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1 CONSORZIO 6 TOSCANA SUD -Area Studi e Progettazione - Via Ximenes n 3 Grosseto Tel lavori@cb6toscanasud.it PERIZIA N 138 N CUP: B61G INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL RETICOLO DI GESTIONE DEL CONSORZIO 6 TOSCANA SUD. TORRENTE SERLATE - COMUNI DI SAN GIOVANNI D'ASSO, MONTALCINO, BUONCONVENTO. PROGETTO ESECUTIVO Revisione n Nota di revisione Data revisione IMPORTO COMPLESSIVO ,00 IL PROGETTISTA (Ing. Massimo TASSI) CONSORZIO 6 TOSCANA IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (Geom. Onofrio ZOTTI) SUD TECNICI GRUPPO DI LAVORO: Geometri: Ernesto Bastianini, Riccardo Battigalli, Marco Del Tongo, Maurizio Padovani, Patrizio Serrotti, Sofia Simi, Fabio Venturi, Onofrio Zotti. Periti Agrari: Alessandro Polo, Alessandro Tasselli. Grosseto lì 05/07/2018 ALL. A RELAZIONE GENERALE

2 CONSORZIO 6 TOSCANA SUD PERIZIA N INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL RETICOLO DI GESTIONE DEL CONSORZIO 6 TOSCANA SUD. TORRENTE SERLATE - COMUNI DI SAN GIOVANNI D'ASSO, MONTALCINO, BUONCONVENTO. RELAZIONE GENERALE DEL PROGETTO PREMESSA Inquadramento Generalità interventi La presente relazione si riferisce a lavori di diradamento, sfalcio e decespugliamento meccanico della vegetazione e riprofilatura delle sezioni di deflusso del Torrente Serlate per la manutenzione ordinaria e la gestione in efficienza del reticolo di gestione del Consorzio 6 Toscana sud. Il tratto di intervento è in loc. Pod. Galluzzo nei comuni di Montalcino, Buonconvento e San Giovanni d Asso in Provincia di Siena per una lunghezza di circa 4300 m, dal ponte della Strada regionale 2 Cassia km 197 fino alla confluenza con il fosso della Casella. Figura 1: Inquadramento della proposta progettuale da satellite. Si precisa che, secondo l art. 23 della LR 79/2012 e s.m.i., la manutenzione ordinaria del reticolo di gestione è una funzione affidata ai Consorzi di Bonifica riguardante la realizzazione di interventi di miglioramento delle condizioni di deflusso nei corsi d acqua per conservare la stabilità delle sponde, provvedere al mantenimento in efficienza delle Pag. 1

3 sezioni di deflusso, conservare e manutenere le opere idrauliche e rimuovere gli ostacoli eventualmente creatisi sia per cause naturali sia antropiche. Il T. Serlate è un affluente in sinistra del Fiume Ombrone, corso d acqua principale dell intero comprensorio di bonifica, e non è classificato per il tratto oggetto del presente intervento. Il torrente ricade nel comprensorio del Consorzio 6 Toscana Sud ed è parte del reticolo idrografico e di gestione, individuato dalla Regione ai sensi della L.R. 79/2012 e s.m.i.. La lunghezza complessiva del corso d acqua è di circa 18 km, con un bacino imbrifero di superficie pari a 28 km 2 e quota media di 233 m s.l.m.. Figura 2: Localizzazione dell intervento su limiti comunali. Pag. 2

4 Figura 3: Inquadramento della proposta d intervento su CTR 1: A) STATO ATTUALE I tecnici di questo Consorzio hanno provveduto ad eseguire una serie di sopralluoghi lungo il torrente ove intervenire per conoscenza diretta dello stato dei luoghi acquisita nell ambito dell esercizio delle funzioni istituzionali di cui alla legge regionale 79/2012. Allo stato attuale, si riscontra su questo tratto del T. Serlate la presenza di vegetazione arbustiva e arborea incolta e fortemente sviluppata che si ritiene costituisca ostacolo al deflusso e che non offra vantaggi ai fini della stabilità delle sponde, presenza di fusti e tronchi arborei e arbustivi già divelti o allentati dalla corrente e siti all interno delle sponde così come in alveo di piena di tronchi di alberi che creano ostacolo all officiosità idraulica o che possono essere divelti dalla corrente di piena in quanto devitalizzati, pericolanti o debolmente radicati. Pag. 3

