Lo scenario congiunturale dell'economia aretina. Giuseppe Salvini Camera di Commercio di Arezzo

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1 Lo scenario congiunturale dell'economia aretina Giuseppe Salvini Camera di Commercio di Arezzo

2 Per un'economia come quella aretina particolarmente orientata verso l'estero sono di particolare interesse le previsioni riguardanti gli andamenti del commercio mondiale: dopo il pronto recupero del 2010, per il 2011 ed il 2012 è previsto un rallentamento della dinamica degli scambi internazionali Commercio Mondiale di beni e servizi (volumi) Variazioni tendenziali Il commercio mondiale continua a crescere, anche se con ritmi sensibilmente più bassi, ma gli scambi si stanno sempre più spostando nelle aree delle economie emergenti, riducendo sempre più il contributo delle economie avanzate In due anni si perderanno 9 punti percentuali di crescita 12,9 5,8 4,0 5, Fonte: ns elaborazioni su IMF World Economic Outlook - Aprile 2012

3 Congiuntura manifatturiera in provincia di Arezzo Nell'anno 2011 si assiste ad un deciso rallentamento: la produzione manifatturiera diminuisce in media dello 0,3% (+4,7% nel 2010): il passaggio in area negativa si ha a partire da metà anno. La contrazione è molto più marcata in provincia di Arezzo piuttosto che in Toscana. Principali indicatori Produzione Fatturato Ordini Occupazione Alimentari -1,0 1,9 1,2-3,4 Tessile-Abbigliamento 6,9 4,9 2,5-1,3 Pelli-cuoio 10,1 25,7 18,0 1,4 Calzature 2,5 5,6 6,4 0,3 Legno e mobilio 0,9-2,3 20,5-2,4 Minerali non metalliferi -3,1-8,4-3,8-2,9 Metalli -1,3 1,0-2,5 3,9 Elettronica 1,5 6,1 6,5 7,5 Meccanica 4,4 4,4 3,2-2,2 Gioielleria e bigiotteria -14,1-4,6-13,4-5,1 Varie 0,7 1,7 2,7-1,2 Fino a 49-4,1-1,8-3,8-1, ,5 6,3 8,8-2,1 250 e oltre 5,1 18,2 11,6 5,0 TOTALE PROVINCIA -0,3 3,5 2,1-0,6 I risultati sono eterogenei a livello settoriale. Ci sono settori che soffrono particolarmente la crisi come quello orafo e quello dei minerali non metalliferi (collegato in buona parte al comparto edile). Altri invece conseguono risultati positivi: tutte le varie articolazioni della moda, l'elettronica e la meccanica. Anche dal punto di vista dimensionale ci sono delle differenze: soffrono in particolare le piccole e micro imprese, mentre vanno meglio le medie e grandi imprese

4 Vendite al dettaglio provincia: è ormai dal 2007 che l indicatore delle vendite al dettaglio ha assunto in provincia un costante segno negativo e non si intravedono al momento segnali di inversione. I più colpiti dalla riduzione delle vendite sono sicuramente i piccoli esercizi ed in parte quelli di media dimensione. Dal 2011 alcuni segnali di difficoltà sono emersi anche nella grande distribuzione specializzata. Generalmente positive sono le variazioni della grande distribuzione non specializzata (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) Media Tr Tr Tr Tr Media 2011 Piccola distribuzione -3,4% -1,6% -1,0% -1,7% -4,1% -2,1% Media distribuzione -0,9% -0,8% -0,5% -6,4% -2,8% -2,6% Grande distribuzione 0,0% -1,8% -0,7% -1,4% -2,6% -1,6% Ipermercati, Supermercati e Grandi magazzini 0,5% 1,4% 0,8% -0,2% 1,2% 0,8% Totale -1,9% -1,5% -0,8% -2,4% -3,3% -2,0% MERCATO INTERNO IN CONTRAZIONE

