Le persone anziane: bisogni e risposte alla non autosufficienza in provincia di Rovigo

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1 Le persone anziane: bisogni e risposte alla non autosufficienza in provincia di Rovigo Rapporto 2012 dell Osservatorio provinciale delle politiche sociali Fondazione Emanuela Zancan Onlus Provincia di Rovigo Assessorato alle politiche sociali e alla famiglia Fondazione Emanuela Zancan Onlus

2 Le persone anziane: bisogni e risposte alla non autosufficienza in provincia di Rovigo Rapporto 2012 dell Osservatorio provinciale delle politiche sociali Fondazione Emanuela Zancan Onlus Provincia di Rovigo Assessorato alle politiche sociali e alla famiglia Fondazione Emanuela Zancan Onlus

3 Osservatorio provinciale delle politiche sociali Costituito con un protocollo d intesa sottoscritto, il 9 aprile 2010, dalla Provincia di Rovigo Assessorato alle Politiche sociali e alla Famiglia, dall Azienda Ulss n. 18 di Rovigo, dall Azienda Ulss n. 19 di Adria e dalle rispettive Conferenze dei Sindaci Prima azione realizzata: studio sulla non autosufficienza in provincia di Rovigo Provincia di Rovigo Assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia, Marinella Mantovani Area Servizi alla Persona Dirigente, Carla Elisa Bernecoli Capo Servizio Politiche sociali, Daniele Panella Ufficio Famiglia, Nadia Dainese, Cinzia Dilavanzo Servizio Statistica Responsabile, Cinzia Viale Claudio Bellato, Donatella Bolognese Fondazione E. Zancan onlus Coordinatore scientifico, Tiziano Vecchiato Ricercatrice, Giulia Barbero Vignola Ricercatrice, Maria Bezze Il rapporto è stato scritto da Giulia Barbero Vignola, Maria Bezze e Tiziano Vecchiato Copyright 2012 Fondazione «Emanuela Zancan» Onlus Centro Studi e Ricerca Sociale Padova Via Vescovado, 66 ISBN

4 RINGRAZIAMENTI Si ringraziano per la collaborazione alla ricerca: Azienda Ulss n. 18 di Rovigo Monica Venturini, Responsabile Programmazione Sociosanitaria Azienda Ulss n. 19 di Adria Aldo Mariotto, Direttore di Distretto Giovanna Bedeschi, Coordinatrice Servizio Infermieristico Territoriale Tutti i Comuni della provincia di Rovigo: Adria, Ariano Polesine, Arquà Polesine, Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ceregnano, Corbola, Costa di Rovigo, Crespino, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gaiba, Gavello, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Lusia, Melara, Occhiobello, Papozze, Pettorazza Grimani, Pincara, Polesella, Pontecchio Polesine, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Rovigo, Salara, San Bellino, San Martino di Venezze, Stienta, Taglio di Po, Trecenta, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Villanova Marchesana Unione dei Comuni dell Eridano Le strutture residenziali per anziani: Casa albergo per anziani Lendinara Istituto rodigino di assistenza sociale (I.R.A.S) Rovigo Centro servizi anziani Adria R.S.A. San Martino Castelmassa Casa di riposo Badia Polesine Centro dei servizi sociali Villa C.Resemini Stienta Casa Sacra Famiglia Centro servizi per anziani non autosufficienti Fratta Polesine Casa di riposo San Gaetano Crespino Casa di riposo Opera Pia Francesco Bottoni Papozze Istituto Suore Serve di Maria Riparatrici Rovigo Residenza San Salvatore srl Unipersonale Ficarolo Centro servizi Villa Tamerici Porto Viro Istituto delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza Trecenta Casa di riposo Pietro Selmi Polesella Casa di riposo Villa Agopian Corbola Casa di riposo Madonna del Vaiolo Taglio di Po Casa di riposo Ing. Arturo Pedrelli Ariano nel Polesine

5 Il Centro di servizio per il volontariato di Rovigo Le associazioni di volontariato: Parla, ti ascolto Rovigo Auser Volontariato Adriani Ariano nel Polesine Anteas onlus Sezione Giorgio Bagatin Lendinara Auser Crespino Associazione Volontariato Melara Associazione Croce Bianca Rovigo Auser Circolo anziani Città delle Rose Rovigo Centro sociale ricreativo culturale Azzurro Occhiobello Associazione Volontari del soccorso onlus Badia Polesine Università popolare Castelmassa, Castelnovo Bariano, Calto Anteas Sezione di Villadose Circolo Auser Volontariato Pettorazza Centro ricreativo anziani Gavellesi Gavello Gruppo Volontariato Vincenziano (G.V.V.) Castelmassa A.I.L. Rovigo Associazione italiana contro le leucemie Sede di Adria Associazione Volontari Croce Blu Gaiba Circolo Dott. B. Andreotti Auser Canaro Associazione onlus Blu Soccorso Lusia Auser 43 Martiri di Villamarzana Univesità popolare per l educazione permanente Polesella Centro anziani Anteas G.B. Valente San Bellino C.A.D.A. Centro assistenza diurna anziani Adria Anteas Sez. Don Enos Mazzetti onlus Costa di Rovigo Le cooperative sociali: Cooperativa sociale La Coccinella onlus Badia Polesine Attivamente cooperativa sociale onlus Taglio di Po Cooperativa sociale San Paolo Castelmassa Laerte servizi cooperativa sociale onlus Rovigo Soc. Sanithad Servizi sociali cooperativa sociale onlus Badia Polesine Cooperativa sociale Corbola Servizi Socio Sanitari Corbola Il raggio verde cooperativa sociale Rovigo Titoli minori onlus Chioggia

