INDICE Effetto da prelievi idrici Effetto da scarichi idrici...3
|
|
- Lelio Mura
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Pag. 1 di 30 INDICE 3.4 IMPATTI SULL'ACQUA Effetto da prelievi idrici Effetto da scarichi idrici Impatti ambientali sulla componente acqua: acquiferi, acque superficiali e acque sotterranee Definizione del modello Rappresentazione dell area di studio Valutazione sintetica della componente ambientale... 28
2 Pag. 2 di IMPATTI SULL'ACQUA In termini di impatti sulla componente acque superficiali e sotterranee, è possibile distinguere diverse forme di impatto ambientale che sono esaminate in maniera distinta: impatto ambientale determinata dagli emungimenti di acque per il processo (impoverimento della risorsa); impatto ambientale determinata dagli scarichi liquidi (carichi inquinanti diretti o primari); impatto ambientale determinata dalla ricaduta e quindi dalla contaminazione di inquinanti emessi in atmosfera (carichi ambientali indiretti o secondari) Effetto da prelievi idrici Nella configurazione attuale i consumi idrici sono stimabili in: Acqua uso industriale Acqua uso civile Consumo totale di acqua Consumo specifico di acqua per tonnellata di rifiuti incenerita kg/anno kg/anno kg/anno 2621 kg/t di rifiuto Tabella Consumi idrici dell impianto nella configurazione attuale Nella configurazione futura i consumi di acqua distinti per tipologia di uso (assumendo un funzionamento dell impianto di 7800 h/anno) sono così riassumibili in relazione alla situazione futura (cfr. par Fattori di impatto): - uso industriale: 1125 kg/h (127,8 kg/t di rifiuto) - uso civile: 80 kg/h (9 kg/t di rifiuto) Quindi nella configurazione futura i consumi idrici sono stimabili in: Acqua uso industriale Acqua uso civile Consumo totale di acqua Consumo specifico di acqua per tonnellata di rifiuti incenerita kg/anno kg/anno kg/anno 137 kg/t di rifiuto Tabella Consumi idrici dell impianto nella configurazione futura
3 Pag. 3 di 30 Dalle tabelle riportate si evidenzia come nella configurazione futura si ottenga una significativa riduzione dei consumi idrica, pari nel complesso a circa il 62%. Analizzando poi il dato specifico di consumo si osserva come la riduzione della quantità di acqua utilizzata per ogni tonnellata di rifiuto trattato, si riduca addirittura del 95%. Il ridotto consumo idrico è da attribuire all uso di un sistema a secco per la rimozione dei gas acidi, per altro già adottato nell impianto esistente, ma soprattutto all eliminazione del consumo di acqua legato alla torre di raffreddamento dei fumi (quencher) utilizzata nella configurazione attuale per portare i fumi di combustione a temperature adeguate ai sistemi di rimozione degli inquinanti, in assenza di un sistema di recupero energetico Effetto da scarichi idrici Viene garantita l assenza di scarichi liquidi potenzialmente inquinanti (drenaggi industriali e acqua di prima pioggia) in quanto tali liquidi verranno riciclati all interno dell impianto. Le acque derivanti dalla rigenerazione della demineralizzazione, vengono neutralizzate in un serbatoio (volume 10 m 3 ) alimentato con soda e acido cloridrico, completo di controllo ph per il comando dell alimentazione dei reagenti. Tali acque insieme a acque sporche di lavaggio e altri eventuali eccessi di acqua vengono raccolte in una fossa di stoccaggio del volume utile di 150 m 3 ed utilizzate all interno dell impianto stesso, per la sezione di spegnimento delle scorie, al fine di evitare l impatto dello scarico in fognatura di queste acque. Gli unici effluenti liquidi scaricati all esterno saranno costituiti dagli scarichi civile e dalla acque di seconda pioggia che verranno collettati ed indirizzati al sistema fognario esterno.
4 Pag. 4 di Impatti ambientali sulla componente acqua: acquiferi, acque superficiali e acque sotterranee Le emissioni di inquinanti in atmosfera determinano una serie di impatti con potenziali effetti indiretti di contaminazione delle diverse matrici ambientali, nelle quali possono andare a ricadere o ad accumularsi, in modo particolare con riferimento agli inquinanti persistenti come i microinquinanti (sia gli organici che gli inorganici). In modo particolare, per effetto delle diverse forme di trasporto e diffusione, le specie inquinanti che ricadono alla fine del ciclo di diffusione e deposizione atmosferica, possono andare a contaminare potenzialmente, seppure in maniera diversa sia le acque superficiali che le acque sotterranee. Gli inquinanti emessi dall impianto possono raggiungere i corpi idrici superficiali presenti nell intorno dell area di emissione secondo diversi percorsi: direttamente per deposizione (umida, per mezzo dei flussi di pioggia, o secca per trasporto delle particelle fini); indirettamente per dilavamento dei terreni sui quali i diversi inquinanti contaminanti si sono depositati. Allo stesso modo, una volta essersi depositati sul terreno, possono infiltrarsi e raggiungere i corpi idrici sotterranei oppure possono raggiungere gli acquiferi presenti essendo trasportati dai corpi idrici superficiali di alimentazione che contribuiscono ad alimentare gli acquiferi stessi. Gli inquinanti presenti nei corpi idrici, in funzione della loro concentrazione, possono quindi costituire un rischio potenziale di contaminazione per gli ecosistemi, per la flora e la fauna eventualmente presenti, e quindi anche per gli esseri umani. Per quanto riguarda gli esseri umani, in particolare, il contatto con gli inquinanti presenti nei corpi idrici può avvenire attraverso diverse vie di esposizione: ingestione diretta degli inquinanti (nel caso di impiego delle acque superficiali e sotterranee per uso idropotabile o per effetto indiretto dovuto all alimentazione con specie ittiche residenti nei corpi contaminati); contatto diretto della pelle con l inquinante (nel caso uso balneare e ricreativo dei corpi idrici superficiali). Gli impatti degli inquinanti sui corpi idrici in seguito al processo di termovalorizzazione e alle emissioni connesse, che potenzialmente vanno a ricadere sulle matrici ambientali quali le idriche superficiali e le sotterranee, sono stati valutati seguendo due diverse metodologie di analisi e di valutazione:
