Valutazione e misurazione del rischio: metodologie, operatività, risultati.
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- Graziano Molinari
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1 Modena giugno 2011 Auditorium Centro Famiglia di Nazareth Strada Formigina, 319 Vibrazioni Meccaniche Valutazione e misurazione del rischio: metodologie, operatività, risultati. Relatore: Pierangelo Tura
2 ARPA Piemonte - Igiene Industriale Attività di supporto Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambiente di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) Direzione della Sanità Pubblica della Regione Piemonte Autorità giudiziaria L'attività tecnica - Valutazioni della documentazione tecnica aziendale inerente il rischio chimico, fisico e biologico. - Monitoraggi ambientali per la determinazione dell'esposizione professionale ad agenti Chimici, Fisici, Biologici. - Ricerche su soluzioni tecnologiche per l'eliminazione o la riduzione del rischio e la bonifica di ambienti industriali. -Valutazione dei sistemi di protezione collettivi e individuali.
3 Titolo VIII - CAPO III Vibrazioni Meccaniche Novità normativa DPR 303/56(art.24 e art.48) & D.Lgs.626/94 (rischi generici) D.Lgs.187/2005 Direttiva Europea 2002/44/CE D.Lgs.81/2008 Titolo VIII Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni Strumenti applicativi: norme tecniche, linee guida, documenti interpretativi
4 Capo III 7 articoli, dal n.199 al n.205, alcune novità Art.199 Campo di applicazione. Art.200 Definizioni.
5 Capo III 7 articoli, dal n.199 al n.205, alcune novità Art.201 Valori limite di esposizione e valori d azione. Sono contenute tre novità
6 Introduzione del concetto di livello giornaliero massimo ricorrente Individuazione del descrittore di rischio igienisticamente corretto, per quelle realtà dove si riscontrano variabilità delle lavorazioni e dei tempi di esposizione e quindi dei livelli di esposizione personale. Riduzione del valore limite di esposizione per il corpo intero da 1,15m/s 2 a 1,00m/s 2 Accolte le critiche della comunità scientifica che considerava il precedente limite troppo elevato e in grado di produrre effetti cronici sugli esposti e acuti su soggetti sensibili e non supportato da evidenze scientifiche ed epidemiologiche.
7 UNI ISO Due metodi per la valutazione basati sul confronto grafico con una coppia di curve dose effetto che rispettano due differenti criteri di equivalenza dell energia. Le curve di valutazione sono state costruite sulla base di esposizioni giornaliere comprese tra 4 e 8 ore. Zona di rischio: Al di sotto: rischi non documentati All interno: rischi potenziali Al di sopra: rischi significativi
8 0.9 m/s 2 Valore limite di esposizione consigliato dalle Linee Guida ISPESL
9 Nuovi valori limite su PERIODI BREVI Valore limite giornaliero Valore giornaliero che fa scattare l azione Valore limite su brevi periodi corpo intero (WB) 1,0 m/s 2 0,5 m/s 2 1,5 m/s 2 mano braccio (HA) 5 m/s 2 2,5 m/s 2 20 m/s 2 Intesi come quei valori che, più elevati di quelli riconosciuti come limite, possono essere tollerati per tempi di esposizione contenuti. Finalizzati a limitare le assunzioni brevi e violente di energia che il descrittore A(8) non impedisce. Qual è la durata dei tempi brevi???
10 INDICAZIONI OPERATIVE
11 Esempio WBV Pala cingolata a w (rms) = 1.8 m/s 2 Superato il limite 1.5 m/s 2 T e = 2 ore A(8) = 0.9 m/s 2 A(8) inferiore valore limite 1.0 m/s 2
12 Esempio HAV Martello perforatore a w (rms) = 25 m/s 2 Superato il limite 20 m/s 2 T e = 19 minuti A(8) = 4.9 m/s 2 A(8) inferiore valore limite 5.0 m/s 2
13 Capo III 7 articoli, dal n.199 al n.205, alcune novità Art.202 Valutazione dei rischi. La misurazione è il metodo di riferimento. Viene ristabilita una relazione di priorità funzionale tra metodi di valutazione.
14 Capo III 7 articoli, dal n.199 al n.205, alcune novità Art.202 Valutazione dei rischi.
15 Art.203 Misure di prevenzione e protezione.
16 Art.204 Sorveglianza sanitaria. Regola la sorveglianza sanitaria ed è rimasto sostanzialmente invariato.
17 Art.205 Deroghe. Enuncia le deroghe ammesse circa il rispetto dei valori limite ed è rimasto sostanzialmente invariato.
