ORDINANZA 3274 DEL 20 MARZO 2003

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1 BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio 2004 ASPETTI GENERALI dell Ordinanza 3274 e della Nuova Normativa Tecnica Criteri di progetto e verifiche di sicurezza Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVI EDIFICI 5. EDIFICI ESISTENTI (cenno) 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Universitàdi Napoli Federico II BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVI EDIFICI 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II 1

2 ORDINANZA 3274 DEL 20 MARZO 2003 ORDINANZA Presidenza del Consiglio n del 20 marzo 2003 (G.U. n. 105, 8 maggio 2003) 4 ARTICOLI Allegato 1: Criteri per l individuazione delle zone sismiche (4 zone tutta l Italia) Allegato 2: Norme tecniche per la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici (100 pagine) Allegato 3: Progetto sismico dei ponti Allegato 4: Progetto sismico di opere di fondazione e di sostegno dei terreni ORDINANZA, ART Le regioni provvedono,ai sensi BASSANINI e sulla base dei criteri generali di cui all allegato 1, all individuazione, formazione ed aggiornamento dell elenco delle zone sismiche. In zona 4 è lasciata facoltà alle singole regioni di introdurre o meno l obbligo della progettazione antisismica 2. Per le opere i cui lavori siano già iniziati e per le opere pubbliche già appaltate o i cui progetti siano stati già approvati alla data della presente ordinanza, possono continuare ad applicarsi le norme tecniche e la classificazione sismica vigenti. Per il completamento degli interventi di ricostruzione in corso continuano ad applicarsi le norme tecniche vigenti. In tutti i restanti casi, fatti salvi gli edifici ed le opere di cui al comma 3, la progettazione dovrà essere conforme a quanto prescritto dalla nuova classificazione sismica di cui al comma 1, con la possibilità, per non oltre 18 mesi (8 novembre 2004), di continuare ad applicare le norme tecniche vigenti. ORDINANZA, ART E fatto obbligo di procedere a verifica, da effettuarsi a cura dei rispettivi proprietari, ai sensi delle norme di cui ai suddetti allegati, sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Le verifiche di cui al presente comma dovranno essere effettuate entro 5 anni dalla data della presente ordinanza e riguardare in via prioritaria edifici ed opere pubbliche delle zone sismiche 1 e 2, secondo quanto previsto nell allegato 1 5. Nel caso di opere progettate secondo le norme vigenti successivamente al 1984 e relative, rispettivamente, alla I categoria per quelle situate in zona 1,, non è prescritta l esecuzione di una nuova verifica di adeguatezza alla norma 2

3 3. E fatto obbligo di procedere a verifica, da effettuarsi a cura dei rispettivi proprietari, VULNERABILITA ai sensi delle norme di cui ai suddetti allegati, sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Le verifiche di cui al presente comma dovranno essere effettuate entro 5 anni dalla data della presente ordinanza e riguardare PERICOLOSITA in via prioritaria edifici ed opere pubbliche delle zone sismiche 1 e 2, secondo quanto previsto nell allegato 1 ESPOSIZIONE RISCHIO SISMICO= =VULNERABILITA x PERICOLOSITA x ESPOSIZIONE In definitiva: ANALISI RISCHIO SISMICO sistematica in ITALIA Ordinanza 3274; NUOVI principi normativi NORMA PRESTAZIONALE CALCOLO AGLI STATI LIMITE DUTTILITA, GERARCHIA DELLE RESISTENZE, REGOLARITA STRUTTURALE, COEFFICIENTE DI STRUTTURA, DETTAGLI COSTRUTTIVI ISOLAMENTO SISMICO ( Dissipazione, ) NORME SPECIFICHE PER LA PROGETTAZIONE DEI PONTI EDIFICI ESISTENTI, indicazioni sulla valutazione, rinforzo con FRP, BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVI EDIFICI 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II 3

4 Globo terrestre 225 milioni Anni fa 200 milioni Anni fa 135 milioni Anni fa 65 milioni Anni fa OGGI Distribuzione terremoti nel mondo / placche tettoniche 4

5 Sismicità del Mediterraneo M>4 Accelerazioni conseguenti alle Zone sismogenetiche 0.15g 0.25 g Zona 2: a g =0.25g Periodo di ritorno 475 anni Allegato 1 Ordinanza

