VERBALE DI SOPRALLUOGO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "VERBALE DI SOPRALLUOGO"

Transcript

1 VERBALE DI SOPRALLUOGO In data 26 settembre 2018 presso la sede dell I.C. Neruda sita in via Santi Audiface ed Abacuc Roma il sottoscritto ing. Dario Pagliarone in qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, alla presenza del Dirigente Scolastico e del RLS, ha effettuato un sopralluogo ed ha rilevato quanto segue: Stabilità e solidità Criterio Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d impiego ed alle caratteristiche ambientali; I locali in uso alla scuola fanno parte di un fabbricato che si sviluppa al piano terra, al piano primo ed al piano secondo. Si ribadisce come la presente relazione faccia espressamente riferimento ai soli spazi dati in consegna al dirigente scolastico (cfr verbale di consegna), che nello specifico fanno riferimento, alla data del sopralluogo, al piano terra, piano primo e piano secondo. (fare opportuna comunicazione della chiusura dei piani superiori ed interdire con appositi segnalatori le aree ai piani superiori). L edificio risulta essere in buone condizioni di stabilità e solidità in quanto di recente costruzione. Non è presente agli atti della scuola e non è stato messo a disposizione nessun certificato che accerti le conformità urbanistiche del fabbricato (agibilità, ecc). Al momento del sopralluogo non sono necessarie opere di ristrutturazioni di rilevante importanza. Da segnalare infiltrazioni sulle pareti perimetrali esterne Effettuare regolare manutenzione sia ordinaria e quando necessaria straordinaria; Indicazione del carico massimo ammissibile per unità di superficie dei solai (vedi biblioteca) quando fosse necessario; fare opportuna comunicazione della chiusura dei piani superiori ed interdire con appositi segnalatori le aree ai piani superiori e quelle che al momento non risultano essere in uso e consegna alla scuola. Ricercare idonea documentazione riguardo i dati urbanistici ed al relativo certificato di abitabilità del fabbricato; ricercare documenti riguardanti l inizio dell attività quando necessario. Verifica dei dati e delle prescrizioni per la SCIA Antincendio per le attività richieste (scuola, centrale termica) verificare origine delle infiltrazioni lungo le pareti perimetrali R=PxD =1* settembre 2018 DP 1 di 31

2 Altezza, cubatura e superficie Criterio I limiti minimi per altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati o da destinarsi al lavoro nelle aziende industriali che occupano più di cinque lavoratori, ed in ogni caso in quelle che eseguono le lavorazioni che comportano la sorveglianza sanitaria, sono i seguenti: - altezza netta non inferiore a m 3; - cubatura non inferiore a mc 10 per lavoratore; - ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente deve disporre di una superficie di almeno mq 2. Nel caso in cui per necessità tecniche aziendali vi siano altezze minime inferiori, vi è stata l approvazione dell'organo di vigilanza competente e sono presenti adeguati mezzi di ventilazione dell'ambiente; Per i locali destinati o da destinarsi a uffici, indipendentemente dal tipo di azienda, e per quelli delle aziende commerciali, i limiti di altezza sono quelli individuati dalla normativa urbanistica vigente. Lo spazio destinato al lavoratore nel posto di lavoro deve essere tale da consentire il normale movimento della persona in relazione al lavoro da compiere I locali in uso alla scuola fanno parte di un fabbricato che si sviluppa al piano terra, al piano primo ed al piano secondo. Si ribadisce come la presente relazione faccia espressamente riferimento ai soli spazi dati in consegna al dirigente scolastico (cfr verbale di consegna), che nello specifico fanno riferimento al piano terra, piano primo e secondo. (fare opportuna comunicazione della chiusura dei piani superiori ed interdire con appositi segnalatori le aree ai piani superiori).. L edificio risulta essere in buone condizioni di stabilità e solidità in quanto di recente costruzione. Non è presente agli atti della scuola e non è stato messo a disposizione nessun certificato che accerti le conformità urbanistiche del fabbricato (agibilità, ecc). Ricercare idonea documentazione progettuale attestante tali parametri. Ricercare documentazione che accerti le conformità urbanistiche e la destinazione d uso dei locali, nonchè le autorizzazioni, anche igienico sanitarie, del locale R=PxD =2* settembre 2018 DP 2 di 31

3 Pavimenti, pareti, soffitti e finestre Criterio A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi locali chiusi che non rispondono alle seguenti condizioni: essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico e acustico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell attività dei lavoratori; avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d aria; essere ben asciutti e ben difesi contro l umidità; avere le superfici dei pavimenti, delle pareti, dei soffitti tali da poter essere pulite e deterse per ottenere condizioni adeguate di igiene. I pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi. Qualora non ostino particolari condizioni tecniche, le pareti dei locali di lavoro devono essere a tinta chiara. Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, né rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi. Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all altezza di 1 metro dal pavimento, tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora esse vadano in frantumi. Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza. Quando sono aperti essi devono essere posizionati in modo da non costituire un pericolo per i lavoratori. Le finestre e i lucernari devono essere concepiti congiuntamente con l attrezzatura o dotati di dispositivi che consentano la loro pulitura senza rischi per i lavoratori che effettuano tale lavoro nonché per i lavoratori presenti nell edificio ed intorno ad esso. Le scale ed i marciapiedi mobili devono funzionare in piena sicurezza, devono essere muniti dei necessari dispositivi di sicurezza e devono possedere dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili ed accessibili. Le banchine e rampe di carico devono essere adeguate alle dimensioni dei carichi trasportati. Le banchine di carico devono disporre di almeno un uscita. Ove è tecnicamente possibile, le banchine di carico che superano m 25,0 di lunghezza devono disporre di un uscita a ciascuna estremità. Le rampe di carico devono offrire una sicurezza tale da evitare che i lavoratori possono cadere settembre 2018 DP 3 di 31

4 I pavimenti all interno sono privi di avvallamenti e di sporgenze. Da segnalare però come negli spazi di ingresso (atrio) sia presente un aiuola con spigoli vivi ad altezza bambino; ad oggi è stato posizionato paraspigoli ma non efficiente. Il pavimento della palestra, dell aula magna come quello della mensa risultano essere regolari ed in buono stato di conservazione. Da segnalare che i pavimenti, almeno nella parte di ingresso, non sono dotati di antiscivolo. Si consiglia di posizionare tale dispositivo in prossimità di ogni ingresso, almeno per un metro. Si consiglia anche di richiamare le buone norme di comportamento nella scuola (tra le quali non correre; pavimenti molto scivolosi). Le pareti come i soffitti dei locali non presentano segni di umidità almeno a vista e sono di colore pastello. Da segnalare infiltrazioni sulle pareti perimetrali esterne. Le finestre sono presenti in tutti gli ambienti, queste sia aprono correttamente e verso l interno. All esterno dei locali, nel cortile, le superfici di camminamento risultano essere regolari. Da segnalare che sarebbe opportuno aumentare la superficie di pavimentazione esterna in prossimità dell ingresso e lungo il perimetro laterale. Garantire sempre che i pavimenti siano puliti e che non siano presenti avvallamenti che possano generare inciampi; garantire sempre la pulizia delle pareti; garantire sempre la pulizia ed il pieno funzionamento strutturale dei soffitti; Garantire sempre i giusti ricambi di aria con l apertura costante delle porte e delle finestre. Installare idonei dispositivi antiscivolo almeno nella parte di ingresso e nelle zone che affacciano all esterno. Richiamare anche le buone norme di comportamento nei locali scolastici. Installare paraspigoli nell aiuola dell atrio e dove necessario (presenza di superfici con spigoli vivi, finestre, davanzali, ecc) R=PxD =2*2 Vie di circolazione Criterio Le vie di circolazione, comprese scale, scale fisse e banchine e rampe di carico, devono essere situate e calcolate in modo tale che i pedoni o i veicoli possano utilizzarle facilmente in piena sicurezza e conformemente alla loro destinazione e che i lavoratori operanti nelle vicinanze di queste vie di circolazione non corrano alcun rischio Le zone di pericolo devono essere segnalate in modo chiaramente visibile I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni settembre 2018 DP 4 di 31

