La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana

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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo 3 trimestre 2009 Aspettative 4 trimestre 2009 Ufficio Studi Dicembre 2009

2 Indice 1. Considerazioni generali Vendite per tipologia distributiva Vendite per comparto merceologico Giacenze a fine trimestre Aspettative per il 4 trimestre Tavole statistiche....8 Nota metodologica...12 Coordinamento: Riccardo Perugi Redazione: Lauretta Ermini Elaborazioni: Lauretta Ermini Le analisi qui presentate sono condotte nell ambito dell Osservatorio Regionale sul Commercio della Toscana, realizzato da Regione Toscana ed Unioncamere Toscana. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 2

3 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo 3 trimestre 2009 Aspettative 4 trimestre Considerazioni generali Le vendite del commercio al dettaglio in Toscana nel terzo trimestre dell anno restano in discesa (-3,7%), anche se frenano rispetto ai mesi precedenti (-5,3% nel primo e -4,0% nel secondo trimestre 2009) 1. Permane la fase di riduzione della domanda da parte delle famiglie toscane che, sebbene più contenuta rispetto alla prima metà dell anno, segnala il perdurare del clima di incertezza e debolezza dell attuale fase congiunturale. La contrazione delle vendite a livello nazionale (-4,8%) è ancora più forte e, contrariamente a quanto avviene in Toscana, in peggioramento rispetto ai tre mesi precedenti; il trend negativo riguarda tutte le aree dell Italia: Nord Ovest (-4,4%) e Nord Est (-3,1%) che peggiorano il risultato di mezzo punto percentuale rispetto al periodo precedente, il Centro (-5,1%) che scende di un altro punto ed il Sud e Isole (-6,2%) che ridiscende di ben due punti percentuali. Il calo medio delle vendite in tutte le aree italiane è legato soprattutto alle performance molto negative delle imprese di piccola e media dimensione, ma in questo trimestre anche le imprese più grandi risultano in decisa sofferenza e pagano lo scotto di una crisi che probabilmente ha cambiato consumi e consumatori. [grafico 1] GRAFICO 1 Andamento delle VENDITE rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Variazioni tendenziali a prezzi correnti 2,0 1,0 Italia Toscana Centro 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0-6,0 I-2003 II-2003 III-2003 IV-2003 I-2004 II-2004 III-2004 IV-2004 I-2005 II-2005 III-2005 IV-2005 I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 Le aspettative degli operatori commerciali toscani per le vendite nell ultima parte dell anno (ottobre-dicembre 2009) restano caute, in linea con i mesi precedenti (saldo fra ottimisti e pessimisti fermo a 0 come nella precedente rilevazione): solo la grande distribuzione continua a mostrare una prevalenza di attese positive. [tavola 6] 1 Si ricorda che i dati suddetti sono espressi a valori correnti e includono, quindi, anche l effetto dell inflazione. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 3

