ing. Domenico Mannelli AMBIENTE DI LAVORO

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1 ing. Domenico Mannelli AMBIENTE DI LAVORO

2 L AMBIENTE DI LAVORO Per ambienti di lavoro si intendono tutti i luoghi chiusi ubicati all interno e all esterno delle aziende comunque accessibili ancorché saltuariamente, ivi compresi, ad esempio, depositi, magazzini, locali tecnici, vie di circolazione interna, ecc /23

3 REQUISITI LOCALI DI LAVORO I locali di lavoro, oltre a rispondere ai requisiti minimi di abitabilità (altezza, superficie, cubatura), devono garantire anche idonei standard ambientali, quali microclima, illuminamento, qualità dell aria /23

4 REQUISITI LOCALI DI LAVORO I limiti minimi per altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati o da destinarsi al lavoro nelle aziende industriali che occupano più di 5 lavoratori, ed in ogni caso in quelle che eseguono lavorazioni indicate nell'articolo 33, sono i seguenti: a) altezza netta non inferiore a m 3; b) cubatura non inferiore a mc 10 per lavoratore; c) ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente deve disporre di una superficie di almeno mq /23

5 SOPPALCHI I soppalchi, destinati a luogo di lavoro, sono ammessi solo se è garantita la rispondenza a tutte le caratteristiche previste per gli ambienti di lavoro (altezza, superficie, microclima, illuminazione, vie di transito /23

6 LOCALI CHIUSI SOTTERRANEI O SEMI- SOTTERRANEI L uso di locali chiusi sotterranei o semi-sotterranei come ambienti di lavoro è vietato, salvo autorizzazione preventiva della A.S.L. territorialmente competente, subordinata al fatto che siano garantite tutte le condizioni di abitabilità e comfort (ventilazione, illuminazione, umidità, vie di esodo) /23

7 PAVIMENTI I pavimenti non devono presentare aperture, ostacoli o sconnessioni e non devono essere attraversati da prolunghe elettriche o altri cavi che possano rappresentare rischio di inciampi o scivolamenti; eventuali ostacoli fissi (gradini, cambi di pendenza) devono essere opportunamente segnalati /23

8 PAVIMENTI PARAMETRI DI SICUREZZA ANTISCIVOLO Il report di FSC 2000 PRINTER rileva il coefficiente di attrito secondo la normativa B.C.R.A. "Tortus Test" recepita dal DM 236/89 paragrafo La valutazione della pericolosità è stabilita da B.C.R.A. in relazione ai seguenti coefficienti: µ < 0,19* µ > 0,20* a 0, 39* µ > 0,40* a 0,74* µ > 0,74* Scivolosità pericolosa Scivolosità eccessiva Attrito soddisfacient e Attrito eccell ente /23

9 VIE DI CIRCOLAZIONE Le vie di circolazione interne che conducono ad uscite di emergenza devono essere mantenute sgombre allo scopo di consentire un facile esodo, in caso di emergenza /23

10 PORTE Le porte che aprono nei due sensi (basculanti) o che aprono verso un luogo di transito (es. corridoio) devono essere trasparenti o dotate di pannello trasparente, di materiale resistente agli urti e a rotture; sulle zone trasparenti devono essere apposti opportuni segni indicativi /23

11 D. Lgs. 626/94 ART Vie e uscite di emergenza) 1. Ai fini del presente decreto si intende per: a) via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro; b) uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro; c) luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinati dall incendio o altre situazioni di emergenza. C bis larghezza di una porta o luce netta di una porta: larghezza di passaggio al netto dell ingombro dell anta mobile in posizione di massima apertura se scorrevole, in posizione di apertura a 90 gradi se incernierata (larghezza utile di passaggio) /23

12 D. Lgs. 626/94 ART Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza devono essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione, alla loro destinazione d uso, alle attrezzature in essi installate, nonché al numero massimo di persone che possono essere presenti in detti luoghi. Per i luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1 gennaio 1993 non si applica tale disposizione ma gli stessi debbono avere un numero sufficiente di vie ed uscite di emergenza. 5. Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa vigente in materia antincendio /23