5 tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei mezzi di trasporto I pavimenti ed i passaggi non devono essere ingombrati da materiali che ostacolano la normale circolazione Quando per evidenti ragioni tecniche non si possono completamente eliminare dalle zone di transito ostacoli fissi o mobili che costituiscono un pericolo per i lavoratori o i veicoli che tali zone devono percorrere, gli ostacoli devono essere adeguatamente segnalati. Nei locali della sede in esame le vie di circolazione hanno sufficiente larghezza e sono prive di impedimenti e/o ostacoli. Si parla di corridoi e scale (ad oggi in uso solo una rampa di scale che dal piano terra porta al piano primo. Altro piano, risulta essere interdetto) ed atrio centrale. Una volta usciti dalla scuola le superfici esterne non presentano avvallamenti e dissesti. Le vie di circolazione, ad oggi, sono identificate con i soli corridoi e l atrio centrale del piano terra, scale del piano primo ed atrio del piano primo. Per quanto riguarda le vie di circolazione delle aule, queste sono identificate con le aperture nelle singole aule (verso l esterno); immettono direttamente nei corridoi dello stabile. Per quanto riguarda le vie di circolazione della palestra, questa è dotata di più uscite di emergenza. Stessa cosa dicasi per il refettorio ed aula magna. Evitare di accatastare materiale lungo le vie di circolazione; garantire sempre la piena funzionalità delle vie di circolazione e nei casi in cui tale situazione non fosse possibile segnalare l ostacolo. Non accumulare mai materiale lungo le vie di circolazione. Non posizionare mai armadi, arredi lungo le vie di circolazione. Segnalare le zone di pericolo; garantire sempre la corretta segnalazione con l interdizione al passaggio nelle zone dove si stanno svolgendo interventi di manutenzione straordinaria. Garantire sempre che la superficie dei pavimenti sia priva di avvallamenti e priva di impedimenti e/o ostacoli. R=PxD =2*2 Vie e uscite di emergenza Criterio via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro; uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro; luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinati dall incendio o altre situazioni di emergenza; settembre 2018 DP 5 di 31

6 larghezza di una porta o luce netta di una porta: larghezza di passaggio al netto dell ingombro dell anta mobile in posizione di massima apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90 gradi se incernierata (larghezza utile di passaggio) Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da parte dei lavoratori Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza devono essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d uso, alle attrezzature in essi installate, nonché al numero massimo di persone che possono essere presenti in detti luoghi Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa vigente in materia antincendio Qualora le uscite di emergenza siano dotate di porte, queste devono essere apribili nel verso dell esodo e, qualora siano chiuse, devono poter essere aperte facilmente ed immediatamente da parte di qualsiasi persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza. L apertura delle porte delle uscite di emergenza nel verso dell esodo non è richiesta quando possa determinare pericoli per passaggio di mezzi o per altre cause, fatta salva l adozione di altri accorgimenti adeguati specificamente autorizzati dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave, quando sono presenti lavoratori in azienda, se non nei casi specificamente autorizzati dagli organi di vigilanza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito è vietato adibire, quali porte delle uscite di emergenza, le saracinesche a rullo, le porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale Le vie e le uscite di emergenza, nonché le vie di circolazione e le porte che vi danno accesso non devono essere ostruite da oggetti in modo da poter essere utilizzate in ogni momento senza impedimenti Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle disposizioni vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati Le vie e le uscite di emergenza che richiedono un illuminazione devono essere dotate di un illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell impianto elettrico Per i luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1 gennaio 1993 non si applica la disposizione contenuta nel punto 1.5.4, ma gli stessi devono avere un numero sufficiente di vie ed uscite di emergenza settembre 2018 DP 6 di 31

7 Le vie di emergenza della scuola sono identificabili nei percorsi sia interni che esterni. Per quanto riguarda le vie di fuga interne, queste sono libere e senza impedimenti. Le vie di fuga per quanto riguarda le aule al piano terra sono identificabili nel corridoio e nell atrio. Nello specifico alcune aule escono dalle porte di ingresso/uscita, altre dalla porta di emergenza alla fine del corridoio che esce in prossimità della scala esterna. Gli atri locali (mensa, aula magna e palestra) al piano terra hanno uscite di emergenza di pertinenza. Per quanto riguarda l aula posizionata nei locali destinati alla presidenza (aula n.7), si fa presente che la stessa ad oggi è solo in uso come aula ricreativa e che ai fini dell esodo utilizza la prima porta di emergenza (con maniglione antipanico) sul lato sx (lato ingresso/uscita scuola) denominata E. Si fa presente che i locali uffici/amministrativi ad oggi è in uso solo la sala ex presidenza, senza il bagno interno che risulta essere chiuso a chiave. Il piano primo come il secondo, hanno come via di fuga, la scala esterna per le aule poste nel corridoio e la rampe di scale interne per le classi in prossimità della scala interna. E necessario sapere il massimo numero di persone che possono affollare il refettorio per una verifica delle porte di emergenza presenti. Si fa presente che il fabbricato è dotato di SCIA antincendio. Di tale documento è stato possibile solo visionare la domanda ma non gli allegati. Pertanto non si sa nulla su eventuali prescrizioni e limiti prescritti dall ente VVFF. In caso di pericolo, tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da parte dei lavoratori. Garantire un numero sufficiente di uscite in base all affollamento massimo previsto. (Tenere sempre sotto controllo il massimo affollamento ipotizzabile nell istituto). Determinare il massimo affollamento ipotizzabile nei locali. Istituire un controllo periodico dei percorsi e delle uscite di sicurezza. Richiedere copia della relazione dei VVFF (SCIA antincendio per attività scolastica). Garantire sempre la piena funzionalità delle vie di esodo; mantenere sempre facilmente apribili le porte di emergenza; garantire sempre la presenza di apposita segnaletica alle vie ed ai percorsi di emergenza. Segnalare i percorsi di esodo e le norme di comportamento da adottare in caso di esodo. Inviare il massimo affollamento ipotizzabile per piano; mantenere sempre affisse le mappature con le vie di fuga e le norme comportamentali. Eliminare gli arredi lungo le vie di esodo. Richiedere all ente locale le planimetrie aggiornate del locale. Indicare a terra i percorsi di esodo e numerare i locali ad oggi in uso. R=PxD = 2* settembre 2018 DP 7 di 31

8 Porte e portoni Criterio Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall interno durante il lavoro Quando in un locale le lavorazioni ed i materiali comportino pericoli di esplosione o specifici rischi di incendio e siano adibiti alle attività che si svolgono nel locale stesso più di 5 lavoratori, almeno una porta ogni 5 lavoratori deve essere apribile nel verso dell esodo ed avere larghezza minima di m 1, Quando in un locale si svolgono lavorazioni diverse da quelle previste al punto 1.6.2, la larghezza minima delle porte è la seguente: a) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano fino a 25, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 0,80; b) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero compreso tra 26 e 50, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell esodo; c) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero compreso tra 51 e 100, il locale deve essere dotato di una porta avente larghezza minima di m 1,20 e di una porta avente larghezza minima di m 0,80, che si aprano entrambe nel verso dell esodo; d) quando in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati siano in numero superiore a 100, in aggiunta alle porte previste al punto c il locale deve essere dotato di almeno 1 porta che si apra nel verso dell esodo avente larghezza minima di m 1,20 per ogni 50 lavoratori normalmente ivi occupati o frazione compresa tra 10 e 50, calcolati limitatamente all eccedenza rispetto a Il numero complessivo delle porte di cui al punto lettera d) può anche essere minore, purché la loro larghezza complessiva non risulti inferiore Alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m 1,20 è applicabile una tolleranza in meno del 5% (cinque per cento). Alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m 0,80 è applicabile una tolleranza in meno del 2% (due per cento) Quando in un locale di lavoro le uscite di emergenza di cui al punto 1.5.5, coincidono con le porte di cui al punto 1.6.1, si applicano le disposizioni di cui al punto Nei locali di lavoro ed in quelli adibiti a magazzino non sono ammesse le porte scorrevoli verticalmente, le saracinesche a rullo, le porte girevoli su asse centrale, quando non esistano altre porte apribili verso l esterno del locale Immediatamente accanto ai portoni destinati essenzialmente alla circolazione dei veicoli devono esistere, a meno che il passaggio dei pedoni sia sicuro, porte per la circolazione dei pedoni che devono essere segnalate in modo visibile ed essere sgombre in permanenza settembre 2018 DP 8 di 31

9 Le porte e i portoni apribili nei due versi devono essere trasparenti o essere muniti di pannelli trasparenti Sulle porte trasparenti deve essere apposto un segno indicativo all altezza degli occhi Se le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento Le porte scorrevoli devono disporre di un sistema di sicurezza che impedisca loro di uscire dalle guide o di cadere Le porte ed i portoni che si aprono verso l alto devono disporre di un sistema di sicurezza che impedisca loro di ricadere Le porte ed i portoni ad azionamento meccanico devono funzionare senza rischi di infortuni per i lavoratori. Essi devono essere muniti di dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili ed accessibili e poter essere aperti anche manualmente, salvo che la loro apertura possa avvenire automaticamente in caso di mancanza di energia elettrica Le porte situate sul percorso delle vie di emergenza devono essere contrassegnate in maniera appropriata con segnaletica durevole conformemente alla normativa vigente. Esse devono poter essere aperte, in ogni momento, dall interno senza aiuto speciale Quando i luoghi di lavoro sono occupati le porte devono poter essere aperte I luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1 gennaio 1993 devono essere provvisti di porte di uscita che, per numero ed ubicazione, consentono la rapida uscita delle persone e che sono agevolmente apribili dall interno durante il lavoro. Comunque, detti luoghi devono essere adeguati quanto meno alle disposizioni di cui ai precedenti punti e Per i luoghi di lavoro costruiti o utilizzati prima del 27 novembre 1994 non si applicano le disposizioni dei punti 1.6.2, 1.6.3, 1.6.4, e concernenti la larghezza delle porte. In ogni caso la larghezza delle porte di uscita di detti luoghi di lavoro deve essere conforme a quanto previsto dalla concessione edilizia ovvero dalla licenza di abitabilità. Le porte delle aule sono realizzate con apertura verso l esterno; le porte allo stato attuale risultano essere in buono stato di manutenzione. E necessario tenere il numero delle persone presenti all interno delle aule inferiore alle 25 persone altrimenti è necessario adeguare l apertura della porta. Gli altri locali hanno di pertinenza loro porte. Ad oggi non si necessita di alcun intervento sulla funzionalità delle porte. Le porte di emergenza, ad oggi, risultano funzionanti settembre 2018 DP 9 di 31

