DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO

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3 1) PREMESSE Il disegno complessivo del nuovo Polo Scientifico Universitario di Grugliasco insiste su un area compresa tra la linea ferroviaria Torino Modane; Corso Torino e Strada Antica di Grugliasco. Nell ambito di tale complesso il progetto preliminare riguarda le attrezzature universitarie poste a nord di c.so Torino, nell area inclusa tra questa viabilità, i Dipartimenti di Agraria e Medicina Veterinaria e la ferrovia Torino Modane, ambito convenzionalmente definito nel presente progetto preliminare C1). L area è attualmente a destinazione agricola pertanto, seppur già ampiamente urbanizzata, la sua fruizione necessita di integrazione, mediante la realizzazione di tutte quelle infrastrutture quali: viabilità carrabile, fognature, viabilità pedonale e ciclabile, parcheggi; illuminazione, reti di sottoservizi (energia elettrica, acquedotto, antincendio, reti telematiche, distribuzione teleriscaldamento, ecc ). L area nel suo complesso si inserisce nel tessuto urbano del territorio di Grugliasco pertanto nella progettazione delle infrastrutture si è tenuto conto di quanto già esistente sia in termini di viabilità, sia come sottoservizi e di quanto previsto come opere di urbanizzazioni esterne all area, di cui si tratta in altra specifica relazione (vedi elaborato PR relazione tecnica delle infrastrutture pubbliche esterne al Polo) In questa fase progettuale sono stati presi in esame i seguenti interventi: realizzazione della viabilità interna all ambito suddivisa in - viabilità veicolare; - viabilità ciclo-pedonale; realizzazione delle opere fognarie; realizzazione dell illuminazione della viabilità interna pedonale e veicolare; aree a parcheggio in superficie; aree verdi ( parco universitario ); segnaletica ed arredo urbano 2) DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO Le indicazioni progettuali contenute nella presente relazione dovranno essere contestualizzate negli sviluppi progettuali successivi tenendo conto delle normative di riferimento, degli standard costruttivi e dello sviluppo tecnologico ipotizzabile. Sarà adottato il sistema di certificazione di sostenibilità ambientale denominato protocollo LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) con livello atteso LEED ORO, che valuterà sia la fase progettuale, sia la fase costruttiva che la gestione delle infrastrutture. Gli interventi previsti dovranno rispondere ai seguenti prerequisiti di massima: totale utilizzo da parte dei soggetti diversamente abili; impiego di strategie per il contenimento dell inquinamento da smaltimento di acque reflue; impiego di strategie per il controllo quantitativo delle acque meteoriche; impiego di strategie per il controllo qualitativo delle acque meteoriche; impiego di strategie per l abbattimento acustico prodotto dalla viabilità; impiego di strategie per la riduzione dell inquinamento luminoso; utilizzo di materiali eco-compatibili. Pag. 1 a 14

