TORRITA DI SIENA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IMPIANTO SPORTIVO TORRITA DI SIENA. Relazione specialistica PROGETTO ESECUTVO
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- Margherita Cortese
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1 TORRITA DI SIENA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IMPIANTO SPORTIVO TORRITA DI SIENA. FASE 3 - INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO SISMICO DEGLI SPOGLIATOI PROGETTO ESECUTVO R.U.P.: Stefania Magnani, geometra PROGETTISTA : Giacomo Marcocci, Ingegnere Relazione specialistica Data: 28 marzo 2019 la riproduzione del presente disegno è vietata a termini di legge senza la espressa preventiva autorizzazione
2 1 PREMESSA Il Comune di Torrita di Siena, nell ambito degli interventi inseriti nella programmazione triennale, ha previsto, tra gli altri, il progetto relativo alla Manutenzione straordinaria dell impianto sportivo posto in Via P. del Cadia a Torrita di Siena (SI). L'impianto sportivo in oggetto è di proprietà della medesima Amministrazione Comunale; è utilizzato per le discipline sportive di calcio a 11, di calcio 5 oltre alla scuola calcio per i bambini. La società che ha in gestione l impianto, tramite sottoscrizione di apposita convezione ha da alcuni anni intrapreso una partnership con l'accademy di Torino F.C. ed in virtù di questa collaborazione ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di bambini iscritti alla propria scuola calcio, che ad oggi si avvicinano ai 200 partecipanti. Visto l'enorme utilizzo, si rende necessario ed indispensabile eseguire degli interventi di manutenzione straordinaria sia sul terreno di gioco che sugli spogliatoi, nonché predisporre la struttura/campo per un adeguata adeguata illuminazione del terreno di gioco, al fine di poter utilizzare il campo per le gare ufficiali anche nel periodo notturno. La Fase 3 oggetto del presente intervento prevedrà la ristrutturazione sia impiantistica, che funzionale degli spogliatori secondo le attuali nuove necessità in termini degli spazi e di utilizzatori, mantenendo comunque gli standard richiesti dal Coni e dalla LND per lo svolgimento delle gare ufficiali. L intervento prevedrà altresì l adeguamento sismico dell edificio al fine di portarlo nella Classe IV di destinazione d uso (Rif. Par delle NTC) così da assegnare all immobile funzioni strategiche. 2 DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE DELL IMPIANTO SPORTIVO L impianto sportivo, di notevoli dimensioni in termini di superficie disponibile (circa mq), comprende un campo di calcio e una pista di atletica a 6 corsie attualmente in uno scarso stato di conservazione che di fatto ne impedisce un regolare utilizzo per i praticanti di attività di atletica. Inoltre la pista di atletica nella testata nord/est è stata ricoperta con del terreno naturale per permettere di recuperare un ampia superficie di giuoco e di allenamento per i ragazzi del settore giovanile. Nello specifico la consistenza dell impianto sportivo risulta essere la seguente: - campo da calcio a 11 in erba naturale; - campo da calcio a 5 coperto in erba artificiale; - spogliatoi atleti; All impianto sportivo si accede con i mezzi di soccorso e/o i mezzi d opera per la manutenzione dal cancello carrabile posto in Via P. del Cadia avente una larghezza di ml 5,00. 2
3 Catastalmente l area è censita al catasto terreni al Foglio 30 Part. 6. Nel fabbricato adibito a spogliatoi, si sono succeduti nel tempo vari interventi; negli anni 80 del secolo scorso ha visto un intervento di ampliamento che lo ha portato alla configurazione attuale. L edificio in muratura è caratterizzato da un unico piano, in cui al nucleo originario caratterizzato da una muratura in mattoni pieni di laterizio a due teste è stato aggiunto un volume realizzato con mattoni semipieni impostati su una fondazione in cemento armato con sezione a T rovescia. Sono stati quindi realizzati i solai di sottotetto e la copertura a falde inclinate in muretti a salto di gatto. Sull immobile è stata condotta una campagna di indagini conoscitive riguardo i materiali costruttivi per la determinazione delle caratteristiche meccaniche attraverso l estrazione di materiale. Sono state inoltre eseguite prove non distruttive che hanno consentito il raggiungimento di un Livello di Conoscenza LC2 così come indicato nelle NTC2018. Il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria sono affidati ad una centrale termica alimentata a gas metano di rete realizzata sempre negli anni 80, che nel corso del tempo ha subito alcune migliorie e aggiustamenti, ma che allo stato attuale risulta essere completamente obsoleta in funzione della vetustà e delle attuali esigenze. Allo stato attuale l edificio adibito a spogliatoi è costituito dai seguenti ambienti: -n 1 spogliatoi per atleti, dotato di n 3 wc, 6 docce e n 1 lavabo (superficie 46 mq); -n 1 spogliatoi per atleti, dotato di n 3 wc, 6 docce e n 1 lavabo (superficie 42,5 mq); -n 1 spogliatoi per arbitri dotato di un wc, un lavabo e n 3 docce; --n 1 spogliatoi per ex atletica leggera dotato di 2 wc, un lavabo e n 4 docce; - n 1 locale destinato a direzione-sede sociale con relativo servizio igienico (superficie 44,5); -n 1 locale custode per deposito di attrezzi con annesso locale autoclave e servizio igienico (superficie 16,4 mq); un locale destinato a centrale termica (superficie 6 mq). 