10 La porta, cancelli carrabile di accesso ai locali di pertinenza della scuola risultano essere funzionanti. E opportuno controllare che il cancello di accesso sia sempre dotato di molla di richiamo e sia sempre funzionante. E opportuno che le aperture che immettono all esterno siano sempre chiuse durante le ore di lezioni e di permanenza degli alunni all interno della scuola. Garantire sempre che il numero di porte e portoni sia sempre conforme all affollamento dei locali; segnalare qualora necessario il numero degli occupanti lo stabile ogni qualvolta cambi; In ogni modo: Durante l orario di lavoro è opportuno non chiudere mai a chiave le porte dei vari locali. Durante l orario delle lezioni non chiudere a chiave le porte delle aule; Non posizionare materiale e/o arredi in prossimità dell apertura delle porte delle aule e/o dei laboratori; Durante le ore di permanenza delle persone all interno dei locali tutte le porte presenti devono essere prive di qualsiasi impedimento e sempre aperte e mai chiuse; Rimuovere ove necessario tutti gli impedimenti che ostacolano l apertura e la chiusura di tutte le porte. Garantire che le porte con funzione di emergenza sia ben segnalate con apposita segnaletica; Controllare periodicamente le porte di emergenza e segnalare tempestivamente le non conformità (non funzionamenti, difetti nelle aperture, ecc). In caso di pericolo, tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da parte dei lavoratori. Garantire un numero sufficiente di uscite in base all affollamento massimo previsto. (Tenere sempre sotto controllo il massimo affollamento ipotizzabile nell istituto). Richiedere relazione antincendio presentata per la SCIA antincendio (attività scolastica) ai fini del controllo delle eventuali prescrizioni imposte. Ad oggi nulla è noto sulle eventuali prescrizioni. Garantire sempre la piena funzionalità delle vie di esodo; mantenere sempre facilmente apribile le porte di emergenza; garantire sempre la presenza di apposita segnaletica alle vie di emergenza. Segnalare i percorsi di esodo e le norme di comportamento da adottare in caso di esodo. R=PxD = 2* settembre 2018 DP 10 di 31

11 Scale Criterio La tematica inerente le scale è tratta al punto 1.7 dell Allegato IV del D.L.vo 81/08 e nell Allegato III al D.M. 10 marzo Nell ambito della valutazione si è fatta attenzione alla dimensione, all esistenza dei dispositivi antisdrucciolo, all altezza del parapetto e all afferrabilità del corrimano, all esistenza dell illuminazione e della segnaletica di emergenza, allo stato di conservazione (integrità, pulizia, etc.) dei gradini, al rispetto della normativa sull abbattimento delle barriere architettoniche. Nella sede in esame sono presenti scale interne che collegano i vari piani dell edificio. Ad oggi è in uso solo la rampa di scale interne fino al secondo piano e rampa di scale esterne, fino al secondo piano, utilizzata ai fini dell esodo. Da segnalare il gradino in prossimità dell ingresso. Porre apposita segnaletica. La scala è in materiale ruvido, pertanto non rende la superficie scivolosa; presente corrimano. Garantire sempre tale aspetto; se cosi non fosse garantire la funzionalità ed il rispetto delle normative in merito all uso delle scale. Segnalare il gradino in prossimità della porta di ingresso. R=PxD =1*2 Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni Criterio I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta o l investimento di materiali in dipendenza dell attività lavorativa Ove non sia possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere adottate altre misure o cautele adeguate I posti di lavoro, le vie di circolazione e altri luoghi o impianti all aperto utilizzati od occupati dai lavoratori durante le loro attività devono essere concepiti in modo tale che la circolazione dei pedoni e dei veicoli può avvenire in modo sicuro Le disposizioni di cui ai punti 1.4.1, 1.4.2, 1.4.3, 1.4.4, 1.4.5, 1.4.6, 1.4.7, 1.4.8, sono altresì applicabili alle vie di circolazione principali sul terreno dell impresa, alle vie di circolazione che portano a posti di lavoro fissi, alle vie di circolazione utilizzate per la regolare manutenzione e sorveglianza degli impianti dell impresa, nonché alle banchine di carico settembre 2018 DP 11 di 31

12 Le disposizioni sulle vie di circolazione e zone di pericolo di cui ai punti 1.4.1, 1.4.2, 1.4.3, 1.4.4, 1.4.5, 1.4.6, 1.4.7, 1.4.8, si applicano per analogia ai luoghi di lavoro esterni I luoghi di lavoro all aperto devono essere opportunamente illuminati con luce artificiale quando la luce del giorno non è sufficiente Quando i lavoratori occupano posti di lavoro all aperto, questi devono essere strutturati, per quanto tecnicamente possibile, in modo tale che i lavoratori: sono protetti contro gli agenti atmosferici e, se necessario, contro la caduta di oggetti; non sono esposti a livelli sonori nocivi o ad agenti esterni nocivi, quali gas, vapori, polveri; possono abbandonare rapidamente il posto di lavoro in caso di pericolo o possono essere soccorsi rapidamente; non possono scivolare o cadere. Posti di lavoro: per quanto riguarda tale aspetto, da specificare che è una scuola pertanto i posti/luoghi di lavoro posso identificarsi in: locali uffici: posti al piano terra, in buone condizioni. Ad oggi non in uso ad eccezione del locale presidenza (aula n.7) utilizzata come aula ricreativa. Si fa presente che tale locale, utilizzato come aula, ha di fatto superfici apribili finestrate che sono garantite da porte finestre e non da finestre. E opportuno dotare tale area di finestre apribili e non porte finestre in quanto presenza di bambini. Inoltre all interno di tale spazio, è presente bagno che è interdetto. Al momento del sopralluogo l arredo non arrecava intralcio alla normale circolazione e deflusso. Il restante dei locali uffici non è in uso, su indicazione del DL. In prossimità di tali locali, è necessario interdire il passaggio che dal corridoio porta ad una zona nascosta. aule didattiche: dove vengono svolte le normali lezioni; le aule si possono ritenere in buone condizioni in tutte le loro parti. All interno delle aule sono presenti armadi. Si rende necessaria una loro rimozione dall interno dell aula stessa; qualora il DL decidesse di lasciare tali arredi all interno delle aule, è necessario fissare tali armadi a parete con appositi elementi di fissaggio. Inoltre era presente sopra gli armadi materiale. Si rende necessaria un immediata rimozione del materiale sopra gli armadi. All interno delle aule didattiche sono presenti i termosifoni. E opportuno dotare di protezione di gomma gli stessi. Si rende necessario inoltre garantire che al interno delle aule non sia presente materiale infiammabile. Durante il sopralluogo è emersa la presenza di troppo materiala cartaceo all interno. Pertanto è opportuno rimuovere il materiale presente settembre 2018 DP 12 di 31

