STUDIO DI INCIDENZA IN RAPPORTO ALLA PRESENZA DI SITI RETE NATURA 2000

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1 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SOLTO COLLINA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA STUDIO DI INCIDENZA IN RAPPORTO ALLA PRESENZA DI SITI RETE NATURA 2000 Marzo

2 COMUNE DI SOLTO COLLINA Via Gian Battista Pozzi, SOLTO COLLINA (BG) PERCORSI SOSTENIBILI Studio Associato dott.sse Stefania Anghinelli e Sara Lodrini Via Volterra, MILANO 2

3 INDICE PREMESSA 1. RIFERIMENTI NORMATIVI 2. SINTESI DEGLI OBIETTIVI E DEI CONTENUTI DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SOLTO COLLINA 3. CARATTERIZZAZIONE DEI SITI RETE NATURA 2000 NELL AMBITO DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SOLTO COLLINA 4. INDIVIDUAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI GENERATI DALLE AZIONI DI PIANO 5. MONITORAGGIO 3

4 PREMESSA Il presente documento è finalizzato alla valutazione di incidenza del Piano di Governo del Territorio del Comune di Solto Collina in relazione alla presenza sul territorio comunale di un Sito Rete Natura 2000, il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) Valle del freddo. Tale valutazione viene effettuata mediante la documentazione e le analisi oggi disponibili, senza ricorrere ad approfondimenti e indagini ad hoc condotte sul campo. 4

5 CAPITOLO 1 RIFERIMENTI NORMATIVI La valutazione d'incidenza è il procedimento di natura preventiva per il quale vige l obbligo di verifica di qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della Rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi posti di conservazione del sito. Tale valutazione viene introdotta dalla direttiva comunitaria 92/43/CEE, comunemente conosciuta come direttiva Habitat, mediante la quale la Comunità Europea ha inteso perseguire l'obiettivo di salvaguardia della biodiversità mediante la tutela degli habitat e delle specie. In tale direttiva sono definiti gli elenchi degli habitat naturali e di quelle specie di fauna e flora particolarmente a rischio, prioritari per l'attuazione di misure di conservazione. La Rete Natura 2000 è composta dai SIC "siti di importanza comunitaria (definiti dalla direttiva Habitat 92/43/CEE) e dalle Zps - "zone di protezione speciale" (definite dalla direttiva Uccelli 79/409/CEE) all interno dei quali occorre attuare le misure necessarie per la conservazione degli habitat e delle specie ivi presenti. La valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all'interno delle aree della Rete Natura 2000, sia a quelli che pur sviluppandosi all'esterno, possono avere effetti sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito. In Italia, le indicazioni comunitarie vengono recepite dal DPR 357/97, integrato con le modifiche apportate dal DM del 20 gennaio 1999 e dal DPR 120/2003. A livello regionale, il testo normativo di riferimento per la valutazione di incidenza è quello approvato con Deliberazione di Giunta Regionale 8 agosto 2003 n. VII/ In particolare, l allegato C di tale deliberazione definisce le modalità procedurali per l applicazione della Valutazione d Incidenza, mentre l allegato D individua i contenuti minimi dello studio di incidenza: elaborati cartografici in scala minima 1: dell area interessata dai SIC, con evidenziata la sovrapposizione degli interventi previsti dal piano; descrizione qualitativa degli habitat e delle specie floristiche e faunistiche per le quali i siti sono stati designati, evidenziando se le previsioni di piano possano determinare effetti diretti ed indiretti anche in aree limitrofe; descrizione degli interventi di trasformazione previsti e le relative ricadute in riferimento agli specifici aspetti naturalistici; esposizione delle misure mitigative, in relazione agli impatti stimati, che si intendono applicare e le modalità di attuazione; descrizione di eventuali misure di compensazione. 5

