendo tra i suoi cittadini gli ideali della pace e della giustizia sociale. In particolare, il Comune persegue le seguenti finalità sociali: a) tutelare la persona e la famiglia, riconoscendone il ruolo sociale ed assicurandone il sostegno anche tramite i servizi sociali ed educativi e valorizzare la funzione sociale della maternità e della paternità; b) curare unitariamente gli interessi e promuovere lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della Comunità locale, al fine di affermare i valori umani ed il soddisfacimento dei bisogni di tutti i cittadini; c) promuovere e tutelare i diritti garantiti dalla Costituzione attinenti alla dignità ed alla libertà delle persone, garantendo la partecipazione dei cittadini, anche in forma associata, alle scelte politico-amministrative nei modi previsti dalla Legge; d) esercitare ogni potere attribuitogli dall ordinamento vigente per promuovere il benessere della Comunità amministrata; e) valorizzare l attività delle libere forme associative ed il volontariato; f) tutelare salute, assistenza e sicurezza sociale; g) promuovere l aggregazione e l inclusione sociale attraverso le attività per il tempo libero; h) promuovere la effettiva e completa realizzazione di parità tra uomini e donne. Il Comune di Cernusco sul Naviglio considera le politiche sociali come strumenti fondamentali di promozione umana ed importanti momenti di crescita della comunità amministrata. In particolare, per concorrere alla coesione sociale ed alla creazione di una cultura condivisa, il Comune favorisce anche a livello di distretto: 1. L Educazione e formazione sociale; 2. La Prevenzione di fenomeni di disagio e di marginalità; 3. L Integrazione sociale; 4. La Solidarietà e l Educazione Civica della Cittadinanza; 5. La Promozione e sviluppo del Volontariato; 6. Lo Sviluppo del settore sociale. 4

5 Nel rispetto del dettato costituzionale, il Comune favorisce l autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività d interesse generale, secondo i principi di partecipazione, solidarietà, pluralismo e sussidiarietà. ARTICOLO 2. FINALITÀ DELLA CONSULTA DEL SOCIALE È istituita in Cernusco sul Naviglio la Consulta Comunale del Sociale, organo di partecipazione consultiva alla programmazione del Comune con funzioni di proposta e di stimolo per gli atti di competenza dell ente locale nell ambito delle attività sociali. La Consulta ha il compito di stimolare e favorire il sorgere e lo svilupparsi di tutte le iniziative volte al potenziamento e alla valorizzazione dei servizi finalizzati alla promozione del benessere sociale, alla prevenzione ed alla rimozione di situazioni di bisogno della singola persona e della collettività. La Consulta ha in particolare le seguenti finalità: a. collaborare con l Amministrazione Comunale alla definizione delle politiche sociali nel pieno rispetto dei differenti ruoli, competenze e responsabilità; b. promuovere la collaborazione e coordinare lo scambio di esperienze fra i soggetti che operano in ambito sociale; c. favorire l intesa fra i soggetti facenti parte della Consulta e fra le associazioni e la pubblica Amministrazione, al fine di concertare azioni, piani e programmi operativi che abbiano scopi e indirizzi comuni e integrabili tra loro; d. proporre la sperimentazione di nuovi modelli di intervento, la progettazione e l attuazione di forme e strumenti atti a fornire una piena, completa e puntuale informazione agli utenti in merito ai servizi attivati e ai relativi requisiti d accesso; e. stimolare la ricerca per una più approfondita conoscenza delle cause del disagio e dell emarginazione; f. sviluppare l attività della cooperazione sociale, individuando ulteriori domande di servizi sul territorio ed affinando l offerta e le proposte in base a tali necessità; g. intervenire attivamente esprimendo il proprio parere non vincolante preventivo e consuntivo, su programmi, piani di attuazione, progetti ed attività dell Amministrazione in materia sociale; h. elaborare proposte e collaborare alla individuazione di interventi e iniziative sociali; i. favorire, incrementare e diffondere una cultura di prevenzione, condivisione, aiuto, mutuo aiuto e sostegno in particolare dei soggetti sociali deboli ed emarginati; j. proporre iniziative, eventi, manifestazioni e tutto ciò che contribuisce all aggregazione e alla partecipazione sociale; k. collaborare alla individuazione di programmi per la fruizione del tempo libero in maniera responsabile ed utile all inclusione sociale; l. sensibilizzare l opinione pubblica e le realtà politiche, sociali, economiche, culturali e sportive verso i temi e le problematiche di carattere sociale, nonché sui temi dell associazionismo, della cooperazione sociale e del volontariato, avvalendosi anche dei soggetti pubblici e privati operanti negli specifici ambiti di intervento. 5

