P.O.R. CAMPANIA FSE PIANO DI PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE PROVINCIA DI CASERTA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "P.O.R. CAMPANIA FSE PIANO DI PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE PROVINCIA DI CASERTA"

Transcript

1 P.O.R. CAMPANIA FSE PIANO DI PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE PROVINCIA DI CASERTA

2 INDICE 1. Definizione della strategia Quadro delle coerenze programmatiche Esposizione delle macrotipologie di azioni Previsione analitica di spesa Descrizione degli indicatori e dei target Sistema di monitoraggio e trasmissione dei dati all AdG Descrizione della struttura organizzativa predisposta dalle Province Indicazione delle procedure e delle attività di controllo Informazione e pubblicità

3 Premessa Come stabilito dall art. 2 del Reg. (CE) 1083/06, per organismo intermedio si intende qualsiasi organismo o servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un'autorità di gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di questa autorità nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni. La Regione Campania, nel P.O.R. Campania F.S.E , ha indicato le Province quali Organismi Intermedi (O.I.), prevedendo di trasferire parte delle risorse previste dal Piano finanziario, a valere sugli Assi I, II, III, e IV, ed in particolare per le seguenti tipologie di intervento: formazione iniziale, formazione per l apprendistato e servizi di base ed avanzati erogati dai Centri per l Impiego. Al riguardo, con DGR. 111/2009, la Regione Campania ha adottato il Documento di Indirizzo per l attuazione del principio di sussidiarietà, prevedendo di trasferire alle Province risorse per un ammontare pari a 250 Milioni di Euro. Come stabilito dal Reg. (CE) 1083/06 e ribadito nel Manuale dell Autorità di Gestione per l attuazione del P.O.R. Campania FSE (di seguito Manuale dell AdG FSE), approvato con DGR 1959/08, le Province, al fine di essere identificate quali Organismi Intermedi, dovranno disporre di un sistema di contabilità, sorveglianza e informativa finanziaria separati e informatizzati. Esse, a seguito della formalizzazione della delega, saranno destinatarie delle seguenti funzioni: a) programmazione; b) gestione operativa; c) gestione finanziaria; d) monitoraggio e valutazione; e) gestione e controlli; f) informazione e pubblicità; 3

4 g) sicurezza e legalità. Sulla base di quanto indicato nel P.O.R. Campania FSE e nel Documento di Indirizzo, l assegnazione delle risorse finanziarie alle Province è subordinata alla presentazione ed approvazione di Piani di Programmazione Pluriennale (P.P.P.). In questa fase le Province devono presentare un Piano triennale per le annualità 2009, 2010 e 2011, a cui farà seguito un piano biennale per le annualità 2012 e Pertanto, il presente documento costituisce la proposta di Piano di Programmazione Pluriennale della Provincia di Caserta Settore Politiche del Lavoro condivisa, nelle sue linee strategiche, dal Partenariato economico-sociale locale. A tal fine in data 29 aprile 2009 si è costituito il tavolo al quale hanno partecipato Casartigiani, C.G.I.L., Cisal, C.I.S.L., C.N.A., Coldiretti, Commissione Pari Opportunità, Confapi, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, C.I.A., Confsal, U.G.L., U.I.L., Unioncamere-CCIAA Caserta, Ufficio Scolastico Provinciale, Agenzia Provinciale Giovani, Legambiente, Consigliera di Parità. 4

5 1. Definizione della strategia La presente proposta di Piano di Programmazione Pluriennale (PPP) per gli anni 2009, 2010 e 2011 è stata redatta dalla Provincia di Caserta - Settore Politiche del Lavoro - tenendo conto del Protocollo d intesa tra l Ente stesso e la Regione Campania firmato in data 07 aprile 2009 nonché del documento di indirizzo per l attuazione del principio di sussidiarietà approvato con DGR 111/2009 e considerando l ammontare complessivo di risorse finanziarie per l intero periodo pari ad ,00. Il presente documento prevede l utilizzo di risorse finanziarie pari ad ,20 pari al 60% dell intero finanziamento. Sarà cura della Provincia di Caserta, successivamente alla definitiva approvazione del presente piano da parte della Regione Campania, produrre e trasmettere all AdG un documento di dettaglio inerente tutte le iniziative che si intendono realizzare nell anno in corso eventualmente utilizzando il principio di flessibilità di cui all art del Reg. (CE) 1083/06 e all art. 7.1 del Manuale di Attuazione del POR FSE Campania Analisi socio-economica: L analisi dei dati che segue utilizza interamente dati statistici provenienti da fonti ufficiali (ISTAT, Unioncamere, Ministero dell Istruzione, Università e della Ricerca) al fine di garantire l imparzialità, l accuratezza, l affidabilità e la rilevazione sistematica. Qualora in futuro le stesse fonti non dovessero rendere disponibili per tempo analoghe rilevazioni, la Provincia di Caserta si riserva di integrare i dati mancanti attraverso le rilevazioni dirette dei propri Centri per l Impiego e dell Osservatorio Provinciale del Lavoro ed in prospettiva con i dati del Sistema Informativo Lavoro provinciale e regionale (SIL). 5

6 Situazione socio-demografica Da un punto di vista demografico, la Provincia di Caserta, con una popolazione residente pari a abitanti (di cui stranieri residenti), partecipa con il 15,45% al totale della popolazione campana che conta abitanti ed è concentrata per il 53% nella provincia di Napoli (Fonte ISTAT 01/01/2008). Su un totale di 551 comuni campani 104 fanno parte della provincia di Caserta e sono distinti per sesso e per immigrati come segue: Comuni Totale Maschi Totale Femmine 6 Maschi + Femmine di cui Maschi immigrati di cui femmine immigrate Totole immigrati Ailano Alife Alvignano Arienzo Aversa Baia e latina Bellona Caianello Caiazzo Calvi risorta Camigliano Cancello ed arnone Capodrise Capriati a volturno Capua Carinaro Carinola Casagiove Casal di principe Casaluce Casapulla Caserta Castel campagnano Castel di sasso Castello del matese Castel morrone Castel volturno Cervino Cesa

7 Comuni Totale Maschi Totale Femmine Maschi + Femmine di cui Maschi immigrati di cui femmine immigrate Totole immigrati Ciorlano Conca della campania Curti Dragoni Fontegreca Formicola Francolise Frignano Gallo matese Galluccio Giano vetusto Gioia sannitica Grazzanise Gricignano di aversa Letino Liberi Lusciano Macerata campania Maddaloni Marcianise Marzano appio Mignano monte lungo Mondragone Orta di atella Parete Pastorano Piana di monte verna Piedimonte matese Pietramelara Pietravairano Pignataro maggiore Pontelatone Portico di caserta Prata sannita Pratella Presenzano Raviscanina Recale Riardo

8 Comuni Totale Maschi Totale Femmine 8 Maschi + Femmine di cui Maschi immigrati di cui femmine immigrate Totole immigrati Rocca d'evandro Roccamonfina Roccaromana Rocchetta e croce Ruviano San cipriano d'aversa San felice a cancello San gregorio matese San marcellino San nicola la strada San pietro infine San potito sannitico San prisco Santa maria a vico Santa Maria Capua Vetere Santa maria la fossa San tammaro Sant'angelo d'alife Sant'arpino Sessa aurunca Sparanise Succivo Teano Teverola Tora e piccilli Trentola-ducenta Vairano patenora Valle agricola Valle di maddaloni Villa di briano Villa literno Vitulazio Falciano del massico Cellole Casapesenna San marco evangelista TOTALE Fonte: dati ISTAT: Totale della Popolazione residente al 1 Gennaio 2008 per sesso e stato civile Provincia: Caserta

9 La popolazione residente della provincia è pari di abitanti. Popolazione residente per sesso, età e provincia al 01/01/2008. MASCHI FEMMINE TOTALE Regioni e Province 65 e 65 e 65 e Totale Totale Totale oltre oltre oltre Caserta Benevento Napoli Avellino ITALIA Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere Nella provincia di Caserta, il rapporto tra popolazione in età lavorativa (15-64 anni) sul totale della popolazione è pari al 68% contro il 32% di popolazione in età non lavorativa (considerando la fascia di età 0-14 e 65 e oltre). Questo denota l esigenza di focalizzare l attenzione sulla popolazione attiva. Inoltre, l incidenza della popolazione straniera residente nella fascia di età considerata (15-64) è del 3,25%, evidenziando la necessità di individuare azioni anche a favore degli immigrati. Popolazione straniera residente per sesso, età e provincia ed incidenza sul totale popolazione al 01/01/2008. Regioni e Province MASCHI FEMMINE TOTALE 65 e oltre Totale e oltre Totale e oltre Totale % di incidenza sul totale della popolazione Salerno CAMPANIA NORD- OVEST NORD-EST CENTRO SUD- ISOLE Caserta ,59 Benevento ,39 Napoli ,74 Avellino ,91 Salerno ,31 CAMPANIA ,98 NORD- OVEST ,75 NORD-EST ,15 CENTRO ,34 SUD- ISOLE ,06 ITALIA ,76 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere

10 Il 49% circa dei comuni campani e il 10,7% della popolazione ricade in aree cosiddette a disagio insediativo, in cui spopolamento e impoverimento sono diventati caratteri strutturali e dove i Comuni sono penalizzati da una crescente rarefazione dei servizi al cittadino. In mancanza di tali servizi territoriali, queste aree sono spesso in condizione di non competere, non riuscendo ad esprimere il loro potenziale, economico e sociale, di sviluppo. Sono, in sintesi, una risorsa non valorizzata. Le dinamiche demografiche regionali si caratterizzano, oltre che per l elevata densità di popolazione, anche per gli alti tassi di natalità e fecondità, la bassa speranza di vita alla nascita e gli elevati tassi di mortalità infantile. Come si evince dalla tabella che segue Napoli e Caserta sono le città più giovani d Italia con una crescita naturale (nascite) di 3,2 rispetto al totale Canpania 2,2 e Italia -0,1 (dati 2007 espressi in migliaia di abitanti). La struttura per età, rilevabile in tali aree, pertanto, può costituire un vantaggio in termini di minore impatto sui costi legati all invecchiamento della popolazione e di maggiore disponibilità di forza lavoro, laddove si riuscisse a trattenerla sul territorio. Bilanci demografici per provincia. Anni Dati in migliaia di abitanti Regioni e Crescita naturale Saldo migratorio Totale Crescita Totale province Caserta 3,4 4,4 3,2 3,5 3,2 12,5 8,1 5,3 1,8 4,0 15,9 12,5 8,4 5,3 7,1 Benevento -2,0-0,9-1,9-1,8-1,9 5,3 7,5 1,0-0,4 2,8 3,3 6,6-0,9-2,2 0,9 Napoli 4,3 4,7 3,7 3,9 3,5-1,1-2,3-5,7-5,1-3,4 3,2 2,4-2,0-1,3 0,1 Avellino -1,1-0,4-1,4-1,2-1,3 10,2 3,9 1,0 1,8 4,5 9,1 3,5-0,3 0,5 3,2 Salerno 1,0 1,2 0,7 0,9 0,2 5,5 5,2 0,4-2,0 11,6 6,5 6,5 1,1-1,1 11,8 CAMPANIA 2,8 3,3 2,4 2,6 2,2 3,4 1,7-2,1-2,7 1,5 6,2 5,0 0,3-0,1 3,7 NORD-OVEST -1,9-0,5-0,9-0,5-0,4 14,1 15,0 8,2 5,7 9,9 12,2 14,6 7,3 5,1 9,5 NORD-EST -1,4-0,2-0,5-0,2-0,2 13,9 13,7 8,5 7,8 12,1 12,5 13,5 8,0 7,6 11,9 CENTRO -1,8-0,7-1,1-0,7-0,9 14,8 11,7 7,8 20,1 12,5 13,0 11,0 6,7 19,4 11,7 SUD-ISOLE 1,0 1,6 0,9 1,0 0,6 4,1 2,4-0,3-1,2 2,8 5,2 4,1 0,6-0,2 3,4 ITALIA -0,7 0,3-0,2 0,0-0,1 10,6 9,6 5,2 6,4 8,4 9,9 9,9 4,9 6,5 8,3 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere I livelli di istruzione e formazione La Campania, con l obiettivo di conseguire i target definiti nell ambito della Strategia di Lisbona, negli ultimi anni ha notevolmente investito nelle politiche in materia di istruzione e formazione, eleggendole a campo d azione privilegiato ed autonomo, ma 10

11 anche a strumento indispensabile per lo sviluppo di atri settori, quali la crescita dell economia basata sulla conoscenza, l occupazione e lo sviluppo economico. In tale logica, la Regione ha approvato la L.R. 4/2005, finalizzata a garantire il pieno esercizio del diritto allo studio e alla formazione, oltre che l apprendimento per tutta la vita, non solo prevedendo strumenti di sostegno economico, ma anche mediante l attivazione di progetti volti a garantire il successo scolastico contrastando il fenomeno degli abbandoni. Purtroppo, nonostante le attività intraprese, come si evince dalla tabella che segue, la Campania ed in particolare la Provincia di Caserta sono ancora lontane dalla media italiana (Campania 2,1 Caserta 2,4 Italia 1,6). Studenti che hanno abbandonato gli studi (per 100 iscritti) Scuola Secondaria di II grado A.S Anno di corso totale I II III IV V ITALIA 1,6 2,4 1,4 1,7 1,7 0,7 CAMPANIA 2,1 3,9 1,8 1,6 1,8 0,7 CASERTA 2,4 4,7 1,7 1,8 1,9 0,9 AVELLINO 0,7 1,2 0,5 1 0,5 0,2 BENEVENTO 0,7 0,6 0,4 1 1,1 0,5 NAPOLI 2,6 5 2,3 1,9 2,3 0,8 SALERNO 1,2 1,9 1,2 1 1,2 0,6 Fonte: Ministero Pubblica Istruzione Servizio Statistico. Gli indicatori relativi al grado di istruzione della popolazione, hanno registrato nel corso dell ultimo decennio significativi miglioramenti. I progressi maggiori sono stati realizzati con riferimento all istruzione secondaria superiore. 11

12 Scuola secondaria di I grado - Alunni frequentanti per anno di corso prospetto provinciale a.s. 2008/09 Provincia Alunni frequentanti I II III TOTALE AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO Totale CAMPANIA Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca documento La scuola statale: sintesi dei dati - Anno scolastico 2008/2009 Scuola secondaria di II grado - Alunni frequentanti per anno di corso prospetto provinciale a.s. 2008/09 Provincia Alunni frequentanti I II III IV V TOTALE AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO Totale CAMPANIA Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca documento La scuola statale: sintesi dei dati - Anno scolastico 2008/2009 La scarsa partecipazione a percorsi di formazione continua influisce negativamente sia sull opportunità di accrescimento delle competenze degli occupati e, quindi, sulla loro produttività ma, anche, sulla capacità di reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati. Situazione economica e mercato del lavoro Il territorio casertano, considerato per molto tempo il Polo Industriale del Mezzogiorno, ha vissuto in questi ultimi anni un processo di deindustrializzazione, con le imprese che operano in settori innovativi e trainanti per l economia locale (localizzate nei comuni tra Aversa, Maddaloni, Marcianise e Santa Maria Capua Vetere), quali l elettronica, le telecomunicazioni, la meccanica e la chimica, che hanno vissuto e continuano a vivere 12

13 enormi difficoltà anche a causa della ben nota crisi economica e finanziaria internazionale. Anche le piccole e medie imprese che caratterizzano le aree distrettuali del tessile e del calzaturiero vivono un momento difficile dovendo competere con aree a più bassi costi di produzione. Nella provincia di Caserta permane tuttora una diffusa incapacità a rimuovere diversi limiti strutturali che le hanno impedito un processo virtuoso e duraturo di sviluppo. Il sistema produttivo rimane, inoltre, estremamente frammentato e fortemente esposto alla concorrenza internazionale. Vista la posizione strategica, la buona dotazione infrastrutturale e i progetti messi in campo anche con la precedente programmazione P.O.R. 2000/2006, la provincia di Caserta sembra essere la parte del territorio regionale che meglio delle altre possa rilanciare vocazioni e prospettive di sviluppo per l intero territorio campano. Di rilancio economico a Caserta necessitano non soltanto le grandi imprese ad elevato contenuto tecnologico ma anche le aziende operanti in settori ormai maturi, quali il tessile e il calzaturiero. In molte realtà produttive, infatti, la situazione è resa critica oltre che dalla competizione internazionale, dal modello produttivo, troppo legato ad un approccio familiare che ha incontrato spesso difficoltà a rinnovarsi; il maggiore elemento di vulnerabilità sembra essere la forte dipendenza dalla lavorazione in conto terzi per le grandi aziende di moda ed una evidente incapacità di valorizzare adeguatamente le produzioni. Tuttavia, se si guarda all offerta di queste imprese si vede come notevoli sono le potenzialità di sviluppo in quanto la maggioranza degli operatori casertani del comparto hanno buoni presupposti in termini di know-how e tradizione produttiva, per creare prodotti di alto valore. 13

14 Le aziende casertane di più piccole dimensioni, dunque, devono rispondere alle difficoltà cercando nell integrazione la via per unificare centri di costo come l approvvigionamento, la logistica, gli spazi di vendita e i costi di formazione. Per non essere sopraffatti dalla concorrenza sono necessari pochi ma mirati interventi per migliorare gli assetti produttivi ed elevare la qualità dei prodotti: - indirizzare la produzione verso fasce alte del mercato, segmenti nei quali gran parte della competizione si gioca sulla qualità dei prodotti e sulla ricercatezza del design; - promuovere l adozione di nuovi modelli relazionali tra i vari agenti produttivi che potrebbero favorire forme di cooperazione che permettano una efficiente condivisione del maggior numero possibile di fasi del ciclo produttivo; - ridimensionare l eccessiva dipendenza dalle imprese clienti e dai grossi compratori. Altra caratteristica dell'economia provinciale è la forte incidenza del settore agricolo e della trasformazione delle produzioni agricole. Da sempre, nel settore agricolo i prodotti tipici di Terra di Lavoro hanno favorito il sorgere di vere e proprie filiere produttive che, in modo trasversale, hanno coinvolto gli altri settori economici provinciali: è stato il caso della canapa negli anni '60, della frutticoltura negli anni '70, del pomodoro negli anni '80, del tabacco negli anni '90 e della mozzarella di bufala nei tempi recenti. La dimostrazione di grande flessibilità delle aziende di Terra di Lavoro ha permesso al settore di adeguarsi ai mercati ed ai tempi, ma sconta da sempre l'inadeguatezza delle dimensioni aziendali e il mancato ammodernamento delle strutture in genere. L'azione che si renderà necessaria, è quella di accompagnare i mutamenti dell'attuale scenario economico, puntanto sia sulle produzioni di pregio e di nicchia, ma soprattutto sul grande potenziale produttivo dell'ortofrutticoltura e della zootecnia in genere. Le attività individuate dal Piano di Programmazione Pluriennale punteranno a colmare sia il ritardo formativo in genere, che l'integrazione e la formazione nella forza lavoro extracomunitaria, sempre più presente nel settore. 14

15 Il settore terziario è prevalente anche nel sistema produttivo casertano; infatti il 71,4% del suo valore aggiunto totale deriva da tale settore (tale percentuale è del 77,4% in Campania e del 70,4% in Italia); le attività principali sono costituite dal commercio e dal turismo, ma, mentre, le attività commerciali rappresentano una quota importante del sistema economico casertano, il settore turistico non ha ancora raggiunto, nell ambito provinciale, una posizione coerente con le potenzialità artistiche ed ambientali del territorio. A Caserta, in altre parole, esiste un potenziale sottoutilizzato che può rappresentare un importante punto di partenza per avviare il rilancio e l espansione di un segmento ad elevato valore aggiunto e a forte ricaduta occupazionale quale è quello del turismo. L ambito provinciale può contare, infatti, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sia sulla presenza di diverse zone destinate a parchi naturali che sulle potenzialità delle zone costiere. Per quanto concerne poi il patrimonio artistico, oltre alla Reggia di Caserta, sono presenti numerosi siti di rilievo storico e culturale (l anfiteatro di Capua, il centro storico di Sessa Aurunca, ecc.) che possono essere inseriti in itinerari di forte interesse turistico. Passando ora ad esaminare nel dettaglio gli indicatori economici che caratterizzano la provincia vediamo come nel 2008 l economia casertana ha mostrato una brusca frenata rispetto ai tassi di crescita rilevati nel Un segnale di sostanziale stabilità sia in ambito provinciale che regionale e nazionale viene invece dalla dinamica imprenditoriale: le imprese registrate nel 2008, infatti, aumentano soltanto dello 0,2% a Caserta, sono invariate in Campania e in contrazione dello 0,3% in Italia. La sostanziale stabilità del numero di imprese e la contrazione della ricchezza prodotta nell arco temporale , unite all assenza di prospettive di crescita economica a breve termine, hanno avuto effetti negativi sull occupazione campana; nel corso dell ultimo anno, infatti, gli occupati in Campania sono diminuiti del 2,2%. Il tasso di 15

16 occupazione, pari nel 2008 al 32,4% a Caserta, risulta poi inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto al tasso medio italiano (45,9%). La difficile situazione in cui versa il mercato del lavoro trova conferma nei dati relativi al tasso di disoccupazione: dopo nove anni di crescita ininterrotta nel 2008 tornano a crescere i disoccupati in Italia con un valore dell indice di disoccupazione che si attesta al 6,7%. Il tasso di disoccupazione campano nell ultimo anno risulta pari al 12,6% e quello casertano al 10,5%, in crescita quest ultimo di quasi due punti percentuali rispetto all anno precedente. L aumentato ricorso agli ammortizzatori sociali e alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) conferma la crisi economica che vive il mercato campano ed italiano in generale. I dati forniti dall INPS ci dicono che nella provincia di Caserta nel 2008 le ore di CIG sono aumentate complessivamente del 4,7%, anche se il commercio mostra un valore alquanto accentuato (+43,5% rispetto al 2007). Effetti positivi per l economia casertana e di conseguenza per l occupazione potrebbero derivare dalla crescita della domanda internazionale; ed infatti, le esportazioni casertane dopo aver registrato una flessione nel periodo (-1,4%) hanno presentato negli ultimi anni una crescita particolarmente sostenuta: +20,2% tra il 2006 e il 2007 e +11,4% tra il 2007 e il 2008, grazie ad un aumento delle vendite all estero di numerosi comparti manifatturieri. La bilancia commerciale casertana nel 2008 presenta un avanzo commerciale essendo aumentate le esportazioni e diminuite le importazioni (-4,4%) e il tasso di copertura, pertanto, risulta pari al 117,5% dato superiore al valore medio campano (92,6%) ed italiano (97%). Dalla lettura di questi dati emerge, quindi, che il territorio casertano è interessato da una tendenza alla crescita dell export, registrando un inversione di tendenza incoraggiante per la produzione del territorio che rimane di grande attrazione sui mercati internazionali e ciò testimonia sicuramente una effervescenza imprenditoriale che, però, va ulteriormente sostenuta e rafforzata. Con un tasso di apertura pari al 17%, tuttavia, Caserta dimostra appunto di avere ancora 16

17 grosse difficoltà a proiettarsi sui mercati internazionali; essendo le imprese casertane per lo più costituite sotto forma di ditte individuali difficilmente riusciranno in ottica standalone ad affrontare la concorrenza estera che si caratterizza spesso per un basso costo della manodopera e una maggiore capacità di investire in ricerca e innovazione. Come abbiamo visto in precedenza, tuttavia, le imprese casertane hanno capito quanto importante sia consorziarsi/integrarsi con altre realtà locali (si pensi, solo per citarne alcuni al Consorzio Oromare e al Consorzio Tarì) per cercare di ampliare i mercati di sbocco e, soprattutto, per riorganizzare e rafforzare in una prospettiva internazionale la propria capacità produttiva. L aggregazione imprenditoriale finalizzata alla promozione sui mercati esteri, infatti, comporta una serie di vantaggi competitivi per le imprese: migliore potere di negoziazione con distributori e fornitori; diminuzione dei costi per l acquisizione di servizi; aumento dell impatto commerciale/promozionale sui mercati di riferimento; realizzazione e rafforzamento di brand e marchi; rafforzamento della credibilità presso gli attori coinvolti nel processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese: banche, istituzioni, interlocutori esteri; scambio reciproco di conoscenze e best practices; aumento della capacità manageriale della singola impresa. È chiaro che per un territorio il poter disporre di un efficiente mercato dei servizi logistici è un enorme vantaggio in quanto aiuta il sistema produttivo locale ad accrescere la propria competitività non solo a livello nazionale ma anche internazionale e, allo stesso tempo, contribuisce alla riduzione dell impatto ambientale delle attività di trasporto. 17

18 Infine, fondamentale per lo sviluppo dell economia casertana è il ruolo svolto dal sistema bancario, sia come fornitore di credito che come fornitore di servizi avanzati per le imprese (per l internazionalizzazione, per il ricorso a forme di finanza innovativa). Il lungo processo di ristrutturazione delle banche meridionali ha migliorato certamente l efficienza operativa ma ha lasciato però irrisolti alcuni cruciali nodi che incidono nel rapporto banca-impresa, quali la maggiore rischiosità che strutturalmente caratterizza gli operatori economici del meridione, e dunque anche quelli casertani, l insostenibile maggiore lunghezza delle procedure di recupero crediti, l elevata frammentazione dei rapporti creditizi che consegue alla polverizzazione del tessuto produttivo di queste aree. Per concludere l analisi sul sistema economico di Caserta osserveremo il posizionamento della provincia in termini di qualità della vita, utilizzando un indice di sintesi (Fonte: Sole 24 Ore) che tiene conto di numerose variabili economiche, demografiche e sociali. La presenza di numerosi indicatori economici fa sì che ai primi posti della classifica nazionale siano posizionate esclusivamente province del Centro-Nord. Nelle ultime dieci posizioni della classifica nazionale si collocano esclusivamente province del Sud Italia, quali le siciliane Siracusa, Catania, Agrigento, Trapani, Palermo e Caltanissetta, Napoli e le pugliesi Taranto e Foggia; con un indice della qualità della vita pari a 411 Caserta si colloca in 94-esima posizione nella graduatoria delle province italiane e mantiene la stessa posizione dell anno precedente. 18

19 Graduatoria crescente delle prime 10 ed ultime 10 province per indice della qualità della vita (Anno 2008) Posizione Province Valore Valore Posizione Province dell indice dell indice 1 Aosta Caserta Belluno Taranto Bolzano Catania Trento Napoli Sondrio Siracusa Trieste Foggia Siena Trapani Gorizia Agrigento Piacenza Palermo Parma Caltanissetta Salerno 420 ITALIA 493 Fonte: Elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d Italia L elevato tenore di vita che accomuna le realtà che occupano le prime posizioni è accompagnato da opportunità di impiego, ordine pubblico, servizi efficienti e possibilità di svago; al contrario, le realtà che occupano la parte bassa della classifica si caratterizzano per maggiori difficoltà economiche, problemi sul mercato del lavoro, elevata criminalità, minor grado di infrastrutturazione e servizi poco efficienti. Oltre all indice complessivo, il Sole 24 Ore ha elaborato sei indici di sintesi della qualità della vita che fanno riferimento ad altrettante aree tematiche osservate: tenore di vita, affari e lavoro, servizi e ambiente, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. Posizione della provincia di Caserta nella graduatoria nazionale in base ai diversi indicatori di sintesi della qualità della vita (anno 2008) Posizione Tenore di vita 88 Affari e lavoro 96 Servizi e ambiente 39 Ordine pubblico 56 Popolazione 72 Tempo libero 100 Fonte: Elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Il Sole 24 Ore 19

20 Con riferimento agli indici di cui sopra la migliore posizione che Caserta riesce ad occupare è quella relativa ai servizi e ambiente (39 posto), segue l indice ordine pubblico (56 posto), quindi popolazione (72 ), poi tenore di vita (88 ) e infine affari e lavoro (96 ). 20

21 Tabelle statistiche e relative fonti Forze di lavoro divise fra occupati per settore e persone in cerca di occupazione. Anno Dati in migliaia. Province e Regioni Totale Forze di lavoro di cui Occupati di cui Persone in cerca di occupazione Agricoltura Occupati per settore Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Caserta 265,6 237,8 27,8 10,9 37,6 22,3 167,0 Benevento 103,8 93,5 10,4 12,3 12,3 9,3 59,5 Napoli 979,5 842,1 137,5 22,2 119,0 73,6 627,3 Avellino 167,7 151,4 16,3 6,6 33,0 15,1 96,8 Salerno 405,8 355,7 50,0 23,4 49,9 35,7 246,7 CAMPANIA 1.922, ,6 241,9 75,4 251,9 156, ,2 NORD-OVEST 7.250, ,3 307,4 165, ,9 539, ,6 NORD-EST 5.303, ,9 181,0 179, ,8 410, ,6 CENTRO 5.173, ,9 317,0 115,4 910,2 383, ,1 SUD E ISOLE 7.368, ,6 886,5 434,3 867,3 636, ,5 ITALIA , , ,9 895, , , ,7 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere 2009 Serie storica delle persone in cerca di occupazione. Anni Dati in migliaia. Province e Regioni Caserta 35,9 36,3 28,4 23,9 27,8 Benevento 13,9 13,7 11,3 9,7 10,4 Napoli 211,1 182,6 152,3 123,1 137,5 Avellino 18,0 20,7 16,7 15,1 16,3 Salerno 47,6 49,2 47,2 45,6 50,0 CAMPANIA 326,4 302,5 255,9 217,5 241,9 NORD-OVEST 313,4 307,7 275,6 269,7 307,4 NORD-EST 194,8 201,5 187,4 162,0 181,0 CENTRO 316,8 311,8 301,3 266,6 317,0 SUD E ISOLE 1.135, ,4 909,0 807,7 886,5 ITALIA 1.960, , , , ,9 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere

22 Tassi caratteristici del mercato del lavoro. Anni Province e regioni Tasso di occupazione (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di occupazione (popolazione anni) Tasso di disoccupazione Tasso di attività (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di attività (popolazione anni Tasso di occupazione (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di occupazione (popolazione anni) Tasso di disoccupazione Tasso di attività (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di attività (popolazione anni Tasso di occupazione (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di occupazione (popolazione anni) Tasso di disoccupazione Tasso di attività (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di attività (popolazione anni Tasso di occupazione (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di occupazione (popolazione anni) Tasso di disoccupazione Tasso di attività (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di attività (popolazione anni Tasso di occupazione (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di occupazione (popolazione anni) Tasso di disoccupazione Tasso di attività (popolazione 15 anni e oltre) Tasso di attività (popolazione anni Caserta 36,7 43,7 12,2 41,7 49,8 36,0 43,3 12,3 41,1 49,4 35,8 43,2 9,9 39,7 48,0 34,8 42,0 8,6 38,1 45,9 32,2 38,7 10,5 35,9 43,3 Benevento 38,9 50,5 12,8 44,7 58,0 37,9 49,2 12,8 43,5 56,6 37,9 49,4 10,8 42,5 55,5 37,3 48,6 9,6 41,3 53,8 37,9 48,8 10,0 42,1 54,4 Napoli 36,4 42,8 18,9 44,9 52,9 35,3 41,7 17,1 42,6 50,4 35,0 41,5 14,8 41,0 48,8 34,5 41,1 12,4 39,4 47,0 33,4 39,8 14,0 38,9 46,4 Avellino 38,9 49,8 11,2 43,8 56,2 37,2 47,8 13,1 42,8 55,0 38,2 48,7 10,6 42,7 54,6 39,8 51,2 9,3 43,8 56,4 40,4 51,9 9,7 44,8 57,5 Salerno 39,7 49,4 11,7 45,0 56,0 38,9 48,7 12,2 44,3 55,5 39,3 49,2 11,6 44,4 55,7 38,7 48,4 11,3 43,7 54,7 38,2 47,7 12,3 43,6 54,5 CAMPANIA 37,4 45,0 15,6 44,3 53,5 36,4 44,1 14,9 42,8 51,9 36,3 44,1 12,9 41,7 50,7 35,9 43,7 11,2 40,5 49,3 34,9 42,5 12,6 39,9 48,7 NORD- OVEST 50,2-4,5 52,6-50,2-4,4 52,5-50,8-3,9 52,8-50,9-3,8 52,9-51,1-4,2 53,3 - NORD-EST 51,5-3,9 53,6-51,5-4,0 53,6-52,2-3,6 54,1-52,5-3,1 54,2-52,7-3,4 54,6 - CENTRO 47,3-6,5 50,6-47,2-6,4 50,4-47,8-6,1 50,9-48,1-5,3 50,7-48,3-6,1 51,4 - SUD E ISOLE 37,4-15,0 43,9-37,0-14,3 43,1-37,4-12,2 42,6-37,3-11,0 41,9-36,9-12,0 41,9 - ITALIA 45,4 57,4 8,0 49,4 62,5 45,3 57,5 7,7 49,0 62,4 45,8 58,4 6,8 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere ,2 62,7 45,9 58,7 6,1 48,9 62,5 45,9 58,7 6,7 49,3 63,0 22

23 Occupati di 18 anni e più per frequenza di corsi di studio, e/o formazione e/o autoformazione, regione ripartizione geografica e tipo di comune - Anno 2006 (per 100 occupati di 18 anni e più della stessa zona). Frequenza corsi di studio, e/o formazione, e/o autoformazione di cui Regioni No Si Corsi di Corsi di studio Corsi di formazione auto-formazione Campania 56,1 43,9 2,5 16,2 39,5 NORD-OVEST 43,8 56,2 4,3 28,2 48,4 NORD-EST 37,4 62,6 4,3 32,9 54,0 CENTRO 43,5 56,5 4,5 26,2 49,7 SUD 55,2 44,8 3,0 18,0 39,9 ISOLE 53,0 47,0 4,5 19,8 41,7 ITALIA 45,4 54,6 4,1 26,1 47,6 Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere Numero di addetti alle unità locali per provincia e settore di attività. Anno 2006 (valori assoluti). Province e regioni Industria manifatturiera + estrazioni di minerali + produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua. Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio + riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi pubblici, sociali e personali Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA NORD- OVEST NORD-EST CENTRO SUD- ISOLE ITALIA Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere 2009 Totale 23

24 Alunni disabili prospetto provinciale a.s. 2008/09 Alunni disabili % di alunni disabili sul totale alunni Provincia Scuola dell infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Totale Scuola dell infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Totale AVELLINO ,0% 1,7% 2,9% 1,7% 1,8% BENEVENTO ,1% 1,9% 2,5% 1,9% 1,9% CASERTA ,2% 2,5% 3,4% 1,7% 2,3% NAPOLI ,2% 2,8% 3,5% 1,5% 2,3% SALERNO ,0% 1,9% 2,2% 1,5% 1,7% Totale CAMPANIA ,1% 2,5% 3,2% 1,6% 2,1% Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca documento La scuola statale: sintesi dei dati - Anno scolastico 2008/2009 Numero di alunni con cittadinanza non italiana per continente di provenienza e provincia. Anno scolastico 2007/2008 Province e Regioni Europa di cui: UE Africa America Asia Oceania Apolide Non indicato Totale Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno CAMPANIA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD-ISOLE ITALIA Fonte: Appendice statistica al Rapporto Unioncamere

25 Conclusioni dell analisi socio-economica L analisi socio-economica rappresenta il punto di origine della strategia della programmazione FSE casertana e consente che le effettive determinanti dello sviluppo provinciale, a tutti i livelli e settori, vengano assunte come aree di programmazione ed intervento prioritarie all interno di un contesto molto complesso, ancora distinto da emergenze ed articolato, come quello casertano. Due, in estrema sintesi, i macro ambiti prioritari di attenzione per la programmazione FSE , direttamente discendenti dal contributo dell analisi socio-economica: il primo, attiene la sfera delle problematiche ed il riferimento principale va al mercato del lavoro provinciale e, più in generale, alle criticità che coinvolgono la popolazione presente sul territorio. Ciò comporta che le scelte di orientamento strategico siano volte ad intervenire con decisione ed impegno sulle fasce particolarmente svantaggiate della popolazione, secondo una logica non solo curativa ma anche largamente preventiva affinché situazioni di criticità non degenerino in veri e propri fenomeni di marginalità ed esclusione sociale. La strategia dovrà, pertanto, puntare la sua azione sul contenimento: della disoccupazione giovanile e di lunga durata, sulla riduzione del lavoro irregolare, sull aumento dei tassi di attività ed occupazione delle donne, sulla rimozione di alcune delle principali condizioni di disagio sociale causa/effetto delle criminalità, delle devianza giovanile e della povertà. Si dovrà puntare a promuovere iniziative imprenditoriali tra i soggetti interessati all inserimento ed al reinserimento lavorativo e favorire le imprese che presentino maggiore stabilità, radicamento e legame strutturale con il territorio nonché quelle che esaltino le risorse, le vocazioni ed i talenti locali. Inoltre, devono essere tenute in considerazione anche il contenimento delle problematiche dell integrazione sociale e lavorativa degli immigrati e, infine, l impegno a diminuire il fenomeno ancora molto 25

26 presente della dispersione scolastica e dell abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione anche di base da parte dei giovani, sperimentando modelli d impresa all interno della scuola, in modo da fornire una capacità professionale e mostrare i nuovi orizzonti occupazionali direttamente collegati al corso di studi; il secondo, fa riferimento alla sfera delle opportunità primarie offerte dal contesto casertano, riconducibili alla presenza di una popolazione giovane, dunque caratterizzata da un tasso di dipendenza basso, e con un sempre migliore livello di scolarizzazione ed istruzione superiore; all esistenza di un sistema di produzione della conoscenza avanzato (anche se non ancora dialogante in modo sufficiente con il territorio); alla presenza di condizioni ottimali per la creazione di impresa e lo sviluppo dell imprenditoria locale soprattutto come risultato di spin off aziendali. L analisi socio-economica ha portato all attenzione ulteriori importanti elementi di contesto, sviluppati all interno dell analisi swot, di cui si deve tenere debitamente conto in termini di obiettivi operativi e di tipologie di azioni esemplificative previste negli Assi della presente programmazione. Situazione sociodemografica PUNTI DI FORZA elevata natalità e consequenziale riduzione dell invecchiamento della popolazione; disponibilità di forza lavoro giovane (fascia età 15-64) sia italiana che straniera; elevata incidenza della popolazione immigrata residente nell ambito della popolazione attiva; forti potenziali inespressi di sviluppo anche nelle aree a disagio insediativo ; 26 PUNTI DI DEBOLEZZA elevata densità della popolazione; elevata disoccupazione; elevata disoccupazione femminile; elevata disoccupazione delle persone con disabilità; basso grado di scolarizzazione; elevata incidenza della povertà e forme di disagio sociale; carente integrazione tra interventi sociali ed interventi afferenti alle politiche per le pari opportunità, della formazione, dell istruzione, della sicurezza e dello sviluppo economico; rarefazione dei servizi al cittadino in particolar modo nelle aree a disagio insediativo ; le aree a disagio insediativo non esprimono il loro potenziale economicosociale e di sviluppo;

27 (segue) PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Livelli di istruzione e formazione presenza di forza lavoro ad elevata scolarizzazione (laurea o dottorato); disponibilità a percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro; disponibilità a percorsi formativi sull auto-imprenditorialità; elevata dispersione scolastica; mancanza di percorsi formativi alternativi alla scuola e/o di alternanza scuola-lavoro; persistente e scarsa partecipazione a percorsi di formazione continua; Situazione economica e mercato del lavoro buona dotazione infrastrutturale; forte presenza della Seconda Università degli studi di Napoli come centro di produzione di conoscenza e rilevanza nel settore della ricerca; forte processo di deindustrializzazione; crisi economica e finanziaria internazionale; concorrenza internazionale; indebolimento della capacità competitiva dell apparato industriale come pure dei settori portanti dell economia locale; modello produttivo di tipo familiare (difficoltà ad innovarsi); limitata capacità di assorbimento di innovazione e conoscenza (R&S) da parte del sistema complessivo delle imprese; forte dipendenza dalle lavorazioni per conto terzi; ampia presenza di forza lavoro a bassa qualificazione; forte incidenza del lavoro sommerso nel tessuto industriale locale; elevata incidenza della disoccupazione di lunga durata soprattutto giovanile, femminile e delle persone con disabilità; scarsa tendenza all auto-impiego e all autoimprenditorialità a causa degli alti costi dello start-up, di una mancanza di cultura d impresa e di conoscenza del contesto economico e sociale; difficoltà di inserimento e di reinserimento nel mercato del lavoro; elevata incidenza delle donna in cerca di prima occupazione; elevata difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare da parte delle donne, con conseguente diminuzione dei livelli occupazionali al variare del ruolo in famiglia e del numero di figli; 27

28 I precedenti punti di forza/debolezza possono rappresentare le seguenti opportunità/rischi: Situazione sociodemografica OPPORTUNITA gli alti tassi di natalità e fecondità possono costituire un vantaggio in termini di minore impatto sui costi legati all invecchiamento della popolazione e di maggiore disponibilità di forza lavoro; forza lavoro in età giovanile; forza lavoro appartenente alle categorie svantaggiate (immigrati, donne, persone con disabilità); attuazione della riforma dei Servizi per l Impiego che sta operando nella direzione del superamento delle difficoltà di incontro tra domanda e offerta di lavoro; RISCHI carenza di adeguata formazione al personale dei Centri per l Impiego chiamati ad erogare servizi a sostegno del mercato del lavoro; carenza di strutture e/o servizi dedicati che favoriscono la conciliazione tra lavoro e famiglia delle lavoratrici madri; Livelli di istruzione e formazione disponibilità a percorsi formativi per contrastare la dispersione scolastica; disponibilità a percorsi formativi sull auto-imprenditorialità; progressivo incremento di laureati; presenza di talenti; mancanza di fondi necessari per contrastare la dispersione scolastica a favore di tutta la popolazione potenzialmente interessata; fuga di neo-laureati e di talenti che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro locale; permanenza nello status di inoccupato/disoccupato di persone potenzialmente disponibili a percorsi di creazione d impresa ed autoimprenditorialità; 28

29 (segue) OPPORTUNITA RISCHI Situazione economica e mercato del lavoro forza lavoro immediatamente disponibile per le imprese dopo adeguata formazione iniziale o riqualificazione; sviluppo della capacità di individuare strategie di conciliazione da parte delle donne lavoratrici; disponibilità delle imprese basate sul modello produttivo di tipo familiare ad innovarsi; offrire percorsi formativi o di autoimprenditorialità in settori ad alto potenziale di crescita (es. turismo); disponibilità a processi di internazionalizzazione delle imprese anche per le ditte individuale e piccole imprese; sviluppare la cultura nelle imprese individuali e piccole imprese dei consorzi e delle aggregazioni per unire alcuni centri di costo (es. formazione). carenza di percorsi formativi adeguati; lavoro sommerso e irregolare; carente integrazione tra interventi sociali ed interventi afferenti alle politiche per le pari opportunità, della formazione, dell istruzione, della sicurezza e dello sviluppo economico; Per potere garantire le importanti funzioni sopra descritte, i Servizi Provinciali per il Lavoro devono mettere in campo azioni specifiche quali: a) programmare la formazione all interno dell obbligo scolastico realizzando, sulla base dei reali fabbisogni professionali del territorio, un offerta formativa che offra ai ragazzi in età di obbligo scolastico, la possibilità di optare per un alternanza scuolaformazione, e che li prepari per un concreto inserimento lavorativo; b) programmare la formazione all interno dell obbligo formativo attraverso la realizzazione di voucher, work experiences, tirocini o stage in azienda e la realizzazione di un data base di offerta formativa costruito sulla base di reali fabbisogni espressi dal territorio casertano; 29

30 c) creare un sistema di avvio e gestione di contratti di apprendistato finalizzati all obbligo formativo, attraverso la costruzione di un data base delle disponibilità/fabbisogni espressi dalle aziende del territorio casertano, finalizzando l intervento all assorbimento occupazionale dei partecipanti; d) creare un sistema di avvio e gestione di contratti di apprendistato post-obbligo formativo, attraverso la costruzione di un data base delle disponibilità/fabbisogni espressi dalle aziende del territorio casertano, finalizzando l intervento all acquisizione di professionalità spendibili sul mercato del lavoro locale e all assorbimento occupazionale dei partecipanti; e) consolidare le funzioni di base dei Centri per l Impiego attraverso l erogazione a tutti gli utenti del Patto di Servizio e del Piano di Azione Individuale di cui ai D.Lgs. n. 181/00 e n. 297/03. Per questo è necessario: un aggiornamento delle competenze degli operatori; affiancare il personale dipendente con l inserimento nei CPI di esperti orientatori, per rafforzare la qualità del servizio erogato e per assicurarne l erogazione a tutti; f) implementare nei Centri per l Impiego dei servizi avanzati che offrano a tutti gli utenti servizi di tipo specialistico per favorire l incontro tra domanda e offerta di lavoro e per offrire servizi qualificati ed efficaci. Questi servizi saranno: servizio di supporto alla creazione di impresa; servizio di orientamento all offerta formativa come alternanza scuola-lavoro; la definizione del network del sistema formativo provinciale e la costruzione di un sistema informativo integrato, in grado di offrire una panoramica completa di tutta l offerta formativa presente sul territorio provinciale; servizi specialistici dedicati all inserimento lavorativo degli utenti svantaggiati (disabili, immigrati ecc.); 30

31 servizi specialistici per le pari opportunità uomo/donna; un piano per la diffusione dei principi della legalità e la lotta al lavoro irregolare, ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sintesi della programmazione 2000/2006 La precedente programmazione POR Campania 2000/2006 era a valere sul FESR Misure 3.1 e Relativamente alla Misura 3.1 sono state realizzate le seguenti attività: 1. servizio di sportello per lavoratori migranti; 2. riqualificazione del personale dei CPI in funzione dell acquisizione e dello sviluppo di competenze per la diagnosi dei fabbisogni territoriali; 3. servizio di call center specialistico per i CPI; 4. programma di sensibilizzazione, diffusione ed informazione sullo stato e le politiche del lavoro e sui connessi nuovi servizi pubblici per l impiego; 5. organizzazione di un servizio per il diritto al lavoro delle persone con disabilità; 6. comunicazione istituzionale progettazione e realizzazione del piano di comunicazione dei servizi specialistici e innovativi dei CPI; 7. riqualificazione e sviluppo delle competenze degli operatori dei CPI in funzione della strutturazione di azioni di contrasto alla disoccupazione e del precariato di lunga durata; 8. organizzazione di un servizio per il diritto al lavoro di soggetti a rischio di esclusione sociale di stampo psichiatrico; 9. realizzazione e pubblicazione di studi in merito alle politiche per l occupazione attuate in ambito regionale, nazionale e comunitario; 10. percorsi specialistici di formazione per operatori, funzionari e dirigenti dei CPI. 31

32 In linea con la nuova programmazione e con le tipologie di intervento, la Provincia intende proseguire le azioni suddette con particolare riferimento: alla riqualificazione e adeguamento delle capacità dei dipendenti per garantire continuità ai servizi di base ed avanzati in passato affidati prevalentemente all esterno; alla creazione e/o prosecuzione di sportelli specialistici dedicati alle utenze svantaggiate, a rischio di esclusione sociale e per le pari opportunità. Per quanto concerne la Misura 3.15, sono state, tra l altro, finanziate spese per l acquisto e l ammodernamento tecnologico di tutte le sedi dei Centri per l Impiego della Provincia di Caserta. Ciascun Centro, è oggi dotato di sala conferenza allestita di microfoni, proiettori, impianti audio e video etc., ampi spazi dedicati all utenza con internet point e totem informatici con i quali sarà possibile consultare le domande e offerte di lavoro on line nonché usufruire di altri servizi web based utili. In coerenza con la nuova programmazione e con le tipologie di intervento, la Provincia intende utilizzare al meglio le nuove strutture disponibili per: 1. workshop; 2. lezioni in aula; 3. incontri di gruppo; 4. riattivazione del servizio di call center specialistico; 5. creazione di un info point per orientare l accesso dell utenza ai diversi servizi/sportelli dedicati; 6. creazione di uno sportello ricerca best practices europee nei settori lavoro e formazione; 7. servizi dedicati alla ricerca di percorsi alternativi alla scuola per contrastare la dispersione scolastica; 8. formazione ai dipendenti dell Ente. 32

33 1.1. Quadro delle coerenze programmatiche In questa sezione, sono riportate le coerenze delle tipologie di intervento e quindi delle attività programmate, rispettivamente con: - il Reg. (CE) 1081/06; - le priorità del Quadro Strategico Nazionale (QSN) interessate, soprattutto in relazione al contributo del P.P.P. provinciale rispetto al perseguimento degli obiettivi di servizio; - le linee di alta priorità strategica del Documento Strategico Regionale (DSR); - gli obiettivi globali regionali, gli obiettivi specifici ed operativi del P.O.R. Campania FSE relativi agli Assi strategici individuati (I, II, III, IV). 33

34 Tab. A) TABELLA SINOTTICA DI COERENZA STRATEGICA Asse I - ADATTABILITA' Priorità Regolamento FSE 1a) Accrescere l adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al fine di migliorare l anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici Priorità QS Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane (priorità 1 ) Linee di alta priorità strategica del DSR Obiettivi globali regionali: Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Tipologia di intervento Attività prevista Migliorare competenze e saperi dei lavoratori e l impegno e la qualità e competitività del sistema produttivo a) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l adattabilità dei lavoratori 1. Rafforzare il sistema della formazione continua attraverso forme di accompagnamento all impresa e voucher per i lavoratori 2. Attuare nuove tipologie di apprendistato APPRENDISTATO CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO 3. Migliorare l adattabilità dei lavoratori alle innovazioni tecnologiche ed organizzative con particolare attenzione alla componente femminile, ai lavoratori anziani e meno qualificati nonché al settore turistico sostenibile Competitività dei sistemi produttivi ed occupazione (priorità 7) Una regione in cui occupare conviene 1. Contrastare la precarizzazione dei lavoratori in condizione di minore stabilità lavorativa attraverso interventi mirati di formazione e rafforzamento dei sistemi di protezione SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI b) Favorire l innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro. 2. Rafforzare la crescita della responsabilità sociale delle imprese e l 'impegno a favore della sicurezza e dell'emersione del lavoro irregolare prevedendo opportuni criteri finalizzati all'inserimento di soggetti svantaggiati ed il rispetto delle politiche di genere SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI 3. Favorire la diffusione di modelli organizzativi flessibili capaci di conciliare le esigenze di competitività delle imprese con le esigenze di sicurezza, stabilità e conciliazione La Campania amica di chi fa impresa c) Sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l imprenditorialità 1. Favorire l innovazione del tessuto produttivo attraverso processi di formazione e riorganizzazione del personale tecnico di alta specializzazione e del management 2. Sostenere lo sviluppo di spin off di impresa dal settore della ricerca pubblico e privato 3. Contrastare la fuga dei talenti incentivandone l inserimento nelle realtà produttive e di ricerca locali 34

35 4. Rafforzare le capacità di contrastare i rischi di disoccupazione dei lavoratori interessati da situazioni di crisi di impresa attraverso la riqualificazione e la valorizzazione delle competenze 5. Prevenire il rischio di digital divide e sostenere l utilizzo generalizzato delle tecnologie dell informazione e della comunicazione tra le imprese e i lavoratori 35

36 ASSE II - OCCUPABILITA' Priorità Regolamento FSE 1b) Migliorare l accesso all occupazione e l in serimento sostenibile nel mercato del lavoro per le persone in cerca di lavoro e per quelle inattive, prevenire la disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile e di lunga durata, incoraggiare l invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa e accrescere la partecipazione al mercato del lavoro Priorità QS Competitivi tà dei sistemi produttivi ed occupazion e (priorità 7) Linee di alta priorità strategica del DSR Una regione giovane per i giovani La Campania amica di chi fa impresa Una regione in cui Occupare conviene Obiettivi globali regionali: Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Tipologia di intervento Attività prevista Diminuire la disoccupazione ed aumentare l' occupazione in particolare dei giovani e delle donne d) Aumentare la regolarità, l efficienza, l efficacia, la qualità e l inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all avvio di imprese 1. Rafforzare la qualità dei servizi dei centri dell'impiego, consolidandone la rete e l'integrazione con i sistemi della formazione e del lavoro 2. Potenziare ed innovare i servizi di orientamento dei Centri per l Impiego e della formazione, in particolare per i giovani inoccupati 1. Rafforzare l'inserimento/reinserimento lavorativo dei lavoratori adulti attraverso percorsi integrati ed incentivi 2. Favorire la diffusione di azioni formative integrate rivolte ai giovani incentrate sull'alternanza tra scuola e luoghi dell'impresa SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI AVANZATI APPRENDISTATO CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO 3. Consolidare ed ampliare il sistema di incentivi rivolti ai segmenti deboli del mercato del lavoro, con priorità ai giovani ai disoccupati di lunga durata e alle donne FORMAZIONE INIZIALE APPRENDISTATO CONTRATTI DI APPRENDISTATO FINALIZZATO ALL'OBBLIGO FORMATIVO CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO 4. Sostenere la creazione di impresa, soprattutto in forma cooperativa, da parte dei giovani e delle donne SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI AVANZATI 5. Favorire l'inserimento lavorativo stabile da parte dei migranti 6. Rafforzare le politiche preventive e curative della disoccupazione dei giovani e dei disoccupati di lunga durata FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO APPRENDISTATO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO 36

37 7. Sostenere i processi, in caso di crisi aziendali, di worker by out 8. Innovare il sistema dell'orientamento al lavoro attraverso un raccordo più efficace tra Scuola, Università, Centri per l'impiego, Imprese ed Agenzie formative FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI AVANZATI f) Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurre le disparità di genere 1. Consolidare e diffondere gli strumenti di conciliazione e i servizi per l'occupabilità e per l'occupazione femminile 2. Promuovere azioni di supporto, analisi, predisposizone e sperimentazione di modelli che migliorino la condizione femminile nel mercato del lavoro SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI AVANZATI SERVIZI AVANZATI 37

38 ASSE III - INCLUSIONE SOCIALE Priorità Regolamento FSE 1c) Potenziare l inclusione sociale delle persone svantaggiate ai fini della loro integrazione sostenibile nel mondo del lavoro e combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro Priorità QS Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita (priorità 4 ) Linee di alta priorità strategica del DSR La Campania della dignità e della socialità. Un welfare campano Obiettivi globali regionali: Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Tipologia di intervento Attività prevista Fare della politica sociale un fattore essenziale di uno sviluppo economico sostenibile g) Sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il (re)inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro 1. Sviluppare l'inserimento lavorativo e sociale delle categorie in condizioni di svantaggio occupazionale anche migliorando l'integrazione tra scuola, formazione, lavoro e cura FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI AVANZATI 2. Sostenere l'azione nelle aree urbane degradate dei Centri multifunzionali per l'integrazione sociale e lavorativa di soggetti deboli e nelle aree marginali e a rischio di desertificazione FORMAZIONE INZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI AVANZATI 3. Sostenere l'uscita da condizioni di vecchie e nuove povertà 4. Contrastare ogni forma di discriminazione verso la popolazione immigrata SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE 5. Rafforzare la cultura delle pari opportunità per prevenire e combattere ogni forma di discriminazione dei disabili nei posti di lavoro FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO 6. Diminuire l'abbandono scolastico e formativo con riferimento, in particolare, ai giovani alle aree urbane degradate, favorendo la mobilità tra diverse filiere formative inclusa quella lavorativa FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO CONTRATTI DI APPRENDISTATO FINALIZZATI ALL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI 38

39 7. Garantire pari opportunità di accesso e di permanenza nella scuola e nella formazione da parte dei figli dei migranti FORMAZIONE INIZIALE FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO CONTRATTI DI APPRENDISTATO FINALIZZATI ALL'OBBLIGO FORMATIVO 8. Sostenere e promuovere servizi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei cittadini e per il ripristino della legalità 9. Sostenere i processi di miglioramento della qualità della vita attraverso azioni di supporto all'integrazione sociosanitaria e all'azione dei sistemi di protezione sanitaria 10. Promuovere forme di cittadinanza consapevole e partecipativa 11. Favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti minori ed adulti e degli ex detenuti per ridurne il rischio di rientro nel circuito dell'illegalità SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI 12. Promuovere l'inclusione sociale dei giovani attraverso azioni di diffusione culturale anche facilitando ed ampliando l'accesso ai servizi regionali e territoriali SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI 39

40 ASSE IV - CAPITALE UMANO Priorità Regolamento FSE 1d) Potenziare il capitale umano Priorità QS Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane (priorità 1 ) Linee di alta priorità strategica del DSR Obiettivi globali regionali: Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Tipologia di intervento Attività prevista Valorizzare le risorse umane quale assetto principale dello sviluppo locale 1. Rafforzare la qualità e l''attrattività dell'istruzione e della formazione rafforzandone le relazioni con il territorio 2. Sostenere l'alternanza scuola-lavoro anche attraverso percorsi integrati e le esperienze formative in impresa FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO APPRENDISTATO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO CONTRATTI DI APPRENDISTATO FINALIZZATI ALL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI DI BASE CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO Una regione giovane per i giovani h) Elaborazione, introduzione e attuazione delle riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l integrazione e sviluppare l occupabilità, con particolare attenzione all orientamento 3. Migliorare la qualità degli organismi formativi intervenendo anche sul sistema e procedure per l'accreditamento 4. Aggiornare il sistema delle qualifiche professionali, tenendo conto dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle micro, piccole e medie imprese 5. Garantire la trasparenza delle competenze acquisite dalle persone ed il loro diritto alla mobilità lavorativa verticale e orizzontale SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI AVANZATI 6. Migliorare i sistemi di orientamento integrato con il territorio mettendoli in rete con i diversi soggetti attivi nell'ambito della dimensione orientativa SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO SERVIZI DI BASE SERVIZI AVANZATI 7. Rafforzare strumenti e competenze in ICT degli operatori della scuola e della formazione Una regione in cui occupare conviene i1) Aumentare la partecipazione all apprendimento permanente, anche attraverso provvedimenti intesi a ridurre l abbandono scolastico e le disparità di genere rispetto alle materie 1. Sostenere l'obbligo scolastico a 16 anni attraverso l'integrazione tra scuola, formazione e formazione sul lavoro 2. Migliorare il livello qualitativo dell'offerta scolastico-formativa e la tenuta dei percorsi di istruzione- 40 FORMAZIONE INZIALE FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO

41 3. Sostenere l'insegnamento della matematica e delle scienze e della tecnologia nella scuola e nella formazione FORMAZIONE INZIALE FORMAZIONE ALL'INTERNO DEL'OBBLIGO SCOLASTICO 4. Favorire l innovazione didattica 5. Favorire la presenza femminile all interno di percorsi formativi a carattere tecnico scientifico i2) Aumentare l accesso all istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità 1. Favorire il processo di costruzione di un'offerta formativa iniziale, professionale universitaria e post universitaria di qualità, basata sul ciclo di vita dei soggetti attenta all'alternanza e a favorire l'apprendimento specialistico 2. Migliorare le caratteristiche, l attrattività, nonché l accessibilità, dell offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell'innovazione FORMAZIONE INIZIALE SERVIZI DI BASE ED AVANZATI EROGATI DAI CENTRI PER L'IMPIEGO APPRENDISTATO FORMAZIONE ALL'INTERNO DELL'OBBLIGO FORMATIVO SERVIZI DI BASE CONTRATTI DI APPRENDISTATO POST OBBLIGO FORMATIVO La ricerca abita in Campania 3. Investire nell'istruzione superiore universitaria e post universitaria 1. Favorire la creazione di poli formativi legati alle vocazioni produttive territoriali Promozione valorizzazione e diffusione della ricerca e dell'innovazione (priorità 2 ) l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell innovazione. 2. Sostenere lo sviluppo di reti tra Università, centri di ricerca e imprese 3. Rafforzare la rete e l'azione dei distretti di alta tecnologia attraverso la formazione e la diffusione dei risultati della ricerca sul territorio 4. Sostenere l'orientamento dei giovani verso la ricerca e la scienza 41

42 2. Esposizione delle macrotipologie di azioni La Provincia individua, per ciascuna tipologia di intervento (Tab. B), le attività che intende realizzare a valere sugli Assi interessati dalla delega, in coerenza con quanto previsto dai Regolamenti Comunitari 1083/06 e 1081/06, dal Disegno di Legge Testo unico della normativa della Regione Campania in materia di lavoro e formazione professionale per la promozione della qualità del lavoro, dal Manuale dell AdG FSE e dal Documento di Indirizzo per l attuazione del principio di sussidiarietà. Tab B) TIPOLOGIA DI INTERVENTO Formazione Iniziale Apprendistato Servizi di base ed avanzati erogati dai CPI ATTIVITA CHECK 1. Formazione all interno dell obbligo scolastico X 2. Formazione all interno dell obbligo formativo X 3. Contratti di apprendistato finalizzato l obbligo formativo. X 4. Contratti di apprendistato post obbligo formativo. X 5. di base: colloqui orientamento, workshop, incontri di gruppo. X 6. avanzati: bilancio delle competenze, accompagnamento, tirocini. X Nella Tab. C e nel Cronoprogramma, per ciascuna delle attività individuate, la Provincia descrive le modalità attuative, i beneficiari, i destinatari, le risorse finanziarie nonché la tempistica. 42

43 Tab C) Attività Modalità Attuative Beneficiari Destinatari Risorse Finanziarie Studenti (anche con Scuole, riferimento a donne Affidamenti di Organismi e figli di immigrati), natura concessoria formativi. Organismi formativi, ,00 Scuole. Formazione all interno dell obbligo scolastico Formazione all interno dell obbligo formativo Contratti di apprendistato finalizzato all obbligo formativo Contratti di apprendistato post obbligo formativo Affidamenti di natura concessoria e Affidamenti di natura contrattuale Affidamenti di natura concessoria Affidamenti di natura concessoria Scuole, Organismi formativi, Imprese, Soggetti destinatari di voucher, borse, buoni individuali e incentivi. Imprese, Enti bilaterali, Organismi formativi. Organismi formativi, soggetti destinatari di voucher, borse, buoni individuali e incentivi. Studenti (in particolar modo donne e figli di immigrati), Organismi formativi, Scuole, Imprese. Giovani, Disoccupati, Inoccupati e Inattivi. Giovani, Disoccupati, Inoccupati, Inattivi, Lavoratori occupati, Lavoratori in CIGO e Mobilità, Lavoratori con contratto di lavoro parasubordinato , , ,29 43

44 (segue) Attività Modalità Attuative Beneficiari Destinatari Risorse Finanziarie Servizi di base erogati dai CPI Affidamenti di natura contrattuale Servizi per l Impiego e loro operatori, Operatori dei sistemi, Università, Enti di ricerca, distretti tecnologici oltre ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi e con contratti di lavoro parasubordinato. Disoccupati, Inoccupati, Inattivi, Lavoratori un CIGS e Mobilità con una specifica attenzione ai giovani, ai disoccupati di lunga durata, alle donne e agli immigrati ,13 Servizi avanzati erogati dai CPI Affidamenti di natura contrattuale Servizi per l Impiego e loro operatori, Imprese, Enti bilaterali, Università, Enti di ricerca, Operatori dei sistemi, oltre ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi e con contratti di lavoro parasubordinato. Disoccupati, Inoccupati, Inattivi, Lavoratori in CIGS e Mobilità, con attenzione alle donne, alla popolazione immigrata, alle persone diversamente abili, ai gruppi a rischio di esclusione sociale; Università, Enti di ricerca, soggetti destinatari di voucher, borse, buoni individuali, incentivi ,75 44

45 Cronoprogramma delle attività Attività 1. Formazione all interno dell obbligo scolastico 2. Formazione all interno dell obbligo formativo 3. Contratti di apprendistato finalizzato all obbligo formativo 4. Contratti di apprendistato post obbligo formativo 5. Servizi di base erogati dai CPI I semestre II I II I semestre semestre semestre semestre II semestre 6. Servizi avanzati erogati dai CPI 45

46 3. Previsione analitica di spesa In questa sezione, la Provincia riporta la previsione di spesa complessiva del P.P.P. su base annuale, distinguendo gli importi programmati, impegnati e spesi per tipologia di intervento (Tab. D). Nelle Tabelle E è riportato il piano finanziario distinto per ciascuna delle attività programmate e per ciascun obiettivo operativo, mentre nella Tabella F è riportato il piano finanziario annuale delle attività. 46

47 Tab. D) Anno Previsione di spesa Tipologia di Intervento Totale Risorse Programmato Impegnato Speso Formazione Iniziale , , , ,00 Apprendistato , , , , Servizi di base ed avanzati erogati dai CPI , , , ,00 Assistenza Tecnica , , , ,00 Comunicazione , , , ,74 Totale 2009 (a) , , , ,39 Formazione Iniziale , , , ,61 Apprendistato , , , , Servizi di base ed avanzati erogati dai CPI , , , ,00 Assistenza Tecnica , , , ,00 Comunicazione , , , ,00 Totale 2010 (b) , , , ,61 Formazione Iniziale , , , ,00 Apprendistato , , , , Servizi di base ed avanzati erogati dai CPI , , , ,44 Assistenza Tecnica , , , ,00 Comunicazione , , , ,47 Totale 2011 (c) , , , ,91 TOTALE COMPLESSIVO , , , ,92 47

48 Tab E) Asse I PIANO FINANZIARIO ATTIVITA' PER OBIETTIVO OPERATIVO ASSE I Totale per Obiettivo Operativo Attività (1) Attività (2) Attività (3) Attività (4) Attività (5) Attività (6) Obiettivo Operativo a.1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 a.2 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0, ,00 a.3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 b.1 0,00 0,00 0,00 0, , , ,51 b.2 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 b.3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 c.1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 c.2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 c.3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 c.4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 c.5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale 0,00 0,00 0, , , , ,51 48

49 Tab E) Asse II PIANO FINANZIARIO ATTIVITA' PER OBIETTIVO OPERATIVO ASSE II Totale per Obiettivo Operativo Attività (1) Attività (2) Attività (3) Attività (4) Attività (5) Attività (6) Obiettivo Operativo d.1 0,00 0,00 0,00 0, , , ,00 d.2 0,00 0,00 0,00 0, , , ,24 e.1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 e.2 0, ,00 0, ,00 0, , ,00 e.3 0,00 0, , ,00 0,00 0, ,00 e.4 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 e.5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 e , ,00 0, , , , ,97 e.7 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 e.8 0, ,74 0,00 0,00 0, , ,74 f.1 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 f.2 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , ,00 Totale , , , , , , ,95 49

S.I.O.R.R. Sistema Informativo Osservatorio Regionale Rifiuti Produzione annuale in chilogrammi e percentuale di raccolta differenziata per Comune

S.I.O.R.R. Sistema Informativo Osservatorio Regionale Rifiuti Produzione annuale in chilogrammi e percentuale di raccolta differenziata per Comune Sistema Informativo Osservatorio Regionale annuale in chilogrammi e di raccolta per Provincia di Caserta - Anno in Altri Ailano 100.394 8.346 265.690 320 374.750 1.406 266,54 26,79-5.260 380.010 Alife

Dettagli

Provincia di Caserta

Provincia di Caserta Certificazione della annuale di rifiuti urbani e in Ailano 214.283-146.712 360.995 1.392 259,335 59,36-360.995 18,32-5,93 Alife 1.530.084-1.207.911 2.737.995 7.614 359,600 55,88-2.737.995 4,45 2,50 Alvignano

Dettagli

Provincia di Caserta

Provincia di Caserta in di Totale R.U. Ailano 223.244-185.738 408.982 1.369 298,745 55-408.982 2,66-10,96 Alife 1.361.067-1.213.353 2.574.420 7.616 338,028 53-2.574.420-5,63-5,44 Alvignano 930.487-600.375 1.530.862 4.824 317,343

Dettagli

Provincia di Caserta - Anno 2013

Provincia di Caserta - Anno 2013 in di Totale R.U. Ailano 287.206-152.609 439.815 1.382 318,245 65-439.815 5,94 22,72 Alife 1.498.982-1.427.963 2.926.945 7.633 383,459 51-2.926.945-4,67 6,63 Alvignano 628.549 38.506 908.631 1.575.686

Dettagli

Provincia di Caserta

Provincia di Caserta in di Totale R.U. Ailano 314.554-192.083 506.637 1.359 372,801 62-506.637-3,21 15,19 Alife 1.357.884-1.254.401 2.612.285 7.717 338,510 52-2.612.285 0,77-10,75 Alvignano 556.474 194.108 1.005.342 1.755.923

Dettagli

Situazione secondo la vecchia regola. Altitudine al centro

Situazione secondo la vecchia regola. Altitudine al centro Altitudine: In base alla nuova : 1) Da 601 metri tutti i terreni sono Ailano 260 Nessuna Esenzioni solo in alcune zone Alife 110 Nessuna Esenzioni solo in alcune zone Alvignano 132 Nessuna Nessuna Arienzo

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2012

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2012 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 MATESE SUD-OCCIDENTALE Comuni di: CASTELLO DEL MATESE, GALLO, LETINO, PIEDIMONTE MATESE, SAN GREGORIO MATESE, SAN POTITO SANNITICO, VALLE AGRICOLA COLLINA DI

Dettagli

Giunta Regionale della Campania

Giunta Regionale della Campania Giunta Regionale della Campania DECRETO DIRIGENZIALE DIPARTIMENTO Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali CAPO DIPARTIMENTO DIRETTORE GENERALE / DIRIGENTE STAFF DIPARTIMENTO DIRIGENTE UNITA

Dettagli

N. POS. PRO LOCO COMUNE

N. POS. PRO LOCO COMUNE CE 1 AILANO AILANO CE 2 ALIFANA ALIFE CE 3 ALVIGNANESE ALVIGNANO CE 4 ARIENZO ARIENZO CE 5 AVERSA AVERSA CE 6 BAIA E LATINA BAIA E LATINA CE 7 AMICI DEL VOLTURNO BAIA E LATINA CE 8 CAIANELLO CAIANELLO

Dettagli

NO DEL WWF ALL INCENERITORE NEL TERRITORIO DI CAPUA

NO DEL WWF ALL INCENERITORE NEL TERRITORIO DI CAPUA Page 1 of 5 Segnala una Notizia Autori Info Giovedi 27 Ottobre 2011 Attualità Cronaca Cultura Politica Spettacolo Sport Home» Capua Letto 17 volte Comunicato Stampa 27 ottobre 2011 NO DEL WWF ALL INCENERITORE

Dettagli

2 Analisi della domanda di mobilità degli istituti scolastici della provincia di Caserta

2 Analisi della domanda di mobilità degli istituti scolastici della provincia di Caserta 2 Analisi della domanda di mobilità degli istituti scolastici della provincia di Caserta 2.1 Introduzione La rilevanza del segmento della mobilità sistematica per motivo studio nell ambito della redazione

Dettagli

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AGLI ISTITUTI SCOLASTICI

MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AGLI ISTITUTI SCOLASTICI AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO Il CSV Asso.Vo.Ce. Considerata la propria mission, che pone tra i suoi obiettivi primari la promozione

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA

REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA Campania 272/2016/ REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CAMPANIA composta dai magistrati: dott. Ciro Valentino dott.ssa Rossella Bocci dott.ssa Innocenza Zaffina

Dettagli

STATISTICHE PROVINCIALI DEL MERCATO IMMOBILIARE

STATISTICHE PROVINCIALI DEL MERCATO IMMOBILIARE STATISTICHE PROVINCIALI DEL MERCATO IMMOBILIARE Settore residenziale - di CASERTA I semestre 2013 a cura dell Ufficio le di CASERTA Nome Cognome Carmine Amendola con la collaborazione dell Ufficio Statistiche

Dettagli

AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO

AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO Il CSV Asso.Vo.Ce. NUOVI VOLONTARI CRESCONO Considerata la propria mission, che pone tra i suoi obiettivi primari la promozione

Dettagli

PROVINCIA DI CASERTA

PROVINCIA DI CASERTA PROVINCIA DI CASERTA Piano di Bacino (Delibera n. 163 del 19.09.2005) Data: Aprile 2006 Versione 0 1 SOCIETA INCARICATA: Sede di Napoli GRUPPO DI LAVORO: Prof. Rocco Giordano Coordinatore Scientifico Ing.

Dettagli

LINEA L50 PIEDIMONTE BENEVENTO

LINEA L50 PIEDIMONTE BENEVENTO LINEA L50 PIEDIMONTE BENEVENTO Codice Nome Descrizione 7:00-9:0013:00-15:0017:00-19:00 Totale Giorno Percorrenza Media A+R Km Tipologia Giorni esercizio Percorrenze Annue KmTotali L50 Piedimonte Benevento

Dettagli

La Provincia di Caserta Caratteristiche generali

La Provincia di Caserta Caratteristiche generali La Provincia di Caserta Caratteristiche generali Dicembre 2009 Ufficio Studi CCIAA Caserta Pubblicazione a cura di: Domenico Russo Responsabile Servizio Studi/Statistica con la collaborazione di Annunziata

Dettagli

AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO

AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE IN RIFERIMENTO AL PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO Il CSV Asso.Vo.Ce. Considerata la propria mission, che pone tra i suoi obiettivi primari la promozione

Dettagli

Forze Lavoro 2008 L evoluzione del lavoro in provincia di Caserta 1993/2008

Forze Lavoro 2008 L evoluzione del lavoro in provincia di Caserta 1993/2008 Forze Lavoro 2008 L evoluzione del lavoro in provincia di Caserta 1993/2008 Ufficio studi CCIAA - Caserta Pubblicazione a cura di: Domenico Russo Responsabile Servizio Studi/Statistica con la collaborazione

Dettagli

Pubblicazione a cura del Servizio Studi e Statistica

Pubblicazione a cura del Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio Caserta Pubblicazione a cura del Servizio Studi e Statistica Testi, analisi ed elaborazioni statistiche: Domenico Russo Progettazione grafica e illustrazioni: Domenico Russo Coordinamento

Dettagli

REGIONE CAMPANIA. Area Generale di Coordinamento: Ricerca Scientifica, Sistemi Informativi ed Informatica Coordinatore Area: Dr.

REGIONE CAMPANIA. Area Generale di Coordinamento: Ricerca Scientifica, Sistemi Informativi ed Informatica Coordinatore Area: Dr. REGIONE CAMPANIA Assessorato Università e Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica, Nuova Economia, Sistemi Informativi e Statistica, Musei e Biblioteche: Prof. Luigi Nicolais Area Generale di Coordinamento:

Dettagli

Consorzio A.S.I. Caserta Viale E. Mattei Caserta

Consorzio A.S.I. Caserta Viale E. Mattei Caserta PRIMA OBIETTIVO AREA INDUSTRIALE E COMPITO DEL ISTITUZIONALE MEZZOGIORNO PROMOZIONE e SVILUPPO di Attività imprenditoriali nei settori dell industria e dei servizi alle imprese, in coerenza con gli indirizzi

Dettagli

INTERVENTO CAMERALE A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE DEL TERRITORIO PROVINCIALE IN OCCASIONE DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE 2015

INTERVENTO CAMERALE A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE DEL TERRITORIO PROVINCIALE IN OCCASIONE DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE 2015 INTERVENTO CAMERALE A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE DEL TERRITORIO PROVINCIALE IN OCCASIONE DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE 2015 La Camera di Commercio di Caserta, allo scopo di stimolare il sistema

Dettagli

Provincia di Caserta Piano Territoriale di Coordinamento. Allegato F4

Provincia di Caserta Piano Territoriale di Coordinamento. Allegato F4 Provincia di Caserta Piano Territoriale di Coordinamento Allegato F4 Analisi territoriale delle aree di sviluppo industriale Dicembre 2009 PROVINCIA DI CASERTA PROPOSTA DI PTC (co. 1 art. 20 Lr 16/2004)

Dettagli

IL PASSO LENTO DELLA RIPRESA ITALIANA

IL PASSO LENTO DELLA RIPRESA ITALIANA LE DINAMICHE ECONOMICHE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA Presentazione a cura di Corrado Martone Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne IL PASSO LENTO DELLA RIPRESA ITALIANA I condizionamenti esogeni

Dettagli

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi allegato alla det. dir. n 493 del 22/11/2016 Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi Premessa La Camera di Commercio di Caserta, allo scopo di stimolare il sistema

Dettagli

Provincia di Caserta Assessorato al Lavoro e Centri per l Impiego

Provincia di Caserta Assessorato al Lavoro e Centri per l Impiego Provincia di Caserta Assessorato al Lavoro e Centri per l Impiego Servizi alle imprese Realizzazione a cura della Provincia di Caserta Settore Politiche del Lavoro Con la collaborazione di Lattanzio e

Dettagli

INFORMASALUTE. I Servizi Sanitari di CASERTA. e Provincia. Accesso al Servizio Sanitario Nazionale per i Cittadini stranieri

INFORMASALUTE. I Servizi Sanitari di CASERTA. e Provincia. Accesso al Servizio Sanitario Nazionale per i Cittadini stranieri Progetto co-finanziato dall Unione Europea Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e Povertà Ministero della Salute Dipartimento della Prevenzione e Comunicazione Ministero dell Interno Dipartimento per

Dettagli

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi allegato alla det. dir. n 761/2017 Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi Premessa La Camera di Commercio di Caserta, allo scopo di stimolare il sistema produttivo

Dettagli

LE DINAMICHE DELL OCCUPAZIONE NELLE COOPERATIVE E NELLE IMPRESE SOCIALI ITALIANE. Domenico Mauriello Responsabile Centro Studi Unioncamere

LE DINAMICHE DELL OCCUPAZIONE NELLE COOPERATIVE E NELLE IMPRESE SOCIALI ITALIANE. Domenico Mauriello Responsabile Centro Studi Unioncamere LE DINAMICHE DELL OCCUPAZIONE NELLE COOPERATIVE E NELLE IMPRESE SOCIALI ITALIANE Domenico Mauriello Responsabile Centro Studi Unioncamere 1 L ATTUALE MOMENTO DELLA VITA ECONOMICA DEL PAESE TESSUTO PRODUTTIVO

Dettagli

La città in sintesi Occupazione, disoccupazione e contesto socio-economico Le specificità della città di Torino

La città in sintesi Occupazione, disoccupazione e contesto socio-economico Le specificità della città di Torino La città in sintesi Occupazione, disoccupazione e contesto socio-economico Le specificità della città di Torino Silvia Pilutti, Roberto Di Monaco Occupazione, disoccupazione e contesto socio-economico

Dettagli

PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO:

PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO: CSV ASSO.VO.CE PROGETTO NUOVI VOLONTARI CRESCONO: REPORT DELLE ATTIVITÀ SVOLTE AL 01/04/ [Centro Servizi al Volontariato per la provincia di Caserta CSV Asso.Vo.Ce 1 - Presentazione del progetto: PROGETTO

Dettagli

10 IL MERCATO DEL LAVORO

10 IL MERCATO DEL LAVORO IL MERCATO DEL LAVORO 10.1 Il quadro nazionale L andamento del mercato del lavoro nel contesto nazionale può essere un utile strumento per meglio inquadrare le dinamiche occupazionali conosciute a livello

Dettagli

D.G.R A PREMESSO CHE

D.G.R A PREMESSO CHE A.G.C. 05 - Ecologia, Tutela dell'ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile - Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio - Decreto dirigenziale n.10 del 03 febbraio 2010 Attuazione

Dettagli

FSE. Fondo Sociale Europeo. Il PO FSE BASILICATA

FSE. Fondo Sociale Europeo. Il PO FSE BASILICATA FSE 2014-2020 POR BasilicataEuropa Unione Europea Fondo Sociale Europeo Il PO FSE BASILICATA 2014-2020 IL FONDO SOCIALE EUROPEO AGEVOLA L INSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO E L AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE,

Dettagli

Il lavoro a Milano 2017

Il lavoro a Milano 2017 Il lavoro a Milano 2017 Andrea Fioni Gruppo tecnico Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil 11 maggio 2018 1 I contenuti Le fonti dei dati... e il territorio esaminato 2 Gli indicatori Indicatori di struttura (aziende

Dettagli

Campobasso - 10 giugno Presentazione del Rapporto. L economia del Molise

Campobasso - 10 giugno Presentazione del Rapporto. L economia del Molise Campobasso - 10 giugno 2014 - Presentazione del Rapporto L economia del Molise Prodotto interno lordo Nel 2013 l economia molisana si è ancora contratta. Le stime di Prometeia indicano una riduzione del

Dettagli

Oggetto: avviso pubblico per l apertura di studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto nel territorio provinciale.

Oggetto: avviso pubblico per l apertura di studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto nel territorio provinciale. Protocollo n. 466/T del 27/12/2018 Determinazione Dirigenziale n 638/OH del 27/12/2018 R.G. n. 2117 del 27/12/2018 Oggetto: avviso pubblico per l apertura di studi di consulenza per la circolazione dei

Dettagli

PROPOSTA DI DEFINIZIONE DEL COSTO RELATIVO ALLA QUOTA TARIFFA DI COMPETENZA PROVINCIALE DELLA TARSU-TIA.

PROPOSTA DI DEFINIZIONE DEL COSTO RELATIVO ALLA QUOTA TARIFFA DI COMPETENZA PROVINCIALE DELLA TARSU-TIA. Provincia di Caserta SETTORE AMBIENTE, ECOLOGIA E GESTIONE RIFIUTI PROPOSTA DI DEFINIZIONE DEL COSTO RELATIVO ALLA QUOTA TARIFFA DI COMPETENZA PROVINCIALE DELLA TARSU-TIA. Oggetto: Legge 26 Febbraio 2010

Dettagli

RAPPORTO SULL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI Presentazione a cura di Sandra Di Matteo Responsabile U.O. Studi e Statistica CCIAA di Chieti

RAPPORTO SULL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI Presentazione a cura di Sandra Di Matteo Responsabile U.O. Studi e Statistica CCIAA di Chieti RAPPORTO SULL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI 2007 Presentazione a cura di Sandra Di Matteo Responsabile U.O. Studi e Statistica CCIAA di Chieti LA PRODUZIONE DI RICCHEZZA Prodotto Interno Lordo Nel

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 2000/2002 2000 2001 2002 FORZE DI LAVORO OCCUPATI 107 110 111 maschi

Dettagli

Nota Economica della provincia di Caserta 2015

Nota Economica della provincia di Caserta 2015 Nota Economica della provincia di Caserta 2015 Corrado Martone Responsabile Studi PMI e Credito Istituto G. Tagliacarne Caserta, 15 giugno 2016 1 Lo LO SCENARIO scenario INTERNAZIONALE economico E NAZIONALE

Dettagli

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA ANALISI ECONOMICA Nei primi anni 2000 l area di Roma e della sua provincia crescevano a ritmi superiori alla media nazionale dell 1% annuo circa. Dal 2008, invece, registriamo tassi di contrazione delle

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, ottobre 2013

LA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, ottobre 2013 LA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2014-2020 Bologna, ottobre 2013 1 Stato del negoziato Regolamenti e bilancio comunitario non ancora approvati: ipotesi entro l anno 2013 Position Paper condiviso

Dettagli

Invecchiamento demografico. Presenza straniera. Bassa diffusione imprenditoriale. Più imprese rosa. Meno imprese giovanili. Più imprese straniere

Invecchiamento demografico. Presenza straniera. Bassa diffusione imprenditoriale. Più imprese rosa. Meno imprese giovanili. Più imprese straniere 2 Invecchiamento demografico Presenza straniera Bassa diffusione imprenditoriale Più imprese rosa Meno imprese giovanili Più imprese straniere Questa nota di sintesi riguarda il Report sulla regione Friuli

Dettagli

Regione Campania Fondi Strutturali Comunitari Obiettivo 1 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE

Regione Campania Fondi Strutturali Comunitari Obiettivo 1 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE Regione Campania Fondi Strutturali Comunitari Obiettivo 1 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000 2006 Napoli, Luglio 2000 1. L ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA...6 1.1 CONSIDERAZIONI SULL ECONOMIA DELLA

Dettagli

IL LAVORO IN FVG NELL ULTIMO DECENNIO

IL LAVORO IN FVG NELL ULTIMO DECENNIO 2 maggio #lavoro IL LAVORO IN FVG NELL ULTIMO DECENNIO 2008-2018 È diminuita l occupazione ma ancora di più la popolazione Il numero di occupati in Friuli Venezia Giulia, nonostante il recupero degli ultimi

Dettagli

Provincia di Caserta SETTORE AMBIENTE, ECOLOGIA E GESTIONE RIFIUTI

Provincia di Caserta SETTORE AMBIENTE, ECOLOGIA E GESTIONE RIFIUTI Provincia di Caserta SETTORE AMBIENTE, ECOLOGIA E GESTIONE RIFIUTI PROPOSTA DI DEFINIZIONE DEL COSTO RELATIVO ALLA QUOTA TARIFFA DI COMPETENZA PROVINCIALE DELLA TARSU-TIA. Oggetto: Legge 26 Febbraio 2010

Dettagli

Oggetto: Adeguamento organici di diritto alle situazioni di fatto personale Docente - a.s. 2018/19

Oggetto: Adeguamento organici di diritto alle situazioni di fatto personale Docente - a.s. 2018/19 m_pi.aoouspce.registro UFFICIALE.U.0009010.17-07-2018 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio IX Ambito Territoriale di Caserta email: usp.ce@istruzione.it - pec: uspce@postacert.istruzione.it

Dettagli

28/A - EDUCAZIONE ARTISTICA

28/A - EDUCAZIONE ARTISTICA UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE : CASERTA PAG. 001 28/A - EDUCAZIONE ARTISTICA PARZ. A TEMPO PROL. * CEMM820019 * * * * CAMPO FALERNO -CARINOLA- * 1 EST.F.* CEMM842016 * * * * CAIO LUCILIO * * * * PARZ.

Dettagli

Andamento del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato* in Piemonte, nel Nord-Ovest ed in Italia Anni (variazioni percentuali) 0,3 0,1

Andamento del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato* in Piemonte, nel Nord-Ovest ed in Italia Anni (variazioni percentuali) 0,3 0,1 2 Questa nota di sintesi riguarda il Report sulla regione Piemonte realizzato nell ambito del Progetto S.I.S.PR.IN.T. Sistema Integrato di Supporto alla Progettazione degli Interventi Territoriali, finanziato

Dettagli

Federalismo, welfare e disabilità: il punto secondo gli organismi regionali Anffas

Federalismo, welfare e disabilità: il punto secondo gli organismi regionali Anffas Federalismo, welfare e disabilità: il punto secondo gli organismi regionali Anffas PROGRAMMA OPERATIVO OBIETTIVO CONVERGENZA FONDO SOCIALE EUROPEO 2007-2013 REGIONE CAMPANIA Elevata incidenza della povertà.

Dettagli

COMUNE DI SAN CIPRIANO D AVERSA (Prov. di Caserta) Verbale di deliberazione della Giunta Comunale. N 27 del

COMUNE DI SAN CIPRIANO D AVERSA (Prov. di Caserta) Verbale di deliberazione della Giunta Comunale. N 27 del COMUNE DI SAN CIPRIANO D AVERSA (Prov. di Caserta) Verbale di deliberazione della Giunta Comunale COPIA N 27 del 20.03.2017 OGGETTO: Servizio distribuzione gas metano sul territorio comunale - ATEM Caserta

Dettagli

AGENDA. I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione

AGENDA. I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione AGENDA I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione 1 La fase economica prosegue la sua dinamica non positiva Si aspettano i primi segnali di ripresa

Dettagli

11 a Giornata dell economia. Camera di Commercio di Sondrio. Enzo Rodeschini Unioncamere Lombardia

11 a Giornata dell economia. Camera di Commercio di Sondrio. Enzo Rodeschini Unioncamere Lombardia 11 a Giornata dell economia Camera di Commercio di Sondrio Enzo Rodeschini Unioncamere Lombardia 11 a Giornata dell economia I giovani: risorsa scarsa e sprecata Dal vincolo demografico (invecchiamento,

Dettagli

Indice delle tavole e dei grafici

Indice delle tavole e dei grafici INDICI DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI Indice delle tavole 1. DEMOGRAFIA Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA (valori per 1.000 residenti) 2 Tav.2 -

Dettagli

Fondi comunitari a finalità strutturali La programmazione regionale. Linee di intervento del Programma Operativo FESR

Fondi comunitari a finalità strutturali La programmazione regionale. Linee di intervento del Programma Operativo FESR UNIONE EUROPEA Fondi comunitari a finalità strutturali 2007-2013 La programmazione regionale Linee di intervento del Programma Operativo FESR La programmazione per lo sviluppo del Mezzogiorno: dal QCS

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE

IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE LAVORO Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Centro Studi CNA IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE 18 APRILE 2018 IL MERCATO DEL LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE

Dettagli

Liberare e regolare nuove energie per crescere

Liberare e regolare nuove energie per crescere Liberare e regolare nuove energie per crescere La possibilità di tornare a crescere dipende dalla capacità di mettere o rimettere in gioco altre energie sociali, capaci di modificare gli equilibri in cui

Dettagli

Prime ipotesi per la formulazione del Piano Pluriennale del Lavoro della Regione Basilicata

Prime ipotesi per la formulazione del Piano Pluriennale del Lavoro della Regione Basilicata Prime ipotesi per la formulazione del Piano Pluriennale del Lavoro della Regione Basilicata 2013-2015 Percorso di lavoro previsto Definizione di un primo documento programmatico nel quale esplicitare l

Dettagli

FSE in Campania POR FSE

FSE in Campania POR FSE FSE in Campania POR FSE 2007-2013 Il Fondo Sociale Europeo Il Fondo Sociale Europeo è il principale strumento dell Unione Europea per investire sulle persone, promuovere lo sviluppo e concorrere alla riduzione

Dettagli

INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO

INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO PROVINCIA DI PIACENZA: POPOLAZIONE DI 15 ANNI ED OLTRE PER CONDIZIONE E SESSO, RILEVAZIONE TRIMESTRALE ISTAT, MEDIE ANNUE 1999 2001 (*) 1999 2000 2001 OCCUPATI 110 107

Dettagli

Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre Documento di sintesi

Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre Documento di sintesi Occupazione e disoccupazione in Emilia Romagna nel I trimestre 218 Documento di sintesi 12 giugno 218 Quadro di insieme del mercato del lavoro regionale nel I trimestre 218 In Emilia-Romagna il tasso di

Dettagli

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi

Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi Iniziative dei Comuni della provincia di Caserta per l incentivazione dei consumi Premessa La Camera di Commercio di Caserta, allo scopo di stimolare il sistema produttivo provinciale in un momento di

Dettagli

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale Modena 21 e 22 maggio 2008 Dati di sintesi sul collocamento mirato Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale DATI DI SINTESI SUL COLLOCAMENTO MIRATO AGGIORNAMENTO AL 31/12/2007 Nelle tavole che

Dettagli

Popolazione, offerta di lavoro, valore aggiunto, consumi e demografia delle imprese a L Aquila

Popolazione, offerta di lavoro, valore aggiunto, consumi e demografia delle imprese a L Aquila Popolazione, offerta di lavoro, valore aggiunto, consumi e demografia delle imprese a L Aquila Aprile 2016 UFFICIO STUDI 1 1. La popolazione residente nella regione Abruzzo attualmente supera 1,3 milioni

Dettagli

ECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE

ECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE TAVOLO TECNICO ECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE dott.ssa Antonella Chiusole Dirigente Generale Agenzia del lavoro LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE FORZA LAVORO = TASSO DI ATTIVITA misura la partecipazione

Dettagli

IL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI FERRARA E IL SUO POSIZIONAMENTO. Indicatori anno 2018

IL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI FERRARA E IL SUO POSIZIONAMENTO. Indicatori anno 2018 IL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI FERRARA E IL SUO POSIZIONAMENTO Indicatori anno 2018 Edizione 2019 Province e regione Imprese attive ogni 1000 abitanti Rimini 102 16 Forlì-Cesena 94 31 Modena

Dettagli

l accesso al lavoro, nel 2009 le persone in cerca di occupazione ( unità) corrispondevano a ben il 12,1 per cento del complesso nazionale, e

l accesso al lavoro, nel 2009 le persone in cerca di occupazione ( unità) corrispondevano a ben il 12,1 per cento del complesso nazionale, e 3 LAVORO La crisi economica iniziata alla fine del 2007, continua a manifestare i propri effetti negativi sull andamento del mercato del lavoro in Sicilia anche nel corso del 2009. In tale periodo si è

Dettagli

PIANO DELLA PERFORMANCE Allegati 1. dati di sintesi e swot tematica

PIANO DELLA PERFORMANCE Allegati 1. dati di sintesi e swot tematica PIANO DELLA PERFORMANCE 2015 2017 Allegati 1. dati di sintesi e swot tematica 1 Dati di sintesi e swot tematica 1.1 Il quadro demografico DATI DI SINTESI Popolazione regionale (31.12.2012) Popolazione

Dettagli

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 Giugno 2006 Direttore: Gianluigi Bovini Redazione: Antonio Silvestri Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni sono state effettuate sui dati

Dettagli

POR FSE COMITATO DI SORVEGLIANZA 25 FEBBRAIO 2016 INFORMATIVA SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA

POR FSE COMITATO DI SORVEGLIANZA 25 FEBBRAIO 2016 INFORMATIVA SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA INFORMATIVA SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA Stato di attuazione del Programma e degli Assi operativi Stato di attuazione finanziaria del Programma a febbraio 2016 POR FSE Dotazione in mln 970,47

Dettagli

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania

Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Giugno 2007 La tematica della conciliazione tra tempi

Dettagli

ALCUNE VALUTAZIONI SULLE DINAMICHE DEL PIL E DEI CONSUMI PER GRANDI RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

ALCUNE VALUTAZIONI SULLE DINAMICHE DEL PIL E DEI CONSUMI PER GRANDI RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE ALCUNE VALUTAZIONI SULLE DINAMICHE DEL PIL E DEI CONSUMI PER GRANDI RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE UFFICIO STUDI CONFCOMMERCIO - 8 giugno 2017 L Italia manifesta da almeno due decenni un tasso di crescita particolarmente

Dettagli

L offerta formativa nel Lazio. Roma, marzo 2006

L offerta formativa nel Lazio. Roma, marzo 2006 L offerta formativa nel Lazio Roma, marzo 2006 Indicatori del livello di istruzione della popolazione Viterbo Rieti Roma Frosinone Latina Totale regione ITALIA Analfabeti 7,1 7,5 4,2 11,3 7,4 5,4 7,1 Occupati

Dettagli

INDICE TAVOLE STATISTICHE

INDICE TAVOLE STATISTICHE CAPITOLO 1 : LA DEMOGRAFIA DI IMPRESA INDICE TAVOLE STATISTICHE ANDAMENTO SERIE STORICA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE A LIVELLO PROVINCIALE Tavola 1.1 Iscrizioni/cancellazioni/stock di imprese registrate/stock

Dettagli

17 Rapporto sull economia della Tuscia Viterbese Sintesi

17 Rapporto sull economia della Tuscia Viterbese Sintesi 17 Rapporto sull economia della Tuscia Viterbese 2016 Sintesi Nel corso del 2016 la provincia di Viterbo ha evidenziato un andamento in chiaro scuro, con qualche indicatore con un timido segno più, ed

Dettagli

Rapporto Economia Provinciale Analisi per Cluster

Rapporto Economia Provinciale Analisi per Cluster Rapporto Economia Provinciale 2009 271 Analisi per Cluster Analisi per Cluster 273 Cluster Per trarre qualche informazione dall andamento degli indicatori economici che ormai da sette anni vengono monitorati,

Dettagli

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017.

FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. Piacenza, 19 marzo 2018 FORTE ACCELERAZIONE DELL OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2017. SINTESI Riprendiamo i dati ufficiali sul mercato del lavoro nelle province nel 2017 diffusi nei giorni scorsi

Dettagli

Pil poco sopra la media nazionale. Anche la presenza straniera. così come la diffusione imprenditoriale. e la presenza di imprese femminili

Pil poco sopra la media nazionale. Anche la presenza straniera. così come la diffusione imprenditoriale. e la presenza di imprese femminili 2 Pil poco sopra la media nazionale Anche la presenza straniera così come la diffusione imprenditoriale e la presenza di imprese femminili Bassa presenza di società di capitali Questa nota di sintesi riguarda

Dettagli

La Situazione Occupazionale Giovanile Nota del 29 Novembre 2013 aggiornamento dati SIL al 30 Giugno 2013

La Situazione Occupazionale Giovanile Nota del 29 Novembre 2013 aggiornamento dati SIL al 30 Giugno 2013 La Situazione Occupazionale Giovanile Nota del 29 Novembre 2013 aggiornamento dati SIL al 30 Giugno 2013 1. La disoccupazione e l inattività nel territorio provinciale Persone iscritte ai CPI (dati di

Dettagli

Rapporto Brindisi 2011 Francesco Giaccari

Rapporto Brindisi 2011 Francesco Giaccari L economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio Brindisi, 6 giugno 2011 Rapporto Brindisi 2011 Francesco Giaccari Sommario Gli ambiti di indagine Il sistema imprenditoriale Il settore

Dettagli

Ripartire dal Mezzogiorno per fare crescere il paese

Ripartire dal Mezzogiorno per fare crescere il paese Ripartire dal Mezzogiorno per fare crescere il paese Relazione introduttiva Giuseppe Farina Bari 16 ottobre 2015 Una crescita imperfetta PIL Mezzogiorno - 1,9( 2014 su 2013) Centro-Nord - 0,2 (2014 su

Dettagli

Tavola 1 - Azioni di ricerca intraprese dalle persone in cerca di lavoro nell'ultimo mese - I trimestre 2015 (valori assoluti e percentuali)

Tavola 1 - Azioni di ricerca intraprese dalle persone in cerca di lavoro nell'ultimo mese - I trimestre 2015 (valori assoluti e percentuali) Allegato statistico Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva 11 a Commissione "Lavoro, previdenza sociale" del Senato della Repubblica Roma, 8 luglio 2015 Tavola

Dettagli

RAPPORTO AVELLINO 2010

RAPPORTO AVELLINO 2010 RAPPORTO AVELLINO 2010 L economia reale dal punto di vista delle Camere di Commercio Venerdì 7 maggio 2010 - ore 11.00 Camera di Commercio di Avellino Piazza Duomo, Avellino EFFETTI DELLA CRISI IN IRPINIA

Dettagli

La povertà è un processo multidimensionale

La povertà è un processo multidimensionale CONTRASTARE LA POVERTÀ CON UNA GOVERNANCE INTEGRATA Vladimir Kosic Assessore regionale alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali 1 Udine, 16 giugno 2011 La povertà è un processo multidimensionale

Dettagli

Terra di Lavoro in cifre 1 trimestre Ufficio Studi C.C.I.A.A. Caserta 1

Terra di Lavoro in cifre 1 trimestre Ufficio Studi C.C.I.A.A. Caserta 1 Terra di Lavoro in cifre 1 trimestre 2011 Ufficio Studi C.C.I.A.A. Caserta 1 LO SCENARIO NAZIONALE Conto economico delle risorse e degli impieghi dell'italia (2009-2010; variazioni percentuali annue in

Dettagli

con la collaborazione dell Istituto Guglielmo Tagliacarne

con la collaborazione dell Istituto Guglielmo Tagliacarne DOCUMENTAZIONE E STATISTICA QUADERNO DI DOCUMENTAZIONE N. 6/2009 ECONOMIA ED OCCUPAZIONE LO STATO DELLE IN ITALIA DICEMBRE 2009 REPORT TERRITORIALE LIGURIA con la collaborazione dell Istituto Guglielmo

Dettagli

INDICATORI 1. SOSTENIBILITÀ SOCIO-ECONOMICA

INDICATORI 1. SOSTENIBILITÀ SOCIO-ECONOMICA INDICATORI 1. SOSTENIBILITÀ SOCIO-ECONOMICA La provincia di Milano è quella con il più alto reddito procapite in Italia - 30.468 euro di ricchezza prodotta, contro i 27.371 della Lombardia e la media italiana

Dettagli

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE Un primo passo verso l autonomia: conoscere il mercato del lavoro e le opportunità occupazionali Tra le principali finalità perseguite dalla Regione Friuli Venezia

Dettagli

Numeri e tendenze. Sarah Bovini Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte

Numeri e tendenze. Sarah Bovini Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte Economia biellese 2014: Numeri e tendenze Sarah Bovini Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte Il 2014: il mondo Il ciclo economico internazionale ha mantenuto un ritmo di espansione

Dettagli

Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori COMUNICATO STAMPA

Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori COMUNICATO STAMPA Roma, 16 marzo 2010 Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori COMUNICATO STAMPA X RAPPORTO SULLA FORMAZIONE CONTINUA Ministero del Lavoro-Isfol In Italia cresce il numero dei

Dettagli

RISULTANZE APRILE 2016

RISULTANZE APRILE 2016 RISULTANZE APRILE 2016 VIGILANZA ANTIROGHI I dati di seguito forniti sono quelli complessivamente raccolti dal 01/04/2016 al 30/04/2016 senza alcuna interruzione del servizio. I sopralluoghi effettuati

Dettagli

la provincia autonoma di Trento mostra diversi punti di forza Pil pro capite della provincia è superiore alla media nazionale di ben il 26,3%

la provincia autonoma di Trento mostra diversi punti di forza Pil pro capite della provincia è superiore alla media nazionale di ben il 26,3% 2 Pil procapite ben al di sopra della media Italia Bassa disoccupazione Basso livello di invecchiamento demografico Basso rapporto sofferenze/impieghi Questa nota di sintesi riguarda il Report sulla provincia

Dettagli

Indice delle tavole e dei grafici

Indice delle tavole e dei grafici INDICI DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI Indice delle tavole 1. DEMOGRAFIA Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA 2 Tav.2 - POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA

Dettagli

1 L economia della Liguria n.7, anno 2019 (pag.5)

1 L economia della Liguria n.7, anno 2019 (pag.5) Dalle analisi dell Osservatorio del mercato del lavoro, il 2018 si configura come un anno di moderata ripresa rispetto al 2017, con la significativa flessione della Cassa Integrazione Guadagni, l aumento

Dettagli

Indice delle tavole e dei grafici

Indice delle tavole e dei grafici INDICI DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI Indice delle tavole 1. DEMOGRAFIA Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA 2 Tav.2 - POPOLAZIONE RESIDENTE NELLA

Dettagli

Tab. 1 - ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE. CONFRONTO RIPARTIZIONALE (valori assoluti in migliaia - valori percentuali) Variazioni. v.a. v.

Tab. 1 - ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE. CONFRONTO RIPARTIZIONALE (valori assoluti in migliaia - valori percentuali) Variazioni. v.a. v. La media 2016-2017 Secondo i dati di media annuale diffusi dall ISTAT relativamente all anno 2017, in Italia l occupazione cresce per il quarto anno consecutivo, con un incremento di 265mila unità (+1,2%).

Dettagli