13 Palestra: in buone condizioni. Il pavimento della palestra è in materiale PVC/gomma e risulta essere in buone condizioni. Le pareti della palestra si possono ritenere in buone condizioni. Sono presenti i CDZ per l aria calda. Lampade con coperture. Tale spazio è dotato di porte di emergenza proprie. E necessario rivestire la cassetta dell idrante. Inoltre si rende necessaria un opera di manutenzione e pulizia dei CDZ caldi della palestra. Refettorio: zona refettorio dotato di ingresso proprio dall atrio del piano terra. Il refettorio ospita i bambini; è dotato di cucina per zona preparazione e lavaggio. Il servizio mensa è direttamente gestito dall ente locale (comune). Il D.L. ha richiesto copia della documentazione della sicurezza della ditta ad oggi non ancora pervenuta. Si fa presente che l arredo deve essere sempre sistemato correttamente al fine di gestire le emergenze. Il refettorio è dotato di più uscite. Del refettorio non si è a conoscenza del massimo numero di persone che possono esserci contemporaneamente in quanto non è stata messa a disposizione la relazione tecnica per la SCIA Antincendio (attività scuola). Durante il sopralluogo è emerso che l arredo in parte intralciava alcune zone. Si richiede pertanto una nuova disposizione degli arredi. Tale spazio è dotato di porte di emergenza proprie. Aula magna: al piano terra. Si può considerare in buone condizioni. Tale spazio è dotato di porte di emergenza proprie. Non si è a conoscenza del massimo numero di persone che può essere collocato all interno di tale area in quanto non è stato messo a disposizione la relazione tecnica per la SCIA Antincendio (attività scuola). Da quanto in possesso la superficie dell aula magna è di circa 130mq che con un indice di affollamento pari a 0.4 si ha un affollamento massimo prevedibile pari a 52 persone. Si rende pertanto necessario garantire tale numero di persone. Zona deposito: Posta al piano terra vicino l ascensore. All interno di tale spazio, vengono depositati i materiali utilizzati dai collaboratori scolastici. Non si ha né illuminazione né apertura verso esterno per punto luce. Si consiglia e si rende necessario un intervento di adeguamento con la posa in opera di almeno un punto luce artificiale ed un apertura verso il corridoio interno della scuola. Passaggio: sono tutte le aree di lavoro dell istituto; corridoi, aule, palestre, ecc; i passaggi risultano liberi. SI ricorda che è obbligatorio lasciare libere le vie di fuga. Da osservare come i locali atti a svolgere la funzione di posti di lavoro (sia per personale ATA che docente ma anche per gli alunni) siano dislocati su tutti i piani dell edificio. Si fa presente di rimuovere i tappeti posti in prossimità di ogni porta che immette nella scuola. Lavori esterni: il personale non compie attività lavorative esterne oppure all esterno ad eccezione delle gite d istruzione. La sede in esame ha di pertinenza oltre allo spazio interno come sopra definito, anche lo spazio esterno. Tale spazio esterno è di ingresso ed è in buone settembre 2018 DP 13 di 31

14 condizioni. E opportuno che le porte di accesso ai locali di pertinenza della scuola (porte, cancelli esterni) siano sempre chiusi durante le ore di lezione. Garantire sempre la piena funzionalità delle aree del locale. Garantire la piena funzionalità dei passaggi all interno delle aree del locale. Evitare di posizionare materiale lungo le vie di passaggio. Evitare di accumulare materiale infiammabile; garantire sempre i corretti fissaggi degli elementi a parete; fissare e controllare che scaffali, mensole, ecc siano ben ancorate alle pareti oppure ai soffitti. Adeguare gli spazi mal disposti; dotare di schermature le stanze dei laboratori per evitare il riflesso della luce sui monitor; dotare di attrezzature antincendio i locali dove si hanno attrezzature a rischio (PC, Q.E.); Nei locali ufficio, non posizionare faldoni, ecc sopra gli armadi; fissare gli armadi a parete con idonei fissaggi; non posizionare i faldoni sopra gli armadi ed in prossimità delle plafoniere di illuminazione. Verificare i fissaggi di lampade di illuminazione nella palestra e dei CDZ. Tenere sempre in ordine lo spazio esterno specie lungo i camminamenti e lungo le aree di gioco e di stazionamento dei bambini specie durante il periodo dell intervallo. R=PxD = 2*2 Microclima Criterio Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e quando ciò non sia possibile, con impianti di areazione Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d aria fastidiosa Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all inquinamento dell aria respirata deve essere eliminato rapidamente Temperatura dei locali settembre 2018 DP 14 di 31

15 La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell aria concomitanti La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento dell ambiente nei locali chiusi di lavoro di cui al precedente articolo, devono essere muniti di condotti del fumo privi di valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare la corruzione dell aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l ampiezza del locale, tale impianto non sia necessario Umidità Nei locali chiusi di lavoro delle aziende industriali nei quali l aria è soggetta ad inumidirsi notevolmente per ragioni di lavoro, si deve evitare, per quanto è possibile, la formazione della nebbia, mantenendo la temperatura e l umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche. Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi: non applicabile nel caso in esame in quanto l attività viene svolta in tutti piani fuori terra; La temperatura dei locali: la corretta temperatura è garantita nei mesi invernali da termosifoni con centrale termica esterna ed accesa e controllata da impresa gestita dall ente locale (su informativa del D.L.); della centrale termica non si ha riscontro documentale riguardo la potenza ed i relativi controlli periodici. Inoltre non si ha nessun documento riguardo la SCIA antincendio per centrale termica. Alla data della consegna (settembre 2016) non era stato nessun documento a riguardo. Ad oggi, non essendo informato di nulla, la situazione resta tale. Ogni ambiente è dotato di superfici finestrate per i ricambi di aria. I locali della palestra sono riscaldati da CDZ direttamente collegati alla centrale termica. Si fa presente come sia necessario effettuare regolare manutenzione di tali dispositivi (pulizia, ecc) settembre 2018 DP 15 di 31

16 Umidità: durante il sopralluogo, non sono emersi segni di umidità nelle pareti e nei soffitti visibili a vista; ad eccezione di umidità lungo la prete perimetrale esterna. Non i tutti gli ambienti sono presenti tende. Le tende devono essere classificate resistenti al fuoco Garantire sempre i giusti ricambi di aria per tutti i locali con l apertura costante delle finestre. Garantire sempre un confort termico corretto per tutti i presenti nei locali; una corretta applicazione ed utilizzo dei CDZ. Effettuare regolare manutenzione e pulizia dei filtri dell aria CDZ. Qualora presenti tendaggi, tessuti, provvedere ad una loro costante pulizia. Effettuare regolare manutenzione e pulizia dei filtri delle macchine CDZ della palestra. Informare l ente locale degli evidenti segni di umidità. Far si che venga effettuata la manutenzione della caldaia (centrale termica) secondo le scadenze previste e richiedere documenti all ente preposto riguardo la potenza e della SCIA Antincendio. Gli ambienti devono essere costruiti in modo tale da determinare situazioni microclimatiche confortevoli, sia in termini di temperatura che di ventilazione. Le finestre poste nei lati dell edificio esposti al sole devono essere dotate di sistemi anti soleggiamento e non dovranno comportare correnti d aria fastidiose. I parametri microclimatici non confortevoli andranno corretti con dispositivi di ventilazione e di climatizzazione generale o localizzata. Qualora non sia possibile intervenire diversamente sui parametri climatici, i lavoratori devono indossare un abbigliamento adeguato all attività e alle caratteristiche dell ambiente di lavoro. R=PxD = 2*2 Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro Criterio A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità delle lavorazioni e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano un illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere installati in modo che il tipo d illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori settembre 2018 DP 16 di 31

17 I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di guasto dell illuminazione artificiale, devono disporre di un illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con luce naturale o artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilità Nei casi in cui, per le esigenze tecniche di particolari lavorazioni o procedimenti, non sia possibile illuminare adeguatamente gli ambienti, i luoghi ed i posti indicati al punto , si devono adottare adeguate misure dirette ad eliminare i rischi derivanti dalla mancanza e dalla insufficienza della illuminazione Illuminazione sussidiaria Negli stabilimenti e negli altri luoghi di lavoro devono esistere mezzi di illuminazione sussidiaria da impiegare in caso di necessità Detti mezzi devono essere tenuti in posti noti al personale, conservati in costante efficienza ed essere adeguati alle condizioni ed alle necessità del loro impiego Quando siano presenti più di 100 lavoratori e la loro uscita all aperto in condizioni di oscurità non sia sicura ed agevole; quando l abbandono imprevedibile ed immediato del governo delle macchine o degli apparecchi sia di pregiudizio per la sicurezza delle persone o degli impianti; quando si lavorino o siano depositate materie esplodenti o infiammabili, l illuminazione sussidiaria deve essere fornita con mezzi di sicurezza atti ad entrare immediatamente in funzione in caso di necessità e a garantire una illuminazione sufficiente per intensità, durata, per numero e distribuzione delle sorgenti luminose, nei luoghi nei quali la mancanza di illuminazione costituirebbe pericolo. Se detti mezzi non sono costruiti in modo da entrare automaticamente in funzione, i dispositivi di accensione devono essere a facile portata di mano e le istruzioni sull uso dei mezzi stessi devono essere rese manifeste al personale mediante appositi avvisi L abbandono dei posti di lavoro e l uscita all aperto del personale deve, qualora sia necessario ai fini della sicurezza, essere disposto prima dell esaurimento delle fonti della illuminazione sussidiaria Ove sia prestabilita la continuazione del lavoro anche in caso di mancanza dell illuminazione artificiale normale, quella sussidiaria deve essere fornita da un impianto fisso atto a consentire la prosecuzione del lavoro in condizioni di sufficiente visibilità. Nell istituto è presente illuminazione naturale ed artificiale in tutti le stanze e locali. L illuminazione artificiale nei locali dell istituto è garantita tramite lampade. Ad oggi non risultano lampade rotte. E altresì presente illuminazione settembre 2018 DP 17 di 31