18 Principi applicativi analoghi al processo di valutazione del rischio rumore. Art.181 Valutazione dei rischi.
19 Necessità di una definizione normativa della figura del tecnico valutatore
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21 Titolo VIII Capo III -Vibrazioni Meccaniche Stima del rischio Valutazione Adozione delle misure preventive, formazione-informazione, addestramento, controllo sanitario sanitario Indagine preventiva Misura Indice descrittore WBV corpo intero HAV mano braccio STANDARD TECNICI
22 Art. 202 Allegato XXXV Le Linee Guida ISPESL hanno valore di norma di buona tecnica Valutazione e misurazione: Parte A: HAV UNI EN ISO e 2 Parte B: WBV UNI ISO
23 Misurazione: strumentazione. La strumentazione da utilizzare per le misurazioni effettuate in conformità alla normativa tecnica di riferimento è specificata nella UNI EN ISO 8041 strumenti di misurazione. Le dimensioni dei trasduttori devono essere tali da non interferire con il funzionamento della macchina. Devono essere montati rigidamente.
24 Mano braccio
25 Corpo intero
26 La specifica i requisiti generali per la misurazione e la valutazione dell esposizione umana alle vibrazioni trasmessi al sistema mano-braccio. È coadiuvata dalle informazioni fornite nella che fornisce una guida pratica all implementazione delle tecniche di misurazione e valutazione appropriate al posto di lavoro. Scopo: definire i metodi per la misurazione delle vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo.
27 MANO BRACCIO La vibrazione trasmessa alla mano deve essere misurata (preferibilmente simultaneamente) e riportata sui tre assi di un sistema di coordinate ortogonali. UNI 5349 L origine del sistema di coordinate biodinamico è la testa del terzo metacarpo.
28 Cosa misuriamo? La grandezza utilizzata per descrivere l ampiezza della vibrazione è l accelerazione quadratica media ponderata in frequenza [m/s 2 ]. Il tempo di misurazione (integrazione) deve essere scelto in modo tale da ottenere un campione rappresentativo del segnale di vibrazione. Perché la ponderazione? La ponderazione della frequenza W h riflette l importanza assunta dalle diverse frequenze nel provocare lesioni.
29 Gli effetti delle vibrazioni variano in funzione della frequenza dell accelerazione. Il corpo umano presenta la massima sensibilità all interno di un determinato intervallo di frequenza. Indicativamente: 8 16 Hz per il sistema mano-braccio 4-8 Hz e 1-2 Hz per vibrazioni trasmesse al corpo rispettivamente verticali e orizzontali Allontanandosi da questi intervalli la sensibilità via via si riduce. È quindi necessario ricorrere alla ponderazione che si basa sulla correzione dei valori delle diverse componenti (da svolgersi mediante calcolo o strumentalmente).
30 HAV Filtro di ponderazione W h definito dalla norma Frequenze di interesse: Hz Si presume che la vibrazione sia egualmente nociva in ciascuna delle 3 direzioni. La norma prevede l impiego di W h per tutti e 3 gli assi.
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32 Misurazione delle vibrazioni a cui sono esposti i lavoratori A. Peretti dba 2004 Misurazione e valutazione delle vibrazioni: aspetti critici e controversi A. Peretti dba 2006
33 Nel caso di attrezzature che devono essere con entrambe le mani, la misurazione è eseguita su ogni mano. L esposizione è determinata facendo riferimento al più elevato dei due valori; deve essere fornita l informazione relativa all altra mano.
34 CORPO INTERO Secondo la norma le vibrazioni trasmesse al corpo intero vanno rilevate su tre assi ortogonali, definiti da un sistema di coordinate riferito al corpo umano, avente origine in corrispondenza del punto di contatto tra il soggetto e la superficie vibrante. Le vibrazioni trasmesse al corpo devono essere misurate sulla superficie compresa tra il corpo e quella superficie. La considera tre aree principali per le persone sedute: superficie di supporto del sedile, schienale e i piedi. L asse x passa attraverso la schiena e il petto, l asse y attraverso le spalle, l asse z attraverso i glutei e la testa nel caso di un soggetto seduto, i piedi e la testa nel caso di un soggetto eretto.