6 ARTICOLO 3. ORGANI DELLA CONSULTA Sono organi della Consulta: l Assemblea; il Presidente ed il Vice Presidente; il Direttivo. ARTICOLO 4. DURATA DEGLI ORGANI DELLA CONSULTA L Assemblea della Consulta è organo permanente, dura in carica a tempo indeterminato e la sua composizione può variare nel tempo sia per cessazione dei componenti, sia per integrazioni con nuovi. I componenti del Direttivo, il Presidente ed il Vice Presidente durano in carica tre anni e restano in carica rispettivamente sino all'effettivo insediamento del nuovo Direttivo, e sino all elezione del nuovo Presidente e Vice Presidente. Il Dirigente Responsabile del Servizio, con propria determinazione, individua i nominativi dei componenti l Assemblea e del Direttivo come indicati dagli articoli n. 5 e n. 11 del presente regolamento. Il Dirigente procede alle revisioni dinamiche sostituendo i soggetti per qualsiasi ragione cessati entro un mese dalla comunicazione o per rinnovare le cariche di Presidente e Vice Presidente e di componente del Direttivo. La revisione ordinaria è effettuata alla data del 1 gennaio di ogni anno sulla scorta delle risultanze dell Albo Comunale delle Associazioni nel rispetto di quanto stabilito dal presente regolamento. ARTICOLO 5. L ASSEMBLEA DELLA CONSULTA Compongono l Assemblea della Consulta con diritto di voto: a) Il legale rappresentante di ogni Gruppo, Ente e Associazione, anche di fatto ai sensi degli artt.36 e segg. dei Codice Civile, Comitato di cui all'art.39 dei Codice Civile, Organizzazione di volontariato, il cui settore di intervento primario o prevalente è in campo sociale, iscritto nella sezione specifica al Registro Comunale delle Associazioni. Per le eventuali integrazioni successive alla costituzione dell Assemblea della Consulta si procede nei tempi e con le modalità di cui al precedente art. 4; b) un rappresentante designato da ciascuna delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, presenti sul territorio comunale; 6

7 c) un rappresentante della Caritas cittadina; d) un rappresentante designato da ciascuna delle Consulte Comunali, ove costituite; e) un rappresentante designato della Provincia di Milano Assessorato alle Politiche Sociali; f) un rappresentante designato dalla Regione Lombardia Assessorato alle Politiche Sociali; g) un rappresentante della maggioranza ed uno dell opposizione eletti dal Consiglio Comunale, anche esterni al Consiglio. Per il primo insediamento dell Assemblea, ciascuno soggetto del predetto elenco, dovrà comunicare il nominativo del proprio rappresentante entro quindici giorni dalla richiesta del Comune. Nel caso la designazione non pervenga, sebbene sollecitata, entro detto termine, la prima seduta potrà comunque essere convocata. Le eventuali designazioni pervenute oltre il termine avranno efficacia sulla composizione dell'assemblea dalla revisione dinamica di cui al precedente art. 4. Qualora i rappresentanti designati, ad eccezione di quelli eletti dal Consiglio Comunale e i componenti eletti Presidente e Vice Presidente, fossero momentaneamente impossibilitati a partecipare, il legale rappresentante potrà delegare altro proprio associato. Sono invitati permanenti senza diritto di voto: il Sindaco; l Assessore alle Politiche Sociali; il Responsabile dell Ufficio di Piano del distretto 4; un rappresentante di ogni Cooperativa Sociale con sede legale o che opera in maniera continuativa sul territorio di Cernusco sul Naviglio; un rappresentante di ogni Fondazione con sede legale o che opera in maniera continuativa sul territorio di Cernusco sul Naviglio; un rappresentante del Associazione CIESSEVI di Milano. ARTICOLO 6. CONVOCAZIONE E SVOLGIMENTO SEDUTE DELL ASSEMBLEA L Assemblea è presieduta dal Presidente. La prima seduta è convocata e presieduta dal Sindaco, e da un suo delegato, fino all avvenuta elezione del Presidente. L Assemblea della Consulta viene convocata almeno due volte all anno dal Presidente. La convocazione dell Assemblea può essere richiesta con lettera scritta al Presidente e per conoscenza al Sindaco, da almeno un terzo, arrotondato all unità inferiore, dei membri dell Assemblea in carica alla data della richiesta. 7