18 di emergenza in tutte i locali ma il suo funzionamento non è stato possibile verificarlo completamente in quanto non è stato possibile effettuare lo sgancio della corrente. SI rende necessario un controllo periodico di tale funzionamento con interruzione della corrente dal Q.E. generale Garantire sempre il corretto funzionamento di tutte le tipologie di luci. Garantire il corretto funzionamento delle lampade di emergenza con controlli periodici delle stesse con l interruzione della corrente dal Q.E. generale. Verificare costantemente i corretti fissaggi di tutte le lampade presente nell istituto. In tutti i luoghi di lavoro, di sosta e di passaggio occorre assicurasi che esista un adeguato livello di illuminazione, naturale o artificiale, diffuso e/o localizzato, proporzionato alla situazione ambientale e alla lavorazione da eseguire; le aree di azione delle macchine operatrici, dei mezzi di trasporto, di sollevamento e delle operazioni manuali, i campi di lettura e di osservazione degli organi e degli strumenti di controllo, di misura o di indicatori in genere e ogni altro luogo o elemento o segnalazione che presenti un particolare rischio o richieda una particolare attenzione, devono essere illuminati in maniera adeguata alla situazione operativa; deve essere disposto un sistema di illuminazione sussidiaria e/o di emergenza da attivare in caso di necessità; nella organizzazione del lavoro occorre tener conto delle fonti di luminosità, artificiali e non, anche in funzione delle possibili condizioni ambientali al fine di evitare abbagliamenti o disturbi visivi; le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia ed efficienza. Negli stessi ambienti i posti di lavoro e di passaggio devono essere illuminati con mezzi ed impianti indipendenti dai mezzi di illuminazione individuali portatili R=PxD = 1*1 Locali di riposo e refezione Refettorio Conservazione vivande e somministrazione bevande Nella sede in esame è presente un refettorio per i bambini presenti. Allo stato attuale seppur richiesto più volte non è stato ancora reso disponibile il massimo affollamento dello stesso (relazione antincendio). Il refettorio, oltre alla sala mensa, è dotato di cucina per preparazione e zona lavaggio e magazzino (per il deposito dei prodotti). Il refettorio e tutta l attività che ne deriva è gestita da società esterna alla scuola e direttamente gestita, fin dall appalto, dal comune di Roma. Il D.L. tramite richiesta, ha fatto esplicita domanda di avere in visione tutta la documentazione delle ditta, a partire dalle autorizzazione, alla settembre 2018 DP 18 di 31

19 conservazione dei cibi e tutta la documentazione della sicurezza riferita alla ditta; ad oggi non si ha nessun riscontro. E opportuno fare un incontro con il D.L. della ditta che gestisce la mensa al fine di informarli sulle corrette procedure da adottare specie durante l esodo. SI fa presente comunque che il refettorio ha di pertinenza delle sue uscite anche all interno della cucina stessa. All interno della cucina è presente rete idrica, elettrica e gas. E stata fatta richiesta all ente locale per la conformità degli impianti in essere nella sede. Si ricorda, ai docenti, di portare con se il registro di classe per la gestione delle emergenze. Richiedere documentazione all ente locale sulle autorizzazioni per lo svolgimento dell attività di somministrazione. Richiedere documentazione sulla sicurezza alla ditta che si occupa della mensa al fine di valutare i rischi interferenti; effettuare verbale di incontro per la gestione dell emergenza. Richiedere documentazione impianti. Disporre l arredo in modo da non recare intralcio alla circolazione ed all eventuale esodo del locale. R=PxD = 2*2 Spogliatoi e armadi per il vestiario Nella sede in esame sono presenti spogliatoi della palestra. Si possono ritenere in buono stato Garantire la pulizia costante dei locali con il mantenimento dei requisiti igienicosanitari. R=PxD = 1*1 Servizi igienico assistenziali Acqua Docce Gabinetti e lavabi Pulizia delle installazioni igienico-assistenziali: Nella sede in esame sono presenti e dislocati sui piani dell edificio bagni per uomini e donne e bagni per docenti. Si fa riferimento al solo piano terra e piano primo. I bagni si possono ritenere sufficientemente puliti (durante il sopralluogo). Sono altresì presenti bagni per disabili. La pulizia è in parte fatta dal collaboratore ed in parte viene fatta dalla multi servizi. Il personale ATA poi attua procedure di mantenimento delle pulizie. L attività, in questo ultimo caso, settembre 2018 DP 19 di 31

20 si sostanzia nel ripristino immediato delle eventuali situazioni di deterioramento igienico/sanitario dei locali. Ad oggi i collaboratori scolastici utilizzano DPI quali guanti. E opportuno dotarli di scarpe antiscivolo e mascherina monouso. Ad oggi non si ha la lista corretta dei prodotti utilizzati per le pulizie dei locali. Su informativa del D.L. la pulizia di sgrosso, viene effettuata a fine giornata. Il ripristino poi durante la giornata. SI consiglia di sottoporre a sorveglianza sanitaria il personale che si occupa delle pulizie. Garantire sempre la piena funzionalità del bagno quando necessaria provvedere ad interventi di manutenzione ordinaria. Garantire sempre il corretto funzionamento del bagno e di tutte le attrezzature presenti. Provvedere a fare pulizia quotidiana del bagno e degli spazi igienico-sanitari. Dotare i lavoratori incarico delle pulizie dei bagni dei DPI idonei. Si consiglia la visita medica del MC per la mansione di addetta alle pulizie. (personale ATA) secondo le eventuali prescrizioni del MC. R=PxD = 2*2 Dormitori N.A. N.A. R=PxD = N.A. Presenza nei luoghi di lavoro di agenti nocivi Difesa dagli agenti nocivi Non sono presenti nell istituto prodotti od agenti nocivi. Si può parlare di prodotti delle pulizie. La maggior parte dei prodotti per le pulizie è tenuto dentro i carrelletti di trasporto utilizzati dal personale collaboratore scolastico. Il rimanente dei prodotti, utilizzati dalla multi servizi, viene ogni volta portato dagli stessi (su indicazione del D.L.). I carrelletti del personale ATA vengono posti in alcuni locali dell istituto oppure all interno dei bagni (in questo caso non sono presenti i prodotti delle pulizie). E stata richiesta la lista dei prodotti utilizzati dai collaboratori scolastici per le loro attività di pulizia. Ad oggi non ancora pervenuta nessuna lista. E stato richiesto al D.L. di richiedere alla ditta multi servizi l elenco dei prodotti utilizzati così da esserne a conoscenza. In ogni modo settembre 2018 DP 20 di 31

I rischi riferibili all Organizzazione del Lavoro AMBIENTI DI LAVORO. Corso di Formazione per RLS Agenzia delle Dogane

I rischi riferibili all Organizzazione del Lavoro AMBIENTI DI LAVORO. Corso di Formazione per RLS Agenzia delle Dogane I rischi riferibili all Organizzazione del Lavoro AMBIENTI DI LAVORO Agenzia delle Dogane Requisiti minimi dei locali e luoghi di lavoro Caratteristiche strutturali Stabilità e solidità rispetto al tipo

Dettagli

AMBIENTI Modulo 0 Syllabus

AMBIENTI Modulo 0 Syllabus AMBIENTI Modulo 0 Syllabus LA SICUREZZA DELL AMBIENTE DI LAVORO OBIETTIVI CONFORMITÀ E SICUREZZA DELLE STRUTTURE VIE DI FUGA ED USCITE DI SICUREZZA ILLUMINAZIONE E MICROCLIMA SEGNALETICA Riferimenti normativi:

Dettagli

RISCHIO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

RISCHIO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO RISCHIO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO D.Lgs. 81/08 Titolo II, Allegato IV I luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all interno dell azienda o dell unità produttiva, nonché ogni altro luogo di

Dettagli

E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE

E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI Dl SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE I I luoghi di lavoro al servizio dei cantieri edili devono rispondere, tenuto conto delle caratteristiche del cantiere e

Dettagli

ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE

ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE 1. I luoghi di lavoro al servizio dei cantieri edili devono rispondere, tenuto conto delle caratteristiche del cantiere

Dettagli

VERBALE DI SOPRALLUOGO

VERBALE DI SOPRALLUOGO VERBALE DI SOPRALLUOGO In data 26 settembre 2018 presso la sede dell I.C. Neruda sita in via Acrea, 26 Roma il sottoscritto ing. Dario Pagliarone in qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/ CROTONE

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/ CROTONE ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA - 03 ISTRUZIONE OPERATIVA VALUTAZIONE DEI REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO Emessa il Per presa visione

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE L AZIENDA AGRICOLA AD INDIRIZZO ZOOTECNICO: PRINCIPALI RISCHI

CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE L AZIENDA AGRICOLA AD INDIRIZZO ZOOTECNICO: PRINCIPALI RISCHI CORSO DI FORMAZIONE REGIONALE L AZIENDA AGRICOLA AD INDIRIZZO ZOOTECNICO: PRINCIPALI RISCHI Bologna 7, 8, 10 luglio 2014 Perché i LUOGHI DI LAVORO? Vi si svolge una parte consistente dell attività agraria

Dettagli

VERBALE DI SOPRALLUOGO

VERBALE DI SOPRALLUOGO VERBALE DI SOPRALLUOGO In data 26 settembre 2018 presso la sede dell I.C. Neruda sita in via Casal del Marmo, 212 Roma il sottoscritto ing. Dario Pagliarone in qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione

Dettagli

ing. Domenico Mannelli AMBIENTE DI LAVORO

ing. Domenico Mannelli AMBIENTE DI LAVORO ing. Domenico Mannelli AMBIENTE DI LAVORO L AMBIENTE DI LAVORO Per ambienti di lavoro si intendono tutti i luoghi chiusi ubicati all interno e all esterno delle aziende comunque accessibili ancorché saltuariamente,

Dettagli

Luoghi di lavoro a norma di legge. Cosa dice la direttiva?

