Dott. Simone Splendiani

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Dott. Simone Splendiani"

Transcript

1 Dott. Simone Splendiani Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (Di.S.A.G.) simone.splendiani@uniurb.it Marketing e Management del Turismo, T. Pencarelli (a cura di), cap. 9

2 Evoluzione storica della legislazione turistica La Prima Legge Quadro del 1983 La Seconda Legge Quadro del 2001 e la riforma del Titolo V della Costituzione La Pubblica Amministrazione e il turismo La tutela del consumatore/turista Protezione della Privacy Contratto di viaggio Le Agenzie di Viaggio

3 1. Fino agli anni Cinquanta: il controllo 2. Anni Settanta: le responsabilità 3. Anni Ottanta: il sistema 4. Oggi: le autonomie 3

4 Il turismo costituiva un interesse per pochi La normativa puntava sul controllo dei viaggiatori e sulle imprese che organizzavano i loro spostamenti Approccio tipico di un regime autoritario 4

5 Testo Unico di Pubblica Sicurezza (Regio decreto 18 giugno 1931, n.773) Non regolamenta specificatamente il settore turistico ma disciplina le autorizzazioni di PS per lo svolgimento di numerose attività commerciali, anche strutture ricettive La Legge 135/2001 inserisce molte semplificazioni, ma gran parte dei controlli è ancora in vigore 5

6 Legge 23 novembre 1936, n Vincoli e regole all attività di produzione e vendita dei servizi turistici che ancora esistono Obbligo per le agenzie di viaggio di autorizzazione, direttore tecnico abilitato e di operare in condizioni regolamentate Divisione delle AdV in 3 categorie: Categoria A, autorizzate a svolgere tutte le operazioni tipiche; Categoria B, uffici turistici che operavano sul piano locale; Categoria C, uffici di navigazione autorizzati a vendere biglietteria 6

7 Obiettivo: regolamentare i diritti e i doveri degli operatori di un settore in crescita Convenzione internazionale relativa ai contratti di viaggio (Legge 27 dicembre 1977, n.1084) Regola i rapporti tra viaggiatori e operatori Normativa ancora in vigore, integrata con la direttiva UE n.314 del 13 giugno

8 Legge 10 giugno 1978 n.110 Ratifica della Convenzione europea degli albergatori firmata a Parigi il 17 dicembre 1962 Introduzione nel codice civile di norme (dall art.1783 al 1786) che riguardano la responsabilità degli albergatori sulle proprietà dei clienti 8

9 Legge 17 maggio 1983 n.217 "Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica" Tappa di fondamentale importanza nel percorso della legislazione turistica in Italia. Nonostante sia stata abrogata, molti dei suoi contenuti principali sono stati all epoca acquisiti dalle legislazioni regionali e ancora mantenuti, costituendo, ancora oggi, un punto di riferimento. 9

10 Nella prima parte della legge sono contenuti alcuni principi generali che dovevano costituire il quadro entro il quale le Regioni potevano muoversi nella loro autonomia legislativa: l organizzazione locale del turismo (Art.4), articolata in ATP (Aziende di promozione turistica) e IAT (Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica), sotto il controllo delle Regioni; le strutture ricettive (Artt. 6 e 7), suddivise in categorie e con requisiti di base da rispettare su tutto il territorio nazionale; le agenzie di viaggio (Art. 9); le associazioni senza scopo di lucro (Art. 10); le professioni turistiche (Art. 11). 10

11 Art.4 Organizzazione turistica regionale Per l'espletamento delle attività di promozione e propaganda delle risorse turistiche locali, di informazione e di accoglienza, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano provvedono alla costituzione di "aziende di promozione turistica" (APT), quali organismi tecnico-operativi e strumentali muniti di autonomia amministrativa e di gestione. [ ] Le aziende provvedono, previo nulla-osta della regione, ad istituire uffici di informazione e di accoglienza turistica denominati IAT. 11

12 Art.5 L impresa turistica Sono imprese turistiche quelle che svolgono attività di gestione di strutture ricettive e annessi servizi turistici. Escluse le imprese turistiche che non offrono ospitalità (es. ristoranti). Volontariamente esclusa dalla definizione di impresa turistica, anche l agenzia viaggi e turismo, per la quale la legge quadro riservava l art. 9 12

13 Art.6 Strutture ricettive Definisce le varie tipologie di strutture ricettive descrivendo quelle che erano le più consolidate al momento della emanazione della normativa e lasciando, contemporaneamente, la possibilità alle regioni di individuare e disciplinare altre strutture destinate alla ricettività turistica Nell individuare 12 tipi di strutture ricettive pone una prima distinzione tra strutture alberghiere (alberghi, motel, villaggi - alberghi, residenze turistico-alberghiere) e strutture ricettive extralberghiere (esercizi di affittacamere, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, alloggi agrituristici e all aria aperta come campeggi e villaggi turistici) 13

