RELAZIONE TECNICA REV 03

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RELAZIONE TECNICA REV 03"

Transcript

1 RELAZIONE TECNICA REV 03 Impianto di recupero rifiuti urbani e speciali non pericolosi con adeguamento volumetrico selezione e cernita con messa in riserva, nonché stoccaggio e travaso di rifiuti urbani pericolosi, non pericolosi e speciali non pericolosi. VARIANTE SOSTANZIALE Sede Legale ed Operativa: Cavaion Veronese Loc. Montean, 9/a Cavaion V.se, li.. I Tecnici Il Committente...

2 SOMMARIO 1. PREMESSA UBICAZIONE DELL'IMPIANTO NOMINATIVO DEL RESPONSABILE TECNICO DELL'IMPIANTO TIPOLOGIA DELL'IMPIANTO DI RECUPERO INDICAZIONE DELLE ATTIVITÀ DA CUI PROVENGONO I RIFIUTI DESCRIZIONE DELL IMPIANTO E DEL PROCESSO PRODUTTIVO ALLO STATO ATTUALE ORGANIZZAZIONE DELL IMPIANTO E GESTIONE DEI RIFIUTI FLUSSO DEI RIFIUTI IN ARRIVO ALL IMPIANTO MODALITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (RAEE) RIFIUTI INTROITABILI IN IMPIANTO VARIANTE DI PROGETTO POSIZIONAMENTO NUOVO NASTRO TRASPORTATORE E NUOVA PRESSA PER COMPATTAZIONE CARTA POSIZIONAMENTO NUOVA MACCHINA ROMPI SACCO RIORGANIZZAZIONE DELLE ZONE DI STOCCAGGIO DIVERSA DISLOCAZIONE DEI CASSONI DEI RIFIUTI E DEI RIFIUTI CONTENUTI ALL INTERNO DELL AREA 2 RISPETTO ALLA SITUAZIONE ATTUALE. AREA TRAVASO NUOVO SGRIGLIATORE A MONTE DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE E NUOVO POZZETTO D ISPEZIONE (P.I.) A VALLE DELLA RETE DI SCARICO IN FOGNATURA REALIZZAZIONE AREA DI STOCCAGGIO SU PIAZZALE ESTERNO - AREA POSIZIONAMENTO DI UN VAGLIO ROTANTE MOBILE GESTIONE RIFIUTI SOTTOPOSTI AD OPERAZIONI DI SOLA MESSA IN RISERVA GESTIONE RIFIUTI DESTINATI A SMALTIMENTO COMPUTO METRICO ESTIMATIVO.48 2

3 1. PREMESSA La Società Ser.I.T. S.r.l. ha in essere un attività di gestione rifiuti urbani e speciali non pericolosi, finalizzata al recupero, che consiste principalmente nella messa in riserva e selezione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi; la ditta è stata iscritta al n. 18 del registro provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero dei rifiuti non pericolosi. L unità operativa in cui viene svolta l attività di recupero è ubicata in Comune di Cavaion Veronese Loc. Montean 9/a all interno di una lottizzazione industriale relativamente recente. La ditta opera quindi nel settore dell igiene ambientale ed effettua la gestione dei servizi di raccolta R.S.U. in vari comuni della provincia di Verona. La gestione di tali servizi comprende anche l esecuzione delle raccolte differenziate, nonché la raccolta porta a porta di rifiuti recuperabili quali carta, cartone, plastica, vetro, ecc., ed infine lo stoccaggio di rifiuti urbani e speciali raccolti durante l attività ordinaria di servizio presso i Comuni serviti. L impianto in oggetto quindi è nato per gestire il deposito e la selezione di tali rifiuti, al fine di ottenere materiali recuperabili, in conformità alle direttive dei consorzi di filiera (CONAI, ecc.), cui la ditta è associata. Ciò premesso la presente relazione tecnica (nonché le tavole e tutti gli altri elaborati ad essa allegati) è finalizzata a sostituire la documentazione di modifica dell impianto Ser.I.T. presentata presso gli Uffici Competenti della Provincia di Verona in data 31/12/2009, acquisita in data 14/01/2010,, la quale si ritiene quindi stralciata. Per miglior comprensione si riporta di seguito una sinossi (non esaustiva) dell iter della richiesta di autorizzazione delle modifiche all impianto esistente: In data 31/12/2009 è stata presentata alla Provincia di Verona la domanda di modifica dell impianto, documentazione acquisita dall ufficio competente in data 14/01/2010; In seguito in data 01/04/2010 la Provincia di Verona ha richiesto chiarimenti ed integrazione a quanto presentato, richiesta ottemperata dalla Ditta con la consegna di elaborati integrativi in data 10/08/2010; Con lettera del 27/10/2010 la Provincia di Verona ha convocato la 1 a Riunione Istruttoria fissata per il 05/11/2010, cui è seguita con lettera della Provincia di Verona del 17/11/2010 la Trasmissione del Verbale d Istruttoria del 5/11/2010; Con lettera del 30/03/2012 la Provincia di Verona ha inviato la Convocazione per la 2 a Riunione Istruttoria fissata per il 13/04/2011. Con lettera della Provincia di Verona del 13/04/2011 è stato trasmesso il Verbale dell Istruttoria del 13/04/2011, in cui è stato richiesto lo Screening di Valutazione d Impatto Ambientale per le modifiche di progetto richieste; In data 11/11/2011 sono stati acquisiti, da parte della Provincia di Verona, gli Elaborati di Screening predisposti dai consulenti della ditta Ser.I.T.; In seguito, con lettera della Provincia di Verona del 09/12/2011, è stata inviata la Convocazione della Commissione Provinciale V.I.A.fissata per il giorno 16/12/2011; In data 23/02/2012 è stata trasmessa la Determina di non necessità di VIA per l Impianto di Cavaion in esame (determinazione n. 685 del 17/02/2012). Nello specifico le modifiche richieste con la presente Variante Sostanziale si rendono necessarie per potenziare ed ottimizzare le fasi di lavoro della ditta per quanto concerne lo stoccaggio, la potenzialità di lavorazione e l impianto di selezione e recupero carta e plastica; 3

4 operazione questa per la quale l azienda è già autorizzata con determinazione n. 3130/13 del 05 luglio In dettaglio le modifiche previste riguardano: Il posizionamento di un nuovo nastro trasportatore e di una nuova pressa per la carta; Il posizionamento di un attrezzatura rompi sacco; L aumento della potenzialità di stoccaggio (da 565 t complessive a 4715 t complessive); L aumento della potenzialità media di lavorazione giornaliera (da 80 t/g a 120 t/g); La richiesta di un nuovo codice CER per operazioni R13 ( rifiuti biodegradabili di cucine e mense); L autorizzazione di una nuova area sul piazzale esterno (definita successivamente come area 4) in cui prevedere lo stoccaggio di mps (carta per l industria cartaria) e container (chiusi ed a tenuta stagna) per operazioni R13, nonché il posizionamento in tale area di un vaglio rotante di seconda vagliatura e selezione; Potenziamento della rete di raccolta delle acque nelle nuove aree di stoccaggio e seconda vagliatura; posizionamento di uno sgrigliatore a monte del sistema di trattamento delle acque delle aree di stoccaggio e di un nuovo pozzetto d'ispezione a valle della rete di scarico in fognatura. 2. UBICAZIONE DELL'IMPIANTO L area in cui è sito l impianto è ubicata nel territorio del Comune di Cavaion Veronese in Loc. Montean 9/a, all interno di una lottizzazione produttiva industriale. Essa è in disponibilità della ditta Ser.I.T., a seguito di contratto di locazione regolarmente registrato; l area è inserito all interno di una lottizzazione industriale di recente realizzazione, limitrofa all autostrada Modena-Brennero (A22) ed ai principali assi viari tra Verona e Trento, quindi ha un comodo accesso alle principali reti di comunicazione provinciale. 4

5 Sede Legale ed Operativa: Loc. Montean 9/A, Cavaion Veronese (VR) Figura 2/I: Estratto Ortofoto con ubicazione della Ditta Ser.I.T. 3. NOMINATIVO DEL RESPONSABILE RESPONSABILE TECNICO DELL'IMP DELL'IMPIANTO 'IMPIANTO All interno della Ditta Ser.I.T. vi è un Responsabile tecnico dell impianto, rappresentato da Antonio Manetta, ed un Responsabile degli ecocentri, incarico ricoperto da Cinquetti Andrea. 4. TIPOLOGIA DELL'IMPIANTO DELL'IMPIANTO DI RECUPERO I rifiuti in ingresso, in base all autorizzazione vigente (determinazione n. 3130/13 del 05 luglio 2013), possono essere sottoposti alle seguenti operazioni: R3: riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi, R12: scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12. La potenzialità media giornaliera attuale è pari a 80 t/g. Nella presente presente Variante si richiede un aumento della potenzialità media giornaliera pari a 120 t/g 5

