Ferrero: in Regione ero sotto tiro ecco perché mi legai a Gambarino

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2 OTTAVIA GIUSTETTI Gambarino era la sola persona di cui «PIERO potessi fidarmi. L ambiente dell assessorato e i politici, anche della mia stessa coalizione, mi erano così ostili che non potevo che appoggiarmi a lui per essere tranquilla: all inizio aveva mansioni poco più che di segreteria, ma, con il passare dei mesi, più si ripetevano gli attacchi nei miei confronti più il nostro rapporto diventava fiduciario». Caterina Ferrero, ex assessore alla Sanità, racconta per la prima volta in un aula del Tribunale la sua versione dello scandalo Sanitopoli, interrogata per più di tre ore dai pm Stefano Demontis e Paolo Toso, e contro-interrogata con tre brevissime domande dal suo avvocato Roberto Macchia. Ferrero è imputata con le accuse di concorso in turbativa d asta e concorso morale in abuso d ufficio. Dalle sue risposte lascia capire che molto più di lei è Piero Gambarino, suo factotum, a conoscere i dettagli degli episodi che le vengono contestati. Quello stesso Gambarino che in più occasioni i colleghi di partito le hanno consigliato di mettere da parte. «Confermo che alcuni politici del Pdl mi dissero di destituirlo dal suo incarico - dice Caterina Ferrero - In particolare il senatore Enzo Ghigo, in più episodi, mi fece presente che era una persona che avrebbe potuto avere guai giudiziari. Io pensavo che anche in quei casi si trattasse del Roberto Cota Il governatore Non accettava che la Sanità fosse finita in mano a un esponente del Popolo della libertà Piero Gambarino Le frasi Ferrero: in Regione ero sotto tiro ecco perché mi legai a Gambarino L ex assessore in Tribunale: Cota non mi ha mai digerito Caterina Ferrero, ex assessore alla Sanità ora a processo Il factotum Mi fu detto, anche da Enzo Ghigo e Ferruccio Fazio, che poteva avere guai giudiziari ma li ritenni solo pettegolezzi tentativo di indebolirmi; e poi le accuse nei suoi confronti erano così generiche che non ho ritenuto necessario dare corso alle dicerie». Non solo da parte di Enzo Ghigo, e non solo a Torino, si conosceva però la reputazione di Gambarino. «Sì, ammetto che una sera a Roma mi trovavo a cena dal ministro Fazio - dice Ferrero - il quale personalmente volle ripetermi il consiglio dei colleghi. In quel caso pensai che gli fossero semplicemente arrivati i pettegolezzi locali, visto che anche lui è piemontese e conosce bene il territorio». Appare soprattutto debole, Ferrero, quando dice «Dovevo combattere una vera guerra politica quotidiana»: «Il presidente (Roberto Cota, ndr) non aveva mai digerito che l assessorato alla Sanità fosse andato in mano a un esponente del Pdl», racconta. E Piero Gambarino aveva in effetti con lei una sorta di atteggiamento «protettivo»: filtrava le richieste di intervento da parte dei consiglieri, incontrava gli interlocutori dell assessore al suo posto, organizzava conferenze stampa e accordi politici. Il 30 aprile 2011, al telefono, le illustrava la sua strategia per rafforzare la sua posizione politica: «Dobbiamo formare uno scudo di cinque consiglieri i quali, in caso di guerra e di attacchi, forniscano le truppe che possano anche far venire meno la fiducia». E poi citava nella rosa dei politici-scudo Rosanna Valle, la consigliera Pdl che aveva chiesto a Gambarino di intervenire presso lo Spresal in favore di una impresa «amica» che aveva subito dei controlli. Do ut des, si potrebbe dedurre. «Macché - risponde l ex assessore - ogni giorno arrivavano richieste da consiglieri, non solo dalla Valle: quando tornavo da Roma ero letteralmente assediata e Gambarino era quello che per me raccoglieva tutte le istanze». Il secondo episodio che le contesta la Procura, dopo l accordo con Federfarma, è quello relativo all emodinamica di Chivasso. Lei stessa aveva firmato una delibera per la razionalizzazione che disponeva la chiusura di nove centri in Piemonte, ma poco dopo aveva partecipato alla conferenza stampa per l apertura di una nuova emodinamica nel feudo del senatore Andrea Fluttero. Un luogo di battaglia politica sanguinosa dove i candidati si confrontavano a botte di lottizzazione della sanità in campagna elettorale. Al centro di questa lottizzazione c era proprio il centro di emodinamica che valeva bene, data l urgenza delle elezioni imminenti, un apertura straordinaria - lo ammette la stessa Ferrero - e l affidamento ai privati del servizio «di cui però io non sapevo niente». RIPRODUZIONE RISERVATA

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