5 Pag. 5 di 30 una prima metodologia consiste nella valutazione delle possibili ricadute dirette delle sostanze inquinanti sui corpi idrici superficiali le cui acque sono utilizzate a scopi idropotabili, eseguita sovrapponendo i risultati del modello diffusionale atmosferico e di ricaduta degli inquinanti prodotti dall impianto, in termini di ricadute degli inquinanti sull area di studio, al reticolo idraulico superficiale ed alla mappatura degli acquiferi. Sul reticolo idraulico e sulla mappa degli acquiferi sono state rappresentate rispettivamente le opere di presa ed i campi pozzi attualmente utilizzati in modo da valutare influenze sulla qualità delle acque. una seconda metodologia, limitata ai soli corpi idrici superficiali, consiste nel calcolo delle concentrazioni degli inquinanti utilizzando un modello matematico realizzato dall Agenzia di Protezione dell Ambiente degli Stati Uniti definito SRM, Surface Runoff Model (EPA 821-B ). Con specifico riferimento ai soli corpi idrici sotterranei, in base al modello diffusionale e di ricaduta degli inquinanti emessi dalle attività di termodistruzione, si è verificato che risulta di difficile implementazione un qualsivoglia modello in grado di restituire una stima delle concentrazioni dei contaminanti nelle acque di falda, in quanto in base a semplici considerazioni si dimostra che l ordine di grandezza medio del valore delle potenziali concentrazioni di sostanze inquinanti in falda, è molto piccolo rispetto ai valori di concentrazione nelle acque superficiali. E facile verificare infatti che in seguito ad un potenziale processo di percolazione attraverso il terreno dalla superficie fino alle profondità interessate dagli acquiferi, le sostanze contaminanti trasportate dall acqua di percolazione subirebbero robusti processi chimico-fisici di intercettazione ed immobilizzazione da parte della matrice suolo e sottosuolo Definizione del modello Gli inquinanti presi in considerazione per la valutazione degli impatti sui corpi idrici superficiali e sono cinque diverse componenti: piombo (Pb); mercurio (Hg); cadmio (Cd); diossine; polveri fini (PM10). Per la valutazione degli impatti diretti degli inquinanti sui corpi idrici si è preso a riferimento i risultati del modello diffusionale degli inquinanti in atmosfera e delle relative ricadute al suolo.
6 Pag. 6 di 30 La maglia utilizzata è quella di 6 km 6 km. Per la valutazione comparativa della variazione di impatto che introduce il progetto, sono stati utilizzati i risultati del modello che tengono conto sia delle modifiche all impianto (stato futuro di progetto) sia della situazione attuale (stato attuale). Per la valutazione quantitativa degli impatti degli inquinanti dovuti alla ricaduta dei flussi emessi in atmosfera sui corpi idrici superficiali si è utilizzato il modello SRM Surface Runoff Model (EPA 821- B ) che permette il calcolo della concentrazione degli inquinanti che si accumulano a lungo termine (un anno) sia per deposizione diretta sulla superficie del corpo idrico che per deposizione sul terreno appartenente al bacino imbrifero e per successivo effetto di dilavamento. Il riferimento per la valutazione dell impatto sul corso d acqua sono i limiti di concentrazione di questi inquinanti nelle acque superficiali definiti nell Allegato 2 del D. Lgs. 152/99 e s.m.i..
7 Pag. 7 di 30 Tabella Estratto della Tabella 1/A: Caratteristiche di qualità per acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile Allegato 2 - D. Lgs. 152/99 Il modello propone una formula di calcolo delle concentrazioni di inquinanti nei corsi d acqua che dipende dalle caratteristiche idrauliche del corso d acqua (superficie del bacino e portata intesa come capacità di diluizione) e dalle quantità di inquinante depositate al suolo all interno del bacino. L unica ipotesi, sicuramente cautelativa, alla base del modello è che tutti gli inquinanti depositati raggiungano il corso d acqua. La concentrazione della sostanza inquinante nel corpo idrico è data da: dove: C i è la concentrazione della sostanza inquinante in mg/l; M i è la quantità di inquinante che si deposita nell area del bacino in kg/km 2 all anno; Ω b è la superficie del bacino in km 2 ; Q b è la portata annua del corso d acqua in m 3 /anno che rappresenta il volume di diluizione. Questa formula, data l ipotesi di calcolo, porta sicuramente ad una sovrastima delle concentrazioni degli inquinanti nel corso d acqua. Tale approccio comunque rientra nei termini generali di analisi che tengono conto in generale di un atteggiamento cautelativo nella stima quantitativa degli impatti: in questo modo ottenendo un valore delle concentrazioni inferiori ai limiti previsti si può affermare che vi sia ampio margine di sicurezza nel rispetto, in condizioni reali, del valore limite di impatto sui corpi idrici superficiali. È da sottolineare inoltre di come il modello non tenga conto di:
8 Pag. 8 di 30 eventuali effetti a breve termine, che in questo caso è possibile ritenere di scarsa rilevanza considerate sia le scarse concentrazioni degli inquinanti (a meno di eventuali eventi non ipotizzabili) che le capacità di autodepurazione e diluizione dei corsi stessi; influenza di fattori istantanei quali condizioni meteorologiche di notevole efficacia Rappresentazione dell area di studio Per la rappresentazione dell area di studio si rimanda al precedente Paragrafo 2.4 Componente Acqua, nei quali sono descritte le caratteristiche dei corsi d acqua e degli acquiferi presenti nell ambito areale definito come area di influenza o di impatto sensibile da parte dell impianto. Nella figura seguente (Figura ) è rappresentato il reticolo idrografico principale dell area di studio, così come definito. Il quadrato raffigurato rappresenta un area di 6x6 km centrato sul termovalorizzatore oggetto della presente valutazione di impatto.