8 Il Presidente in questo caso è tenuto a convocare l Assemblea entro il termine perentorio di dieci giorni dal ricevimento della richiesta e la seduta deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione. In caso di inadempienza provvederà alla convocazione il Sindaco entro 10 giorni dalla formale segnalazione e la seduta dovrà tenersi entro 10 giorni dalla convocazione. L Assemblea è validamente costituita in prima convocazione con la partecipazione di metà più uno dei componenti in carica e in seconda convocazione con la presenza di almeno un quarto dei componenti in carica. La seduta potrà tenersi nello stesso giorno decorse almeno 6 ore dall orario di inizio previsto per la prima convocazione. La convocazione, con l'ordine del giorno da trattare, dovrà essere inviata almeno 5 giorni prima della seduta prevista con avviso trasmesso a mezzo fax oppure posta elettronica con accuso ricevuta. Le decisioni sono assunte a maggioranza dei presenti, salvo diversamente disposto dal presente regolamento, ed in caso di parità di voti, prevale il voto del Presidente. Nel caso di impedimento temporaneo, ciascun membro, ad eccezione di quelli eletti dal Consiglio Comunale e del Presidente e Vice Presidente, ha facoltà di delegare nelle singole sedute un altro componente, previa delega scritta di cui deve essere informato il Presidente. Il delegato può ricevere una sola delega. Ogni membro, oltre al voto per delega di cui al precedente paragrafo, ha diritto ad un solo voto, qualunque sia l organismo rappresentato. Le sedute dell Assemblea sono aperte a tutta la cittadinanza. I cittadini che vi partecipano non hanno diritto di voto in merito agli argomenti trattati, possono tuttavia avere facoltà di intervento. Alle riunioni possono essere invitati a partecipare dal Presidente soggetti che abbiano attinenza con le tematiche all ordine del giorno. ARTICOLO 7. COMPITI DELL ASSEMBLEA L Assemblea della Consulta: Elegge il Presidente e il Vice Presidente, scegliendoli tra i rappresentanti di cui al precedente art. 5 comma 1, punto a); Elegge il Direttivo; Esprime pareri, sollecitazioni e proposte in riferimento all Agenda annuale dei lavori e alla relazione annuale sui programmi e le iniziative della Consulta predisposte dal Presidente. 8

9 ARTICOLO 8. IL PRESIDENTE ED IL VICE PRESIDENTE DELLA CONSULTA Il Presidente della Consulta, che presiede e convoca le sedute dell Assemblea e del Direttivo, viene eletto dall Assemblea tra i suoi componenti scegliendolo tra i rappresentanti di cui al precedente art. 5 comma 1, punto a) su proposta di almeno 5 componenti aventi diritto di voto a scrutinio segreto in prima votazione con maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti in carica. Nel caso in cui non si raggiunga la maggioranza stabilita si procede, nella stessa seduta, ad una successiva votazione e risulterà eletto il candidato che ottiene più voti e, in caso di parità di voti, il candidato più giovane di età. Gli eletti che cessino dalla carica sono surrogati entro un mese. Il Presidente non può superare due mandati consecutivi. In caso di assenza le funzioni di Presidente vengono assunte dal Vice Presidente eletto con le forme, i tempi e le modalità di cui ai precedenti paragrafi del presente articolo. Non è eleggibile alla carica di Vice Presidente colui che non sia eleggibile alla carica di Presidente. ARTICOLO 9. COMPETENZE DEL PRESIDENTE Il Presidente rappresenta la Consulta del Sociale in tutte le sedi, forma l ordine del giorno, convoca e presiede le riunioni del Direttivo e dell Assemblea, assicura il collegamento con gli organi comunali, predispone l Agenda annuale dei lavori, di concerto col Direttivo, e la Relazione annuale sui programmi e le iniziative della Consulta, da sottoporre all approvazione del Direttivo e dell Assemblea. ARTICOLO 10. IL SEGRETARIO DELLA CONSULTA Il Presidente ha facoltà di nominare, nella prima riunione del Direttivo, una persona di sua fiducia per svolgere le funzioni di Segretario della Consulta. Il Segretario affianca il Presidente nell'adempimento delle funzioni di cui al precedente art. 9. ed assiste alle sedute dell Assemblea e del Direttivo, senza diritto di voto. Egli ha il compito di redige un verbale sommario sull andamento della seduta dell Assemblea e del Direttivo e lo sottoscrive insieme al Presidente. Tale verbale deve essere letto e posto in approvazione in ogni riunione successiva a quella a cui si riferisce. Il verbale rimarrà agli atti del Comune, a disposizione dei componenti della Consulta o di qualsiasi altra persona interessata a consultarlo. 9