6 ANCONA (1972): a max = g SAN SALVADOR (1985): a max = g NAHANNI (1985): a max = 1.10 g CILE (1985): a max = g KOBE (1995): a max = g TAIWAN (1999): a max > g IZMIT TURCHIA (1999): a max > g Nocera Umbra: 0.556g M 4.5 M 5.9 Colfiorito: 0.444g M g Esempio di dati acquisiti durante la sequenza Umbria- Marche,1997 M 5.6 Stazione Dist.faglia (km) PGA NS (g) PGA VT (g) PGA EW (g) COLFIORITO NOCERA UMBRA MONTE FIEGNI scossa del 16/9/1997 alle ore 2:33 CASTELNUOV O (Assisi) BEVAGNA MATELICA CASCIA SPOLETO MONTELUCO FORCA CANAPINE GUBBIO (Piana) LEONESSA RIETI

7 Stazione Dist.faglia PGA NS (g) PGA VT (g) PGA EW (g) (km) COLFIORITO NOCERA UMBRA MATELICA scossa del 16/9/1997 alle ore 11:40 CASTELNUOVO (Assisi) MONTE FIEGNI BEVAGNA GUBBIO (Piana) GUBBIO CASCIA FORCA CANAPINE PIETRALUNGA CAGLI LEONESSA RIETI SENIGALLIA PEGLIO PENNABILLI Registrazione M L D f (km) Assisi EW 26/09/97 2:33 Assisi NS 26/09/97 11:40 Assisi EW 26/09/97 11:40 Cerreto dispoletons 26/09/97 2:33 Cerreto dispoleto EW 26/09/97 2:33 Cerreto dispoletons 26/09/97 11:40 Cerreto dispoleto EW 26/09/97 11:40 Cascia NS 19/09/79 Cascia EW 19/09/79 Villetta BarreaNS 11/5/84 Villetta Barrea EW 11/5/84 PietralungaNS 29/04/84 Pietralunga EW 29/04/84 NoceraUmbra NS 29/04/84 NoceraUmbra EW 29/04/84 PGA (g) C y (g) T Cy (s) E I (cm 2 /s 2 ) T EI. (s) A EI (0-4) (cm 2 /s ) Ordinanza 3274 Zona 4 Zona3 Zona 2 Zona 1 7

8 Caserta Napoli Benevento Avellino Salerno Esempio in Zona 1 (Benevento) Periodo di Ritorno 475 anni Probabilità di superamento in 50 anni del 10% a g compreso fra 0.25g e 0.35g Periodo di Ritorno 72 anni Probabilità di superamento in 50 anni del 50% a g compreso fra 0.10g e 0.14g Recenti Terremoti rilevanti in Campania 1883, Casamicciola, M=4.9, 2313 vittime 1930, Irpinia, M=6.5, 1500 vittime 1962, Irpinia, 12 vittime 1980, Campano-Lucano, M=6.8, 4441 vittime 8

9 Napoli, 1930 Napoli, 1962 Vittima a Via Settembrini Allegato 2: NORME TECNICHE PER IL PROGETTO, LA VALUTAZIONE E L ADEGUAMENTO SISMICO DEGLI EDIFICI Criteri generali 1 OGGETTO DELLE NORME 2 REQUISITI DI SICUREZZA 3 AZIONE SISMICA 4 CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE 9

10 Progettazione degli Edifici Nuovi Capitoli da 5 a 10: STRUTTURE CON DIVERSI MATERIALI 5. EDIFICI CON STRUTTURA IN CEMENTO ARMATO 6. EDIFICI IN ACCIAIO 7. EDIFICI IN STRUTTURA COMPOSTA ACCIAIO- CALCESTRUZZO 8. EDIFICI CON STRUTTURA IN MURATURA 9 EDIFICI CON STRUTTURA IN LEGNO 10 EDIFICI ISOLATI 11 EDIFICI ESISTENTI BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVI EDIFICI 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II 2. REQUISITI DI SICUREZZA 2.1 Sicurezza nei confronti della stabilità (stato limite ultimo) Sotto l effetto della azione sismica di progetto, le strutture degli edifici, ivi compresi gli eventuali dispositivi antisismici di isolamento e/o dissipazione, pur subendo danni di grave entità agli elementi strutturali e non strutturali, devono mantenere una residua resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali e l intera capacità portante nei confronti dei carichi verticali RIFERIMENTO A PERIODO DI RITORNO 475 ANNI; 10% PROBABILITA DI SUPERAMENTO IN 50 ANNI 2.2 Protezione nei confronti del danno (stato limite di danno) Le costruzioni nel loro complesso, includendo gli elementi strutturali e non strutturali, ivi comprese le apparecchiature rilevanti alla funzione dell edificio, non devono subire danni gravi ed interruzioni d uso in conseguenza di eventi sismici che abbiano una probabilità di occorrenza più elevata di quella dell azione sismica di progetto. RIFERIMENTO A 50% DI PROBABILITA DI SUPERAMENTO IN 50 ANNI (PERIODO DI RITORNO DI CIRCA 72 ANNI) 10