14 Art.7 Classificazione strutture ricettive La legge individua i requisiti minimi necessari alle strutture ricettive per essere qualificate come tali, lasciando poi alle Regioni l onere di fissare i criteri per la classificazione, tenendo conto delle dimensioni e dei requisiti strutturali dei servizi offerti e della qualifica degli addetti. Le Regioni devono fissare i criteri per assegnare le stelle; attribuendo un punteggio ad ogni servizio che l albergo offre. La somma dei punteggi, derivante dall offerta di più servizi (televisione in camera, bagno per ogni camera, piscina, portiere di notte, ecc.), permette di attribuire all albergo da 1 a 5 stelle. 14

15 Art.9 Agenzie di viaggio imprese che esercitano attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni, intermediazione nei predetti servizi o anche entrambe le attività, ivi compresi i compiti di assistenza e di accoglienza ai turisti. Già il Regio Decreto 23 novembre 1936 n.2523 imponeva una rigida regolamentazione a controllo delle agenzie di viaggio, la cui attività era subordinata al rilascio di una specifica licenza che valutasse non solo l idoneità tecnica dei locali e della strumentazione, ma anche quella del titolare o di un suo direttore. In quella norma nasce la figura del direttore tecnico, tutt ora obbligatoria in ogni agenzia seppur senza compiti specifici. 15

16 Legge 135/2001 e riforma del Titolo V della Costituzione (Legge cost 18 ottobre 2001 n. 3) Il nuovo articolo 117 della Costituzione ridisegna la struttura precedente che prevedeva 19 ambiti nei quali le Regioni potevano legiferare con il limite dei rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, oltre che dell interesse nazionale e di quello delle altre Regioni. Ora la potestà legislativa delle Regioni è sottoposta a soli tre limiti: il rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali ; l esclusione da 17 materie su cui lo Stato mantiene la competenza (ad esempio difesa, legge elettorale, ecc.); le materie oggetto di legislazione concorrente, per le quali rimane il vincolo per le Regioni che legiferano di rispettare i principi fondamentali definiti dallo Stato (esempi sono la tutela e la sicurezza sul lavoro, l istruzione, ecc.). 16

17 Legge 135/2001 e riforma del Titolo V della Costituzione (Legge cost 18 ottobre 2001 n. 3) Il turismo, dunque, non essendo esplicitamente citato né tra le materie di competenza dello Stato né tra quelle in concorrenza Stato Regioni, diviene di esclusiva competenza delle Regioni. Tuttavia, essendo il quadro legislativo sul turismo assai complesso e non omogeneo, permangono diversi aspetti su cui la competenza risulta essere dello Stato o in concorrenza con le Regioni, ovvero; la disciplina delle imprese, quella fiscale e delle professioni turistiche; la tutela dei consumatori; la libertà di circolazione e di espatrio; la salute e il benessere fisico; la tutela dei beni culturali e paesaggistici; la tutela ambientale. 17

18 Dalle linee guida alle linee di armonizzazione L art.11 prevedeva che per abrogare la legge dell 83 dovessero essere emanate delle linee guida che, inizialmente, avrebbero rappresentato il quadro statale di riferimento. Tuttavia, tali disposizioni sarebbero state illegittime a seguito della riforma dell autonomia legislativa concessa alle Regioni dalla riforma costituzionale. Per uscire da tale situazione che rischiava di ingessare la legislazione, si sono sostituite alle linee guida le cosiddette linee di armonizzazione, ovvero accordi tra le Regioni sugli stessi punti che avevano costituito le linee guida. 18

19 Dalle linee guida alle linee di armonizzazione L accordo sui punti previsti avvenne solo parzialmente e nonostante ciò fu emesso un Decreto PCM (13 settembre 2002) previsto dall art.2 della legge del 2001, in cui erano riportati i pochi punti su cui si era trovato l accordo e si rinviava a successivi accordi. Il primo elemento di accordo fra le Regioni (punto a, comma 4 art.2 legge 135/2001) riguarda le terminologie omogenee e lo standard minimo dei servizi di informazione e di accoglienza ai turisti. Gli uffici di informazione e accoglienza turistica hanno denominazione unica di IAT e sono contrassegnati all esterno da tale marchio, comune su tutto il territorio nazionale. L accordo, però, non dice nulla sulle competenze degli IAT, in particolare non dice se tali uffici possono vendere servizi turistici, attività, di norma, esclusiva delle agenzie di viaggio. Il secondo punto oggetto dell accordo (punto b, comma 4 art.2 legge 135/2001) riguarda l individuazione delle tipologie di imprese turistiche operanti nel settore e delle attività di accoglienza non convenzionali. Vengono individuate 6 tipologie: 19