4 2. Vendite per tipologia distributiva Nel III trimestre 2009 resta consistente la flessione del volume d affari dei piccoli negozi (1-5 addetti; -4,9%), che appare comunque più ridotta rispetto ai due trimestri precedenti; è ancora più negativo il dato delle medie strutture (6-19 addetti; -5,3%), che non riescono, invece, a recuperare terreno rispetto al secondo trimestre. Coinvolta dalla crisi in atto anche la grande distribuzione toscana (con oltre 20 addetti) che registra un -0,9% e indietreggia rispetto ai tre mesi precedenti, quando aveva evidenziato una sostanziale tenuta (-0,1% nel II trimestre 2009). [tavola 1] A livello nazionale, le piccole e medie imprese del commercio, considerate in questo caso congiuntamente, scivolano ancora più giù: il giro d affari del III trimestre 2009 cala del 6,5% e peggiora la dinamica già negativa del periodo precedente. Da segnalare che le grandi strutture registrano a tale livello una flessione decisa (-2,1%), denunciando una situazione nazionale ancora più critica di quella relativa al solo contesto toscano. 3. Vendite per comparto merceologico In Toscana, da luglio a settembre 2009, a contrarsi è principalmente il commercio di prodotti non alimentari (-4,7%) con un ridimensionamento, però, delle perdite rispetto alla prima metà dell anno. Le vendite di prodotti alimentari (-1,7%), pur restando in territorio negativo, sembrano contenere le perdite rispetto ai due trimestri precedenti, ma nel confronto con la situazione di un anno prima la flessione appare evidente (-0,2% nel III trimestre 2008). Da segnalare che, per la prima volta dal 2005, le vendite degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini registrano un risultato negativo (-1,2%), a seguito di due trimestri consecutivi in fase di stallo; la situazione critica è ben evidente se si confronta il dato con gli anni precedenti: +1,6% nel III trimestre 2008 e +4,4% nel III trimestre [tavola 2] Rispetto al consumatore medio italiano, le famiglie toscane tagliano decisamente meno le spese per i beni alimentari (Italia -5,9% contro il -1,7% registrato in Toscana), e se a livello nazionale il fenomeno si è progressivamente accentuato negli ultimi cinque trimestri, in Toscana invece, dopo un trimestre particolarmente negativo (-2,9% nel I trimestre 2009), le vendite di prodotti food stanno limitando le perdite. Anche il calo del giro d affari che ruota intorno ai prodotti non alimentari, a livello nazionale, supera i 5 punti percentuali, con un peggioramento rispetto ai tre mesi precedenti ed un differenziale negativo nei confronti della Toscana che, sebbene su livelli più contenuti rispetto al caso precedente, risulta anche qui non marginale. Nel dettaglio del settore non alimentare, a soffrire di più sono le vendite di capi di abbigliamento e accessori (-6,3%), che in Toscana peggiorano lievemente il risultato già molto negativo del trimestre precedente e di ben due punti percentuali e mezzo quello registrato un anno prima (-3,8% nel III trimestre 2008), sottolineando come le difficoltà in cui versa il comparto ormai da molto tempo, non siano ancora minimamente superate. Il giro d affari che riguarda i prodotti per la casa ed elettrodomestici (-5,3%) è anch esso in forte diminuzione, ma dopo il pessimo -9,4% del primo trimestre del 2009 c è stato un recupero, e la situazione è rimasta pressoché invariata rispetto allo stesso periodo del UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 4

5 Il bilancio delle vendite degli altri prodotti non alimentari, fra cui rientrano i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano 2, registrano un - 3,9% e segnalano una tendenza al ridimensionamento della flessione sia rispetto ai due trimestri precedenti che in confronto con il III trimestre [tavola 3] 4. Giacenze a fine trimestre Nel terzo trimestre del 2009, l 82% delle imprese toscane intervistate ritiene che le giacenze di magazzino siano adeguate rispetto alle proprie esigenze commerciali, mentre l 11% dichiara un esubero e solo il 5% le ritiene scarse. [tavola 4] Il saldo fra chi dichiara scorte in esubero oppure scarse è positivo (+6 punti percentuali) e in diminuzione per il terzo trimestre consecutivo, ma soprattutto si assesta su un livello molto basso in confronto al forte appesantimento dei magazzini registrato alla fine del 2008 (+27 p.p.). I giudizi sulla consistenza delle giacenze sembrano pertanto confermare come, a fronte della ulteriore contrazione delle vendite, si sia comunque verificato un rientro dei livelli delle scorte su valori fisiologici. La media distribuzione è interessata da una chiara tendenza alla diminuzione di tale indicatore, sia rispetto al III trimestre 2008 (da +11 scende a +8 p.p.) che ai mesi precedenti, quando i saldi piuttosto elevati (+16 p.p nel I trimestre e +14 p.p nel II trimestre 2009) indicavano una tipologia di impresa commerciale con forti difficoltà a smaltire le proprie scorte di magazzino. La piccola distribuzione (+6 p.p.) e la grande distribuzione (+4 p.p.) si mantengono invece sugli stessi livelli del Con riferimento al settore di attività, l indicatore delle giacenze indica una situazione invariata rispetto al III trimestre 2008 per gli esercizi del comparto alimentare (saldo negativo pari a -2 p.p.), una lieve diminuzione dei livelli delle scorte per il comparto non alimentare (da +11 p.p. a +9 p.p.) ed un saldo nullo, ormai da tre trimestri consecutivi, per gli ipermercati, supermercati e grandi magazzini (era pari a +7 p.p. nel III trimestre 2008). [tavola 5] 5. Aspettative per il IV trimestre 2009 Per quanto riguarda le aspettative 3 degli imprenditori commerciali toscani sulle vendite degli ultimi tre mesi del 2009, il saldo complessivo fra attese di incremento e decremento delle vendite è pari a 0, analogamente a quanto registrato nel trimestre precedente. Il clima di fiducia degli operatori economici è dunque ancora fortemente improntato alla cautela (un anno fa il saldo in questione, per quanto in progressiva diminuzione, era ancora positivo e pari a +19 p.p), ma è da registrare la stabilizzazione di tale indicatore dopo la forte caduta che aveva contraddistinto la seconda metà del 2008 e la prima parte del [grafico 2] Alla stabilizzazione dell indicatore generale si accompagna poi quella delle diverse categorie d impresa e merceologiche considerate, anche se l orientamento resta maggiormente improntato al pessimismo nella piccola e media distribuzione (con valori pari rispettivamente a -6 p.p. e -5 p.p.) e fra i non alimentari (-5 p.p.). Le uniche variazioni di un qualche rilievo, rispetto alla 2 Per un maggior dettaglio si veda la nota metodologica a pag.12 3 A tale proposito è da evidenziare che la domanda sulle aspettative posta agli intervistati è di carattere strettamente congiunturale, essendo richiesta una previsione sull andamento delle vendite nel trimestre successivo rispetto a quello di riferimento dell indagine. I dati sulle aspettative relative alle vendite ed agli ordinativi che vengono qui presentati sono stati perciò destagionalizzati (tramite una media mobile a quattro termini), in modo tale da rendere possibile confronti in serie storica anche fra trimestri che corrispondono a periodi diversi dell anno. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 5