6 CAPITOLO 2 SINTESI DEGLI OBIETTIVI E DEI CONTENUTI DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SOLTO COLLINA La proposta di Documento di Piano del Comune di Solto Collina articola gli obiettivi generali di pianificazione attraverso Ambiti Tematici Strategici, al fine di rendere più organizzato e razionale il processo logico ed il complesso sviluppo delle strategie. A ciascun Ambito Tematico Strategico corrispondono obiettivi generali ed obiettivi di carattere specifico da perseguire attraverso le azioni pianificatorie del PGT. Di seguito vengono riportati in modo sintetico, per ogni ambito tematico strategico, obiettivi generali, obiettivi specifici e azioni di piano. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO Opzione di crescita Adeguare l offerta residenziale alle previsioni di crescita della popolazione, valutata in rapporto alla dimensione qualitativa ottimale della Comunità. Minimizzare il consumo di suolo. residenziale contenuta rispetto alle potenzialità che il territorio può presentare. Creare condizioni abitative in termini qualitativi e quantitativi adeguate per le classi sociali presenti, in modo da soddisfare la domanda determinata dalla crescita prevista di nuove famiglie e delle esigenze di un mirato sviluppo turistico. Contenere le quote di nuovi suoli da destinare a residenza. Intervenire per il recupero e la riqualificazione urbana del patrimonio esistente. Utilizzare prioritariamente gli spazi interstiziali al tessuto già urbanizzato nelle zone di frangia. A01 A02 A03 A04 A05 A06 A07 A08 Il Documento di Piano prevede un dimensionamento prevalentemente riferito alle previsioni di carattere endogeno con modeste integrazioni quantitative al fine di garantire una crescita demografica sostenibile all interno del territorio comunale, limitando quindi le previsioni di sviluppo alle quantità necessarie a garantire il soddisfacimento dei fabbisogni che nasceranno all interno della popolazione già presente e ad una domanda esogena contenuta, in rapporto al sostegno dell attività turistica. Tutela dei sistemi della qualità che caratterizzano il territorio comunale (centro storico, sistema del verde di cintura degli ambiti urbanizzati) come invarianti urbanistiche. Il Documento di Piano esclude la previsione di nuove significative espansioni e, quindi, l individuazione di ambiti di trasformazione. Recuperare le volumetrie ancora disponibili nel Centro Storico. Recuperare i sottotetti ai fini abitativi. Recuperare le aree degradate e le aree dismesse. Promuovere interventi di completamento in aree libere all interno del centro edificato pur mantenendo le necessarie fasce d interposizione verdi che caratterizzano il paesaggio collinare edificato. Indirizzare gli eventuali completamenti urbanizzativi verso la trasformazione di ambiti marginali all urbanizzato esistente. 6

7 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO INDUSTRIA E ARTIGIANATO Mantenere le aree a destinazione produttiva, sottraendo tali ambiti da possibili interventi di trasformazione. Garantire almeno gli attuali livelli di occupazione per gli addetti/attivi nel territorio. Limitare nuovi interventi al minimo indispensabile per garantire un equilibrio nel rapporto tra i carichi ambientali già presenti e il sistema della residenza e delle presenze di carattere ambientale e paesistico. A09 A10 7 Confermare gli insediamenti esistenti salvo le aree di possibile trasformazione relative ad ambiti di prossimità incompatibili con i tessuti residenziali. Il Documento di Piano non prevede ulteriori espansioni insediative di natura produttiva. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE TERZIARIO E DIREZIONALE Incrementare l attrattività del sistema distributivo di vicinato per trattenere maggiormente all interno del territorio la domanda commerciale dei residenti e garantire un offerta connessa con la domanda turistica, soprattutto per quanto concerne il settore alimentare e degli elementi di prima necessità e per la formazione di condizioni di maggiore attrattività ai fini della rivitalizzazione del Centro Storico. Tutelare le funzioni di vicinato a livello commerciale (piccola e media distribuzione). Migliorare l accessibilità all ambito di centralità urbana dove risiede la maggior parte del sistema distributivo di vicinato. A11 A12 A13 Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il sistema distributivo di vicinato esistente, potenziandolo soprattutto nel contesto del Centro Storico e negli ambiti di prossimità che possono presentare una positiva capacità attrattiva per caratteri di centralità ed immagine. Valorizzare e creare nuovi percorsi di mobilità dolce per una connessione degli insediamenti esterni con il nucleo di centralità in condizioni di qualità e di sicurezza, al fine di favorire la fruizione dell offerta commerciale in un contesto di forte appetibilità ambientale e a basso impatto veicolare. Individuare aree di parcheggio di corona per il nucleo di centralità, anche per favorire capacità attrattive del nucleo rispetto a sistemi territoriali esterni. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 IL SETTORE TURISTICO Incrementare il settore turistico. Attivare nuove iniziative sia nel settore alberghiero e para alberghiero, sia nel settore della ristorazione ma anche con interventi e iniziative di carattere più generale, a forte capacità attrattiva, connessi con una offerta strutturata alle attività del tempo libero, allo sport e al turismo alternativo. A14 Individuare un organico e strutturato sistema delle valenze e delle offerte turistiche che preveda anche nuove strutture di servizio al turismo benché di modeste dimensioni e localizzate in rapporto all edificato esistente e alla rete dei servizi.

