OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA
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- Leopoldo Timoteo Poggi
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1 CIRCOLARE N. 146 Modelli organizzativi e procedurali per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche - Direttiva Ministero dell Interno - N.11001/1/110/(10) - Roma, 18 luglio 2018 Gentile Cliente, La presente circolare ha l obiettivo di illustrare i contenuti della Direttiva sui Modelli organizzativi e procedurali per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche rif. Circ. n /1/110/(10) - Roma 18 luglio 2018 del Ministero dell Interno in cui sono contenute le linee guida per l individuazione delle misure di contenimento di rischio in manifestazioni pubbliche con peculiari condizioni di criticità. Le linee guida citate sono da considerarsi a sostituzione delle linee guida per i provvedimenti di safety da adottare nei processi di governo e gestione delle pubbliche manifestazioni allegate alla Circ. n.11001/110(10) - Roma del 28 luglio 2017 del Ministero dell Interno. In particolare viene ripercorsa la struttura costituente il sistema di mitigazione del rischio analizzando cosa è variato rispetto alla Circ. n.11001/110(10) - Roma del 28 luglio 2017 OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA Lo scopo della nuova Direttiva è la rivisitazione delle Linee Guida emesse con Circ. n.11001/110(10) per consentire l individuazione di più efficaci strategie operative a salvaguardia dell incolumità e della sicurezza dei partecipanti alle manifestazioni pubbliche. Le linee sviluppano approfondimenti o semplificano le procedure contenute all interno del modello organizzativo e procedurale dapprima fornito in via sperimentale. LINEA GUIDA PER L INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO DEL RISCHIO IN MANIFESTAZIONI PUBBLICHE CON PECULIARI CONDIZIONI DI CRITICITÀ Framinia srl framinia@framinia.it APPROCCIO FLESSIBILE ALLA GESTIONE DEL RISCHIO MIGLIORE PARAMETRAZIONE DELLE MISURE CAUTELARI RISPETTO ALLE VULNERABILITÀ RILEVATE IN EVENTO Roma Via Paolo Emilio, Roma T F Milano Via Conca del Naviglio, Milano T F Foggia Viale XXIV Maggio, Foggia T F
2 ITER PROCEDURALE PER MANFESTAZIONI PUBBLICHE La Direttiva descrive brevemente l iter procedurale a cui una manifestazione pubblica deve essere sottoposta in riferimento agli aspetti safety/security. Tale procedura è riassunta di seguito all interno dello schema n.1. Schema n.1: Percorso procedurale e organizzativo per manifestazioni pubbliche DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DALL ORGANIZZATORE PUBBLICO SPETTACOLO ALTRI CASI PARERE COMMISSIONE DI VIGILANZA PARERE COMUNE EVENTO CHE PRESENTA CRITICITÀ SOTTO IL PROFILO SAFETY/SECURITY: - CONFORMAZIONE LUOGO - TIPOLOGIA EVENTO; - NUMERO/CARATTERISTICHE PARTECIPANTI QUESTURA *Manifestazioni di cui al Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 Artt.18 e art.2 PREFETTURA Esame de Comitato provinciale per l ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione del Comandante provinciale dei Vigili del fuoco Forze di polizia Vigili del fuoco Istituzioni/realtà associative *Regio Decreto 18 giugno 1931, n " Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza " Linee Art. guida 18: I per promotori l individuazione una riunione in delle luogo pubblico misure o aperto di contenimento al pubblico devono darne del avviso, rischio almeno in tre manifestazioni giorni prima, al Questore. E considerata pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata, tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l'oggetto di essa, ha carattere di riunione non privata. Il Questore, nel caso di omesso avviso ovvero per ragioni di ordine pubblico, di moralità o di sanità pubblica, può impedire che la riunione abbia luogo e può, per le stesse ragioni, prescrivere