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1 COMUNE DI OSIO SOTTO Provincia di Bergamo PIANO ATTUATIVO RESIDENZIALE AT5 PROGETTO DI SISTEMAZIONE A VERDE: FASCE ARBOREO-ARBUSTIVE RELAZIONE AGRONOMICA TECNICO-ILLUSTRATIVA Committente Carminati Alberto Emilio, Carminati Anna Maria Carminati Daniela, Carminati Santino Via Roma osio Sotto (BG) il Tecnico incaricato

2 SOMMARIO 1. PREMESSA OBIETTIVI E FUNZIONI SCELTA DELLE SPECIE PIANTE DA METTERE A DIMORA E CARATTERISTICHE DEL MATERIALE VIVAISTICO MANUTENZIONE DELL'IMPIANTO VEGETALE ALLEGATI...8

3 1. PREMESSA La presente relazione riguarda la sistemazione a verde del Piano attuativo residenziale AT5 ed in particolare la formazione di una fascia a verde tampone e di transizione con la zona agricola a Nord delle aree oggetto di Piano, oltre che una fascia a verde lungo la roggia posta a ovest. Il progetto di tali fasce è redatto in ottemperanza alle indicazioni fornite in sede di Conferenza di Verifica di esclusione della VAS in data 4 agosto OBIETTIVI E FUNZIONI Il verde a livello generale svolge molteplici funzioni tra le quali: 1) funzione ecologico-ambientale: il verde presente all interno delle aree urbane costituisce un fondamentale elemento di presenza ecologica ed ambientale, che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli effetti di degrado e gli impatti prodotti dalla presenza delle edificazioni e dalle attività antropiche. La presenza di verde in città contribuisce, tra l altro, a mitigare l inquinamento dell aria e a regolare il microclima regimando i picchi termici estivi con una sorta di effetto di condizionamento naturale dell aria. Il verde inoltre svolge funzione di conservazione e incremento della biodiversità; 2) funzione igienico-sanitaria: Sia per gli aspetti precedentemente richiamati e relativi alla mitigazione del microclima e dell inquinamento sia per alcune funzioni specifiche svolte in determinati luoghi, sia anche per il benefico effetto psicologico prodotto dalla vista riposante di un area verde ben curata (vedi Kaplan e Kaplan, 1989); 3) funzione protettiva: il verde può fornire un importante effetto di protezione e di tutela del territorio in aree degradate o sensibili (argini di fiumi, scarpate, zone con pericolo di frana, ecc), e viceversa la sua rimozione può in certi casi produrre effetti sensibili di degrado e dissesto territoriale (all azione filtro e di protezione ai corpi idrici prevista dalla normativa vigente). In generale il verde può svolgere importante funzione di difesa del suolo: riduzione della superficie impermeabilizzata, recupero dei terreni marginali e dismessi, riduzione dei tempi di corrivazione ed 3

4 effetto di regolazione sullo smaltimento delle piogge, depurazione idrica, consolidamento delle sponde fluviali e dei versanti franosi. 4) funzione sociale e ricreativa: la presenza di parchi, giardini, viali e piazze alberate o comunque dotate di arredo verde consente di soddisfare un importante esigenza ricreativa e sociale, rendendo la città più vivibile e a dimensione degli uomini e delle famiglie. Inoltre, una gestione attenta e dinamica del verde stimola la formazione di professionalità specifiche e favorisce la formazione di posti di lavoro; 5) funzione culturale e didattica: la presenza del verde costituisce un elemento di grande importanza sia dal punto di vista culturale, favorendo la conoscenza e il rispetto dell ambiente presso i cittadini attraverso l esperienza diretta della natura, che didattica (in particolare del verde scolastico) per le nuove generazioni. Inoltre i parchi e i giardini storici, così come gli esemplari vegetali di maggiore età o dimensione, costituiscono dei veri e propri monumenti naturali, testimoni della storia e simboli dell identità dei luoghi; 7) funzione estetico-architettonica: anche la funzione estetico-architettonica è rilevante, considerato che la presenza del verde migliora decisamente il paesaggio urbano e rende più gradevole la permanenza in città, per cui diventa fondamentale favorire un integrazione fra elementi architettonici e verde nell ambito della progettazione dell arredo urbano. L intervento in particolare consiste nella creazione di fasce arboreo arbustive strutturate come siepi campestri. Le siepi campestri che delimitano le aree coltivate o che bordano canali e strade costituiscono uno degli elementi più comuni e caratteristici del paesaggio rurale nei territori di pianura e talora anche degli ambiti collinari. Con la loro articolata e multiforme tessitura botanica, strutturale e formale e con un livello di biodiversità e di complessità ecologica generalmente più elevato rispetto alla matrice di campi coltivati, le siepi campestri presentano un valore ecologico e paesaggistico di grande rilievo. La presenza di una ricca e varia rete di siepi e filari si è dimostrata essere un importante mezzo per incrementare la biodiversità soprattutto negli ambiti di pianura oggi resi più banalizzati e omogenei dall azione antropica. L analisi di questi ambienti, ha rilevato che ad offrire un habitat migliore per la fauna sono le siepi con presenza contemporanea dei tre strati, con maggiori lunghezze e larghezze e con una maggiore diversità vegetale. Infatti, la diversità vegetale si tramuta in varietà di rifugi e risorse alimentari con frutti e bacche, che maturano nelle diverse stagioni. La continuità della rete di siepi e filari è importante in quanto in grado di assicurare il ruolo di corridoio biologico per le specie animali forestali, che utilizzano questa trama verde come luogo privilegiato di spostamento. Vari studi hanno mostrato che una densità di siepi compresa tra i 60 m e i 100 m lineari per ettaro (Groppali, 2006) è in grado di garantire un alto grado di biodiversità. Un 4

