Aderenza alla terapia del diabete Ruolo dello psicologo
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2 PREMESSA 1.Il Diabete è la patologia cronica con livelli di autogestione efficace da parte del paziente più bassi (Gonzales, Tanenbaum, Commissariat, 2016). 2. Le dimensioni psicosociali del diabete sono state identificate come un predittore della disabilità e della mortalità più efficaci rispetto a molte altre variabili cliniche e fisiologiche (Van Dooren et al., 2016; Hackett, Steptoe, 2016). 3. Convivere con il diabete sembra attivare nel paziente e nella sua famiglia un vissuto di stress cronico intervenendo su differenti domini della vita (Nicolucci et al., 2014). 4.Dati di letteratura affermano che l adherence, ovvero la capacità/disponibilità del paziente di seguire le raccomandazioni e prescrizioni stabilite con l operatore sanitario nella terapia del paziente diabetico, migliora se nell equipe di intervento è presente uno psicologo (Gonzalez et al., 2016).
3 BUONE PRASSI PER L'INTERVENTO PSICOLOGICO IN DIABETOLOGIA L Ordine degli Psicologi del Lazio ha prodotto un documento, che tratteggiare le prassi e modus operandi più accreditati ed efficaci per rispondere alle diverse domande che la patologia diabetica porta con se ed affronta anche la questione dell intervento multidisciplinare e del ruolo dello psicologo all interno dei team di cura.. Il Documento è fondato su uno studio accurato della letteratura, che conferisce valore al ruolo della competenza psicologica nell intervento in ambito di salute, e sulla raccolta di prassi assistenziali virtuose, che testimoniano l esigenza di un intervento multidisciplinare più coerente con un approccio biopsico-sociale alla salute-malattia. Il Documento indica con chiarezza, come la prevenzione e la cura delle patologie croniche e diabetiche passa attraverso la multidisciplinarietà e l integrazione di competenze diverse, gli interventi più efficaci in diabetologia sono quelli in cui l intervento medico, psicologico clinico e sociale si integrano e nei quali lo
4 LETTERATURA Già nel Piano sulla Malattia diabetica del 2013, lo psicologo viene definito figura importante per il sostegno del team e per la sua formazione negli ambiti di gestione della comunicazione/relazione, della programmazione e gestione dei programmi di educazione strutturata. In particolare gli Standard di cura del Diabete del 2016 declinano in cosa consiste il sostegno del team : da una parte mettere a disposizione del diabetologo una consulenza psicologico-clinica facilmente accessibile, al fine di intervenire sulle problematiche psicosociali nella gestione della malattia, come previsto nel Piano per la Malattia diabetica della Regione Lazio , dall altra utilizzare lo psicologo come facilitatore della dinamiche del team, per rinforzare fiducia e promuovere flessibilità, chiarezza e lucidità nelle situazioni complesse della prassi quotidiana, al fine di contrastare il burn-out spesso associato alla gestione della cronicità. Lo psicologo svolge, inoltre, un ruolo unico nella formazione del team sulle modalità psicologico-relazionali con le quali il paziente si relaziona alla sua malattia, istruisce all utilizzazione e alla interpretazione corretta dei test psicometrici in modo da rendere possibile l individuazione dei casi complessi da inviare a consulenza psicologica differenziandoli da quelli che, con adeguata formazione, l operatore in diabetologia può seguire con un approccio personalizzato, empatico, facilitante comportamenti di salute e rivolto a sviluppare la fiducia nei confronti del
5 NORMATIVA L Italia rispetto agli altri Paesi è in una posizione abbastanza avanzata, nel senso che a livello nazionale la normativa quadro accoglie i principi generali che ricorrono nei modelli internazionali più accreditati come quello inglese, anche rispetto all importanza della valutazione degli aspetti psicosociali e dell intervento psicologico in diabetologia. A livello regionale, sicuramente il piano per la malattia diabetica del Lazio così come la normativa della AUSL Toscana centro sono un buon esempio di definizione dei presupposti normativi che riconoscono e declinano l importanza e gli ambiti dell intervento psicologico in diabetologia nonché il ruolo dello psicologo nel team multidisciplinare. La sfida oggi si concentra prevalentemente a livello dell implementazione locale e dei singoli percorsi di cura. Si tratta per gli psicologi di proseguire, assieme a tutti gli altri professionisti e alle associazioni dei pazienti, il lavoro di partecipazione alle fasi di attuazione e monitoraggio delle norme.
6 L INTERVENTO PSICOLOGICO Gli operatori clinici, impegnati nel difficile compito di realizzare l assistenza in condizioni per lo più critiche e frammentate, hanno la necessità di raggiungere un modus operandi psicologico sul diabete che sia omogeneo e coerente con le linee guida esistenti e con la letteratura attuale che evidenzia come, l assistenza psicologica alla persona con diabete permetta di: 1. Effettuare una valutazione psicologica, assoluto patrimonio dello psicologo, imprescindibile per l impostazione di un adeguato progetto terapeutico. 2. Impostare un trattamento personalizzato della persona con diabete e favorire l individuazione di stili più adattativi di vita. 3. Conoscere la storia psicologica della persona con diabete e contribuire ad individuare ed inquadrare quali sono le sue caratteristiche precipue e i suoi bisogni correlati ai life-events nel corso della sua vita. 4. Facilitare il percorso di empowerment della persona con diabete. 5. Attivare il complesso processo di engagment in tutte le forme di collaborazione tra familiari, operatori sanitari, medici e pazienti ed associazioni dei pazienti.
7 CONCLUSIONI In conclusione, sembra essere confermato da più parti che laddove siano realizzate modalità di cura che prevedano la possibilità di lavorare su dimensioni psico-sociali esse diano nel complesso maggiori benefici rispetto a modalità di cura routinarie, che prevedono esclusivamente un intervento di tipo biomedico. Come la letteratura più recente e accreditata indica, la direzione della prevenzione e della cura delle patologie croniche e diabetiche passa attraverso la multidisciplinarietà e l integrazione delle competenze tra le quali quella psicologica ha il suo ruolo definito. Se interventi psicologici sembrano essere efficaci nel migliorare la sofferenza psicologica e il controllo glicemico, la carenza di specialisti psicologi all'interno del Sistema Sanitario Nazionale non riteniamo possa essere colmata fornendo ad altri professionisti una formazione aggiuntiva di cui non sia possibile, valutare l ampiezza, la durata, la complessità e, non da ultimo, i costi. Tale operazione, frequentemente perseguita e anche giustificata (Alam et al., 2008), oltre ad essere deontologicamente scorretta e, almeno in Italia, legalmente perseguibile, rischia di essere altamente dispendiosa. Se il possesso di competenze psicologiche e relazionali favorisce e rende più efficace il lavoro di qualunque professionista che svolge attività di cura alle persone (dal medico, all infermiere, all insegnante ), ciò non implica che possederle renda qualunque di questi professionisti in grado di svolgere una professione diversa dalla propria. Perché questo accada la formazione deve essere necessariamente lunga e approfondita.
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