4 2.1 Viabilità interna Viabilità veicolare La viabilità veicolare prevede la realizzazione di una serie di percorsi stradali che collegano la viabilità esterna con i vari edifici. I percorsi stradali avranno medesime caratteristiche costruttive e geometriche delle strade urbane, larghezza m 7,00 ed un marciapiede da m 1,50. Come risulta dai particolari costruttivi (si veda elaborato grafico Tav PR Schema infrastrutture e sistemazioni interne al Polo del 1 lotto d intervento sezioni), la nuova pavimentazione stradale è così composta: - strato di separazione dal terreno realizzato con telo in geotessile tessuto non tessuto 100 g/mq; - ove necessario, sottofondo con materiale idoneo ghiaioterroso per rilevato stradale, di spessore variabile, rullato e compattato; - cassonetto stradale in misto naturale dello spessore minimo di cm 30, rullato e compattato; - strato di base in misto granulare bitumato tout-venant dello spessore di cm 10, rullato e compattato; - strato di collegamento in conglomerato bituminoso (binder) dello spessore di cm 6, rullato e compattato; - manto di usura drenante-fonoassorbente dello spessore, finito e rullato, di cm 4.5. Tutti i cordoli a bordo strada sono in pietra naturale (granito), delle dimensioni minime di cm 12 x (25 30) x 90, con smusso di cm 2 x 2, fiammati o lavorati, posati su letto di calcestruzzo e rinfiancati con lo stesso. I cordoli a delimitazione dei marciapiedi, su lato banchina, sono in calcestruzzo delle dimensioni di cm 12 x (25 30) x 90 con smusso, posati e rinfiancati con calcestruzzo. La pavimentazione dei marciapiedi è così composta: - sottofondo in calcestruzzo dello spessore di cm 10; - strato di sabbia dello spessore di cm 6; - pavimentazione in marmette autobloccanti in cls o altro similare, dello spessore di cm 6 nel caso dei marciapiedi e dello spessore di cm 7 8 nel caso di attraversamenti pedonali, o comunque su pavimentazioni carreggiabili Viabilità ciclo-pedonale Al fine di agevolare e rendere più sicura la circolazione ciclopedonale è stata prevista la realizzazione di viali ad essa esclusivamente dedicati, che si snodano all interno delle varie aree collegando i diversi edifici e la viabilità esterna. I viali sono stati dimensionati anche al fine di invogliare questo tipo di mobilità con ovvi benefici ambientali. In previsione del traffico ipotizzato la sezione trasversale del viale tipo varia da m 5,00 a m 7,00; la pavimentazione, nella maggior parte dei casi è in marmette autobloccanti ed in alcuni casi in asfalto colato o in resine colorate. La pista avrà pendenza trasversale massima dell 1%. Il sottofondo delle piste si compone di un rilevato in materiale anidro; di un cassonetto in misto granulare anidro; di uno strato di fondo in cls o in tout-venant e della pavimentazione superficiale come prima descritta. I camminamenti esclusivamente pedonali potranno essere realizzati in terra stabilizzata, ovvero terra armata con riempimento ghiaio-terroso. In taluni casi i percorsi pedonali potranno essere accompagnati e/o protetti da recinzioni/parapetti in legno 2.2 Opere di raccolta fognaria La maggior parte delle acque superficiali che interessano la viabilità interna, viene raccolta dalle caditoie stradali poste ai lati dei vari percorsi, veicolari o ciclo-pedonali, per essere poi smaltite all interno dei collettori fognari previsti. Un altra parte delle acque superficiali verrà direttamente smaltita nei fossi stradali. I collettori fognari adeguatamente dimensionati, sono intervallati ogni 40 m al massimo da pozzetti di ispezione di dimensioni interne minime di m (1,00x1,00) dotati di chiusini in ghisa. Le acque bianche, raccolte, verranno convogliate nei pozzi perdenti ed eventualmente negli esistenti collettori fognari misti, lungo corso Torino. La presenza del vincolo relativo ai due pozzi dell acquedotto (G11 e G 12) comporta il divieto di svolgimento delle attività contemplate all art. 21, comma 5 del D.Lgs. n. 152/99 e s.m.i., come riprese dalle Norme in materia ambientale del D.Lgs. n.152 del 3/4/2006 e s.m. e i. Si veda in proposito anche il Regolamento Regionale n. 15/r recante Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. La Regione Piemonte, già con Determinazione dirigenziale della Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche n. 219 del , con la quale sono state ridefinite le aree di salvaguardia, ha individuato le seguenti prescrizioni: - all interno delle zone di rispetto allargata è consentita la realizzazione di fognature a condizione che vengano adottati accorgimenti tecnici in grado di evitare la diffusione nel sottosuolo di liquami derivanti da eventuali perdite della rete fognaria ; le soluzioni tecniche adottate, pertanto, dovranno essere concordate con la SMAT e l Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) territorialmente competente. 2.3 Illuminazione Pubblica Per l illuminazione della viabilità interna e dei parcheggi è stato previsto un impianto con grado di protezione in classe II. I punti luce dislocati lungo le strade ed i viali avranno interasse di m 25 per la viabilità veicolare e m 20 per la viabilità ciclopedonale. Pag. 2 a 14

