REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO

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1 Deliberazione n. 170/2017/PRSP REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Nell adunanza del 12 dicembre 2016, composta da: Dott. Giampiero PIZZICONI Dott. Tiziano TESSARO Dott.ssa Francesca DIMITA Presidente f.f. Primo Referendario Primo Referendario relatore Dott.ssa Daniela ALBERGHINI Referendario VISTI gli artt. 81, 97, 100, 117 e 119 della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con il regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20; VISTO il Regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione regionale di controllo, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000, modificato con le deliberazioni delle Sezioni riunite n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17 dicembre 2004, e da ultimo con deliberazione del Consiglio di Presidenza n. 229, del 19 giugno 2008; VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante il Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali; VISTA la legge 5 giugno 2003 n. 131; VISTA la legge 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, commi 166 e seguenti; VISTA la legge 31 dicembre 2009, n.196;

2 VISTO il d.lgs. 23 giugno 2011, n.118; VISTO l art. 148-bis, comma 3, del TUEL, così come introdotto dalla lettera e), del comma 1 dell art. 3, D.L. 174/2012, convertito dalla legge 213 del 7 dicembre 2012; VISTA la legge 12 novembre 2011, n. 183 (legge di stabilità 2012); VISTA la deliberazione della Sezione delle autonomie della Corte dei conti n. 13/SEZAUT/2015/ INPR recante le linee guida, i relativi questionari allegati (distinti per province, comuni con popolazione superiore a abitanti e comuni con popolazione fino a abitanti) ed i criteri, cui devono attenersi, ai sensi dell'art. 1, commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006), gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali nella predisposizione della relazione sul rendiconto dell esercizio VISTE le proprie deliberazioni n. 903/2012/INPR e n.182/2013/inpr; ESAMINATA la relazione sul rendiconto di gestione per l esercizio finanziario 2014, redatta dall Organo di revisione della Provincia di Rovigo sulla base dei criteri indicati dalla Sezione delle Autonomie con l a deliberazione sopra indicata; VISTA la nota del Magistrato istruttore del 20 luglio 2016 prot. n , con la quale sono stati chiesti all ente chiarimenti in merito alle rilevate criticità; VISTA la nota di risposta della Provincia di Rovigo del 18 agosto 2016, prot. n , acquisita al protocollo di questa Sezione n del 18 agosto 2016; VISTA l ordinanza presidenziale n. 57/2016, che ha deferito la questione 2

3 all esame collegiale della Sezione per la pronuncia specifica ex art. 1, commi 166 e seguenti, della L. 266/2005; UDITO il Magistrato relatore, dott.ssa Francesca Dimita; FATTO Dall esame della relazione redatta ai sensi del citato art. 1, comma 166 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 dall organo di revisione del la Provincia di Rovigo sulle risultanze del rendiconto 2014, sono emerse le criticità di seguito esposte, valutate alla luce della documentazione acquisita nel corso dell istruttoria: I. Gestione delle partecipazioni in Organismi societari. La Provincia di Rovigo detiene partecipazioni in organismi societari che presenta problematiche sotto il profilo economico-finanziario. In particolare, è emerso che le risorse complessivamente erogate in favore di detti organismi hanno determinato, nel 2014, un incidenza sulle spese complessive dell ente pari al 2,68%, con una rigidità della spesa programmata pari al 41,41% ed un incidenza sul risultato d esercizio di cui al conto economico pari al 21,09%. Gli organismi partecipati che hanno chiuso in perdita nel 2014, sono i seguenti: - Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca s.p.a. (partecipata allo 0,091%), che, nel 2014, ha presentato un incidenza del risultato di esercizio sul patrimonio netto pari a 18,59% e un incidenza sul capitale sociale pari a 16,76%, avendo maturato perdite di esercizio ininterrotte dal 2004 al 2014 (ad eccezione degli eserci zi 2006 e 2010) ed un indebitamento di euro ; 3

4 - CEN.SER. s.p.a. (partecipata al 33,381%), che, nel 2014, ha presentato un incidenza del risultato di esercizio sul patrimonio netto pari a 5,78%, un incidenza sul capitale sociale pari a 4,21%, avendo maturato perdite di esercizio ininterrotte dal 2008 al 2014 ed un indebitamento di euro ,00, oltre ad aver ridotto il patrimonio netto al di sotto del capitale sociale; - Interporto di Rovigo s.p.a. (partecipata al 14,29%), che, nel 201 4, ha presentato un incidenza del risultato di esercizio sul patrimonio netto pari a 8,29% e un incidenza sul capitale sociale pari a 6,15%, registrando perdite costanti dal 2008 al 2014 (ad eccezione del 2010) e un indebitamento pari ad euro ,00, oltre ad un patrimonio netto inferiore al capitale sociale. Nella nota di risposta del 18 agosto 2016, la Provincia ha ribadito di non aver intenzione di partecipare ad eventuali aumenti di capitale né di contribuire alle spese di gestione di tali società, facendo presente, peraltro, di aver disposto, con DCP del 24 giugno 2016, la dismissione di alcune partecipazioni non attinenti alle funzioni fondamentali assegnate dalla L. n. 56/2014. Con specifico riguardo alla CEN.SER. s.p.a., la Provincia ha ass icurato che non sono previsti aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito o garanzie a favore della stessa, che è previsto, comunque, un miglioramento della situazione patrimoniale per effetto di vendite immobiliari. Con riguardo all Interporto di Rovigo s.p.a., l ente ha fatto presente che il tentativo di vendita della partecipazione azionaria non è andato a buon fine e che la partecipazione medesima ha, quindi, subito 4