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6 Figura 4: Vista della zona di intervento con presenza di vegetazione sulle sponde e in alveo, alberi in alveo che creano ostacolo all officiosità idraulica. Si ritiene pertanto necessario eseguire dei lavori sia di tagli selettivi e diradamenti mirati sia di ripristino della sezione originale di deflusso, movimentando il materiale litoide e ristabilendo la zona di alveo attivo all interno del demanio Pag. 5

7 delle acque pubbliche. L intervento mitigherà le esondazioni nei terreni limitrofi e apporterà benefici in termini di riduzione dei livelli idrici in corrispondenza degli attraversamenti stradali, in particolare garantendo la diminuzione del numero di piante suscettibili di crollo, stroncamento, sradicamento ed asportazione e successiva fluitazione durante gli episodi di piena, con contemporaneo crollo delle sponde a seguito di asportazione delle radici ad opera delle acque. I lavori di manutenzione dell alveo e delle sponde, infatti, sono da effettuarsi periodicamente a salvaguardia della viabilità locale, delle abitazioni o insediamenti di varia natura. L insieme di queste attività mira al mantenimento in efficienza delle sezioni di deflusso o al recupero della conformazione originaria venuta a mancare per naturale decadimento, il tutto al fine di consentire un regolare deflusso della corrente senza alterare lo stato dei luoghi. B) PROGETTO DELLA SOLUZIONE SELEZIONATA B1 Descrizione della soluzione selezionata con esposizione della fattibilità dell intervento: Gli interventi in progetto, dislocati sul tratto d intervento del T. Serlate di lunghezza totale pari a m, prevedono: - Diradamento selettivo di intensità del 20% della vegetazione riguardante solo piante inclinate, mal radicate, senescenti, secche e morte situate entro l alveo attivo o sulle sponde e quelle instabili sulle sponde la cui caduta o sradicamento potrebbe innescare fenomeni erosivi: - Rimozione della vegetazione caduta sulle sponde e all interno dell alveo compreso l allontanamento del materiale legnoso di risulta dal corso d acqua; - Sfalcio e decespugliamento della vegetazione infestante all interno dell alveo e sulle sponde; - Riprofilatura della sezione di deflusso con scavo e movimentazione del materiale d alveo e risagomatura e ripristino delle sponde interessate da fenomeni erosivi e scoscendimenti. L intensità massima del prelievo in termini di volume legnoso o di numero di piante, consisterà al massimo nel 20% di quelli presenti prima dell intervento. Il diradamento selettivo in alveo e la rimozione di arbusti e alberi dall alveo di magra avverrà infatti qualora l apparato radicale non contribuisca alla stabilità dell alveo così come il taglio in alveo di piena interesserà i tronchi di alberi devitalizzati, pericolanti o debolmente radicati che riducono la sezione idraulica e ostacolano il deflusso. Analogamente, gli sfolli e i diradamenti selettivi di vegetazione arborea e arbustiva non oggetto di taglio definitivo, in quanto non di ostacolo al deflusso delle piene, sono volti al mantenimento di associazioni vegetali cedue di età giovane e di diametro limitato. Gli sfolli e i diradamenti dovranno garantire il massimo grado di biodiversità e salvaguardare ove possibile la conservazione delle specie autoctone e degli habitat ripari. Sempre che le condizioni di deflusso lo consentano, i nuclei cedui possono permanere all interno dell alveo. Lo sfalcio e il decespugliamento interesserà sia la vegetazione erbacea - arbustiva (rovi), che arborea e sarà eseguita sia a mano sia con l ausilio di mezzi meccanici provvisti di trincia. Tutto il materiale disboscato sarà allontanato al difuori del cantiere, come da regolamento forestale. Il materiale di risulta ottenuto dai lavori di risagomatura, riprofilatura e riprese di scoscendimenti di sponde, qualora ritenuto idoneo sarà riportato e riutilizzato in cantiere ovvero nello stesso sito di produzione perché è escluso dall ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti ai sensi dell art. 24 del DPR 120/2017. La restante parte, se sussistono i requisiti di qualità ambientale, può essere considerata sottoprodotto e non rifiuto, altrimenti si provvederà al trasporto a discarica. I criteri e le modalità di intervento sono tali da garantire la piena ed effettiva coerenza con le disposizioni contenute nelle Direttive per la redazione del Piano delle Attività dei Consorzi di bonifica approvate con deliberazione n. 293/2015 dalla Regione Toscana in attuazione dell art.22, comma 2, lettera b) della LR 79/2012. Inoltre, sono coerenti con gli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale comunali, il PIT Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico, le norme e le prescrizioni presenti nella DCRT 155/97 e nella DGRT 1148/2002 finalizzate alla tutela naturalistica ed ambientale. In termini generali, le normative richiamate dispongono l applicazione di criteri di intervento apparentemente antitetici perché da un lato è fatto obbligo di mantenere la vegetazione in condizioni giovanili, in modo da garantirne la Pag. 6