6 INDICE PRESENTAZIONE p. 7 INTRODUZIONE: INVECCHIAMENTO E SOSTENIBILITÀ DEI SISTEMI DI WELFARE» 9 PARTE PRIMA. IL BISOGNO IN CHIAVE DEMOGRAFICA 1. Premessa» La provincia di Rovigo e la sua popolazione oggi» Le tendenze demografiche in atto» Gli scenari futuri» Considerazioni» 37 PARTE SECONDA. I SERVIZI PUBBLICI PER LE PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI 1. Premessa» La mappatura degli interventi e dei servizi sociali comunali per le persone anziane» La spesa e la capacità di risposta dei Comuni» Una visione di insieme» Un confronto con il Veneto e con l Italia» Spesa e capacità di risposta per livello assistenziale» La spesa per livello di risposta» La capacità di risposta» La dinamica temporale della spesa per livello e per intervento» L assistenza domiciliare socio assistenziale» Le erogazioni economiche» La spesa a livello comunale e distrettuale» Spesa pro capite e dinamica temporale» Composizione della spesa per livello di risposta» Le erogazioni economiche» Considerazioni» 90 5

7 PARTE TERZA. L APPORTO DEL TERZO SETTORE E DEI CENTRI SERVIZI 1. Premessa p Le associazioni di volontariato» Attività e servizi rivolti alle persone anziane» Il fenomeno della non autosufficienza in età anziana: diffusione e dinamica per i volontari» Gli interventi di sostegno alle persone anziane non autosufficienti e alle loro famiglie» Il ruolo del volontariato per una più efficace azione di supporto alle persone anziane non autosufficienti» Le cooperative sociali» Diffusione e dinamica della non autosufficienza in età anziana per le cooperative» Gli interventi di sostegno alle persone anziane non autosufficienti e alle loro famiglie» Il ruolo della cooperazione sociale per una più efficace azione di supporto alle persone anziane non autosufficienti» La residenzialità per le persone anziane non autosufficienti» Le strutture coinvolte» L apporto delle famiglie» Diffusione e dinamica della non autosufficienza in età anziana e ruolo delle strutture» Considerazioni» 121 PARTE QUARTA. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI» 123 APPENDICE» Mappe dei servizi comunali nel distretto di Rovigo» Mappe dei servizi comunali nel distretto di Badia Polesine» Mappe dei servizi comunali nel distretto di Adria» Mappa del servizio di assistenza domiciliare sociale» L apporto del terzo settore e delle strutture residenziali» 181 6

8 PRESENTAZIONE Nel presentare il rapporto sulla ricerca vorrei sottolineare quanto la conoscenza sia la condizione necessaria per promuovere partecipazione e condivisione delle responsabilità nella vita delle comunità locali. Inoltre, oggi più che mai, sembra ridotta la fiducia sull effettiva capacità di poter partecipare e incidere nelle scelte della politica locale. La volontà della Provincia di Rovigo è contrastare questa tendenza potenziando le possibilità di incontro, di condivisione e di conoscenza. Sono inoltre convinta che per un vero sviluppo locale e per costruire una comunità coesa occorre un nuovo approccio al tema delle politiche sociali, con una comunità intera che rifletta su se stessa e che sia capace di sostenere le scelte di una programmazione sociale il più possibile coordinata, partecipata e unitaria delle diverse aree territoriali. Alla luce di queste considerazioni e dei tagli operati al sociale, delle pesanti conseguenze che la crisi economica sta producendo e dell incalzare delle nuove riforme (Federalismo) che condizionano profondamente le politiche degli enti locali si è deciso di costituire l Osservatorio provinciale delle politiche sociali. La capacità di osservazione che la Provincia può garantire rappresenta un valore aggiunto, non perseguibile da altri soggetti istituzionali presenti sul territorio ed è perciò che è stato sottoscritto con le Aziende Sanitarie n. 18 e 19 e le due rispettive Conferenze dei Sindaci un protocollo d intesa per la costituzione dell Osservatorio provinciale delle politiche sociali. Il presupposto su cui si basa è promuovere la conoscenza di quanto si investe, di quante risorse sono messe a disposizione, delle risposte disponibili, della loro capacità di affrontare i bisogni e delle esperienze esistenti. Nell ambito dell Osservatorio è stata pertanto avviata una prima rilevazione sul sistema di offerta provinciale dei servizi per gli anziani e, in particolare, per quelli non autosufficienti. Tale rilevazione, resa possibile dal sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è stata svolta da parte della Fondazione E. Zancan onlus di Padova in collaborazione con il Servizio Statistica della Provincia di Rovigo coinvolgendo nella ricerca le Aziende Sanitarie, i Comuni, le Case di riposo, le Cooperative sociali e le Associazioni di volontariato, cioè tutti i soggetti pubblici e privati che a vario titolo agiscono per e con le persone anziane non autosufficienti. Questa pubblicazione si propone come strumento per facilitare il lavoro di programmazione sociale rendendo accessibili singoli dati, frammentati e dispersi sul territorio. 7

9 Naturalmente la pubblicazione non esaurisce l analisi dei dati demografici e sociali ed è intenzione di questo Assessorato rendere disponibili online, nello spazio web delle politiche sociali della Provincia di Rovigo, le elaborazioni e i commenti presentati in questa pubblicazione, per favorirne l accesso e la fruizione da parte dell intera comunità. Ringrazio tutti i collaboratori e quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo rapporto, auspicando la possibilità di continuare il monitoraggio di un problema, quello della non autosufficienza, in veloce espansione. Marinella Mantovani Assessore provinciale alle Politiche sociali e alla Famiglia 8