modalità di tempo e di luogo alla riunione. Art. 25: Chi promuove o dirige funzioni, cerimonie o pratiche religiose fuori dei luoghi destinati al culto, ovvero processioni ecclesiastiche o civili nelle pubbliche vie, deve darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore. Art. 80: L'autorità di pubblica sicurezza non può concedere la licenza per l'apertura di un teatro o di un luogo di pubblico spettacolo, prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza dell'edificio e l'esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente nel caso di incendio. pubbliche con peculiari condizioni di criticità 1. Normativa di riferimento Le spese dell'ispezione e quelle per i servizi di prevenzione contro gli incendi sono a carico di chi domanda la licenza. Regolamento (Art. 141, Art. 141-bis, Art. 142, Art. 143, Art. 144, Art. 145)
3 DM Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo. DM Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi. 2. Requisiti di accesso all area All interno delle nuove linee guida, restano invariati i requisiti riguardo l accessibilità dei mezzi di soccorso: larghezza: 3.50 m. altezza libera: 4.00 m. raggio di volta: 13 m. pendenza: non superiore al 10% resistenza al carico: almeno 20 t (8 sull asse anteriore e 12 sull asse posteriore) La differenza sostanziale all interno del paragrafo 2 della Circolare rispetto alla precedente emanata nel luglio 2017 è che non sono più indicate specifiche riguardanti l ammassamento dei mezzi o l accesso dei soccorsi associate ai profili di rischio (basso/medio/elevato). Permane invece l indicazione sulla viabilità dedicata ai mezzi di soccorso, che per quanto possibile deve consentire di raggiungere l area della manifestazione senza interferire con i flussi in esodo degli occupanti. 3. Percorsi di accesso all area e deflusso del pubblico In riferimento ai flussi del pubblico in ingresso e in uscita e al deflusso, le nuove Linee Guida confermano il requisito che consiste nell assicurare che le vie di esodo scelte siano effettivamente idonee al deflusso in caso di emergenza. Se i varchi di ingresso non hanno caratteristiche idonee per il deflusso deve essere progettato un sistema di vie d esodo indipendente dagli accessi inutilizzabili ai fini dell evacuazione in caso di emergenza. La semplificazione sul paragrafo rispetto alla Circ.n.11001/110(10) consiste nell eliminazione dell associazione della misura di mitigazione indicata rispetto ai livelli di rischio e rispetto al luogo della manifestazione (strutture all aperto di tipo permanente o Luoghi all aperto occasionalmente utilizzati per manifestazioni aperte al pubblico).
4 4. Capienza dell area della Manifestazioe È necessario definire una capienza massima tenendo conto dei seguenti fattori: 1. Affollamento massimo: 2 persone al mq. 2. Capacità di deflusso: 250 persone al mq; 3. Numero minimo dei varchi di allontanamento: 3 in posizione ragionevolmente contrapposta; 4. Larghezza minima dei varchi e delle vie di allontanamento: 2,40mt; 5. Ingressi ad aree delimitate dell evento anche se di libero accesso: emissione del titolo gratuito o conta-persone. La nuova direttiva impone una luce maggiore per i varchi e le vie di allontanamento (rif. p.to 4) dapprima definito in larghezza minima 1,20mt. 5. Suddivisione della zona in settori Di seguito si riportano in parallelo: SCHEMA 1 - Semplificazione della Circolare attualmente vigente sulla divisione in settori; SCHEMA 2 - Requisiti relativi alla suddivisione in settori indicata in Circ. n.11001/110(10) Come si evince dai due schemi anche al punto 5 è presente una semplificazione in termini di classificazione in base all impianto dell evento e in base all affollamento SCHEMA 1 - SEMPLIFICAZIONE DELLA CIRCOLARE ATTUALMENTE VIGENTE SULLA DIVISIONE IN SETTORI SUDDIVISIONE IN SETTORI Requisiti dei settori