6 precedente indagine, riguardano così soprattutto il calo registrato fra ipermercati, supermercati e grandi magazzini, il cui indicatore resta comunque su valori largamente positivi (passando dai +31 p.p. della precedente indagine ai +28 p.p. della presente), ed il recupero invece degli specializzati alimentari (che passando da 0 a +4). [tavola 6] GRAFICO 2 Le aspettative degli imprenditori per il IV trimestre 2009 Saldi % aumenti-diminuzioni (media mobile a quattro termini) VENDITE ORDINATIVI I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 IV-2009 Anche sul versante degli ordinativi, gli imprenditori commerciali toscani evidenziano ancora un clima negativo: il saldo fra coloro che, nel quarto trimestre del 2009, si attendono di aumentare o di ridurre i nuovi ordini ai fornitori è infatti negativo (-7 punti percentuali). Occorre comunque osservare che tale indicatore appare in recupero, seppur lievissimo, rispetto a quanto rilevato tre mesi fa (-8 p.p.): si tratta di un debole segno di inversione congiunturale, ma che potrebbe anticipare un recupero anche delle aspettative. [grafico 2] L orientamento ad una contrazione degli ordinativi, infine, si concentra soprattutto fra gli operatori commerciali della piccola distribuzione (saldo -18 p.p.) e delle medie strutture di vendita (saldo -14 p.p.). La grande distribuzione (saldo +12 p.p.), invece, segnala un miglioramento del clima di fiducia delle imprese, registrando aumenti compresi fra i 2 ed i 5 punti percentuali rispetto ai trimestri precedenti (il saldo era +7 p.p. nel I e II trimestre 2009 e +10 p.p. nel III trimestre 2009). Dal punto di vista settoriale, le attese rispetto agli ordinativi registrano un dato ancora molto negativo per i prodotti non alimentari (saldo -14 p.p.), confermando il clima di forte sfiducia espresso ormai da cinque trimestri consecutivi. Come per le vendite, anche sul versante degli ordinativi il clima migliore riguarda gli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, con un saldo (+27 p.p.) in crescita di 5 punti percentuali solo negli ultimi tre mesi (+22 p.p. nelle previsioni per il III trimestre 2009). [tavola 7] Per concludere, nonostante il grado di fiducia degli operatori del commercio presenti luci e ombre, si osserva che tanto sul fronte delle vendite che su quello degli ordinativi, le aspettative a breve evidenziano una sottile tendenza a recuperare un po di quella fiducia persa in maniera progressiva a cominciare dalla fine del 2008 e lasciano qualche speranza per l andamento degli acquisti nel prossimo Natale, se non altro per quanto riguarda i prodotti alimentari e quelli presso i grandi punti vendita. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 6