20 Punti rinviati a successivi accordi c) i criteri e le modalita' dell'esercizio su tutto il territorio nazionale delle imprese turistiche per le quali si ravvisa la necessita' di standard omogenei ed uniformi; d) gli standard minimi di qualita' delle camere di albergo e delle unita' abitative delle residenze turistico-alberghiere e delle strutture ricettive in generale; e) gli standard minimi di qualita' dei servizi offerti dalle imprese turistiche cui riferire i criteri relativi alla classificazione delle strutture ricettive; f) per le agenzie di viaggio, le organizzazioni e le associazioni che svolgono attivita' similare, il livello minimo e massimo da applicare ad eventuali cauzioni, anche in relazione ad analoghi standard utilizzati nei Paesi dell'unione europea; g) i requisiti e le modalita' di esercizio su tutto il territorio nazionale delle professioni turistiche per le quali si ravvisa la necessita' di profili omogenei ed uniformi, con particolare riferimento alle nuove professionalita' emergenti nel settore; h) i requisiti e gli standard minimi delle attivita' ricettive gestite senza scopo di lucro; i) i requisiti e gli standard minimi delle attivita' di accoglienza non convenzionale; j) i criteri direttivi di gestione dei beni demaniali e delle loro pertinenze concessi per attivita' turistico-ricreative, di determinazione, riscossione e ripartizione dei relativi canoni, nonche' di durata delle concessioni, al fine di garantire termini e condizioni idonei per l'esercizio e lo sviluppo delle attivita' imprenditoriali, assicurando comunque l'invarianza di gettito per lo Stato; k) gli standard minimi di qualita' dei servizi forniti dalle imprese che operano nel settore del turismo nautico; l) i criteri uniformi per l'espletamento degli esami di abilitazione all'esercizio delle professioni turistiche. 20

21 C) i criteri e le modalita' dell'esercizio su tutto il territorio nazionale delle imprese turistiche per le quali si ravvisa la necessita' di standard omogenei ed uniformi D.P.C.M. 21 ottobre 2008 Definizione delle tipologie dei servizi forniti dalle imprese turistiche nell ambito dell armonizzazione della classificazione alberghiera 21

22 Capo I Principi, competenze e strutture Art.5 Sistemi Turistici Locali 1) contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. 2) Gli enti locali o soggetti privati, singoli o associati, promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell'offerta turistica, nonche' con i soggetti pubblici e privati interessati. 22

23 Capo I Principi, competenze e strutture Art.5 Sistemi Turistici Locali 3) Le regioni provvedono a riconoscere i sistemi turistici locali di cui al presente articolo. 4) Le Regioni definiscono le modalita' e la misura del finanziamento dei progetti di sviluppo dei sistemi turistici locali, predisposti da soggetti pubblici o privati, in forma singola o associata, che perseguono, in particolare, le seguenti finalita : 1) sostenere attivita' e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche, anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione; 2) attuare interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione dell'offerta turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle localita' ad alta intensita' di insediamenti turistico-ricettivi; 3) sostenere l'innovazione tecnologica degli uffici di informazione e di accoglienza ai turisti, con particolare riguardo alla promozione degli standard dei servizi al turista, di cui all'articolo 2, comma 4, lettera a); 4) sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorita' per gli adeguamenti dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualita', di certificazione ecologica e di qualita', e di club di prodotto, nonche' alla tutela dell'immagine del prodotto turistico locale; 5) promuovere il marketing telematico dei progetti turistici tipici, per l'ottimizzazione della relativa commercializzazione in Italia e all'estero. 5) Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, nell'ambito delle disponibilita' assegnate dalla legge finanziaria al Fondo unico per gli incentivi alle imprese, provvede agli interventi di cofinanziamento a favore dei sistemi turistici locali per i progetti di sviluppo che prestino ambiti interregionali o sovraregionali. 23

24 Capo II Imprese e professioni turistiche Art.7 Imprese turistiche e attività professionali Sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l'intermediazione e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali, concorrenti alla formazione dell'offerta turistica. Definizione più ampia di quella dell 83 Comprende anche le agenzie di viaggio Volontà di equipararla a quella industriale, con la conseguente possibilità (comma 4) di poter accedere a tutte le agevolazioni, contributi, sovvenzioni, incentivi, benefici previsti per l industria, cosa di estrema importanza per lo sviluppo del settore turistico. Per la classificazione l art. rimanda alle linee di armonizzazione 24