6 5. INDICAZIONE DELLE ATTIVITÀ TIVITÀ DA CUI C PROVENGONO I RIFIUTI I rifiuti in ingresso derivano da: gestione isole ecologiche, raccolta e trasporto R.S.U. in vari comuni della provincia di Verona, spazzamento strade ed aree pubbliche, raccolta e trasporto rifiuti speciali non pericolosi per vari comuni della provincia di Verona e soggetti privati. Il previsto bacino d utenza dell'impianto è rappresentato dai seguenti Comuni: COMUNI EXTRA CONSORZIO DI BACINO VR DUE: Affi, Albaredo d'adige, Arcole, Bonavigo, Mantova -Lombardi Eco, Mezzane, Negrar, Ronco all'adige, S. Bonifacio - S.I.T. Spa, Selva di Progno, Sommacampagna, Un.Com. Lessinia Roverè - Velo - S. Mauro, Vestenanova, Villa Bartolomea. COMUNI CONSORZIO DI BACINO VR DUE: Badia Calavena, Bardolino, Brentino Belluno, Brenzone, Bussolengo, Buttapietra, Caldiero, Caprino V.se, Castel d'azzano, Castelnuovo D/G, Cavaion V.se, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Costermano, Dolcè, Ferrara M.B., Fumane, Garda, Illasi, Lavagno, Lazise, Malcesine, Marano Valpolicella, Monteforte d'alpone, Mozzecane, Pastrengo, Pescantina, Peschiera Del Garda, Povegliano V.se, Rivoli V.se, S. Martino B.A., S. Pietro in Cariano, Sant'Ambrogio Valpolicella, Sant'Anna d'alfaedo, San Zeno di Montagna, Soave, Sona, Torri del Benaco, Tregnago, Valeggio sul Mincio, Villafranca. La prevista destinazione finale dei rifiuti dopo il recupero è la seguente: ENTE O DITTA AMBIENTE E SERVIZI S.R.L APRICA S.P.A. AVE SUDTIROL RECYCLING S.R.L. B&G ECOLYNE COM S.R.L. CARTIERA COOP. RIVALTA CARTIERE SACI S.P.A. CARTIERE VILLA LAGARINA S.P.A. CIGALA & CO S.R.L. CORRADIN S.N.C. DI CORRADIN C&A D.R.V. S.R.L. ECODENT S.R.L. ECOENERGY S.R.L. ECOLFER S.R.L. ECOLOGICA TREDI S.R.L. INDIRIZZO Via Zanibelli Povegliano Veronese (VR) Via Codignole 32F/G Brescia (BS) Via dell Adige Cortaccia sulla strada del vino (BZ) Via Minghetti Cesena (FC) Via Don Cesare Scala Rivalta (VR) Strada della Ferriera Verona (VR) Via A. Pesenti Villa Lagarina (TN) Via B.L. Orione Gavardo (BS) Via Cà Berta Sossano (VI) Loc. Torretta Legnago (VR) Via Belgio Villafranca di Verona (VR) Via T. Tasso 21/ Castiglione delle Stiviere (MN) Via Lino Zecchetto 29/ La Salute di Livenza (VE) Via Ponzina San Pietro (VR) 6

7 ELIMAT S.R.L. ESO RECYCLING S.R.L. ESSE EMME PLAST IDEAL SERVICE SOC. COOP. IDEAL SERVICE SOC. COOP. LAMACART S.P.A. O.V.A.T. CAMPAGNARI S.R.L. PRO-IN S.R.L. PULISABBIE S.R.L. R.M.B. S.P.A. SARTORI DOTT. OMERO DI SARTORI C.&C. S.N.C. SAVIO PIETRO METALLI S.R.L. Via Contrada Addolorata Recanati (MC) Via L. Galvani 26/ Sandrigo (VI) Via del Lavoro Asigliano Veneto (VI) Via Stazione Ballò (VE) Via Basaldella Pasian di Prato (UD) Via I Maggio Villafranca di Verona (VR) Viale del Lavoro Caprino Veronese (VR) Loc. Casetta Sommacampagna (VR) Via Collungo Dro (TN) Via Montecanale Fraz. Bottenago (BS) Via Mantovana 106/D Verona (VR) Via del Lavoro Villafranca di Verona (VR) S.E.V. SERVIZIO ECOLOGICO VENETO S.R.L. Via Mezzacampagna Verona (VR) SOC. FRASSINE S.R.L. SOMEF S.P.A TEA S.P.A. TRANSECO S.R.L. TUROSSI ENEA XELA S.R.L. Via Croce Rosegaferro (VR) Unità d Italia 78/ Sarezzo (BS) Loc. Cascina Olla Mariana Mantovana (MN) Via Ronchesana Zevio (VR) Viale Nogarola ZI San Bonifacio (VR) Via dell Adige Cortaccia sulla strada del vino (BZ) 6. DESCRIZIONE DELL IMPIANTO IANTO E DEL PROCESSO PRODUTTIVO ALLO STATO ATTUALE Il complesso attuale è costituito dalle seguenti zone: 1. Zona pesa ed accettazione. 2. Zona uffici. 3. Area esterna di transito e manovra. 4. Area di ricovero mezzi (seminterrato). 5. Capannone di stoccaggio, travaso e selezione rifiuti in cui si possono individuare: - zona di ricezione e accumulo rifiuti recuperabili in attesa di lavorazione; - zona di selezione, lavorazione e pressatura; - zona di deposito materiale selezionato in uscita. 6. Area esterna per lo stoccaggio di rifiuti (messa in riserva, stoccaggio e travaso) impermeabilizzata, dotata di pozzetti allacciati all impianto di trattamento acque. 7. Area di stoccaggio dei rifiuti urbani pericolosi e non provenienti da raccolte differenziate dei Comuni. Il sito è costituito da un locale chiuso pavimentato, posto nel seminterrato, dotato di: 7

8 - box a tenuta stagna della capacità di circa 1 mc (vernici, inchiostri, inchiostri diversi, medicinali, batterie accumulatori e batterie diverse); - fusti olio con doppia camera da circa lt. 250/260 (olii minerali e vegetali); - contenitore stagno di capacità di circa 2 mc (neon); tutte le suddette tipologie sono provenienti dagli ecocentri comunali o rinvenuti abbandonati, in fase di raccolta dei rifiuti urbani. 8. Zona di lavaggio mezzi di trasporto su piazzola impermeabilizzata. 9. Impianto per il trattamento delle acque di lavaggio e dei dilavamenti della piazzola impermeabilizzata di stoccaggio. L attività di gestione dei rifiuti avviene completamente all'interno di un capannone industriale esistente di recente fabbricazione, eccezion fatta per l area esterna. Lo stabile in uso contiene, oltre gli spazi dedicati all attività di recupero rifiuti, anche un officina manutenzione automezzi, i locali per servizi igienici e spogliatoi, gli uffici ed altri locali di disimpegno, necessari al normale svolgimento dell attività lavorativa. Il capannone è di tipo industriale ed è realizzata con una struttura portante in C.A.P. con perimetro completamente tamponato, con altezza media di circa 8 metri, con copertura piana. Internamente la pavimentazione è in battuto di cemento vibrato e lisciato, mentre l aerazione avviene mediante finestre perimetrali, con apertura a Vasistas e lucernari a soffitto di cui il 50% apribili (motorizzati). La copertura sulle campate realizzate in struttura prefabbricata è del tipo con travi a doppia pendenza, sormontate da tegoli nervati disposti in modo da lasciare più fasce libere per l'ingresso della luce (lucernari). L area esterna è interamente pavimentata. La raccolta delle acque dei piazzali di transito dei mezzi e dei pluviali del capannone viene effettuata con apposite canalizzazioni e caditoie; viene separata la I dalla II pioggia per la successiva dispersione sul suolo. Le acque reflue derivanti dai servizi igienici degli uffici e spogliatoi, confluiscono nella rete fognaria comunale. L area è dotata di recinzione perimetrale e d illuminazione. La recinzione circonda tutta l area della sede aziendale ed ha un altezza minima di 2 metri dal piano campagna. L azienda è dotata di adeguati presidi antincendio (estintori, idranti e cannoncini schiumogeni) ed in possesso di regolare C.P.I. n rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco il All esterno dell impianto vi è un Box (amovibile) adibito a spogliatoio per il personale, dotato di cassetta primo soccorso, estintore e servizi igienici. 6.1 Organizzazione dell impianto e gestione dei rifiuti L attività che viene effettuata nell impianto consiste nelle seguenti operazioni: messa in riserva di rifiuti speciali e urbani non pericolosi (R13), con successiva esecuzione di trattamenti meccanici di selezione e cernita, finalizzata ad ottenere frazioni omogenee di rifiuti recuperabili in altri impianti di riutilizzo, cioè recupero (R3 per carta/cartone ed R12 per plastica) e successivamente sottoposte a compattamento con pressa idraulica (adeguamento volumetrico); messa in riserva di rifiuti speciali e urbani non pericolosi nonché urbani pericolosi (R13) derivanti da raccolte differenziate dei Comuni o rivenuti abbandonati occasionalmente nel corso della raccolta dei rifiuti urbani comprendenti lo stoccaggio e il travaso prima di 8

9 essere destinati ad altre operazioni di recupero o smaltimento senza che su di essi vengano svolte operazioni di trattamento. 6.2 Flusso dei rifiuti in arrivo all impianto Il materiale in ingresso viene gestito in maniera diversa a seconda delle caratteristiche specifiche: i carichi di rifiuti recuperabili da selezionare vengono scaricati all interno dello stabile in zona definita e sottoposti alle operazioni di selezione, cernita e travaso con successiva pressatura, compattazione, imballaggio; il materiale sarà soggetto a travaso, selezione, cernita, compattazione per renderlo conforme alle direttive. Il materiale sarà soggetto a selezione, eliminazione impurezze, compattamento, in conformità alle specifiche previste per ottenere materia prima secondaria per l industria cartaria; i rifiuti sottoposti a sola messa in riserva e che non vengono sottoposti a selezione, sono, all esterno nell apposita piazzola impermeabilizzata e al piano seminterrato nell apposito locale; le singole tipologie di rifiuti messi in riserva sull area esterna sono in containers della capacità 20/30 mc, o in box con sponde cementate e nel caso dei rifiuti posti nell apposito locale seminterrato, in specifici contenitori a tenuta; il materiale cartaceo e plastico, ottenuto dalla lavorazione e selezione all oggi viene stoccato imballato all interno del capannone in apposita area. All interno del capannone viene stoccato altro materiale sfuso (es. sottovaglio di selezione) in attesa di lavorazione. La selezione dei rifiuti plastici (R12 R12) avviene con l ausilio di un impianto di selezione dotato di tramoggia di carico. Le frazioni selezionate vengono immesse in una seconda tramoggia di carico con nastro trasportatore e sottoposte a pressatura ed imballo nella zona apposita, con successivo stoccaggio delle balle in loco. Gli scarti sono avviati in appositi box, quindi caricati in container per il trasporto allo smaltimento; il carico di quest ultimi avviene tramite carrelli elevatori. La selezione e la cernita del materiale cartaceo (R3 R3) avviene manualmente, mentre la movimentazione del materiale è meccanica. Il materiale cartaceo una volta selezionato viene avviato alla pressa e poi stoccato in balle all interno del capannone, in attesa di essere avviato a recupero presso l industria cartaria. 6.3 Modalità di Gestione dei Rifiuti di d i Apparecchiature Elettriche Ed Elettroniche (Raee). L area destinata a gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), è limitata: a una porzione dei piazzali ZONA 2, a un locale interno ZONA 3. Si precisa che la localizzazione dell area è all interno della sede aziendale. I materiali stoccati sono identificati secondo i codici CER. I macchinari impiegati nell attività sono autocarri, carrelli elevatori a pinze laterali che consentono di sollevare i materiali evitandone lo schiacciamento. 9

