Ciao, Luca. Abate Fabio di Bona. Il periodico dell Istituto comprensivo. Dicembre 2009 numero 1

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1 nuovo Ciao, Luca Il periodico dell Istituto comprensivo Abate Fabio di Bona

2 Lettera al nostro Luca... Luca era un amico speciale, pieno di vita, sempre con il sorriso stampato sul suo bellissimo viso, che appena lo guardavi ti faceva sorridere perché era simpatico Ora lui non c è, ma aveva tutto il diritto di vivere, lui che con quella camminata cosi strana si faceva strada tra la gente Il suo cuore doveva continuare a battere. Ci ricordiamo che quando venivano le giostre andava sempre sugli autoscontri per guidare le macchinine che erano la sua passione; si faceva vedere forte quando in realtà era debole, ma era anche generoso con tutti. Luca ci ha lasciato un vuoto che anche con il passare del tempo difficilmente si potrà colmare. Quando si è sparsa la notizia, noi speravamo che non fosse vera ma invece, purtroppo, era realtà, una realtà brutta, una realtà che non si poteva accettare. Luca, eri così bello e lo sei ancora, eri e sarai sempre nei nostri cuori. Spero che da lassù ci guarderai e apprezzerai queste poche righe che stiamo scrivendo per te. Ci manchi, ci mancherai e ci mancherà tutto di te. Ti vogliamo tanto bene!!! La classe 3^B Intervista al Dirigente Prof. Vincenzo Corigliano Oggi la redazione del Rischiatutto è stata ricevuta dal Dirigente scolastico, prof. Vincenzo Corigliano, il quale, in modo molto simpatico, ci ha concesso la seguente intervista: Cosa si prova a dirigere una scuola? È una grande responsabilità perché devo rispondere non solo del mio operato ma anche di quello degli altri. In compenso è un lavoro pieno di soddisfazioni. É facile o difficile? La difficoltà o la facilità da cosa dipendono? È facile solo se c è collaborazione e condivisione di intenti. Crede di essere un bravo dirigente? Mi impegno al massimo per riuscire, però non devo essere io a dire se sono un bravo dirigente, sono gli altri che devono affermarlo e per farlo hanno bisogno di tempo. Lei mantiene sempre le promesse che fa? Faccio di tutto per mantenerle. Se non posso mantenerle in quel momento lo farò in futuro, perché non dimentico mai le promesse che faccio. Se so di non poterle mantenere, non le faccio. Che cosa l ha spinto ad intraprendere questa professione? La volontà di trasmettere le mie convinzioni, il mio concetto di scuola e di dare un impronta nel rispetto delle leggi. Le è mai capitato di essere in difficoltà? Tutti i giorni e cerco di superarle senza ledere i diritti di nessuno, anche se per farlo ci vuole molto equilibrio. Nell istituto succedono tanti episodi spiacevoli che disturbano lo svolgimento delle lezioni. Perché lei, finora, non ha preso provvedimenti drastici? Non mi piacciono i metodi forti, credo nella condivisione degli obbiettivi e nel dialogo, anche se tutto ciò certe volte non basta. Bisogna trasmettere l idea che le regole ci sono e vanno rispettate. La pulizia dei bagni lascia molto a desiderare, i collaboratori ci sono, ma lavorano? Lei li controlla? Li richiama all ordine? L ascoltano? È vero, i bagni non sempre sono puliti. Questo dipende non solo dai collaboratori, ma anche dai lavandini, che non sono molto adatti perché l acqua spruzza. I collaboratori sono stati richiamati all ordine, devono fare più a fondo il loro lavoro, il meglio in base alle loro possibilità. Ci deve essere un miglioramento continuo, perché nella vita non ci si deve accontentare. Ma gli alunni come si comportano? Anche da parte loro ci vuole consapevolezza, è un problema di civiltà, se non c è senso civico ogni sforzo è vanificato. Come siamo messi al livello di sicurezza? Perché al piano terra non vengono tolte le sbarre alle finestre? C è la scala d emergenza ma alla porta c è il lucchetto. In caso di pericolo ci buttiamo dalla finestra? Il lucchetto e le grate ci sono per evitare atti vandalici e per impedire ad estranei di entrare dall esterno; il collaboratore ogni mattina deve toglierlo e rimetterlo prima di uscire. In caso di emergenza ci sono le vie di uscita e non si salta dalla finestra.