25 Ministero del turismo (Maggio 2009) coordinamento della politica nazionale di promozione del turismo e dell'immagine dell'italia all'estero; norme e principi generali per la disciplina del turismo mediante la individuazione dei «livelli essenziali delle prestazioni» relativi ai diritti degli utenti nel settore turistico (facendo salve le norme costituzionali) fissazione, d'intesa con il competente Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, delle «norme generali» in materia di «istruzione turistica» e dei cosiddetti «livelli essenziali delle prestazioni» che le Università, le Istituzioni di livello universitario, nonché gli istituti professionali devono assicurare agli studenti affinché i titoli che rilasciano alla fine dei corsi (da istituire) siano in linea con le esigenze del mercato; 25

26 La Conferenza Stato-Regioni Sede della negoziazione politica tra amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali Il turismo è una delle materie oggetto della negoziazione 26

27 Art. 2 Statuto, comma 1: «L Agenzia provvede alla promozione turistica internazionale dell Italia e delle sue realtà regionali, conformando la propria attività ai principi di efficienza, efficacia e di economicità» «orientare l offerta turistica nella scelta dei mercati, sia tradizionali che emergenti, attraverso l elaborazione del Piano Nazionale promozionale triennale e dei relativi piani esecutivi annuali, da sottoporre all approvazione del Ministero vigilante, sentita, per i soli Piani triennali, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano» 27

28 Competenze (DPR 207/2006, art.2) Comma1: a) Cura la promozione all estero dell immagine turistica unitaria italiana [ ] nonché la promozione integrata delle risorse turistiche delle Regioni; b) Realizza le strategie promozionali a livello nazionale e internazionale e di informazione all estero e di sostegno alla commercializzazione dei prodotti turistici italiani [ ]; c) Svolge attività di consulenza e assistenza per lo Stato, per le Regioni e per altri organismi pubblici in materia di promozione di prodotti turistici [ ]; d) Organizza servizi di consulenza, assistenza e collaborazione in favore di soggetti pubblici e privati [ ] per promuovere e sviluppare processi indirizzati ad armonizzare i servizi di accoglienza e di informazione ai turisti [ ]; e) Attua forme di collaborazione con gli uffici della rete diplomatico-consolare del Ministero degli affari esteri. 28

29 Competenze (DPR 207/2006, art.2) Comma2: Per lo svolgimento delle funzioni di cui al comma 1, l Agenzia elabora il Piano nazionale promozionale triennale e i relativi piani esecutivi annuali 29

30 Capo II, articoli da 82 a 100. Limiti di applicazione: pacchetto turistico: Art.82: Le disposizioni del presente decreto si applicano ai pacchetti turistici definiti dall art.84, venduti od offerti in vendita nel territorio nazionale dall organizzatore o dal venditore, di cui agli articoli 83. Art.84: i viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto compreso, risultanti dalla prefissata combinazione di almeno due degli elementi di seguito indicati, venduti od offerti in vendita ad un prezzo forfetario, e di durata superiore alle 24 ore ovvero comprendente almeno una notte: Trasporto, alloggio, servizi turistici non accessori al trasporto o all alloggio di cui all art.86, lettere i) e o), che costituiscano parte significativa del pacchetto turistico. 30

31 Responsabilità venditore. Art.22 legge 1084 del 1977: l intermediario risponde di qualsiasi inosservanza che commette nell adempimento dei suoi obblighi, l inosservanza venendo stabilita considerando i doveri che competono ad un intermediario di viaggi diligente. Il decreto 206 prevede uno stretto legame fra le responsabilità dell organizzatore di viaggi e del venditore (sempre nel caso dei pacchetti turistici e non dei servizi isolati), pur riconoscendo le loro differenze. Per tutti i viaggi venduti esiste una responsabilità sussidiaria del venditore che rappresenta l interlocutore privilegiato del consumatore 31

32 Responsabilità venditore. Art. 83 decreto 206: Ai fini del presente decreto, consumatore è l acquirente, il cessionario di un pacchetto turistico o qualunque persona anche da nominare, purché soddisfi a tutte le condizioni richieste per la fruizione del servizio, per conto della quale il contraente principale si impegna ad acquistare senza remunerazione un pacchetto turistico. 32

33 Contenuto del contratto e caparra (art. 86) Art. 86 decreto 206 fissa contenuto in modo chiaro. Il 25% del prezzo va versato in anticipo e funge da caparra confirmatoria, quindi se il cliente rinuncia alla partenza la perde. Se però il viaggio viene annulla per colpa dell organizzatore ci sono 2 eventualità: L operatore rende il doppio dell anticipo; Il consumatore chiede un risarcimento dei danni. Annullamento senza penali: Per forza maggiore; Per mancanza del numero minimo dei partecipanti (sul contratto deve essere indicato entro quando notificare l annullamento). 33