13 D. Lgs. 626/94 ART Qualora le uscite di emergenza siano dotate di porte, queste devono essere apribili nel verso dell esodo e, qualora siano chiuse, devono poter essere aperte facilmente ed immediatamente da parte di qualsiasi persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza. L apertura delle porte delle uscite di emergenza nel verso dell esodo non è richiesta quando possa determinare pericoli per passaggio di mezzi o per altre cause, fatta salva l adozione di altri accorgimenti adeguati specificamente autorizzati dal Comando provinciale dei vigili del fuoco competente per territorio /23

14 D.P.R. 547/55 (articolo 13) NUMERO E DIMENSIONE DELLE PORTE DEI LOCALI DI LAVORO N lavoratori Locali con pericoli di esplosione o specifici rischi di incendio Altri locali Fino a 5 Almeno una porta di larghezza minima di 0,80. Almeno una porta di larghezza minima di m 0, Almeno una porta ogni 5 lavoratori di larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell'esodo Almeno una porta ogni 5, lavoratori di larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell'esodo. Almeno una porta di larghezza minima di m 0,80. Almeno una porta di larghezza' minima di m 1,20 che si apra verso l'esodo Almeno una porta ogni 5 lavoratori di larghezza minima di m 1,20 che si apra nel verso dell'esodo. Almeno una porta di larghezza minima di m 1,20, e almeno una porta di larghezza minima di m 0,80 che si aprano entrambeverso l'esodo. Oltre 100 Almeno una porta ogni 5 lavoratori di larghezza minima di m 1,20 che si apra nel senso dell'esodo. Una porta di larghezza minima di m 1,20 e una porta di larghezza minima di m 0,80 che si aprano verso l'esodo, oltre ad almeno una porta che si apra verso l'esodo di larghezza minima m 1,20 per ogni 50 lavoratori normalmente occupati (o frazione compresa tra 10 e 50 eccedenti i 100. N.B.: Il numero 2008 complessivo delle porte dei locali senza pericoli di esplosione o specifici rischi di incendio può anche 14/23 essere minore, purché la loro larghezza complessiva non risulti inferiore.

15 /23

16 ILLUMINAZIONE Lo studio delle problematiche relative all'illuminazione è tra i più complessi a causa della molteplicità dei fattori che interagiscono. <L illuminamento corrisponde al rapporto tra flusso luminoso che incide su una superficie e l'area della superficie medesima. L'illuminamento si misura in lux (lx). alcuni esempi di valori in lux: giorno estivo soleggiato: da a lx giorno invernale nuvoloso: circa lx normale illuminazione d'ufficio: da 300 a lx /23

17 LUCE NATURALE La luce naturale è da preferirsi a quella artificiale. La luminosità dei locali può essere aumentata modificando tutte le superfici dei locali con colori a tinte bianche o chiare, non dimenticandosi che le superfici bianche riflettono fino all'80% della luce ricevuta, mentre una superficie grigioscura ne riflette solamente dal 15% al 25% /23

18 LUCE ARTIFICIALE La soluzione ideale è rappresentata dalla illuminazione ad ampio irraggiamento con bassa luminanza in tutte le direzioni, il che implica: illuminazione diretta; soffitto liscio e a riflessione diffusa; locale di dimensione adeguata; eventuale illuminazione aggiunta al singolo posto di lavoro; utilizzo di lampade a luce mista o lampade fluorescenti con adeguato colore della luce /23

19 MICROCLIMA Per microclima si intende l'insieme delle caratteristiche climatiche (temperatura, umidità, ventialzione) dell'ambiente di lavoro. I fattori che possono causare malessere ai lavoratori sono: elevata temperatura insufficiente ricambio d'aria bassa umidità relativa /23

20 UMIDITÀ DELL'ARIA In genere i valori medi relativi all'umidità devono essere compresi tra 40 e 60% di umidità relativa /23

21 TEMPERATURA I valori medi della temperatura in condizioni microclimatiche favorevoli devono essere i seguenti: - temperatura media d'estate: C - temperatutra media inverno: C /23

22 VENTILAZIONE E' bene attenersi alle seguenti norme: evitare che il posto di lavoro sia soggetto a corrente diretta mantenere periodicamente gli impianti di condizionamento con particolare attenzione alla pulizia dei filtri mantenere, all'interno dei locali, una temperatura vicina alla temperatura esterna, con particolare riferimento alla regolazione dell'aria condizionata in estate vietare il fumo nei locali che non dispongono di un'adeguata ventilazione e ricambio d'aria /23

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