5 altro elemento che contribuisce ad aumentare il valore naturalistico di siepi e filari è la presenza, nelle vicinanze, di boschi e corpi idrici in grado di offrire ulteriori risorse a numerose specie. Si riporta di seguito una sintesi delle principali funzioni svolte dalle siepi campestri. Produttiva: legna da ardere, legno da opera, miele, frutti, funghi. Protettiva: consolida le rive dei corsi d acqua, protegge dall effetto del vento, funziona da chiudenda naturale alle proprietà, protezione dai rumori e dalle polveri. Ecologica: incremento della biodiversità, corridoi ecologici, habitat per selvaggina, depurazione acque, ombreggiamento. Ricreativa: migliora l aspetto paesaggistico. Le fasce progettate inoltre saranno ubicate al limite tra la zona urbanizzata e l area agricola in aree quindi così detta di frangia urbana. Si definiscono ambiti di frangia urbana le aree di transizione tra città e campagna in cui si assiste all erosione della campagna a favore dell edificazione urbana. Tali ambiti sono caratterizzati da una frammistione funzionale e tipologica e da un organizzazione territoriale casuale che determina la perdita e il degrado dei valori identitari del paesaggio. Essi costituiscono una risorsa strategica per la riqualificazione del paesaggio urbano e per uno sviluppo durevole della stessa città. La precarietà e la perdita dell attività agricola in tali ambiti si ripercuote non solo sul settore agricolo in quanto tale, ma anche sulla salvaguardia delle risorse naturali, sulla protezione della qualità della vita degli abitanti delle città e sulla gestione equilibrata del territorio. Gli ambiti di frangia urbana possono essere identificati orientativamente per il contesto costruito dei contorni (trama delle infrastrutture che determinano un elevato grado di frammentazione e limite dell edificato), per la prossimità al centro della conurbazione e per la presenza di spazi rurali contermini fortemente frammentati ed erosi dalla crescita dell urbanizzato. L intervento quindi in linea con gli obiettivi di riequilibrio ecologico e riqualificazione dell area di margine urbano. 3. SCELTA DELLE SPECIE Le specie vegetali impiegate sono state scelte tenuto conto dei seguenti criteri: coerenza con la vegetazione locale autoctona e con le caratteristiche fitoclimatiche e fitogeografiche dell area; compatibilità ecologica con i caratteri stazionali (clima, substrato, morfologia, ecc.) appartenenza ad uno stadio della serie della vegetazione autoctona, scelto anche in funzione delle condizioni ecologiche artificialmente realizzate dall intervento; 5