10 INTRODUZIONE: INVECCHIAMENTO E SOSTENIBILITÀ DEI SISTEMI DI WELFARE Il rapido invecchiamento della popolazione italiana registrato negli ultimi decenni si manifesterà in modo ancora più marcato nei prossimi. È un evoluzione demografica che modifica le relazioni, i bisogni ma anche le potenzialità di una società, e che chiama tutti i suoi rappresentanti, istituzionali e non, centrali e locali, a farsene carico. Si tratta di un fenomeno che di per sé non è negativo, visto che è il risultato di un continuo miglioramento nelle condizioni di vita delle persone. Inoltre, spesso ci si dimentica dell apporto positivo delle tante persone anziane che fanno attività solidali, di volontariato, di utilità sociale, senza contare l aiuto determinante dei nonni alla cura dei nipoti 1. Non si può negare tuttavia che l invecchiamento ha effetti sul livello di funzionalità fisica e psichica delle persone anziane, talvolta così pesanti da renderle non autonome nelle attività della vita quotidiana per un periodo di tempo anche molto lungo. Questo comporta un conseguente aumento della domanda di assistenza sanitaria e sociale e della spesa per i servizi di lungo assistenza. Nel 2005, la spesa per non autosufficienza rappresentava poco più dell 1% del Pil nei paesi Ocse. Le proiezioni indicano che nel 2050 rappresenterà il 2 4% del Pil 2. L Italia è tra i Paesi che destina maggiori risorse alla non autosufficienza. Nel 2008, la nostra spesa pubblica per le cure di lungo termine (Ltc) ha rappresentato l 1,7% del Pil. Due terzi è stata erogata a persone con più di 65 anni (tab. 1). È una spesa che si articola in: spesa sanitaria, spesa per indennità di accompagnamento e spesa per assistenza sociale (per servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali). Il 48,6% della spesa per la non autosufficienza è a carico del fondo sanitario. La spesa per indennità di accompagnamento rappresenta il 41,7% di quella complessiva. Il resto della spesa, costituito dagli interventi sociali di natura residenziale e non e da trasferimenti in denaro, ammonta a circa 2,6 miliardi di euro, lo 0,17% del Pil, il 9,7% della spesa complessiva. 1 Vecchiato T. (2011), Invecchiamento e sostenibilità dei sistemi regionali di welfare, in Studi Zancan, n Martins J.O., De la Maisonneuve C. (2006), The drivers of public expenditure on health and longterm care: an integrated approach, OECD Economic Studies, n

11 Tab. 1. Le componenti della spesa pubblica per le cure di lungo termine (Long Term Care Ltc) in rapporto al Pil, 2008, valori percentuali Tot. popolazione Ultra 65 Componente sanitaria 0,84 0,49 di cui per assistenza territoriale sociosanitaria 0,55 0,43 di cui per assistenza psichiatrica 0,20 0,03 di cui per assistenza a tossicodip. e alcoldipendenti 0,06 0,00 di cui per la lungodegenza 0,03 0,02 Indennità di accompagnamento 0,72 0,56 Altre prestazioni 0,17 0,13 Totale 1,73 1,17 Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze (2009), Le tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario, Rapporto n. 11 Tab. 2. Macrofunzioni della spesa pubblica per cure di lungo termine in rapporto al Pil, 2008, valori percentuali Tot. popolazione Ultra 65 In residenza 0,36 0,31 A casa 0,36 0,29 Erogazioni economiche 0,74 0,57 Totale 1,46 1,17 Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze (2009), Le tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario, Rapporto n. 11 La Ragioneria generale dello stato prevede che la spesa per le cure di lungo assistenza passerà dall attuale 1,7% del Pil al 3,3% del In particolare: la spesa sanitaria, in rapporto al Pil, passerà dallo 0,8% all 1,5% nel 2060, con un incremento di 0,7 punti percentuali; la spesa per indennità di accompagnamento si manterrà stabile, poco sopra allo 0,7%, fino al 2014, per poi crescere fino a raggiungere circa l 1,5% del Pil nel La quota destinata agli ultraottantenni passerà dal 45% del 2010 al 69% nel 2060; la spesa per altre prestazioni, in rapporto al Pil, raddoppierà nel periodo considerato, portandosi di poco sopra lo 0,3% nel Queste previsioni indicano un futuro impegnativo ma governabile: se consideriamo che l aumento previsto al 2060 sarebbe di circa 23 miliardi di euro, rispetto alla spesa attuale, l incremento medio annuo sarebbe inferiore a 500 milioni di euro. Non si tratta di un costo insostenibile se compensato con altre azioni 3. Gli scenari di epidemiologia sociale associati alla non autosufficienza e alla crescita percentuale della popolazione anziana sul totale dei residenti preoccupano i 3 Per un approfondimento su queste questioni: Vecchiato T. (2011), Invecchiamento e sostenibilità dei sistemi regionali di welfare, in Studi Zancan, n

12 decisori politici e tecnici. Gli interrogativi riguardano le soluzioni tecniche e strategiche per far fronte ai problemi di continuità assistenziale, di integrazione sociosanitaria, di sostegno al lavoro di cura familiare, di governo dei costi. Le iniziative dell Osservatorio provinciale delle politiche sociali della Provincia di Rovigo si pongono l obiettivo di facilitare l adozione di soluzioni sostenibili che affrontano i temi sopra indicati in un contesto territoriale caratterizzato da un marcato processo di invecchiamento della popolazione residente. Questo rapporto cerca di leggere congiuntamente il bisogno legato alla non autosufficienza in età anziana, l offerta di interventi e servizi e la spesa sostenuta per garantirla. Si sviluppa in quattro parti. La prima legge il bisogno di non autosufficienza in età anziana in chiave demografica. La seconda è focalizzata sui servizi sociali e sociosanitari realizzati dai Comuni e dagli enti delegati. Evidenzia cosa viene erogato, per quante persone, a quali costi, facendo confronti tra territori sub provinciali (distretti, Comuni) e nel tempo. La terza parte riguarda il contributo delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali e dei centri di servizio nell affrontare il problema della non autosufficienza in età anziana. La quarta e ultima parte approfondisce, a partire da quanto emerso, le sfide a cui sono chiamati gli enti pubblici, il terzo settore e le famiglie nella provincia di Rovigo e alcune possibili soluzioni. 11