Luoghi di lavoro a norma di legge. Cosa dice la direttiva? Luoghi di lavoro a norma di legge. Cosa dice la direttiva? COS'È IL DECRETO LEGISLATIVO 626 DEL 19 SETTEMBRE 1994 Il Decreto legislativo n.626 del 19 settembre 1994 (pubblicato sul Supplemento ordinario

Dettagli

LUOGHI DI LAVORO PRINCIPALI INDICAZIONI

LUOGHI DI LAVORO PRINCIPALI INDICAZIONI LUOGHI DI LAVORO PRINCIPALI INDICAZIONI Titolo II, Art.62 D.Lgs 81/08: Definizione di LUOGO di LAVORO LUOGO DI LAVORO I luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda o dell'unita'

Dettagli

VERBALE DI SOPRALLUOGO

VERBALE DI SOPRALLUOGO VERBALE DI SOPRALLUOGO In data 26 settembre 2018 presso la sede dell I.C. Neruda sita in via Casal del Marmo, 216 Roma il sottoscritto ing. Dario Pagliarone in qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione

Dettagli

Corso SPP Modulo A Lezione A4

Corso SPP Modulo A Lezione A4 ing. Domenico Mannelli www. d o m e n i c o m a n n e l l i.it Corso SPP Modulo A Lezione A4 Rischio da ambienti di lavoro - Rischio elettrico - Rischio meccanico, Macchine, Attrezzature - Rischio movimentazione

Dettagli

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. n. 81

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. n. 81 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. n. 81 81 Il Capo I del Titolo II del D.Lgs. 81/2008 corrispondente al Titolo II del D.Lgs. 626/94 - costituisce attuazione della direttiva 89/654/CEE, in materia di prescrizioni

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma CORSO di FORMAZIONE per RSPP e ASPP modulo A D.Lgs Lgs.. 81/08 RISCHIO DA AMBIENTI DI LAVORO (Ing.. Ugo Romano) NORMATIVA

Dettagli

Tale destinazione non soltanto coinvolge strettamente l edificio luogo di lavoro ma anche il comparto edilizio su cui esso sorge.

Tale destinazione non soltanto coinvolge strettamente l edificio luogo di lavoro ma anche il comparto edilizio su cui esso sorge. Luoghi di Lavoro Ambienti di lavoro Caratteristiche del luogo di lavoro: Il luogo di lavoro è associato generalmente ad una costruzione connotata da specifica destinazione d uso, modulata in funzione delle

Dettagli

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81 Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81 Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012 PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81 Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012 Indicazioni per la stesura del documento standardizzato di valutazione

Dettagli

Your Safety At School Risultati del campione che ha partecipato al questionario sul tema infrastrutture scolastiche

Your Safety At School Risultati del campione che ha partecipato al questionario sul tema infrastrutture scolastiche Your Safety At School Risultati del campione che ha partecipato al questionario sul tema infrastrutture scolastiche Powered by Di che sesso sei? A quale Istituto appartieni? Sei soddisfatto dell igiene

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA

DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA SCHEDA TECNICA N. 02 illuminaz artif 2010-UPagina 1 di 5 DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA GRUPPO DIPARTIMENTALE NIP CAMPO CONTENUTO N. 02 MARZO 2011 OGGETTO ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DESCRIZIONE Insieme

Dettagli

Luoghi di lavoro. 7.1 Principi generali

Luoghi di lavoro. 7.1 Principi generali 7 Luoghi di lavoro 159 7.1 Principi generali In tema di ambiente di lavoro una disciplina generale si ricava dalla 626/1994, mentre norme di dettaglio sono stabilite nella normativa specifica di settore

Dettagli

Le emergenze: definizione e gestione

Le emergenze: definizione e gestione LE EMERGENZE 1 Le emergenze: definizione e gestione Procedure e piani di emergenza 2 Cosa è una «emergenza»? Dai Dizionari: Circostanza, difficoltà imprevista Situazione critica, di grave pericolo (es:

Dettagli

I Luoghi di Lavoro. Requisiti strutturali e igienici dei locali di lavoro. A cura di Antonio Gulmini Tecnico della Prevenzione ULSS 18 di Rovigo

I Luoghi di Lavoro. Requisiti strutturali e igienici dei locali di lavoro. A cura di Antonio Gulmini Tecnico della Prevenzione ULSS 18 di Rovigo I Luoghi di Lavoro Requisiti strutturali e igienici dei locali di lavoro A cura di Antonio Gulmini Tecnico della Prevenzione ULSS 18 di Rovigo 1 Il posto di lavoro D.Lgs. 81/08 Titolo II luoghi di lavoro

Dettagli

LUOGHI e ATTREZZATURE di LAVORO TITOLO II DEL D.LGS 81/2008

LUOGHI e ATTREZZATURE di LAVORO TITOLO II DEL D.LGS 81/2008 LUOGHI e ATTREZZATURE di LAVORO TITOLO II DEL D.LGS 81/2008 LUOGHI DI LAVORO Luoghi destinati ad ospitare posti di lavoro ubicati all interno di un azienda nonché ogni altro luogo accessibile al lavoratore

Dettagli

ALUNNI CORSO SICUREZZA <FORMAZIONE GENERALE> (Art. 37 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., Accordo Stato-Regioni 22/12/2011)

ALUNNI CORSO SICUREZZA <FORMAZIONE GENERALE> (Art. 37 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., Accordo Stato-Regioni 22/12/2011) ALUNNI CORSO SICUREZZA (Art. 37 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., Accordo Stato-Regioni 22/12/2011) Docente: 1 Formazione specifica dei lavoratori Ambienti

Dettagli

Rischio Ambiente di Lavoro

Rischio Ambiente di Lavoro Rischio Ambiente di Lavoro Analisi degli incidenti fase iniziale INCIDENTE emergenza risposta cause effetti prevenzione protezione 2 Definizione di barriere architettoniche D. M. 236/89 gli ostacoli fisici

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL4 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Collodi Allegato RL4 ambienti di lavoro Plesso Collodi Pagina di 6 ALLEGATO RL4 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Collodi Sommario Sommario...

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL0 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Volpi Allegato RL0 ambienti di lavoro Plesso Volpi Pagina di 30 ALLEGATO RL0 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Volpi Sommario Sommario...

Dettagli

CORSO di FORMAZIONE dei LAVORATORI ai sensi dell art.37 dell Accordo Stato Regioni del SECONDO INCONTRO

CORSO di FORMAZIONE dei LAVORATORI ai sensi dell art.37 dell Accordo Stato Regioni del SECONDO INCONTRO CORSO di FORMAZIONE dei LAVORATORI ai sensi dell art.37 dell Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 SECONDO INCONTRO Geom. Andrea Corradini - Ing. Valentina Giorgieri MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL CORSO Modulo

Dettagli

La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi

La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi EXPO EMERGENZE 2012 Bastia Umbra 8-11 febbraio 2012 La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi Dott. Ing. Stefano Marsella Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL3 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Valeri Allegato RL3 ambienti di lavoro Plesso Valeri Pagina di 6 ALLEGATO RL3 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Valeri Sommario Sommario...

Dettagli

LISTA DI CONTROLLO PER I CORRIDOI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Corridoio.

LISTA DI CONTROLLO PER I CORRIDOI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Corridoio. LISTA DI CONTROLLO PER I CORRIDOI Rilevatore: Referente sede Edificio Codice edificio Piano Unità organizzativa Corridoio Dipartimento di Responsabile/i Altezza, cubatura, superficie REQUISITI L altezza

Dettagli

SCUOLA SICURA. Percorso formativo e informativo su CD-Rom:

SCUOLA SICURA. Percorso formativo e informativo su CD-Rom: SCUOLA SICURA Percorso formativo e informativo su CD-Rom: Organigramma della sicurezza - Figure professionali nella scuola Enti e organismi di controllo - Valutazione del rischio Principali rischi da valutare

Dettagli

PROCEDURE DI ESODO. Sede via Ascrea, 24 Roma

PROCEDURE DI ESODO. Sede via Ascrea, 24 Roma PROCEDURE DI ESODO ISTITUTO COMPRENSIVO PABLO NER C.F. 97714290588 C.M. RMIC8GR00L AOO_UF6KM9 - ISTITUTO COMPRENSIVO PABLO NERU Prot. 0002655/E del 19/03/2019 08:51:55VI.9 - DVR Il sottoscritto ing. Dario

Dettagli

ALLEGATO E MISURE DI MIGLIORAMENTO

ALLEGATO E MISURE DI MIGLIORAMENTO Pagina 1 di 5 ALLEGATO E Pagina 2 di 5 In via generale per tutti i plessi scolastici. Richiedere la seguente documentazione all ente Proprietario: Certificato di Agibilità; C.P.I. o S.C.I.A. per le scuole

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori ALLEGATO RL0 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Fucini Allegato RL ambienti di lavoro Plesso Fucini Pagina di 3 ALLEGATO RL0 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Fucini Sommario Sommario...

