2 - SUPERFICIE TERRITORIALE PROVINCIALE DISTINTA PER CIASCUN COMUNE

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1 5.1- superficie territoriale e territorio agro-silvo-pastorale relativa alla provincia di Rovigo. Risulta del tutto evidente che i dati relativi alle superfici territoriali (ST), utilizzati a livello comunale, di comprensorio omogenea (Ambito Territoriale di Caccia) e a livello provinciale costituiscono i parametri fondamentali per la verifica dello stato di fatto dei diversi istituti venatori e per i loro adeguamento, ove necessario, sulla base delle diverse priorità emergenti dagli strumenti di analisi della pianificazione faunistico venatoria e dalla relativa implementazione delle medesime con le richieste dei rappresentanti delle strutture deputate alla gestione del territorio, nonché delle Associazioni Venatorie, delle Organizzazioni Professionali Agricole e delle Associazioni di Tutela Ambientale. Vengono riportati nella successiva tabella n.. I dati relativi alla superficie territoriale provinciale ripartita per ciascuno dei 50 comuni polesani e, per le relative zone omogenee individuate nel presente Piano (A Tab 2 - SUPERFICIE TERRITORIALE PROVINCIALE DISTINTA PER CIASCUN COMUNE E PER CIASCUN COMPRENSORIO OMOGENEO (ATC) SUPERFICIE TERRITORIALE PROVINCIALE DISTINTA PER CIASCUN COMUNE E PER CIASCUN COMPRENSORIO OMOGENEO (ATC) COMUNE ATC DI APPARTENENZA ATC 1 ATC 2 ATC 3 1 ADRIA ARIANO POLESINE ARQUA' POLESINE BADIA POLESINE BAGNOLO DI PO BERGANTINO BOSARO CALTO CANARO CANDA CASTELGUGLIELMO CASTELMASSA CASTELNOVO BARIANO CENESELLI CEREGNANO CORBOLA COSTA DI ROVIGO CRESPINO FICAROLO FIESSO UMBERTIANO FRASSINELLE POLESINE FRATTA POLESINE GAIBA GAVELLO GIACCIANO CON BARUCHELLA GUARDA VENETA LENDINARA LOREO LUSIA MELARA OCCHIOBELLO PAPOZZE PETTORAZZA PINCARA 1.779

2 35 POLESELLA PONTECCHIO POLESINE PORTO TOLLE PORTO VIRO ROSOLINA ROVIGO SALARA SAN BELLINO SAN MARTINO DI VENEZZE STIENTA TAGLIO DI PO TRECENTA VILLADOSE VILLAMARZANA VILLANOVA DEL GHEBBO VILLANOVA MARCHESANA TOTALE TOTALE GENERALE Poiché la vigente normativa statale e regionale in materia si richiama in modo univoco al concetto di territorio agro-silvo-pastorale (TASP) quale esclusivo parametro di riferimento per la pianificazione faunistico-venatoria, si rende opportuno pervenire ad una definizione di tale concetto. Esistono, a tale proposito, due possibili definizioni. La prima, di carattere giuridico, tende a far coincidere Il territorio agro-silvo-pastorale con quelle parti del territorio sulle quali sia in atto una utilizzazione agricola ai sensi dell art C.C. Ciò stante, appare opportuno precisare che deve intendersi agricola l attività organizzata in impresa che abbia ad oggetto la coltivazione dei fondi, la silvicoltura, l allevamento del bestiame e le attività connesse. Deve inoltre considerarsi attività agricola l attività consistente nello svolgimento di un ciclo biologico concernente l allevamento di esseri animali o vegetali, che risulta essere collegato direttamente, o indirettamente allo sfruttamento delle forze o delle risorse naturali, e che si risolve economicamente nell ottenimento di frutti (vegetali o animali) destinati al consumo, sia come tali sia previa trasformazione. Esiste, altresì, una definizione più propriamente tecnica afferente al concetto di territorio agro-silvo-pastorale che si desume dalla Circolare Regionale 3502/11621 del avente per oggetto Indirizzi per l applicazione delle disposizioni inerenti il territorio previste dalla L. 157/1992 relativamente alle competenze delle Provincie. In tale documento viene espressamente indicato quanto segue: Ai fini della determinazione del concetto di territorio agro-silvopastorale, utile per la programmazione della caccia e la pianificazione faunistico-venatoria, è opportuno che le Provincie considerino tutto il territorio potenzialmente utile per la fauna selvatica cioè anche le zone umide, i corsi d acqua, i laghi, gli incolti produttivi ed improduttivi con l esclusione delle aree urbane e di quelle fortemente antropizzate, utilizzando anche, per le parti che interessano, il modello CA5 ISTAT Da ultimo non possono non essere espressamente richiamati i contenuti degli Indirizzi tecnici per il coordinamento dei Piani Faunistico-venatori provinciali (art. 8, c. 2 della L.R. 50/1993;