3 PROPOSTA PROGETTUALE Dal punto di vista strutturale gli interventi riguarderanno principalmente le murature e in particolare verranno messi in atto un insieme sistematico di opere che consentano il raggiungimento degli standard prestazionali dettati dalle NTC2018. In particolare è prevista la realizzazione di intonaci armati con l ausilio di reti GFRP applicato con malta premiscelata a base di calce e cemento. Saranno inoltre previsti interventi sugli elementi in cemento armato tali da migliorarne le caratteristiche prestazionali nei confronti delle azioni sismiche. Dal punto di vista di ristrutturazione funzionale ed impiantistica sono previste le seguenti opere: demolizione e rifacimento delle pareti di separazione interne non portanti volta a creare una nuova conformazione che più si confà alle esigenze attuali; demolizione e rifacimento dei pavimenti, dei rivestimenti e dei sottofondi; sostituzione di tutti gli infissi sia esterni, che interni; rifacimento dei servizi igienici, volti anche alla creazione di due servizi per portatori fi handicap 3
4 rifacimento dell impianto elettrico sia ordinario, che di sicurezza, comprensivo delle opere di assistenza muraria necessarie; rifacimento dell impianto idrico sanitario comprensivo dei terminali di erogazione e delle opere di assistenza muraria necessarie e con esclusione della centrale autoclave; rifacimento delle linee di distribuzione dell impianto di riscaldamento compresa la fornitura dei nuovi radiatori e delle relative opere di assistenza muraria necessarie; sostituzione di tutti i pezzi igienici, tinteggiatura delle pareti sia interne, che esterne. Allo stato di progetto l edificio adibito a spogliatoi sarà costituito dai seguenti ambienti: n 1 locale destinato a segreteria locale per visite mediche (infermeria), con annesso locale presidenza e servizio igienico; -n 1 spogliatoi per atleti, dotato di n 2 wc di cui uno per portatori di handicap, 6 docce e n 1 lavabo (superficie complessiva 44 mq di cui 24,8 mq di spogliatoio); -n 1 spogliatoi per atleti, dotato di n 2 wc di cui uno per portatori di handicap, 5 docce e n 1 lavabo (superficie complessiva 42,5 mq di cui 23,8 mq di spogliatoio); -n 1 spogliatoi per atleti, dotato di n 2 wc, 5 docce e n 1 lavabo (superficie complessiva 35 mq di cui 19,5 mq di spogliatoio; -n 2 spogliatoi per atleti comunicanti, dotati di n 2 wc, 8 docce e n 1 lavabo (superficie complessiva 40,5 mq di cui rispettivamente 17,6 mq e 9,5 mq per ciascuno spogliatoio; -n 1 locale custode/ lavanderia con annesso locale autoclave e servizio igienico (superficie 16,4 mq); un locale destinato a centrale termica (superficie 6 mq). 4 CRITERI PRINCIPALI DI GOVERNO DEL PROGETTO La presente relazione, in ossequio alla vigente normativa, si sviluppa secondo le direttive e le linee guida contenute nelle precedenti fasi di programmazione e progettazione, tenendo come riferimento, per quanto possibile, gli indirizzi tecnici previsti dalle seguenti normative base: GENERALE Regolamento Urbanistico Comunale; Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50: Codice dei contratti pubblici. D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»; Decreto Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 N. 380: Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia; Decreto legislativo 18 aprile 2016, n Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. 4
5 Linee Guida ANAC STRUTTURE DM 14 gennaio 2008: Norme tecniche sulle costruzioni ; DECRETO 17 gennaio2018. Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni BARRIERE ARCHITETTONICHE D.P.R. n. 503 del 24/07/96: Regolamento recanti norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici; Legge 30 marzo 1971 n. 118: Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili; D.M. LL.PP. n. 236/1989: Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica e sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche; Legge 5 febbraio 1992, n. 104: Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate; Legge 12 marzo 1999, n.68: Norme per il diritto al lavoro dei disabili IGIENE E SICUREZZA: Legge 3 agosto 2007, n. 123, recante: Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia; Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; PREVENZIONE INCENDI D. Min. Int. 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi. Decreto ministeriale 12 aprile 1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi. Decreto ministeriale 14 maggio Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l installazione e l esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 13 m3. D.M. 30 Novembre 1983 e successive integrazioni termini, definizioni generali e simboli grafici; D.M. 09 Marzo 2007: prestazione della resistenza al fuoco nelle attività soggette al controllo VVF; Ministero Interno circolare 20 settembre 1956, n. 74 (parte quarta): norme di sicurezza per gli impianti centralizzati di distribuzione di gas di petrolio liquefatti per usi civili; 5