7 Tavole statistiche TAVOLA 1 Andamento delle VENDITE in Toscana per tipologia di esercizio Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Piccola Media Grande Trimestri distribuzione distribuzione distribuzione Totale I ,6-2,1 2,5-0,5 II ,0-2,5 1,0-1,4 III ,5-2,2 0,3-1,2 IV ,3-1,0 2,9 0,6 I ,9 0,1 2,3 0,4 II ,0-0,4 3,6 0,8 III ,7-0,5 3,1 0,7 IV ,5-0,3 2,1 0,3 I ,4-0,8 2,4 0,3 II ,8-0,5 1,4 0,2 III ,4-1,8 3,1 0,1 IV ,4-1,4 3,9 0,5 I ,3-3,3 2,9-1,1 II ,3-4,1 1,5-2,2 III ,8-4,7 0,9-2,4 IV ,2-4,4 1,0-2,0 I ,5-6,6-0,7-5,3 II ,1-5,2-0,1-4,0 III ,9-5,3-0,9-3,7 TAVOLA 2 Andamento delle VENDITE per settore di attività Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Esercizi specializzati Ipermercati, Alimentari Non alimentari supermercati e grandi Totale magazzini Trimestri Toscana Italia Toscana Italia Toscana Italia Toscana Italia I ,8-1,0-1,8-2,0 3,7 2,7-0,5-0,9 II ,7-1,6-2,0-2,0 1,7 1,3-1,4-1,3 III ,3-1,7-1,9-1,5 1,4 1,7-1,2-0,9 IV ,2-0,8 0,0-0,2 3,6 3,2 0,6 0,4 I ,6-1,0-0,5 0,0 2,6 2,6 0,4 0,3 II ,8-1,2-0,5-0,3 3,4 3,1 0,8 0,1 III ,4-1,3-0,6-0,3 3,8 4,3 0,7 0,4 IV ,6 0,7-0,2-0,7 1,5 3,6 0,3 0,4 I ,4-1,2-0,8-0,1 2,6 4,2 0,3 0,5 II ,5-1,0-0,3-0,4 1,7 2,6 0,2 0,1 III ,8-2,9-1,3-2,1 4,4 3,6 0,1-1,1 IV ,2-1,4-1,3-1,1 6,0 3,3 0,5-0,3 I ,1-3,5-2,5-3,6 2,6 2,1-1,1-2,5 II ,1-4,1-4,2-3,7 2,0 1,1-2,2-2,8 III ,2-1,6-4,4-4,8 1,6 0,3-2,4-3,3 IV ,2-2,2-3,6-2,1 1,0 1,1-2,0-1,5 I ,9-3,5-6,8-6,4 0,4-1,0-5,3-5,1 II ,2-4,0-5,2-4,7 0,1 0,0-4,0-3,8 III ,7-5,9-4,7-5,3-1,2-1,7-3,7-4,8 UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 7

8 TAVOLA 3 Andamento delle VENDITE in Toscana secondo la tipologia merceologica dei prodotti non alimentari Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Abbigliamento ed accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri prodotti non alimentari Totale non alimentari Trimestri I ,2-1,7-1,4-1,8 II ,3-1,7-1,9-2,0 III ,6-2,1-2,3-1,9 IV ,0-0,2-0,3 0,0 I ,1-1,0 0,0-0,5 II ,1-1,2 0,1-0,5 III ,5-0,3-0,3-0,6 IV ,7 1,1-0,6-0,2 I ,3 0,3-1,6-0,8 II ,0 0,1-0,3-0,3 III ,3-1,5-1,7-1,3 IV ,4-1,3-0,7-1,3 I ,6-1,9-2,2-2,5 II ,0-3,9-4,0-4,2 III ,8-4,9-4,4-4,4 IV ,7-4,4-2,6-3,6 I ,4-9,4-5,3-6,8 II ,1-7,2-4,1-5,2 III ,3-5,3-3,9-4,7 TAVOLA 4 Consistenza delle GIACENZE a fine periodo per tipologia di esercizio Quota di imprese che dichiarano giacenze esuberanti, adeguate e scarse e saldi (esuberanti-scarse) TOTALE di cui: Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Esuberanti Adeguate Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 8

9 TAVOLA 5 Consistenza delle GIACENZE a fine periodo per settore di attività Quota di imprese che dichiarano giacenze esuberanti, adeguate e scarse e saldi (esuberanti-scarse) TOTALE di cui: Alimentari Non alimentari Iper, super e grandi magazzini Esuberanti Adeguate Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III TAVOLA 6 Le aspettative degli imprenditori sulle VENDITE per tipologia di esercizio e settore di attività Saldi percentuali (aumenti-diminuzioni) destagionalizzati Iper, super e grandi magazzini Trimestre TOTALE Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Alimentari Non alimentari I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 9

10 TAVOLA 7 Le aspettative degli imprenditori sugli ORDINATIVI rivolti ai fornitori per tipologia di esercizio e settore di attività Saldi percentuali (aumenti-diminuzioni) destagionalizzati Iper, super e grandi magazzini Trimestre TOTALE Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Alimentari Non alimentari I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 10

