Direttive concernenti la prevenzione di infortuni e intossicazioni nel trattamento termico dei metalli
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- Lamberto Cecchini
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1 Direttive concernenti la prevenzione di infortuni e intossicazioni nel trattamento termico dei metalli 1. Campo d applicazione Le disposizioni delle presenti direttive valgono per la costruzione, l esercizio e la manutenzione degli impianti per il trattamento termico dei metalli nonché per la produzione di gas di protezione e di dissociazione (atmosfere controllate). 2. Definizione Per trattamento termico dei metalli si intendono, ai sensi delle presenti direttive: la tempra, il rinvenimento, la ricottura e i processi termo-chimici in: forni ad atmosfera controllata, forni di ricottura e impianti sotto vuoto; bagni d olio; bagni di sali e in altri impianti di trattamento termico. 3. Generalità 3.1 A richiesta va presentata la documentazione necessaria per giudicare, dal punto di vista della sicurezza, gli impianti per il trattamento termico dei metalli e per la produzione di gas di protezione e di dissociazione (atmosfere controllate). Campo di applicazione Definizione Documentazione tecnica per il controllo della sicurezza 2143.i luglio 2002 (3 o edizione 1982, revisione luglio 2002) (disonibile soltanto come file PDF)
2 Istruzioni di esercizio e manutenzione Ventilazione Aria fresca Fosse Impianti di sgrassatura 3.2 L utilizzatore deve disporre delle istruzioni complete per l esercizio e la manutenzione degli impianti. Queste istruzioni devono contenere tutte le indicazioni riguardanti la sicurezza sul lavoro. 3.3 I locali di lavoro devono poter essere sufficientemente ventilati in modo naturale o artificiale. 3.4 Qualora l aspirazione dell aria provochi una depressione notevole o correnti d aria moleste, l aria aspirata deve essere sostituita con aria fresca. Se necessario, l aria fresca deve poter essere riscaldata. 3.5* Le fosse nelle quali possono accumularsi gas, vapori o liquidi facilmente infiammabili devono essere ventilate artificalmente. 3.6 Gli impianti di sgrassatura chimica con l uso a caldo di idrocarburi alogenati devono essere conformi alle disposizioni delle direttive concernenti gli impianti di pulitura chimica con l uso a caldo di idrocarburi alogenati (codice Suva/1419). Manutenzione degli impianti Istruzione e sorveglianza del personale 3.7 Per la durata delle operazioni di riparazioni e controllo le installazioni azionate elettricamente, pneumaticamente, idraulicamente e meccanicamente, quando costituiscono un pericolo, devono essere disinserite e bloccate. 3.8 Il personale deve essere istruito, al momento dell assunzione e, in seguito, a intervalli appropriati, sui rischi particolari connessi ai lavori con impianti a gas di protezione, sui pericoli dei gas e delle sostanze tossiche impiegate, nonché sulle misure di protezione necessarie. L osservanza di queste misure deve essere controllata i
3 3.9* Il personale deve disporre, secondo la necessità, di mezzi di protezione appropriati. Il loro uso deve essere prescritto e sorvegliato. 3.10* I locali di lavoro devono essere dotati di mezzi di estinzione appropriati da sistemare in posti adeguati. Mezzi di protezione individuali Mezzi di estinzione 4.* Impianti a gas di protezione e impianti sotto vuoto 4.1 Le istruzioni di esercizio devono essere disponibili nelle vicinanze degli impianti a cui esse si riferiscono. 