9 Pag. 9 di 30 DI O RR BO DRIA N MA BO FOSSO DEL RR O DE L FA LC H ET TO FO FALCHETTO FO SS O RI FO CA IA N FA SSO O LG AN O DI O VE DI CE SIE BOR R N OV O D I OLI SS RB O G O LE TERMOVALORIZZATORE BO PE RR O LA CA N E DE L FO SS TORRENTE O MACINAIE DI VI SA R SS NO O LL I FIU OR SE ME FO BORRO DI RIPPIO Figura Reticolo idrografico dell area di studio Nelle figure successive (Figura le ricadute al suolo degli Figura ), alla figura precedente sono state sovrapposte inquinanti considerati, stimate dal modello diffusionale nella configurazione attuale (stato attuale) e nella configurazione futura (stato di progetto) dell impianto. Università degli Studi di Firenze
10 Pag. 10 di 30 Livelli diossina - situazione attuale - areale 6x6 2 Diossina [femtag/m s] 8E , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di diossina nella situazione attuale
11 Pag. 11 di 30 Livelli Pb - situazione attuale - areale 6x6 2 Piombo [pg/m s] Meters Figura Ricadute al suolo del Piombo nella situazione attuale
12 Pag. 12 di 30 Livelli Hg e Cd - situazione attuale - areale 6x6 2 Hg e Cd [pg/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di Mercurio/Cadmio nella situazione attuale
13 Pag. 13 di 30 Livelli PM10 - situazione attuale - areale 6x6 2 PM10 [microg/m s] Meters Figura Ricadute al suolo PM10 nella situazione attuale
14 Pag. 14 di 30 Livelli diossina - situazione futura - areale 6x6 2 Diossina [femtag/m s] 8E , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di diossina nella situazione progettuale
15 Pag. 15 di 30 Livelli Hg, Cd e Pb - situazione futura - areale 6x6 2 Hg Cd Pb [femtag/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di Cadmio/Mercurio e Piombo nella situazione progettuale
16 Pag. 16 di 30 Livelli PM10 - situazione futura - areale 6x6 2 PM10 [microg/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo PM10 nella situazione progettuale
17 Pag. 17 di 30 Il modello SRM richiede come input per il calcolo delle concentrazioni di inquinanti nei corpi superficiali, come è stato già osservato, oltre alla quantità di inquinante che si deposita nell area considerata, la superficie del bacino e la portata media del corso d acqua. Come si può osservare dalle figure precedenti, i bacini dei corsi d acqua maggiormente interessati dalle ricadute dirette al suolo delle sostanze considerate sono il fiume Sieve, il Torrente Macinaie e altri piccoli affluenti della Sieve stessa. Tra questi però solo il fiume Sieve ha lungo il suo sviluppo opere di presa delle acque per uso idropotabile. Tali opere di presa sono, nell area interessata, due e si trovano approssimativamente presso la località S.Francesco, a valle del termovalorizzatore. I bacini di tutti gli altri corsi d acqua comunque interessati dall areale di ricaduta rappresentati, non hanno opere di presa delle acque per uso idropotabile. Il modello per il calcolo delle concentrazioni degli inquinanti è stato quindi utilizzato solo per il fiume Sieve di cui è stata considerata la portata minima annuale in modo da mantenersi in condizioni di sicurezza. Il calcolo è stato sviluppato considerando l intera area di analisi pari a complessivi 36 km 2. Inoltre sono stati utilizzati sia i valori di ricaduta al suolo degli inquinanti emessi dall impianto in previsione di progetto sia nella situazione attuale essendo quest ultima peggiore per quanto riguarda i valori delle ricadute. Nelle tabelle successive sono riportate le grandezze che rientrano nella formula di calcolo delle concentrazioni degli inquinanti (considerando come corso d acqua il fiume Sieve e come superficie i 36 km 2 ) e i risultati ottenuti: PORTATA (m 3 /anno) x 1000 QUANTITA PM10 (µg/m 2 anno) QUANTITA DIOX (fg/m 2 anno) QUANTITA Hg/Cd e Pb (pg/m 2 anno) ATTUALE FUTURA ATTUALE FUTURA ATTUALE FUTURA 18921, Tabella Caratteristiche idrauliche della Sieve e concentrazioni di inquinanti depositate al suolo
18 Pag. 18 di 30 ATTUALE FUTURA CONCENTRAZIONE DIOX (mg/l) 1,23542 x E-12 3,74448 x E-13 CONCENTRAZIONE PM10 (mg/l) 0, , CONCENTRAZIONE Hg/Cd e Pb (mg/l) 6,52937 x E-07 1,64077 x E-07 Tabella Concentrazione degli inquinanti nei corsi d acqua I livelli di concentrazioni che sono individuate come massimo impatto potenziale dalle risultanze del modello SRM dimostrano che sia nella situazione attuale (stato attuale) che nella situazione futura (stato di progetto) gli effetti che si manifestano sono ben inferiori rispetto ai termini previsti dalla normativa.
19 Pag. 19 di 30 Acque sotterranee Come descritto precedentemente la potenziale contaminazione delle acque sotterranee da parte degli inquinanti considerati risulta di difficile valutazione, in quanto preliminari e speditive ipotesi di stima delle quantità di sostanze contaminanti che possono raggiungere gli acquiferi caratterizzanti l area di studio, attraverso i processi di percolazione e infiltrazione, evidenziano dei valori di concentrazione che sono di gran lunga inferiori a quelli evidenziati per le acque superficiali. Quindi sebbene le unità idrogeologiche presenti nell area di studio siano potenzialmente interessate da possibili fenomeni di infiltrazione degli inquinanti in seguito a fenomeni di trasporto e diffusione nel terreno, si può affermare che i valori di concentrazione di sostanze inquinanti attesi siano di ordini di grandezza inferiori rispetto a quelli evidenziati per le acque superficiali e che le falde acquifere, eventualmente utilizzate a scopi idropotabili, siano ampiamente preservate (proprio per le dimensioni trascurabili dei fenomeni) dagli impatti dovuti alle ricadute sul terreno degli inquinanti emessi dall impianto, sia nella situazione attuale che di progetto. Si deve altresì notare che nella zona di studio non sono presenti pozzi di emungimento per l estrazione di acqua potabile ma solo una piccola sorgente. Una rapida e semplice riprova di quanto affermato può essere verificata analizzando le tavole riportate nelle pagine seguente, che rappresentano le aree di ricaduta, sovrapposte agli acquiferi e alle opere di presa all interno delle aree sensibili, che evidenziano come le concentrazioni, pur considerate a livello superficiale, ed ipotizzando una loro diretta e indisturbata percolazione in falda sotterranea, non sarebbero comunque sufficienti a determinare uno stato di alterazione della qualità degli acquiferi. Nella figure successive sono rappresentati gli acquiferi sotterranei dell area di studio, così come definiti nel Paragrafo 2.5, con particolare riferimento sempre all area quadrata di 6 km di lato ricostruita attorno al termovalorizzatore, a cui sono state sovrapposte le ricadute al suolo degli inquinanti considerati, stimate dal modello diffusionale nella configurazione attuale e di progetto dell impianto.