AFFOLLAMENTO AFFOLLAMENTO FINO A SUPERIORE A FINO A AFFOLLAMENTO SUPERIORE A SEPARAZIONE IN NON RICHIESTA ALMENO DUE SEPARAZIONE IN ALMENO TRE SETTORI SETTORI i settori dovranno essere separati tra loro mediante l interposizione di spazi liberi in cui è vietato lo stazionamento di pubblico ed automezzi non in emergenza aventi larghezza non inferiore a 5 metri. lungo la delimitazione della suddetta zona di separazione si dovranno prevedere degli attraversamenti presidiati in ragione di uno ogni 10 m. le separazioni di tipo mobile devono garantire la resistenza ad una pressione su metro lineare superiore a 300 N/m al fine di evitare che, a seguito di ribaltamento, le stesse separazioni possano causare la caduta di persone e il conseguente calpestamento. lungo le separazioni di tipo mobile si dovranno prevedere degli attraversamenti presidiati in ragione di uno ogni 10 m Eventuale previsione di spazi liberi o annessione di viabilità adiacente
5 SCHEMA 2 - REQUISITI RELATIVI ALLA SUDDIVISIONE IN SETTORI INDICATA IN CIRC. N.11001/110(10) LIV. DI RISCHIO RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ELEVATO AFFOLLAMENTO INFERIORE A PREVISTO LUOGHI E STRUTTURE ALL APERTO DI TIPO PERMANENTE Rimando alle norme di riferimento; Adempimento della suddivisione in settori per gli spettatori in piedi non cogente per aspetti safety salvo LUOGHI ALL APERTO diverse disposizioni OCCASIONALMENTE di legge UTILIZZATI PER MANIFESTAZIONI APERTE AL PUBBLICO SUPERIORE A E FINO A SUPERIORE A Rimando alle norme di riferimento* Per affollamento superiore a Separazione della zona persone: valutazione spettatori in almeno due settori della separazione della con una viabilità longitudinale o zona spettatori in almeno due settori con viabilità longitudinale o trasversale trasversale di penetrazione a disposizione anche degli enti preposti al soccorso, (larghezza di penetrazione a suggerita almeno m. 4.50). disposizione anche degli enti preposti al soccorso Lungo la delimitazione della suddetta viabilità si dovranno (larghezza minima m. prevedere degli attraversamenti 4.50). che, qualora le condizioni operative lo consentano, permetteranno di utilizzare dette direttrici come ulteriore via di allontanamento per il pubblico. Separazione della zona spettatori in almeno tre settori realizzando con transenne di tipo antipanico una viabilità longitudinale e trasversale di penetrazione a disposizione anche degli enti preposti al soccorso (larghezza minima 7.00 m ). Lungo la delimitazione della suddetta viabilità si dovranno prevedere degli attraversamenti che, qualora le condizioni operative lo consentano, permetteranno di utilizzare dette direttrici come ulteriore via di allontanamento per il pubblico. Si evidenzia che la delimitazione con transenne antipanico può ritenersi applicabile sempreché i singoli settori di spettatori presentino pianta completamente aperta sugli altri lati per assicurare un allontanamento omogeneo e lineare del pubblico anche in caso di emergenza. 6. Protezione antincendio Come per gli altri fattori di mitigazione descritti, anche all interno del paragrafo n.6 le indicazioni risultano semplificate. Per quanto concerne la protezione antincendio, i requisiti indicati all interno delle nuove linee guida sono: - Congruo numero di estintori portatili, di adeguata capacità estinguente, collocati in postazioni controllate. Gli estintori portatili potranno essere integrati con estintori carrellati da posizionare nell area del palco / scenografia;