6 DPR 1 agosto 2011, n. 151: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Decreto 7 agosto 2012: Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n Decreto 12 aprile 1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi IMPIANTI ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia Legge n.186 del 1/3/1968 : Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici; D.Lgs. 311/ Attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia integrato con il D.Lgs. 311/ Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. 192/05; DM 26/06/2015: Relazione tecnica di cui al comma 1 dell articolo 8 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, attestante la rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico degli edifici DM 26/06/2015: linee guida nazionali per l attestazione della prestazione energetica degli edifici DM 26/06/2015: criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici D.M. 26 gennaio Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica degli edifici. D.M. 37/ Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno di edifici; L. 10/91 - Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia CRITERI AMBIENTALI MINIMI D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 115 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all efficienza degli usi finali dell energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE. D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30 / CE. Legge 14 gennaio 2013, n. 10. Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione 6
7 energetica nell edilizia per la definizione delle procedure d infrazione avviate dalla Commissione Europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. D.Lgs. 4 luglio 2014 n.102 Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. COM(2014) 445 final Opportunità per migliorare l efficienza delle risorse nell edilizia. Decreto Legge 63/2013 convertito in Legge n.90/2013 e relativi decreti attuativi tra cui il decreto interministeriale del 26 giugno 2015 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con i Ministri dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e della difesa, Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici, ai sensi dell articolo articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, con relativi allegati 1 (e rispettive appendici A e B) e 2 (c.d. decreto "prestazioni") ed il decreto interministeriale "Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" (c.d. decreto "linee guida"); Decreto 6 giugno Guida per l integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici. Decreto del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 11 gennaio 2017: Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l'edilizia e per i prodotti tessili. Decreto del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 11 ottobre 2017: Criteri ambientali minimi per l affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici 4.2 CRITERI AMBIENTALI MINIMI Allo scopo di ridurre l impatto ambientale sulle risorse naturali, di aumentare l uso di materiali riciclati aumentando così il recupero dei rifiuti, con particolare riguardo ai rifiuti da demolizione e costruzione (coerentemente con l obiettivo di recuperare e riciclare entro il 2020 almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione), fermo restando il rispetto di tutte le norme vigenti e di quanto previsto dalle specifiche norme tecniche di prodotto, il progetto prevede i criteri ambientali minimi così esposti. Con riferimento alle lavorazioni previste si evidenzia quanto segue. MALTE E CALCESTRUZZI PRECONFENZIONATI I calcestruzzi usati per il progetto devono essere prodotti con un contenuto minimo di materiale riciclato (secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto (inteso come somma delle singole componenti). Al fine del calcolo della massa di materiale riciclato va considerata la quantità che rimane effettivamente nel prodotto finale. Ulteriori criteri richiesti sono: utilizzazione di materie prime disponibili localmente; controllo emissione di sostanze organiche volatili EC1 (malte) eventuale presenza di studio LCA sul prodotto scelto conforme a ISO ed allo standard EN