20 !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pag. 20 di 30!!!!!! 17!!!!!!!!!! 232 8!!!! F. Sieve!!!!!!!!!!! 67!!!!! RUFINA Meters Figura Aquiferi presenti nell area di studio
21 Pag. 21 di 30 RUFINA F. Sieve Livelli diossina - situazione attuale - areale 6x6 2 Diossina [femtag/m s] 8E , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di diossina nella situazione attuale
22 Pag. 22 di RUFINA F. Sieve Livelli Pb - situazione attuale - areale 6x6 2 Piombo [pg/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo del Piombo nella situazione attuale
23 Pag. 23 di 30 RUFINA F. Sieve Livelli Hg e Cd - situazione attuale - areale 6x6 2 Hg e Cd [pg/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di Mercurio/Cadmio nella situazione attuale
24 Pag. 24 di 30 RUFINA F. Sieve Livelli PM10 - situazione attuale - areale 6x6 2 PM10 [microg/m s] Meters Figura Ricadute al suolo PM10 nella situazione attuale
25 Pag. 25 di 30 RUFINA F. Sieve Livelli diossina - situazione futura - areale 6x6 2 Diossina [femtag/m s] 8E , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di diossina nella situazione progettuale
26 Pag. 26 di 30 RUFINA F. Sieve Livelli Hg, Cd e Pb - situazione futura - areale 6x6 2 Hg Cd Pb [femtag/m s] , ,000 Meters Figura Ricadute al suolo di Cadmio/Mercurio e Piombo nella situazione progettuale
27 Pag. 27 di 30 RUFINA F. Sieve PONTASSIEVE 232 Livelli PM10 - situazione futura - areale 6x6 2 PM10 [microg/m s] Meters Figura Ricadute al suolo PM10 nella situazione progettuale
28 Pag. 28 di Valutazione sintetica della componente ambientale Da ciò che è stato analizzato nei paragrafi precedenti emerge la seguente valutazione sintetica degli impatti: Componente ambientale idrografia idrologia alimentazione rifiuti all'impianto emissioni di macroinquinanti idraulica idrogeologia bilancio qualità acque qualità acque idrogeologico superficiali sotterranee emissioni di microinquinanti N N emissioni olfattive emissioni "gas serra" trasporto e smaltimento sovvalli solidi trasporto e smaltimento sovvalli liquidi emissioni sonore utilizzo di reagenti produzione e consumo di energia consumi idrici introduzione di nuovi ingombri fisici e/o nuovi elementi interventi di messa in sicurezza idraulica rischio di incidenti (incendio, esplosione, ecc.) messa a verde N P P IMPATTO POSITIVO P N IMPATTO NEGATIVO N N N N N
29 Pag. 29 di 30 Componente ambientale idrografia idrologia alimentazione rifiuti all'impianto emissioni di macroinquinanti idraulica idrogeologia bilancio qualità acque qualità acque idrogeologico superficiali sotterranee emissioni di microinquinanti NS NS emissioni olfattive emissioni "gas serra" trasporto e smaltimento sovvalli solidi trasporto e smaltimento sovvalli liquidi emissioni sonore utilizzo di reagenti produzione e consumo di energia consumi idrici introduzione di nuovi ingombri fisici e/o nuovi elementi interventi di messa in sicurezza idraulica rischio di incidenti (incendio, esplosione, ecc.) messa a verde NS S NS S IMPATTO SIGNIFICATIVO NS IMPATTO NON SIGNIFICATIVO NS NS NS NS NS
30 Pag. 30 di 30 Componente ambientale idrografia idrologia alimentazione rifiuti all'impianto emissioni di macroinquinanti idraulica idrogeologia bilancio qualità acque qualità acque idrogeologico superficiali sotterranee emissioni di microinquinanti - - emissioni olfattive emissioni "gas serra" trasporto e smaltimento sovvalli solidi trasporto e smaltimento sovvalli liquidi emissioni sonore utilizzo di reagenti - produzione e consumo di energia consumi idrici - introduzione di nuovi ingombri fisici e/o nuovi elementi interventi di messa in sicurezza idraulica rischio di incidenti (incendio, esplosione, ecc.) messa a verde - L/RL NB: essendo tutti gli impatti identificati ritenuti non significativi, la matrice che identifica la dimensione (lieve, rilevante o molto rilevante) e la dimensione temporale (reversibile a breve termine, reversibile a lungo termine, irreversibile) non viene compilata I rischi ambientali prevalenti in un impianto di termovalorizzazione per quanto riguarda la componente idrica sono quelli connessi all attività di emissione di microinquinanti che per caduta o indirettamente per dilavamento del terreno possono raggiungere i corsi d acqua. In questo caso tuttavia le analisi e le simulazioni di caduta riportate dimostrano come ci sia un netto miglioramento in tutte le situazioni chimico-fisiche analizzate e che tali impatti siano del tutto non significativi. Sempre per quanto riguarda la qualità delle acque superficiali e sotterranee, altre possibilità di impatto possono derivare dal trasporto e smaltimento dei sovvalli chimici e dall utilizzo di particolari reagenti potenzialmente inquinanti. Si ritiene tali impatti non significativi perché l impiego di tali elementi è da considerarsi limitato. Relativamente ai prelievi idrici, la realizzazione dell ampliamento in questione inoltre implica una significativa riduzione dei consumi idrici rispetto alla configurazione precedente. La presenza di un infrastruttura, in particolare se si tratta di sbarramenti o di opere in rilevato, può interferire con le aree inondabili comportando la modificazione della dinamica idraulica dei corsi d acqua in occasione di eventi di piena. Una nuova infrastruttura che va ad interferire con le aree inondabili costituisce infatti una barriera all espansione delle acque, determinando una riduzione delle stesse aree inondabili nel settore in cui è presente l opera ed un aumento del livello idrico e delle aree inondabili nel settore opposto. Tuttavia si è ritenuta tale possibilità non significativa a causa dell esigua superficie occupata dall ampliamento in progetto.
3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale
Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 53 3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale 3.2.1. Metodologia di individuazione dell area Ai fini dell individuazione
Capitolo 6 Risultati pag Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali
Capitolo 6 Risultati pag. 427 Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti puntuali principali Il confronto è stato effettuato calcolando, per ogni recettore considerato nella simulazione,
Capitolo 6 Risultati pag. 263
Capitolo 6 Risultati pag. 263 Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, il contributo delle sorgenti lineari è chiaramente dominante ed esclusivo evidenziando l assenza del contributo del termovalorizzatore.