4.2* I forni ad atmosfera controllata che utilizzano gas combustibile devono poter essere avviati e spenti in piena sicurezza. 4.3 Il gas di protezione deve fuoriuscire solo nei posti previsti a tale scopo * I gas infiammabili, a meno che non vengano espulsi all aperto senza creare pericolo, devono essere bruciati alla torcia in modo tale da garantirne la combustione * I gas incombustibili e nocivi alla salute e i gas emanati dalla combustione alla torcia devono, se necessario, essere evacuati senza causare pericoli. 4.4 I forni nei quali i pezzi in lavorazione vengono raffreddati mediante gas, devono essere costruiti in modo che, a forno aperto, non sia possibile procedere all insufflazione del gas di raffreddamento. Istruzioni di esercizio Accensione e spegnimento dei forni ad atmosfera protetta Fuoriuscita del gas di protezione Bruciatura alla torcia di gas infiammabili Evacuazione dei gas Forni con raffreddamento a gas * vedi anche commenti 3
4 Scarico di pressione Valvola di sicurezza contro sovrapressioni 4.5* I forni azionati in sovrapressione devono essere costruiti in modo tale da poterli aprire solo a pressione zero. Essi devono altresì essere dotati di una valvola di sicurezza contro sovrapressioni con sfogo all aperto senza creare pericoli. Arresto del funzionamento 4.6 I forni che funzionano con gas di protezione infiammabile devono, in caso di interruzione del riscaldamento e dell insufflazione di gas, essere rimessi in azione senza pericolo. Se la temperatura dei forni è inferiore alla temperatura d autoinnesco del gas di protezione, in caso di arresto del funzionamento, i forni devono subire un lavaggio automatico con gas inerte. Locali di produzione dei gas di protezione 4.7 I locali destinati agli impianti di produzione dei gas di protezione devono poter essere sufficientemente ventilati in modo naturale o artificiale. Mancanza di energia ai generatori di gas di protezione 4.8 Gli impianti per la produzione dei gas di protezione devono essere dotati di un dispositivo atto ad arrestare l impianto, senza pericolo, in caso di mancanza di energia. Posa delle condotte del gas 4.9 Per quanto possibile, tutte le condotte del gas devono essere visibili e posate in modo da risultare protette da danni meccanici. Occorre possibilmente rinunciare all uso di tubi flessibili. Identificazione Le condotte devono essere contrassegnate a seconda del tipo di gas. Materiali Le condotte e le relative valvole devono essere di materiale resistente alle sostanze trasportate e alle pressioni d esercizio i
5 4.9.3 L ermeticità di tutte le installazioni a gas deve essere controllata prima della messa in esercizio e dopo ogni riparazione Nelle condotte di gas combustibili che portano ai generatori del gas di protezione e ai forni devono essere montati degli organi di chiusura sicuri, il più vicino possibile all utilizzatore del gas I liquidi infiammabili e i gas in bombole, utilizzati per la produzione del gas di protezione, possono essere conservati nei locali di lavoro solo in quantità indispensabili per l esercizio degli impianti I recipienti di liquidi infiammabili o di gas, allacciati ai generatori di gas di protezione o conservati nei locali di lavoro, devono essere protetti contro gli effetti del calore e assicurati in modo che non possano cadere L immagazzinamento di liquidi infiammabili deve essere conforme alle disposizioni della direttiva «Liquidi infiammabili, stoccaggio e maneggio» (CFSL N. 1825) L immagazzinamento e l uso di gas liquefatti devono essere eseguiti conformemente alle direttive sui gas liquefatti, parte I e parte II (form. INSAI 1941 e 1942) Le riparazioni e le revisioni devono essere eseguite solo a forno freddo. L apporto di gas protettivo deve essere precedentemente interrotto ed inoltre vanno adottate misure volte ad impedire una rimessa in esercizio accidentale. Qualora sia necessario lavorare all interno dei forni, questi ultimi devono Fughe Organi di chiusura Quantità ammissibili di liquidi e gas Protezione contro il calore Immagazzinamento di liquidi infiammabili Gas liquefatti Riparazione e revisioni di impianti 5