10 L attività non comporta nessuno dei seguenti interventi occupazione dei terreni su vasta scala, sgombero del terreno, sterri di ampie dimensioni e sbancamenti, modifica del reticolo di drenaggio d importanza significativa, modifica delle condizioni sanitarie dei luoghi. L area destinata a RAEE non è recintata in quanto già protetta all interno dell impianto. Tipologie dei rifiuti Le Apparecchiature fuori uso sono ammesse all impianto per la messa in riserva e recupero di rifiuti speciali. Denominazione del rifiuto Apparecchiature fuori uso Codice CER * * * Tipologia Quantità in peso (t) C.E.R. Modalità di deposito Tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio 0, * Box a tenuta stagna Apparecchiature fuori uso contenenti CFC * Container Apparecchiature elettriche e elettroniche fuori uso diverse da e * Container Apparecchiature elettriche e elettroniche fuori uso Container Modalità di gestione La viabilità è realizzata in asfalto mentre l area di deposito dei contenitori è realizzata in calcestruzzo. La raccolta delle acque di dilavamento viene effettuata tramite griglie o caditoie e pozzetti di collegamento e inviata al trattamento all impianto di trattamento delle acque. L impianto è oggetto di adeguata manutenzione dell area del piazzale e dell impianto di raccolta delle acque da parte dell Ufficio Tecnico aziendale. L attività di raccolta e stoccaggio dei RAEE viene gestita tramite addetti che si occupano della gestione della movimentazione e della pesa e un apposito ufficio che gestisce gli adempimenti in materia di registrazione dei rifiuti (Registrazione e aggiornamento sul programma di tutta l anagrafica ditte conferitici, mezzi, codici rifiuto, accettazione rifiuti, verifica formulario, restituzione e firma e tipologia rifiuti, pesatura rifiuti, verifica ritorno formulari in uscita completati con attestazione corretto smaltimento, registro carico e scarico, MUD). La movimentazione dei rifiuti avverrà con modalità tali da non creare danneggiamenti che possano causare il rilascio di sostanze inquinanti o pericolose per l ambiente o compromettere successive operazioni di recupero. L accesso è consentito solo al personale autorizzato. Il personale autorizzato ha a disposizione appositi percorsi pedonali. Nell area dedicata a gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), sono posizionati cassoni- contenitori. 10

11 I RAEE in ingresso, sono costituiti da frigoriferi, televisori, computer e stampanti, tubi neon, ecc. La gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), all interno dell impianto viene effettuata limitatamente alla porzione dei piazzali evidenziata in planimetria. I rifiuti sono stoccati per tipologie omogenee, in base alla destinazione finale di recupero. Lo stoccaggio avviene in container, posizionati su un area dotata di pavimentazione in calcestruzzo; tali container riportano inoltre l indicazione del CER e la descrizione del rifiuto contenuto. I RAEE sono raccolti separatamente. La raccolta di RAEE può essere rifiutata nel caso in cui il responsabile ravvisi rischio di contaminazione del personale incaricato (ai sensi art. 6 c. 2 del D.Lgs 151/05). Gli addetti alla raccolta e stoccaggio operano in modo che i RAEE siano raccolti separatamente e che le operazioni di raccolta sia eseguita in modo da ottimizzare il reimpiego e il riciclaggio delle apparecchiature e dei componenti. La raccolta dei RAEE verrà effettuata dagli addetti in modo da garantirne la integrità e consentirne la messa in sicurezza. L integrità va garantita durante tutte le operazioni di carico e scarico. Nell area non vengono effettuate operazioni trattamento dei RAEE. Non vengono effettuate operazioni di rimozione dei fluidi e trattamento selettivo ai sensi dell all. 2 del D.Lgs 11/5/2005 n 151. Non viene effettuato recupero freon o gas contenuti in tubi catodici. I RAEE raccolti vengono destinati a impianti autorizzati per il trattamento e il recupero o smaltimento specifico delle sostanze nocive. I responsabili del gestore assicurano che i RAEE siano gestiti secondo i seguenti criteri. Modalità di raccolta e conferimento La raccolta dei RAEE da sottoporre ad operazioni di trattamento deve essere effettuata adottando criteri che garantiscano la protezione delle apparecchiature dismesse durante il trasporto e durante le operazioni di carico e scarico. Le apparecchiature non devono subire danneggiamenti che possano causare il rilascio di sostanze inquinanti o pericolose per l'ambiente o compromettere le successive operazioni di recupero. Devono essere evitate lesioni ai circuiti frigoriferi e alle pareti, nel caso di frigoriferi, per evitare il rilascio all'atmosfera dei refrigeranti o degli oli, nonché ai tubi catodici, nel caso di televisori e computer, Le sorgenti luminose ci cui al punto 5 dell'allegato 1B, durante le fasi di raccolta, stoccaggio e movimentazione, devono essere mantenute integre per evitare la dispersione di polveri e vapori contenuti nelle apparecchiature stesse, anche attraverso l'impiego di appositi contenitori che ne assicurino l'integrità. Devono essere: a) scelte idonee apparecchiature di sollevamento; b) rimosse eventuali sostanze residue rilasciabili durante la movimentazione delle apparecchiature; c) assicurata la chiusura degli sportelli e fissate le parti mobili; d) mantenuta l'integrità della tenuta nei confronti dei liquidi o dei gas contenuti nei circuiti; e) evitare operazioni di riduzione volumetrica prima della messa in sicurezza; f) utilizzare modalità conservative di caricamento dei cassoni di trasporto. 11

12 Gestione dei rifiuti in ingresso I materiali da sottoporre a trattamento devono essere caratterizzati e separati per singola tipologia al fine di identificare la specifica metodologia di trattamento. Criteri per lo stoccaggio dei rifiuti Lo stoccaggio dei pezzi smontati e dei rifiuti deve essere realizzato in modo da non modificarne le caratteristiche compromettendone il successivo recupero. I recipienti fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti, devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi. I serbatoio contenenti i rifiuti liquidi pericolosi devono essere provvisti di opportuni dispositivi antitraboccamento e di dispositivi di contenimento. I contenitori dei fluidi volatili devono essere a tenuta stagna. Se lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi avviene in recipienti mobili questi devono essere provvisti di: a) idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del rifiuto stoccato; b) dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e di svuotamento; c) mezzi di presa per rendere sicure ad agevoli le operazioni di movimentazione. Sui recipienti fissi e mobili deve essere apposta idonea etichettatura con l'indicazione del rifiuto stoccato. Lo stoccaggio del CFC e degli HCFC non viene effettuato. Lo stoccaggio degli oli usati deve essere realizzato in conformità con quanto previsto dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 95, e successive modificazioni, e dal decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 16 maggio 1996, n Lo stoccaggio di pile e condensatori contenenti PCB e di altri rifiuti contenenti sostanze pericolose o radioattive deve avvenire in container adeguati nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute. La movimentazione e lo stoccaggio delle apparecchiature e dei rifiuti da esse derivanti deve avvenire in modo che sia evitata ogni contaminazione del suolo e dei corpi ricettori superficiali e profondi. Devono essere adottate tutte le cautele per impedire la formazione degli odori e la dispersione di aerosol e di polveri. Il trattamento nell area non viene effettuato. Nell'area di stoccaggio delle apparecchiature dismesse devono essere adottate procedure per evitare di accatastare le apparecchiature senza opportune misure di sicurezza per gli operatori e per l'integrità delle stesse apparecchiature. La Messa in sicurezza dei RAEE non viene effettuata presso l area. Modalità stoccaggio RAEE I televisori vengono posizionati manualmente nel container a cura del personale, mentre per i frigoriferi, visto il peso degli stessi, viene utilizzato un apposito carrello elevatore, adottando le opportune cautele per evitare danneggiamenti ai circuiti frigoriferi ed alle pareti e conseguenti fuoriuscite dei refrigeranti o degli oli. Non vengono effettuate operazioni di riduzione volumetrica dei RAEE. 12

13 Presso l impianto vengono inoltre conferiti tubi fluorescenti al neon (punto 5.2 dell allegato 1B del Decreto legislativo 151/05). Anche questa tipologia di rifiuti viene stoccata in modo da preservarne l integrità ed evitare fuoriuscite di gas. I tubi sono posizionati manualmente in posizione verticale all interno di appositi contenitori in attesa di essere poi inviati alla destinazione finale. 6.4 Rifiuti introitabili in impianto I rifiuti introitabili in impianto, le relative operazioni a cui possono essere sottoposti e le Aree in cui gli stessi possono essere stoccati sono indicati nelle tabelle sotto riportate, tratte dalla determina n. 3130/13 del 05 luglio 2013 di rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell impianto della ditta Ser.I.T. S.r.l. in esame. TABELLA A Rifiuti che possono essere sottoposti ad attività di messa in riserva, selezione, cernita, adeguamento volumetrico. CER Descrizione rifiuto rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi imballaggi in carta e cartone Area Operazione di recupero R3 Operazione di recupero R12 Operazione di recupero R13 1 X X 1 X X imballaggi in plastica 1 X X imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce X X 1 X X 1 X X plastica 1 X X plastica e gomma 1 X X carta e cartone 1 X X plastica 1 X X Riferimento normativo per MPS prodotte p.to 1.1 dell All. 1 al D.M. 05/02/1998 p.to 1.1 dell All. 1 al D.M. 05/02/

14 TABELLA B Rifiuti che possono essere sottoposti ad attività di messa in riserva, comprendente eventualmente lo stoccaggio ed il travaso. CER Descrizione rifiuto Area Operazione di recupero R imballaggi in materiali misti 1 e 2 X imballaggi in vetro 2 X pneumatici fuori uso 2 X vetro 2 X vetro 2 X metalli ferrosi 2 X metalli non ferrosi 2 X vetro 2 X vetro 2 X oli e grassi commestibili 3 X vernici, inchiostri adesivi e resine diversi da X medicinali diversi da quelli di cui voce X batterie accumulatori diversi da quelli cui voce X apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e X legno, diverso da quello di cui alla voce X metallo 2 X residui della pulizia stradale 2 X rifiuti ingombranti 2 X TABELLA C Rifiuti che possono essere e sottoposti ad attività di messa in riserva, comprendente eventualmente lo stoccaggio ed il travaso. CER Descrizione rifiuto * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Area Operazione di recupero R13 3 X * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 3 X * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 2 X * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce X * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 3 X * medicinali citotossici e citostatici 3 X * * batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e , contenenti componenti pericolosi 3 X 2 X 14

