PROPOSTA DI RISOLUZIONE

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1 Parlamento europeo Documento di seduta B8-0074/ PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a norma dell'articolo 105, paragrafo 3, del regolamento sul regolamento delegato della Commissione del 13 dicembre 2017 recante modifica del regolamento delegato (UE) 2016/1675 che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda l'aggiunta di Sri Lanka, Trinidad e Tobago e Tunisia alla tabella di cui al punto I dell'allegato (C(2017) /3020(DEA)) Marie-Christine Vergiat, Cornelia Ernst, Marisa Matias, Merja Kyllönen, Helmut Scholz, Barbara Spinelli, Lola Sánchez Caldentey a nome del gruppo GUE/NGL RE\ docx PE v01-00 Unita nella diversità

2 B8-0074/2018 Risoluzione del Parlamento europeo sul regolamento delegato della Commissione del 13 dicembre 2017 recante modifica del regolamento delegato (UE) 2016/1675 che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda l'aggiunta di Sri Lanka, Trinidad e Tobago e Tunisia alla tabella di cui al punto I dell'allegato (C(2017) /3020(DEA)) Il Parlamento europeo, visto il regolamento delegato della Commissione (C(2017)8320), visto l'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'unione europea, vista la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE 1 della Commissione (quarta direttiva antiriciclaggio), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, e l'articolo 64, paragrafo 5, visto il regolamento delegato (UE) 2016/1675 della Commissione, del 14 luglio 2016, che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio individuando i paesi terzi ad alto rischio con carenze strategiche 2, in particolare il suo allegato, vista la sua risoluzione del 14 settembre 2016 sulle relazioni dell'ue con la Tunisia nell'attuale contesto regionale 3, vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2017 sul regolamento delegato della Commissione del 24 novembre 2016 che modifica il regolamento delegato (UE) 2016/1675 della Commissione che integra la direttiva (UE) 2015/849 individuando i paesi terzi ad alto rischio con carenze strategiche 4, vista la sua risoluzione del 17 maggio 2017 sul regolamento delegato della Commissione, del 24 marzo 2017, che modifica il regolamento delegato (UE) 2016/1675 che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda la cancellazione della Guyana dalla tabella di cui al punto I dell'allegato e l'aggiunta dell'etiopia a tale tabella 5, vista la lettera della Commissione in data 29 giugno 2017 contenente la sua tabella di 1 GU L 141 del , pag GU L 254 del , pag Testi approvati, P8_TA(2016) Testi approvati, P8_TA(2017) Testi approvati, P8_TA(2017)0213. PE v /5 RE\ docx

3 marcia "Verso un nuovo metodo per la valutazione dei paesi terzi ad alto rischio da parte dell'ue a norma della direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo", visto l'articolo 105, paragrafo 3, del suo regolamento, A. considerando che il regolamento delegato, il suo allegato e i regolamenti delegati che lo modificano sono intesi a individuare i paesi terzi ad alto rischio con carenze strategiche per quanto riguarda l'antiriciclaggio e il contrasto del finanziamento del terrorismo (AML/CTF), che rappresentano una minaccia per il sistema finanziario dell'ue e richiedono misure rafforzate di adeguata verifica della clientela per i soggetti obbligati dell'ue a norma della quarta direttiva antiriciclaggio; B. considerando che il regolamento delegato (UE) 2016/1675 della Commissione che integra la direttiva (UE) 2015/849 individuando i paesi terzi ad alto rischio con carenze strategiche è in vigore dal 23 settembre 2016; C. considerando che il regolamento delegato (UE) 2016/1675 della Commissione rimarrà in vigore anche se questo regolamento delegato che lo modifica verrà respinto; D. considerando che il Parlamento ha respinto i due precedenti regolamenti delegati di modifica C(2016)07495 e C(2017)01951) con la motivazione che la procedura della Commissione non era sufficientemente autonoma; E. considerando che il Parlamento apprezza gli sforzi compiuti dalla Commissione per stabilire una nuova metodologia che non si basi esclusivamente su fonti d'informazione esterne per individuare le giurisdizioni che presentano carenze strategiche nel trattamento delle problematiche di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo; F. considerando che il Parlamento ritiene che la proposta della Commissione di completare le sue valutazioni concernenti l'elenco di priorità 2 entro la fine del 2025 comporterà un ritardo eccessivo nel pieno funzionamento di detto elenco; che il Parlamento sollecita la Commissione ad adottare un calendario più ambizioso per entrambe le tappe della sua tabella di marcia verso la nuova metodologia, impegnandosi tra l'altro a completare il suo elenco di priorità 2 entro la fine del 2020 e a stanziare risorse sufficienti a tal fine; che il Parlamento ha chiesto di essere tenuto debitamente informato di tutte le fasi del processo, compresi gli impegni assunti dalla Commissione, ed è tuttora in attesa di un riscontro; G. considerando che il Parlamento invita la Commissione a tenere conto del recente accordo politico sulla modifica della quarta direttiva antiriciclaggio al momento di sviluppare la sua nuova metodologia; H. considerando che il recente accordo politico sulla modifica della quarta direttiva antiriciclaggio insiste affinché, nell'elaborazione degli atti delegati di cui all'articolo 9, paragrafo 2, la Commissione tenga conto delle pertinenti valutazioni o relazioni elaborate da organizzazioni ed enti di normazione internazionali con competenze nel campo della prevenzione del riciclaggio di denaro e del contrasto al finanziamento del RE\ docx 3/5 PE v01-00