6 - Ove non disponibile una rete di idranti, si dovrà prevedere la presenza sul posto di almeno un automezzo antincendio dedicato messo a disposizione dall organizzatore; - In manifestazioni ove sia prevista l affluenza di oltre persone dovrà essere richiesto il servizio di vigilanza antincendio di cui all art. 18 del d.lgs. 8 marzo 2006 n.139, con l impiego di automezzi antincendio vv.f., secondo le disposizioni dettate dal d.m. interno 22 febbraio 1996 n.n Si riportano per confronto n.2 schemi che riassumono i requisiti ormai superati indicati all interno della Circolare n.11001/110(10) - Roma del 28 luglio 2017 sostituita dalla Direttiva attualmente vigente Schema Suddivisione delle Location e indicazioni sui presidi antincendio MEZZI DI ESTINZIONE PORTATILI ESTINTORI Rimando alle norme di riferimento* *Norme di riferimento: IMPIANTI IDRICI ANTINCENDIO Decreto Ministeriale del 19 agosto Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed LUOGHI E STRUTTURE esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo ALL APERTO DI TIPO Decreto Ministeriale del 18 marzo Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi PERMANENTE Decreto Ministeriale del 10 marzo Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro Circolare del Capo della Polizia n 555/OP/ /2017/1 del Circolare del Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco n del LUOGHI ALL APERTO OCCASIONALMENTE UTILIZZATI PER MANIFESTAZIONI APERTE AL PUBBLICO Rimando alle norme di riferimento* Estintori Carrellati: da impiegarsi all aperto in esito alle valutazioni fatte sulle strutture allestite. Mappatura degli idranti presenti nella zona dove si svolge l evento Tempo d intervento delle squadre VV.F. competenti per territorio Utilizzo di automezzi antincendio con adeguata risorsa idrica anche appartenenti ad associazioni; Utilizzo di automezzi antincendio VV.F. previsti nell ambito del servizio di vigilanza antincendio assicurato ai sensi del DM 261/96. AFFOLLAMENTO PREVISTO LUOGHI E STRUTTURE ALL APERTO DI TIPO Schema Requisiti della manifestazione in funzione della Location e del livello di Rischio individuato LIVELLO DI RISCHIO AFFOLLAM ENTO FINO A 200 RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ELEVATO SUPERIORE A 200 E FINO A 1000 Rimando alle norme di riferimento* Rimando alle norme di riferimento*; Rimando al DM Rimando alle norme riferimento di SUPERIORE A E FINO A SUPERIORE A Rimando alle norme di riferimento* Rimando al DM
7 PERMANENTE Rimando alle norme di riferimento*; Rimando alle norme di riferimento*; Rimando alle norme di Mappatura degli idranti Mappatura degli idranti presenti Si dovrà prevedere un estintore ogni 200 mq di superficie da integrarsi se del caso con estintori carrellati da posizionare nell area del palco / scenografia. Si dovrà prevedere un estintore ogni 200 mq di superficie da integrarsi se del caso con estintori carrellati da riferimento* Si dovrà prevedere un estintore ogni 200 mq di superficie da presenti nella zona dove si svolge l evento; Tempo d intervento nella zona dove si svolge l evento; Utilizzo di automezzi antincendio posizionare nell area integrarsi se delle squadre VV.F. da del palco / del caso con VV.F. prevedersi scenografia; estintori competenti nell ambito dei LUOGHI ALL APERTO OCCASIONALMEN TE UTILIZZATI PER MANIFESTAZIONI APERTE AL PUBBLICO Mappatura degli idranti presenti nella zona dove si svolge l evento; Tempo d intervento delle squadre VV.F. competenti per territorio (tempistiche <15 min); Se il tempo di percorrenza è superiore a 15 minuti dovrà essere prevista una risorsa idrica dedicata (mezzi antincendio privati sul posto). carrellati da posizionare nell area del palco / scenografia. per territorio; Presenza sul posto di automezzi antincendio con adeguata risorsa idrica anche appartenenti ad associazioni. servizi di vigilanza antincendio prescritti dalla C.P.V.L.P.S. in ossequio alle disposizioni previste al DM n. 261 del Si evidenzia che il numero di automezzi e la tipologia dovrà tenere conto dei tempi d intervento delle squadre VV.F. competenti per territorio (inferiori o superiori a 15 minuti). 7. Gestione dell emergenza-piano di emergenza ed evacuazione Le nuove linee guida, in relazione alla gestione dell emergenza, elencano i seguenti requisiti: - Pianificazione delle procedure da adottare in caso d emergenza; - Redazione di piano d emergenza che dovrà riportare:
8 o le azioni da mettere in atto in caso d emergenza tenendo conto degli eventi incidentali ipotizzati nella valutazione dei rischi; o le procedure per l evacuazione dal luogo della manifestazione, con particolare riferimento alla designazione del personale addetto all instradamento della folla; o le disposizioni per richiedere l intervento degli Enti preposti al soccorso e fornire le necessarie informazioni finalizzate al buon esito delle attività poste in essere dai succitati Enti; o le apparecchiature e i sistemi eventualmente disponibili per la comunicazione tra gli Enti presenti e l organizzazione dell evento; o le specifiche misure per l assistenza alle persone diversamente abili. - Classificazione degli scenari incidentali per livelli nell ambito dei quali dovrà essere individuata la competenza in materia d intervento; - Prevedere la possibilità di comunicazione con il pubblico degli elementi salienti del piano d emergenza prima, durante ed alla fine della manifestazione (fornire informazioni c.ca percorsi di allontanamento, procedure operative predisposte per l evento e sulle figure che svolgono un ruolo attivo nella gestione dell emergenza) e nell ipotesi di evento incidentale per fornire indicazioni sui comportamenti da adottare finalizzati al superamento della criticità; - Prevedere un sistema di diffusione sonora con le seguenti caratteristiche: o Alimentazione elettrica con linea dedicata; o Livello sonoro tale da essere udibile in tutta l area della manifestazione; o Presenza di un congruo numero di postazioni per le comunicazioni di emergenza in funzione delle caratteristiche dell area della manifestazione. - Prevedere, in loco, un centro di coordinamento per la gestione della sicurezza che sia costantemente in contatto con gli Enti e l organizzazione. - Prevedere adeguata segnaletica di sicurezza anche predisponendo segnalazione ad alta visibilità, per manifestazioni in orario serale; Anche sullo strumento di mitigazione del rischio che riguarda la gestione delle emergenze viene eliminato ogni riferimento al livello di rischio della manifestazione. All interno delle linee guida precedenti veniva invece specificato che per profili di rischio basso un sistema di diffusione sonora anche con strumenti portatili tipo megafono, mentre per le manifestazioni ricadenti negli altri profili di rischio il sistema di diffusione sonora dovrà essere del tipo ad altoparlanti alimentato da linea dedicata di
9 sicurezza. Inoltre si dava accenno di previsione idi un sistema di gestione di sicurezza integrato, obbligatorio sopra le persone. Le restanti indicazioni riportate erano già presenti all interno delle linee guida ma vengono meglio specificate. 8. Operatori Di Sicurezza Si riporta di seguito la classificazione degli operatori di sicurezza mostrata all interno dello schema 8.1 e attualmente vigente, che sostituisce la classificazione illustrata all interno linee guida superate, riportata all interno dello schema 8.2. SCHEMA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERATORI DI SICUREZZA MANSIONI REQUISITI DEGLI OPERATORI DI SICUREZZA NUMERO DEGLI OPERATORI DI SICUREZZA 1. Soggetti iscritti ad Associazioni di protezione civile una unità ogni 250 persone presenti. Ogni venti ASSISTENZA ALL ESODO riconosciute nonché personale in quiescenza già operatori dovrà essere previsto almeno un appartenente alle forze dell ordine, alle forze armate, ai coordinatore di funzione INSTRADAMENTOE MONITORAGGIO DELL EVENTO Corpi dei Vigili Urbani, dei Vigili del Fuoco, al Servizio Sanitario per i quali sia stata attestata l idoneità psicofisica, ovvero altri operatori in possesso di adeguata formazione