10 ARTICOLO 11. IL DIRETTIVO DELLA CONSULTA Il Direttivo è l organo esecutivo della Consulta. Fanno parte del Direttivo con diritto di voto: a) 5 membri che rappresentano i Gruppi, Enti, Associazioni e le Organizzazioni di volontariato, componenti dell Assemblea, di cui al precedente art. 5, 1 comma, punto A; b) 1 membro che rappresenta le istituzioni scolastiche del territorio comunale; c) i Rappresentanti della maggioranza e dell opposizione eletti dal Consiglio Comunale in seno all Assemblea. Il Presidente ed il Vice Presidente sono membri del Direttivo con diritto di voto. Sono invitati permanenti senza diritto di voto: il Sindaco; l Assessore delegato alle Politiche Sociali, alle Politiche Culturali e alle Politiche Educative del Comune di Cernusco sul Naviglio; Un rappresentante di ciascuna delle Consulte Comunali, ove costituite; il Dirigente responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Cernusco sul Naviglio; il rappresentante della Provincia di Milano, Assessorato alla Cultura, nominato in seno all Assemblea; il rappresentante della Regione Lombardia, Assessorato alla Cultura, nominato in seno all Assemblea; un rappresentante del dipartimento ASSI (ASL); il rappresentante della Caritas cittadina componente dell Assemblea. ARTICOLO 12. ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE NEL DIRETTIVO I membri nel Direttivo che rappresentano i Gruppi, Enti, Associazioni e le Organizzazioni di volontariato e le Istituzioni Scolastiche di cui al precedente art. 11, comma 1, rispettivamente lettera A e lettera B vengono eletti con voto limitato dai componenti dell Assemblea di cui al precedente art. 5 punti A e B. Ogni votante potrà candidare per il proprio gruppo un solo rappresentante e le proposte di candidatura sono presentate prima della votazione stessa. 10

11 Le votazioni, a scrutinio segreto, vengono effettuate in modo separato ed immediatamente dopo l elezione del Presidente e del Vice Presidente, in prima votazione con la presenza dei due terzi dei componenti in carica. Risulterà eletto il candidato per i rappresentanti di cui al precedente art. 11, comma 1, lettera B e i primi cinque in ordine decrescente che hanno ottenuto più voti per i rappresentanti di cui al precedente art. 11, comma 1, lettera A. In caso di parità di voti, sarà proclamato eletto il candidato più giovane di età. Nel caso in cui non si raggiunga il quorum di cui sopra si procede, nella stessa seduta, alla presenza dei due quinti degli aventi diritto, ad una successiva votazione. Se non si raggiunge il quorum la seduta è dichiarata deserta. I membri che cessino dalla carica sono surrogati entro un mese. ARTICOLO 13. COMPETENZE DEL DIRETTIVO Il Direttivo, oltre a perseguire le finalità di cui all articolo 2, esprime pareri su tutte le materie che gli saranno sottoposte dal Sindaco e dagli Assessori. In particolare il Direttivo esprime pareri obbligatori non vincolanti in ordine alle seguenti materie di competenza comunale: Gli stanziamenti per il Sociale contenuti nel Bilancio preventivo annuale, pluriennale; Le politiche sociali contenute nella relazione previsionale programmatica nella parte relativa alle attività sociali; La programmazione e i progetti preliminari di costruzione, rifacimento, straordinaria manutenzione, riqualificazione delle strutture adibite ad attività sociali; I criteri generali di erogazione dei contributi alle Associazioni ed Enti di promozione sociale aventi diritto; I criteri generali di assegnazione degli spazi per finalità sociali e il sistema delle tariffe per l utilizzo degli stessi; Le proposte dei regolamenti gestionali e di utilizzo delle strutture destinate al sociale; Le proposte del Piano dei Servizi (L. R. n. 12/2005) in materia di bisogni Sociali; Le proposte del sistema di compartecipazione ai costi dei servizi Sociali. Tali pareri, dovranno essere acquisiti dagli organi comunali competenti. Il parere deve essere espresso entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta. Trascorso tale termine il parere si intende acquisito. Il Direttivo per lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali, si avvale anche della documentazione prodotta dall Assessorato alle Politiche Sociali, ai quali si possono chiedere approfondimenti specifici. Il Direttivo coadiuva il Presidente nell espletamento delle finalità, obiettivi e competenze della Consulta. 11