5 È previsto anche un sistema di illuminazione in parte delle aree verdi a parco. In ogni caso dovrà attentamente essere valutata la minimizzazione dell inquinamento luminoso. 2.4 Aree a parcheggio Le aree esterne adibite a parcheggio dei veicoli, oltre i parcheggi previsti all interno degli edifici e sotto la piazza principale, sono state individuate e quindi dislocate in modo da poter servire agevolmente i fruitori dei vari edifici, cercando per quanto possibile di uniformare la distribuzione delle auto. Sono state create aree a parcheggio ognuna delle dimensioni di circa mq 500/700. La pavimentazione potrà essere di tipo asfaltico come quella stradale con specifico impianto di raccolta delle acque meteoriche. Non si escludono pavimentazioni permeabili previa verifica di cui al precedente punto 2.2. Si prevede che le aree a parcheggio siano occultate alla vista di chi percorre il parco, attraverso la formazione di dune terrose e di inserimento vegetazionale 2.5 Aree verdi Le aree d intervento sono vaste e nonostante la realizzazione degli edifici e delle urbanizzazioni le superfici da sistemare con inerbimento e piantumazioni varie sono molto estese. Al fine di una migliore utilizzazione delle zone a verde è stato previsto un generale inerbimento, oasi alberate in prossimità dei viali ciclo-pedonali, oltre ad alberate lungo la rete viaria, vedi a tal proposito il capitolo 7 - Sistemazioni esterne dell elaborato PR Relazione tecnica aspetti architettonici/strutturali. 2.6 Segnaletica ed arredo La segnaletica verticale ed orizzontale della viabilità è prevista a norma del codice della strada. È prevista anche la cartellonistica indicativa dei vari siti e punti d interesse. A completamento delle opere è stato previsto l inserimento di arredo urbano quale panchine, porta-biciclette, cestini portarifiuti, fontanelle. 3) RELAZIONE IDRAULICA 3.1 Premesse La presente relazione idraulica ha lo scopo di valutare, con vari tempi di ritorno delle piogge, i volumi delle portate di precipitazione che interessano le superfici dell intera area oggetto del primo lotto d intervento. Dal calcolo delle portate di pioggia ne deriva il calcolo delle portate (acque bianche) che andranno a confluire nei diversi collettori fognari in progettazione, per poi essere convogliate nei pozzi perdenti o in alternativa nei collettori esistenti. In questa sede (progetto preliminare) ci limiteremo al calcolo delle portate affluenti nei vani collettori in progetto e non al dimensionamento degli stessi. 3.2 Elaborazione statistica dei dati di pioggia Per individuare l'andamento pluviometrico della zona si è fatto riferimento ai dati di precipitazione pubblicati dal Servizio Idrografico Italiano In particolare è stata presa in esame la serie storica dei valori delle piogge massime annuali per durata di 0.5, 1, 3, 6, 12 e 24 ore consecutive. Risultano disponibili nella zona in esame i dati relativi alla stazione pluviografica di Torino, riportati nell'allegata tabella. Poiché i dati in seguito riportati rappresentano i valori sperimentali riscontrati nella stazione di misura, per poter determinare i valori teorici massimi possibili di precipitazione associati ad un determinato tempo di ritorno occorre elaborare i suddetti dati con criteri statistici. Le leggi comunemente utilizzate per tali elaborazioni sono la legge di Gumbel (o legge asintotica del massimo valore) e la legge di Galton-Gibrat (o log-normale a due parametri). Applicando, per il tempo di ritorno di 10, 20 e 30 anni, tali metodologie di elaborazione ai dati di massima precipitazione Pag. 3 a 14

6 annuale rilevati nella stazione sopra menzionata si ottengono i valori teorici delle massime precipitazioni. Le elaborazioni sono state eseguite mediante elaboratore elettronico ed hanno determinato i dati riportati nelle tabelle in seguito allegate. I valori delle massime precipitazioni pluviometriche per una data stazione e per un dato tempo di ritorno sono generalmente esprimibili con buona approssimazione mediante le curve di massima possibilità pluviometrica che legano le altezze di precipitazione alla durata della precipitazione stessa secondo una espressione della seguente forma: h = a * tn dove i simboli hanno il seguente significato: h = altezza di pioggia (mm) a = intensità di pioggia unitaria (mm/ora) t = durata della pioggia (ore) n = esponente adimensionato Applicando la legge sopra indicata ai dati delle massime precipitazioni elaborate con le leggi di Gumbel e di Galton si ottengono per i tempi di ritorno prescelti le curve di massima possibilità pluviometrica riportate nell'allegata tabella. Si rileva che i valori relativi alle elaborazioni di Gumbel risultano sempre più gravose di quelle di Galton-Gibrat e pertanto la verifica idraulica della rete viene eseguita usando i dati dell'elaborazione di Gumbel. Premesso quanto sopra, per il dimensionamento delle opere in progetto, si è adottato come evento più gravoso quello caratterizzato da un tempo di ritorno di 20 anni. Per il calcolo delle portate, in considerazione della limitata estensione dell area, è stato effettuato cautelativamente con metodo diretto, considerando il valore di massima portata (Gumbel ) come uniformemente distribuito su tutta la superficie in esame. Pag. 4 a 14

