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1 2013 Autotrasporti ed Escavazioni Pisani Lauro [PIANO DI GESTIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA] Relazione tecnica per richiesta di Autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex D.Lgs. 152/2006

2 Sommario 1.PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA PRODUZIONE, MANIPOLAZIONE, TRASPORTO, CARICO, STOCCAGGIO DI MATERIALI POLVERULENTI Breve descrizione dell insediamento Modalità gestionali e operative Modalità di accettazione Preliminari di accettazione Prenotazione del conferimento Accettazione Formalità di accettazione Scarico e deposito in cumulo Cernita manuale Movimentazione dei rifiuti Descrizione funzionale del ciclo di recupero Descrizione macchinari Rifiuti prodotti dalle operazioni di trattamento Qualità dei prodotti ottenuti Riesame sintetico dell attività svolta ai sensi del D.M come modificato dal D.M. Ambiente 5 aprile 2006, n DATI RELATIVI AL CONSUMO DI MATERIE PRIME STIMA DELLE EMISSIONI DIFFUSE ALLEGATO

3 1.PREMESSA La presente relazione tecnica tratta la valutazione delle emissioni diffuse di polveri sottili provenienti dall'attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti ai sensi del Decreto Legislativo 152/2006, parte V, titolo I e ss.mm.ii della ditta Autotrasporti ed Escavazioni Pisani Lauro avente sede legale in via Fonte Chiavetta (snc), fraz. San Piero in Campo nel Comune di Campo nell Elba (LI). Le lavorazioni sono svolte nell impianto sito nel Comune di Campo nell Elba (LI) sulla Strada Provinciale per San Piero in Campo (loc. Colle di Palombaia) di cui la Ditta ha disponibilità in veste di proprietaria. La Ditta svolge anche attività di raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi individuati ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. 152/2006, essendo iscritta al n FI dell Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria 2 classe E.

4 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO EMISSIONI IN ATMOSFERA A normare la gestione delle emissioni in atmosfera interviene la Parte Quinta del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale riguardante le norme di tutela dell aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera, che abroga e sostituisce il D.P.R. 24 maggio 1988 n. 203 Attuazione delle direttive n. 779/80, 884/82, 360/84 e 203/85 CEE concernenti norme in materia di qualità dell aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell art. 15 della L , n. 183 come modificata dal D.Lgs 29 giugno 2010 n.128 ( di seguito D.Lgs. 152/06 ); la regione Toscana poi con la L.R.T. 11 febbraio 2010 n. 9 Norme per la tutela della qualità dell aria ambiente ed in particolare l art. 3 c. lettera a) assegna alle province le funzioni relative al rilascio dei provvedimenti di autorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dagli impianti e attività di cui alla parte V, titolo I del d.lgs.152/2006, nel rispetto di quanto ivi previsto e secondo le modalità stabilite dal titolo II, capo III della legge regionale 23 luglio 2009, n. 40 (Legge di semplificazione e riordino normativo 2009). La Provincia di Livorno con l A. D. n. 71 del 29/04/2011 Adozione autorizzazioni in via generale per attività di cui alla Parte II dell Allegato IV alla Parte Quinta del D. Lgs n. 152 e s.m.i. ha adottato apposite autorizzazioni di carattere generale relative a ciascuna singola categoria di impianti di cui all Allegato IV alla Parte Quinta Impianti e attività in deroga, Parte II Impianti ed attività di cui all art. 272, comma 2, del D.Lgs. 152/2006.

5 3. PRODUZIONE, MANIPOLAZIONE, TRASPORTO, CARICO, STOCCAGGIO DI MATERIALI POLVERULENTI Presso l impianto i rifiuti inerti sono sottoposti a recupero per messa in riserva (R13), mediante deposito in cumuli; le fasi successive di trattamento riguardano le operazioni di frantumazione e vagliatura (R5) per l ottenimento di materie prime secondarie conformi alle caratteristiche individuate dalle norme vigenti per la commercializzazione Breve descrizione dell insediamento. Figura 1 Visione aerea L area dismessa della ex-cava è costituita su una superficie pianeggiante di ca mq. Di questi, l impianto della Ditta Pisani Lauro ne occupa 5500 mq, mentre i rimanenti sono di proprietà di un altra ditta che li utilizza come magazzino per il deposito di prodotti ceramici. L area dell impianto di recupero, di 2700 mq, è delimitata sui lati sud e sud-ovest dal fronte di cava sub-verticale e confina parzialmente con l altra proprietà, mentre sui rimanenti è recintata. Lungo la recinzione, sul lato prospiciente la strada provinciale è