15 L impianto è suddiviso in specifiche zone, ciascuna delle quali all attualità risulta adibita a specifiche operazioni di gestione dei rifiuti. Area 1 - Area di ricezione e scarico rifiuti in arrivo all impianto Area di lavorazione del materiale cartaceo, plastico e degli imballaggi, ove è dislocata la linea di selezione ed il nastro trasportatore per la cernita del materiale plastico e la pressa imballatrice, utilizzata per imballare sia la carta che la plastica. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Travaso, selezione e cernita dei rifiuti con ottenimento di frazioni omogenee (plastica-carta - imballaggi); Riduzione volumetrica della carta, della plastica e imballi mediante pressatura Area selezione e cernita dei rifiuti cartacei con riduzione volumetrica mediante pressatura R3 (CER , ) Area selezione e cernita dei rifiuti plastici recuperabili finalizzate ad ottenimento di materiali destinati ad attività di recupero R12 (CER , , , , , , , , , ) Area stoccaggio con messa in riserva R13 L area è interna al capannone, pavimentata e impermeabilizzata. Stoccaggio massimo autorizzato 400 tonn Area 2 Area solo stoccaggio rifiuti speciali/urbani non pericolosi e urbani pericolosi derivanti da raccolte differenziate effettuate presso i Comuni o rivenuti abbandonati. Travaso. Area di stoccaggio esterna rifiuti (in container o box in cemento) su area pavimentata impermeabilizzata dotata di pozzetti allacciati all impianto di trattamento acque. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Travaso rifiuti da automezzi a box e/o container stagni; Area stoccaggio con messa in riserva R13 Stoccaggio massimo autorizzato 150 tonn Area 3 Area solo stoccaggio rifiuti urbani non pericolosi e urbani pericolosi derivanti da raccolte differenziate effettuate presso i Comuni o rivenuti abbandonati. Area di stoccaggio rifiuti, posti in box a tenuta stagna, situati nel seminterrato in locale chiuso e pavimentato. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Area solo stoccaggio sola messa in riserva R13 Stoccaggio massimo autorizzato 15 tonn 15

16 Di seguito si riportano lo schema ed il diagramma di flusso dell impianto attuale. 16

17 STRALCIO DELLA PLANIMETRIA DELLO STATO ATTUALE 17

18 7. VARIANTE DI PROGETTO Le modifiche in progetto si rendono necessarie per potenziare ed ottimizzare le fasi di lavoro della ditta per quanto concerne lo stoccaggio, la potenzialità di lavorazione e l impianto di selezione e recupero carta e plastica. Nella Variante proposta all interno dell impianto della ditta Ser.I.T. viene prevista un ulteriore zona, denominata Area 4, per operazioni R12 ed R13. Nel complesso quindi l area dell impianto risulta suddivisa in quattro zone (Area ), ciascuna delle quali adibita a specifiche operazioni di gestione dei rifiuti, a seconda delle tipologie (codici C.E.R.) dei rifiuti da trattare. Successivamente verranno descritte le specifiche di ciascuna area con evidenziate in rosso le modifiche apportate dalla variante sullo stato attuale: Area 1 - Area di ricezione e scarico rifiuti in arrivo all impianto Area di lavorazione del materiale cartaceo, plastico e degli imballaggi, ove è dislocata la linea di selezione, i nastri trasportatori (con aggiunta nel nuovo nastro trasportatore) per la cernita di plastica e carta, le presse imballatrici, utilizzate per imballare sia la carta che la plastica e la macchina rompisacco. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Travaso, selezione e cernita dei rifiuti con ottenimento di frazioni omogenee (plasticacarta - imballaggi); Riduzione volumetrica della carta, della plastica e imballi mediante pressatura Area selezione e cernita dei rifiuti cartacei con riduzione volumetrica mediante pressatura R3 (CER , ) Area selezione e cernita dei rifiuti plastici recuperabili finalizzate ad ottenimento di materiali destinati ad attività di recupero R12 (CER , , , , , , , , , ) Area stoccaggio con messa in riserva R13 L area è interna al capannone, pavimentata e impermeabilizzata Stoccaggio massimo richiesto 400 tonn Area 2 Area solo stoccaggio rifiuti speciali/urbani non pericolosi e urbani pericolosi derivanti da raccolte differenziate effettuate presso i Comuni o rivenuti abbandonati. Travaso. Area di stoccaggio esterna rifiuti (in container o box in cemento) su area pavimentata impermeabilizzata dotata di pozzetti allacciati all impianto di trattamento acque. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Travaso rifiuti da automezzi a box e/o container stagni; Area stoccaggio con messa in riserva R13. In tale area si richiede la possibilità ilità di stoccare, 18

19 per il tempo necessario alle operazioni di travaso dai vari mezzi di raccolta, anche il codice CER (nuovo codice richiesto) Stoccaggio massimo richiesto 150 tonn Area 3 Area solo stoccaggio rifiuti urbani non pericolosi e urbani pericolosi derivanti da raccolte differenziate effettuate presso i Comuni o rivenuti abbandonati. Area di stoccaggio rifiuti, posti in box a tenuta stagna, situati nel seminterrato in locale chiuso e pavimentato. Nell area avvengono le seguenti operazioni: Area solo stoccaggio sola messa in riserva R13 Stoccaggio massimo richiesto 15 tonn Area 4 Area di stoccaggio container, Materie Prime Seconde e di Seconda Vagliatura Area di stoccaggio per eventuali container chiusi ed a tenuta stagna provenienti dall area di travaso e per le materie prime seconde (carta per l industria cartaria), localizzata sul piazzale esterno in asfaltato dotato di pozzetti allacciati all impianto di trattamento delle acque di piazzale. Superficie interessata 513 mq Posizionamento di un vaglio rotante mobile per seconda selezione di affinamento merceologico sui CER , 02, , e ,, ubicato su piazzale asfaltato dotato di pozzetti allacciati all impianto di trattamento acque di processo. Superficie e interessata 300 mq Area stoccaggio con messa in riserva R13 stoccaggio massimo richiesto MPS 4000 tonn stoccaggio massimo richiesto 150 tonn (rifiuti container) Le modifiche previste in progetto, oltre alla realizzazione della nuova area 4, sono riassunte nei seguenti punti: Area 1 Posizionamento di un nuovo nastro trasportatore e di una nuova pressa per la carta Posizionamento nuova macchina rompi sacco Riorganizzazione delle zone di stoccaggio 19

20 Area 2 Diversa dislocazione dei cassoni dei rifiuti e dei rifiuti contenuti all interno dell area 2 rispetto alla situazione attuale L attività di travaso avviene esclusivamente all interno della zona 2, come indicato nella planimetria di progetto. Area 4 Realizzazione di un'area di stoccaggio per container chiusi e stagni nonché per le materie prime seconde (carta per l'industria Cartaria), sul piazzale esterno; Posizionamento di un vaglio rotante mobile per seconda selezione di affinamento merceologico sui CER , , e ; Piazzale esterno Nuovo sgrigliatore a monte dell impianto di depurazione A, cosi come rappresentato nella tavola 02 Stato di Progetto. Nuova linea di raccolta delle acque di prima e seconda pioggia dedicata all area di seconda vagliatura. Nuovo pozzetto d ispezione a valle della rete di scarico in fognatura. Le modifiche sono state riportate graficamente nella Tavola n. 02 Planimetria - Stato di progetto allegata alla presente relazione. I rifiuti introitabili in impianto, le relative operazioni a cui possono essere sottoposti e le Aree in cui gli stessi possono essere stoccati sono indicati nelle tabelle sotto riportate: TABELLA A Rifiuti che possono essere sottoposti ad attività di messa in riserva, selezione, cernita, adeguamento volumetrico. CER Descrizione rifiuto rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi imballaggi in carta e cartone Area Operazione di recupero R3 Operazione di recupero R12 Operazione di recupero R13 1 X X 1 X X imballaggi in plastica 1 e 4 X X imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce X X 1 e 4 X X 1 e 3 X X Riferimento normativo per MPS prodotte p.to 1.1 dell All. 1 al D.M. 05/02/

21 plastica 1 e 4 X X plastica e gomma 1 e 2 X X carta e cartone 1 X X p.to 1.1 dell All. 1 al D.M. 05/02/ plastica 1 e 4 X X TABELLA B Rifiuti che possono essere sottoposti ad attività di messa in riserva, comprendente eventualmente lo stoccaggio ed il travaso. CER imballaggi in materiali misti Descrizione rifiuto Area 1, 2 e 4 Operazione di recupero R imballaggi in vetro 2 e 4 X pneumatici fuori uso 2 e 4 X vetro 2 e 4 X vetro 2 e 4 X metalli ferrosi 1 e 2 X metalli non ferrosi 1 e 2 X vetro 2 e 4 X vetro 2 e 4 X rifiuti biodegradabili di cucine e mense 2 X oli e grassi commestibili 3 X vernici, inchiostri adesivi e resine diversi da X medicinali diversi da quelli di cui voce X batterie accumulatori diversi da quelli cui voce X apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e X 2 e 3 X legno, diverso da quello di cui alla voce e 4 X metallo 2 e 4 X residui della pulizia stradale 2 X rifiuti ingombranti 2 X 21

22 TABELLA LA C Rifiuti che possono essere sottoposti ad attività di messa in riserva, comprendente eventualmente lo stoccaggio ed il travaso. CER Descrizione rifiuto * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Area Operazione di recupero R13 3 X * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 3 X * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 3 X * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce X * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 3 X * medicinali citotossici e citostatici 3 X * * batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e , contenenti componenti pericolosi 3 X 2 e 3 X 22