11 3.1 Categorie di suolo di fondazione 3. AZIONE SISMICA A Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi, Vs superiore a 800 m/s B Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, Vs fra 360 m/s e 800 m/s C Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate o di argille di media consistenti, Vs fra 180 m/s e 360 m/s D Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, Vs minore di 180 m/s E profili di terreno costituiti da strati superficiali alluvionalisimili a C o D e spessore compreso fra 5 e 20 m, giacente su strato con Vs maggiore 800 m/s Vs è la velocità media di propagazione entro 30 m di profondità delle onde di taglio Metodi di analisi a) Analisi statica lineare (costruzioni regolari in pianta, introduzione degli effetti torsionali) b) Analisi dinamica modale da considerarecome metodo base per la verificasismica c) Analisi statica non lineare ovalutare i rapporti di sovraresistenza a u /a 1 overificare l effettiva distribuzione della domanda inelastica in edifici progettati con il fattore di riduzione q oprogettare gli edifici di nuova costruzione (in sostituzione dei metodi di analisi lineare) ovalutare la capacità di edifici esistenti d) Analisi dinamica non lineare (richiede l uso di accelerogrammi) IMPORTANZA DEI MODI SUPERIORI 11

12 Se/ag 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Spettri elastici 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3, sec, Vecchia Norma T [sec] Vecchia normativa: Suolo A Suolo B, C, E Suolo D Coefficiente di fondazione e compreso fra 1.0 e 1.3 Se/ag 0.25g 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 Spettri elastici 0.78g 0.84g Gran parte del Comune di Napoli 0.625g Banco di tufo a meno di 5m zona Norma 2 / Napoli 0 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 T [sec] Suolo A Suolo B, C, E Suolo D Parte Area Orientale di Napoli 3.2 CALCOLO DELL AZIONE SISMICA SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICO SPETTRO DI PROGETTO PER LO STATO LIMITE ULTIMO Da quello elastico, ridotto dal Fattore di struttura q; riduzione proporzionale tranne che fra 0 e T B SPETTRO DI PROGETTO PER LO STATO LIMITE DI DANNO Da quello elastico, ridotto proporzionalmente mediante il fattore

13 Ηi i GERARCHIA DELLE αf i RESISTENZE I meccanismi duttili si devono attivare prima di quelli fragili Taglio totale alla base αf=σα F i -Sovraresistenza -Duttilità -Gerarchia delle Resistenze -Regolarità REGOLARITA DUTTILITA Misura della capacità della struttura Le strutture irregolari hanno interstory drift ratio (i) = i Ηi comportamento più incerto α u F Capacità di dissipare energia in campo plastico α 1 FEs. Telai Duttilità multipiano in c.a.: q variabile δ fra y δ 3.3 e 5.8 u q -FATTORE DI STRUTTURA SOVRARESISTENZA Ulteriore risorsa in campo plastico strutture Università iperstatiche del Sannio, 17 Febbraio 2004 Se/ag 0.35g 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 Spettri elastici 1.09g 0.875g 1.18g zona 1 (BN) 0 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 T [sec] Suolo A Suolo B, C, E Suolo D S d (g ) 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 T (sec ) S d (g ) 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 SLU, q=5.85 Suolo B, C, E SLD Riduzione 2.5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 Università 2,5 del Sannio, 3,0 17 Febbraio 3, ,0 T (sec ) 13