8 PITTURE E VERNICI I prodotti vernicianti devono essere conformi ai criteri ecologici e prestazionali previsti dalla decisione 2014/312/UE33 e s.m.i. relativa all assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica. Le aree di intervento dei CAM in edilizia riguardano, per quanto concerne gli edifici e l ambito di intervento: Consumi di risorse non rinnovabili Emissioni nocive Sostanze pericolose Mentre per il cantiere: Demolizioni selettive Gestione rifiuti Mezzi di cantiere e trasporti Consumi energetici e idrici Controllo delle emissioni di polveri CONSUMI DI RISORSE NON RINNOVABILI Nell ottica della diminuzione dei consumi di corrente elettrica proveniente da fonti non rinnovabili (carbone, gas) si deve incentivare l utilizzo di materiali la cui produzione richiede minor dispendio di risorse, prevedendo l uso di materie prime e di elementi composti (es. infissi) il cui LCA prevede per il fine vita il riciclo completo o comunque in percentuale elevata. EMISSIONI NOCIVE Non è consentito l utilizzo di prodotti contenenti sostanze ritenute dannose per lo strato d ozono quali per esempio cloro-fluoro-carburi (CFC), perfluorocarburi (PF), idro-bromo-carburi (HBFC), idro-cloro-fluoro-carburi (HCFC), idro-fluoro-carburi (GFC), Halon; SOSTANZE PERICOLOSE Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente: 1) additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0.010% in peso. 2) ftalati, che rispondano ai criteri dell articolo 57 lettera f) del regolamento (CE) n.1907/2006 (REACH). Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere presenti: 3) sostanze identificate come estremamente preoccupanti (SVHCs) ai sensi dell art.59 del Regolamento (CE) n. 1907/2006 ad una concentrazione maggiore dello 0,10% peso/peso. 4. sostanze e miscele classificate ai sensi del Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP): come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione di categoria 1A, 1B o 2 (H340, H350, H350i, H360, H360F, H360D, H36 0 FD, H360Fd, H360Df, H341, H351, H361f, H361d, H361fd, H362); 8
9 per la tossicità acuta per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 (H300, H310, H317, H330, H334) - come pericolose per l ambiente acquatico di categoria 1,2, 3 e 4 (H400, H410, H411, H412, H413) - come aventi tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 e 2 (H370, H372). DEMOLIZIONI SELETTIVE Le demolizioni in progetto dovranno essere effettuate tenendo conto della riciclabilità dei materiali. Dovrà essere fatta una ricognizione ante intervento al fine di individuare questi materiali in modo da effettuare la loro rimozione selettiva, suddividendoli tra quelli recuperabili e riciclabili e quelli da destinare a discarica. GESTIONE RIFIUTI I rifiuti, in seguito alla demolizione selettiva, andranno separati in riciclabili e non in modo da conferirli a discarica per un corretto trattamento. MEZZI DI CANTIERE E TRASPORTI Per tutte le attività di cantiere e trasporto dei materiali devono essere utilizzati, per quanto possibile, mezzi che rientrano almeno nella categoria EEV (veicolo ecologico migliorato). CONSUMI ENERGETICI E IDRICI Nelle fasi di cantiere dovranno essere ridotti al minimo i consumi elettrici e idrici. Eventuali punti di approvvigionamento idrico dovranno essere dotati di apposito rubinetto a tenuta. CONTROLLO DELLE EMISSIONI DI POLVERI Come per il controllo delle emissioni nocive bisognerà isolare l area di cantiere dalle altre zone della scuola e tenere le macerie umide in modo da contenere le emissioni di polveri. FORMAZIONE DEL PERSONALE In conformità al Decreto del Ministero dell Ambiente del Territorio e del Mare del 26/01/2016 il personale impiegato nel cantiere, che svolge mansioni collegate alla gestione ambientale dello stesso, deve essere adeguatamente formato per tali specifici compiti e deve essere inquadrato correttamente dal punto di vista normativo. Si potrà verificare quanto detto mediante la compilazione dei questionari semplificati di monitoraggio della conformità a standard sociali minimi. Il personale deve essere formato per gli specifici compiti con particolare riguardo a: sistema di gestione ambientale gestione delle polveri gestione delle acque e scarichi gestione dei rifiuti L impresa offerente deve presentare in fase di offerta idonea documentazione attestante la formazione del personale. VERIFICHE IN CORSO D OPERA Durante la fase esecutiva, in ogni fase di lavoro, si procederà alle verifiche previste del citato Decreto 28/01/2017 e dovranno essere adottate le procedure di controllo previste dalla normativa citata al fine di perseguire l obiettivo del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione» (PAN GPP) al fine 9
10 di integrare le esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d'acquisto di beni e servizi delle Amministrazioni competenti sulla base di criteri e per categorie merceologiche individuati in modo specifico. Torrita di Siena (SI), lì 28 marzo 2019 Il Progettista (Dott. Ing. Giacomo Marcocci) 10
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