3 art. 23 lettera g dello statuto regionale approvati dalla Giunta regionale in daata con proprio provedimento n Sulla base degli indirizzi suddetti, si è ritenuto di utilizzare per il calcolo del territorio agrosilvo-pastorale di ciascun comune, i dati (non ancora pubblicati, ma consultabili sul sito del Censimento Generale 2000 come rilevabili dalle relative tavole. Da ogni tavola sono state dedotte, per ciascun comune della Provincia, le seguenti superfici : 1 Superficie agricola utilizzata (SAU) 2 Superficie arboricoltura da legno non costituente SAU 3 Superficie boschi non costituente SAU 4 Superficie agricola non utilizzata. La superficie totale provinciale di tali pertinenze costituenti una cospicua parte del TASP palesano, ammonta a complessivi ettari ed è desumibile dalla colonna 3 della successiva tabella n.. Si è inoltre determinata la superficie acquea di ciascun comune sulla base dei dati ISTAT a suo tempo ricavati e utilizzati per ciascun comune polesano. Il totale della superficie acquea provinciale (comprendente corsi d acqua principali e secondari, estuari e lagune) ammonta a complessivi ettari ed è rilevabile nella colonna n. 4 della tabella n. L ammontare complessivo del territorio agro-silvo-pastorale (TASP) provinciale, come sopra determinato, da cui verranno in seguito considerati gli istituti di tutela della fauna per la loro estensione, risulta pari ad ettari. In termini percentuali, il TASP provinciale rappresenta il 77,01 % della superficie territoriale provinciale.

4 SUP. TERR. SAU + ARB.+ BOSCHI + NON. UTIL. ACQUE (dato ISTAT) TOTALE T.A.S.P. (ETTARI) ETTARI ETTARI ETTARI 1 ADRIA ARIANO POLESINE ARQUA' POLESINE BADIA POLESINE BAGNOLO DI PO BERGANTINO BOSARO CALTO CANARO CANDA CASTELGUGLIELMO CASTELMASSA CASTELNOVO BARIANO CENESELLI CEREGNANO CORBOLA COSTA DI ROVIGO CRESPINO FICAROLO FIESSO UMBERTIANO FRASSINELLE POLESINE FRATTA POLESINE GAIBA GAVELLO GIACCIANO CON BARUCHELLA GUARDA VENETA LENDINARA LOREO LUSIA MELARA OCCHIOBELLO PAPOZZE PETTORAZZA PINCARA POLESELLA PONTECCHIO POLESINE PORTO TOLLE PORTO VIRO ROSOLINA ROVIGO SALARA SAN BELLINO SAN MARTINO DI VENEZZE STIENTA TAGLIO DI PO TRECENTA VILLADOSE VILLAMARZANA VILLANOVA DEL GHEBBO VILLANOVA MARCHESANA TOTALI

5 5.2 - territorio utile alla attivita venatoria Il punto 1. degli indirizzi generali per il coordinamento dei piani faunistico-venatori provinciali introduce un concetto assai rilevante al fine di valutare l esatta incidenza della pressione venatoria sul territorio. Tale documento recita testualmente: Uno dei parametri fondamentali in sede di pianificazione faunistico-venatoria è l estensione della superficie agro-silvo-pastorale. L esperienza ha peraltro dimostrato che tale parametro non èsufficiente per misurare l effettiva pressione venatoria, soprattutto nelle aree che risultano più antropizzate e/o infrastrutturate. E opportuno quindi procedere ad una periodica rilevazione di quella che è l incidenza del territorio realmente utile ai fini dell attività venatoria, a tal fine valutando l entità della superficie agro-silvopastorale soggetta a vincoli di varia natura (esempio: vicinanza a edifici, centri abitati, vie di comunicazione) che ne precludono l utilizzo a fini venatori. Sulla scorta di quanto indicato, sono stati enucleati i criteri di seguito esposti.. Criteri per la determinazione della superfice non utilizzabile ai fini della caccia, per effetto della distanza dalle vie pubbliche di comunicazione ( strade statali, provinciali, comunali, vicinali, autostrade, superstrade e ferrovie ) sulla superfice agro-silvo pastorale netta : In fase di determinazione della superfice utile alla esercizio venatorio è emersa, così come già evidenziato dalla Regione del Veneto, la necesità di quantificare la effettiva area utilizzabile ai fini venatori, ancorchè inclusa nella più generale superfice residuale dalla superfice agro-silvo pastorale, al netto delle superfici destinate ad aree di protezione ( ZRZ ed Oasi ) o a Istituti di iniziativa privata. E quindi risultato necessario determinare l ammontare del territorio cacciabile in frangia alle vie di comunicazione che, ancorchè rientrante in SASP netta ed avere caratteristiche idonee alla sosta della fauna selvatica, non risulta utilizzabile ai fini venatori. Trattasi della fascia di 50 metri in ambo i lati in frangia alle vie di comunicazione. Per quanto conerne le strade provinciali, statali, autostrade, superstrade e ferrovie, considerato che in molti tratti corrispondono ai confini di Atc o di aree di protezione o produzione, è stata eseguita una misurazione con distanziometro meccanico relativa ai singoli bordi ricadenti in territorio da destinare alla attività venatoria, escludendo dal conteggio anche i tratti ricadenti in centri urbani od aree industriali. Detto conteggio totale per ATC operato su carta della viabilità in scala 1:50.000, risultando di difficile suddivisione tecnica per ambito comunale, è stato suddiviso proporzionalmente per comune secondo un mero calcolo matematico prendendo a riferimento la superfice territoriale comunale. D altro canto, pur dovendo evidenziare una non sempre uniforme distribuzione di detta viabilità su tutto il territorio provinciale, emerge che in quelle realtà che possono essere sprovviste di vie ferroviarie o di grande comunicazione, è presente proporzionalmente una più articolata viabilità stradale provinciale.

