REPUBBLICA ITALIANA SENT. N. 181/2017 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO CORTE DEI CONTI. Componente Giuseppina Veccia SENTENZA

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1 REPUBBLICA ITALIANA SENT. N. 181/2017 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER LA LOMBARDIA Composta dai Magistrati: Silvano Di Salvo Presidente Vito Tenore Componente Giuseppina Veccia Componente relatore ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di responsabilità iscritto al n del registro di Segreteria, instaurato a istanza della Procura Regionale della Corte dei conti per la Lombardia nei confronti di Angelo PARIS (C.F. PRSNGL66P031625K) nato a Seregno il 3/9/1966 e residente in Milano, Via della Moscova, 46/9, rappresentato e difeso dall Avv. Luca Raffaello Perfetti presso il cui Studio Bonelli Erede, in Milano, alla via Barozzi n. 1, è elettivamente domiciliato; VISTO l atto di citazione della Procura Regionale depositato presso questa Sezione giurisdizionale il 14 dicembre 2016; ESAMINATI gli atti e i documenti di causa; UDITI nell udienza camerale del 16 novembre 2017 il relatore Primo Referendario Giuseppina Veccia, il rappresentante del pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Luigi D'Angelo, l'avv. Luca Raffaello Perfetti per il convenuto;

2 Ritenuto in FATTO Con l atto di citazione in epigrafe la Procura Regionale della Corte dei conti per la Lombardia conveniva, dinanzi questa Sezione Giurisdizionale, PARIS Angelo, per sentirlo condannare al pagamento, in favore della società pubblica EXPO 2015 S.p.A. ed, in subordine, dei soci pubblici (Ministero dell'economia e delle finanze, Regione Lombardia, Comune di Milano, Provincia di Milano - oggi Città Metropolitana di Milano, Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano - pro quota), della somma di euro ,00 di cui euro ,00 a titolo di danno all'immagine ed euro ,00 a titolo di danno patrimoniale diretto da tangente - o della diversa somma, anche maggiore, ritenuta di giustizia, oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giudizio - quale pregiudizio erariale causato in occasione dell'appalto integrato per la progettazione esecutiva e dell'esecuzione dei lavori di realizzazione delle Architetture di Servizio di EXPO 2015, nonché di altre procedure di gara, ed ascritto alla condotta di PARIS Angelo, nella duplice qualità, all'epoca dei fatti, di Direttore Generale della competente Divisione e di responsabile dell'ufficio Contratti della suddetta società EXPO Con istanza depositata in data 15 giugno 2017, ribadita nella memoria di costituzione depositata il 22 giugno 2017, il convenuto ha formulato richiesta di rito abbreviato, ai sensi dell art. 130 del Codice di giustizia contabile, per la definizione alternativa del giudizio mediante il pagamento della somma di euro ,00 (trecentoquindicimila/00), pari al 30% della pretesa risarcitoria azionata in citazione. Con nota del 16 luglio 2017 la Procura regionale presso questa Sezione ha espresso parere favorevole alla predetta istanza di rito abbreviato. Con il decreto n. 7/2017 del 9 luglio 2017, la Sezione, dopo averne verificato la tempestività, ha accolto la richiesta di rito abbreviato ed ha determinato nel predetto importo di euro ,00 (trecentoquindicimila/00) la somma dovuta per la definizione del giudizio, stabilendo in trenta giorni, decorrenti dalla data di comunicazione del decreto, il termine per il versamento degli importi indicati in favore della società pubblica EXPO 2015 S.p.A., con onere di tempestivo

3 deposito, presso la Segreteria di questa Sezione, della documentazione attestante gli avvenuti pagamenti. Contestualmente la Sezione, rinviando alla pronuncia definitiva la liquidazione delle spese, ha fissato l udienza odierna per la definizione del giudizio. L avv. Luca R. Perfetti, per il convenuto PARIS, ha prodotto, in allegato alla nota depositata in Segreteria in data 29 agosto 2017, copia del bonifico disposto in data da PARIS Angelo per l'importo di euro ,00 in favore di EXPO 2015 Società per azioni in liquidazione, "in esecuzione del decreto n.7/2017 della Corte dei conti". All odierna udienza in Camera di consiglio, il Pubblico Ministero, in considerazione dell avvenuto pagamento della somma determinata con decreto n. 7/2017, dichiarava di essere favorevole alla definizione del giudizio ai sensi dell art. 130 c.g.c., con condanna del convenuto al pagamento delle spese di giudizio; il difensore precisava analoghe conclusioni in punto di definizione del giudizio, tuttavia chiedendo, in virtù della fattispecie, la compensazione delle predette spese. Considerato in DIRITTO L art. 130 del Codice della Giustizia Contabile ha introdotto, con funzione deflattiva della giurisdizione di responsabilità ed allo scopo di garantire l incameramento certo ed immediato di somme risarcitorie all erario, il c.d. rito abbreviato, istituto che consente al convenuto in primo grado, previa acquisizione del parere concorde del pubblico ministero, di presentare, nella comparsa di risposta, un istanza per la definizione alternativa del giudizio mediante il pagamento di una somma non superiore al 50 per cento della pretesa risarcitoria azionata in citazione. Nell ambito di tale giudizio, l organo decidente è chiamato ad accertare, sulla base di una cognizione allo stato degli atti, la sussistenza delle condizioni formali di ammissibilità dell istanza e la congruità della somma proposta per la definizione del giudizio, tenuto conto della gravità della condotta e dell entità del danno. Ove l istanza sia ritenuta ammissibile ed accoglibile, il Collegio, motivando in ordine alla congruità della somma proposta in ragione della gravità della condotta del convenuto e dell entità del danno, determina, con decreto in camera di consiglio, la somma dovuta, stabilendo un termine perentorio non superiore a trenta giorni per il versamento della stessa. Con lo stesso provvedimento fissa la successiva udienza in camera di consiglio per accertare l avvenuto versamento, in unica soluzione, della somma determinata (art. 130 cit., co. 7). Ove il pagamento della somma determinata con il