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14 PARTE PRIMA IL BISOGNO IN CHIAVE DEMOGRAFICA 1. Premessa L analisi demografica è fondamentale per conoscere la situazione della popolazione in un determinato territorio, per capire le trasformazioni in atto, studiandone la dinamica temporale, e per ipotizzare gli scenari futuri. Nel caso specifico di questa ricerca, finalizzata a capire anche i bisogni presenti e futuri legati alla non autosufficienza, l analisi demografica acquista ancora più pregnanza. La domanda di prestazioni sanitarie e socio assistenziali è strettamente correlata con l età anagrafica delle persone. Conoscere la struttura demografica di un territorio e la sua evoluzione futura aiuta a comprendere quali sono i bisogni attuali e come si trasformerà la domanda nei prossimi anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione, unito al calo delle nascite, porta a uno squilibrio sempre maggiore tra giovani, adulti in età lavorativa e anziani, con profonde ripercussioni non solo sul sistema di welfare pubblico ma anche sulla capacità della rete familiare di prendersi cura delle persone anziane non autosufficienti. Per molti anziani sono aumentate le possibilità di vivere in modo attivo, partecipativo e senza particolari malattie. La condizione di non autosufficienza, fortunatamente, riguarda solo una parte delle persone anziane. Tuttavia, il legame tra invecchiamento e insorgenza di malattie croniche, degenerative, disabilitanti è così forte che l aumento delle persone anziane comporta un conseguente aumento anche delle persone non autosufficienti. Questo richiede cambiamenti per la società e per l economia, culturalmente, organizzativamente ed economicamente 4. Uno dei problemi centrali è come assicurare sostenibilità al sistema previdenziale, sanitario e assistenziale. In una prospettiva più locale, si tratta di trovare soluzioni capaci di garantire assistenza sociale e sanitaria, in modo più efficiente ed efficace possibile, sostenendo la famiglia che continua a essere il principale erogatore di cura. Per farlo è fondamentale partire dai bisogni di una comunità e, nello specifico, dal bisogno legato alla condizione di non autosufficienza. Dopo aver analizzato la situazione demografica della provincia di Rovigo, mettendola anche a confronto con il resto del Veneto e con l Italia, analizzeremo il suo andamento temporale negli ultimi dieci anni e le ipotesi di scenari futuri, di breve e lungo periodo, con particolare riferimento alle persone anziane. 4 European Commission (2009), The 2009 Ageing Report: economic and budgetary projections for the EU 27 Member States ( ), n

15 2. La provincia di Rovigo e la sua popolazione oggi La provincia di Rovigo è costituita da 50 Comuni, suddivisi in 3 ambiti territoriali (Basso, Medio e Alto Polesine) con una popolazione complessiva di residenti (dati Istat all 1 gennaio 2010). Si tratta per lo più di Comuni di piccole dimensioni: l 80% ha meno di 5 mila abitanti (fig. 1.7). I Comuni più popolosi sono Rovigo, il capoluogo, con 52 mila abitanti, Adria, Porto Viro e Lendinara. La piramide per età della popolazione dovrebbe avere, per definizione, una solida base costituita dai nuovi nati e dai giovani per poi stringersi sempre di più man mano che l età avanza e la mortalità aumenta. Nella provincia di Rovigo assume invece una caratteristica forma a botte (fig. 1.1). È conseguenza di due fenomeni compresenti: la contrazione delle nascite e l invecchiamento della popolazione con innalzamento dell età media. La struttura per età della popolazione si caratterizza per una forte componente di anziani, sostenuta da una quota ristretta di adulti in età lavorativa e con pochi giovani a rappresentare il ricambio generazionale. Dalla figura si nota inoltre come il fenomeno dell invecchiamento abbia una connotazione femminile: la proporzione di donne oltre i 65 anni aumenta sempre più al crescere dell età. Nella fascia degli ultra 90enni il rapporto tra uomini e donne è di 1 a 3. Fig Piramide per età della popolazione, provincia di Rovigo, anno 2010 Femmine Maschi 90 e più

16 Rispetto alla popolazione complessiva del Veneto e dell Italia, nel territorio del Polesine questi fenomeni sono ancora più accentuati: la base dei giovani è più stretta, la fascia centrale è più esigua e c è una più alta proporzione di persone anziane con età compresa tra 70 e 85 anni. Di conseguenza l età media in provincia di Rovigo (45,3) è più elevata rispetto a quella del Veneto: nel Polesine la popolazione è mediamente più vecchia di 2 anni e mezzo rispetto alla media regionale e nazionale (fig. 1.2). Il comune di Papozze è il secondo Comune d Italia per la più alta età media (51,3). Fig Età media della popolazione residente, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno ,3 42,8 42,8 Provincia Rovigo Veneto Italia Al 1 gennaio 2010 la popolazione in provincia di Rovigo è di residenti, di cui persone con 65 anni e più (il 22,6%). I grandi anziani, con 75 anni e oltre, rappresentano quasi il 12% della popolazione complessiva. La quota di anziani e grandi anziani in provincia di Rovigo è più elevata rispetto alla media nazionale e ancor di più rispetto alla media regionale (tab. 1.1). Tra i 50 Comuni della provincia, Papozze è quello più vecchio: gli over 65 rappresentano quasi un terzo della popolazione residente (32,8%) mentre gli over 75 sono quasi un quinto (19,5%). Pontecchio Polesine è invece il Comune più giovane: gli anziani sono il 16,8%, i grandi anziani l 8% (fig. 1.8). Tab Popolazione e indicatori demografici, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno 2010 Provincia Veneto Italia Rovigo Popolazione residente Percentuale di popolazione con 65 anni e più 22,6% 19,9% 20,2% Percentuale di popolazione con 75 anni e più 11,8% 9,6% 10,0% 15

17 La provincia di Rovigo ha valori più critici di quelli del Veneto e dell Italia per tutti i principali indicatori demografici e cioè: speranza di vita alla nascita, età media, indice di vecchiaia, indice di dipendenza strutturale, indice di dipendenza anziani, indice di dipendenza anziani ridefinito, rapporto tra quarta e terza età. La speranza di vita ci mette a disposizione una misura della condizione sociale, ambientale e sanitaria di una popolazione. È inversamente correlata con il livello di mortalità di una popolazione, perciò, oltre ad essere un indice demografico, è utile anche per valutare lo stato di sviluppo di un territorio. In provincia di Rovigo oggi le donne possono sperare di vivere in media fino a 84 anni, gli uomini fino a 78,4. A 65 anni rimangono ancora 22 anni da vivere in media per le donne, 18 per gli uomini. L aspettativa di vita nel Polesine è leggermente più bassa di quella osservata in media in Veneto (85 anni per le femmine, 79,3 per i maschi) e in Italia (fig. 1.3). Non tutti gli anni della speranza di vita sono esenti da condizioni di disabilità. In Veneto, la speranza di vita a 15 anni libera da disabilità è di 60,5 anni per i maschi e di 65 anni per le femmine. A 65 anni tale speranza è di 16,5 anni per le femmine e di 14 anni per i maschi. Fig Speranza di vita, per genere, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno 2010 Provincia Rovigo Veneto Italia ,4 79,3 78,9 84,0 84,9 84, Speranza di vita alla nascita (maschi) Speranza di vita alla nascita (femmine) La particolare struttura per età della popolazione attuale produce scompensi nel tradizionale rapporto tra giovani, adulti e anziani, con conseguenze per le relazioni di cura e per l assistenza alle persone anziane non autosufficienti. L indice di vecchiaia, cioè il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età giovanile (meno di 15 anni), è uno dei principali indicatori per misurare il livello di invecchiamento della popolazione. Tale indice è maggiore di 100 in tutta Italia, ovvero vi sono più anziani che bambini, come emerge chiaramente anche dalle piramidi per età. In provincia di Rovigo la misura è particolarmente elevata (199 anziani ogni 100 giovani) rispetto alla media regionale (140) e nazionale (144). 16