4 terrorismo; I. considerando che la Commissione intende aggiungere lo Sri Lanka, Trinidad e Tobago e la Tunisia all'elenco dei paesi terzi ad alto rischio nel regolamento delegato di modifica, e che ha basato la propria decisione sulle dichiarazioni pubbliche del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI), sui documenti del GAFI (Improving Global AML/CFT Compliance: on-going process), sui rapporti del gruppo d'esame della cooperazione internazionale del GAFI e sul rapporto di valutazione reciproca del GAFI e dei gruppi regionali costituiti sul modello del GAFI riguardo ai rischi presentati dai singoli paesi terzi, in linea con l'articolo 9, paragrafo 4, della quarta direttiva antiriciclaggio; J. considerando che la Commissione ha tenuto conto in particolare dell'esito della 29a riunione plenaria del GAFI, in cui sono state identificate carenze strategiche nei regimi in materia di AML/CFT dello Sri Lanka, di Trinidad e Tobago e della Tunisia; K. considerando che, nella riunione plenaria del GAFI di Buenos Aires, la Tunisia ha dichiarato un forte impegno politico a eseguire il piano d'azione ministeriale del 3 novembre 2017 senza ulteriori indugi; che, in occasione di una riunione tenutasi a San Pietroburgo l'11 gennaio 2018, le autorità tunisine hanno presentato agli esperti del GAFI le misure che sono state adottate per attuare questo piano d'azione dall'ultima plenaria del GAFI per il Medio Oriente e il Nord Africa (MENAFATF) di dicembre 2017; L. considerando che il 6 dicembre 2017 il GAFI per il Medio Oriente e il Nord Africa (MENAFATF) ha emesso un nuovo rating, molto più favorevole, per la Tunisia che non è stato preso in considerazione dalla Commissione nella sua motivazione per l'aggiunta di tale paese all'allegato; M. considerando che la Tunisia ha dimostrato un forte impegno e la volontà politica di procedere alle riforme necessarie richieste dal GAFI; N. considerando che la Tunisia deve dimostrare lo stesso impegno e la stessa volontà politica di adottare misure efficaci per attuare le riforme necessarie dinanzi alle istituzioni europee; O. considerando che da sette anni a questa parte la Tunisia è impegnata in una fase di transizione democratica che non si può paragonare a nessun altro paese della regione, e che deve ancora far fronte a un ingente numero di sfide, come spesso sottolineato dalle istituzioni europee; 1. solleva obiezioni al regolamento delegato della Commissione; 2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e di comunicarle che il regolamento delegato non può entrare in vigore; 3. chiede alla Commissione di presentare un nuovo atto delegato che tenga conto delle riserve di cui sopra; PE v /5 RE\ docx

5 4. raccomanda alla Commissione di elaborare atti delegati distinti in futuro, aggiungendo o rimuovendo un paese alla volta; 5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e ai governi e parlamenti degli Stati membri. RE\ docx 5/5 PE v01-00