14 Forza Forza Forza Caratteristiche generali degli edifici Gli edifici devono possedere per quanto possibile caratteristiche di semplicità, simmetria, iperstaticità e regolarità. Si definisce regolare un edificio che soddisfa sia i criteri di regolarità in pianta che quelli in elevazione. Gli edifici non regolari sono penalizzati in termini di entitàdelle azioni sismiche orizzontali. a) Criteri di regolarità in pianta -Configurazione in pianta compatta ed approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali; -Configurazione in pianta inscritta in un rettangolo con rapporto frai lati inferiorea 4; -Rientri e sporgenze di lunghezza non superiore al 25% della dimensione nella stessa direzione; -I solai possono essere considerati infinitamente rigidi nel proprio piano. b) Criteri di regolarità in elevazione -Tutti i sistemi resistenti verticali dell edificio (telai, pareti) si estendono per l intera altezza dell edificio; -Masse e rigidezze rimangono costanti o si riducono progressivamente dalla base alla cima con variazioni non superiori al 20% fra un piano e l altro; -Rapporti fra le resistenze effettiva e quelle richieste, per i diversi piani, con variazioni inferiori al 20%; -Restringimenti progressivi dell edificio con l altezza. Ad ogni piano il rientro non deve superare il 30% della corrispondente dimensione al piano terra ed il 10% della corrispondente dimensione del piano immediatamente inferiore. GERARCHIA DELLE RESISTENZE (CORRETTA!) Anello duttile meno resistente Anello fragile piu resistente Comportamento GLOBALE DUTTILE RESISTENZA GLOBALE CONDIZIONATA DALL ANELLO DUTTILE = + Spostamento Spostamento Spostamento 14

15 Forza Forza Forza GERARCHIA DELLE RESISTENZE (ERRATA!) Anello duttile più resistente Anello fragile meno resistente Comportamento GLOBALE FRAGILE RESISTENZA GLOBALE CONDIZIONATA DALL ANELLO FRAGILE = + Spostamento Spostamento Spostamento GERARCHIA DELLE RESISTENZE (es. c.a.) NELLA SEZIONE: CALCESTRUZZO / ACCIAIO NEGLI ELEMENTI (Travi, Pilastri, Pareti): TAGLIO / FLESSIONE NEI TELAI: PILASTRI / TRAVI Comportamenti sismicamente equivalenti Forza I COMPORTAMENTI SONO EQUIVALENTI (Per il sisma dello SLU) Comportamento ELASTICO Comportamento B Più RESISTENZA, meno DUTTILITA Comportamento A Più DUTTILITA, meno RESISTENZA Spostamento 15

16 CRITERIO DELLA STESSA ENERGIA CRITERIO DELLO STESSO SPOSTAMENTO Park & Paulay 1975 Comportamenti sismicamente equivalenti Forza ESEMPIO: Si può ridurre l azione elastica mediante un FATTORE DI RIDUZIONE 4 SE la struttura ha DUTTILITA 4 (es. T>T C, criterio max spostamento) F e F B F A A B U Fe δ = F δ B u B Fe δ = F δ Fattore di riduzione q = Duttilità Spostamento A A u STATO LIMITE ULTIMO 4.11 VERIFICHE DI SICUREZZA Le verifiche allo stato limite ultimo dovranno essere effettuate per l azione sismica di progetto (Spettro di 3.2.5) STATO LIMITE DI DANNO Per l azione sismica di progetto (Spettro di 3.2.6) dovrà essere verificato che gli spostamenti strutturali non producano danni tali da rendere temporaneamente inagibile l edificio. Questa condizione si potrà ritenere soddisfatta quando gli spostamenti di interpiano d r sano inferiori ai limiti indicati nel seguito: a) Per edifici con tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la deformabilità della stessa: d r <0.005h b) Per edifici con tamponamenti collegati elasticamente alla struttura: d r <0.0075h c) Per edifici con struttura portante in muratura ordinaria: d r <0.003h d) Per edifici con struttura portante in muratura armata: d r <0.005h 16

17 BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVI EDIFICI 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II Progettazione degli Edifici Nuovi Capitoli da 5 a 10: STRUTTURE CON DIVERSI MATERIALI 5. EDIFICI CON STRUTTURA IN CEMENTO ARMATO 6. EDIFICI IN ACCIAIO 7. EDIFICI IN STRUTTURA COMPOSTA ACCIAIO- CALCESTRUZZO 8. EDIFICI CON STRUTTURA IN MURATURA 9 EDIFICI CON STRUTTURA IN LEGNO 10 EDIFICI ISOLATI 11 EDIFICI ESISTENTI q = K TIPOLOGIA STRUTTURALE Strutture intelaiate Strutture a parete Strutture miste telaio-parete Strutture a nucleo Strutture in CEMENTO ARMATO: Il fattore di struttura q D K BASSA: K D =0.7 70% ALTA 70% ALTA 70% ALTA 70% ALTA Rq 0 CLASSE DI DUTTILITA ALTA: K D = α u /α 1 Telaio monopiano: α u /α 1 = 1,1 4.5 α u /α 1 Telaio pluripiano, monocampata: α u /α 1 = 1,2 5 α u / α K R =1.0 Strutture regolari K R =0.8 Strutture irregolari Telaio pluripiano, pluricampata: α u /α 1 = 1,3 Edifici con controventi eccentrici: α u /α 1 = 1,2 17