23 23

24 7.1 Posizionamento nuovo nastro trasportatore e nuova pressa per compattazione carta L'impianto di selezione carta e plastica in essere è dotato di un nastro trasportatore e di una pressa. Attualmente quindi la selezione può avvenire o relativamente alla carta o relativamente alla plastica dovendo interrompere l'una o l'altra tipologia di selezione in base al tipo di materiale da recuperare. Con I installazione di un nuovo nastro e di una nuova pressa, invece, pur non chiedendo per quest area un aumento dei quantitativi massimi di materiale lavorato in autorizzazione, si potrà selezionare carta e plastica contemporaneamente con notevoli vantaggi relativi alla gestione dell'impianto e del personale occupato nella lavorazione. Si precisa che in quest area (area 1) non vengono richiesti incrementi di quantitativi di materiale lavorato, già autorizzati in 400 ton. Gestione rifiuti sottoposti a selezione e cernita I rifiuti plastici da selezionare, che vengono conferiti sfusi, sono scaricati all interno del capannone su pavimento, dove, con mezzi meccanici (pala gommata o muletto) sono caricati nel nastro trasportatore che, effettuando una prima distribuzione del materiale, veicola lo stesso verso il nastro di selezione dove alcuni operatori eseguono la selezione manuale dei materiali. I rifiuti cartacei sono sottoposti a selezione manuale, eliminazione d impurità e sottoposti poi a compattamento in conformità alle specifiche richieste per l ottenimento di M.P.S. per l industria cartacea. Le impurità e il materiale non conforme vengono lasciati cadere attraverso condotti in box o container sottostanti mentre il materiale selezionato cade a fine corsa nastro per poi essere pressato. La riduzione volumetrica consente un migliore stoccaggio dei rifiuti (plastica)/materie prime seconde (carta) e una più agevole movimentazione del materiale. Il materiale, sia plastico che cartaceo, una volta suddiviso in gruppi omogenei per qualità e tipologia viene portato in una pressa oleodinamica continua, completa di dispositivi di legatura automatici delle balle mediante filo metallico, per il condizionamento in balle. Lo stoccaggio avviene in idonee aree individuate all'interno o all esterno del capannone su pavimento impermeabilizzato. Fasi PLASTICA 1. SCARICO Il materiale viene scaricato all'interno del capannone nelle zone prestabilite; un addetto ne verifica la conformità e periodicamente preleva un campione perché sia valutata la percentuale di frazione estranea presente. 2. CARICAMENTO: Una grossolana selezione manuale su piazzale interno elimina eventuali ingombranti quindi il materiale viene spinto per alimentare il nastro di carico. 3. PRESELEZIONE: Più postazioni di lavoro selezionano il materiale al fine di alimentare le fasi successive. Il materiale del tipo plastica selezionato è suddiviso in frazioni omogenee. 4. SELEZIONE: Il materiale arriva su nastri dove operatori lo selezionano manualmente per tipologia eliminando eventuali ulteriori impurezze costituite, ad esempio, da lattine di metallo o in alluminio. Il materiale selezionato è sottoposto a riduzione volumetrica. 5. FINE NASTRO: Il fine nastro è anch'esso un prodotto costituito da imballaggi in plastica. 24

25 6. STOCCAGGIO Il luogo di raccolta dei materiali che si andranno a trattare è localizzato internamente alla struttura esistente (capannone). Figura 7.1/I: Schema della linea di selezione della plastica L Impianto di selezione consente di dividere e distribuire il rifiuto da trattare, per le quali è stato progettato e dimensionato, in maniera uniforme, in modo che possa essere selezionato e raccolto manualmente da operatori. Il materiale da trattare viene caricato da un Operatore al Carico (A), per mezzo di una pala gommata o simile nel Nastro Trasportatore posizione 1, questo scarica nel Nastro Trasportatore posizione 2 che, effettuando una prima distribuzione del materiale, veicola il materiale da lavorare verso il Nastro di Selezione posizione 3. Gli Operatori di Produzione (C) eseguono la selezione manuale dei materiali. Il materiale selezionato, a seconda della tipologia, viene lasciato cadere attraverso dei condotti su cassoni sottostanti. Il materiale non cernito cade sul cassone posizionato a fine. II controllo generale della macchina è effettuato da un Capoturno (B) nel QUADRO D questo con il selettore di ogni macchina componente in "Automatico". La macchina è ad alimentazione elettrica 380 V trifase. Fasi CARTA 1. SCARICO Il materiale viene scaricato all'interno del capannone nelle zone prestabilite; un addetto ne verifica la conformità e periodicamente preleva un campione perché sia valutata la percentuale di frazione estranea presente. 25

26 2. SELEZIONE: Il materiale stoccato viene selezionato manualmente, eliminando eventuali impurezze. Il materiale viene selezionato a seconda della tipologia carta, carta patinata, cartone, cartoncino, ecc.. 3. CARICAMENTO: il materiale selezionato viene caricato su nastro trasportatore per essere poi sottoposto a riduzione volumetrica. Il materiale recuperabile è avviato al riciclaggio. 4. STOCCAGGIO Il luogo di raccolta dei materiali che si andranno a trattare è localizzato internamente alla struttura esistente (capannone) o in apposita piazzola impermeabilizzata con solo asfalto all esterno (Area 4). Pressa per la compattazione (sia di carta che di plastica) Sia la carta/cartone che la plastica sono avviate ad apposita pressa per la loro compattazione in balle omogenee. Ogni pressa è composta essenzialmente da: tramoggia di carico; camera di compattazione; canale uscita balle; cilindro di contropressione; circuito idraulico; castello aghi portafili; legatore; quadro comando. DESCRIZIONE: 1) Tramoggia di carico realizzata in lamiera di acciaio, irrigidita da un telaio in profilati, flangiata alle estremità per il raccordo con la struttura della pressa e nella parte superiore con il nastro di alimentazione. Il volume di carico è sufficiente a garantire il regolare svolgimento dei cicli di compattazione di cui ne comanda l'avvio mediante sensori che alloggia ad altezza regolabile. Nella parte frontale è inserita una portella d ispezione; 2) Struttura in pesante carpenteria elettrosaldata, opportunamente lavorata a macchina utensile, in modo da ottenere la perpendicolarità tra le pareti interne delle fiancate ed il fondo della pressa costituito da una robusta intelaiatura di putrelle elettrosaldate sulle quali è fissata una lamiera di acciaio. Sulle lamiere costituenti il fondo della camera di compattazione è fissato uno strato di acciaio imbullonato intercambiabile, che costituisce il suolo di scorrimento per il carrello di spinta; 3) Canale di uscita balle composto dal fondo di scorrimento comune, da fiancate mobili e da un piano mobile superiore. Il basamento è strutturalmente simile al fondo della camera di compattazione, mentre le pareti mobili sono formate da un telaio interno realizzato in HEB rivestite con lamiera di acciaio sagomata; 4) Leverismo di contropressione realizzato in lamiera di acciaio d idoneo spessore, accoppiata, incernierate tra loro mediante perni in C 40 bonificato formanti un trapezio; 5) Gruppo di compattazione costituito da un carrello di spinta realizzato in pesante carpenteria che trasla all'interno della struttura della pressa mosso da un cilindro oleodinamico. Nell'estremità superiore del carrello è montata una lama di taglio che agendo in combinazione con una controlama applicata alla bocca di carico della pressa realizza il taglio dei materiali durante l'avanzamento; 26

27 6) L'apparato legatore è costituito da un castello aghi in carpenteria metallica all'interno del quale sono installati cinque aste inscatolato sormontate da aghi per il trasporto del filo al dispositivo di legatura. Sul lato opposto è posizionato il dispositivo di legatura costituito da un insieme di lame a movimento verticale per il taglio dei fili e da un insieme di alberini su cui sono installati appositi ganci per l'avvolgimento dei fili. Quest'ultimo dispositivo in base al modello ed alla destinazione d'uso della pressa può essere mobile con movimento idraulico. 1. TRAMOGGIA DI CARICO 2. CAMERA DI COMPATTAZIONE 3. CANALE USCITA BALLE 4. CILINDRO DI CONTROPRESSIONE 5. CIRCUITO IDRAULICO 6. CASTELLO AGHI PORTAFILI 7. LEGATORE 8. QUADRO COMANDO Figura 7.1/II: Schema pressa MAC Posizionamento P nuova macchina rompi sacco Il posizionamento di una macchina rompi sacco si rende necessario al fine di migliorare il lavoro di selezione fatto dal personale. Attualmente, infatti, è il personale occupato nell'attività di selezione ad aprire manualmente mediante l'uso di una taglierina i sacchetti che arrivano dal nastro trasportatore al box di selezione. Il posizionamento di una macchina rompi sacco tra la tramoggia di carico dell'impianto ed il nastro trasportatore farà si che la fase di taglio dei sacchetti avvenga in automatico in modo che successivamente gli addetti abbiano solo il compito di provvedere alla selezione, avendo di conseguenza più tempo per effettuare l'attività di selezione e garantendo così una migliore qualità del materiale selezionato finale da inviare alla fase di pressatura. 27

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov... A.O.O. Provincia di Roma Servizi di Tutela Ambientale Anno Classificazione Fascicolo.. N.. DATA. Modello I-5bis (Provincia Modello_E-bis Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Civitavecchia

Dettagli

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... INDICE 1 PREMESSA... 2 2 BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI... 2 3 CRITERI PER LA LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DELLE AREE DI CANTIERE DA ADIBIRE A DEPOSITO TEMPORANEO... 3 File: 13-033_gen01es_r0

Dettagli

Sede INPS di competenza. 3 Angiari 919 998 1917 Legnago 21 Legnago 37050 A292 23003 LEGNAGO

Sede INPS di competenza. 3 Angiari 919 998 1917 Legnago 21 Legnago 37050 A292 23003 LEGNAGO Sede INPS di competenza di 1 Affi 1073 1114 2187 Caprino Veronese 22 Bussolengo 37010 A061 23001 AFFI 2 Albaredo d'adige 2617 2627 5244 Legnago 20 Verona 37041 A137 23002 VERONA 3 Angiari 919 998 1917

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI

ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI 2 ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI 2.1 PREMESSA... 3 2.2 SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI... 3 2.3 RACCOLTA, SELEZIONE E RECUPERO MULTIMATERIALE... 4 2.4 RACCOLTA,

Dettagli

[INTEGRAZIONE VOLONTARIA BARTOLI SNC] precedente relazione a seguito della richiesta da parte del servizio SAVI della RAS (numero di

[INTEGRAZIONE VOLONTARIA BARTOLI SNC] precedente relazione a seguito della richiesta da parte del servizio SAVI della RAS (numero di La presente integrazione volontaria ha lo scopo di chiarire alcuni aspetti non precisati nella precedente relazione a seguito della richiesta da parte del servizio SAVI della RAS (numero di protocollo