6 stata realizzata una schermatura vegetale in siepi e filari alberati al fine di ridurre gli impatti di tipo paesaggistico, acustico e la diffusione delle polveri. La zona in cui viene effettuato il deposito del materiale da trattare è fornita di un pavimento in calcestruzzo a quota terreno, di spessore non inferiore a 20 cm che si estende su tutta l area destinata allo stoccaggio del rifiuto tal quale. Tale pavimentazione risulta idonea alle tipologie di rifiuti trattati, che sono comunque solidi e non presentano problemi di gocciolamenti o perdite di liquidi. L area è parzialmente delimitata da un muretto di cinta per il contenimento del materiale in deposito. La superficie a disposizione risulta adeguata ai quantitativi gestiti, tenuto conto che l impianto è autorizzato ad uno stoccaggio massimo di 3000 t e che le altezze dei cumuli non superano i 3 metri (si è assunto pari ad 1.3 il rapporto tra tonnellate e mc). La zona adiacente, durante le fasi di trattamento, è invece occupata dal gruppo mobile di frantumazione e vagliatura; anche questa è pavimentata con la piattaforma di c.l.s.. Accanto all area di lavorazione sono sistemati i cassoni per la raccolta degli scarti di lavorazione (carta, plastica, ferro, vetro ecc.). La superficie rimanente è suddivisa tra una zona adibita allo stoccaggio dei materiali recuperati pronti per la commercializzazione, 2 magazzini in prefabbricato per il deposito delle attrezzature, una tettoia in tubi innocenti adibita al ricovero degli automezzi e dei macchinari, ed un box container ad uso ufficio. La viabilità interna garantisce sufficienti spazi per la manovra degli automezzi e per la movimentazione dei macchinari in uso nell impianto Modalità gestionali e operative La seguente descrizione delle attività e dei processi che si svolgono all interno dell impianto è finalizzata all individuazione degli aspetti e delle situazioni, generate dalla gestione della struttura che hanno o possono avere un impatto significativo sulla tutela dell aria.

7 Modalità di accettazione Per l accettazione dei rifiuti speciali non pericolosi da avviare a recupero in procedure semplificate, ai fini di assicurare la corrispondenza delle lavorazioni con quanto previsto dal D.M. 05/02/1998, sono attuate le modalità operative sotto descritte Preliminari di accettazione Prima di attivare i conferimenti da ciascun produttore, è presente una fase contrattuale nella quale, per ciascuna tipologia di rifiuti, vengono acquisiti i seguenti elementi: - informazioni generali sul ciclo produttivo e le lavorazioni da cui si origina il refluo; - uso di particolari composti chimici, additivi, ed altro nel ciclo di lavorazione; - analisi di caratterizzazione del rifiuto da effettuarsi secondo le norme UNI 10802, a carico del produttore dello stesso, con cadenza almeno biennale o ad ogni variazione del ciclo produttivo. In caso di accettazione vengono stabilite con il produttore delle clausole sulle modalità di conferimento richieste: caratteristiche chimiche, assenza di corpi estranei, corrispondenza del rifiuto a quanto dichiarato, ecc.; il mancato rispetto delle stesse comporta la risoluzione del rapporto. Viene fatta salva la possibilità di interrompere i ritiri qualora si manifestino difficoltà nel processo o intervengano mutate esigenze connesse con la originaria destinazione d uso dell impianto Prenotazione del conferimento Il produttore concorda con uno degli addetti alla gestione dell'impianto la data, l'ora, il quantitativo, le modalità di conferimento. L'addetto verifica gli spazi e la disponibilità per l'accesso al trattamento richiesto al fine di non ostacolare o compromettere in alcun modo la operatività dell'impianto Accettazione L acceso del mezzo che conferisce i rifiuti avviene tramite cancello presidiato da personale addetto ed è ammesso solo durante le ore di apertura dell impianto; l addetto verifica la presenza del formulario per il trasporto, la