3 Cosa pensa dei docenti? Li stima tutti allo stesso modo? Rispetto tutti allo stesso modo, non faccio preferenze e credo che la maggior parte di loro faccia il proprio lavoro. Sta dicendo la verità? Si, anche se in tutta onestà penso che di alcuni ci si possa fidare di più, e se mi accorgo che c è qualche ipocrita cerco strategie idonee per evitare che faccia parte del mio team. Per essere un bravo insegnante è necessario conoscere la teoria, saperla mettere in pratica e fornire attraverso i propri comportamenti un esempio valido per tutti. Quando va nelle classi a supplire ci va volentieri? O preferirebbe stare nel suo ufficio? Ci vado molto volentieri, preferirei andarci spesso, ma i numerosi impegni non me lo permettono. Se le capitasse che un gruppo-classe venisse da lei per problemi sull operato di un docente in classe, lei quale comportamento adotterebbe? Chiamerei il docente, per constatare se ciò che dice la scolaresca e i genitori corrisponde al vero. Ha mai mentito? Volutamente mai, perché per mia natura non lo faccio, ma sono convinto che esistano delle bugie che fanno bene. Basta solo inserirle nel giusto contesto e rapportarle a quella situazione e a quel preciso momento. Se un componente della scuola imbroglia lei se ne accorge? Può capitare che succeda e io non me ne accorga. Credo nella buona fede, può capitare e sicuramente capita, sono consapevole di questo e ci rimango male quando succede. Essere dirigente significa anche questo: acquisire la consapevolezza che non tutti fanno il lavoro allo stesso modo. Se un docente chiede il suo aiuto lei pensa che sia incompetente? No, anzi, stimo molto di più il docente che ammette di avere un limite, perché se chiede aiuto è evidente che vuole migliorarsi e se migliora lui migliora anche la scuola. Conosce tutti gli alunni della scuola? No,conosco i loro visi ma non associo i nomi. Lei pensa di piacere ai ragazzi? In base a quale contenuto lo dice? Da docente si. Da dirigente non lo so. Però, dall accoglienza ricevuta ogni mattina credo di sì. E il mio intuito che me lo dice. Di sicuro non sono simpatico a tutti, ma nemmeno antipatico. La accolgono bene per simpatia o per paura? Spero per simpatia. Le è mai capitato di essere vittima di qualche comportamento scortese da parte dei ragazzi? Mai, né da parte dei docenti né da parte degli alunni e spero che non mi succeda mai. Il giornalino punta su 2 parole chiave: impegno e rispetto. Cos è per lei l impegno e il rispetto? L impegno c è quando qualcuno fa il proprio lavoro fino in fondo e dà il massimo in base alle proprie competenze. Per quanto riguarda il rispetto è una parola che amo tantissimo. Quando c è il rispetto si risolve tutto, quando non c è non si è civili. Io mi sforzo di applicare tutte e due e reagisco male quando qualcuno mi manca di rispetto.

4 Handicap: il dovere del rispetto e della solidarietà L handicap è una menomazione congenita o acquisita che può condizionare l individuo che ne è portatore fino a limitarne gravemente le possibilità di inserimento nella vita sociale. Il problema dell inserimento sociale dei portatori di handicap è stato posto a partire dagli anni 70, per superare lo stato di segregazione in cui vivevano. Fino ad allora l unica risposta che veniva data ai loro problemi era di natura sanitaria e prevedeva, di fatto, come soluzione la segregazione in istituti appositi. La società non era preparata ad accogliere i portatori di handicap, sia per una diffusa diffidenza nei loro confronti, che per la mancanza di infrastrutture. I disabili possono incontrare tante difficoltà nello svolgere anche le attività più semplici, come salire le scale, usare le apparecchiature domestiche, viaggiare sui mezzi pubblici. Nuove norme stabiliscono che i marciapiedi, mezzi di trasporto, gli edifici pubblici come scuole, ospedali, uffici di pubblica utilità, come chiese, teatri e musei siano attrezzati al fine di permettere l accesso ai disabili. A tale scopo si stanno eliminando le barriere architettoniche in grado di ostacolare l autonomia e la libertà di movimento ai diversamente abili. Molti handicappati hanno conservato o raggiunto un elevato grado di autonomia. Sono fieri di essere il più possibile indipendenti; non apprezzano Una poesia per riflettere: Non vivere su questa terra come un inquilino (Nazim Hikmet) Non vivere su questa terra come un inquilino oppure in villeggiatura nella natura vivi in questo mondo come se fosse la casa di tuo padre credi al grano al mare alla terra ma soprattutto all uomo. Ama la nuvola la macchina il libro ma innanzitutto ama l uomo. Senti la tristezza del ramo che si secca del pianeta che si spegne, dell animale infermo ma innanzitutto la tristezza dell uomo. Che tutti i beni terrestri ti diano gioia che l ombra e il chiaro ti diano gioia che le quattro stagioni ti diano gioia ma che soprattutto l uomo ti dia gioia. l aiuto non richiesto, si sentono sminuiti, sottovalutati, posti sotto tutela. Ogni portatore di handicap desidera essere trattato come una persona normale. Molte volte un disabile viene sottovalutato: si tende ad aiutarlo eccessivamente. Ciò lo deprime, in quanto anche lui ha bisogno, proprio come una persona normale, di risultati positivi. La possibilità di partecipare alla vita sociale è per i disabili la terapia più efficace e più sicura. Pure loro amano divertirsi, fare qualche festa ed avere amici. Per strada scambiate con loro qualche chiacchiera; una cartolina, una lettera, una telefonata, un allegro ciao possono già aiutarli a perdere il timore che tutti li evitino. Accogliere, aiutare i diversi, avere nei loro confronti sentimenti di tolleranza, di rispetto e solidarietà è importantissimo. Classe 3^F

