Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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1 Penale Sent. Sez. 5 Num Anno 2016 Presidente: LAPALORCIA GRAZIA Relatore: GORJAN SERGIO Data Udienza: 09/06/2016 SENTENZA sul ricorso proposto da: CILIEGI LUCA nato il 22/05/1967 a PERUGIA avverso la sentenza del 31/03/2015 della CORTE APPELLO di ANCONA visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso udito in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2016, la relazione svolta dalconsigliere SERGIO GORJAN Udito il Procuratore Generale in persona del LUIGI ORSI che ha concluso per Udit i difensor Avv.;

2 Udito il Procuratore Generale in persona del dott. Luigi Orsi che ha concluso per l'annullamento senza rinvio. Udito il difensore della parte civile avv. Giovanni Bonaccio,in sostituzione dell'avv. Maria Beatrice Ruminucci del foro di Pesaro,che ha concluso per il rigetto del ricorso. Udito il difensore dell'imputato avv. Cinzia Sperandei del foro di Terni,che ha concluso per l'accoglimento del ricorso. Ritenuto in fatto La Corte d'appello di Ancona con la sentenza impugnata, resa il , ha riformato la decisione assolutoria adottata dal Tribunale di Urbino nei riguardi del Ciliegi e del Grilli - non impugnante - in ordine al reato di falso ideologico commesso da private in atto pubblico rappresentato dal modulo - formulario di trasporto rifiuti. Il primo Giudice aveva ritenuto che il modulo in questione, ancorché compilato per un trasporto di rifiuto pericoloso, mai in effetto effettuato, non si potesse considerare atto pubblico e comunque che difettasse il dolo di falso nei due imputati. La Corte territoriale,invece attinta dal gravame del P.M.,ha ritenuto che ) concorresse il reato ex art 258 d.lgs. 152/06 e condannato i due imputati - Sante Grilli e Luca Ciliegi - alla pena di C 600,00 di multa, così sostituiti giorni 15 di reclusione, oltre al ristoro delle spese verso la Provincia di Pesaro - Urbino costituita parte civile. Avverso la sentenza resa dalla Corte d'appello di Ancona ha proposto ricorso per cassazione il difensore fiduciario del solo imputato Luca Ciliegi, rilevando i seguenti vizi di legittimità: concorreva vizio di motivazione poiché la Corte territoriale, pur ritenendo concorrere il dolo di falso, tuttavia non ha esposto ragione adeguata per 1

3 disattendere le risultanze probatorie sul punto,benché poste dal primo Giudice alla base della sua decisione assolutoria; in particolare la Corte territoriale non aveva adeguatamente valutati gli elementi probatori circa l'assenza nella vettura,oggetto di causa,dei liquidi e parti che rendevano detto relitto rifiuto da qualificarsi siccome pericoloso; concorreva vizio di omessa motivazione circa l'oggetto proprio del gravame mosso dal P.M., ossia l'esistenza del delitto di falso ideologico ex art 483 cod. pen., siccome formulato in capo d'imputazione; concorreva vizio motivazione poiché contraddittoriamente la Corte anconetana ha ritenuto falsamente compilato il modulo di trasporto rifiuti, ma ha invece ritenuto veritiera la descrizione dello stato del mezzo trasportato; concorreva vizio motivazionale anche in relazione alla ritenuta permanenza della punibilità della condotta ex art 258 d.lgs. 152/06 nonostante 1"intervenuta novella di modifica che ha escluso detta condotta dal novero di quelle penalmente illecite; inoltre, la Corte territoriale ha ritenuto di applicare retroattivamente norma interpretativa intervenuta successivamente all'abolizione del reato di specie; concorrevano errori e nella tassazione della pena inflitta e nella mancata corretta indicazione delle conclusioni delle parti in sentenza oltre che vizio per omessa rinnovo delle prove orali,una volta disattesa la loro valutazione siccome operata dal primo Giudice. All'odierna udienza pubblica comparivano sgr il difensore della parte civile e dell'imputato che concludevano come in epigrafe indicato, mentre il RG. instava per l'annullamento senza rinvio dell'impugnata decisione. Ritenuto in diritto Il ricorso esposto dal Ciliegi ha fondamento giuridico e va accolto. 2

4 Assume assorbente rilievo la critica portata all'omessa pronunzia circa la concorrenza o no del delitto di falso,ex art 483 cod. pen.,contestato in effetto nel capo d'imputazione ed oggetto proprio del gravame mosso dal P.M. Appare evidente che la Corte territoriale - anche per il ragionamento diffuso esposto circa la successione nel tempo delle modifiche al dettato normativo in art 258 d.lgs. 152/06 e dell'intervento interpretativo - abbia ritenuto sussistere e di punire la condotta del trasporto di rifiuto pericoloso con F.I.R. falsamente compilato previsto dal dianzi citato articolo in materia di rifiuti. Tuttavia non risulta, a tenor del capo d'imputazione e dello stesso appello mosso dal P.M., contestata detta condotta,poiché è dato pacifico che il rifiuto non venne mai trasportato da un luogo ad un altro. Il reato ex art 258 d.lgs. 152/06 si configura solamente - Cass. Sez. 3 n del rv in presenza dell'effettivo trasporto eseguito con formulario falsamente compilato e,non già, per la sola compilazione falsa dei detto formulario senza anche l'effettuazione del trasporto del rifiuto correlato. Tale ultima condotta - pacificamente posta in atto nella specie dagli imputati - non risulta rientrare nella previsione incriminatrice sia ante che post riformulazione del dettato positivo del citato articolo di legge. Quindi erroneamente la Corte anconetana ha ritenuto di condannare il Ciliegi - e di converso il Grilli - per una condotta non prevista come reato dalla norma applicata e per altro non contestata nell'imputazione. Nemmeno si configura il delitto di falso,ex art 483 cod. pen., siccome in effetto indicato in capo d'imputazione e ritenuto nel suo gravame dal P.M. Difatti non rimane chiarito quale sia il Pubblico Ufficiale al quale fu resa la dichiarazione ideologicamente falsa dai privati, siccome prescritto dalla lettera della norma incriminatrice. Inoltre il formulario identificazione rifiuti,come insegna questa Corte - Cass. Sez. 3 n 43613/15 rv non già assume connotati di atto pubblico, poiché mera attestazione del privato di contenuto dichiarativo. 3

5 Dunque la condotta,descritta in capo d'imputazione, nemmeno può essere inquadrata nel delitto ex art 483 cod. pen.,sicconne per altro rettamente rilevato dal Tribunale di Urbino,difettando gli elementi essenziali richiesti dalla citata norma. Quindi la sentenza impugnata va annullata senza rinvio poiché il fatto non sussiste. Attesa la formula assolutoria adottata e rilevato che i motivi di impugnazione esposti dal Ciliegi non erano esclusivamente personali,trova applicazione l'effetto estensivo ex art 587 cod. proc. pen. nei riguardi del coimputato condannato Sante Grilli,che non ha proposto impugnazione per cassazione. P. Q. M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti del Ciliegi Luca perché il fatto non sussiste,e per l'effetto estensivo/ anche nei confronti di Grilli Sante. Così deciso in Roma il 9 giugno 2016.