8 corretta compilazione dello stesso e procede ad una ispezione visiva del carico finalizzata ad accertare l assenza di materiali non ammessi al conferimento e la corrispondenza - per quanto visibilmente riscontrabile - del rifiuto alle caratteristiche attese e dichiarate sul documento di trasporto. Non saranno accettati carichi non preventivamente concordati, ovvero non accompagnati da formulario di identificazione, ovvero difformi dalle caratteristiche attese Formalità di accettazione L'addetto firma e timbra per accettazione le 3 copie del formulario predisposte; restituisce quella per il trasportatore ed il destinatario. Entro 2 giorni lavorativi dal ricevimento viene compilato all'impianto il registro di carico e scarico con la registrazione del movimento effettuato. Tale registro viene inoltre conservato presso l impianto, per almeno 5 anni dall ultima registrazione Scarico e deposito in cumulo Dopo l accettazione, l addetto indica al trasportatore il luogo dove deve avvenire lo scarico e la viabilità prevista. Lo scarico avviene direttamente dal mezzo che ha conferito i rifiuti (pianale ribaltabile, cassone a fondo apribile, movimentazione da gru a braccio del mezzo) su platea in calcestruzzo a perfetta tenuta idraulica. Nell area di scarico avviene anche l eventuale allontanamento di rifiuti non idonei al processo di trattamento, che verranno stoccati in apposito container, e la messa in riserva temporanea. I materiali conferiti sono stoccati separatamente in cumuli in ragione della prevalente presenza di: - materiali a matrice cementizia (elementi strutturali in calcestruzzo e loro frammenti, blocchi, lastre, tubi, pali in calcestruzzo, ecc.); - materiali a matrice laterizia (mattoni e blocchi in laterizio, mattonelle da rivestimento ecc.); - materiali a matrice lapidea naturale (soglie, gradini, blocchi da muratura ecc.); - materiali indifferenziati da demolizione non selettiva. Tale separazione risulta funzionale alle successive operazioni di macinazione, vagliatura e separazione granulometrica per l ottenimento di prodotti commercializzabili. I diversi cumuli sono posizionati in modo da rendere facili le operazioni di movimentazione; sono di altezza massima di 3 m e ubicati ad

9 almeno 3 m dai confini dell area. La viabilità interna viene tenuta pulita e sgombra da rifiuti e/o da altro che possa intralciare le operazioni di movimentazione dei rifiuti all interno dell impianto. I cumuli costituiti da materiale inerte polverulento, sono protetti dall azione del vento con appositi teloni e mediante operazioni di umidificazione. L'area di scarico offre i necessari spazi per l'avvicinamento e le manovre dell'automezzo Cernita manuale Dai cumuli sono eliminati manualmente eventuali rifiuti decadenti visibili e non idonei al ciclo di lavorazione; tali materiali non desiderati (ferro, carta, ecc.) vengono posizionati in area appositamente dedicata e successivamente smaltiti attraverso le procedure di legge Movimentazione dei rifiuti I rifiuti accatastati in cumuli distinti e su apposite piazzole sono movimentati con idonei mezzi cingolati o gommati in dotazione all impianto Descrizione funzionale del ciclo di recupero Il ciclo di recupero dei rifiuti effettuato mediante il gruppo mobile di frantumazione e vagliatura consiste nelle seguenti fasi meccaniche tecnicamente interconnesse: 1) vagliatura, separazione delle frazioni metalliche e/o delle frazioni indesiderate; 2) macinazione; 3) selezione granulometrica per ottenimento di frazioni inerti di varia granulometria. L alimentazione al ciclo di trattamento viene sempre effettuata con una pala gommata. Al fine di garantire un controllo sistematico sulla qualità dei rifiuti conferiti non viene consentita l alimentazione diretta dagli autocarri in arrivo. Per ottenere un materiale in uscita ottimale e privo di contaminati, in questa fase l operatore alla pala effettua un ulteriore controllo diretto del materiale da sottoporre a trattamento; qualora ne ravvisi la necessità, può bloccare l alimentazione per un ispezione visiva più accurata prevedendone, in caso di incertezze, l accantonamento momentaneo e la successiva analisi per verificarne la composizione e l eventuale presenza di sostanze indesiderate.

10 Descrizione macchinari Il gruppo mobile di frantumazione OM Crusher ARGO ha ingombro massimo in fase di lavorazione di metri 13.00x2.50x3.81 H; è composto da una tramoggia di carico, costituita da tre sponde ribaltabili per il trasporto, la cui capacità è di 3 mc. Dalla tramoggia, il materiale viene poi convogliato alla camera di frantumazione del mulino a martelli, prevedendone, in via preliminare, il passaggio su un sistema vagliante (vibro-alimentatore), finalizzato ad evitare di inviare alla frantumazione la frazione fine terrosa che, tramite apposito nastro trasportatore, viene scaricata. La velocità di alimentazione può essere variata da una pulsantiera posta a lato della sponda laterale, in modo da aumentare o diminuire portata e qualità di prevagliatura del materiale. Il mulino di frantumazione è formato da due mascelle contrapposte, una fissa ed una mobile, che frantumano il materiale introdotto fino a ridurlo alle dimensioni desiderate. La mascella mobile può essere avvicinata o allontanata da quella fissa, riducendo o aumentando la pezzatura del materiale in uscita (min. 20 mm max. 115 mm). La produzione del frantoio (min. 25 max. 180 t/h) varia dal tipo di materiale introdotto (calcestruzzo, asfalto, calcare ecc.) e dal rapporto di riduzione definito tra il materiale in ingresso ed il materiale in uscita. A valle del gruppo di frantumazione è presente un sistema di abbattimento polveri con nebulizzazione ad acqua, tale da garantire, in primis, il rispetto delle norme vigenti in materia di emissioni in atmosfera ed, ulteriormente, il recupero di tutte le polveri che, invece di disperdersi nell aria, vanno ad arricchire la frazione fine. I materiali trattati vengono successivamente convogliati, tramite un nastro trasportatore di scarico, ad un deferrizzatore a captazione magnetica la cui funzione è quella di separare il ferro presente; il ferro così separato viene raccolto in apposita area per essere successivamente conferito a terzi per il recupero o smaltimento. Il materiale sottoposto alle le operazioni di frantumazione, viene successivamente convogliato ad un vibrovaglio che realizza le selezioni granulometriche desiderate. Il materiale estratto viene accumulato in posizione frontale rispetto alla macchina e successivamente trasferito con pala gommata nell area destinata allo stoccaggio del prodotto finale ottenuto. Lo stoccaggio avviene in cumuli, situati in area separata da quella dei rifiuti da

11 recuperare, suddivisi in base alle diverse granulometrie e alle caratteristiche merceologiche delle MPS ottenute. Il ritiro dei materiali trattati da parte di terzi avviene mediante automezzi che seguono le stesse procedure di identificazione previste per gli automezzi in ingresso; il conferimento avviene direttamente presso l area di stoccaggio Rifiuti prodotti dalle operazioni di trattamento Ai materiali eliminati dai rifiuti in ingresso per cernita manuale e quelli derivanti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione granulometrica, triturazione) e dalla separazione in automatico delle frazioni leggere non idonee (carta, plastica, legno, ecc.), viene attribuita idonea codifica CER 2002 e gestiti nel rispetto di quanto previsto dall art. 183, comma 1, lettera m) deposito temporaneo del D.Lgs. 152/2006. Vengono quindi annotati entro 10 giorni lavorativi su uno specifico registro di carico e scarico dell impianto e depositati temporaneamente in contenitori appositi, per essere poi avviati a recupero presso impianti autorizzati entro 1 anno o quando il quantitativo in deposito raggiunga complessivamente i 10 mc nel caso di rifiuti pericolosi o i 20 mc nel caso di rifiuti non pericolosi. Tipicamente, i rifiuti prodotti dai trattamenti meccanici svolti presso l impianto sono classificati come: carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma vetro Qualità dei prodotti ottenuti Le materie prime secondarie (MPS) ottenute dal trattamento dei rifiuti inerti della Ditta rappresentano un prodotto di granulometria selezionata con caratteristiche conformi alle norme tecniche UNI EN del marzo 2004, UNI EN del marzo 2004 e UNI EN ISO del gennaio 2003 e, in armonia con la Circolare del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio del 15/07/2005 n UL/2005/5205 rispettano le caratteristiche indicate nell allegato C della Circolare (Caratteristiche Prestazionali degli Aggregati Riciclati). La Ditta segue un sistema di gestione per il controllo e la

12 certificazione della qualità, che consente l applicazione sul prodotto del marchio CE; al momento della vendita viene inoltre rilasciata, insieme al prodotto, una dichiarazione di conformità. La Ditta prevede di effettuare il test di cessione sulle MPS prodotte in conformità a quanto previsto dal DM 186 del 05/04/2006: il test viene effettuato ad ogni inizio attività e, successivamente, ogni 12 mesi e, comunque, ogni volta che intervengano modifiche sostanziali nel processo di recupero.