8 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI Assicurare una Integrare i servizi adeguata dotazione, pubblici o di interesse qualità ed accessibilità pubblico (parcheggi, ai servizi per tutte le aree per attrezzature tipologie di utenze. scolastiche). A15 A16 Realizzare nuove aree per servizi e attrezzature, con eventuali ulteriori opportune integrazioni, applicando i criteri di perequazione, compensazione e sussidiarietà, anche mediante il sistema di soddisfacimento del carico urbanistico secondo il principio del rapporto fisico e funzionale posto auto/alloggio. Valutare la possibilità di retrocedere gli standard impropri, al fine di acquisire risorse per il miglioramento della struttura dei servizi di effettiva utilità. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA E DELLE INFRASTRUTTURE Promuovere la qualità ambientale (riduzione dell inquinamento Migliorare il sistema acustico e atmosferico) della mobilità. e la fruizione in sicurezza dell ambiente urbano. A17 A18 Individuare nuove e diverse gerarchie della viabilità in grado di regolare organicamente i flussi veicolari in funzione delle capacità di traffico delle infrastrutture ed in funzione delle destinazioni d uso del territorio, per consentire la razionalizzazione dei flussi, con evidenti benefici sulla qualità ambientale complessiva del territorio e sul sistema della viabilità locale. Previsione della struttura complessiva delle modifiche al sistema della viabilità territoriale con particolare riferimento alla SP 77, con interventi mirati alla riqualificazione e al completamento della viabilità di connessione con le frazioni ed i nuclei esterni. Individuare una normativa specifica per la riqualificazione ambientale e paesistica degli assi della mobilità urbana. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL VERDE FRUIBILE Potenziare gli spazi di verde pubblico attrezzato, A19 evitando la creazione di spazi verdi frazionati difficilmente gestibili e marginalmente godibili Assicurare adeguata Integrare e dotazione, qualità ed razionalizzare il verde accessibilità alle aree fruibile. di verde pubblico. A20 A21 dalla cittadinanza. Individuare i corridoi ecologici come elemento di riferimento degli interventi di fruizione ambientale. Creare un sistema di percorsi fruibili, non solo ecologico-ambientali, ma anche quali connessioni privilegiate tra i nuclei esterni con gli ambiti di centralità, anche mediante individuazione di specifica normativa. 8

9 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO Mantenere le realtà agricole locali, favorendone Promuovere una A22 lo sviluppo in forme compatibili con la rilevanza articolazione del territorio rurale che valuti se e quali siano le aree da intendersi come Mantenere e ambiti agricoli produttivi valorizzare le attività e quelle alle quali agricole presenti sul assegnare una territorio. preliminare funzione come ambito di valore paesaggistico ambientale ed ecologico. A23 A24 ambientale e paesistica dei luoghi. Promuovere forme innovative di attività connesse a quella agricola che possano contribuire al miglioramento della redditività delle aziende, rilanciando il ruolo del territorio sotto il profilo dell economia rurale compatibile e dell innovazione. Valutare la possibilità di integrare forme di supporto alle attività agricole collateralmente alle prospettive connesse ad una fruizione ambientale e paesistica dei territori rurali anche mediante il potenziamento delle attività agrituristiche. AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE Salvaguardare e valorizzare le componenti ambientali locali, che determinano i valori dell identità storica e del paesaggio. Rafforzare l identità dei siti e dei luoghi urbani e potenziare le opportunità culturali e di fruizione per gli abitanti. Tutelare tutte le componenti morfologiche, simboliche, ambientali e percettive che contribuiscono alla definizione del paesaggio locale. Salvaguardare i valori ambientali, biologici e naturalistici. Riequilibrare l ecologia del territorio, Conservare aumentandone la incrementare capacità di biodiversità. autodepurazione. ed la A25 A26 A27 A28 A29 A30 A31 A32 Tutelare e valorizzare le presenze storicopaesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi di culto, della storia e della natura). In particolare valorizzare il sistema delle aree urbane di antica formazione con particolare riguardo al tessuto storico urbanistico del Centro Storico anche mediante la previsione di una specifica azione di riqualificazione. Valorizzare mediante mirati interventi di recupero e riuso il patrimonio rurale di antica formazione quale elemento essenziale per la percezione del paesaggio rurale e fattore di opportunità per la crescita di un turismo legato alla funzione del patrimonio ambientale e naturalistico. Definire le classi di sensibilità paesistica del territorio, al fine di tutelare e valorizzare la componente del paesaggio anche attraverso la tutela e la riqualificazione dei percorsi di interesse paesaggistico. Riconoscere come elemento fondamentale del sistema paesistico-fruitivo la percezione del lago e la percezione del territorio dal lago. Tutelare gli ambiti di elevata naturalità e gli ambiti da riservare a parco, anche di interesse sovra comunale. Favorire la creazione di un sistema continuo di aree verdi mediante la definizione e il potenziamento della rete ecologica comunale. Tutelare gli ambiti di valenza paesisticoambientale. Tutelare rigorosamente il sito naturale della Valle del Freddo. 9