35 Cosa misuriamo? La grandezza utilizzata per descrivere l ampiezza della vibrazione è l accelerazione quadratica media ponderata in frequenza [m/s 2 ]. Il tempo di misurazione (integrazione) deve essere scelto in modo tale da ottenere un campione rappresentativo del segnale di vibrazione. Ponderazione L intervallo di frequenze considerate per la salute è da 0,5 a 80 Hz. Il corpo umano presenta la massima sensibilità all interno di un determinato intervallo di frequenza. Indicativamente: 4-8 Hz e 1-2 Hz per vibrazioni trasmesse al corpo rispettivamente verticali e orizzontali
36 Sul piano del sedile la prevede l impiego del filtro Wd per gli assi x e y e del filtro Wk per l asse z. Si ritiene che gli stessi filtri debbano essere impiegati anche nel caso di un soggetto eretto, anche se la norma non lo specifica (considera solo il comfort e la percezione). Per lo schienale è previsto il filtro Wc per l asse x, il filtro Wd per l asse y e il filtro Wk per l asse z.
37 la ponderazione in frequenza (corpo intero)
38 Determinazione dell esposizione giornaliera metodo base. Si considera il valore quadratico medio dell accelerazione ponderata in frequenza a w rilevata sul piano del sedile o sul pavimento lungo gli assi x, y e z. Si tenga presente che : la sensibilità del corpo umano alle vibrazioni orizzontali supera di 1.4 volte la sensibilità alle vibrazioni verticali a (w)max = max (1.4 x a wx ; 1.4 x a wy ; a wz )
39 a (w)max = max (1.4 x a wx ; 1.4 x a wy ; a wz ) Questo valore, elevato al quadrato, va moltiplicato per il relativo tempo di esposizione al fine di ottenere la dose di esposizione. La dose va poi rapportata alle 8 ore lavorative al fine di determinare l indice descrittore A(8) ovvero l accelerazione media normalizzata. A(8) = a (w)max T T e 0 Nel caso di esposizione giornaliera alle vibrazioni prodotte da più esposizioni parziali si considera la dose complessiva come somma delle dosi parziali (analogamente al caso del sistema mano braccio). A(8) = 1 T 0 n i= 1 a 2 T ( w) max i i
40 OSSERVAZIONE. Il fatto di utilizzare il valore massimo tra i tre assi implica che due esposizioni caratterizzate dallo stesso valore massimo comporteranno un rischio più o meno elevato a seconda dell entità delle vibrazioni presenti sugli altri assi. Nel rapporto di valutazione sarebbe utile riportare, oltre ai valori rilevati sui singoli assi, anche la somma quadratica come informazione aggiuntiva (sebbene tale dato non viene impiegato ai fini del D.Lgs.81/08) IN GENERALE. Nella relazione tecnica - rapporto di valutazione sarebbe opportuno riportare tutte le informazioni aggiuntive ritenute utili all identificazione e caratterizzazione dell esposizione del lavoratore.
41 DETERMINAZIONE DELL ESPOSIZIONE riassumendo: PARAMETRO DI RIFERIMENTO: esposizione giornaliera normalizzata ad 8 ore di lavoro, A(8) [m/s 2 ] 1. considero ognuno dei 3 assi (x,y,z) 2. misuro l accelerazione istantanea a x (t), a y (t), a z (t) 3. applico la ponderazione in frequenza a w,x (t), a w,y (t), a w,z (t) 4. determino il valore R.M.S. a w,x a w,y a w,z
42 DETERMINAZIONE DELL ESPOSIZIONE riassumendo: 5. per il corpo intero: prendo il maggiore tra: (1,4 a w,x ); (1,4 a w,y ); (a w,z ) 5. per il mano-braccio: [( ) 2 ( ) 2 ( ) 2] 1 sommo le tre componenti: = a + a a 2 a w w, x w, y + w, z
43 DETERMINAZIONE DELL ESPOSIZIONE riassumendo: 6. definisco il tempo (i tempi) di esposizione di tutte le fasi di lavoro interessate 7. normalizzo rispetto ad 8 ore lavorative: 1 n A 8) = aw, iti m 8 i= 1 [ ] 2 ( s HAV a = a + a + a w 2 wx 2 wy 2 wz WBV a = max[ 14, a ; 1, 4a w wx wy ; a wz ] Dati ai quali non è associata una dettagliata descrizione non hanno significato, né metrologico, né igienistico.
44 Contenuti della Relazione Tecnica
45 Contenuti della Relazione Tecnica
46 Contenuti della Relazione Tecnica
47 Linee Guida ISPESL
48 Linee Guida ISPESL
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55 GRAZIE
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continua equivalente su 8 ore, calcolata come il più
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