18 COME AVERE IL COEFFICIENTE DI STRUTTURA PREVISTO? La norma richiede PRESTAZIONI strutturali in termini di: DUTTILITA GERARCHIA DELLE RESISTENZE ovviamente diverse per le due classi di duttilità ed in funzione della REGOLARITA OPERATIVAMENTE, si danno regole, differenziate per classe, in termini di DUTTILITA e GERARCHIA DELLE RESISTENZE per: MATERIALI SEZIONI, ELEMENTI STRUTTURALI (TRAVI, PILASTRI, NODI, PARETI) e COMPORTAMENTI DI INSIEME DETTAGLI COSTRUTTIVI GERARCHIA DELLE RESISTENZE TAGLIO / FLESSIONE Rotture flessionale duttile Rottura per taglio fragile Mu + A A Gk + + M ua + M ub G k l trave ,1 5,80 V A = γ Rd + = 1,2 + = 171 kn l trave 2 5,80 2 V A Classe Duttilità A: taglio di progetto = γ Rd + M ua + M l trave + ub Gk l + 2 trave B Mu + B 18

19 Meccanismo di piano Meccanismo globale Telai Classe Duttilità A: gerarchia delle resistenze trave-colonna Mc Mt L ALTA DUTTILITA Verifiche specifiche per la gerarchia delle resistenze: I momenti flettenti nelle colonne si ottengono moltiplicando i momenti derivanti dall analisi per il fattore a ΣM Rt α = ΣM Sommatoria dei momenti resistenti delle travi _ Sommatoria dei momenti nei pilastri p 19

20 INFORMAZIONE PROGETTUALE LA MODALITA DI PROGETTAZIONE IN CLASSE DI DUTTILITA B E MOLTO SIMILE A QUELLA DEL PRECEDENTE DM SE SI USAVA IL CALCOLO AGLI STATI LIMITE -SE SI USAVANO I DETTAGLI COSTRUTTTIVI DELLA CIRCOLARE 1997 BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVA NORMA 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II 1962 >1980 Il patrimonio edilizio italiano e il rischio sismico 40% 20

21 Il patrimonio edilizio italiano e il rischio sismico 1962 >1980 CAP. 11 EDIFICI ESISTENTI Miglioramento Miglioramento Controllato Edifici Vincolati Qualora si intenda effettuare interventi di tipo strutturale su singoli elementi di fabbrica oppure INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO, intendendo con essi l esecuzione di un complesso di opere sufficienti a far conseguire all edificio un maggior grado di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche, è consentito procedere senza dar luogo alle analisi e verifiche di cui al presente capitolo, a condizione che si dimostri che l insieme delle opere previste è comunque tale da far conseguire all edificio un maggior grado di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche. Èconsentito alle Regioni, per ragioni di natura economica e sociale, consentire un MIGLIORAMENTO CONTROLLATO della vulnerabilità, riducendo i livelli di protezione sismica e quindi l entità delle azioni sismiche da considerare per i diversi stati limite. Per gli edifici di speciale importanza artistica, di cui all art. 16 della legge 2 febbraio 1974, n. 64, èconsentito DEROGARE DA QUANTO PREVISTO NELLE PRESENTI NORME, in quanto incompatibile con le esigenze di tutela e di conservazione del bene culturale. In tal caso peraltro, èrichiesto di CALCOLARE I LIVELLI DI ACCELERAZIONE del suolo corrispondenti al raggiungimento di ciascuno stato limite previsto per la tipologia strutturale dell edificio, nella situazione precedente e nella situazione successiva all eventuale intervento. BAM,

22 Arequipa, 2001 GUATEMALA EDIFICI MONUMENTALI: progetto TRAIANO - GNDT CHIESA DI SANTA SOFIA Modello solido in CAD Modello FEM (costruito con Shell 43 generati sui piani medi dei vari elementi strutturali) 22