6 essere ventilati in modo da escludere la presenza di sostanze dannose in concentrazioni nocive alla salute. A tal riguardo sono applicabili, per analogia, le disposizioni delle direttive concernenti i lavori all interno di recipienti e in locali stretti (codice Suva 1416). Per l esecuzione di lavori di saldatura agli impianti bisogna dapprima spurgare le condotte dei gas o dei liquidi infiammabili. Oli 5. Bagni d olio 5.1 Si possono impiegare solo oli il cui punto di infiammabilità sia almeno superiore di 30 C alla temperatura d esercizio del bagno. Termostato di sicurezza 5.2* I bagni d olio, provvisti di un riscaldamento, devono disporre di un termostato di sicurezza che, indipendentemente dalla regolazione della temperatura d esercizio, esegua per azione forzata il disinserimento del riscaldamento ovvero l inserimento del raffreddamento una volta raggiunta la temperatura ammissibile. I bagni provvisti solo di un raffreddamento e quelli che non dispongono né di un riscaldamento né di un raffreddamento devono essere equipaggiati con un indicatore della temperatura. Una volta raggiunta la temperatura massima ammissibile non si deve più eseguire nessun lavoro che provochi un ulteriore aumento della temperatura. Concentrazioni pericolose per la salute 5.3* Se dai bagni d olio fuoriescono vapori e nebbia in concentrazioni pericolose per la salute, bisogna provvedere alla loro captazione ed evacuazione dal locale di lavoro i
7 5.4 I condotti di evacuazione dell aria devono essere costruiti in modo da consentire lo scarico dell olio condensato. 5.5 I bagni d olio che vengono riscaldati ad una temperatura superiore alla temperatura d ebollizione dell acqua non devono contenere acqua. 5.6 Nel caso d impiego di elevatori a motore per il caricamento dei bagni d olio, i pezzi da temprare devono poter essere immersi nel bagno con la dovuta rapidità anche in mancanza di energia elettrica. Condensazione d olio nelle condotte d evacuazione aria Traboccamento Elevatori 6. Bagni di sale 6.1* Il divieto di mangiare, bere e fumare nelle vicinanze dei bagni di sale deve essere indicato da un cartello. 6.2 Nei locali destinati ai bagni di sale o nelle immediate vicinanze devono essere installati dei lavandini con acqua calda, sapone e asciugamano. 6.3 I sali devono essere conservati in contenitori chiusi da immagazzinare in un locale o in un armadio speciale chiudibili a chiave. Nel medesimo locale non si devono immagazzinare degli acidi. L accesso ai depositi deve essere consentito solo alle persone autorizzate. Mangiare, bere, fumare Lavandini 6.4 Nei locali di lavoro possono essere conservate, nei recipienti originali ben chiusi, solo le quantità di sale necessarie per lo svolgimento regolare dei lavori. Immagazzinamento del sali Riserva di sale nei locali di lavoro * vedi anche commenti 7