18 Il Comune più giovane, Pontecchio Polesine, ha un indice di vecchiaia pari a 115. In quello più vecchio, Papozze, l indice arriva a 427: per ogni giovane con meno di 15 anni, ci sono 4 anziani con 65 anni e più (fig. 1.9). Fig Indice di vecchiaia, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno Provincia Rovigo Veneto Italia L indice di dipendenza è un altra misura utile che aiuta a comprendere quali sono le conseguenze delle trasformazioni demografiche in atto. È calcolato come rapporto della popolazione non attiva (da 0 a 14 anni e da 65 anni e oltre) sul totale della popolazione attiva (da 15 a 64 anni) e fornisce una misura, seppur approssimativa, del grado di dipendenza economico sociale tra le generazioni fuori e dentro il mercato del lavoro. Valori superiori al 50 indicano una situazione di squilibrio generazionale. In Italia l indice di dipendenza strutturale ha superato il valore di 52. Nel Polesine e nel Veneto è di poco inferiore alla media nazionale: ogni 100 persone in età attiva ve ne sono 51 non attive (bambini 0 14 anni o anziani over 65). Anche in questo caso, il valore più basso si osserva a Pontecchio Polesine, dove i non attivi sono il 46%. Il valore più alto è quello di Papozze, dove bambini e anziani rappresentano insieme il 68% della popolazione totale. L indice di dipendenza anziani fornisce una misura ancora più sensibile, perché va a misurare il peso specifico degli over 65 sul totale della popolazione attiva. In provincia di Rovigo tale rapporto supera il 34%, ben al di sopra della media regionale (30,1) e nazionale (30,8). Il valore massimo si osserva a Papozze, dove ogni 100 persone in età attiva ce ne sono 55 ultra sessantacinquenni. Il valore minimo è 24 a Pontecchio Polesine (fig. 1.10). Negli obiettivi dell Osservatorio provinciale abbiamo ritenuto utile considerare anche l indice di dipendenza ridefinito, che mette in rapporto le persone della quarta età (75 anni e oltre), che sono a maggior rischio di non autosufficienza, con le persone adulte normalmente chiamate a prendersi cura di loro (da 30 a 59 anni). In provincia di Rovigo la quota di grandi anziani è in proporzione molto e levata: 26 ogni 100 potenziali caregiver. Al di là del dato medio provinciale, si pas 17

19 sa da un minimo di 15,7 nel Comune di Pontecchio Polesine a un massimo di 47 anziani over75 ogni 100 persone adulte nel Comune di Papozze. Fig Indice di dipendenza strutturale, anziani e anziani ridefinito, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno ,4 51,7 52,2 Provincia Rovigo Veneto Italia ,2 30,1 30,8 25,9 21,2 22, Indice di dipendenza strutturale Indice di dipendenza anziani Indice di dipendenza anziani ridefinito Un ultimo indicatore è il rapporto tra quarta e terza età, che misura quanti anziani over 75 ci sono rispetto alle persone della terza età (60 74 anni), a cui spesso compete la cura. Il valore del rapporto è molto elevato in provincia di Rovigo, superiore alla media regionale e nazionale (fig. 1.6): ogni 100 persone della terza età corrispondono circa 68 persone della quarta età. Il valore massimo si osserva nel Comune di San Bellino (108), dove la quarta età supera la terza età. Il minimo è nel Comune di Occhiobello (47), dove la terza età è più del doppio della quarta. Questo indicatore, oltre a cogliere la possibilità attuale delle persone anziane ancora autosufficienti di prendersi cura degli anziani non autosufficienti, fornisce indicazioni su quanti, tra anni, entreranno nella fascia di età a rischio di non autosufficienza. Fig Rapporto tra quarta e terza età, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anno ,4 58,6 60, Provincia Rovigo Veneto Italia 18

20 Fig Popolazione residente, per Comune, provincia di Rovigo, anno

21 Fig Percentuale di popolazione over75 sul totale, per Comune, provincia di Rovigo, anno

22 Fig Indice di vecchiaia, per Comune, provincia di Rovigo, anno

23 Fig Indice di dipendenza anziani, per Comune, provincia di Rovigo, anno

24 3. Le tendenze demografiche in atto Negli ultimi 10 anni la popolazione residente in provincia di Rovigo è aumentata di unità, passando da 243 mila a 247 mila, registrando una crescita del 2%, relativamente bassa se confrontata con i valori registrati nello stesso periodo nel Veneto (+6%) e in Italia (+10%). L incremento non è dovuto ai giovani, né agli adulti in età lavorativa, ma alle persone anziane. In particolare le persone con 75 anni e più sono aumentate del 31% in un decennio e la loro proporzione sul totale della popolazione è passata dal 9 al 12% (fig. 1.11). Fig Proporzione di over65 e over75 sul totale della popolazione, provincia di Rovigo, anni (valori percentuali) 25% % 65+ % % 15% 10% 5% 0% Nel corso di 10 anni la speranza di vita è aumentata di tre anni per gli uomini e di due anni per le donne; l indice di vecchiaia è aumentato di 13 punti, l indice di dipendenza è aumentato di quasi 3,5 punti, quello di dipendenza degli anziani di 3 punti, quello di dipendenza anziani ridefinito di 6 punti e il rapporto tra quarta e terza età di ben 18 punti (tab. 1.2). Tab Popolazione e indicatori demografici, provincia di Rovigo, anni 2000 e Popolazione residente Percentuale di popolazione con 65 anni e più 21,1% 22,6% Percentuale di popolazione con 75 anni e più 9,1% 11,8% Speranza di vita alla nascita (maschi) 75,4 78,4 Speranza di vita alla nascita (femmine) 81,8 84,0 Indice di vecchiaia 186,3 199,0 23

