Sistemi di governo, processi decisionali,consolidamento istituzionale e coordinamento delle politiche
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1 Sistemi di governo, processi decisionali,consolidamento istituzionale e coordinamento delle politiche Enrico Ciciotti Università Cattolica di Piacenza
2 Indice Scenari Tendenziali e programmatici WFD Carta dei principi e opzioni strategiche (4 congresso del Po) Modello di Governance Obiettivi Principi Strumenti
3 1-Tendenziali e programmatici :Area Padana al centro dello sviluppo Insediamenti umani e produttivi Aree centrali vs.aree periferiche Suburbanizzazione Aree Rurali Diversificazione (turismo, nuova residenzialità,valorizzazione delle tipicità) Biomasse Politiche locali
4 Infrastrutture e accessibilità concentrazione modalità (gomma, ferro acqua) nuove motivazioni per la mobilità Energia consumo diversificazione impatto ambientale Ambiente Emissioni misure di mitigazione (clima e agricoltura)
5 2-La WFD Il cambiamento culturale in tema di gestione dell acqua, andando anche oltre la visione della gestione integrale della WFD Europea (protezione dall acqua, protezione dell acqua, valorizzazione dell acqua) nell ottica dello sviluppo economicamente sostenibile del territorio fluviale secondo approcci di co-evoluzionedi ESA (si vedano i pianistrategici fluviali, ad esempio il Plan Rhone) La necessitàdel coordinamento intersettorialedelle politiche (uso del suolo, politiche agricole). I principi chi inquina paga in base al costo complessivo di rigenerazione (full costpricing) e chi usa paga garantendo peraltro l accesso alle fasce deboli. La necessitàdi integrare come ambito territoriale di riferimento non solo l asta del Po ma il suo bacino, inteso da un punto di vista non esclusivamente idrografico, quando si fa riferimento allo sviluppo sostenibile
6 3-La CARTA DEI PRINCIPI 1.Il principio della sostenibilità ambientale dello sviluppo e i limiti per l utilizzo delle risorse del Po 2. Il principio precauzionale e la "prevenzione" del danno 3.Il principio "chi inquina paga" 4.Il principio di efficienza e di efficacia degli interventi
7 5. Il principio d integrazione e l interdipendenza delle politiche d intervento per un efficace governo del distretto fluviale 6. Il principio dell adeguamento costante al cambiamento e ai progressi scientifici e tecnologici 7. Il principio del turismo sostenibile 8. Il principio dell utilità sociale 9. Il principio della conservazione innovativa del patrimonio
8 4-Le Opzioni strategiche Avviare un processo di ricostruzione ecologica dei corsi d acqua Riorientare il modello di sviluppo sull uso delle risorse fluviali (acqua, suolo e inerti) diminuendone l intensità Sfruttare i processi di qualificazione dell agricoltura (riduzione delle superfici, trasformazioni culturali promozione di metodi di produzione agricola ecocompatibili, riconoscimento del ruolo essenziale della selvicoltura nello sviluppo rurale) per la programmazione coordinata delle risorse fluviali (suolo e acqua) che si rendono man mano disponibili Introdurre l analisi economica nei processi decisionali
9 4-Le Opzioni strategiche Integrare le esigenze ecologiche ed economiche in una prospettiva di nuove opportunità per tutti gli attori sociali coinvolti, senza invocare radicali sostituzioni di soggetti Promuovere l uso delle risorse e dei prodotti locali, riducendo l impatto della logistica e della distribuzione Potenziare la capacità di prevedere in tempo i cambiamenti al fine di governarli e di cogliere le opportunità che si possono presentare Incorporare negli scenari di cambiamento gli effetti del cambiamento climatico Promuovere politiche di adattamento attenuando il ruolo degli interventi strutturali
10 4-Le Opzioni strategiche Facilitare e coordinare le relazioni tra gli attori della trasformazione adottando un metodo di tipo negozialedialogico (tra tecnici, pianificatori, politici gruppi sociali, ecc.) per passare dal conflitto (o situazione di potenziale conflitto) all identificazione di soluzioni condivisibili Promuovere la partecipazione del pubblico alle scelte potenziando l informazione e l educazione ambientale Valorizzare le potenzialità positive e aumentare il livello di integrazione tra soggetti Promuovere l identità del fiume inteso come patrimonio comune ai fini della riappropriazione culturale e sociale..
11 MODELLO DI GOVERNANCE Gli obiettivi della governance di bacino I principi della governance Gli strumenti
12 1-Gli obiettivi della governance di bacino Una buona governance deve permettere di: Delineare uno scenario strategico del sistema Po (fase di vision ) Individuare priorità, azioni, soggetti e modalità per la sua attuazione (fase di implementazione) Individuare un percorso di partecipazione monitoraggio e valutazione (fase di apprendimento
13 1.1-Il quadro strategico del Sistema Po Quattro grandi blocchi Sicurezzaidraulica, idrogeologica e di salvaguardia del territorio; Sostenibilitàambientale, rinaturazionedi ampie fasce fluviali, riduzione dell inquinamento delle acque, risparmio della risorsa acqua; Valorizzazione economica basata sullo sviluppo locale sostenibile e sul turismo ecologico, la navigazione del fiume, il pieno sviluppo delle potenzialitàlegate ai beni culturali e ambientali del fiume, le risorse umane esistenti; Creazione di reti immaterialidel sistema della conoscenza che promuovano una moderna cultura del fiume e permettano l integrazione di tutte le competenze e i saperi in un unica strategia territoriale e che facilitino il perseguimento congiunto dei treobiettivi precedenti.
14 1.2-Le azioni Sono quelle contenute nel programma presentato al DPS
15 2-I principi della governace(1) Multi governance: Multi livello: sia territoriale che di governo (coordinamento dei piani); Multi attore: istituzionali e non; Multi obiettivo: buono stato dell acqua ma anche di sviluppo economico-sociale-territoriale; Multi strumento: filiera normativa, FCP(full costpricing) e altre misure (piani Strategici) Multi risorse: esistenti e nuove
16 Selettiva, poichè solo chi è veramente interessato e chi condivide i principi deve partecipare Coordinata centralmente, per garantire la natura di sistema delle politiche, la effettiva presa delle decisioni, e la verifica che tali decisioni vengano messe in atto in modo efficiente Frutto di una Cooperazione orizzontale e verticale, fra le istituzioni e con la società civile Distinta nelle funzioni, che sappia fare della governance un sistema che definisce chi è responsabile per che cosa evitando la confusione di ruoli Che Valorizza le competenze, mettendo al centro la conoscenza e sapendo premiare il merito delle capacità di fare da parte degli attori Che sappia Valutare e monitorare l insieme delle azioni.
17 3-Gli strumenti della governance 3.1-Costruzione della vision Contenuto Scenari Carta dei principi Decalogo della governance Programma di Azioni Attori Regioni Consulta Province AdB DPS
18 3.2-Attuazione Strumenti Contratti di Fiume Laboratori Locali (es. Riva di Po) Altre forme di partecipazione e di patti Comunità fluviali? Attori AdB, Aipo, Province, Comuni e loro associazioni, Università, altre istituzioni intermedie (scuole, parchi, gruppi di azione locale),stakeholders
19 3.3-Apprendimento Unità di monitoraggio e valutazione Informaziomne/Formazione Forum arene /partecipative.
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