in materia; Da prevedere operatori in aggiunta in base alla 2. Addetti alla lotta all incendio e alla gestione valutazione dei rischi di incendio e dell emergenza, formati con corsi di livello C ai sensi conformemente alla pianificazione di emergenza. LOTTA ALL INCENDIO E del DM 10 marzo 1998 e abilitati ai sensi dell art. 3 GESTIONE EMERGENZE Per le manifestazioni caratterizzate da un alta della Legge 609/96. affluenza sarà richiesto, come stabilito dall art. 19 del D.Lvo 139/2006 s.m.i. il servizio di vigilanza antincendio al Comando dei Vigili del Fuoco competente per territorio. SCHEMA CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERATORI DI SICUREZZA INDICATA IN CIRC. N.11001/110(10) LIVELLO DI RISCHIO RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO/ELEVATO AFFOLLAMENTO NUM. OPERATORI DI SICUREZZA* FINO A 200 AFFOLLAMENTO SUPERIORE A 200 E FINO A ogni 250 persone e un coordinatore di funzione ogni 20 addetti; Possibilità da parte dell Autorità di Pubblica Sicurezza di prevedere per le manifestazioni con profilo di rischio ELEVATO ad integrazione ovvero in sostituzione del servizio di addetti alla sicurezza il ricorso ad un servizio stewarding. *Operatori corso di formazione a rischio d incendio Elevato e conseguito attestato d idoneità tecnica di cui all articolo 3 della legge 28 Novembre 1996, n Per le manifestazioni rientranti nel campo di applicazione del D.M. 261 del e per quelle caratterizzate da un alta affluenza come stabilito dal D.Lvo 139 /2006 dovrà essere richiesto al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio il servizio di vigilanza antincendio. Tale servizio di vigilanza dovrà essere altresì previsto quando per la manifestazione si costituisce un sistema di gestione integrata della sicurezza dell evento.
10 Come si evince dagli schemi, viene superata la classificazione del numero degli addetti in base ai livelli di rischio e vengono specificate le mansioni che devono ricoprire gli operatori di sicurezza. 9. Ulteriori integrazioni Le nuove linee guida per l individuazione delle misure di contenimento di rischio in manifestazioni pubbliche con peculiari condizioni di criticità introduce infine requisiti riguardanti: 1. MANIFESTAZIONI DINAMICHE IN SPAZI NON DELIMITATI 2. CASI PARTICOLARI Per quanto riguarda il punto 1 i requisiti da osservare sono: o Divieto di detenzione nell ambito del singolo banco o autonegozio di quantitativi di GPL in utilizzo e deposito superiori a 75 kg. o Rispetto di una distanza di sicurezza non inferiore a m. 3 tra banchi e/o auto negozi che impiegano GPL o Gli impianti elettrici e gli impianti utilizzatori di liquidi o gas combustibili devono essere conformi alle specifiche norme tecniche e alla regola dell arte; tale conformità dovrà essere dichiarata a firma di tecnici abilitati e presentata ai competenti uffici del Comune ove viene svolta la manifestazione. o Disponibilità di estintori portatili di idonea capacità estinguente in ragione di uno ogni 100 m2 di area coperta ed utilizzata. Il punto 2 è riferito a manifestazioni storiche caratterizzate da peculiari criticità e per le quali le condizioni di tutela dei beni storici, monumentali ed ambientali non consentano la completa attuazione delle misure riportate all interno della linea guida. In questo caso si rimanda agli strumenti propri dell ingegneria della sicurezza ai fini del calcolo dei parametri dell affollamento e dell esodo, specificando che il progettista deve dettagliare il procedimento che porta all individuazione dei rischi ed analizzare e descrivere i livelli prestazionali da raggiungere in relazione alla sicurezza e come raggiungere tali livelli. Il Team Framinia è a Vs disposizione per qualsiasi informazione e approfondimento in merito a quanto discusso. Roma, 25/07/2018 FRAMINIA SRL
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