5 una svalutazione pari ad euro ,88. II. Derivati. L ente ha sottoscritto n. 2 contratti derivati, che, nel loro complesso, valutati sulla base del mark to market, costituiscono circa il 17,07% dell ammontare complessivo del debito. Gli stessi, nell esercizio 2014, hanno prodotto flussi negativo per un importo d i euro ,19, che hanno inciso sulle entrate correnti in misura pari al 3,22%. Non risulta costituito un fondo a tutela dei rischi connessi a tali contratti. La Provincia, sempre nella nota del 18 agosto 2016, ha precisato che i contratti derivati in questione sono stati stipulati nel 2006 allo scopo di garantire dall oscillazione del tasso variabile del prestito obbligazionario sottostante. Secondo le stime sull andamento dei tassi (calcolati sull euribor a 6 mesi), questi dovrebbero mantenersi piuttosto bassi, compensati, però, dal livello piuttosto elevato e che l ente presume si manterrà tale dei differenziali relativi ai derivati medesimi. In merito agli effetti sui bilanci futuri, l ente sostiene che, fin quando permarrà l attuale andamento dei tassi ufficiali, ad un livello inferiore al valore minimo fissato per il floor di entrambi i contratti derivati, il flusso negativo sarà corrispondente a tale valore, pari ad un tasso di interesse sul debito residuo del 3,35%. Uno dei due derivati, pe raltro, svolge la funzione di garantire dall oscillazione dei tassi di interesse solo per una parte del prestito obbligazionario sottostante, ciò comportando che, nell attuale situazione di tassi di interesse bassi, il flusso negativo prodotto dal derivato sia inferiore all onere finanziario che l ente avrebbe dovuto sostenere se il derivato fosse stato agganciato all intero valore del 5

6 debito. L ente ravvisa l inopportunità di provvedere ad una estinzione anticipata del contratto, quanto piuttosto ad una ri strutturazione complessiva del debito. DIRITTO I. ORGANISMI PARTECIPATI. La situazione rappresentata in punto di fatto in merito alle partecipazioni detenute dalla Provincia di Rovigo, in considerazione delle rilevanti perdite conseguite dalle società nelle quali tali partecipazioni sono più consistenti e, quindi, suscettibili maggiormente di incidere sui futuri bilanci, anche in prospettiva di un ulteriore e possibile peggioramento dei risultati conseguiti dalle stesse, impongono un richiamo ai principi che ne regolano la gestione. L utilizzo di risorse pubbliche attraverso moduli privatistici (e, quindi, attraverso la costituzione e la partecipazione a società), com è noto, è ben possibile nel nostro ordinamento, ma impone particolari cautele ed obblighi in capo a coloro che - direttamente o indirettamente - concorrono alla gestione delle risorse medesime; obblighi e cautele inscindibilmente connessi alla natura pubblica delle risorse finanziarie impiegate, che non vengono meno neanche a fronte di scelte politiche volte a porre a carico di società a partecipazione pubblica, e, dunque, indirettamente a carico degli enti locali soci, i costi di attività e servizi che, sebbene non remunerativi per il soggetto che li svolge, sono funzionalmente collegati al perseguimento di obiettivi di promozione economica e sociale, a vantaggio dell'intera collettività. In quest ottica, pur apprezzando gli sforzi che la Provincia sta compiendo per razionalizzare il settore delle partecipate ed avviare a scelte che si sono rivelate non convenienti, è necessario proseguire sulla strada della dismissione 6

7 di società che ormai da numerosi esercizi operano in perdita e non sono in linea con i requisiti previsti dalla normativa vigente ai fini del loro mantenimento. II. DERIVATI. Quanto agli strumenti di finanza derivata in essere, il dato più rilevante, a parte l entità e la ricorrenza dei flussi negativi prodotti dai medesimi, è costituito dalla mancata costituzione di un fondo diretto a garantire l ente dall impatto sui futuri bilanci degli esborsi determinati da tali contratti. In generale, dovendo considerare i differenziali annuali dei flussi degli ultimi anni e le prospettive rappresentate dallo stesso ente nella nota di risposta del 18 agosto 2016, non può non rilevarsi un vulnus, anche se solo potenziale, per gli equilibri di bilancio, da affrontare opportunamente con ogni misura ritenuta idonea da parte dell ente. P.Q.M. La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Veneto, in base alle risultanze della relazione resa dall Organo di revisione sul rendiconto di gestione per l esercizio 2014 e della successiva istruttoria: 1. invita l amministrazione provinciale di Rovigo, in considerazione delle criticità rilevate in parte motiva in merito alla situazione finanziaria delle partecipate, a valutare attentamente le future scelte di governance delle stesse, anche se in una situazione di capitale frazionato; 2. invita l amministrazione provinciale di Rovigo, considerati i differenziali annuali dei flussi e la mancata costituzione di un fondo a tutela dei rischi che gli strumenti derivati in essere possono comportare nel futuro, a valutarne 7

8 attentamente l impatto sugli equilibri di bilancio e ad adottare tutte le misure necessarie alla salvaguardia degli stessi; 3. dispone che la presente deliberazione sia trasmessa, a cura del Dirett ore della segreteria, al Consiglio provinciale, al Presidente, al responsabile dei servizi finanziari nonché all Organo di revisione economico-finanziaria, della Provincia di Rovigo per quanto di rispettiva competenza. Così deliberato in Venezia, nella Camera di Consiglio del 12 dicembre Il Magistrato relatore F.to Dott.ssa Francesca Dimita Il Presidente f.f. F.to Dott. Giampiero Pizziconi Depositato in Segreteria il 23 marzo 2017 IL DIRETTORE DI SEGRETERIA F.to Dott.ssa Raffaella Brandolese 8