Dettagli

PIANO DI GESTIONE OPERATIVA

PIANO DI GESTIONE OPERATIVA PIANO DI GESTIONE OPERATIVA ROTTAMI GARZON SRL Trattasi di una procedura che tende a consentire una corretta gestione dell impianto individuando le possibili criticità correlate alla tipologia di attività

Dettagli

ALLEGATO 2.3 RELAZIONE TECNICA

ALLEGATO 2.3 RELAZIONE TECNICA ALLEGATO 2.3 RELAZIONE TECNICA PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) PER MODIFICHE INFRASTRUTTURALI A IMPIANTO ESISTENTE PER LA MESSA IN RISERVA E IL TRATTAMENTO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI SITO IN RIMINI VIA

Dettagli

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO PROT. N. 23690 DEL 3 MAGGIO 2012 Oggetto: Art. 208 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. GIONTELLA QUINTO EREDI S.A.S DI ANTONIO GIONTELLA & C. Autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015 Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Indirizzo CDR: Via Pascoli. Provincia/Regione CDR: VE/Veneto. Giorno di compilazione: 13/12/2008

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Indirizzo CDR: Via Pascoli. Provincia/Regione CDR: VE/Veneto. Giorno di compilazione: 13/12/2008 SCHED DI VLUTZIONE DEI CDR Nome CDR: Ecocentro di Spinea Indirizzo CDR: Via Pascoli Provincia/Regione CDR: VE/Veneto Giorno di compilazione: 13/12/2008 a) Definizione generale del CDR (cosa è, cosa fa,

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Nome CDR: La Solofrana. Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra. Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR. Nome CDR: La Solofrana. Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra. Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania SCHEDA DI VALUTAZIONE DEI CDR Nome CDR: La Solofrana Indirizzo CDR: Via Misericordia, n. 10 - Solofra Provincia/Regione CDR: Avellino - Campania Giorno di compilazione: 19/01/2009 a) Definizione generale

Dettagli

Sede Operativa : Via Ardeatina, 802-00178 Roma Tel. 06 71302273 Fax 06 71301017 csm.bizzaglia@gmail.com

Sede Operativa : Via Ardeatina, 802-00178 Roma Tel. 06 71302273 Fax 06 71301017 csm.bizzaglia@gmail.com Sede Operativa : Via Ardeatina, 802-00178 Roma Tel. 06 71302273 Fax 06 71301017 csm.bizzaglia@gmail.com i e d La società nasce nel 1994, su iniziativa di persone dotate di vasta esperienza nel settore

Dettagli

ISOLA ECOLOGICA ARECHI Regolamento di gestione

ISOLA ECOLOGICA ARECHI Regolamento di gestione ISOLA ECOLOGICA ARECHI Regolamento di gestione 1 ART. 1) OGGETTO Il presente Regolamento disciplina l organizzazione e la gestione dell Isola ecologica comunale denominata Arechi. In particolare il presente

Dettagli

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento di gestione della stazione ecologica

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento di gestione della stazione ecologica CITTÀ DI FOLIGNO Regolamento di gestione della stazione ecologica Approvato con D.C.C. n. 119 del 19/09/2003 Modificato con D.C.C. n. 97 del 28/11/2007 Art. 1 - Modalità di utilizzo Le modalità per la

Dettagli

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI INCONTRO TECNICO CON LE IMPRESE Venerdì 20 Aprile 2012, ore 17:00 Piano Primo Autorizzazione allo scarico nelle Reti Fognarie Consortili

Dettagli

ALLEGATO 2.4 RELAZIONE TECNICA

ALLEGATO 2.4 RELAZIONE TECNICA ALLEGATO 2.4 RELAZIONE TECNICA PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO PER LA MESSA IN RISERVA E IL TRATTAMENTO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI SITO IN RIMINI VIA TURCHETTA COMMITTENTE:

Dettagli

ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa

ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa REA IMPIANTI srl Relatore: Dott. Massimiliano Monti GESTIONE DEI RIFIUTI: ASPETTI TECNICI ECONOMICI E FINANZIARI SISTEMI DI RACCOLTA Con mezzo automatizzato-monoperatore

Dettagli

COMUNE DI USINI Provincia di Sassari SETTORE SERVIZI TECNICI - MANUTENZIONI

COMUNE DI USINI Provincia di Sassari SETTORE SERVIZI TECNICI - MANUTENZIONI COMUNE DI USINI Provincia di Sassari SETTORE SERVIZI TECNICI - MANUTENZIONI AVVISO AI CITTADINI APERTURA ECOCENTRO COMUNE DI USINI Alle ore 9:00 di Sabato 14 Marzo 2015 avrà luogo l inaugurazione del Centro

Dettagli

REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI RONCO ALL ADIGE I SEMESTRE 2013

REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI RONCO ALL ADIGE I SEMESTRE 2013 p_vr.p_vr.registro UFFICIALE.I.0080255.16-08-2013.h.11:34 PROGRAMMA DI CONTROLLO Relazione non Tecnica Pagina 1 di 6 REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI RONCO ALL ADIGE IMPIANTO DI RECUPERO DI

Dettagli

TABELLE DI SINTESI DELLA TASI IN PROVINCIA DI VERONA I COMUNI EVIDENZIATI IN ROSSO HANNO GIA' PAGATO LA PRIMA RATA A GIUGNO SCADENZA

TABELLE DI SINTESI DELLA TASI IN PROVINCIA DI VERONA I COMUNI EVIDENZIATI IN ROSSO HANNO GIA' PAGATO LA PRIMA RATA A GIUGNO SCADENZA I Comuni evidenziati in Rosso hanno deliberato in giugno e quindi i cittadini hanno già pagato la prima rata il 16 di giugno e dovranno pagare la seconda il 16 di dicembre. I Comuni evidenziati in BLU,

Dettagli

Elenco delle tipologie di rifiuti conferibili presso gli ecocentri comunali, così come definite dalla D.G.R. n. 511 del 5 marzo 2004:

Elenco delle tipologie di rifiuti conferibili presso gli ecocentri comunali, così come definite dalla D.G.R. n. 511 del 5 marzo 2004: Appendice 1 Elenco delle tipologie di rifiuti conferibili presso gli ecocentri comunali, così come definite dalla D.G.R. n. 511 del 5 marzo 2004: TIPO RIFIUTO Frazione Organica dei Rifiuti Urbani (FORSU)

Dettagli

REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA STAZIONE ECOLOGICA ALLEGATO 3 SCHEMA TIPO

REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA STAZIONE ECOLOGICA ALLEGATO 3 SCHEMA TIPO Regione dell'umbria Piano d Ambito per la gestione integrata dei Rifiuti Urbani dell A.T.O. N.2 ALLEGATO 3 SCHEMA TIPO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA STAZIONE ECOLOGICA Perugia, Dicembre 2007 AMBITO

Dettagli

PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI C O M U N E D I R O N C H I S P.A.C. DI INIZIATIVA PRIVATA AREA CASELLO PROGRAMMA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI COMMITTENTE: - 2015 FASSINA IMMOBILIARE SPA ODORICO G IANNI VENUDO LUCIA TI ZI ANA IL TECNICO

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2012

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2012 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 MONTAGNA DEL BENACO ORIENTALE Comuni di: BRENTINO BELLUNO, BRENZONE, CAPRINO VERONESE, FERRARA DI MONTE BALDO, MALCESINE, SAN ZENO DI MONTAGNA MONTI LESSINI

Dettagli

Il Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in...

Il Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in... RICHIESTA PARERE PREVENTIVO Il Sottoscritto Residente in via.n... Recapito telefonico in qualità di : [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta......... con sede legale

Dettagli

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO L. 26 Ottobre 1995, n 447 Legge quadro sull inquinamento acustico. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 01 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi

Dettagli

IL DIRETTORE REGIONALE DEL DIPARTIMENTO AMBIENTE

IL DIRETTORE REGIONALE DEL DIPARTIMENTO AMBIENTE DECRETO N. 47 DEL 7 MAGGIO 2014 OGGETTO: Ditta Polaris S.r.l. con sede legale in via Sacro Cuore n. 3 Rovigo. Impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, ubicato

Dettagli

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti.

Insediamenti in cui viene svolta attività di gestione rifiuti. INDICAZIONI PROGETTUALI PER DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE METEORICHE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI IN CUI VENGONO SVOLTE ATTIVITÀ DI GESTIONE RIFIUTI. Insediamenti in cui viene svolta attività

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Città Metropolitana di Genova

Città Metropolitana di Genova Città Metropolitana di Genova Direzione AmDirezione Ambiente Servizio Acqua e Rifiuti Ufficio Suolo Prot. n. 101190 Allegati Genova, 31 dicembre 2015 F.lli Adriano e Giuseppe Bonavita & figli S.n.c. bonavitasnc@pec.it

Dettagli

Città di Benevento. Ordinanza Sindacale n 86 del 19 Luglio 2011 IL SINDACO PREMESSO:

Città di Benevento. Ordinanza Sindacale n 86 del 19 Luglio 2011 IL SINDACO PREMESSO: Ordinanza Sindacale n 86 del 19 Luglio 2011 PREMESSO: IL SINDACO CHE con Ordinanza del Commissario Delegato per l Emergenza Rifiuti nella Regione Campania ex O.P.C.M. 3653 del 30.01.2008 n 122 del 07.05.2008

Dettagli

Helios srl Processing and Recycling waste

Helios srl Processing and Recycling waste Helios srl Processing and Recycling waste Attività dell impianto Le attività di recupero e trattamento dei rifiuti previste presso l impianto possono essere essenzialmente ricondotte alle seguenti tipologie:

Dettagli

Gestione dei Rifiuti

Gestione dei Rifiuti Gestione dei Rifiuti Copia n. In Consegna a: Funzione: Data Distribuzione: 0 08.07.09 Prima emissione Previte Grazia Maria Previte Grazia Maria Rev Data Causale Emissione RGA Approvazione DG Pagina 1 di

Dettagli

N. Copia Funzione Data Firma per ricevuta

N. Copia Funzione Data Firma per ricevuta DISTRIBUZIONE: N. Copia Funzione Data Firma per ricevuta 01 02 03 04 13 15/09/14 6 Gestione nuovo rifiuto punto 6.17 12 22/05/13 3 Caratterizzazione del rifiuto 11 22/04/13 tutte Nuove modalità operative

Dettagli

REGOLAMENTO INCENTIVI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

REGOLAMENTO INCENTIVI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Pag. 1 di 7 COMUNE DI SAVIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO INCENTIVI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Rev. 1 del 17/7/2012 Il presente regolamento è stato approvato con delibera di Consiglio Comunale n.