5 I Diritti dei bambini: Un mondo a misura di bambino Ogni giorno nei paesi più poveri del mondo muoiono tanti bambini a causa di malattie e guerre, ma da anni l UNICEF è impegnato ad aiutarli con l intento di costruire un mondo migliore. Gli stati che aderiscono all UNICEF si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella CONVEN- ZIONE dei diritti del bambino, siglata esattamente venti anni fa, senza alcuna distinzione di razza, di sesso, di credo. L attore Lino Banfi, il nonno ambasciatore, ha dichiarato di essere felice di aiutare i bambini, lui vuole trovare una soluzione, perché è un italiano che non sopporta la diversità, non sopporta di poter mangiare un piatto pieno di pasta, mentre i bambini del terzo mondo lottano per un pezzo di pane. Banfi è andato in Eritrea ed è rimasto colpito dai bambini che hanno il volto spento, dai bambini soldato, dai bambini mutilati, dai bambini che, per strada, chiedono l elemosina. Uno dei paesi che sta ricevendo forti aiuti dall UNI- CEF è la Guinea Bissau, un luogo non molto frequentato dai turisti e in grave povertà. Molti ragazzini, per poter avere qualche cosa da mettere sotto i denti, sono costretti a spacciare droga, a rubare, anche se dentro di loro c è molta tristezza, perché sono costretti a subire e poi piangono. Francesca Gerace, Elisa Muto 3^B Dalla Convenzione sui Diritti dell Infanzia L ARTICOLO 1 spiega che con il termine fanciullo si intende una persona che non ha ancora raggiunto la maggiore età. L ARTICOLO 19 stabilisce che nessun adulto, nemmeno i genitori, possono maltrattare un bambino. L ARTICOLO 31 stabilisce che ogni bambino ha diritto al gioco, al divertimento e a partecipare alle attività culturali del Paese in cui vive. L ARTICOLO 8 dice che ogni bambino ha diritto di avere una identità, cioè un nome L ARTICOLO 27 dice che i genitori devono adoperarsi per farlo crescere bene. L ARTICOLO 9 spiega che tutti i bambini hanno il diritto di stare con i genitori e che non possono essere allontanati dalla famiglia. L ARTICOLO 28 stabilisce che tutti i bambini hanno il diritto all istruzione e lo Stato deve vigilare. L ARTICOLO 32 vieta agli adulti di imporre ai bambini lavori troppo faticosi impedendo loro di andare a scuola, giocare e di riposarsi. L ARTICOLO 12 dice che quando i genitori prendono una decisione che riguarda il bambino, devono sentire anche la sua opinione e tenerne conto. L ARTICOLO 37 dice che, nel caso un bambino faccia qualcosa di sbagliato, non deve essere punito troppo severamente. Pagina 5

6 La diversità Un tempo si parlava, per lo più, di razza, di purezza, di superiorità o di inferiorità, oggi invece, nel nostro paese si è diffuso il termine DIVERSITÁ che può essere di vario tipo: diversità di carattere, di colore di pelle, di aspetto fisico, di religione, di idee, di cultura, di valori, regole e ideali. La diversità esiste e nessuno lo può negare perché è un fatto naturale ed essa dipende dal patrimonio genetico e sociale in cui si vive. Nessuno può essere un'altra persona; ognuno di noi ha una propria identità, non dobbiamo aver paura di accettare le differenze proprie e quelle degli altri senza rinnegare chi siamo e rimanendo noi stessi. Un mondo in cui tutti abbiamo gli stessi occhi, capelli, corporatura, lineamenti, carattere e culture sarebbe brutto, monotono e impossibile perché è proprio questa diversità che rende il mondo bello e interessante. Ogni uomo è unico quindi l umiltà è diversità; nessuno è puro e perfetto e ogni uomo può condividere con l altro il proprio destino, così si può vivere civilmente in questa società, affrontando e condividendo le differenze, studiando un sistema di regole per tutte le persone che occupano lo stesso territorio. Eppure, sia nel passato che oggi, la diversità è stata sempre combattuta dall uomo che si è lasciato guidare dai pregiudizi e, nei periodi di crisi, ha visto nel diverso un nemico. Oggi l uomo è maturo per capire che deve tollerare il diverso, comprenderlo e farsi carico del suo destino. Negli ultimi decenni si è rapidamente diffusa una società multiculturale e ogni minoranza ha rivendicato i propri diritti: all istruzione, al lavoro, alla salute ma anche alla propria diversità, quindi si è dovuto accelerare il processo di convivenza per garantire a tutti non solo i diritti universali ma anche la conservazione di valori particolari (lingua, religione, etnie, cultura). Per conciliare tutti questi diritti tra le varie etnie non bisogna considerare queste diverse culture come un ostacolo, ma come un importante risorsa. In verità comprendere il diverso è come comprendere noi stessi, bisogna crescere e misurarsi col nuovo, evolversi, migliorarsi, dialogare e vivere con intelligenza, ma non basta, dobbiamo soprattutto saper ascoltare e solo allora accogliamo l altro in sé. Oggi lo scambio di cultura e di idee deve farci accogliere il nuovo rimanendo noi stessi; dobbiamo quindi essere come degli alberi con radici ben piantate per terra e rami alti per guardare lontano. Teresa Scerbo 3^F Ilenia Colosimo 3^F

7 Immaginiamoci un mondo senza regole. A mio parere, il rispetto delle regole fa parte della nostra educazione; sembra strano, ma senza di esse, non potremmo vivere... Per alcuni, rispettare le regole è un qualcosa di veramente monotono, ma la verità è che se non ci fossero dei limiti alle nostre volontà, il mondo risulterebbe davvero ribaltato. Possiamo pensare ad esempio alle regole stradali: beh, tutti noi vorremo sfrecciare su un'autostrada a una velocità elevata, se solo non ci fossero quei cartelli che ci invitano a rallentare; eppure, se noi non ri- spettassimo questi limiti, il tasso di mortalità aumenterebbe parecchio.. Senza regole non ci sarebbe + RISPETTO. Ognuno penserebbe solo ai fatti suoi, con delle regole, invece, il mondo può andare avanti. La nostra giornata è sempre fatta di regole che dobbiamo rispettare, a volte però vorremmo cambiare e fare tutto quello che ci piace, senza essere costretti a seguirle: la mattina fare colazione e poi uscire senza dovere andare a scuola, oppure andare a piedi in mezzo alla strada o guidare i motorini sui mar- ciapiedi o le automobili contromano. Sicuramente così sarebbe tutto più facile, ma nella nostra vita quotidiana si creerebbe un gran caos, un disordine tale da non farci capire più niente. Quindi, alcune regole servono e sono legate al buon senso delle persone, mentre altre sono da decidere di comune accordo. Il Rispetto delle regole è, quindi, fondamentale. Il nostro compito è quello di seguirle e sperare che, col passare del tempo, andrà sempre meglio..! Azzurra Vasapollo 2^C Le regole a Scuola Pagina 7

8 Il mito: Mai offendere Demetra Una foresta della Tessaglia, in cui c era un frutteto sacro, era consacrata a Demetra, dea della Terra. Un giorno il principe Erisittone irruppe nel frutteto con i suoi uomini deciso a tagliare alcuni alberi, perché voleva farne la sala da pranzo per il suo castello. Tra questi alberi c era un pioppo gigantesco, particolarmente caro alla dea Demetra, che ne sentì il richiamo di aiuto e scese sulla terra nel frutteto, prendendo le sembianze di una ninfa. Incontrato il principe lo implorò di non tagliare quel pioppo avvisandolo che l albero era caro alla dea Demetra e che l ira della dea si sarebbe potuta abbattere su di loro. Ma il principe non le diede retta e allora Demetra rivelò la propria identità e lanciò una maledizione ad Erisittone. La maledizione si concretizzò, infatti il principe più mangiava e più fame aveva. I genitori non lo invitavano neanche ai banchetti per la sua voracità. Sua figlia Mestra, che aveva il potere di cambiare il suo aspetto in quello degli animali, si vendette più volte al mercato, trasformandosi per fargli ottenere il denaro necessario a calmare la sua fame. Così il principe, dopo aver mangiato tutte le provviste compresa la vacca, il cavallo e la gatta, si ritrovò in mezzo alla strada chiedendo come elemosina un tozzo di pane e morì divorando anche le sue membra. Questo mito ci fa riflettere sull ingordigia umana, riferita al cibo, ma anche ai guadagni ed ai possedimenti e sulla mancanza di rispetto che l uomo ha nei confronti della natura e dei suoi frutti. La maledizione inflitta da Demetra è tremenda, proprio perché la colpa è considerata molto grave. Alessandro Kevin Aiello 2^C Un momento di riflessione con la canzone: Why (Perché) Musica e testo di Tracy Chapman Perchè i bambini muoiono di fame Quando ce n é abbastanza per sfamare il mondo? Perchè se siamo cosi tanti Ci sono ancora persone sole? Perchè I missili sono guardiani della pace Quando sono pronti ad uccidere? Perchè una donna non è sicura Nemmeno nella sua casa? Amore è odio Guerra è pace No e si e siamo tutti liberi Ma qualcuno dovrà rispondere L ora arriverà presto Tra tutte queste domande e contraddizioni c è qualcuno che cerca la verità Ma qualcuno dovrà rispondere L ora arriverà presto Quando i ciechi si toglieranno i paraocchi E i muti diranno la verità Why do the babies starve When there s enough food to feed the world Why when there re so many of us Are there people still alone Why are the missiles called peace keepers When they re aimed to kill Why is a woman still not safe When she s in her home Love is hate War is peace No is yes And we re all free But somebody s gonna have to answer The time is coming soon Amidst all these questions and contradictions There er some who seek the truth But somebody s gonna have to answer The time is coming soon When the blind remove their blinders And the speechless speak the truth Pagina 8

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10 Natale è solidarietà Un sogno può diventare realtà se contribuiamo con una piccola quota a sostenere il Gruppo India. Sono tanti i modi per accendere un sorriso: adozione a distanza, borsa di studio, pacco medicine, cura di un lebbroso, una scodella di latte, Per informazioni: per un dono d amore Filastrocca della tradizione natalizia inglese I dodici giorni di Natale Nel primo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò una pernice su un albero di pere Nel secondo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò due tortore e una pernice su un albero di pere Nel terzo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò tre galline francesi, due tortore e una pernice su un albero di pere Nel quarto giorno di Natale il mio vero amore mi mandò quattro uccelli, tre galline francesi, due tortore... Il quinto giorno di Natale il mio vero amore mi mandò cinque anelli d oro, quattro uccelli, tre galline francesi Il sesto giorno di Natale il mio vero amore mi mandò sei oche, cinque anelli d oro, quattro uccelli... Il settimo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò sette cigni che nuotano, sei oche, cinque anelli d oro L ottavo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò otto domestiche che mungono, sette cigni... Il nono giorno di Natale il mio vero amore mi mandò nove signore che ballano, otto domestiche... Il decimo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò dieci signori che saltano, nove signore... L undicesimo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò undici suonatori di piffero, dieci signori... Il dodicesimo giorno di Natale il mio vero amore mi mandò dodici suonatori di tamburo, undici pifferai... The twelve days of Christmas On the first day of Christmas my true love sent to me a partridge in a pear tree On the second day of Christmas my true love sent to me two turtle doves and a partridge in a pear tree On the third day of Christmas my true love sent to me three French hens, two turtle doves and a partridge in a pear tree On the fourth day of Christmas my true love sent to me four calling birds, three French hens, two turtle doves... On the fifth day of Christmas my true love sent to me five gold rings, four calling birds, three French hens... On the sixth day of Christmas my true love sent to me six geese a-laying, five gold rings... On the seventh day of Christmas my true love sent to me seven swans a-swimming, six geese a-laying... On the eighth day of Christmas my true love sent to me eight maids a-milking, seven swans a-swimming... On the ninth day of Christmas my true love sent to me nine ladies dancing, eight maids a-milking... On the tenth day of Christmas my true love sent to me ten lords a-leaping, nine ladies dancing... On the eleventh day of Christmas my true love sent to me eleven pipers piping, ten lords a-leaping... On the twelfth day of Christmas my true love sent to me twelve drummers drumming, eleven pipers piping... La filastrocca è stata tradotta da Ivana Placido e Noemi Olivo 3^C Pagina 10