13 Riesame sintetico dell attività svolta ai sensi del D.M come modificato dal D.M. Ambiente 5 aprile 2006, n. 186 Di seguito si riporta un diagramma di flusso che schematizza le fasi dell attività di recupero svolta, una scheda riassuntiva delle tipologie di rifiuto trattate e quantitativi gestiti, una scheda di processo che riassume le modalità operative di trattamento

14 4. DATI RELATIVI AL CONSUMO DI MATERIE PRIME Materie prime ed ausiliarie Quantità t/h tg/g tg/a Fase di lavorazione Materiale in ingresso totale annuale ~5 ~ Scarico Stoccaggio materiale pezzatura grande ~1,3 ~10,3 ~1750 Stoccaggio materiale pezzatura media ~1,3 ~10,3 ~1750 Stoccaggio materiale pezzatura fine ~1,3 ~10,3 ~1750 Frantumazione/ separazione granulometrica Frantumazione/ separazione granulometrica Frantumazione/ separazione granulometrica Materiale in uscita ~4,3 ~30 ~5250 Carico Materiali ferrosi ~0,6 ~4,5 ~750 Deposito Il materiale in ingresso è stoccato su una platea in calcestruzzo in attesa di essere trattato e caratterizzato. Successivamente subisce l operazione di vagliatura da cui derivano tre diversi cumuli suddivisi a seconda della granulometria del materiale. Dopo la caratterizzazione chimica e la verifica delle necessaria bontà qualitativa, i materiali vengono stoccati in cumuli separati in funzione delle dimensioni nella zona di carico per essere commercializzati.

15 5. STIMA DELLE EMISSIONI DIFFUSE Quadro riassuntivo delle emissioni redatto in base ai dati sperimentali acquisiti durante l esercizio del frantumatore: QUADRO RIASSUNTIVO DICHIARATO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA FRANTUMATORE Stabilimento Autotrasporti ed Escavazioni Pisani Lauro Ubicazione Via Fontechiavetta snc Fraz. San Piero Comune Campo nell Elba Sigla E1 E2 E3 Origine Frantoio pannello di controllo Frantoio zona carico Frantoio 5m dal pannello di controllo Temper. Emissione ( C) Tipologia di emissione Emissione diffusa Emissione diffusa Emissione diffusa Durata emissione Impianto di inquinanti emessi h/g 1/1,5 1/1,5 1/1,5 g/a ~170 ~170 ~170 abbattimento Interno, ad acqua Interno, ad acqua Interno, ad acqua inquinanti Polveri totali Polveri totali Polveri totali mg/nm3 6,1 9,1 2,7 I rilievi sono stati effettuati sulla produzione di polveri della macchina OM Crusher ARGO, e riportati in ALLEGATO 1. Per limitare le emissioni dovute alla movimentazione del materiale prima e dopo il trattamento, nonché al transito degli autocarri, sono adottate le seguente misure di controllo e mitigazione: - viene assicurata l umidificazione dei cumuli depositati nei piazzali, soprattutto nei periodi secchi e ventosi; comunque, al fine di limitare il trasporto eolico di materiale polverulento, in giornate particolarmente ventose le attività svolte vengono limitate al massimo ed i cumuli coperti con appositi teloni /stuoie; - i piazzali e le aree maggiormente soggette al transito di veicoli (accesso all insediamento e viabilità interna), compatibilmente con le lavorazioni svolte, sono adeguatamente pavimentati al fine di evitare il sollevamento di polveri e l imbrattamento dei mezzi; - la viabilità interna e le aree pavimentate sono costantemente mantenute in piena efficienza; - durante la movimentazione ed il trasporto del materiale inerte polverulento sono impiegati dispositivi chiusi, con la copertura del carico dei camion in entrata ed in uscita dall impianto;

16 - viene imposto l obbligo di riduzione della velocità di transito da parte dei mezzi lungo la viabilità interna, mediante l apposizione di idonea segnaletica; - durante la movimentazione degli inerti, con particolare riferimento alle operazioni di carico e scarico, viene mantenuta un adeguata altezza di caduta assicurando anche la più bassa velocità che è tecnicamente possibile conseguire per l uscita del materiale trasportato mediante l utilizzo di deflettori oscillanti; - il materiale inerte in lavorazione, in corrispondenza delle fasi più polverose e dello scarico da nastri viene adeguatamente umidificato; - le barriere arboree, che operano un azione di frangivento, vengono mantenute in buono stato di conservazione.

17 ALLEGATO 1

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