INDICE Individuazione e valutazione dei principali effetti sugli ecosistemi interessati... 2
Pag. 1 di 6 INDICE 3.8 IMPATTI SUGLI ECOSISTEMI... 2 3.8.1 Individuazione e valutazione dei principali effetti sugli ecosistemi interessati... 2 3.8.2 Valutazione sintetica della componente ambientale...
B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3
SCHEDA B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)
6.6. Valutazione siti alternativi per il termovalorizzatore
Capitolo 6 Risultati pag. 316 6.6. Valutazione siti alternativi per il termovalorizzatore 6.6.1. Introduzione In questo paragrafo si analizzano i risultati ottenuti dallo studio di diffusione di inquinanti
CAMBIAMENTI CLIMATICI ENERGIA TRASPORTI ARIA SUOLO ACQUE
CAMBIAMENTI CLIMATICI ENERGIA TRASPORTI ARIA SUOLO ACQUE Prof. Ing. Andrea Corti Modalità di Interazione con l ambiente Energia e Cambiamenti climatici Trasporti Azioni del Progetto Aria Suolo Acque CAMBIAMENTI
IMPIANTO/COMPLESSO IPPC. SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale
IMPIANTO/COMPLESSO IPPC SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo e data Firma del Gestore 1 SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Legenda 2.1.1 consumo
Capitolo 6 Risultati pag. 349
Capitolo 6 Risultati pag. 349 Figura 6.106. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per toluene. Capitolo 6 Risultati pag. 350 I valori medi di concentrazione di toluene dovuti alle sole sorgenti
Impatto ambientale delle emissioni dei termovalorizzatori: Il caso dell impianto di Acerra
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA TRIENNALE Impatto ambientale delle emissioni
Capitolo 6 Risultati pag Figura Visualizzazione della mappa di concentrazione media annua per il Pb.
Capitolo 6 Risultati pag. 227 6.1.7. Piombo (Pb) Figura 6.10. Visualizzazione della mappa di concentrazione media annua per il Pb. I valori di concentrazione calcolati per il piombo come effetto dovuto
Capitolo 6 Risultati pag. 412
Capitolo 6 Risultati pag. 412 Figura 6.154. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per Pb. Capitolo 6 Risultati pag. 413 I valori medi di concentrazione di Pb dovuti alle sole sorgenti di traffico
RISCHI ED OPPORTUNITÀ DEL
PROGETTO LIFE DERRIS I INCONTRO DI CO-DESIGN RISCHI ED OPPORTUNITÀ DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO 21 Giugno 2017 Centro Ricerche SMAT - Elisa Brussolo, PhD I cambiamenti climatici ed il ciclo idrico integrato
Capitolo 6 Risultati pag Figura Confronto benzene sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 457 Figura 6.182. Confronto benzene sistema rifiuti e riscaldamento 2003-2007. Nel passaggio fra la situazione attuale a quella ipotetica futura di cogenerazione con teleriscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 382
Capitolo 6 Risultati pag. 382 generazione del calore per riscaldamento urbano, ed è comunque uniformemente distribuita sui quadranti interessati dal teleriscaldamento, con maggiore effetto su quelli più
SCHEDA 2B - DATI E NOTIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE
SCHEDA 2B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 2 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 2 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)
IMPIANTO R.I.ECO (Via Belvedere 5 Comune di Mirandola)
IMPIANTO R.I.ECO (Via Belvedere 5 Comune di Mirandola) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore:
Capitolo 6 Risultati pag. 367
Capitolo 6 Risultati pag. 367 Figura 6.114. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per IPA. Capitolo 6 Risultati pag. 368 I valori medi di concentrazione di IPA dovuti alle sole sorgenti puntuali
6.2. Risultati simulazioni sorgenti lineari significative
Capitolo 6 Risultati pag. 241 6.2. Risultati simulazioni sorgenti lineari significative 6.2.1. Concentrazioni medie annuali Per le sorgenti lineari significative (infrastrutture stradali a maggiore volume
IMPIANTO DI FOSSOLI (Via Valle n. 21 Comune di Carpi)
IMPIANTO DI FOSSOLI (Via Valle n. 21 Comune di Carpi) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore:
AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA Impianto di incenerimento (Cod.( IPPC 5.2) Impianto di trattamento chimico fisico (Cod.(
IMPIANTO DI MEDOLLA (Via Campana n. 16 Comune di Medolla)
IMPIANTO DI MEDOLLA (Via Campana n. 16 Comune di Medolla) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore:
Capitolo 6 Risultati pag. 332
Capitolo 6 Risultati pag. 332 Figura 6.96. Superamenti della soglia di 10 pg/m 3 (concentrazione media oraria) di IPA. La figura mostra il numero di ore di superamento della soglia di 10 pg/m 3, che risulta
Impianto di termotrattamento dei rifiuti attivo a Falascaia tra il 1974 e il 1988: stima del contenuto di PCDD/F nei suoli
Impianto di termotrattamento dei rifiuti attivo a Falascaia tra il 1974 e il 1988: stima del contenuto di PCDD/F nei suoli Le stime di deposizione al suolo Una prima stima per eccesso della concentrazione
Barriera idraulica, trattamento e scarico delle acque
Caffaro e Brescia I nuovi dati Barriera idraulica, trattamento e scarico delle acque Valutazione dell efficacia della messa in sicurezza Brescia, 20 Ottobre 2015 Relatore: D.ssa Tiziana Frassi ARPA Dipartimento
Analisi di rischio sanitario-ambientale nelle procedure di bonifica: strumento per il dimensionamento di interventi sostenibili e mirati
Analisi di rischio sanitario-ambientale nelle procedure di bonifica: strumento per il dimensionamento di interventi sostenibili e mirati Daniela Fiaccavento- ARPAV TV Provincia di Treviso 12 dicembre 2014
Ampliamento parco a tema Miragica verifica di assoggettabilità al V.I.A.