10 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 10 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI Indirizzare gli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica verso risultati di sostenibilità (minimizzazione del fabbisogno di energia e dei consumi idrici). Contenere i consumi energetici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali/produttivi. Contenere i consumi idrici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali/produttivi. Eliminare i carichi indotti Promuovere il sull ambiente esterno contenimento dei dall attività di costruzione carichi ambientali sul edilizia e dall utilizzo e territorio comunale. gestione dei fabbricati. Tutela del suolo e delle acque. Contenimento del rischio inerente le emissioni elettromagnetiche. Garantire la non utilizzazione dei suoli in ogni ambito a rischio elevato di pericolosità e/o di vulnerabilità. Individuare le possibili provvidenze per la limitazione delle emissioni. A33 A34 A35 A36 A37 A38 Definire una regolamentazione energetica degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole. Definire una regolamentazione di contenimento dei consumi idrici degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole. Promuovere l utilizzazione di energie rinnovabili e/o di combustibili a basso impatto ambientale. Promuovere la salubrità complessiva del sito e dell ambiente urbano nel quale è collocato l insediamento residenziale/produttivo. Prevedere l effettuazione di preventivi studi geotecnici e geognostici per gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica nelle aree con presenza di rischio o vulnerabilità limitata. Ridefinizione dei contenuti normativi e per le sorgenti di emissioni elettromagnetiche (antenne di telefonia, sistemi di ricetrasmissione, ecc.). E importante rilevare che il DdP del PGT del Comune di Solto Collina non prevede espansioni ed edificazioni significative (non sono previsit Ambiti di trasformazione) e contiene un azione specificatamente dedicata alla tutela del SIC Valle del Freddo (A32 - Tutelare rigorosamente il sito naturale della Valle del Freddo.) 10

11 CAPITOLO 3 CARATTERIZZAZIONE DEI SITI RETE NATURA 2000 NELL AMBITO DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SOLTO COLLINA Il territorio del Comune di Solto Collina è direttamente interessato dalla presenza di un solo sito Rete Natura 2000, il SIC IT Valle del Freddo (figura 1). Figura 1 SIC della Provincia di Bergamo (cerchiato in rosso il Comune di Solto Collina e il SIC Valle del Freddo) La tabella seguente riassume le principali caratteristiche del SIC Valle del Freddo. 11

12 VALLE DEL FREDDO Provincia: Bergamo Comune: Solto Collina Area: 70 ettari Regione bio-geografica: Continentale Altitudine: 346/700 metri sul livello del mare Aree Protette: Riserva naturale Valle del Freddo, Parco Locale di Interesse Sovracomunale dell'alto Sebino Codice IT Inquadramento L'area è una riserva naturale ubicata nel Comune di Solto Collina, tra il lago di Gaiano e le pendici del Monte Clemo. Habitat Habitat indicati nelle schede Natura 2000 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine Lande alpine e boreali Pavimenti calcarei Habitat non rilevati Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine Lande alpine e boreali Pavimenti calcarei Nuovi habitat rilevati Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argillo-limosi Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substarto calcareo Praterie magre da fieno a bassa altitudine Ghiaioni calcarei e scisto calcarei montani e alpini Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica Fauna Inclusa nell Allegato I della DIR 79/409/CEE e nell Allegato II della DIR 92/43/CEE Milvus migrans Lanius collurio Nuove specie rilevate Pernis apivorus Grado di conservazione Buono Vulnerabilità Cause della vulnerabilità 1. Insediamenti produttivi 2. Infrastrutture viarie 3. Attività estrattive La figura 2, mostra la localizzazione dei principali habitat comunitari presenti nel SIC Valle del Freddo, individuati con i codice ufficiale loro attribuito. Si tratta di: 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli 4070* - Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo Rhododendretum hirsuti) 6210* - Formazioni erbose calcicole delle sabbie xerofitiche 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) 8120 Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii) 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 12