34 Informazione del consumatore (art. 87) Obbligo per l operatore di informare il consumatore su tutto:documenti e certificati; dati sull itinerario; orari di partenza e dati alberghi; possibilità di sottoscrivere un assicurazione sulla mancata partenza o sul rimpatrio per malattia. TUTTI I DISGUIDI COLLEGATI CON LA MANCANZA DI QUESTE INFORMAZIONI SONO IMPUTABILI ALL OPERATORE 34

35 Impossibilità del consumatore a partire (art. 89) Via d uscita nel caso il viaggiatore non abbia stipulato assicurazione: Il consumatore può sostituire a sé un terzo che soddisfi tutte le condizioni per la fruizione del servizio, nei rapporti derivanti dal contratto, ove comunichi per iscritto all organizzatore o al venditore, entro e non oltre quattro giorni lavorativi prima della partenza, di trovarsi nell impossibilità di usufruire del pacchetto turistico e le generalità del cessionario. 35

36 Modifica del prezzo (art. 90) Solo se prevista dal contratto; L aumento del prezzo deve essere causato dai motivi espressamente previsti dall articolo 90: Variazione costi del trasporto, del carburante, dei diritti e tasse di atterraggio, sbarco ecc., del tasso di cambio. Se l aumento è di più del 10%, anche con giuste motivazioni, il consumatore ha diritto di recedere e riavere la somma versata. La variazione va fatta prima dei 20 giorni dalla partenza. 36

37 Annullamento del viaggio per causa dell operatore risarcimento del danno: Tranne che se annullato per mancato raggiungimento del minimo dei partecipanti; Il viaggio è stato annullato per cause di forza maggiore. È escluso l OVERBOOKING. In tal caso il risarcimento dei danni è inevitabile. 37

38 Risarcimento del danno Patrimoniale: può essere espresso in termini esatti e corrisponde alla eventuale maggior spesa che il turista ha sostenuto per il servizio che era inizialmente previsto; Non patrimoniale: si aggiunge a quello patrimoniale ed è valutato in via equitativa dal giudice. 38

39 Dott. Simone Splendiani Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (Di.S.A.G.) simone.splendiani@uniurb.it Marketing e Management del Turismo, T. Pencarelli (a cura di), cap. 9

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO Quali sono le autorità che possono produrre norme relative al turismo? 1) Stato; 2) Regioni; 3) Enti locali; 4) Diritto internazionale; 5) Unione europea. Art. 117

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 30/2016 2 I N D I C E

Deliberazione legislativa n. 30/2016 2 I N D I C E Deliberazione legislativa n. 30/2016 2 I N D I C E Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Finalità Definizione ed ambito d'intervento Attività Iscrizione al Registro

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI LOMBARDA DELLA VALLETTA Provincia di Lecco. Regolamento del Gruppo Intercomunale di Volontari di Protezione Civile della Valletta

UNIONE DEI COMUNI LOMBARDA DELLA VALLETTA Provincia di Lecco. Regolamento del Gruppo Intercomunale di Volontari di Protezione Civile della Valletta UNIONE DEI COMUNI LOMBARDA DELLA VALLETTA Provincia di Lecco Regolamento del Gruppo Intercomunale di Volontari di Protezione Civile della Valletta APPROVATO CON DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA DELL UNIONE

Dettagli

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42. Allegato 1 Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 Art.42. Reti di imprese 1. (soppresso dalla legge di conversione) 2. Alle imprese

Dettagli

Consiglio Regionale della Toscana

Consiglio Regionale della Toscana Consiglio Regionale della Toscana PROPOSTA DI LEGGE n. 35 Istituzione del Servizio civile regionale D iniziativa della Giunta Regionale Agosto 2005 1 Allegato A Istituzione del servizio civile regionale

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2832 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Modifiche

Dettagli

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale Scuola di Dottorato Il Codice dell Amministrazione Digitale: le origini Alberto Leoni Università IUAV di Venezia a.leoni1@stud.iuav.it 1. I Fondamenti Normativi: Scaletta di Intervento La Direttiva Europea

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo QUARTA UNITA DIDATTICA

Università degli Studi di Bergamo QUARTA UNITA DIDATTICA Università degli Studi di Bergamo QUARTA UNITA DIDATTICA L esercizio dei servizi di investimento: riserva di attività e regole generali di comportamento dei soggetti abilitati 1 Riserva di attività (art.