5 Turismo: i dati aggiornati a novembre 2011 mostrano una crescita dell'1,4% nel numero di turisti soggiornanti in provincia e dell 1,8% dei relativi pernottamenti. La domanda è trainata soprattutto dai turisti stranieri (+5,4% e +5,1% rispettivamente) mentre è in flessione la domanda nazionale (-1% e -2,1%), in particolare nelle strutture extra-alberghiere (-1,8% e -6,2%). Movimenti turistici in provincia di Arezzo gennaio/novembre 2011 Variazioni % su stesso periodo del 2010 Turisti Pernottamenti Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Alberghiero -0,74% 5,50% 1,09% -0,02% 0,42% 0,13% Extra-alberghiero -1,79% 5,34% 2,02% -6,19% 7,16% 3,34% Totale -1,00% 5,42% 1,40% -2,07% 5,09% 1,83% Movimenti turistici Variazioni % su anno precedente 8,3 8,8 8,5 8,3 6,4 0,2 1,6 3,8 3,3 0,9 1,5 0,0-0,1-0,1-2,5-5,9-7,4-8, Movimenti turistici Valori assoluti e durata media sogg. Turisti Pernottamenti Durata media soggiorno , , , , , , , , , ,90 Gen-nov ,97 Arrivi Presenze Fonte: ns elaborazioni su dati Provincia di Arezzo

6 LAVORO TASSO DI DISOCCUPAZIONE Sulla base dei dati pubblicati dall'istat nel 2010 in provincia di Arezzo il tasso di inflazione stimato sale al 5,9% dal 5,5% del Considerata la crescita manifestatasi a livello nazionale nel 2011, ed in particolare dal mese di settembre, è prevedibile per il 2011 che la nostra provincia, anche in considerazione della particolare specializzazione settoriale si collochi abbondantemente sopra il 6%. La stima salirebbe ulteriormente se fossero considerati anche i lavoratori in Cassa Integrazione e in mobilità e gli scoraggiati (coloro che non cercano più lavoro). ISCRITTI ALLO STATO DI DISOCCUPAZIONE PRESSO CENTRI PER L'IMPIEGO Nei tre anni dal 2008 al 2011 il livello degli iscritti aumenta del 39,8%, passando da a unità ( persone). La crescita più evidente si ha nella classe di età oltre i 39 anni (6.458 unità), quella che più frequentemente caratterizza i soggetti in uscita dal mercato del lavoro Ancora più marcato l'incremento fra i soggetti stranieri: +73,7% nel periodo, con +367 punte del 138,5% nel caso degli indiani, del 112,8% dei dominicani e del 98,2% dei romeni che, insieme agli albanesi, sono la nazionalità di gran lunga più numerosa (3.113 e iscritti rispettivamente nel 2011.) Min. 25 anni anni anni Oltre 39 anni

7 CONCLUSIONI La crisi del era globalizzata. Quella attuale colpisce in modo particolare l'area europea, sulla scia delle tensioni in atto sui debiti sovrani. I mercati internazionali sono in rallentamento ma rappresentano il motore trainante dell'economia mondiale (soprattutto alcune aree, come l'estremo oriente). Le aziende riescono a presidiare direttamente queste aree con prodotti innovativi o tipici del made in Italy sono quelle che stanno resistendo meglio alla crisi. Il mercato interno è in sensibile contrazione e di questo risentono in modo particolare le aziende che operano per il mercato prettamente domestico Soffre quindi il commercio, in particolare la piccola e media distribuzione, anche se emergono nella seconda parte dell'anno i primi segnali di difficoltà anche per la grande distribuzione Sono -116sempre più marcate, anche - 33 a livello provinciale, le conseguenze occupazionali di questo prolungato stato di crisi. Sono in aumento tutti i principali indicatori di disagio occupazionale, che assumono valori sempre più allarmanti fra i giovani.

8 E' NECESSARIO QUINDI... Favorire il presidio dei mercati esteri più dinamici: superamento del modello di presenza nei mercati esteri basato solo sulle fiere. Stabili presidi e reti commerciali. Aggregazione fra imprese per l'accesso a mercati particolarmente difficili e lontani (non solo geograficamente). Promuovere una maggiore diversificazione settoriale dell economia: occorre affiancare alle specializzazioni manifatturiere, che costituiscono sempre e comunque l'ossatura portante dell'economia aretina, altre attività che possano costituire ulteriori e nuovi motori di crescita (turismo, green economy, servizi evoluti,..) +367 Orientamento all'innovazione (sia nei prodotti -4 che nei sistemi di commercializzazione): -116 design, prodotti - 33 innovativi, strumenti che consentano di avvicinare il cliente finale e di comprendere tempestivamente le tendenze di acquisto.