13 Figura 2 Habitat comunitari - Fonte: RL DG Qualità dell Ambiente Il SIC Valle del Freddo è dotato di un Piano di Gestione approvato con DGR VII/19213 del 29 ottobre In tale documento vengono tra gli altri aspetti, individuate le principali zone che compongono il sito e definiti, per ognuna, i divieti e i limiti alle attività antropiche. Zona A Zona del Freddo è la zona più pregiata e fragile della Riserva e del SIC ove si concentrano le manifestazioni fisiche e biologiche legate al fenomeno microtermico movente primo della tutela; Zona B Zona del processo microtermico comprende gran parte del fenomeno microtermico nella sua completezza; Zona C Zona del contorno collega la Riserva con il contesto ambientale generale; 13

14 Zona D Zona di accoglimento è la zona destinata al ricevimento degli studiosi e dei visitatori. Figura 3 Zonizzazione - Fonte: DGR VII/19213 del 29 ottobre

15 La figura 4, riporta un estratto del Piano di Gestione della Riserva Nautrale Valle del Freddo in merito ai principali divieti e limiti alle attività antropiche vigenti nelle diverse zone del sito; per maggiori dettagli si rimanda al testo completo. Figura 4 Divieti e limiti alle attività antropiche - Fonte: DGR VII/19213 del 29 ottobre

16 CAPITOLO 4 INDIVIDUAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI GENERATI DALLE AZIONI DI PIANO Di seguito vengono individuati i potenziali impatti generati dalle azioni di piano contenute nel Piano di Governo del Territorio. L individuazione e la valutazione dei possibili impatti derivanti dalle scelte pianificatorie viene effettuata a livello generale di obiettivi assunti e rispetto alla localizzazione sul territorio delle azioni e degli interventi che ne discendono. Laddove possibile e necessario vengono indicate eventuali misure di mitigazione e compensazione. Obiettivi generali Dal punto di vista degli obiettivi generali e delle strategie d azione del PGT riassunte nel capitolo 2, non si evidenziano particolari incongruenze e contrasti con la necessità di tutelare il Sito Rete Natura 2000 presente sul territorio comunale. Al contrario vengono identificati espliciti obiettivi di contenimento del consumo di suolo, valorizzazione degli aspetti ambientali e naturalistici con particolare riguardo alla tutela del Sito di Importanza Comunitaria Valle del Freddo (Azione A32). Particolare attenzione, in relazione all obiettivo di incrementare il turismo, dovrà essere dedicata alla regolamentazione della possibilità di accesso e fruizione al SIC. Azioni e interventi interni o confinanti con il SIC Valle del Freddo Entrando nel merito delle scelte e delle azioni di piano, non vi è dunque la previsione di interventi interni al SIC Valle del Freddo. Per quanto riguarda gli interventi esterni, data l assenza di Ambiti di trasformazione sull intero territorio comunale e la scelta di privilegiare, in merito agli sviluppi edificatori, la ricomposizione delle aree di frangia e degli spazi interstiziali e il recupero e la valorizzazione dell edificato esistente, si ritiene non vi siano impatti di rilievo per le azioni di piano che potrebbero essere confinanti o vicine al SIC e ad oggi non ancora cartografate. 16

17 CAPITOLO 5 MONITORAGGIO Per quanto riguarda il monitoraggio dei possibili impatti derivanti dalle azioni di piano si suggerisce che sia inserito nella più generale fase di monitoraggio del Piano di Governo del Territorio prevista dalla Valutazione Ambientale Strategica (Vedi Rapporto Ambientale Capitolo 10 Metodologia e strumenti per il monitoraggio). 17

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