PIANO DI LAVORO La presente relazione intende illustrare il Piano di lavoro per la redazione dei lavori di AMPLIAMENTO DEL PARCO A TEMA MIRAGICA nel comune di Molfetta, da realizzare nell area identificata
IMPIANTO DI RONCOBOTTO (Via Isola Ronchi Comune di Zocca)
IMPIANTO DI RONCOBOTTO (Via Isola Ronchi Comune di Zocca) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore:
SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale
IMPIANTO/COMPLESSO IPPC Realizzazione del terzo modulo di discarica a servizio dell'impianto di Trattamento di Coldianu COMUNE DI OZIERI SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo
IMPIANTO DI MIRANDOLA (Via Belvedere n.5/c Comune di Mirandola)
IMPIANTO DI MIRANDOLA (Via Belvedere n.5/c Comune di Mirandola) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi con capacità superiore a 10 ton/giorno Impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale
IL BILANCIO AMBIENTALE D AREA DELLA ZONA INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
IL BILANCIO AMBIENTALE D AREA DELLA ZONA INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO INDICE L Accordo sulla Chimica a Porto Marghera Perché il Rapporto Ambientale di Area I soggetti partecipanti
AGENZIA REGIONALE PER LA TUTELA DELL AMBIENTE DISTRETTO PROVINCIALE DI PESCARA Cod. Fisc.: P. I.V.A.:
Aggiornamento risultati delle attività di monitoraggio svolte a seguito dell incendio la ditta Terra Verde nel Comune di Città S. Angelo (PE) Nelle precedenti relazioni (a cui si rimanda) sono state riportate
Valutazione dell impatto sull atmosfera ed ottimizzazione delle attività di controllo di inceneritori con l ausilio di modelli numerici
Valutazione dell impatto sull atmosfera ed ottimizzazione delle attività di controllo di inceneritori con l ausilio di modelli numerici WORKSHOP I controlli di Arpa agli impianti di incenerimento dei rifiuti
Inquinamento Alterazione delle caratteristiche chimiche, fisiche e/o batteriologiche di un acqua che la renda inidonea all uso cui è destinata
Inquinamento Alterazione delle caratteristiche chimiche, fisiche e/o batteriologiche di un acqua che la renda inidonea all uso cui è destinata Concetto di inquinamento (D. Lgs. 152/2006) "introduzione
L analisi di rischio: cenni di inquadramento
SALA CONVEGNI DUEMILADIECI MUGGIA (TS) L Analisi di Rischio nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste - 5 luglio 2011 L analisi di rischio: cenni di inquadramento normativo o e presentazione e di casi
Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti areali diffuse
Capitolo 6 Risultati pag. 442 Confronto termovalorizzatore a Ponte di Maccione sorgenti areali diffuse Nei grafici successivi si riportano mappe di incidenza relativa che permettono di porre a confronto
Azienda Cantonale dei Rifiuti Rapporto Ambientale 2011
AZIENDA CANTONALE DEI RIFIUTI RAPPORTO AMBIENTALE 2011 Azienda Cantonale dei Rifiuti Rapporto Ambientale 2011 ICTR, prestazioni ambientali 2011 In seguito al collaudo avvenuto nel 2010, dal 2011 l'impianto
Oggetto: Trasmissione delle risultanze della Caratterizzazione e/o Analisi di Rischio sito specifica (AdR). (art c.4 del DLgs.
Allegato parte integrante - 6 MODULO E - Bonifiche Carta libera Alla Provincia/Arpae Al Comune di All'AUSL di Oggetto: Trasmissione delle risultanze della Caratterizzazione e/o Analisi di Rischio sito
INFORMAZIONI GENERALI SUL SITO
ALLEGATO A3 Bis - SCHEDA INFORMATIVA INFORMAZIONI GENERALI SUL SITO Codice di identificazione del sito (n ordine regionale) Codice/i di altro/i siti collegati (n ordine regionale) Individuazione del sito
Università degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO
1. PREMESSA 1 2. RISCONTRO ALLA NOTA DI SERVIZIO COMPETITIVITÀ SISTEMA AGRO ALIMENTARE 2
1. PREMESSA 1 2. RISCONTRO ALLA NOTA DI SERVIZIO COMPETITIVITÀ SISTEMA AGRO ALIMENTARE 2 1. PREMESSA La presente relazione è da intendersi quale relazione integrativa volontaria redatta a seguito del parere
3.2 AMBIENTE IDRICO (14, 20)
3.2 AMBIENTE IDRICO (14, 20) 3.2.1 Prelievi e fabbisogni idrici dell impianto Le esigenze idriche connesse con la realizzazione dell impianto sono stimabili durante la fase di costruzione in circa 70 m
ORDINE DEI GEOLOGI DELL ORDINE DEI GEOL A TOSCANA
ORDINE DEI GEOLOGI DELLA TOSCANA 9 dicembre 2008 Elaborato a se stante, autonomo La relazione idrogeologica Mirata al tipo di progetto da supportare ma deve comunque sempre contenere informazioni sulla
ANALISI DELL IMPATTO DELLE DIVERSE FONTI DI INQUINAMENTO SUL TERRITORIO BRESCIANO. IL RUOLO DEL TELERISCALDAMENTO
ANALISI DELL IMPATTO DELLE DIVERSE FONTI DI INQUINAMENTO SUL TERRITORIO BRESCIANO. IL RUOLO DEL TELERISCALDAMENTO PM10 PM2.5 Emissioni di NO x del riscaldamento residenziale (t/a) Ripartizione % delle
Life SIAM - Analisi di Sostenibilità Valutazione Significatività rev. 01 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA
Premessa VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA Per l analisi e la valutazione dell area industriale ci ispireremo all approccio DPSIR. Gli indicatori ambientali/socio-economici saranno suddivisi secondo le
Autorizzazione Integrata Ambientale - Direttiva IPPC REPORT ANNUALE PER L'INVIO DEI DATI DI AUTOCONTROLLO
Autorizzazione Integrata Ambientale - Direttiva IPPC REPORT ANNUALE PER L'INVIO DEI DATI DI AUTOCONTROLLO Modello generale per tutte le attività dell'allegato VIII, del D. Lgs 152/26 e smi ANAGRAFICA AZIENDA
PROGETTARE IN MODO SOSTENIBILE: Divenire gli artefici di un futuro energetico sostenibile
PROGETTARE IN MODO SOSTENIBILE: Divenire gli artefici di un futuro energetico sostenibile Giovanna Villari Milano, 9 Marzo, 2009 SAIPEM BUSINESS Realizzare impianti per l industria energetica compatibili
SCHEDA «INT 8»: COMBUSTIONE OLI USATI 1
SCHEDA «INT 8»: COMBUSTIONE OLI USATI 1 Qualifica professionale e nominativo del responsabile combustione oli usati: IMMAGAZZINAMENTO PRELIMINARE Codice CER Tipologia olio usato Descrizione Provenienza
COMUNICATO STAMPA CENTRALE A2A DI MONFALCONE: STUDIO SCIENTIFICO CONFERMA LA SUA MARGINALITA SULL IMPATTO AMBIENTALE DEL TERRITORIO.