Dettagli

D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (Art. 26 del D.Lgs. n. 81/2008)

D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (Art. 26 del D.Lgs. n. 81/2008) D.U.V.R.I. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (Art. 26 del D.Lgs. n. 81/2008) PER I SERVIZI DI: SOSTEGNO ALUNNI DISABILI PRESSO ASILO NIDO PERIODO: 01.09.2016 31.08.2018 COMMITTENTE

Dettagli

Microclima e illuminazione negli ambienti di lavoro

Microclima e illuminazione negli ambienti di lavoro PREVENZIONE & SICUREZZA Microclima e illuminazione negli ambienti di lavoro Opuscolo informativo per il lavoratore collana a cura di A.N.Fo.S. Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul lavoro

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL5 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Mameli Allegato RL5 ambienti di lavoro Plesso Mameli Pagina di 7 ALLEGATO RL5 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Mameli Sommario Sommario...

Dettagli

MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO DE CURTIS

MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO DE CURTIS Prot. n.3627/a28a Ai docenti CIRC. N. 19 Al personale ATA Albo Sito web Oggetto: disposizioni in materia di sicurezza e prevenzione rischi (D. Lgs. 81/08 ex legge 626/94). Per opportuna conoscenza e per

Dettagli

La valutazione dei rischi nelle strutture scolastiche

La valutazione dei rischi nelle strutture scolastiche Partner La valutazione dei rischi nelle strutture scolastiche Relatore: Stefano Farina NAPOLI, 25 febbraio 2016 dalle ore 14.00 alle ore 18.30 Riferimenti normativi e non solo: D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

Dettagli

Setting Aula. Prevenzione e Sicurezza nelle Scuole. a cura di Daniela Pasquini 1

Setting Aula. Prevenzione e Sicurezza nelle Scuole. a cura di Daniela Pasquini 1 Setting Aula Prevenzione e Sicurezza nelle Scuole a cura di Daniela Pasquini 1 Le aule didattiche non sono tutte uguali! a cura di Daniela Pasquini 2 Gli edifici scolastici e conseguentemente le aule in

Dettagli

AMBIENTE DI LAVORO FORMAZIONE SPECIFICA. ai sensi del D.Lgs. 81/08 e N. 1a. dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

AMBIENTE DI LAVORO FORMAZIONE SPECIFICA. ai sensi del D.Lgs. 81/08 e N. 1a. dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 AMBIENTE DI LAVORO FORMAZIONE SPECIFICA Unità didattica STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e N. 1a dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Versione 1.0 27/10/2016 AMBIENTE DI LAVORO DEFINIZIONI

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Check list di controllo ambienti di lavoro REV 00 20/08/2014. Check list di controllo ambiente di lavoro

Check list di controllo ambienti di lavoro REV 00 20/08/2014. Check list di controllo ambiente di lavoro Check list di controllo ambiente di lavoro NOTE PER LA COMPILAZIONE Da compilarsi a cura del responsabile di attività. Per ogni voce segnare una X nella colonna corrispondente all emoticon sorridente se

Dettagli

EMERGENZE Evacuazione di emergenza. Collocare idonea segnaletica per i percorsi e le uscite di emergenza

EMERGENZE Evacuazione di emergenza. Collocare idonea segnaletica per i percorsi e le uscite di emergenza Evacuazione di Pag. 1 di 5 A - RISULTANZE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI - MISURE DI PREVENZIONE C - MISURE SOSTITUTIVE Le vie di uscita ed i percorsi di non sono adeguatamente segnalati Collocare idonea

Dettagli

LA SICUREZZA E L IGIENE DEL LAVORO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

LA SICUREZZA E L IGIENE DEL LAVORO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI LA SICUREZZA E L IGIENE DEL LAVORO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI Aggiornato al T.U. D.Lgs. n 81/2008 MINISTERO DELL INTERNO DECRETO 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica (Gazzetta

Dettagli

SPIEGAZIONI PER L ESECUZIONE DELLE SORVEGLIANZE PREVISTE NEL REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO

SPIEGAZIONI PER L ESECUZIONE DELLE SORVEGLIANZE PREVISTE NEL REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO SPIEGAZIONI PER L ESECUZIONE DELLE SORVEGLIANZE PREVISTE NEL REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO Sorveglianza: Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle

Dettagli

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio.

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Percorso protetto: percorso protetto dagli effetti dell incendio Uscita di emergenza: passaggio

Dettagli

PRESCRIZIONI MINIME DI SICUREZZA E DI SALUTE PER I LUOGHI DI LAVORO

PRESCRIZIONI MINIME DI SICUREZZA E DI SALUTE PER I LUOGHI DI LAVORO ALLEGATO III (art.42, comma 1) PRESCRIZIONI MINIME DI SICUREZZA E DI SALUTE PER I LUOGHI DI LAVORO 1.Stabilità e solidità Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro devono essere stabili e possedere una

Dettagli

Rischio infortuni, prevenzione e protezione

Rischio infortuni, prevenzione e protezione Formazione dei dei lavoratori Formazione specifica Unità Didattica 5 Rischio infortuni, prevenzione e protezione Il rischio infortuni Buone prassi Rischio Esperienza Rispetto delle norme Ridondanze Il

Dettagli

Dir. 89/654/CEE del 30 novembre 1989.

Dir. 89/654/CEE del 30 novembre 1989. Dir. 89/654/CEE del 30 novembre 1989. Direttiva del Consiglio relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro (prima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo

Dettagli

NULLA OSTA IGIENICO. Tempi di attesa: Il parere dello SPISAL sarà espresso entro 30 giorni dall arrivo della richiesta del Comune.

NULLA OSTA IGIENICO. Tempi di attesa: Il parere dello SPISAL sarà espresso entro 30 giorni dall arrivo della richiesta del Comune. NULLA OSTA IGIENICO Dove si esegue: L istanza per il Nulla Osta Igienico allo svolgimento di attività produttive deve essere presentata all amministrazione comunale competente per territorio allegando

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile C omando Provinciale Vigili del F uoco S iena! Noctu et die vigilantes _ Nucleo Polizia Giudiziaria

Dettagli

SCAVI D.P.I. FASE LAVORATIVA DELIMITAZIONE SCAVI E/O PARAPETTO SUL CIGLIO CADUTA DI PERSONE NELLO SCAVO DIVIETO DI DEPOSITO DI MATERIALE SUL CIGLIO

SCAVI D.P.I. FASE LAVORATIVA DELIMITAZIONE SCAVI E/O PARAPETTO SUL CIGLIO CADUTA DI PERSONE NELLO SCAVO DIVIETO DI DEPOSITO DI MATERIALE SUL CIGLIO IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI PRESENTI NEI CANTIERI EDILI FASE LAVORATIVA SCAVI RISCHIO DOVUTO A: PREVENZIONE: CADUTA DI PERSONE NELLO SCAVO CADUTA DI MATERIALE DAL CIGLIO FRANAMENTO DELLE PARETI

Dettagli

N. 1. ILLUMINAZIONE (approfondimenti) FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

N. 1. ILLUMINAZIONE (approfondimenti) FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 ILLUMINAZIONE (approfondimenti) Approfondimenti N. 1 FORMAZIONE SPECIFICA STUDENTI EQUIPARATI ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Versione 1.0 27/10/2016 Spettro visibile

Dettagli

SEDE SAN VITO PIANO RIALZATO SCHEDA N. 1. Problemi Rischi. Come deve essere. Urti o contatti accidentali. Urti o contatti accidentali

SEDE SAN VITO PIANO RIALZATO SCHEDA N. 1. Problemi Rischi. Come deve essere. Urti o contatti accidentali. Urti o contatti accidentali SEDE SAN VITO PIANO RIALZATO SCHEDA N. 1 Aperture Finestre Aperture nelle varie parti degli edifici per consentire l illuminazione e l aerazione Sicure, a tenuta da eventuali infiltrazioni, facili da aprire,

Dettagli

Allegato 2 Sede delle verifiche e dei controlli: (copiare dalla planimetria il Piano e la UO/Area oggetto dei controlli)

Allegato 2 Sede delle verifiche e dei controlli: (copiare dalla planimetria il Piano e la UO/Area oggetto dei controlli) Allegato 2 Sede delle verifiche e dei controlli: SCHEDA A) ESTINTORI (copiare dalla planimetria il Piano e la UO/Area oggetto dei controlli) BARRARE UNA VOCE L estintore è segnalato tramite idoneo cartello

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

RELAZIONE SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE - DPR 503/1996

RELAZIONE SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE - DPR 503/1996 A3805 A3805 05-2011 RELAZIONE SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE - DPR 503/1996 1. Premessa L intervento compreso nel progetto definitivo si sviluppa completamente al piano terra e non prevede

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Ufficio Casa via Battisti Il tecnico

Dettagli

ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838

ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838 franco zecchini (iosolo35) ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838 ED.2014 IN ITALIANO E CEI EN 50172 20 January 2015 Ho sempre pensato che nella progettazione e relativa installazione di impianti elettrici

Dettagli

REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso)

REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso) PLESSO SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso) CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO INFORMAZIONE

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI E ADDETTI DEL SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE

CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI E ADDETTI DEL SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE CORSO: RSPP-ASPP - MODULO B CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI E ADDETTI DEL SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE (ai sensi Accordo Stato Regioni 07/07/2016 e art. 32 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) UNITA DIDATTICA

Dettagli

1. La presente direttiva, che è la prima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE, stabilisce

1. La presente direttiva, che è la prima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE, stabilisce Direttiva 89/654/CEE del Consiglio, del 30 novembre 1989, relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro (prima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo

Dettagli

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località.

