Sviluppo Servizio TLR anni
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- Agnello Morelli
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1 1 LO STATO DI FATTO Sviluppo Servizio TLR anni Anno Volumetria progressiva in kilom3 Questo schema rappresenta lo sviluppo che il SERVIZIO TLR ha conseguito dal 1990 ad oggi, La volumetria raggiunta al 31/12/2004 di di metri cubi di edifici riscaldati e corrisponde a oltre appartamenti equivalenti. Grazie a tale trend sono stati conseguiti importanti benefici ambientali come riportato negli schemi seguenti Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 1 di 10
2 Benefici energetici ed ambientali derivati da tale sviluppo Questo schema rappresenta l attuale bilancio energetico del SERVIZIO TLR. Dati rilevanti che si deducono da tale immagine sono: Incidenza percentuale rilevante del contributo dato dalle fonti rinnovabili rispetto combustibile tradizionale. In dettaglio: 1. Il 53% del calore necessario a riscaldare la città con l attuale rete TLR è fornito dalla Geotermia, il 15% e prelevato dal termovalorizzatore per un totale del 68%, solo il 33% del totale è prodotto da combustibili fossili. 2. Il funzionamento di tale sistema ha consentito un risparmio complessivo di energia primaria pari a TEP Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 2 di 10
3 Ulteriore importante osservazione sui benefici del TLR si può ricavare dalla seguente tabella elaborata in base alle seguenti fonti di informazione: per SO2, NO2, CO2: AIRU/ENEA Conferenza permanente per il contributo del riscaldamento urbano agli obiettivi di Kyoto ; per PTS, CO: Baudini Mario, Riva Angelo, Lo sviluppo e la metanizzazione e gli effetti sull ambiente: passato, presente e futuro, atti del convegno SEP Pollution, Padova, ed alla ipotesi, del tutto cautelativa, che le caldaie sostituite per via del teleriscaldamento a servizio della volumetria base di riferimento ( m3) siano costituite per il 50% da caldaie a metano e per il 50% da caldaie a gasolio. Rapportando quindi le emissioni evitate riportate nella tabella precedente con le reali volumetrie servite dal TLR si ottiene la seguente tabella che rappresenta le emissioni evitate dalla caldaie sostituite dal sistema TLR Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 3 di 10
4 2 - IL PROGRAMMA DI SVILUPPO DELL UTENZA Il programma di espansione del Servizio TLR è stato sviluppato analizzando il potenziale bacino di utenza ed ha portato ad una previsione di volumi del tutto rilevante. Le previsioni riguardano l arco temporale , nel seguente grafico si riportano i volumi previsti espressi in migliaia di metri cubi. nel seguente grafico si riportano le potenze previste espressi in Mega Watt Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 4 di 10
5 Si sottolinea come tale volumetria risulta servibile soprattutto grazie all apporto del 70 MW garantiti dal Turbogas SEF che come si evince dalla tabella seguente a regime costituiranno circa il 36% della potenza totale necessaria per servire il bacino individuato. Programma di acquisizione utenza ed energia erogata Anno Volumetria Fabbisogno Energia Perdite Potenza max Fabbisogno riscaldata utenza prodotta di rete in centrale specifico m3 MWht MWht % MWt W/m3 kwh/a*m % 78 19,5 33, % ,1 33, % ,4 33,9 [1] Rispetto all'energia immessa in rete [2] Alla punta, immesso in rete [3] All'utenza [1] [2] [3] Il,piano di sviluppo del TLR è stato valutato sotto le seguenti ipotesi tecniche : a) Si è ipotizzato un andamento climatico costante negli anni e coincidente con quello registrato nel periodo (Gradi Giorno mensili). b) Si è ipotizzato che la nuova utenza abbia un fabbisogno termico sostanzialmente identico a quella attuale (kwh/a*m3 e W/m3). In una fase successiva di approfondimento occorrerà invece tener conto sia dei cambiamenti climatici che di probabili miglioramenti delle caratteristiche termofisiche del parco edilizio. c) La diminuizione del fabbisogno termico alla punta (da 19,5 W/m3 negli anni e 18,4 W/m3 è una stima preliminare, da imputare esclusivamente alla maggiore inerzia termica della rete (incremento del volume d acqua contenuto). d) Si è ipotizzato che la nuova utenza non modificherà sostanzialmente l entità dei fabbisogni estivi. Tuttavia si rimarca che i costi di produzione del calore da alcune delle fonti energetiche disponibili (inceneritori RSU e, forse, lo stesso TG-SEF) sono tali da rendere economicamente plausibile, in futuro, la climatizzazione estiva tramite gruppi frigo-assorbitori alimentati dalla rete. Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 5 di 10
6 In maniera qualitativa si riporta nella seguente immagine un schema ipotetico dell assetto che avrà la rete TLR a regime con individuate le centrali coinvolte nel processo ( il quadrato verde è Canal Bianco, il pallino verde è il S.Anna) Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 6 di 10