11 Anche a Natale un po di poesia... Aspettando Natale Aprite la finestra e stateci a sentire che il giorno di Natale sta per venire. Ringraziamo questi signori dei bei doni che ci han dato e anche questo Natale è arrivato. Maria Antonietta Peta 1^B Indovinello dei regali Dentro alla vicina avvolti nelle scatole sepolti sono in oro o in argento sono uno oppure cento. Nelle carte rosse e gialle palle corte a righe, a quadri, con i nastri e coi i biglietti, le coccarde ed i fiocchetti. Sono fatti con il cuore o dettati con amore, son donati per magia o con grazia o cortesia. Ma son sempre un po speciali, cosa son? Sono i. regali! Teresa Caccia 1^B Lo Zampognaro Se comandasse lo zampognaro Che scende per il viale, Sai che cosa direbbe Il giorno di Natale? Voglio che in ogni casa, Spunti dal pavimento Un albero fiorito Di stelle d oro e d argento. Se comandasse il pastore Del presepe di cartone Sai che legge farebbe Firmandola col lungo bastone? Voglio che oggi non pianga Nel mondo un solo bambino, Che abbiano lo stesso sorriso Il bianco, il moro, il giallino. Commento alla poesia di Gianni Rodari: Lo Zampognaro Questa poesia sottolinea alcuni significati particolari: tutti noi potremmo avere quello che desideriamo se lo vogliamo; tutti i bambini del mondo dovrebbero essere felici e il giorno di Natale è molto importante, perché ci ricorda la nascita di Gesù Bambino. Per noi lo spirito del Natale è quello di ricevere i regali, ma il vero spirito è quello di passare il Natale con la propria famiglia in felicità. Angela Tucci 3^C Se comandasse il passero Che sulla neve zampetta, Sai che cosa direbbe Con la voce che cinguetta? Sapete che cosa vi dico Io che non comando niente? Tutte queste belle cose Accadranno facilmente; Voglio che i bimbi trovino, Quando il lume sarà acceso Tutti i doni sognati Più uno per buon peso. Se ci diamo la mano I miracoli si faranno E il giorno di Natale Durerà tutto l anno. Gianni Rodari Pagina 11

12 È ANCORA NATALE Natale Natale è tutto, Natale è bello perché nasce il Bambinello. In una grotta con un bue e un asinello. Natale è atroce per chi non ha un cuore in pace. Natale è allegria se lo trascorri in compagnia. Natale è amore se lo vivi con fervore. E se trovi un poverello portalo a casa, perché è un tuo fratello. E il Natale di quest anno sarà ancora più bello. Martina Mazza 1^ C Il Bambinello Maria lavava, Giuseppe stendeva, suo figlio piangeva, dal freddo che aveva. Stai zitto, figlio mio, che adesso ti piglio io; Il latte non ho, ma il fuoco accenderò. Il Natale è bello per il Bambinello. Antonella Muccari 1^ B Mamma, che cos è il Natale? Il bimbo -Mamma che cos è il Natale? che è importante lo so già, ma solo perché in questo giorno ogni bimbo un dono riceverà? La mamma -Ma no, piccolino, oggi è nato Gesù bambino. E si festeggia quindi la venuta del Salvatore, perché Lui è venuto e si è sacrificato per amore. Lui è venuto e ci ha salvati dal peccato. Il bimbo -Mamma, ora ho capito, però io credo che in questo santo giorno, invece di farci gli auguri, dovremmo dire così: grazie o piccolo bambino che ci hai salvati da un brutto destino. Maria Luana Rizzuto 1^ C Pagina 12

13 Nuovi modi di comunicare: a noi ragazzi piace messaggiare così cmq = comunque xke = perché mex = messaggiare t.v.b. = ti voglio bene cs = cosa ttb = tutto bene ki = chi gg = oggi qst = questo qnt = quanto ttt = tutto qll = quello qnd = quando vn = vieni nn = non cpt = capito cm = come dv = dove bn = bene nnt = niente smp = sempre t.a.t. = ti amo tanto cel = cellulare fnt = finito Il linguaggio telematico Sistema di invio e di ricezione dei messaggi di internet. information superhighway Sistema di collegamenti telematici che consente di trasmettere dati a velocità molto elevata. address Indirizzo che consente di inviare messaggi tramite ad altri utenti. network Rete; sistema di comunicazione che collega due o più computer. emoticons Faccine ; sequenza dei caratteri che indica lo stato d animo di chi scrive. flame war Discussione infuocata tra due utenti di posta elettronica. Acronym flame Abbreviazione di modo di dire avente lo scopo di velocizzare la comunicazione. Messaggio di posta elettronica offensivo o volgare. I rischi di Internet Sono tanti i rischi a cui si va incontro navigando in Internet: il rischio è presente per gli adolescenti, ma soprattutto per i bambini, che, involontariamente, possono accedere a siti non adatti alla loro età. È necessario essere consapevoli dei pericoli nascosti nel web: appuntamenti al buio, violazioni della privacy, foto rubate, volgarità ed incontri pericolosi con persone malintenzionate (alias pedofili). Non dimentichiamo, però, che se ci si accosta al web in modo consapevole, i vantaggi che si traggono sono infiniti. Pagina 13

14 Il Rischioroscopo è del Mago di Oz Ariete (21 marzo 20 aprile): non potete risolvere sempre tutto a cornate. A volte basta un sorriso per appianare i diverbi; Toro ( 21 aprile 20 maggio): saper parlare è importante ma il difficile è saper ascoltare. Provate! Gemelli (21 maggio 22 giugno): confidate sempre nella vostra buona stella ma anche nelle vostre capacità. Non affidatevi sempre al caso; Cancro (23 giugno 22 luglio): pericolosamente è il vostro motto. Il rischio è il sale della vita, ma attenti anche all olio: è scivoloso! Leone (23 luglio 22 agosto): passerete un Natale fantastico e finalmente imparerete a sorridere davanti a una foresta di abeti luccicanti. Vergine (23 agosto 22 settembre): c è sempre un tarlo nel vostro hardware. Volete decidervi, una buona volta, a chiamare un esperto!

15 Il Rischioroscopo è del Mago di Oz Bilancia (23 settembre 22 ottobre): vi consiglio una cura ottima per la vostra depressione: l ascolto giornaliero delle previsioni del tempo. Scorpione (23 ottobre 21 novembre): le stelle mi dicono che incontrerete finalmente la persona dei vostri sogni d amore: preparate il corredo. Sagittario (22 novembre 20 dicembre): prevedo incontri straordinari nei prossimi giorni. Conoscerete qualcuno che vi farà spiccare il volo: E.T. Capricorno (21 dicembre 19 gennaio): la vostra modestia sarà finalmente premiata:qualcuno si accorgerà di voi e vi chiamerà per nome. Mi raccomando! Rispondete: presente. Acquario ( 20 gennaio 18 febbraio): farete un viaggio straordinario: il giro del mondo in mongolfiera. Mantenetevi leggeri. Pesci (19 febbraio 20 marzo): bellissimo principe azzurro verrà a trovarvi nella vostra torre. Fatevi crescere una treccia di 150 metri.

16 Mangi in modo sano? Indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari dei ragazzi, svolta su 81 alunni delle seconde classi. (Ricordati di fare ogni giorno un adeguata attività fisica e di lavare i denti dopo ogni pasto) Cosa mangi a colazione? Latte e biscotti = 56 Latte e brioche = 9 Fette biscottate = 2 Non faccio colazione = 14 Cosa mangi a scuola durante la ricreazione? (è possibile indicare più risposte) Panino = 74 Merendina = 22 Frutta = 3 Patatine = 3 Cioccolata = 2 Non mangio nulla = 1 Cosa mangi a pranzo? (è possibile indicare più risposte) Pasta = 78 Legumi = 14 Carne = 55 Pesce = 19 Verdure = 33 Formaggi = 18 Mangi frutta? Sempre = 29 Qualche volta = 51 Mai = 1 Cosa mangi a merenda il pomeriggio? (è possibile indicare più risposte) Panino = 23 Dolciumi = 35 Yogurt = 37 Non faccio merenda = 13 Cosa mangi a cena? (è possibile indicare più risposte) Carne = 69 Pesce = 26 Pizza = 25 Fritture = 18 Bevi molte bevande gassate, quali Coca cola, Aranciata, Chinotto, etc.? Spesso = 25 Qualche volta = 50 Mai = 6 Mangi molti dolciumi o cose fritte? Spesso = 17 Qualche volta = 64 Mai = 0 Bevi acqua naturale, durante la giornata? Molta = 64 Poca = 17 Non bevo = 0 Pagina 16