Dettagli

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO)

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) 1. OGGETTO DELL ALLEGATO ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) L allegato si riferisce ai rifiuti da imballaggio a base cellulosica primari o comunque conferiti al gestore del

Dettagli

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.

Dettagli

ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti.

ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti. ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti. 2 LA ECO. LAN. S. P.A. SI OCCUPA DI SMALTIMENTO, RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI (SERVIZI

Dettagli

Esemplificazione sulle caratteristiche tecniche di un impianto di recupero e trattamento

Esemplificazione sulle caratteristiche tecniche di un impianto di recupero e trattamento Allegato 1 Esemplificazione sulle caratteristiche tecniche di un impianto di recupero e trattamento Si riporta di seguito, in via del tutto esemplificativo, la strutturazione di un impianto di trattamento

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO Allegati - ALLEGATI -

CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO Allegati - ALLEGATI - SERVIZIO DI GESTIONE RIFIUTI E ATTIVITÀ CONNESSE (PULIZIA AREE E SERVIZI IGIENICI AD USO PUBBLICO), DA ESEGUIRSI PRESSO IL CENTRO AGRO ALIMENTARE DI TORINO (CAAT). CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO - ALLEGATI

Dettagli

2 INQUADRAMENTO DEL SITO E DELL ATTIVITA

2 INQUADRAMENTO DEL SITO E DELL ATTIVITA RAPPORTO AMBIENTALE E DATI SULLA GESTIONE DELL IMPIANTO ANNO 2012 1 INTRODUZIONE La realizzazione del presente Rapporto Ambientale nasce come strumento aziendale per promuovere e diffondere all esterno

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA INTERCOMUNALE SITO NEL COMUNE DI CALCINAIA LOC. MARRUCCO VIA DEL MARRUCCO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA INTERCOMUNALE SITO NEL COMUNE DI CALCINAIA LOC. MARRUCCO VIA DEL MARRUCCO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA INTERCOMUNALE SITO NEL COMUNE DI CALCINAIA LOC. MARRUCCO VIA DEL MARRUCCO Art. 1 DEFINIZIONE DI CENTRO DI RACCOLTA E SUA FINALITA Il Centro di Raccolta

Dettagli

AMBIENTE - ETICHETTATURA, IMBALLAGGIO E TRASPORTO DEI RIFIUTI DI CEMENTO-AMIANTO

AMBIENTE - ETICHETTATURA, IMBALLAGGIO E TRASPORTO DEI RIFIUTI DI CEMENTO-AMIANTO AMBIENTE ETICHETTATURA, IMBALLAGGIO E TRASPORTO DEI RIFIUTI DI CEMENTOAMIANTO Per informazioni rivolgersi a: dott. Giuliano Iorio ( giulianoiorio@atseco.it ) Reggio Emilia, 29 novembre 2005 L attività

Dettagli

Manuale utente Portale J4U Pubblicazione richieste

Manuale utente Portale J4U Pubblicazione richieste Manuale utente Portale J4U Pubblicazione richieste 1 Indice generale Premessa...3 1.Registrazione nel portale J4U...3 2. Accordo di servizio...3 3.Azienda con una sola sede di lavoro in provincia di Verona...4

Dettagli

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. Provincia di Udine. Comune di Pradamano. Domanda di autorizzazione integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. n.

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. Provincia di Udine. Comune di Pradamano. Domanda di autorizzazione integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. n. ECO-ENERGY S.p.A. RIFIUTI INDUSTRIALI TRASPORTO, RECUPERO, SMALTIMENTO, BONIFICHE www.ecoenergy.it REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia di Udine Sede legale: Via Pier Paolo Pasolini, 35 int. 11 33040

Dettagli

C O M U N E D I P A L A I A

C O M U N E D I P A L A I A C O M U N E D I P A L A I A Provincia di Pisa Servizio LL.PP. Ambiente, Protezione Civile, Sicurezza sul Lavoro, Patrimonio REGOLAMENTO COMUNALE DI GESTIONE DELLA STAZIONE ECOLOGICA ATTREZZATA Approvato

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

E C O L O G I A 40 anni 1975-2015

E C O L O G I A 40 anni 1975-2015 ECOLOGIA 4 0 anni 1975-2015 Forti di un esperienza di quarant anni nel settore dell ecologia, attualmente siamo in grado di fornire un servizio completo nella gestione di scarti e rifiuti industriali,

Dettagli

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa

I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa I sistemi di trattamento delle acque meteoriche - Normativa La normativa che disciplina la necessità di sottoporre a trattamento le acque reflue di origine meteorica è il D. Lgs. 152/06 (Testo Unico Ambientale)

Dettagli

L'Azienda Vescovo Romano & C. è attiva dal 1960, svolgendo quindi da oltre 40 anni un ruolo importante nel settore dell'ecologia.

L'Azienda Vescovo Romano & C. è attiva dal 1960, svolgendo quindi da oltre 40 anni un ruolo importante nel settore dell'ecologia. L'Azienda Vescovo Romano & C. è attiva dal 1960, svolgendo quindi da oltre 40 anni un ruolo importante nel settore dell'ecologia. Al fine di ridurre l'impatto ambientale,si occupa del riciclaggio dei materiali

Dettagli

CITTA DI AFRAGOLA Provincia di Napoli Settore AA.TT.OO.PP Servizio Ambiente e Igiene Urbana

CITTA DI AFRAGOLA Provincia di Napoli Settore AA.TT.OO.PP Servizio Ambiente e Igiene Urbana 1di6 CITTA DI AFRAGOLA Provincia di Napoli Settore AA.TT.OO.PP Servizio Ambiente e Igiene Urbana OGGETTO : Relazione Tecnica Descrittiva ex art. 279 Lettera a) D.P.R. n. 207/2010 Regolare Esecuzione CCP

Dettagli

DESCRIZIONE RIFIUTO SUL TOTEM. PUNTI Al Kg

DESCRIZIONE RIFIUTO SUL TOTEM. PUNTI Al Kg TABELLA A Allegato A Prog. TIPOLOGIA RIFIUTO CODICE CER DESCRIZIONE CER Limit. CDR : limitazione della tipologia di rifiuti conferibili al Centro di Raccolta rispetto alla tipologia descritta dal Codice

Dettagli

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano

Dettagli

Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi Via Astico, 1 36066 Sandrigo (VI)

Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi Via Astico, 1 36066 Sandrigo (VI) PROGETTO DEFINITIVO n. 13010308 PROVINCIA DI VICENZA COMUNE DI SANDRIGO Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi Via Astico, 1 36066 Sandrigo (VI) Partnership Ambientale PROGETTO DEFINITIVO

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 34/7 DEL 2.9.2014

DELIBERAZIONE N. 34/7 DEL 2.9.2014 Oggetto: Procedura di verifica, ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della Delib.G.R. n. 34/33 del 7 agosto 2012 relativa al progetto Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali pericolosi

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA Approvato con deliberazione C.C. n. 7 del 15.02.2007 Art. 1 (Oggetto del regolamento) 1. Il presente regolamento ha per oggetto

Dettagli

Questionario Incendio. PARTE I Generalità. PARTE II Somme assicurate (in euro)

Questionario Incendio. PARTE I Generalità. PARTE II Somme assicurate (in euro) Questionario Incendio La Società si impegna a fare uso riservato di queste notizie ed informazioni. E importante rispondere in modo completo per consentire alla Società una valutazione corretta del rischio.

Dettagli

ALLEGATO TECNICO CONDIZIONI DA RISPETTARE NELLA CONDUZIONE DELL IMPIANTO DI TRATTAMENTO E STOCCAGGIO RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI

ALLEGATO TECNICO CONDIZIONI DA RISPETTARE NELLA CONDUZIONE DELL IMPIANTO DI TRATTAMENTO E STOCCAGGIO RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI ALLEGATO TECNICO CONDIZIONI DA RISPETTARE NELLA CONDUZIONE DELL IMPIANTO DI TRATTAMENTO E STOCCAGGIO RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI Gestore: Fratelli Lupoli srl P.IVA e C.F.: 01231150598 Sede Legale

Dettagli

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Il Sistema Evolution Modì è la nuova soluzione per la realizzazione di vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane,

Dettagli

Città Metropolitana di Genova PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE

Città Metropolitana di Genova PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE Città Metropolitana di Genova PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N. 0000821 / 2015 Atto N. 69 OGGETTO: MODIFICA NON SOSTANZIALE

Dettagli

Allegato alla Delibera Di C. C. n. 41del 23/12/2008 REGOLAMENTO D USO DELLE PIAZZOLE ECOLOGICHE

Allegato alla Delibera Di C. C. n. 41del 23/12/2008 REGOLAMENTO D USO DELLE PIAZZOLE ECOLOGICHE Allegato alla Delibera Di C. C. n. 41del 23/12/2008 REGOLAMENTO D USO DELLE PIAZZOLE ECOLOGICHE Art. n.1 Definizione e Campo di Applicazione. Le piazzole ecologiche o ecopiazzole sono aree attrezzate destinate

Dettagli

EREDI SANTAROSA BRUNO s.n.c. Viale dell industria n.11 37038 SOAVE (VR) IMPIANTO DI RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI NON PERICOLOSI.