8 flessibilità e comunque al fine di abbattere gli «esemplari ad alto fusto morti, pericolanti, debolmente radicati, che potrebbero costituire un potenziale pericolo in quanto facilmente scalzabili e asportabili in caso di piena», dall altro lato prescrivono la conservazione della continuità spaziale della vegetazione ripariale e l incremento della complessità strutturale e del grado di maturità dei soprassuoli, obiettivi che per essere raggiunti richiedono, nel corso degli interventi di taglio selettivo, il rilascio di alberi adulti. Tuttavia, l approccio di gestione della vegetazione fluviale è qui caratterizzato dal conseguimento di entrambi gli obbiettivi, in particolare dei seguenti obiettivi operativi: 1. prevalenza di individui arborei giovani e flessibili entro i primi metri dal piede della sponda; 2. prevalenza di individui arborei vigorosi e fisicamente stabili; 3. diversificazione della composizione della vegetazione ripariale, evitando la diffusione di specie arbustive e arboree infestanti I criteri di intervento vengono descritti in relazione a ciascuno degli obiettivi operativi: 1. Il taglio periodico della vegetazione ripariale, non implica la devegetazione spinta (termine ripreso dalla DCR 155/97, che la vieta espressamente). Infatti, il taglio periodico entro 5-7 metri di distanza dal piede della sponda, consente in ogni caso il ricaccio periodico delle ceppaie - che è del tutto certo considerando l elevatissima capacità pollonifera delle specie ripariali (pioppi, salici, olmi). Il taglio periodico garantisce la permanenza di un soprassuolo in condizioni giovanili, caratterizzato dalla dominanza di individui flessibili. 2. La presenza di alberi senescenti, deperienti o morti in piedi in prossimità del piede della sponda, contribuisce alla probabilità che in caso di piena essi siano asportati dalla corrente. Essi, fluitando, ne aumentano anche la capacità di erosione del terreno e di distruzione della vegetazione e dai manufatti. Preme evidenziare che nel caso della vegetazione arborea, se una pianta adulta viene investita fino al tronco, essa può assumere il comportamento di un corpo rigido che in certi casi può provocare un erosione localizzata. 3. Le specie arboree infestanti e invasive come la robinia (o pseudoacacia) e l ailanto, tendono a soppiantare tutte le altre specie, quando i popolamenti in cui si ritrovano vengono trattati semplicemente con taglio raso ceduo. Queste due specie è possibile trattarle con taglio raso entro i primi 5 metri dal piede della sponda, allo scopo di mantenere tutto il popolamento in condizioni giovanili. Qui di seguito alcune buone prassi e accorgimenti tecnici per il taglio della vegetazione acquatica e di sponda da tenere in considerazione ai fini di una gestione più sostenibile, quali ad esempio la tempistica delle operazioni di manutenzione: - Eseguire i lavori preferibilmente tra fine agosto e ottobre o nel periodo di riposo vegetativo (tardo-autunnale e invernale), escludendo preferibilmente il periodo riproduttivo dell avifauna e della fauna ittica, ove presente, che generalmente si concentra nei mesi marzo-giugno, per non compromettere il significato ecologico del sito; - In caso di sfalcio della vegetazione erbacea, effettuare l operazione mantenendo almeno cm di altezza dal livello del terreno e procedendo in direzione alveo-sponde e non viceversa per consentire una via di fuga alla fauna minore incapace di rapidi spostamenti; - Limitare il rilascio nel corso d acqua delle erbe sfalciate, per diminuire il contenuto dei nutrienti immagazzinati nei tessuti vegetali; - Se sono presenti alberi e arbusti all interno dell alveo, gli interventi di ripulitura possono essere di tipo radicale, avendo cura di asportare anche le ceppaie, al fine di evitare situazioni di rigurgito e di occlusione delle infrastrutture. In conclusione, la realizzazione degli interventi in progetto è funzionale al conseguimento degli obiettivi di sicurezza idraulica, sebbene contemperati con le esigenze in materia di conservazione della natura specificate negli strumenti di pianificazione e nelle normative di settore. Pag. 7

9 Figura 5: Sezioni tipologia intervento Pag. 8

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11 Figura 6: tipologia esecuzione lavori di riprofilatura, trinciatura e taglio selettivo. Difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d acqua Ai sensi dell art. n 1 comma 6 LRT n. 21/2012 in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d acqua, si dichiara il rispetto delle condizioni di cui ai commi 3, 4, lettera b), c), d), e) e 5, lettera c). Infatti, si evidenzia che i lavori in oggetto essendo semplici manutenzioni ordinarie, nella fattispecie diradamento, sfalcio e riprofilatura, servono a favorire la stabilità del fondo e delle sponde e non alterano il buon regime delle acque, assicurano il miglioramento e il non aggravio del rischio idraulico, non interferiranno con le esigenze di regimazione idraulica, di ampliamento e di manutenzione del corso d acqua, in quanto non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione durante fenomeni di piena duecentennale. Aree soggette a Vincolo Paesaggistico D. Lgs.42/04 e Vincolo Idrogeologico Il corso d acqua è interessato dal Vincolo Paesaggistico Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 art.142 (fiumi, torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni sulle acque pubbliche) lett. G e dal vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n del 30/12/1923 (REGOLAMENTO FORESTALE: DPGRT 8 AGOSTO 2003 N 48/R - coordinato con decreto del Presidente della Giunta regionale 16 marzo 2010, n. 32/R.). Si evidenzia che le lavorazioni, essendo interventi di manutenzione ordinaria di corsi d acqua, sono consentite purché nel rispetto della normativa vigente. Asseverazione punti di monitoraggio ARPAT In riferimento alle aree oggetto di intervento non risultano nelle immediate vicinanze dei luoghi di lavoro punti di monitoraggio relativi allo stato qualitativo delle acque superficiali visualizzabili dal Portale del Sistema Informativo Regionale dell'ambiente della Toscana (SIRA). B2 indagini geologiche: Data la tipologia di intervento (movimentazione di materiale litoide all interno dell alveo e diradamento e sfalcio della vegetazione) non si procede ad acquisire indagini geologiche in sito. Si riporta uno stralcio delle aree di intervento inquadrate su carta geologica regionale. La carta caratterizza il tratto del fiume interessato dagli interventi con depositi alluvionali attuali Olocene (b) e depositi alluvionali terrazzati e non terrazzati Olocene (bna). La carta dei fenomeni franosi evidenzia la presenza di frane inattive quiescenti di colamento nei versanti in destra idrografica. Pag. 10

12 Figura 7: Carta geologica regionale, Unità geologiche areali e fenomeni franosi. B3 indagini idrologiche - inquadramento generale pluviometria della zona: Data la tipologia di interventi di manutenzione ordinaria non si ritengono necessarie indagini idrologiche e idrauliche. Le aree di intervento ricadono nel distretto dell Appennino Settentrionale. Di seguito gli estratti delle perimetrazioni della Direttiva Alluvioni della Regione Toscana. Figura 8: Mappa della pericolosità da alluvione fluviale bacini regionali con ubicazione dell intervento in progetto. Pag. 11

13 Figura 9: Mappa del rischio idrogeologico bacini regionali con ubicazione dell intervento in progetto. B3.1 Verifica puntuale ai sensi del P.I.T. approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.37 del con particolare riferimento al rispetto dell'art 8 dell'allegato 8B Disciplina dei beni paesaggistici Si assevera che i lavori di cui alla presente perizia: 1 - non compromettono la vegetazione ripariale, i caratteri ecosistemici caratterizzanti il paesaggio fluviale e i loro livelli di continuità ecologica in quanto il Consorzio interviene in alveo e sulle sponde del corso d acqua con un diradamento selettivo che consisterà al massimo nel 20% degli esemplari presenti prima dell intervento e limitando le azioni di disturbo dovuto al transito con mezzi. Gli interventi sulla vegetazione ripariale contigua al corso d acqua, sono interventi di competenza del Consorzio 6 Toscana Sud normati dal R.D.523/1904 e dalla LRT 79/2012; 2 - non impediscono l accessibilità al corso d acqua, la sua manutenzione e la possibilità di fruire delle fasce fluviali; 3 - non impediscono la possibilità di divagazione dell alveo, al fine di consentire il perseguimento di condizioni di equilibrio dinamico e di configurazioni morfologiche meno vincolate e più stabili; 4 - non compromettono la permanenza e la riconoscibilità dei caratteri dei valori paesaggistici e storico-identitari dei luoghi, in particolare con riferimento a quelli riconosciuti dal Piano Paesaggistico; 5 - non necessitano di interventi di compensazione specifici perché si tratta di interventi di manutenzione dell alveo, indispensabili per salvaguardare le infrastrutture e le aree limitrofe al corso d acqua, per la riduzione del rischio idraulico, che saranno realizzati compatibilmente con la natura dei luoghi e conservando il carattere di naturalità del corso d'acqua. B4 indagine idrauliche: Data la natura del progetto che include lavori di sola manutenzione ordinaria, non si ritiene sia necessario eseguire indagini idrauliche. B5 indagini traffico: Pag. 12

14 L intervento interessa i comuni di Montalcino, Buonconvento e San Giovanni d Asso in Provincia di Siena. Si raggiungono i luoghi di lavoro percorrendo la Strada Regionale 2 Cassia fino al ponte al km 197 sul T. Serlate e le strade bianche poderali limitrofe al corso d acqua. I mezzi che verranno utilizzati per la realizzazione dei lavori in oggetto non interferiranno con la normale viabilità della suddetta strada regionale in quanto le movimentazioni verranno eseguite costantemente all interno dell alveo o sulle strade bianche che conducono agli interventi. B6 indagini geotecniche: La tipologia di tale intervento non necessita di una modellazione geotecnica in quanto non vengono realizzate opere strutturali. B7 Indagini archeologiche: L area di intervento non ricade in aree di interesse archeologico. B8 Vincolo di natura storica: Non sono presenti vincoli di natura storica. B9 Vincolo di natura artistica: Non sono presenti vincoli di natura artistica. B10 Vincolo di natura archeologico: Non sono presenti vincoli di natura archeologica. B11 Vincolo di natura paesaggistica: Ai sensi dell Allegato A di cui all art. 2 comma 1 del DPR 31/2017, gli interventi progettuali previsti sono interventi e opere non soggetti ad autorizzazione paesaggistica. Difatti, possono essere ricondotti a interventi di cui al Punto A.25 interventi di manutenzione degli alvei e delle sponde dei corsi d acqua, compresi gli interventi sulla vegetazione ripariale arborea e arbustiva, finalizzati a garantire il libero deflusso delle acque e che non comportino alterazioni permanenti della visione d insieme della morfologia del corso d acqua; interventi di manutenzione e ripristino delle opere idrauliche in alveo, come descritto al punto B Progetto della soluzione selezionata. L area soggetta ad intervento è interessata dal Vincolo Paesaggistico Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 art.142 lettera g (territori coperti da foreste e boschi). Pag. 13

15 Figura 10: Estratto Planimetria con ubicazione dell intervento in progetto, Vincolo paesaggistico art. 142 lettera g. B12 Vincolo aree protette: Le aree soggette ad interventi non ricadono nel Vincolo delle Aree protette: Legge Regionale 19 marzo 2015, n. 30 Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico ambientale regionale. Secondo la cartografia della Regione Toscana (Geoscopio) e le informazioni acquisite da questo Consorzio, ad oggi, l area soggetta ad intervento ricade nel vincolo ANPIL, regime transitorio di cui all art. 113 Legge Regionale 19 marzo 2015, n. 30 Norme per la conservazione del patrimonio naturalistico ambientale regionale. Figura 11: Estratto Planimetria con ubicazione dell intervento in progetto, Vincolo ANPIL Pag. 14

16 Il luogo d intervento ricade nel sito d interesse locale riconosciuto dall UNESCO Val d Orcia. B13 Vincolo Sic - Sir: Figura 12: Estratto Planimetria con ubicazione dell intervento in progetto, Sito Unesco. L area soggetta ad intervento non ricade in siti della rete Natura Zona Speciale di Conservazione (ZSC), ovvero sito di importanza comunitaria (SIC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE Habitat e Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 2009/147/CE. B14 Vincolo Idrogeologico: Nell'area soggetta ad intervento è presente il vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n del 30/12/1923 e il vincolo zone boscate (regolamento forestale: DPGRT 8 AGOSTO 2003 N 48/R - coordinato con decreto del Presidente della Giunta regionale 16 marzo 2010, n. 32/R.). Secondo tale regolamento, le procedure autorizzative non si applicano alle attività autorizzate dall'autorità idraulica nell'area demaniale idrica, così come la manutenzione ordinaria e straordinaria di alvei e delle opere idrauliche è consentita, purché nel rispetto della normativa vigente e rispettando il protocollo generale per l esecuzione di tutti gli interventi, con particolare riferimento ai tagli per la manutenzione di opere e sezioni idrauliche (art. 42). Pag. 15

17 Figura 13: Estratto Planimetria con ubicazione degli interventi in progetto, Vincolo aree boscate. B15 Aspetti funzionali e interrelazionali: I lavori previsti consentiranno di ripristinare l efficienza delle sezioni di deflusso, mitigando il rischio di dinamica d alveo in corrispondenza delle infrastrutture viarie e proteggendo i terreni agricoli da esondazioni e fenomeni erosivi nel pieno rispetto delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali, non implicando impatti significativi sullo stato morfologico e sugli habitat e le specie. Si tratta di interventi di cui si potrà valutarne gli effetti nel tempo, potranno subire anche degli aggiustamenti in corso d opera o modifiche perché dovranno essere osservati in relazione all andamento ordinario del fiume. B16 Accertamento disponibilità delle aree: Gli interventi saranno eseguiti nell alveo di piena ordinaria, ovvero realizzati completamente in area demaniale idrica. Le materie di risulta saranno temporaneamente depositate esclusivamente all interno delle pertinenze demaniali e dell alveo attivo del fiume. La Legge 37/1994 Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche, sostituendo gli articoli 942 e 946 cc, stabilisce che i terreni abbandonati dall'acqua corrente e i terreni abbandonati a causa della formazione di un nuovo letto da parte del fiume sono assoggettati al regime del demanio pubblico. Quando il corso d'acqua cambia alveo, il nuovo alveo assume eo ipso natura demaniale. Infatti, fanno parte del demanio idrico, perché rientrano nel concetto di alveo, le sponde e le rive interne dei fiumi, cioè le zone soggette ad essere sommerse dalle piene ordinarie per cui, ai fini dell'individuazione dei terreni ricompresi nel demanio per la loro contiguità a corsi d'acqua pubblici, l'estensione dell'alveo è determinata con riferimento alle piene ordinarie, senza tenere conto del perturbamento determinato da piene eccezionali. B17 Accertamento disponibilità pubblici servizi: Non sono necessari allacci ai pubblici sevizi. B18 Accertamento interferenze pubblici servizi: Alla luce delle conoscenze acquisite e dall esperienza maturata nell ambito della progettazione di opere di bonifica, si ritiene che non esistano particolari problematiche che possano ostacolare la fattibilità delle soluzioni progettuali Pag. 16

18 proposte. Dai sopralluoghi e dalla cartografia disponibile, non risultano interferenze con linee elettriche e condotte acquedottistiche. B19 Indirizzi per la redazione del progetto definitivo: Visto l entità dell intervento, la stazione appaltante ritiene opportuno unire in un unica fase Esecutivo, il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo in ottemperanza dell Art. 23 comma 4 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i (D.lgs. 56/2017 correttivo appalti ). B20 Cronoprogramma fasi progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione, collaudo: ITER PROCEDURALE DEL PROGETTO data di inizio attività tempo utile data di fine attività PROGETTO ESECUTIVO redazione progetto 15-giu lug-2018 approvazione 5-lug lug-2018 FASI ATTUAZIONE BANDO DI GARA AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA Inizio lavori sotto le riserve di legge STIPULA CONTRATTO COLLAUDO data di inizio attività tempo utile data di fine attività 10-lug ago ago set ott feb ott nov mar apr-2019 Il cronoprogramma delle fasi di attuazione potrà subire variazioni temporali pertanto, le date inserite di inizio e fine attività sono da considerarsi indicative. B21 Indicazione sull accessibilità utilizzo e manutenzione: L oggetto dell intervento si riferisce alla manutenzione di un corso d acqua il quale non necessita di importanti vie di accesso, ma essenzialmente si richiede la possibilità di poter far transitare il mezzo meccanico lungo il corso d acqua Nel pieno rispetto delle prescrizioni normative, le manutenzioni saranno essenzialmente concentrate sulla rimodellazione delle sezioni fluviali con parti in scavo nelle zone di deposito e parti in riporto. C) ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI DEL PROGETTO C1 calcoli estimativi giustificativi della spesa: Da un primo esame dell intervento, in base all estensione dell area di lavoro e ai costi parametrici correnti per le tipologie di opere da realizzare, si può presumere una spesa complessiva per i lavori da eseguire di ,90 così articolata: N Designazione delle diverse tipologie di lavorazioni Importo di ogni categoria di lavoro 1 INTERVENTO T. Serlate ,20 Sommano le lavorazioni ,20 LAVORI A CORPO LAVORI A MISURA LAVORI IN ECONOMIA RIPARTIZIONE DELLE LAVORAZIONI E DEGLI ONERI COSTI DELLA MANODOPERA (MDO) compresi nelle lavorazioni COSTI SICUREZZA (speciali) Sommano le lavorazioni IMPORTO COMPLESSIVO DEI LAVORI , , , , ,90 LAVORI A BASE DI GARA SOGGETTI A RIBASSO ,20 Pag. 17

19 A tale spesa vanno aggiunte le somme a disposizione dell amministrazione stimate in ,10 comprensive dell iva, per un importo totale di ,00, come meglio dettagliato nel successivo quadro economico. Si precisa che il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni sono principalmente determinate sulla base dei prezzari regionali attualmente in vigore, in ottemperanza dell art. 23 comma 16 del D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 correttivo appalti (d.lgs. 56/2017). In particolare, la determinazione del prezzo delle voci per il diradamento, lo sfalcio, la risagomatura e riprofilatura è basata sui costi standard dell attività di manutenzione ordinaria riportati nelle DRT n. 293/2015. C2 eventuale articolazione dell intervento in stralci funzionali: Dalla valutazione dell intervento non si ritiene necessario suddividere il progetto in stralci funzionali. C3 Quadro economico: QUADRO ECONOMICO DEI LAVORI A - LAVORAZIONI A1 LAVORI A CORPO... euro 0,00 A2 LAVORI A MISURA... euro ,20 A3 LAVORI IN ECONOMIA... euro 0,00 A4 SOMMA DELLE LAVORAZIONI... euro ,20 A5 ONERI PER LA SICUREZZA A5.1 ONERI speciali (OSS)... euro 4 424,70 B - SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE PER: A6 TOTALE DELLE LAVORAZIONI (A4+A5.1)... euro ,90 TOTALE DEI LAVORI A BASE D'ASTA (A4)... euro ,20 B1 LAVORI IN ECONOMIA, PREVISTI IN PROGETTO ED ESCLUSI DALL'APPALTO, IVI INCLUSI RIMBORSI PREVIA FATTURA... euro 0,00 B2 RILIEVI, ACCERTAMENTI E INDAGINI... B3 ALLACCIAMENTI AI PUBBLICI SERVIZI... euro 0,00 B4 IMPREVISTI (IVA compresa)... euro 1 190,29 B5 ACQUISIZIONE AREE O IMMOBILI E PERTINENTI INDENNIZZI... B6 SPESE DI CUI AGLI ARTICOLI 24, COMMA 4, DEL CODICE, SPESE TECNICHE RELATIVE ALLA PROGETTAZIONE, ALLE NECESSARIE ATTIVITA' PRELIMINARI, AL COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE, ALLE CONFERENZE DI SERVIZI, ALLA DIREZIONE LAVORI E AL COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE, ALL'ASSISTENZA GIORNALIERA E CONTABILITA', L'IMPORTO RELATIVO ALL'INCENTIVO DI CUI ALL'ARTICOLO 113, DEL CODICE, NELLA MISURA CORRISPONDENTE ALLE PRESTAZIONI CHE DOVRANNO ESSERE SVOLTE DAL PERSONALE DIPENDENTE... B6.1 Incentivo per funzioni tecniche (art.113 comma 3 D.Lgs.50/2016)... euro 1 184,25 B6.2 Fondo innovazione (art.113 comma 4 D.Lgs.50/2016)... euro 296,06 B7 SPESE PER ATTIVITA' TECNICHE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALLA PROGETTAZIONE, DI SUPPORTO AL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO, E DI VERIFICA E VALIDAZIONE DI CUI ALL'ARTICOLO 112 COMMA 4 Bis... euro 0,00 B7.1 VERSAMENTO ANAC (Contributi in sede di gara) L.226/2005 comma 67 art.1... Per importi a base di gara uguali o maggiori di ,00 e inferiori a ,00... euro 30,00 B8 EVENTUALI SPESE PER COMMISSIONI GIUDICATRICI... euro 0,00 B9 SPESE PER PUBBLICITA' E OVE PREVISTO, PER OPERE ARTISTICHE... euro 0,00 B10 SPESE PER ACCERTAMENTI DI LABORATORIO E VERIFICHE TECNICHE PREVISTE DAL CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO, COLLAUDO TECNICO AMMINISTRATIVO, COLLAUDO STATICO ED ALTRI EVENTUALI COLLAUDI SPECIALISTICI... euro 0,00 B11 I.V.A., EVENTUALI ALTRE IMPOSTE E CONTRIBUTI DOVUTI PER LEGGE 22 %... euro ,50 SOMMANO LE SOMME A DISPOSIZIONE... euro ,10 TOTALE GENERALE ( A + B )... euro ,00 Grosseto, 10/07/2018 C.4 Sintesi delle forme e fonti del finanziamento: Trattandosi di lavori di manutenzione ordinaria del reticolo di gestione del Consorzio 6 Toscana Sud ai sensi della LR 79/2012, la realizzazione dei lavori in oggetto è a totale carico del Consorzio quale ente proponente e attuatore dell intervento. C5 Risultati del piano economico e finanziario: La somma complessiva che risulta occorrente all esecuzione dei lavori previsti, preventivata in ,00, è inserita nel bilancio di previsione del 2018 al Titolo I, categoria 3, capitolo di spesa 63, art.8. Grosseto lì 05/07/2018 IL PROGETTISTA Ing. Massimo TASSI Pag. 18 CONSORZIO 6 TOSCANA SUD

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