17 Il Fair play Fair play è il termine inglese con cui, nello sport, si indica il rispetto delle regole ed in modo particolare dell avversario. Dati gli spiacevoli episodi di condotta irriguardosa, e qualche volta addirittura violenta, o ancora l utilizzo di sostanze dopanti, che sono avvenuti durante lo svolgimento di varie competizioni sportive, il C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale) ha dato disposizioni ben precise alle numerose Federazioni Sportive affinché non vengano più tollerati e adeguatamente puniti tali deprecabili fenomeni che nulla hanno a che vedere con lo sport. Il Fair play (gioco leale) deve essere dunque un modo di pensare prima, e di comportarsi dopo: il rispetto reciproco e l amicizia, la lotta all imbroglio, devono diventare elementi indispensabili nella pratica di qualsiasi disciplina sportiva. Ognuno deve impegnarsi perché ciò diventi abitudine: i governi, le società ed i loro dirigenti, tecnici ed atleti, i tifosi. L agonismo indubbiamente è uno dei principali ingredienti dello sport, così come la naturale voglia di vittoria ed affermazione. Nessuno infatti gioca per perdere, ma è altrettanto vero che si può e si deve vincere nel rispetto delle regole e degli avversari, e CHI GIOCA LEALMENTE AL- LA FINE RISULTA SEMPRE VINCITORE. La cosa più bella che possiamo vedere in televisione al termine delle partite è l abbraccio ed i reciproci complimenti tra le due squadre in campo, o il saluto agli arbitri. Prendiamo tutti esempio dal RUGBY, disciplina sportiva durissima ma correttissima: alla fine dei due tempi di gara i giocatori, i dirigenti ed i tecnici di entrambe le formazioni (a prescindere da chi ha vinto o perso) si incontrano per il TER- ZO TEMPO che consiste nel momento di dialogo e amicizia, magari bevendo tutti una Coca Cola. Un iniziativa sicuramente da imitare per avvicinare allo sport sempre più bambini e famiglie, che possano recarsi allo stadio o nei palazzetti per godere di una tranquilla giornata sportiva e tifare per la propria squadra ed i propri beniamini. Alex De Franco 2^B 24 Novembre 2009 Nella foto le due squadre delle scuole medie di Cutro ed Isola C. R., finaliste al Trofeo UNICEF, organizzato per il ventennio della firma della Convenzione internazionale da parte dell ONU, sui diritti dell infanzia. L importante appuntamento si è tenuto sui campi di calcetto di Gabella, a Crotone, per commemorare Domenico Gabriele, il bambino ucciso nel corso di un agguato di tipo mafioso, mentre giocava al calcio con gli amici. Pagina 17

18 Cronache scolastiche Rosso/Bianco: i colori dell allegria Ghiacciato e bianco per chi è stanco quello rosso per chi è alto e grosso. Berne un ditino fa allegro il bambino mentre un bicchierone riscalda lo stomaco al barone. Se bevi troppo vino ti fanno la prova del palloncino e se guidar dovrai, bere alcool non potrai! Ma, vicino al camino, ci sta bene un bel bicchiere di vino rosso bianco come sia! Ti farà compagnia! La classe 3^ A La Giornata del vino Il giorno 11 Novembre 2009, noi alunni che abbiamo partecipato al concorso sul vino, siamo andati all Istituto Agrario per la premiazione dei lavori svolti da ognuno di noi. Appena arrivati abbiamo visitato le due serre presenti nell Istituto e abbiamo ascoltato la spiegazione fatta da un docente. Appena finito di visitare l esterno dell Istituto siamo entrati, abbiamo preso posto e abbiamo aspettato l inizio della premiazione. Essa ha avuto inizio con i discorsi di alcuni politici e amministratori, dopo invece abbiamo ascoltato le parole di un archeologo, che ci ha spiegato la storia del vino e infine c è stata la premiazione. Finita la premiazione c è stato un piccolo buffet con dolci, frutta, prodotti tipici calabresi e vino. Infine alle 13:00 siamo tornati a scuola. La cosa che ha colpito particolarmente quasi tutti, e anche noi, è stata la spiegazione dell archeologo che ha saputo attirare la nostra attenzione raccontando in modo molto dettagliato la storia del vino fin dall antichità. È stata una spiegazione molto bella ed interessante perché non è stata la solita spiegazione pesante e noiosa ed è stato un piacere ascoltarla. Ivana Placido e Mariafrancesca Vasapollo 3^C Visita al frantoio di San Fantino Sabato 14 novembre 2009 noi a- lunni della 3^ C e della 2^ A siamo andati a visitare il frantoio di San Fantino in località S. Anna, accompagnati dai professori Salvatore Anastasio e Tonino Caccia. Lungo il tragitto abbiamo osservato il bellissimo paesaggio verde che ci circondava, con alberi di Eucalipto ed abbiamo visto anche vigneti, persone che raccoglievano le olive e abbiamo immortalato tutto con alcune foto. Al frantoio ci hanno spiegato il procedimento per la produzione dell olio. Per prima cosa le olive vengono messe nei cassoni e pesate. Dopo di ciò vengono messe nella vasca con la griglia e poi pulite per la prima volta. Ancora vengono poste su un nastro trasportatore dove vengono lavate per la seconda volta e tolte le foglie. Abbiamo visto la sanza, che viene utilizzata come combustibile per la caldaia. Poi abbiamo visto una macchina per raccogliere le olive, che si apriva ad ombrello e dava uno scossone all albero affinché cadessero le olive, che poi vengono messe in alcune ceste. Dopo siamo andati a vedere la sanza vergine che poi viene essiccata. Le olive vengono portate nella lavatrice e vengono messe nel frangitore che le macina e le fa diventare pasta. Vengono portate nella gramola per alme- no un ora e riscaldate a 45. Dopo questo procedimento abbiamo fatto la prova della misurazione dell olio: da 0 a 1 è olio extra-vergine; da 1 a 2 è olio vergine; da 2 in poi è olio lampante. Quello che troviamo in commercio è olio extra vergine. Con questa prova abbiamo misurato l acidità dell - olio; abbiamo preso poi un campione che misura mg 11,25 che viene preso dal separatore e lavato con alcool, una sostanza, di nome Fenostaleina, che è un prodotto chimico che neutralizza l olio, e la soda caustica. Più soda caustica aggiungiamo più l olio diventa rosso e acido. L olio che abbiamo visto è 0,5 ed è extra vergine, perciò è buono per il commercio. Abbiamo posto anche alcune domane al proprietario del frantoio: D: Se una persona raccoglie un po di olive può macinarle nel vostro frantoio? R: Si, può pagare o in soldi o in olio e il pagamento avviene fra il frantoio e il cliente. D: Quanto è il prezzo effettivo? R: è 2,5 litri di olio per ogni quintale netto di olive che vengono pesate o può pagare in denaro e costa 10 se l olio è extra-vergine. D: Qual è la differenza tra il vostro olio e quello degli altri? R: Il nostro è un prodotto genuino mentre quello dei supermercati viene fatto a volte addirittura con gli scarti della produzione; il modo di raccogliere le olive è tradizionale, direttamente con una canna o con un attrezzo che è dotato di un motorino a scoppio che prende la pianta, la fa vibrare e fa cadere le foglie. Gli alunni della 2^A e della 3^C Pagina 18