COMUNICATO STAMPA CENTRALE A2A DI MONFALCONE: STUDIO SCIENTIFICO CONFERMA LA SUA MARGINALITA SULL IMPATTO AMBIENTALE DEL TERRITORIO. PRESENTATO LO STUDIO ARIANET SUL CONTRIBUTO DELLE PRINCIPALI FONTI EMISSIVE
Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Lillianes 2013
Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Lillianes 2013 Perché Le simulazioni modellistiche effettuate da ARPA per la valutazione della qualità dell aria, in occasione della zonizzazione ai sensi
Indicazioni operative per la valutazione degli impatti delle emissioni in atmosfera sulla qualità dell aria
Indicazioni operative per la valutazione degli impatti delle emissioni in atmosfera sulla qualità dell aria Estratto dalla bozza di linee guida ARPA-FVG per i piani di monitoraggio Le autorizzazioni per
SINTESI DELLO STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE DELL AREA CIRCOSTANTE IL TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO
SINTESI DELLO STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE DELL AREA CIRCOSTANTE IL TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO Novembre 2007 INDICE 1 PREMESSA...3 2 COMPONENTE ATMOSFERA...4 3 MONITORAGGIO COMPONENTE
Porto Turistico Giardini Naxos (PTGN) Valutazione Ambientale Strategica. Questionario per la consultazione preliminare.
(PTGN) Valutazione Ambientale Strategica Questionario per la consultazione Pagina 1 di 7 Dati del Compilatore Ente Servizio/Dipartimento me Cognome Telefono Fax E-mail to internet 1. Con riferimento Quadro
MODULO_C Trasmissione dati relativi alla caratterizzazione svolta
26 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 12 del 24.3.2010 MODULO_C Trasmissione dati relativi alla caratterizzazione svolta MITTENTE: Soggetto obbligato DESTINATARI: Comune di Provincia
1. PREMESSA 2 2. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE CORSI D ACQUA 5 3. STATO DI FATTO 6 4. CARATTERISTICHE IDRAULICHE DI PORTATA TRATTI TOMBATI 7
INDICE 1. PREMESSA 2 2. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE CORSI D ACQUA 5 3. STATO DI FATTO 6 4. CARATTERISTICHE IDRAULICHE DI PORTATA TRATTI TOMBATI 7 5. COMPATIBILITA IDRAULICA E CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO (Classe delle lauree in Ingegneria Civile ed Ambientale, Classe N. L-7) DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
Il caso Lomellina : impatto sul comparto acqua
IMPATTO AMBIENTALE CONNESSO CON LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE Mortara, 28 APRILE 2011 Il caso Lomellina : impatto sul Giorgio Bertanza Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale Università
Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura
Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia San Vito al Tagliamento 12 maggio 2015 Il modello
Ing. Francesco Marinelli -
Comunicazione della Commissione UE al Consiglio, al Parlamento Europeo, Al Comitato Economico e Sociale Europeo e Al Comitato delle Regioni: Verso una strategia tematica sull ambiente Urbano: Bruxelles
Approccio modellistico integrato per la gestione delle cave del Consorzio per la Valorizzazione del Travertino a Guidonia
Approccio modellistico integrato per la gestione delle cave del Consorzio per la Valorizzazione del Travertino a Guidonia Ing. Alessandra Colletti Ing. Davide Persi Dott. Geol. Marco Bersano Begey Italian
INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI IN ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA AUTO OIL E AI FINI DEL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA DEL RECUPERO ZOLFO
INDICE GENERALE INDICE CAPITOLO 1 1. PREMESSA 1.1 INQUADRAMENTO GENERALE 1.2 MOTIVAZIONI E FINALITÀ DELLO STUDIO 1.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 1.3.1 Compatibilità ambientale 1.3.2 Tutela delle acque 1.3.3
Stato ambientale delle acque in Piemonte
Il Piano di Gestione del fiume Po 2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Incontro regionale di informazione pubblica Stato ambientale delle acque in Piemonte Antonietta Fiorenza ARPA Piemonte Struttura Specialistica
STUDIO DI FATTIBILITA AMBIENTALE COMPLETAMENTO OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA PIAZZALE SALANDRA
STUDIO DI FATTIBILITA AMBIENTALE COMPLETAMENTO OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA PIAZZALE SALANDRA 1. Premessa Nel rispetto del Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di LL.PP. si rende
Documento scaricato da
22.4.2009 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 102/7 II (Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria) DECISIONI COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del
(Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria) DECISIONI COMMISSIONE
22.4.2009 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 102/7 II (Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria) DECISIONI COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del
Figura 3: Ricostruzione tridimensionale della superficie piezometrica riferita alla falda superficiale (v. Fig. 2)
Figura 3: Ricostruzione tridimensionale della superficie piezometrica riferita alla falda superficiale (v. Fig. 2) In particolare i valori di piezometria sono risultati più bassi rispetto a quelli del
STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN LOMBARDIA
Convegno: Vizi e virtù delle acque per il consumo umano. Gestione idrica e azioni per il risanamento della falda dai principali inquinanti Milano, 17 giugno 2011 STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Analisi quali-quantitativa delle acque di dilavamento meteorico in ambito rurale
Università degli Studi di Udine Analisi quali-quantitativa delle acque di dilavamento meteorico in ambito rurale Argomento di ricerca: qualità e trasporto acque di runoff (2016) Le acque di dilavamento
Provincia di Reggio Calabria
Provincia di Reggio Calabria Settore Ambiente Energia Demanio Idrico e Fluviale Protezione Civile L impianto di termovalorizzazione ed il ciclo integrato di gestione dei rifiuti: La procedura di autorizzazione
ACTV S.p.A provvede ad aggiornare l elenco degli aspetti ambientali secondo la metodologia descritta di seguito.