4 decreto risulti effettuato tempestivamente e regolarmente, il Collegio definisce il giudizio con sentenza, provvedendo sulle spese (art. 130 cit., co. 8). Trattasi, per espressa previsione di legge (art. 130 cit., co. 9), di sentenza non impugnabile. Ciò premesso in termini generali, all udienza camerale odierna, il P.M., Sostituto Procuratore Generale, dott. Luigi D'Angelo ha chiesto di definire il giudizio ai sensi dell art. 130 c.g.c., ponendo le spese a carico del convenuto, l'avv. Luca R. Perfetti ha formulato analoga richiesta in ordine all'esito del giudizio, chiedendo tuttavia la compensazione delle spese processuali. La Sezione, preso atto dell avvenuto rituale deposito della documentazione riguardante il pagamento effettuato dal convenuto PARIS, nella misura e con le modalità stabilite nel citato decreto n. 7/2017, deve procedere alla definizione del giudizio ai sensi dell art. 130 del Codice della giustizia contabile, approvato con decreto legislativo 26 agosto 2016, n Ai fini di una corretta qualificazione giuridica di tale modalità di definizione del giudizio, il Collegio osserva doversi escludere la riconducibilità della presente fattispecie ad un'ipotesi di cessazione della materia del contendere - essendo intervenuto non l'intero pagamento chiesto dalla Procura attrice con l'atto di citazione in giudizio, bensì solo il pagamento di una quota parte dell iniziale pretesa attorea - e di doversi altresì escludere che si versi in una delle ipotesi di estinzione del giudizio contemplata dagli artt. 110 e 111 del citato c.g.c. (ovvero prevista da altra disposizione di legge), peraltro incompatibile con la finalità sostanzialmente definitoria del giudizio abbreviato, atteso che, ai sensi del comma 5 del richiamato art. 130 c.g.c., l estinzione del processo non estingue l azione. Pertanto, il Collegio ritiene che l'accoglimento dell'istanza di rito abbreviato formulata dal convenuto ed il tempestivo e regolare versamento, da parte dello stesso, della somma ritenuta congrua valgano ad integrare una specifica modalità di "definizione alternativa del giudizio ", secondo la lettera e le finalità dell'art.130 cit., comma 1 (cfr. Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Sardegna, 4 ottobre 2017, n. 120). Peraltro, non ricorrendo un caso di estinzione del giudizio di cui all art. 111, c.g.c. (nel quale le spese del giudizio estinto restano a carico delle parti che le hanno sostenute ), né potendo dichiararsi che non vi sia luogo a pronuncia sulle spese come previsto nel caso di estinzione per rinunzia, accettata, agli atti del processo (art. 110, c.g.c.). il Collegio deve provvedere sulle spese stesse, in applicazione dello specifico dettato normativo di cui all'art 130 cit., comma 8. A tal proposito, va rilevato sia che non ricorrono nella fattispecie i presupposti per la compensazione delle spese di

5 giudizio ex art. 31, comma 3, del c.g.c., sia che i profili posti in evidenza dalla parte convenuta a sostegno della propria richiesta di compensazione delle spese risultano già positivamente valutati ai fini dell'ammissione della parte stessa al rito abbreviato, ma non valgono a costituire specifici motivi per accedere alla suddetta richiesta di compensazione. Le spese di giudizio, vanno poste, dunque, a carico di Angelo PARIS nella misura determinata in dispositivo. P.Q.M. La Corte dei conti - Sezione Giurisdizionale regionale per la Lombardia, definitivamente pronunciando, accertato l avvenuto pagamento della somma determinata con decreto n. 7 del 19 luglio 2017, nel rispetto dei termini e delle condizioni ivi previste, DEFINISCE IL GIUDIZIO ai sensi dell art. 130, comma 8 del c.g.c. e dichiara che nulla è più dovuto dal convenuto PARIS Angelo in relazione alla fattispecie di responsabilità amministrativa di cui all'atto di citazione in epigrafe. Condanna il nominato convenuto al pagamento delle spese di giudizio, che vengono quantificate nell importo di euro 612,43 (SEICENTODODICI/43) Manda alla Segreteria per gli ulteriori adempimenti. Così deciso, in Milano, nelle camere di consiglio del 16 novembre e del 14 dicembre IL GIUDICE ESTENSORE IL PRESIDENTE Giuseppina Veccia Silvano Di Salvo DEPOSITO IN SEGRETERIA IL 19/12/2017