19 Festa di Halloween in 2^C Il 31 ottobre noi alunni della 2^ C, insieme ai professori, abbiamo organizzato una festa nella quale ci siamo divertiti molto, grazie al fatto che tutti abbiamo collaborato per la sua riuscita. La partecipazione è stata estesa anche ai genitori, i quali hanno collaborato, preparando dolci e torte. Siamo riusciti a superare il severo controllo del preside che, soddisfatto per l organizzazione, ci ha fatto i complimenti. Abbiamo mangiato e ci siamo divertiti anche con i professori di altre classi, poi, con il permesso della prof.ssa Raso siamo andati a offrire alle altri classi una parte delle buone cose da mangiare. Abbiamo fatto questa festa non solo perché era Halloween ma soprattutto perchè una festa non la organizzavamo da più di 2 anni. A mio avviso è importante che a scuola, ogni tanto, si organizzino feste che coinvolgono alunni e professori, perchè ciò li avvicina; non avvicina solo discenti e docenti ma anche gli alunni tra di loro, infatti abbiamo organizzato questa festa anche per quelli tra di noi che sono più timidi e riservati. Infine è importante vedere la scuola non solo come un luogo grigio e noioso, perchè si impara meglio se lo si fa divertendosi. Antonio Celiento 2^ C Consigli per una buona LETTURA Amore 14 (Federico Moccia) - Feltrinelli 2009 La protagonista di Amore 14 è Carolina, una ragazza di quattordici anni, che vive i primi amori e le prime delusioni, e mentre cerca l amore scivola in storielle che le cambiano la vita Mi sino divertita nello stesso tempo emozionata leggendolo, perché ho rivisto me e la mia vita quotidiana. Nel libro Carolina incontra Massimiliano, colui che la conduce in una favola d amore infatti Amore 14 è un viaggio alla scoperta dell amore Cos è l amore? Forse è quello che ti capita mentre stai progettano la tua vita Consiglio questo libro ai lettori perché parla dell adolescenza, della voglia di crescere, ma allo stesso tempo di ritornare piccoli, dell amore e ognuno di voi è pronto per viverlo ad occhi aperti Martina Belvedere 3ªB Per questo mi chiamo Giovanni Questo racconto narra di un padre che regala una giornata indimenticabile al figlio, nel giorno del suo decimo compleanno. Egli organizza una gita nei luoghi in cui è vissuto ed infine è morto il giudice Giovanni Falcone, con lo scopo di far capire al figlio Giovanni il motivo per cui ha scelto questo nome per lui. Il piccolo Giovanni apprende che, così come il giudice Falcone è vissuto per combattere la mafia, ogni persona, anche un bambino ha il dovere di opporsi alle ingiustizie ed ai soprusi, a cui ogni giorno assiste. Questo libro è il più bello che io abbia mai letto, lo consiglio a tutti perché racconta di un bellissimo rapporto tra padre e figlio e insegna che la mafia si può combattere sin da piccoli, già tra le mura di un aula scolastica. (Luigi Garlando) - Edizioni Rizzoli 2004 Elisa Muto 3^ B

20 La redazione del Rischiatutto Via Rosito, Cutro (KR) Tel.: Fax: Siamo anche sul sito: www. smscutrokr.it La redazione: (coordinata e guidata dai docenti Demetrio Barozzi, Caterina Stirparo, Elisabetta Rota, Claudio Perri e Domenico Schipani) Abruzzese Davide Arcuri Rosa Maria Battimelli Antonio Bernyk Andriy Brugnano Francesco Brugnano Serafina Lazzarini Giada Celiento Antonio De Franco Alex Drider Fatima Galdy Elio Domenico Harik Yamna Marino Andrea Mesoraca Gianmaria Muto Elisa Scavo Antonio Classe 2^C Classe 3^B Classe 3^E Classe 2^C Classe 1^C Classe 3^B Classe 3^C Classe 2^C Classe 2^B Classe 2^B Classe 3^E Classe 2^B Classe 3^E Classe 2^C Classe 3^B Classe 3^E Hanno collaborato gli alunni: Aiello Alessandro Kevin, Belvedere Martina, Caccia Teresa, Colosimo Ilenia, Gerace Francesca, Mazza Martina, Migale Martina, Muccari Antonella, Olivo Noemi, Peta Maria Antonietta, Placido Ivana, Rizzuto Maria Luana, Scerbo Teresa, Tucci Angela, Vasapollo Azzurra, Vasapollo Maria Francesca, le classi 2A, 3A, 3B, 2C, 3C. Art Director: Domenico Schipani; Caterina Stirparo ed Elisabetta Rota hanno seguito gli alunni nei momenti di riflessione e durante la stesura degli articoli; la redazione sportiva è stata guidata da Claudio Perri (foto a lato). La grafica, l impaginazione elettronica e la stampa digitale sono state, infine, curate da Demetrio Barozzi.

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