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Contratto di Apprendistato: nuova disciplina

Contratto di Apprendistato: nuova disciplina Contratto di Apprendistato: nuova disciplina Contratto di apprendistato: nuova disciplina Il 25 giugno 2015 è entrato in vigore uno dei decreti attuativi del c.d. Jobs Act (D.Lgs. 81/2015, di seguito Decreto

Dettagli

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

REGOLAMENTO GESTIONE CONTABILE

REGOLAMENTO GESTIONE CONTABILE AUTORITA D AMBITO N. 5 ASTIGIANO MONFERRATO Sede c/o Provincia di Asti - Uffici in Via Antica Zecca n 3-14100 ASTI Tel. 0141/351442 - Fax 0141/592263 E-mail ambito5.ato5@reteunitaria.piemonte.it www.ato5asti.it

Dettagli

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6 Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Pagina 1 di 6 ART. 1 È costituito presso la sede municipale il GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA IL DIRETTORE GENERALE VISTO il Regolamento (CE) N. 765/2008 del

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Comitato di Coordinamento

Comitato di Coordinamento Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa

Dettagli

Art. 1 Finalità. Art. 2 Modifiche all art. 5 della L.R. 1/1998

Art. 1 Finalità. Art. 2 Modifiche all art. 5 della L.R. 1/1998 LEGGE REGIONALE 12 DICEMBRE 2003, n. 24 Modifiche ed integrazioni alla L.R. 12 gennaio 1998, n. 1 recante: Nuova normativa sulla disciplina delle agenzie di viaggi e turismo e della professione di direttore

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA IL DIRETTORE GENERALE VISTO il Regolamento (CE) N. 765/2008 del

Dettagli

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006

Dettagli

ARTICOLO 100, DPR 917/1986

ARTICOLO 100, DPR 917/1986 ARTICOLO 100, DPR 917/1986 Titolo del provvedimento: Testo unico delle imposte sui redditi. art. 100 Titolo: Oneri di utilità sociale. Testo: in vigore dal 15/05/2005 modificato da: DL del 14/03/2005 n.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO Emanato con D.R. n. 12096 del 5.6.2012 Pubblicato all Albo Ufficiale dell Ateneo l 8 giugno 2012 In

Dettagli

Programmazione annuale di Diritto e Legislazione turistica Classe 4^ Indirizzo Turismo (n. 3 ore settimanali) Sezione Tecnica

Programmazione annuale di Diritto e Legislazione turistica Classe 4^ Indirizzo Turismo (n. 3 ore settimanali) Sezione Tecnica Programmazione annuale di Diritto e Legislazione turistica Classe 4^ Indirizzo Turismo (n. 3 ore settimanali) Sezione Tecnica Modulo 1: I principali contratti e le altre fonti dell obbligazione Individuare

Dettagli

COMUNE DI PARMA Settore Attività Economiche e Promozione del territorio REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL'IMPOSTA DI SOGGIORNO

COMUNE DI PARMA Settore Attività Economiche e Promozione del territorio REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL'IMPOSTA DI SOGGIORNO COMUNE DI PARMA Settore Attività Economiche e Promozione del territorio REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL'IMPOSTA DI SOGGIORNO INDICE Capo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Principi e Criteri

Dettagli

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati 15 Febbraio 2013, ore 12:22 La circolare n. 5 di Assonime Consorzi per l internazionalizzazione: le regole per IVA e imposte dirette Il D.L. n. 83/2012 ha istituito la figura dei consorzi per l internazionalizzazione,

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto

Dettagli

COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA

COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DEI LOCALI PRESSO IL CENTRO CULTURALE COMUNALE sito in Via PONTE CAPO (Palazzo Ex Scuola Media) Approvato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI TORBOLE CASAGLIA PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione consiliare n. 11 del 23-02-2007 SOMMARIO ART. 1 - Costituzione e denominazione

Dettagli

CITTA' di TERMINI IMERESE

CITTA' di TERMINI IMERESE CITTA' di TERMINI IMERESE Secondo Settore: Territorio, Ambiente e Attività Produttive S.U.A.P. CARTA DELLA QUALITA DEI SERVIZI Sportello unificato per la ricettivita turistica: ESERCIZI DI AFFITTACAMERE

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione

Dettagli

5 per mille al volontariato 2007

5 per mille al volontariato 2007 Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione

Dettagli

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE (A) Regime fiscale applicabile agli iscritti a partire dal 1 gennaio 2007ed ai contributi versati dal 1 gennaio 2007dai lavoratori già iscritti 1. I Contributi 1.1 Il regime

Dettagli

Aziende di promozione turistica dovevano individuare gli ambiti territoriali turisticamente rilevanti.

Aziende di promozione turistica dovevano individuare gli ambiti territoriali turisticamente rilevanti. Promozione, informazione e accoglienza turistica = compiti amministrativi in materie in cui per le Regioni speciali la competenza legislativa è primaria o esclusiva e per le Regioni ordinarie è ora di

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Sistema statistico regionale e Ufficio statistico della Regione Puglia. Art. 1 Finalità.