7 3 - IL PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE DELLE CENTRALI DI PRODUZIONE DELL ENERGIA Il programma di rinnovo e potenziamento delle fonti energetiche, necessario per far fronte alla crescita dell utenza prima vista, prevede quanto riportato nella tabella sottostante. Nel corso del 2004 (potenza disponibile al 1 -gen-2005) Nel corso del 2006 (potenza disponibile al 1 -gen-2007) Nel corso del 2007 (potenza disponibile al 1 -gen-2008) Nel corso del 2008 (potenza disponibile al 1 -gen-2009) Potenziamento del parco generatori in CT1 con l installazione di tre generatori da 14 MWt. Installazione di due generatori da 16 MWt nelle nuova centrale integrativa (CT-2) che si prevede di ubicare nella zona Ferrara-Sud. Completamento delle opere necessarie per consenite il prelievo di calore dal TG-SEF (centrale di scambio e pompaggio in grado di erogare, nella configurazione finale, 70 MWt) Spostamento di un generatore da 14 MWt dalla CT-1 alla CT- 2, dove svolgerà funzione di riserva [1] Completamento del nuovo inceneritore RSU nel sito Canal Bianco, i grado di erogare 29 MWt da prelievo regolato e ulteriori 11,6 MWt come vapore vivo (riserva). [1] Lo spostamento di 14 MWt dalla CT-1 alla CT-2 è giustificato dal fatto che i due feeder che collegano il sito Canal Bianco alla città si stima abbiano una capacità massima di trasorto complessiva di circa 90 MWt. In tale ipotesi risulta infatti: GEO(14) + CT1(42) + INC1(6) + INC2(29) = 91 MWt. Il piano di realizzazione ipotizzato sarà congruente con il dimensionamento idraulico delle esistenti dorsali che convogliano l energia dal sito Canal Bianco alla città di Ferrara 4 - IL BILANCIO ENERGETICO DELLO SCENARIO BASE Il bilancio energetico del sistema di teleriscaldamento è stato ricostruito con l ausilio di un modello in grado di simulare il funzionamento orario del sistema rete-generatori. Dai risultati delle elaborazioni emerge quanto segue: a) Con la crescita dell utenza, il contributo del TG aumenta gradualmente fino a siuperare il 30% a saturazione (anno 2016). b) Il ruolo della CT-2 rimane, in termini di energia, sempre marginale quando questa, sotto le ipotesi assunte, svolge il ruolo (assieme allla CT-HSA) di centrale di punta: persino a saturazione il suo contributo rimane dell ordine dell 1%. Fermo restando la sua funzione strategica di centrale di riserva del sistema. c) Il ruolo dell attuale CT-1 è determinante nei primi anni del progetto: in particolare, nel 2006 copre il 50% dell intero carico termico. Ma con l entrata in esercizio del TG (2007) e poi dell INC-2 (2008) il suo contributo, in termini di energia, si ridimensiona bruscamente assumendo il ruolo di centrale integrativa: nel 2008 fornisce l 8% dell energia immessa in rete e a saturazione solo il 10%. Fermo restando la sua funzione strategica di centrale di riserva del sistema. Riprendendo la medesima tabella riguardante le emissioni evitate si deduce che nei prossimi anni lo sviluppo del TLR determinerà la sostituzione di un numero di impianti di riscaldamento nell area Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 7 di 10
8 urbana tale da determinare la seguente tabella. Si fa osservare cone circa il % di tali emissioni evitate sarà ottenuto grazie all apporto del Turbogas SEF Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 8 di 10
9 5 STIMA DEGLI INVESTIMENTI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO L analisi svolta porta ai risultati di seguito illustrati. a) Investimenti per la realizzazione delle reti Feeder DN : Le stime di circa (22,5 ME) sono congruenti con i costi medi delle reti di trasporto di queste dimensionioni. Si tratta, ovviamente, di un giudizio di massima, in quanto non è stata effettuata una analisi di dettaglio delle opere da realizzare. Reti locali DN Vale quanto riportato per i feeder: gli investimenti stimati sono pari a circa 10,3 ME. b) Centrali di produzione dell energia Centrale di scambio e pompaggio presso TG-SEF Sulla base di una realizzazione analoga si ritiene ragionevole un investimento dell ordine di 9-10 ME. Potenziamento e rinnovo CT-1 Tale investimento ha portato ad una spesao dell ordine di 1,2 ME. Realizzazione CT-2 La centrale integrativa (caldaie di produzione semplice: MWt) richiederà un investimento complessivo stimato nell ordine di 4,5 ME. c) Allacciamenti utenze e sottocentrali Le stime sono state elaborate sulla base dei costi medi effettivamente sostenuti dall Azienda nell ultimo anno ( E/STC). I risultati delle elaborazioni sono sintetizzati nella tabella sottostante. Stima dei costi di investimento OPERE ME % FEEDER 22,5 35% RETI LOCALI 10,3 16% ALLACCIAMENTI UTENZE 15,5 24% CENTRALE DI POMPAGGIO TG-SEF 9,1 14% CENTRALI DI INTEGRAZIONE 6,0 9% TOTALE 63,4 100% Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 9 di 10
10 5.1 Piano pluriennale degli investimenti L analisi svolta porta ai risultati sintetizzati nella tabella e nel grafico sottostante. Si fa notare come nello studio fosse individuato come anno 1 il 2004 ad oggi si deve intendere anno 1 il Piano pluriennale degli investimenti - MEuro ANNO OPERE Feeder 3,5 4,2 1,8 3,9 1,7 0,6 2,7 4,1 Reti locali 0,5 0,7 0,2 0,7 1,6 1,8 3,5 1,0 0,3 Allacciamenti utenze 1,9 1,6 1,4 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 Centrale di pompaggio TG 0,0 0,3 4,5 2,1 2,1 Centrali integrative 1,8 2,1 1,6 0,6 TOTALE 7,6 8,9 9,6 8,5 6,6 3,6 7,4 6,2 1,5 1,2 1,2 1,2 Bozza relazione piano di sviluppo.doc Pagina 10 di 10
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