25 Indice di dipendenza strutturale 48,0 51,4 Indice di dipendenza anziani 31,2 34,2 Indice di dipendenza anziani ridefinito 21,2 25,9 Rapporto tra quarta e terza età 50,5 68,4 Più che l ammontare complessivo del numero di abitanti è cambiata la struttura per età della popolazione (fig. 1.12): 10 anni fa la fascia centrale più popolosa era quella dei anni, oggi è quella dei anni, destinata ad uscire dal mercato del lavoro nei prossimi anni, con pesanti conseguenze sugli assetti economico sociali e previdenziali. L altra fascia di età, quella dei anni, che era molto numerosa a fine degli anni 90, è diventata oggi la quarta età, con un consequenziale aumento delle persone non autosufficienti. I nuovi nati continuano a essere in numero esiguo. Un effetto è che la natalità è una delle più basse d Italia (il numero medio di figli per donna è 1,24; in Veneto è 1,47; in Italia è 1,42) e non consente il ricambio generazionale. Questi dati indicano che nella provincia di Rovigo il processo di invecchiamento è in anticipo ed è più accentuato rispetto a quello che succede in Italia e nel Veneto. In Italia e in Veneto la fascia più numerosa della popolazione è ancora relativamente giovane e quindi entrerà nella terza e quarta età con alcuni anni di ritardo rispetto alla provincia di Rovigo. Fig Piramide per età della popolazione, provincia di Rovigo, anni 2000 e 2010 Rovigo 2000 Rovigo e più F M 90 e più F M 24

26 Fig Piramide per età della popolazione, Veneto, anni 2000 e 2010 Veneto 2000 Veneto e più F M 90 e più F M L indice di vecchiaia è lo strumento utilizzato per misurare il grado di invecchiamento di una popolazione. Era già particolarmente elevato 10 anni fa, rispetto al livello medio regionale e nazionale, ha raggiunto un picco massimo nel 2007 (205 anziani ogni 100 giovani 0 14 anni), per poi decrescere leggermente, mantenendosi, comunque, sempre ben al di sopra della media veneta e italiana, confermando l anticipazione del processo di invecchiamento nel territorio (fig. 1.14). Fig Indice di vecchiaia, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 186,3 205,3 199, La successiva figura (1.15) evidenzia intensità e rapidità del processo di invecchiamento per tutti i Comuni della provincia di Rovigo. Nel quadrante in alto a destra vi sono i Comuni in cui il fenomeno è più accentuato ed è stato particolarmente rapido nell ultimo decennio. La situazione in assoluto più critica è nel Comune di Papozze, dove 10 anni fa c erano 28 anziani ogni 10 giovani, oggi ce ne sono 43. Al lato opposto, in basso a sinistra, vi sono i Comuni in cui la popolazione è più giovane e il processo di invecchiamento più lento: a Pontecchio Polesine, Bosaro, Occhiobello, Guardia Veneta e Polesella l indice di vecchiaia è addirittura diminuito nel tempo. 25

27 Fig Dinamica temporale del processo di invecchiamento, per Comune, provincia di Rovigo, anni 2000 e 2010 (in ascissa indice di vecchiaia nel 2010, in ordinata variazione percentuale nel decennio ) Papozze Ficarolo 350 Bagnolo di Po Villanova Marchesana Ceneselli Guarda Veneta Trecenta Crespino Castelmassa Castelnovo Bariano Polesella Bosaro Occhiobello Ariano nel Polesine Costa di Rovigo Frassinelle Polesine Porto Tolle Villadose Rosolina Lusia Indice di vecchiaia, anno 2010 Pontecchio Polesine Variazione indice di vecchiaia nel decennio Nota: i pallini rappresentano i Comuni della provincia di Rovigo. 26

28 L indice di dipendenza, che misura il peso della popolazione non attiva su quella in età lavorativa, nel decennio trascorso ha superato la quota del 50%, a indicare una situazione di squilibrio generazionale. In particolare, è la quota di over65 ad aumentare (fig. 1.16), mentre il peso dei giovani rimane pressoché invariato. Fig Indice di dipendenza, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 48,0 51, Fig Indice di dipendenza anziani, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 31,2 34, Il carico degli anziani è cresciuto in modo particolare nei Comuni di Porto Tolle (+10 anziani ogni persona in età attiva), Gaiba, Papozze, Frassinelle Polesine e Costa di Rovigo (fig. 1.18). Viceversa, è diminuito nel tempo nei Comuni di Ceneselli, Pontecchio Polesine, Villanova Marchesana ecc. 27

29 Fig Dinamica temporale dell indice di dipendenza anziani, per Comune, provincia di Rovigo, anni 2000 e 2010 (in ascissa indice di dipendenza anziani nel 2010, in ordinata variazione percentuale nel decennio ) 60 Papozze Ceneselli Villanova Marchesana Bagnolo di Po S. Bellino Gavello Villamarzana Bosaro Pontecchio Polesine Ficarolo Polesella Trecenta Crespino Castelmassa Ariano nel Polesine Gaiba Frassinelle Polesine Costa di Rovigo Porto Tolle Lusia Villadose Rosolina Occhiobello Indice di dipendenza anziani, anno Variazione indice di dipendenza anziani nel decennio Nota: i pallini rappresentano i Comuni della provincia di Rovigo. 28