Sistema statistico regionale e Ufficio statistico della Regione Puglia. Art. 1 Finalità. REGIONE PUGLIA L.R. 17 dicembre 2001, n. 34 (1). Sistema statistico regionale e Ufficio statistico della Regione Puglia. (1) Pubblicata nel B.U. Puglia 19 dicembre 2001, n. 182. Art. 1 Finalità. 1. La

Dettagli

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise Accordo Territoriale per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di IeFP di durata triennale,in regime di sussidiarietà,da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Molise,

Dettagli

Unione della Costa Orientale Provincia di Lecce REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA E GESTIONE DELLE SPONSORIZZAZIONI

Unione della Costa Orientale Provincia di Lecce REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA E GESTIONE DELLE SPONSORIZZAZIONI Unione della Costa Orientale Provincia di Lecce REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA E GESTIONE DELLE SPONSORIZZAZIONI (approvato con deliberazione del Consiglio dell Unione N 16 del 03 luglio 2003) ART. 1 Finalità

Dettagli

promulga Art. 1. (Inserimento dell'articolo 15 bis nella legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75)

promulga Art. 1. (Inserimento dell'articolo 15 bis nella legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75) Legge regionale 7 gennaio 2002, n. 1. Interventi a sostegno dei prodotti turistici di interesse regionale ed a sostegno del turismo piemontese in caso di eventi eccezionali. Modifiche ed integrazioni alla

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA IL DIRETTORE GENERALE VISTO il Regolamento (CE) N. 765/2008 del

Dettagli

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98 Regione Lazio Leggi Regionali Legge Regionale 27 novembre 2013, n. 8 Disposizioni di semplificazione relative alle strutture ricettive. Modifiche alle leggi regionali 6 agosto 2007, n. 13, concernente

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze Classificazione della spesa delle università per missioni e programmi VISTI gli articoli

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL

DELIBERAZIONE N. DEL Oggetto: Istituzione del Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione e del Sistema regionale per l individuazione, validazione e certificazione delle competenze. L Assessore del Lavoro, Formazione

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)

REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) Art. 1 (Costituzione) Il Centro Studi Interdipartimentale sulla Criminalità Informatica (CSICI) è costituito con Deliberazione

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione XXI Registro delle Imprese Roma, 29 agosto 2014, prot.

Dettagli

I Fondi Sanitari: aspetti legali

I Fondi Sanitari: aspetti legali I Fondi Sanitari: aspetti legali Roma, 30 ottobre 2015 Relatore: Avv. Giuseppe Monaciello Il quadro normativo 2 I tre pilastri della sanità In Italia, al pari della previdenza, il sistema sanitario si

Dettagli

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE CIRCOLARE A.F. N. 34 del 6 Marzo 2014 Ai gentili clienti Loro sedi ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE Premessa Il Ministero

Dettagli

Art. 1 (Inserimento dell'art. 35 bis nella legge regionale 14 luglio 1987, n. 39)

Art. 1 (Inserimento dell'art. 35 bis nella legge regionale 14 luglio 1987, n. 39) Consiglio Regionale Modifiche alla legge regionale 14 luglio 1987, n. 39 (Disciplina dell'esercizio delle attività professionali delle agenzie di viaggio e turismo e delle professioni di guida turistica,

Dettagli

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2)

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2) D.Lgs. 81/08 - Prevenzione e protezione da agenti fisici negli ambienti di lavoro. Dubbi, quesiti, prospettive 8 aprile 2009 Auditorium Cav. Mario Magnetto - Almese La problematica della gestione dei rischi

Dettagli

L. 25 FEBBRAIO 1992, N. 215 AZIONI POSITIVE PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE. (Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 marzo 1992, n. 56)

L. 25 FEBBRAIO 1992, N. 215 AZIONI POSITIVE PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE. (Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 marzo 1992, n. 56) L. 25 FEBBRAIO 1992, N. 215 AZIONI POSITIVE PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE. (Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 marzo 1992, n. 56) Art. 1. Principi generali. 1. La presente legge è diretta a promuovere l'uguaglianza

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

EDIZIONI AV. AUTORE Massimo Deiana. Valentina Corona TITOLO. Legislazione turistica della Sardegna

EDIZIONI AV. AUTORE Massimo Deiana. Valentina Corona TITOLO. Legislazione turistica della Sardegna EDIZIONI AV AUTORE Massimo Deiana MANUALI E TRATTATI Valentina Corona TITOLO Manuale di Legislazione turistica della Sardegna II a Edizione CARATTERISTICHE Pagine 360 Illustrazioni Nessuna Formato 17 x

Dettagli

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ISSM RINALDO FRANCI DI SIENA

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ISSM RINALDO FRANCI DI SIENA Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana CONVENZIONE con ISSM RINALDO FRANCI DI SIENA INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLA MOBILITÁ INTERNAZIONALE -ANNO 2013- CONVENZIONE TRA L ISSM

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI E SUSSIDI FINANZIARI

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI E SUSSIDI FINANZIARI REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI E SUSSIDI FINANZIARI ART. 1 PREMESSA 1) Il Consiglio Direttivo può concedere contributi a favore di Enti ed Associazioni pubbliche e private ove

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 7213 LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO Art.