EREDI SANTAROSA BRUNO s.n.c. Viale dell industria n.11 37038 SOAVE (VR) IMPIANTO DI RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI NON PERICOLOSI. Programma di controllo Relazione non tecnica EREDI SANTAROSA BRUNO s.n.c. Viale dell industria n.11 37038 SOAVE (VR) IMPIANTO DI RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI NON PERICOLOSI II semestre 2014 Responsabile

Dettagli

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Dal 01/01/15, come previsto dal Piano di Azione Nazionale sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, diventeranno obbligatorie le norme relative al Deposito

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ATTO DI NOTORIETA

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ATTO DI NOTORIETA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ATTO DI NOTORIETA Il sottoscritto, nato a il residente a in, in qualità di tecnico abilitato incaricato dalla ditta, consapevole che, ai sensi dell art. 767 del DPR n. 445 del

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE E L'UTILIZZO DELL ISOLA ECOLOGICA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE E L'UTILIZZO DELL ISOLA ECOLOGICA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE E L'UTILIZZO DELL ISOLA ECOLOGICA Art. 1 - Oggetto del regolamento 1.1 Il presente regolamento ha per oggetto la disciplina della gestione e dell'utilizzo dell'area opportunamente

Dettagli

ELENCO CODICI RIFIUTI AUTORIZZATI

ELENCO CODICI RIFIUTI AUTORIZZATI C.E.R. DESCRIZIONE RIFIUTO ELENCO CODICI RIFIUTI AUTORIZZATI 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose 02 01 09 rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08 02 02 04 fanghi

Dettagli

TUTELA ED UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE IN AMBITO PRODUTTIVO : GESTIONE DI UN REFLUO INDUSTRIALE Verona, 22 Ottobre 2009 Relatore: dott.ssa Bacuzzi Lorena ... CHI SIAMO opera nel settore della depurazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DELL ECOCENTRO

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DELL ECOCENTRO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DELL ECOCENTRO Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 13.03.2003 con deliberazione n 9 2 CAPITOLO 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Art. 1 - Obiettivi

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Sicurezza degli Impianti Industriali Valutazione dei rischi e della sicurezza di una Isola ecologica interrata

Sicurezza degli Impianti Industriali Valutazione dei rischi e della sicurezza di una Isola ecologica interrata Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Sicurezza degli Impianti Industriali Valutazione dei rischi e della sicurezza di una Isola ecologica interrata Relatore Laureando Prof. Lorenzo

Dettagli

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il concetto di gestione dei rifiuti Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero

Dettagli

IDEALSERVICE SCREENING. Percorso di selezione del rifiuto

IDEALSERVICE SCREENING. Percorso di selezione del rifiuto IDEALSERVICE PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE PER IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI SCREENING Percorso di selezione del rifiuto Planimetria dell impianto di selezione e

Dettagli

ALLEGATO 2 PG 05.01 Gestione del servizio pubblico di raccolta

ALLEGATO 2 PG 05.01 Gestione del servizio pubblico di raccolta ALLEGATO 2 PG 05.01 SCOPO La presente procedura ha lo scopo di definire le modalità operative per la gestione dei servizi di raccolta pubblica pianificati da Fiemme Servizi SpA con riferimento alle singole

Dettagli

Ecco la nostra mano per un trattamento da professionista.

Ecco la nostra mano per un trattamento da professionista. Ecco la nostra mano per un trattamento da professionista. Trattamento gratuito perché già pagato con l ecocontributo, sicuro perché a norma di legge e in più rispettoso dell ambiente. 2 Ecolamp ti dà una

Dettagli

Metodologia sulle analisi merceologiche

Metodologia sulle analisi merceologiche Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli Venezia Giulia ARPA FVG S.O.C. Settore Tecnico Scientifica Metodologia sulle analisi merceologiche dicembre 2013 RELAZIONE PREDISPOSTA A CURA

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

COMUNE DI MARRUBIU Provincia di ORISTANO Piazza Roma, 5-09094 MARRUBIU (OR) REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ECOCENTRO COMUNALE

COMUNE DI MARRUBIU Provincia di ORISTANO Piazza Roma, 5-09094 MARRUBIU (OR) REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ECOCENTRO COMUNALE COMUNE DI MARRUBIU Provincia di ORISTANO Piazza Roma, 5-09094 MARRUBIU (OR) REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ECOCENTRO COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 17 del 13/05/2008 1. FINALITA DELLA STAZIONE

Dettagli

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE:

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE: SMALTIMENTO RIFIUTI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI La ditta propone, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, la fornitura di adeguati contenitori a norma di legge

Dettagli

PROVINCIA DI VERONA SETTORE ECOLOGIA Servizio Gestione Rifiuti U.O. Rifiuti Speciali

PROVINCIA DI VERONA SETTORE ECOLOGIA Servizio Gestione Rifiuti U.O. Rifiuti Speciali Oggetto: Rinnovo dell autorizzazione all esercizio dell impianto di recupero di proprietà della Ditta Benassuti Rottami S.a.s., sito in Località Pigno del Comune di Sommacampagna (Vr) e contestuale presa

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TD30U ATTIVITÀ 37.10.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI

STUDIO DI SETTORE TD30U ATTIVITÀ 37.10.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI STUDIO DI SETTORE TD30U ATTIVITÀ 37.10.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI MATERIALE PLASTICO PER

Dettagli

R E G I O N E P U G L I A

R E G I O N E P U G L I A - Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 (sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); - Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36; - Visto il decreto ministeriale 5 febbraio

Dettagli

Eco-Recuperi srl. Giugno 2015 rev02

Eco-Recuperi srl. Giugno 2015 rev02 LINEE GUIDA GESTIONE e ANALISI DELLE CARTUCCE TONER ESAUSTE Le linee guida di seguito proposte rappresentano una breve analisi dell attuale normativa vigente nel campo della gestione dei rifiuti applicata

Dettagli

provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE

provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE OGGETTO: DPR N. 59/2013 - AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DELLA DITTA ROTT-FERR SRL IMPIANTO

Dettagli

IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO

IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO Documento di sensibilizzazione e di informazione del personale di cantiere sulle problematiche ambientali in fase di costruzione A

Dettagli

Documento scaricato da www.gestione-rifiuti.it

Documento scaricato da www.gestione-rifiuti.it DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 dicembre 2003, n. 48-11386 Modifica della scheda di rilevamento dei dati di produzione dei rifiuti urbani di cui alla D.G.R. 17-2876 del 2 maggio 2001 (B.U. n. 5

Dettagli

COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa

COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA COMUNALE SITO NEL COMUNE DI PONTEDERA ZONA INDUSTRIALE LA BIANCA VIA DON MEI Art. 1 Definizione centro raccolta

Dettagli

Isola Ecologica FILICHITO

Isola Ecologica FILICHITO COMUNE DI CASALNUOVO DI NAPOLI - Provincia di Napoli - Isola Ecologica FILICHITO - Regolamento di Gestione - 1 ART. 1) - OGGETTO Il presente Regolamento disciplina l organizzazione e la gestione dell Isola

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE. Gli obblighi dei Produttori I Sistemi Collettivi L iscrizione al Registro AEE

APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE. Gli obblighi dei Produttori I Sistemi Collettivi L iscrizione al Registro AEE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE Gli obblighi dei Produttori I Sistemi Collettivi L iscrizione al Registro AEE D. Lgs. 151/2005 Normativa RAEE D. Lgs. 152/2006 Testo Unico Ambientale NORMATIVA

Dettagli

Esperienze di gestione RAEE sulla base del rapporto costi/benefici

Esperienze di gestione RAEE sulla base del rapporto costi/benefici Esperienze di gestione RAEE sulla base del rapporto costi/benefici -Esempio di classificazione delle apparecchiature da smaltire - Esempio di organizzazione del servizio di smaltimento - Costi del servizio

Dettagli

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda)

ALLEGATO TECNICO S 1. Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) ALLEGATO TECNICO S 1 Reflui scaricati tramite il terminale n totale di scarichi n (come da elaborato grafico allegato alla domanda) Coordinate geografiche Gauss Boaga 2 (in metri) del punt di recapito

Dettagli

33010 CASSACCO (UD) Piazza A. Noacco, 1 Tel. 0432 852811 Fax. 0432 853412 Cod. Fiscale 80007390307 Partita IVA 01010880308

33010 CASSACCO (UD) Piazza A. Noacco, 1 Tel. 0432 852811 Fax. 0432 853412 Cod. Fiscale 80007390307 Partita IVA 01010880308 COMUNE DI CASSACCO Comun di Cjassà 33010 CASSACCO (UD) Piazza A. Noacco, 1 Tel. 0432 852811 Fax. 0432 853412 Cod. Fiscale 80007390307 Partita IVA 01010880308 Regolamento per la gestione dei centri di raccolta

Dettagli

ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE

ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE Fornitura ed installazione delle apparecchiature elettromeccaniche delle stazioni di trasferimento dei rifiuti urbani ubicate nei comuni di La Thuile e Villeneuve 1 FASE

Dettagli

Impianti RAEE: quali autorizzazioni e quali adempimenti? Edoardo Saronni NICA Srl

Impianti RAEE: quali autorizzazioni e quali adempimenti? Edoardo Saronni NICA Srl Impianti RAEE: quali autorizzazioni e quali adempimenti? Edoardo Saronni NICA Srl D.Lgs. 25 luglio 2005 n.151 Il 13 agosto 2005 è entrato in vigore il D.Lgs. 25 luglio 2005 n.151, recante nuove regole

Dettagli

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione

Dettagli

Regione Abruzzo. - Provincia di L Aquila -

Regione Abruzzo. - Provincia di L Aquila - Regione Abruzzo Comune di ROCCARASO - Provincia di L Aquila - OGGETTO: SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO AREA DA ADIBIRE A CENTRO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI AI SENSI DEL D.M. 08-04-2008 E S.M.I. -

Dettagli

Stefano Pini ASQ AMBIENTE SICUREZZA QUALITA SRL spini@mo.cna.it www.asqcna.it Via Malavolti 33/A - Modena

Stefano Pini ASQ AMBIENTE SICUREZZA QUALITA SRL spini@mo.cna.it www.asqcna.it Via Malavolti 33/A - Modena Stefano Pini ASQ AMBIENTE SICUREZZA QUALITA SRL spini@mo.cna.it www.asqcna.it Via Malavolti 33/A - Modena TIPOLOGIE DI RIFIUTI PRINCIPALMENTE GESTITE - RAEE, RIFIUTI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

Dettagli

COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A.

COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A. COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO SALES S.p.A. RELAZIONE TECNICA SU EMISSIONI LOCALIZZATE E DIFFUSE NONCHE MODALITA E CRITERI DI BAGNATURA ORDINARIA E STRAORDINARIA DI CUMULI, PIAZZALI E STRADE

Dettagli

Al servizio dell ambiente, al vostro servizio.

Al servizio dell ambiente, al vostro servizio. Al servizio dell ambiente, al vostro servizio. Tutte le risposte che cercate, in un unico Partner Da 50 anni operiamo al fianco di Aziende, Enti e Comuni, fornendo servizi di recupero e trattamento di

Dettagli