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località. Titolo: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTI GENERATI MODELLI MODELLO DI REGISTRO DI PREVENZIONE INCENDI Rif. Doc.: MOD.REG.INC Rev.: 0.0 Data: Luglio 2008 Modello n 06 Decreto Legislativo 9 Aprile

Dettagli

della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori

della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori ROCCO VITALE della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori Informazione ai sensi del D.Lgs. 81/2008 art. 36 e Titoli II e III 1 della SICUREZZA negli ALBERGHI INTRODUZIONE... 5 Divieto di

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL6 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Cornaro Allegato RL6 ambienti di lavoro Plesso Cornaro Pagina di 9 ALLEGATO RL6 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Cornaro Sommario Sommario...

Dettagli

Documento di valutazione dei rischi. Relazione ambienti di lavoro

Documento di valutazione dei rischi. Relazione ambienti di lavoro Pag. 1 di 6 Relazione ambienti di lavoro Ai sensi del D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e ss.mm.ii. TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Studio associato Fabrica Progetti Via G. Pasquali, Firenze - Tel./fax:

Studio associato Fabrica Progetti Via G. Pasquali, Firenze - Tel./fax: Studio associato Fabrica Progetti Via G. Pasquali, 14 50135 Firenze - Tel./fax: 055 662225 www.fabricaprogetti.it Indice 1. PREMESSA... 3 2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 3 2.1.1 PORTE... 3 2.1.2 PAVIMENTI...

Dettagli

IL RISCHIO ARCHITETTONICO

IL RISCHIO ARCHITETTONICO IL RISCHIO ARCHITETTONICO il rischio architettonico e il rischio dovuto a infelici scelte progettuali o ad un errato uso dell architettura dello spazio di lavoro Art. 33. D. Lgs. 626/94 - Adeguamenti di

Dettagli

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA E SUGLI ORGANIZZATORI

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA E SUGLI ORGANIZZATORI INFORMAZIONI SULLA MOSTRA E SUGLI ORGANIZZATORI TITOLO DELLA MOSTRA ente organizzatore curatore durata della mostra luogo della mostra orari di apertura giorno di chiusura CONTATTI nome ruolo e qualifica

Dettagli

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA Aziende e Uffici Maria Francesca Conti Comando Provinciale ATTIVITA 71/A Aziende ed uffici con oltre 300 e fino a 500 persone presenti SCIA asseverazione articolo 4 comma 1 d.p.r. 151/2011 D.M. 22 febbraio

Dettagli

ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE AL FINE DI RENDERE ACCESSIBILE L EDIFICIO ALLE PERSONE DISABILI. Relativa al PALASPORT ORZINUOVI

ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE AL FINE DI RENDERE ACCESSIBILE L EDIFICIO ALLE PERSONE DISABILI. Relativa al PALASPORT ORZINUOVI 1 ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE AL FINE DI RENDERE ACCESSIBILE L EDIFICIO ALLE PERSONE DISABILI RELAZIONE TECNICA Relativa al PALASPORT ORZINUOVI (Ai sensi della Legge 9 gennaio 1989 n.13)

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO Anno 2019 Responsabile della gestione del registro: 1 PREMESSA Il punto 6.1 dell allegato VI del D.M. 10 marzo 1998, indica che tutte le misure di prevenzione antincendio

Dettagli

Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari

Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari V E R B A L E D I S O P R A L L U O G O Pagina 1 Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari Via Enrico Dalfino n 1 70010 - Sammichele di Bari (BA) Relazione tecnica del 23/10/2017 / 0 8 0. 5 7 2. 2 4.

Dettagli

DIVIETO UTILIZZO LOCALI SOTTERRANEI - RICHIESTA DI DEROGA -

DIVIETO UTILIZZO LOCALI SOTTERRANEI - RICHIESTA DI DEROGA - DIVIETO UTILIZZO LOCALI SOTTERRANEI - RICHIESTA DI DEROGA - ex art. 65 D.Lgs. 81 DEL 9/04/2008 Art. 65. LOCALI SOTTERRANEI. È vietato adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei. In deroga

Dettagli

Requisiti dei luoghi di lavoro. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni. Requisiti di salute e di sicurezza

Requisiti dei luoghi di lavoro. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni. Requisiti di salute e di sicurezza Rev. 0 del 15/09/2011 ARISSA- Maggio 2015 Normativa e documenti di riferimento D.Lgs. 81/08 (Titolo II, Capo I ed Allegato IV): Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia

Dettagli

valutata interferenziale protezione intervento non autorizzato all interno di detta area o nelle immediate casa via rosello

valutata interferenziale protezione intervento non autorizzato all interno di detta area o nelle immediate casa via rosello Rischio da interferenze Soggetti Attività oggetto di Ubicazione Tipologia Soggetti Presenza di rischio Valutazione Misure di Tempistica coinvolti analisi di rischio esposti interferenziale del rischio

Dettagli

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI 3.1. Descrizione dell edificio 3.2. Descrizione delle vie di esodo 3.3. Impianto elettrico 3.3.1. Impianto di illuminazione 3.3.2. Impianto di illuminazione

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Parte II specifica Edificio CU031 Laboratori Segré Piazzale Aldo Moro, Roma. Il Responsabile dell Uspp Arch.

Parte II specifica Edificio CU031 Laboratori Segré Piazzale Aldo Moro, Roma. Il Responsabile dell Uspp Arch. PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.)

Documento di Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori (D.lgs. n 81 del 09/04/08 s.m.i.) ALLEGATO RL6 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Cornaro Allegato RL6 ambienti di lavoro Plesso Cornaro Pagina di 7 ALLEGATO RL6 VALUTAZONE DE RSCH AMBENT D LAVORO Plesso Cornaro Sommario Sommario...

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Asilo Nido Timpanaro Il tecnico Ing.

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

LICEO CLASSICO STATALE - "Vittorio Emanuele II" Sede Centrale via Simone da Bologna, - Palermo

LICEO CLASSICO STATALE - Vittorio Emanuele II Sede Centrale via Simone da Bologna, - Palermo LICEO CLASSICO STATALE - "Vittorio Emanuele II" Sede Centrale via Simone da Bologna, - Palermo Programma di Miglioramento (D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81) Data : 21/11/2016 Revisione: 1.5 Il datore di lavoro

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI PARTE II SEZIONE IDENTIFICATIVA DEI RISCHI SPECIFICI DELL AMBIENTE E MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ADOTTATE (art. 26 comma 3 D.Lgs. 81/08) Committente

Dettagli

Parte II specifica Edificio RM 102 Via Ariosto Via Ariosto, Roma. Redatto con la consulenza di: ing. Marco Romagnoli

Parte II specifica Edificio RM 102 Via Ariosto Via Ariosto, Roma. Redatto con la consulenza di: ing. Marco Romagnoli PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

L IGIENE DELLE SCUOLE

L IGIENE DELLE SCUOLE IGIENE APPLICATA L igiene scolastica rappresenta tutte quelle norme che vanno applicate per conservare e proteggere lo stato di benessere psicofisico dell alunno. CAMPI DI INTERESSE DELL IGIENE SCOLASTICA

Dettagli

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE (ai sensi del D.Lgs. 81/08 artt.18, 43, 46 e del D.M. 10/03/98 art. 5) Il presente documento è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all art.

Dettagli

TERMINALI DI IMPIANTI

TERMINALI DI IMPIANTI Art. 1. Definizioni ed oggetto 1. Le norme del presente regolamento sono volte ad eliminare gli impedimenti comunemente definiti «barriere architettoniche». 2. Per barriere architettoniche si intendono:

Dettagli

Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.)

Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.) Il Controllo Ufficiale nell ambito della Segnalazione Certificata d Inizio Attività (S.C.I.A.) Intervento a cura di dott.ssa Daniela F. Pozzi Milano, 21 maggio 2015 Quadro normativo Regolamento CE 852/04

Dettagli