Dettagli

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva Descrizione generale Il Programma Leonardo da Vinci si propone di collegare le politiche alle pratiche nel campo dell istruzione e formazione

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria. Via Dell Annunciata 27 20121 Milano. Codice fiscale 97475750150

ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria. Via Dell Annunciata 27 20121 Milano. Codice fiscale 97475750150 ZEROCONFINI associazione culturale umanitaria Via Dell Annunciata 27 20121 Milano Codice fiscale 97475750150 ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI DEL 31 OTTOBRE 2008 In data odierna alle ore 15.00 a seguito

Dettagli

Art. 1 (Definizione) Art. 2 (Requisiti)

Art. 1 (Definizione) Art. 2 (Requisiti) TESTO UNIFICATO AS 3236 1928-1645 Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l istituzione

Dettagli

MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO

MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO Fin dalla sua istituzione l Università Iuav di Venezia ha sviluppato le sue attività accademiche in ambito internazionale con l intento

Dettagli

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche

Dettagli

Il Volontariato di Protezione Civile nella Regione Lazio

Il Volontariato di Protezione Civile nella Regione Lazio Il Volontariato di Protezione Civile nella Regione Lazio Direzione regionale di Protezione Civile Lucrezia Casto Nella Regione Lazio il Volontariato di Protezione Civile è disciplinato da due Leggi regionali:

Dettagli

Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero

Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero (Regolamento interno SCA) 935.121.42 del 26 febbraio 2015 (Stato 1 aprile 2015) Approvato dal Consiglio federale il 18 febbraio 2015 L

Dettagli

COMUNE DI BOVEZZO REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI BOVEZZO REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI BOVEZZO REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Bovezzo Aprile 2004 COMUNE DI BOVEZZO REGOLAMENTO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE ART.1 E costituito presso la

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI 1. Domanda: Quanti progetti risultano ammessi al co finanziamento? Risposta: Al momento i progetti ammessi al co finanziamento

Dettagli

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005. LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle

Dettagli

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti Pubblica Amministrazione Turistica Aspetti generali Compiti Cenni storici Nel periodo tra le due guerre iniziò a maturare una maggiore consapevolezza del ruolo che il turismo poteva svolgere nell economia

Dettagli

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Premessa La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile, in base alla Legge

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SULLA PROPOSTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE E CON IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA

Dettagli

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,

Dettagli

APPRENDISTATO LE SCHEDE DI GI GROUP SUL JOBS ACT: RIORDINO DELLE FORME CONTRATTUALI

APPRENDISTATO LE SCHEDE DI GI GROUP SUL JOBS ACT: RIORDINO DELLE FORME CONTRATTUALI ARTT. 41 47 D.LGS 81/2015 L È UN CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO FINALIZZATO ALLA FORMAZIONE E ALLA OCCUPAZIONE DEI GIOVANI. TRE TIPOLOGIE: A) PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE, IL

Dettagli

R E G O L A M E N T O

R E G O L A M E N T O COMUNE DI VENZONE UDINE PROVINCIA DI ************************************************************************************************ R E G O L A M E N T O PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE PUBBLICA DEL TURISMO

L ORGANIZZAZIONE PUBBLICA DEL TURISMO L ORGANIZZAZIONE PUBBLICA DEL TURISMO CENNI STORICI LE ISTITUZIONI Fino ai primi anni del 900 la promozione turistica era affidata: ad enti di diritto privato operanti su tutto il territorio e dotati di

Dettagli

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza dell'8 novembre 2001;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza dell'8 novembre 2001; Decreto 28 febbraio 2002, n. 70 Servizi di telefonia per anziani Preambolo, Art.1, Art.2, Art.3, Art.4, Art.5, Art.6, Art.7, Art.8, Art.9, Art.10, Art.11, Preambolo IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE

Dettagli

Art. 1 1 Educazione sanitaria motoria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive

Art. 1 1 Educazione sanitaria motoria e sportiva e tutela sanitaria delle attività sportive LEGGE REGIONALE 30 novembre 1981, n. 66 Norme per la promozione dell educazione sanitaria motoria e sportiva e per la tutela sanitaria delle attività sportive. (B.U.R. 2 Dicembre 1981, n. 48, 1 suppl.

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli