Gruppo di Auto Mutuo Aiuto "Le Nostre Storie" di Fidenza. Una giornata tranquilla

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1 Gruppo di Auto Mutuo Aiuto "Le Nostre Storie" di Fidenza Una giornata tranquilla

2 Oggi è il mio giorno libero. Benone! Vado a vedere come sta mia madre Maria e poi mi dedicherò un poco a me stessa, visto che i figli sono a scuola e il marito al lavoro. Arrivo da mia madre con il sorriso sulle labbra e la trovo corrucciata poiché sostiene che nessuno le da da mangiare da giorni. Naturalmente non è vero, ma se la contraddico si offende perché non si sente compresa. Per distrarla da questo chiodo fisso la porterò a fare un giro in carrozzina. Anzi ne approfitto per passare all Ufficio Mobilità per richiedere il permesso di sosta per disabili.

3 Giunta nell ufficio di pertinenza, nonostante esibisca copia dell accompagnamento di mia madre (legge 104) che attesta la sua incapacità a muoversi autonomamente con tanto di certificazione di una Commissione di medici, la burocrazia non si smentisce e, anche di fronte all evidenza, mi viene richiesto un ulteriore certificato da parte di un medico dell Ufficio Igiene. Ma siamo fortunate! Oggi questo Ufficio è aperto e decido di sbrigare la questione. Intanto il commento di Maria è Mah im vedòn miga me son mìssa? Beh, forse così demente non è, penso. Carichiamo carrozzina e vecchietta in macchina e si parte per un altra avventura. Il posto disabili davanti all Ufficio Igiene è libero!

4 Peccato che dopo aver parcheggiato mi accorgo che vi sono 7 scalini per poter accedere. Niente paura! C è un parcheggio sul retro. Dopo aver guidato, sobbalzando fra buche e pozzanghere, parcheggio dove posso. Qui non c è la zona sosta per disabili ma c è la rampa. Potrebbe essere peggio! Inizia infatti a piovere, ma non posso lasciarmi scappare questa opportunità e dopo aver aspettato il mio turno finalmente arriviamo di fronte al medico, il quale, riconoscendo il paradosso della situazione certifica all istante l evidenza mentre Maria dice Mah i man miga visitè!? Mi è difficile farle capire il motivo di tutti questi giri presso uffici e ci mangiamo un cioccolatino consolatorio.

5 Riporto mia madre alla badante che inizia il suo turno e vorrebbe chiacchierare un poco con me sfogando i suoi problemi personali (figli lontani, solitudine, ecc.). Mi spiace, ma oggi non ho tempo. Debbo andare al Gruppo di Mutuo Aiuto a cui partecipano familiari degli ospiti del Centro Diurno. E qui, ascolto la storia di Mario che ha una moglie di 52 anni affetta da morbo di Alzheimer e per poterla seguire adeguatamente ha dovuto abbandonare il lavoro e sta affrontando problemi anche da un punto di vista economico. E poi c è Rosa che racconta che talvolta il marito si sveglia alle 3 di notte per farsi la barba oppure ha trascorso la domenica fuori casa con lui che diceva di voler controllare che le auto non entrassero in cucina.

6 C è anche Natalia che racconta di aver subito maltrattamenti dal marito per anni e che, non riuscendo a trovare una badante, alla fine, stremata, ha dovuto lottare per ottenere un posto alla Casa Protetta. Dopo aver pianto e riso come sempre, ci salutiamo forse un pò meno soli e un pò più liberati dai nostri fardelli familiari. Oggi il tema era I sensi di colpa e durante l incontro emerge che i familiari fanno il possibile per gestire queste persone ammalate e si rivolgono alle strutture pubbliche solo quando hanno esaurito tutte le loro risorse.

7 Da queste storie mi rendo conto che certe situazioni risultano davvero ingestibili da parte di una famiglia. Torno a casa e il marito mi dice Beata te, che era il tuo giorno libero! E io penso fra me e me: Meno male che domani vado a lavorare.