6 caratteristiche tecniche e biologiche; facilità di approvvigionamento nei vivai locali; facilità di attecchimento e ridotta manutenzione; valore estetico e paesaggistico. L impianto vegetale sarà realizzati con criteri di affinità alle cenosi naturali autoctone determinando habitat di valore anche per la componente faunistica, di norma strettamente collegata alle caratteristiche delle comunità vegetali. L impianto svolgerà quindi diverse funzioni tra le quali quella ecologica ma anche paesaggistica. Inoltre la vegetazione messa a dimora con l intervento di recupero ambientale può assumere anche il ruolo di compensazione delle emissioni di CO2. In fase di scelta delle specie vegetali si è tenuto conto della DGR applicative della LR (DGR n. 8/7736 del 24 luglio 2008 e DGR 8/11102 del 27 gennaio 2010). 4. PIANTE DA METTERE A DIMORA E CARATTERISTICHE DEL MATERIALE VIVAISTICO L impianto arboreo arbustivo previsto per la realizzazione delle opere di mitigazione sarà costituito da alberi e arbusti autoctoni per un totale di 116 piante di cui 37 alberi e 79 arbusti. Una parte delle piante è di pronto effetto (altezza 3 metri e/o cm. di circonferenza del tronco) e una parte è di tipologia forestale. Tutte le aree a verde saranno inerbite. Si riporta di seguito una tabella riepilogativa delle piante da mettere a dimora. Tab. 1 elenco delle specie da utilizzare e tipologia A fascia arboreo-arbustiva a nord del PA n piante caratteristiche materiale vivaistico * ALBERI Carpinus betulus 4 zolla, H. 3 m. Acer campestre 11 zolla, circ. tr cm Fraxinus ornus 4 zolla, circ. tr cm Sambucus nigra 3 tipo forestale ARBUSTI Cornus sanguinea 11 tipo forestale Ligustrum ovalifolium 22 tipo forestale Euonymus europaeus 11 tipo forestale Crataegus monogyna 22 tipo forestale Rosa canina 7 tipo forestale 6

7 B C Filare arboreo in area in cessione a nord ele parcheggio ALBERI Carpinus betulus 1 zolla, H. 3 m. Acer campestre 4 zolla, circ. tr cm Fraxinus ornus 1 zolla, circ. tr cm Filare arboreo e siepe in area in cessione a sud del parcheggio ALBERI Acer campestre 9 zolla, circ. tr cm 1^ scelta ARBUSTI Cornus sanguinea 1 tipo forestale Ligustrum ovalifolium 2 tipo forestale Euonymus europaeus 1 tipo forestale Crataegus monogyna 2 tipo forestale Tutto il materiale vegetale utilizzato dovrà essere prodotto e commercializzato in conformità al d.lgs. 386/2003 Commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione e al d.lgs. 536/1992 e al D.M e pertanto corredato, nei casi previsti, da: 1. certificato principale di identità (art. 6 d.lgs. 386/2003); 2. passaporto delle piante UE ( passaporto verde ) sullo stato fitosanitario del materiale di propagazione. Nella scelta del materiale vegetale saranno privilegiate le piante prodotte con materiale della stessa regione di provenienza (ai sensi del d.lgs. 386/2003) dell area in cui si effettua l intervento. Tab. 2 - caratteristiche del materiale vivaistico da mettere a dimora tipologia descrizione alberi e arbusti tipo forestale alberi a pronto effetto materiale tipo forestale con le seguenti caratteristiche: dimensione minima contenitore 1 litro (10x10x10 cm) altezza minima piantine 50 cm. età minima 2+2 (anni dopo semina e dopo trapianto) materiale a pronto effetto con le seguenti caratteristiche zolla, circonferenza minima del tronco a 1,30 m. da terra cm. 7

8 5. MANUTENZIONE DELL'IMPIANTO VEGETALE Al fine di garantire l ottimale affermazione dell impianto vegetale è previsto un programma di manutenzione delle opere a verde. A tal proposito, prese in considerazioni le principali difficoltà tecniche ed operative che potranno essere incontrate durante la vita dell impianto, si sono stabilite tutte le operazioni necessarie quali: risarcimenti, modalità e frequenza del controllo delle infestanti, lavorazioni superficiali, lotta fitosanitaria, irrigazioni, concimazioni. In particolare il Piano prevede tutti i lavori post-impianto di seguito descritti. Tab. 3 - lavori di manutenzione post-impianto Sostituzione delle fallanze Sostituzione delle piante morte, o malate, o parzialmente secche, o scarsamente vitali, o malformate o comunque non idonee per conformazione, proporzione delle parti ipogee ed epigee o altre caratteristiche vivaistiche o forestali agli scopi dell impianto Controllo delle infestanti mediante sfalci, fresature ed altre tecniche di lavorazione superficiale del terreno, oppure mediante pacciamature. Difesa fitosanitaria: Concimazioni: contro le avversità che possono comunque arrecare significative morie del popolamento. concimazioni organiche e/o minerali previste in fase di impianto. Irrigazioni Le piante messe a dimora saranno sottoposte ad irrigazioni di soccorso 6. ALLEGATI Si allega tavola di progetto con planimetria sezioni e particolari tecnici. il Tecnico incaricato 8

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