8 Contatto con la pelle 6.5 Si deve evitare il contatto diretto della pelle con i sali. Recipienti vuoti 6.6 I recipienti vuoti devono essere puliti a fondo con acqua, a meno che non vengano usati per contenere i resti del bagno. Pezzi da trattare 6.7 I pezzi da trattare devono essere introdotti nel bagno di sale solo una volta puliti e asciutti. Pezzi cavi 6.8* I pezzi cavi devono essere introdotti nel bagno di sale in modo che l aria imprigionata possa fuoriuscire senza pericolo. Riscaldamento del bagno di sale 6.9* Devono essere adottate delle misure volte ad impedire la formazione di eruzioni durante la fase di riscaldamento del bagno di sali solidificato. Tipi di sali 6.10* I crogioli non possono essere usati che per un solo tipo di sale, a meno che non siano stati prima puliti con cura. Attrezzi di lavoro 6.11 Gli attrezzi di lavoro che vengono immersi nel bagno di sale non devono presentare degli spazi cavi. Bisogna usarli solo per lo stesso tipo di sale e conservarli separatamente secondo i rispettivi tipi di sale. Evacuazione di vapori e fumi pericolosi per la salute 6.12 I bagni che contengono sali di cianuro devono essere muniti di un dispositivo d aspirazione atto a captare i vapori e i fumi alla sorgente e ad evacuarli senza pericolo. Per gli altri bagni, questa misura deve essere adottata solo quando i fumi e i vapori si formano in concentrazioni pericolose per la salute i
9 6.13 I bagni contenenti sali che possono decomporsi devono essere muniti di un dispositivo di sicurezza contro le temperature eccessive atto a disinserire per azione forzata il riscaldamento prima che venga raggiunta la temperatura di decomposizione. 6.14* I bagni di nitriti/nitrati non devono entrare in contatto con materiali con cui possano reagire I pezzi trattati in bagni di cianuro non devono essere temprati direttamente nei bagni di nitriti/nitrati 6.16 Gli indumenti di lavoro e gli abiti civili devono essere conservati separati fra di loro. Dispositivo di sicurezza contro le temperature eccessive Materiali incompatibili Tempra Indumenti di lavoro Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni Annessi: Direttive concernenti i lavori nell interno di recipienti e in locali stretti (codice Suva 1416) Direttive concernenti gli impianti di pulitura chimica con l uso a caldo di idrocarburi alogenati (codice Suva 1419) Direttiva «Liquidi infiammabili, stoccaggio e maneggio» (CFSL N. 1825) Gas liquefatti parte I (CFSL N. 1941) Gas liquefatti parte II (CSFL N. 1942) * vedi anche commenti 9
10 Osservazione Nell ambito d applicazione delle presenti direttive esistono altre disposizioni che non state emanate dall Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, in particolare: Legge federale del 21 marzo 1969 sul commercio dei veleni (Legge sui veleni) e le rispettive ordinanze d esecuzione Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque (OPAc) Ordinanza federale del 19 marzo 1938 concernente l impianto e l esercizio di recepienti a pressione Ordinanza federale del 7 luglio 1933 per la costruzione, l esercizio e la manutenzione degli impianti elettrici a corrente forte. Per ordinazioni: UFCL (Ufficio federale delle costruzioni e della logistica), distribuzione e publicazioni, 3003 Berna. Prescrizioni e norme dell Associazione Svizzera degli Elettrotecnici (ASE). Per ordinazioni: Associazione Svizzera degli Elettrotecnici, Luppmenstrasse 1, 8320 Fehraltorf Direttive sui gas 1996 (SVGW) Per ordinazioni: Società Svizzera dell Industria del Gas e delle Acque (SSIGA), Grütlistrasse 44, 8027 Zurigo. Presupponiamo che il calcolo, la costruzione e la fabbricazione degli impianti per il trattamento termico dei metalli siano stati eseguiti secondo lo stato della tecnica.
11 L adempimento delle disposizioni fondamentali di questa direttiva sussiste anche applicando le seguenti norme: EN 746-1: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 1: Requisiti generali di sicurezza per apparecchiature di processo termico industriale EN 746-2: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 2: Requisiti generali di sicurezza per la combustione e per la movimentazione ed il trattamento dei combustibili EN 746-3: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 3: Requisiti generali di sicurezza per la generazione e l utilizzo di gas atmosfera EN 746-4: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 4: Requisiti di sicurezza particolare per apparecchiature di processo termico per zincatura con immersione a caldo EN 746-5: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 5: Requisiti di sicurezza particolari per apparecchiature di processo termico a bagno di sali EN 746-6: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 6: Requisiti di sicurezza particolari per apparecchiature di processo termico di trattamento in fase liquida (*) EN 746-7: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 7: Requisiti di sicurezza particolari per apparecchiature di processo termico sottovuoto (*) EN 746-8: Apparecchiature di processo termico industriale - Parte 8: Requisiti di sicurezza particolari per apparecchiature di processo termico di tempra Per ordinazioni: Switec. Bürglistrasse 29, 8400 Winterthur 11
12 Commenti relativi alle direttive concernenti la prevenzione di infortuni e intossicazioni nel trattamento termico dei metalli 2143.i Marzo 1982 I commenti spiegano o mostrano con esempi come raggiungere gli obiettivi di sicurezza citati nelle direttive. Al posto delle soluzioni riportate negli esempi è permesso adottarne altre, purché permettano di conseguire gli stessi obiettivi. 13
13 3.5 Fosse Si intendono qui in modo particolare le fosse accessibili. 3.9 Mezzi di protezione individuali Per mezzi di protezione appropriati contro il calore, gli spruzzi, le sostanze caustiche e nocive alle salute, ecc. si intendono per esempio: casco di protezione, visiera resistente al calore, occhiali con protezioni laterali, protezioni delle vie respiratorie, guanti con manichette e scarpe di sicurezza Mezzi di estinzione I mezzi di estinzione appropriati sono gli estintori CO2, ad alon e a polvere, nonché le coperte antifuoco. 4. Impianti a gas di protezione e impianti sotto vuoto Per impianti a gas di protezione e per impianti sotto vuoto si intendono i forni nonché i generatori per tutti i gas di protezione e di dissociazione. 4.2 Accensione e spegnimento dei forni ad atmosfera protetta Nell accendere i forni occorre assicurarsi, per esempio, che il gas di protezione possa essere insufflato solo quando la temperatura dei forni garantisce l autoaccensione del gas impiegato o quando i forni sono stati prima spurgati con gas inerte. La messa fuori esercizio del forno in modo sicuro può essere ottenuta, per esempio, mediante una combustione completa dei gas, uno spurgo con un gas inerte o lo svvotamento della camera del forno i
14 4.3.1 Bruciatura alla torcia di gas infiammabili La combustione dei gas è garantita se il tipo di costruzione o il sistema d esercizio del forno è tale da produrre l autoaccensione o se l accensione è assicurata per mezzo di un dispositivo quale la fiammella di veglia o la spirale incandescente Evacuazione del gas La necessità dell evacuazione dei gas dipende, nel singolo caso, dalla quantità di gas presente e dalla grandezza del locale. A tal proposito risultano determinanti le concentrazioni di gas presenti. 4.5 Scarico di pressione, valvola di sicurezza Per forni usati in sovrapressione si intendono quelli in cui il gas di protezione non viene bruciato alla torcia o evacuato senza pericolo durante l esercizio. 5.2 Termostato di sicurezza Il raffreddamento dell olio può essere ottenuto, per esempio, mediante una circolazione forzata, oppure mediante un raffreddamento ad aria od ad aqua. 5.3 Concentrazioni pericolose per la salute I vapori e le nebbie possono essere evacuati in modo naturale mediante un tubo aeratore o, se necessario, con un dispositivo d aspirazione. 6.1 Mangiare, bere, fumare Esempi di manifesti adeguati sono quelli della Suva, codice Suva 1498, 1729/1 e 1729/9. 15
15 6.8 Pezzi cavi L aria può, per esempio, fuoriuscire senza pericolo dalle cavità (fori ciechi o sacche, fori trapanati, tubi ecc.) introducendo lentamente i pezzi con l apertura verso l alto. 6.9 Riscaldamento del bagno di sale Le eruzioni possono essere evitate: 1. diminuendo la quantità di sale in modo tale che, nei crogioli riscaldati dall esterno, il livello del bagno venga a trovarsi nella zona di riscaldamento, oppure: 2. introducendo nel sale in fusione un ferro conico, con la punta a contatto del fondo e il cono sporgente dal livello del bagno Tipi di sali Per tipi di sali ai sensi delle presenti direttive si intendono, fra l altro, i cianuri/cloruri e nitrati/nitriti Materiali incompatibili Sono, per esempio, le sostanze organiche quali oli, strofinacci e metalli quali magnesio e leghe con magnesio i
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