11 Nota metodologica L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto di Unioncamere Toscana, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende con dipendenti. L'universo di riferimento è costituito dalle imprese con dipendenti, desunto dal Registro Imprese integrato con i dati ottenuti da altre fonti (in particolare, Inps e Istat). I dati sono disaggregati per tre classi dimensionali (da 1 a 5 dipendenti, 6-19 dipendenti, 20 dipendenti e oltre), per 5 settori di attività economica (ipermercati, supermercati e grandi magazzini; commercio al dettaglio di prodotti alimentari; commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori; commercio al dettaglio di prodotti per la casa ed elettrodomestici; commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari) e per provincia. La numerosità campionaria è calcolata in modo da garantire, per ognuno dei domini di indagine, un errore massimo del 10% ed una significatività dell 85%. Di seguito si riporta la classificazione delle divisioni e dei gruppi di attività economica (Ateco 2002) nei settori di indagine: Commercio al dettaglio di prodotti alimentari Discount di alimentari Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 52.2 Comm. dettaglio in esercizi specializz. di prod. alimentari, bevande e tabacchi Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari - Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di tessili Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento Commercio al dettaglio di calzature e articoli in cuoio - Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione. e art per la casa n.c.a Commercio al dettaglio di elettrodomestici, apparecchi radio, televisori, strum.musicali Commercio al dettaglio di ferramenta, colori, vernici, vetro - Altri prodotti non alimentari Bazar ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari 52.3 Comm. dettaglio prod. farmaceutici, medicali, cosmetici e articoli di profumeria Commercio al dettaglio di libri, giornali, riviste e articoli di cartoleria Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati 52.5 Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano 52.6 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi 52.7 Riparazione di beni di consumo personali e per la casa 52.7 Riparazione di beni di consumo personali e per la casa Ipermercati, supermercati e grandi magazzini Ipermercati Supermercati Grandi magazzini UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 11

12 L indagine si basa sul principio che, nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica, è opportuno non rinnovare completamente il campione ad ogni rilevazione, ma mantenere una predeterminata quota delle unità (panel) per due o più interviste utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui, al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente, la quota panel si aggira intorno al 45%. Nell'indagine, condotta telefonicamente con la tecnica CATI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l'andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l andamento delle vendite e la consistenza delle giacenze di magazzino), nonché la previsione per i tre e i dodici mesi successivi al trimestre di indagine (ad es. del volume degli ordini emessi nei confronti dei fornitori). Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), mentre i dati previsionali (riferiti al trimestre successivo) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, diminuzione). L unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d impresa (anche se la classe dimensionale è quella dell impresa nel suo complesso). Le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate sulla base del valore aggiunto per addetto (desunto da un database statistico di bilanci stratificato e aggiornato al 2006), che viene moltiplicato per il numero di dipendenti di ciascuna impresa/dominio. Le interviste relative al 2 trimestre 2009 sono state realizzate nel mese di luglio. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 12

13 Unioncamere Toscana Ufficio Studi Note e approfondimenti La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo 3 trimestre Previsioni 4 trimestre 2009 Dicembre Osservatorio sulle Imprese Femminili I semestre La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere Novembre Le vendite della Grande Distribuzione Organizzata in Toscana Consuntivo 1 semestre e luglio-agosto 2009 Novembre La distribuzione commerciale in Toscana. Quadro generale sulla struttura e sull'andamento congiunturale del commercio al dettaglio nell'ultimo decennio Ottobre Quadro Informativo sulla Programmazione Regionale della GDO con rappresentazione evolutiva della SVAG nel decennio Ottobre Il commercio estero della Toscana II trimestre 2009 Settembre Sistema informativo per l occupazione e la formazione Excelsior Sintesi dei principali risultati del 2009 in Toscana Settembre Le imprese cooperative in Toscana II trimestre 2009 Settembre La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo 2 trimestre Previsioni 3 trimestre 2009 Settembre Il commercio estero della Toscana I trimestre 2009 Luglio Le imprese cooperative in Toscana I trimestre 2009 Giugno La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo 1 trimestre Previsioni 2 trimestre 2009 Maggio Il commercio estero della Toscana IV trimestre 2008 Maggio 2009 UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 13

14 Giornata Economia L'economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio: un quadro delle province toscane Maggio I principali competitors internazionali sui mercati di sbocco della Toscana. Alcuni casi settoriali Aprile Osservatorio sulle Imprese Femminili Anno La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere Aprile Movimprese IV trimestre Natalità e mortalità delle imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana Febbraio 2009 Per informazioni: Unioncamere Toscana Ufficio Studi Via Lorenzo il Magnifico, Firenze Tel Mail studi@tos.camcom.it Web Le note sono disponibili sul sito nell area territoriale Toscana. UNIONCAMERE TOSCANA UFFICIO STUDI 14