30 L indice di dipendenza anziani ridefinito, che mette in rapporto le persone della quarta età, potenzialmente non autosufficienti, con la popolazione adulta (30 59 anni), presenta un trend di continua crescita nel tempo (fig. 1.19). Il carico di cura degli anziani non autosufficienti, in provincia di Rovigo, oltre ad essere aumentato negli ultimi 10 anni, è superiore alla media veneta e nazionale. Fig Indice di dipendenza anziani ridefinito, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni ,2 Provincia Rovigo Veneto Italia 25, Significativo è anche il rapporto tra quarta e terza età: se 10 anni fa Italia, Veneto e provincia di Rovigo partivano tutti dallo stesso livello (un over75 ogni 2 persone della terza età), in provincia di Rovigo l indice ha avuto una crescita più forte nel decennio (fig. 1.20). Il rapporto tra quarta e terza età aumenta in tutti i Comuni del Polesine, in alcuni in maniera ridotta (es. Occhiobello, Salara), in altri in maniera accentuata (fig. 1.21). Nei Comuni di S. Bellino, Papozze e Ficarolo le persone over75 sono aumentate notevolmente, arrivando ad uguagliare in numero quelle della terza età (+40%). Fig Rapporto tra quarta e terza età, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 68,4 50,

31 Fig Dinamica temporale del rapporto tra quarta e terza età, per Comune, provincia di Rovigo, anni 2000 e 2010 (in ascissa rapporto tra quarta e terza età nel 2010, in ordinata variazione percentuale nel decennio ) 120 Ficarolo S. Bellino Giacciano con Baruchella Castelguglielmo Salara Gaiba Fratta Polesine Pontecchio Polesine Rosolina Occhiobello Corbola Bagnolo di Po Villanova Marchesana Trecenta Gavello Calto Arquà Polesine Frassinelle Polesine Loreo Lusia Porto Tolle Papozze Rapporto tra quarta e terza età, anno Variazione rapporto tra quarta e terza età, nel decennio Nota: i pallini ( ) rappresentano i Comuni della provincia di Rovigo. 30

32 4. Gli scenari futuri Dopo aver descritto la situazione demografica attuale, il trend temporale e le tendenze in atto, possiamo delineare il probabile futuro della popolazione residente in provincia di Rovigo, in confronto con il Veneto e l Italia. Le previsioni dell Istat permettono di tracciare l evoluzione demografica futura di un territorio nel breve, medio e lungo periodo. I dati di breve medio periodo sono calcolati stimando l evolversi delle principali componenti demografiche, ossia mortalità, fecondità e migrazioni, sulla base del loro recente andamento. Il modello prevede il miglioramento dei livelli di sopravvivenza sia per gli uomini che per le donne e quindi un processo di invecchiamento della popolazione sempre più accentuato, con un aumento della popolazione anziana accompagnato da una diminuzione della componente giovanile a causa dei bassi livelli di fecondità. Viene considerata anche la componente migratoria, mantenendo costanti le migrazioni interne e stimando gli ingressi dall estero sulla base della prosecuzione di politiche migratorie analoghe a quelle applicate finora. Per le previsioni di lungo periodo, cioè dopo il 2030, tutti i parametri utilizzati sono mantenuti costanti e pari ai livelli ipotizzati per il Mentre nel brevemedio periodo le stime proposte costituiscono lo sviluppo più probabile della popolazione, nel lungo periodo, sono l effetto di una prolungata esposizione alle condizioni demografiche supposte per il Nel lungo periodo aumenta, infatti, il numero e il peso dei fattori che possono far deviare l andamento demografico dalla traiettoria prevista. Il margine d errore associato alle ipotesi diviene quindi più ampio: le previsioni perdono la caratteristica di "futuro probabile" per divenire scenari capaci di descrivere le conseguenze nel lungo periodo di determinate situazioni demografiche. Secondo le previsioni dell Istat nei prossimi anni la popolazione in provincia di Rovigo continuerà ad aumentare a tassi di crescita molto bassi: nel 2020 i residenti saranno 250 mila (+1,3% in 10 anni) e nel 2030 quasi 252 mila (+ 1,9% in 20 anni). I tassi di incremento previsti sono al di sotto della media regionale (+10% in 20 anni) e nazionale (+3%). La popolazione polesana risulterà dunque numericamente pressoché uguale a oggi, pur con diversità da Comune a Comune, ma sarà ancora più anziana (tab. 1.3 e fig. 1.22). La quota di persone con 65 anni e più continuerà ad aumentare in futuro con l avvicinarsi all età della pensione della folta schiera dei figli del babyboom. L età media della popolazione continuerà ad aumentare nei prossimi decenni, anche per effetto dei bassi livelli di natalità, incrementando ancora di più lo squilibrio tra giovani e anziani. La speranza di vita in 20 anni aumenterà di circa 3 anni per le femmine (da 84 a 87 anni) e di 3 anni e mezzo per i maschi (da 78,4 a 82 anni). 31

33 Tab Popolazione e indicatori demografici, provincia di Rovigo, anni 2010, 2020 e Popolazione residente Percentuale di popolazione con 65 anni e più 22,6% 24,9% 28,5% Percentuale di popolazione con 75 anni e più 11,8% 12,7% 14,5% Speranza di vita alla nascita (maschi) 78,4 80,0 82,0 Speranza di vita alla nascita (femmine) 84,0 85,4 87,0 Indice di vecchiaia 199,0 212,6 254,3 Indice di dipendenza strutturale 51,4 57,6 66,0 Indice di dipendenza anziani 34,2 39,2 47,4 Indice di dipendenza anziani ridefinito 25,9 29,4 37,4 Rapporto tra quarta e terza età 68,4 65,6 66,0 Fig Tendenza della popolazione residente e previsioni, provincia di Rovigo, anni Provincia Rovigo Scenario alto Scenario basso Il numero di ultra 65enni in provincia di Rovigo, oggi quasi 56 mila, crescerà del 29% in vent anni, superando i 70 mila individui. Tra 10 anni gli anziani rappresenteranno un quarto della popolazione totale, tra 20 anni il 28,5% (fig. 1.23). Anche la proporzione di grandi anziani (75 anni e più) aumenterà, ma in modo più contenuto rispetto al trend del decennio passato. Un aumento più marcato riguarderà la popolazione anziana maschile, che rispetto a quella femminile può vantare maggiori margini di miglioramento in termini di speranza di vita: gli uomini ultra 75enni cresceranno in vent anni del 37%, le donne del 12%. 32