MODALITA OPERATIVA ASPETTI AMBIENTALI ACTV S.p.A provvede ad aggiornare l elenco degli aspetti ambientali secondo la metodologia descritta di seguito. L analisi ambientale generale, ed eventualmente quella
DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA
DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia TOLMEZZO 5 maggio 2015 Linee di indirizzo Corsi d acqua/tratti
TERMO VALORIZZATORE CORTEOLONA
TERMO VALORIZZATORE CORTEOLONA COSA FA IL TERMOVALORIZZATORE DI CORTEOLONA Recupera e trasforma in elettricità l energia contenuta nei rifiuti non utilmente riciclabili come materiali. L impianto sorge
ALBISOLA rapporto ambientale
APPENDICE A INTRODUZIONE Nei paragrafi successivi si riporta una sintesi dei dati, attualmente disponibili, che consentono di documentare e quantificare gli impatti dell Ente, e di valutare i processi
La legislazione applicata agli impianti di incenerimento: esempi pratici
La legislazione applicata agli impianti di incenerimento: esempi pratici Maria Serena Bonoli Tecnico Ambientale - Servizio Territoriale Sezione ARPA Forlì - Cesena Rimini 31 maggio 2005 Quadro normativo:
I fronti d aria. Sono delle superfici di contatto tra due differenti masse d aria: Fronte caldo. Fronte freddo. Fronte occluso. Fronte stazionario
I fronti d aria Sono delle superfici di contatto tra due differenti masse d aria: Fronte caldo Fronte freddo Fronte occluso Fronte stazionario Le perturbazioni Si originano dai movimenti delle masse d
5 Controlli e monitoraggi ambientali
5 Controlli e monitoraggi ambientali Gli impianti oggetto del programma ERAS sono assoggettati alla disciplina IPPC e svolgono quindi la loro attività sulla base dell Autorizzazione Integrata Ambientale
La qualità dell aria nella città di Aosta
La qualità dell aria nella città di Aosta Principali fonti di inquinamento della città Riscaldamento domestico Traffico veicolare Industria Le misure della rete di monitoraggio ad Aosta Particolato Ossidi
2. Vulnerbilità degli acquiferi
Zona non satura Zona non satura o non saturo o zona vadosa: zona al di sopra della falda (zona satura) - Infiltrazione: flusso in condizioni non sature - Filtrazione: flusso saturo Proprietà idriche del
IMPIANTO DI CA ZECCONE (Località Cà Zeccone Comune di Pavullo)
IMPIANTO DI CA ZECCONE (Località Cà Zeccone Comune di Pavullo) Discarica per rifiuti speciali non pericolosi Impianto non soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale Gestore: Comune di Pavullo. La
SINTESI DELLO STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE DELL AREA CIRCOSTANTE IL TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO
SINTESI DELLO STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE DELL AREA CIRCOSTANTE IL TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO Novembre 2007 INDICE 1 PREMESSA...3 2 COMPONENTE ATMOSFERA...3 2.1 Indagine sullo
7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI
7 VALUTAZIONE DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE NELLA ZONA DI CERASOLO AUSA IN PROVINCIA DI RIMINI 7.1 Introduzione I modelli sono uno strumento per la valutazione della qualità
PROGETTO ACCIAIERIE Osservatorio qualità dell aria - Aosta, 08/05/2018
PROGETTO ACCIAIERIE PROGETTO ACCIAIERIE OBIETTIVI E STRATEGIE OBIETTIVO Definire un metodo per la valutazione degli impatti sull ambiente provocati dagli impianti di produzione dell acciaio di seconda
ZAMBON GROUP S.P.A. INTEGRAZIONI PROGETTO ESECUTIVO ALL.03 BILANCIO IDRICO
ZAMBON GROUP S.P.A. LAVORI DI BONIFICA DEI TERRENI E DELLE ACQUE SOTTERRANEE DELL EX AREA INDUSTRIALE DI VIA CAPPUCCINI A VICENZA. INTEGRAZIONI ALL.03 BILANCIO IDRICO Via G. Galilei, 16 20090 Assago (MI)
Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente
Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività 2015 - Programmazione 2016 Ambiente Da tempo è noto che l ambiente in cui viviamo rappresenta un importante determinante
STUDIO DI FATTIBILITA AMBIENTALE
STUDIO DI FATTIBILITA AMBIENTALE 1. Premessa Nel rispetto del Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di LL.PP. si rende necessario, tra l altro, lo studio di fattibilità ambientale dell
Delia Boccardo, Roberto Gaveglio, Gabriele Domini, Nicola Bentivoglio e Anna De Fina. REMTECH 2018 Sessione ANALISI DI RISCHIO SANITARIO E AMBIENTALE
NEL SOTTOSUOLO A SEGUITO DI SVERSAMENTI ACCIDENTALI PER LA PIANIFICAZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI RECETTORI Delia Boccardo, Roberto Gaveglio, Gabriele Domini, Nicola Bentivoglio e Anna
Ragione Sociale Partita Iva comune indirizzo tel. fax Dati della sede operativa/impianto (se diversi dalla sede legale)
PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 Norme in Materia Ambientale non in pubblica
COMUNE DI PIETRASANTA
COMUNE DI PIETRASANTA PROVINCIA DI LUCCA OGGETTO: Variante Generale al P.R.G.C. vigente ai sensi della L.R. 5/95. RELAZIONE TECNICA AREA VIA VERSILIA (Marina di Pietrasanta) La Variante urbanistica si
POLITECNICO DI TORINO
POLITECNICO DI TORINO Vittorio Verda Dipartimento Energia POMPE DI CALORE GEOTERMICHE Il calore della terra a casa nostra. La Geotermia: cos è, come funziona, quanto si risparmia Pompe di calore a compressione
TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA
TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA MONITORAGGIO AMBIENTALE - FASE ANTE OPERAM Componente acque sotterranee Obiettivi specifici Descrizione dell area
MODULO_D Trasmissione dati relativi ai risultati dell Analisi di Rischio elaborata.
32 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 12 del 24.3.2010 MODULO_D Trasmissione dati relativi ai risultati dell Analisi di Rischio elaborata. MITTENTE: Soggetto obbligato DESTINATARI:
LCA a supporto della progettazione: la terza linea del termovalorizzatore di Padova
Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università degli Studi di Padova LCA a supporto della progettazione: la terza linea del termovalorizzatore di Padova Ecomondo
Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs.
Rapporto tecnico istruttorio a supporto della valutazione di domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D. Lgs. 59/05 Numero del rapporto: 8/SEXIES/BN Ditta: I.Me.Va. SpA Sede e