7 Università degli Studi di Torino Progetto Preliminare del Polo Scientifico Universitario di Grugliasco PR.02.3 Relaz TABELLA n. 1 PLUVIOGRAFO DI TORINO SERIE STORICA DEI VALORI DELLE PIOGGIE MASSIME ANNUALI ANNO 30 1 h 3 h 6 h 12 h 24 h mm mm mm mm mm mm ,4 62,2 64,2 65,2 65,2 72, ,4 17, ,6 39,6 51, , ,6 24,6 35,6 48,2 51, ,8 68,2 68, ,6 54,6 54,8 54,8 70, ,4 51, ,8 24,2 24,2 25,4 32,2 44, , ,6 32, , ,6 32, , ,4 30,4 30, , , , ,6 70,6 72, , ,8 45,6 45,6 64,6 81, , ,2 52,8 73, ,8 23,8 27, ,6 31, ,8 53,4 74, ,6 72, , ,4 61,2 61, ,2 23,4 25, ,6 74, ,2 27, , ,2 42,2 49, , ,2 34,8 54,6 57, , ,8 53,6 53,6 66, ,4 27,6 28,2 46, , , ,4 37,4 37, , ,8 50, , ,8 30, ,2 74, ,6 48,8 49,8 62,4 99, ,6 47,2 66, , , ,2 55,2 55,2 55, ,6 75, ,8 26,2 39, ,8 37, ,2 31,2 34,2 47,4 60, ,6 42,4 61, ,8 53,2 67,2 92,8 92, , ,4 52 Pag. 5 a 14

8 TABELLA n. 2 QUADRO RIASSUNTIVO PRECIPITAZIONI ELABORATE CON LA LEGGE DI GUMBEL TEMPO DI 30 1 h 3 h 6 h 12 h 24 h RITORNO anni mm mm mm mm mm mm 10 33,5 49,8 57,9 66, , TABELLA n. 3 QUADRO RIASSUNTIVO PRECIPITAZIONI ELABORATE CON LA LEGGE LOG NORMALE TEMPO DI 30 1 h 3 h 6 h 12 h 24 h RITORNO anni mm mm mm mm mm mm ,6 55,7 64,3 80,8 100, TABELLA n. 4 PARAMETRI a ED n DELLA CURVA DI POSSIBILITA CLIMATICA TEMPO DI RITORNO LEGGE DI GUMBEL LEGGE LOG NORMALE anni a n * a n * * Bontà della regressione lineare Pag. 6 a 14

9 CITTA' DI TORINO CALCOLO DELLE PORTATE DI PIOGGIA Osservazioni STAZIONE DI TORINO anni: QUADRO RIASSUNTIVO DELLE PRECIPITEZIONI ELABORATE CON LA LEGGE DI GUMBEL TEMPO DI 30' 1h 3h 6h 12h 24h RITORNO anni mm mm mm mm mm mm 10 33,5 49,8 57,9 66, , ,9 57, , , , ,9 127,3 Per tempi di ritorno di 10 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 33,5 186 Per tempi di ritorno di 20 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 39,9 222 Per tempi di ritorno di 30 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 43,5 242 Pag. 7 a 14

10 Lo stesso calcolo delle portate bianche, affluenti ai singoli collettori, è stato effettuato mediante l utilizzo di quanto previsto nella Norma UNI EN secondo la formula: Q = r x A x C Dove: Q = portata in litri al secondo r = intensità di precipitazione in litri al secondo per metro quadrato, data dal prodotto tra l intensità di precipitazione di riferimento rr = 0,025 l/sec. Mq ed il coefficiente di rischio Cr = 2; (r = 0,05) A = area del bacino di competenza del collettore; C = coefficiente di deflusso (C=1 per aree interamente impermeabili) Dalle tabelle successive risulta evidente che il calcolo delle portate effettuato con l utilizzo della formula prevista dalla norma UNI EN fornisce valori di portata di gran lunga superiori, comunque cautelativi, pertanto ai fini della verifica dei condotti si adotteranno detti valori. Occorre tuttavia sottolineare che il progetto per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche prevede come detto la realizzazione di una rete di canalizzazioni interne all area, per la raccolta delle acque bianche provenienti dai fabbricati, per la raccolta di parte delle acque di superficie provenienti dalle strade e dai piazzali ed il loro convogliamento prima in un bacino di contenimento e di laminazione e solo dopo il convogliamento nella rete fognaria mista già esistente. Questo tipo di scelta progettuale è stata adottata per consentire il riutilizzo delle acque meteoriche principalmente a scopi irrigui e come riserva idrica per l impianto antincendio. Le verifiche tecniche condotte con l Ente gestore, hanno dimostrato che il collettore consortile misto, ricettore anche delle acque bianche, non è attualmente in grado di smaltire la portata idrica calcolata con tempo di ritorno di 20 anni e che il previsto collettore di raddoppio non è ancora stato inserito nel programma d interventi dell Ente Gestore per la Città di Grugliasco. Il quadro generale degli interventi prevede la realizzazione del citato raddoppio, tuttavia, alla luce di quanto sopra esposto, al fine di dare comunque una soluzione al problema delle acque meteoriche, si è optato per la realizzazione di una serie di pozzi perdenti per lo smaltimento delle stesse mediante l infiltrazione nel sottosuolo, senza comunque abbandonare l ipotesi originaria dello smaltimento nelle condotte consortili. Dalla stratigrafia del terreno (vedasi relazione geologica allegata) e in analogia ad altri interventi simili effettuati a poca distanza dall area in esame, si può supporre che l opzione relativa allo smaltimento nel sottosuolo a mezzo di pozzi filtranti sia possibile se non addirittura ottimale. Per ogni pozzo è stato verificato uno smaltimento medio di circa 45 l/sec. Ciò consente di non aggravare la situazione, già critica, delle condotte consortili esistenti e di smaltire nel sottosuolo quanto attualmente affluisce nell intera area interessata. Per la definizione delle dimensioni e il numero di pozzi necessari è comunque necessario effettuare idonee prove di infiltrazione nel sottosuolo. La presenza del vincolo relativo ai due pozzi dell acquedotto (G11 e G 12) comporta la verifica con l A.R.P.A. di tali ipotesi alternative. Pag. 8 a 14

11 CITTA' DI Grugliasco CALCOLO DELLE PORTATE DI PIOGGIA nuovo polo scientifico Osservazioni STAZIONE DI TORINO anni: QUADRO RIASSUNTIVO DELLE PRECIPITEZIONI ELABORATE CON LA LEGGE DI GUMBEL TEMPO DI 30' 1h 3h 6h 12h 24h RITORNO anni mm mm mm mm mm mm 10 33,5 49,8 57,9 66, , ,9 57, , , , ,9 127,3 Per tempi di ritorno di 10 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm 33,5 coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 186 Per tempi di ritorno di 20 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm 39,9 coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 222 Per tempi di ritorno di 30 anni: altezza di pioggia ( 30' ): mm 43,5 coeff. Udometrico: ( l/sec x ha ) 242 CALCOLO DELLE PORTATE calcolo portate con legge di Gumbel semplificato calcolo portate con quanto previsto nella Norma UNI EN collettore superficie: superficie: coeff def. Q(Tr 10) Q(Tr 20) Q(Tr 30) Q= A x r x C n. mq collettore h a psi l/sec l/sec l/sec Q = l/sec Area A A A C r 1 S-T-U-V: tetti , ,86 481,74 525,14 0, ,00 2 S-T-U-V: str. Interne , ,50 119,88 130,68 0,05 270,00 3 S-T-U-V: strade esterne , ,94 288,60 314,60 0,05 650,00 totale A1 970, ,00 4 M-N-P-R: tetti , ,86 481,74 525,14 0, ,00 5 M-N-P-R: viali interni , ,42 153,18 166,98 0,05 345,00 totale A2 692, ,00 Area B 6 K-J: tetti , ,33 186,48 203,28 0,05 420,00 7 K-J: viali e parcheggi , ,83 226,44 246,84 0,05 510,00 totale B1 450,12 930,00 8 W-Y: tetti , ,22 44,40 48,40 0,05 100,00 9 W-Y: strade e parcheggi , ,50 119,88 130,68 0,05 270,00 totale B2 179,08 370,00 Area C 10 H-G: tetti , ,00 239,76 261,36 0,05 540,00 11 H-G: strade e parcheggi , ,28 155,40 169,40 0,05 350,00 totale C 430,76 890,00 Pag. 9 a 14

12 Per il calcolo delle portate afferenti ai singoli pozzi si utilizzano i parametri della curva di possibilità climatica ricavati Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) all.7 norme di attuazione, direttiva sulla piena di progetto da assumere per la progettazione e le verifiche di compatibilità idraulica All.3 L area in cui si sviluppa il Nuovo Polo Universitario è individuata all interno dalla cella AS 105 alla quale corrispondono per un tempo di ritorno Tr di 20 anni i seguenti parametri: a=50,14 La portata di pioggia afferente ad ogni pozzo perdente è funzione della Superfice di pertinenza, del tempo di corrivazione, e del coefficiente di deflusso. Di seguito si riporta il calcolo esemplificativo del volume di acque meteoriche da smaltire all interno dei pozzi perdenti per una fittizia area di pertinenza. n=0,279 Pag. 10 a 14

13 INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IMBRIFERO Dalla corografia in scala 1: si ricava il bacino imbrifero dell area ove è prevista la realizzazione dei pozzi perdenti. Per l area di cui sopra sono stati individuati i principali dati caratteristici riportati di seguito: S = superficie bacino km2; L = lunghezza dell'asta principale km; Hm = altezza media del bacino riferita alla sezione di chiusura m ELABORAZIONE DEI DATI IDROLOGICI Valutazione delle curve di possibilità pluviometrica Al fine di poter procedere con il calcolo della portata di verifica si è provveduto ad effettuare la valutazione dalla curve di massima possibilità pluviometrica, utilizzando i coefficienti a e n proposti dall Autorità di Bacino nella Direttiva Piena di Progetto. Per poter giungere ad un risultato medio valido per tutto il bacino, si è provveduto ad eseguire il calcolo delle portate assumendo come costante su tutto il bacino una precipitazione oraria caratterizzata dalla legge: h = a t n Tab. 1 coefficienti a e n per i quadranti interessati dalla superficie dell area interessata Tr20 Celle geografiche a n AS ,14 0,279 Pertanto la curva di possibilità climatica adottata nei calcoli successivi è: Tr = 20 anni h = 50,14t 0,279 corrispondente alla precipitazione dedotta effettuando la media tra i coefficienti a e l esponente n delle quattro celle considerate. I parametri a ed n sono anche in funzione del tempo di ritorno, il quale indica il tempo in cui mediamente una grandezza statistica, nel nostro caso l'altezza di pioggia, viene superata una sola volta nell'intervallo di tempo considerato. Pag. 11 a 14

14 Valutazione delle probabili portate di piena Calcolo del tempo di corrivazione Calcolo delle intensità di pioggia La valutazione delle portate di piena in progetto è stata effettuata adottando la nota relazione che lega le portate alla superficie ed alle caratteristiche di permeabilità dell area stessa, nonché all'intensità di pioggia che cade sull'intera area. Tale relazione è esprimibile secondo la: S i Q = ϕ 3, 6 dove: Q = portata in mc/s; ϕ = coefficiente di deflusso; S = superficie del bacino o dell area (kmq); i = intensità di pioggia (mm/h). Per quanto attiene alla superficie del bacino occorre definire un opportuno coefficiente di deflusso ϕ, il quale rappresenta la quota di volume di afflussi meteorici gravanti sull'intera area defluente in questo caso si tratta di superfici completamente impermeabili per cui: Il coefficiente ϕ del bacino in esame è stato ipotizzato pari a 1 Per la determinazione del tempo di corrivazione normalmente si utilizzano le seguenti formule, già ampiamente sperimentate: S T c = 0, 1272 i 1) VENTURA m 3 S L Tc = 0,108 i 2) PASINI m 4 S + 1,5 xl Tc = 0,8 h 3) GIANDOTTI m dove: S = superficie del bacino (kmq) L = lunghezza dell asta principale (km) hm = differenza tra la quota media del bacino e la quota della sezione di chiusura (m) im Tc = pendenza media del bacino = tempo di corrivazione (h) L'intensità di pioggia "i", ossia l'altezza di pioggia rapportata all intervallo di tempo tc, può essere valutata attraverso il "metodo di corrivazione" con la seguente relazione: i tc h = t tc c Con l'applicazione di tale metodo si considera l'altezza di pioggia htc che cade nell'intervallo di tempo Tc n cui la particella "idraulicamente" più distante giunge alla sezione di verifica (tempo di corrivazione). L'adozione dei parametri di precipitazione, relativi ai dati registrati nella stazione pluviometrica sopra citata e relativi ai tempi di corrivazione dei vari bacini hanno permesso di calcolare le intensità di pioggia relative ad un tempo di ritorno di 20 anni con riferimento al bacino in esame Tab. 3 - Intensità di pioggia "i" per Tr = 20 anni: intensità di pioggia per Tr=20 anni htc tc i valore valore valore Pag. 12 a 14

15 Calcolo della portata di piena Come già evidenziato in precedenza, la portata defluente in una data sezione associata ad un certo evento di pioggia, può essere valutata come: S i Q = ϕ 3, 6 dove i simboli hanno il significato ed i valori già precisati e calcolati nei paragrafi precedenti. La portata di deflusso calcolata secondo la relazione sopra esposta è espressa in mc/sec 4) RELAZIONE DI CALCOLO DELLE PORTATE NERE Per le acque nere il computo è stato fatto in base alla popolazione pertinente alla zona di competenza del collettore. La dotazione idrica giornaliera, trattandosi di attività prevalentemente scolastica, è di 120 litri/giorno per unità, con portata di punta pari a due volte e mezzo la portata media. Oltre alla suddetta portata nera è stato considerato l apporto in rete delle acque di lavaggio, provenienti dalle apposite vaschette, a funzionamento automatico e saltuario in ragione di 10 litri/secondo. Per il calcolo della portata nera sarà utilizzata la formula: n. unità = numero delle unità pertinenti alla zona di competenza del collettore. Dai calcoli risulta una portata nera complessiva afferente al collettore consortile, pari a Q = 17,22 litri/sec. Questa portata deve essere smaltita dai pozzi perdenti. Dagli studi e dalla verifica dello smaltimento di pozzi analoghi realizzati e tutt ora funzionanti in zone molto prossime a quella in esame, risulta che ogni pozzo ha una capacità di smaltimento nel sottosuolo di circa (45 50) litri al secondo, per cui è necessaria la realizzazione di almeno due pozzi perdenti. Da qui l esigenza di realizzare un adeguato numero di pozzi (45 l/sec) per lo smaltimento delle acque piovane a x b x d x n. unità Q = Dove: a = coefficiente di riduzione delle portate = 0,8 b = coeff. di maggioranza per le ore di punta= 2,5 d = dotazione giornaliera per utente = litri/giorno Pag. 13 a 14

16 Sommario 1) PREMESSE 1 2) DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO Viabilità interna Viabilità veicolare Viabilità ciclo-pedonale Opere di raccolta fognaria Illuminazione Pubblica Aree a parcheggio Aree verdi Segnaletica ed arredo 3 3) RELAZIONE IDRAULICA Premesse Elaborazione statistica dei dati di pioggia 3 ELABORAZIONE DEI DATI IDROLOGICI 11 Valutazione delle curve di possibilità pluviometrica 11 4) RELAZIONE DI CALCOLO DELLE PORTATE NERE 13 Pag. 14 a 14

INDICE 1. PREMESSA INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IMBRIFERO ELABORAZIONE DEI DATI IDROLOGICI... 2

INDICE 1. PREMESSA INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IMBRIFERO ELABORAZIONE DEI DATI IDROLOGICI... 2 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IMBRIFERO... 2 3 ELABORAZIONE DEI DATI IDROLOGICI... 2 3.1)Valutazione delle curve di possibilità pluviometrica... 2 3.2) Valutazione delle probabili

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