23 Vecchia Norma e Valutazione dell esistente Forza La differenza fra F e e F B è dovuta alla DUTTILITA (c è???!!!) F B F u d B Spostamento Incertezza implicita nella applicazione Vecchia norma!! (da 1 a 5) F e d U F B : Resistenza di progetto richiesta F u : Soglia calcolata per l edificio esistente Differenza fra domanda e risposta in termini di Resistenza (Modesta?!) NUOVE TECNOLOGIE: ISOLAMENTO alla Base California: edificio (Policlinico Universitario) isolato 23

24 Verifica sperimentale : Il terremoto di Northridge FORTISSIMA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI! BENEVENTO, Università del Sannio, 17 febbraio INTRODUZIONE 2. ELEMENTI DI SISMOLOGIA E NUOVA CLASSIFICAZIONE 3. PRINCIPI GENERALI DELLA NORMA 4. PRINCIPI PROGETTAZIONE NUOVA NORMA 5. EDIFICI ESISTENTI E NUOVE TECNOLOGIE 6. ORDINANZA: RICERCA E FORMAZIONE Edoardo Cosenza Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Università di Napoli Federico II Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale Università degli Studi di Napoli Federico II Regione Campania Con il contributo della Comunità Europea 24

25 Articolazione del Centro (coordinatore Paolo GASPARINI) Coordinato re E. COSENZA SEZIONE RISCHIO ANTROPICO SEZIONE RISCHIO SISMICO SEZIONE RISCHIO VULCANICO SEZIONE RISCHIO IDROLEOGICO SEZIONE VULNERABILITA DEL SISTEMA MARINO COSTIERO SEZIONE TELERILEVAMENTO SEZIONE SENSORISTICA SEZIONE MODELLISTICA SEZIONE POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO DUAL TABLE EARTHQUAKE SIMULATION SYSTEM AMRA DAPS - Università di Napoli Federico II Ordinanza 3274 üconseguenze ARTICOLO 4: Sviluppo di 16 MANUALI (mediante RELUIS) 1. Criteri di progettazione antisismica (CALVI et al.) DISPONIBILE 2. Progetto antisismico di edifici in cemento armato (Cosenza, Magliulo, Pecce, Ramasco) IN STAMPA Informazioni e acquisti: 25

26 MANUALE: edificio a telaio, Alta duttilità, Regolare A Ingresso Negozio Negozio (+0,80) Bagno Bagno Magazzino Magazzino Ufficio Ufficio (+0,80) A 25,4 m 14 m MANUALE: edificio a telaio, Alta duttilità, Regolare 25,4 m A Bagno Letto Soggiorno Studio Soggiorno Letto Bagno Ingresso Ingresso Letto Letto Cucina Cucina Bagno A 14 m MANUALE: edificio a telaio, Alta duttilità, Regolare 13,6 m 12,0 m 10,4 m 8,80 m 7,20 m 5,60 m 4,00 m 2,40 m 0,80 m 0,00 m 26

27 MANUALE: edificio a telaio, Alta duttilità, Regolare MANUALE: edificio a telaio, Bassa duttilità, irregolare 115 x x x x x x x x x x x x x 22 MANUALE: edificio a telaio, Bassa duttilità, irregolare 27

28 MANUALE: edificio telai-parete, Alta duttilità, irregolare Ingresso Negozio Negozio (+0,80) Bagno Bagno Magazzino Magazzino Ufficio Ufficio (+0,80) 25,4 m 14 m MANUALE: edificio telai-parete, Alta duttilità, irregolare 25,4m Bagno Letto Soggiorno Studio Soggiorno Letto Bagno Ingresso Ingresso Letto Cucina Cucina Bagno Letto 14m MANUALE: edificio telai-parete, Alta duttilità, irregolare 28

29 INTERAZIONE CON LA NORMATIVA: Interazione con la Protezione Civile mediante il sito: SUL SITO: 1. Nota esplicativa all Ordinanza Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 2 Ottobre 2003 recante "Modifiche ed integrazioni all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003" Quesiti al servizio sismico mediante la mail: quesiti.ordinanza@protezionecivile.it Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria - DAPS Dipartimento di Analisi e E. Cosenza: INTRODUZIONE - Aspetti generali Progettazione Strutturale Venerdì 20 febbraio 2004 alle ore il Prof. Nigel Priestley University of California - San Diego terrà un seminario dal titolo Myths and Fallacies in Earthquake Engineering, Revisited Aula Magna Facoltà di Ingegneria Tutti gli interessati sono invitati a partecipare Il direttore Prof. Gaetano MANFREDI Edoardo COSENZA-Università di Napoli Federico II Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Prof. Edoardo Cosenza 29

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