12 ARTICOLO 14. CONVOCAZIONE E SVOLGIMENTO SEDUTE DEL DIRETTIVO Le riunioni del Direttivo sono convocate con cadenza almeno trimestrale dal Presidente. Per quanto concerne le norme di convocazione e l ordine dei lavori, nonché per la validità delle sedute si applica per quanto compatibile la disciplina stabilita per l Assemblea dal precedente art. 6. Alle riunioni possono essere invitati a partecipare dal Presidente soggetti che abbiano attinenza con le tematiche all ordine del giorno. ARTICOLO 15. MOZIONE DI SFIDUCIA Il Presidente ed il Vice Presidente, nonché il Direttivo cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dai due terzi dei componenti l Assemblea. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei membri in carica dell Assemblea, senza computare a tal fine il Presidente ed il Vice Presidente, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Sino alla elezione del nuovo Presidente svolge le funzioni di commissario il Sindaco o Assessore all uopo delegato. ARTICOLO 16. DECADENZA E DIMISSIONI DEGLI ORGANI DELLA CONSULTA I membri degli organi della Consulta di cui al precedente art. 3 cessano in caso di impedimento permanente, decesso o decadenza per accertata sussistenza di una delle ipotesi di cui al successivo art. 17. Altresì i componenti l Assemblea e il Direttivo sono dichiarati decaduti dopo tre assenze ingiustificate consecutive. Sono dichiarati decaduti anche i rappresentanti che non risultino più affiliati ad alcuna Associazione, Società ed Ente di promozione sociale o nel caso i soggetti giuridici da essi rappresentati cessino la loro attività. I rappresentanti del Consiglio Comunale restano in carica per la durata del loro mandato istituzionale o sino a quando mantengono i requisiti che ne hanno determinato la nomina. Il Dirigente Responsabile del Servizio, con specifica determinazione, provvederà alla dichiarazione di decadenza su segnalazione del Presidente, applicando per quanto compatibili le disposizioni dettate dall art. 8 del Regolamento del Consiglio Comunale, e secondo i criteri stabiliti dal presente regolamento. 12

13 ARTICOLO 17. INCOMPATIBILITA Possono far parte degli organi della Consulta i cittadini in possesso dei requisiti per ricoprire la carica di consigliere comunale. I componenti degli organi di governo del Comune di Cernusco sul Naviglio, così come individuati dall Ordinamento degli Enti Locali, non possono ricoprire la carica di Presidente, Vice Presidente, membro dell Assemblea e del Direttivo, e neppure svolgere le funzioni di Segretario, salvo i rappresentanti del Consiglio Comunale indicati nei precedenti articoli. ARTICOLO 18. MODIFICHE AL REGOLAMENTO Ogni variazione o modifica al presente regolamento, potrà avere luogo solo con apposita deliberazione di Consiglio Comunale. Fatto salvo il diritto di iniziativa attribuito ai Consiglieri Comunali, è competenza esclusiva dell Assemblea della Consulta proporre modifiche o variazioni al presente regolamento. Le suddette proposte sono deliberate in prima votazione a maggioranza assoluta dei componenti in carica. Nel caso in cui non si raggiunga tale maggioranza si procede, nella stessa seduta, ad una successiva votazione e sarà sufficiente la maggioranza dei presenti. ARTICOLO 19. SEDE La Consulta ha sede nel Palazzo Comunale o comunque in locali utilizzati per attività istituzionali dell Ente, messi gratuitamente a disposizione da parte del Comune. ARTICOLO 20. DISPOSIZIONI FINALI La partecipazione agli organi della Consulta è gratuita e volontaria e non dà diritto a compensi o rimborsi comunque denominati. Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento si fa rinvio alle leggi, allo Statuto ed ai Regolamenti in vigore presso il Comune di Cernusco sul Naviglio. 13

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