34 Fig Proporzione di over65 e over75 sul totale della popolazione, provincia di Rovigo, anni (valori percentuali) % 65+ % % 25% 20% 15% 10% 5% 0% Le previsioni per l indice di vecchiaia confermano che il processo di invecchiamento in atto è destinato a continuare e ad accentuarsi nei prossimi anni. Se oggi ci sono circa 2 anziani per ogni bambino (0 14 anni), il rapporto salirà a 2,5 nel 2030 e a 2,8 nel In provincia di Rovigo il disequilibrio tra giovani e anziani è costantemente più marcato che nel resto del Veneto e dell Italia (fig. 1.24). Si è già visto, infatti, come nel Polesine il fenomeno dell invecchiamento della popolazione abbia un ritmo accelerato rispetto a quanto avviene mediamente in Veneto o in Italia, e le proiezioni degli indici demografici lo confermano. Fig Indice di vecchiaia, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 254,3 186,3 199,0 212,

35 La piramide per età permette di delineare con chiarezza quali saranno gli scenari nei prossimi decenni (fig. 1.25). La fascia centrale più numerosa è oggi quella dei 40 55enni, che nei prossimi anni uscirà dal mercato del lavoro, con pesanti conseguenze di carattere demografico e sociale. Le previsioni di lungo periodo, oltre il 2030, prefigurano il futuro del Polesine nel caso in cui le componenti demografiche (di fecondità, mortalità e migratorietà) seguano lo stesso andamento temporale di quello osservato fino ad ora e stimato per il La base della piramide costituita dai giovani rimarrà molto stretta a causa dei bassi livelli di fecondità; la fascia centrale delle persone in età attiva si assottiglierà sempre più, mentre usciranno progressivamente dal mercato del lavoro gli adulti di oggi, ovvero la fascia più popolosa. La struttura della popolazione assumerà dunque la forma di un fungo, o di piramide rovesciata, e le classi d età più folte saranno quelle sopra i 65 anni. Se si considerano le trasformazioni demografiche in atto dal punto di vista assistenziale, la situazione attuale è quella più favorevole in quanto gli anziani, seppur numerosi, possono ancora contare su di una fascia di popolazione adulta molto cospicua. Ma già nei prossimi anni il calo delle nascite inizierà a farsi sentire, con una forte diminuzione delle risorse familiari a disposizione dei nuovi anziani. La situazione sarà particolarmente critica oltre il , in cui la rete familiare sarà drasticamente assottigliata. Fig Piramide per età della popolazione, provincia di Rovigo, anni 2000, 2010 e previsioni anni 2020, 2030, 2040 e 2050 Anno 2000 Anno e più F M 90 e più F M Previsione 2020 Previsione e più F M 90 e più F M 34

36 Previsione 2040 Previsione e più F M 90 e più F M Le previsioni dell indice di dipendenza indicano che il peso della popolazione non attiva (bambini e anziani) graverà sempre più sulle spalle delle persone in età attiva (fig ). Se oggi ci sono in media 2 persone attive per ogni persona non attiva, tra vent anni il rapporto sarà ancora più ridotto (1,5) e sarà la componente anziana a pesare sempre di più. In altre parole, se oggi si contano tre persone in età lavorativa per ogni ultra65enne, nel 2030 il rapporto sarà solo di due a uno. Lo scenario è ancora più drammatico se si considerano soltanto le persone con 75 anni e più (indice di dipendenza anziani ridefinito): se oggi ci sono quasi 4 a dulti (in età anni) per ogni over75, tra vent anni ce ne saranno meno di 3, e nel 2050 meno di 2 (fig. 1.28). Fig Indice di dipendenza strutturale, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 66,0 48,0 51,4 57,

37 Fig Indice di dipendenza anziani, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 47,4 31,2 34,2 39, Fig Indice di dipendenza anziani ridefinito, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 37,4 21,2 25,9 29, Infine, l ultimo indice mette in rapporto la quarta e la terza età. In questo caso è utile ampliare il periodo di osservazione perché l evoluzione cambia notevolmente a breve e a lungo termine (fig. 1.29). Il valore dell indice oggi è particolarmente elevato in provincia di Rovigo: ogni 100 persone della terza età ne corrispondono 68 della quarta età, potenzialmente non autosufficienti. Le proiezioni indicano che questo rapporto aumenterà ancora fino al 2014 e poi diminuirà, per rimanere costante a un livello di poco inferiore a quello attuale fino al Per i prossimi vent anni, infatti, l aumento delle persone ultra75enni sarà compensato dall arrivo all età pensionabile degli adulti di oggi, che sono 36

38 molto numerosi (fig. 1.25, piramidi per età). Oltre il 2030, invece, l indice tornerà a salire, perché la fascia d età oggi più numerosa, quella dei 40 55enni, farà ingresso nella quarta età. Sarà questo il momento più critico dal punto di vista delle attività di cura perché ci sarà un sovraccarico di persone anziane non autosufficienti e una carenza di persone della terza età o inferiore a prendersene cura. Fig Rapporto tra quarta e terza età, provincia di Rovigo, Veneto e Italia, anni Provincia Rovigo Veneto Italia 68,4 65,6 66,0 50, Considerazioni L analisi demografica ci descrive una situazione critica per il territorio della provincia di Rovigo, con particolare riferimento al problema della non autosufficienza in età anziana (tab. 1.4). L andamento demografico registrato negli ultimi dieci anni indica un lieve aumento della popolazione (+2%) dovuto principalmente all aumento delle persone ultra 75enni (cresciute di quasi un terzo). Dieci anni fa la fascia centrale più popolosa era quella dei anni, oggi è quella dei anni. L altra fascia di età, quella dei anni, che era molto numerosa a fine degli anni 90, è diventata oggi la quarta età. Attualmente, la struttura per età della popolazione si caratterizza per una forte componente di anziani, sostenuta da una quota ristretta di adulti in età lavorativa e con pochi giovani a rappresentare il ricambio generazionale. Questo produce scompensi sul rapporto tra giovani, adulti e anziani, con conseguenze per le relazioni di cura e per l assistenza alle persone anziane non autosufficienti. L indice di vecchiaia in provincia di Rovigo ha un valore particolarmente elevato (199 anziani ogni 100 giovani) rispetto alla media regionale (140) e nazionale (144). L indice di dipendenza ridefinito, che mette in rapporto le persone della 37

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