6 Per quanto concerne l incidenza della viabilità comunale e vicinale esterna ai centri abitati, e ricadente in TASP netta da destinare all esercizio venatorio, si è reso necessario un calcolo deduttivo mettendo in relazione i seguenti elementi: I modelli visionati, allegati ai bilanci comunali che prevedono l indicazione dello sviluppo della viabilità comunale e vicinale exstra urbana, non sono risultati omogenei nella struttura e, da una attenta valutazione sulla effettiva distribuzione in comuni campione, è emersa la necessità di individuare uno sviluppo medio territoriali piuttosto che fare riferimento a singole unità comunali. Questa viabilità interessa anche le aree destinate a protezione o gli istituti di iniziativa privata in modo eterogeneo. Si è quindi reso necessario effettuare un calcolo deduttivo a livello di ATC che è stato così determinato: - Su un area campione ricomprendente 14 Comuni di varie dimensioni, per una superfice territoriale di circa ettari ( 28% della superfice territoriale provinciale ) è stata determinata una incidenza media di chilometri uno di strade comunali e vicinali di pubblico transito ogni 60 ettari di territorio exstraurbano. - Determinato questo indice medio, che risulta estendibile a tutto il territorio provinciale, sono stati imputati ad ogni singolo comune delle superfici da detrarre alla SASP netta secondo il suindicato indice. Ne deriva quindi un dato finale indicato come TASP netta cacciabile cui fare riferimento per il calcolo della densità venatoria reale. Il dato medesimo, meglio evidenziato, a livello comunale, nella apposita tabella riepilogativa dei dati afferenti a ciascuno dei tre A.T.C., risulta essere rispettivamente di ettari per l ATC 4 1, a fronte di una TASP netta di ettari (- 20,69%), di ettari per l ATC 4 2, a fronte di una TASP netta di ettari (- 22,53%) e di ettari per l ATC 4 3, a fronte di una TASP netta di ettari (-19,78%) cacciatori residenti soci non residenti distinti per comune ed ATC L ultimo elemento utile al fine della densità venatoria è rappresentato dal numero totale di cacciatori polesani residenti. Nella seguente tabella viene indicato, per ciascun comune della provincia, il numero di cacciatori residenti, a fronte della rispettiva superficie territoriale comunale e della relativa TASP totale. Ovviamente, il dato viene fornito a solo titolo indicativo, posto che la rela edensità venatoria non è rapportabile solo al nunero dei cacciatori residenti, ma a quello del numero totale dei soci di tutti gli ATC che comprende un elevato numero di cacciatori residenti nelle altre province del Veneto. Nel corso della stagione venatoria 2002/03 il numero complessivo dei tre ATC polesani risultava così costituito:

7 A.T.C. SOCI RESIDENTI SOCI NON RESIDENTI TOTALE SOCI % RES. / NUM. TOT. SOCI Polesine ,51 % occidentale Polesine Centrale ,69 % Delta del Po ,80 % TOTALE E ,84 % MEDIA Si rileva, dunque, che il 35,16% dei soci degli ATC polesani risulta costituito da cacciatori non residenti. Il dato medio assume una particolare connotazione nell ATC 4 2, ove ben il 52,50 % circa dei soci, risulta essere non resiodente, con inevitabili conseguenze che investono anche le scelte di carettere programmatorio e gestionale del territorio interessato.

8 Tab. 4 Numero cacciatori residenti per ciascun comune COMUNE SUP. TERR. TOTALE T.A.S.P. N. Cacc. Res. (ETTARI) (ETTARI) 1 ADRIA ARIANO POLESINE ARQUA' POLESINE BADIA POLESINE BAGNOLO DI PO BERGANTINO BOSARO CALTO CANARO CANDA CASTELGUGLIELMO CASTELMASSA CASTELNOVO BARIANO CENESELLI CEREGNANO CORBOLA COSTA DI ROVIGO CRESPINO FICAROLO FIESSO UMBERTIANO FRASSINELLE POLESINE FRATTA POLESINE GAIBA GAVELLO GIACCIANO CON BARUCHELLA GUARDA VENETA LENDINARA LOREO LUSIA MELARA OCCHIOBELLO PAPOZZE PETTORAZZA PINCARA POLESELLA PONTECCHIO POLESINE PORTO TOLLE PORTO VIRO ROSOLINA ROVIGO SALARA SAN BELLINO SAN MARTINO DI VENEZZE STIENTA TAGLIO DI PO TRECENTA VILLADOSE VILLAMARZANA VILLANOVA DEL GHEBBO VILLANOVA MARCHESANA TOTALI