SPORTELLO PER L ENERGIA Dipartimento Territorio, Ambiente ed Agricoltura

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1 SPORTELLO PER L ENERGIA Dipartimento Territorio, Ambiente ed Agricoltura IMPIANTI FOTOVOLTAICI NELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO LINEE GUIDA ADOTTATE DALL AUTORITA PER I SERVIZI PUBBLICI E L ENERGIA NELLA SEDUTA DEL 02/12/2010 Edizione n. 1 dicembre 2010

2 INDICE PREMESSA LA GUIDA L ENERGIA FOTOVOLTAICA I BENEFICI AMBIENTALI IMPIANTO FOTOVOLTAICO LE APPLICAZIONI I VANTAGGI I COMPONENTI PRINCIPALI DI UN IMPIANTO DOVE INSTALLARE L IMPIANTO IL CICLO DI VITA DI UN IMPIANTO I COSTI PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO I COSTI DI MANUTENZIONE IMPIANTO ISOLATO (STAND-ALONE) IMPIANTO COLLEGATO ALLA RETE (GRID-CONNECTION) LE REGOLE DEL CONTO ENERGIA LE TARIFFE BENEFICI ECONOMICI E AMBIENTALI GUIDA AGLI INTERVENTI VALIDI AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DELL INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA I SEGUENTI PARAGRAFI SARANNO UTILISSIMI ANCHE PER CAPIRE SE L IMPIANTO SARÀ SOGGETTO O MENO AD AUTORIZZAZIONE EDILIZIA; AD ECCEZIONE INFATTI DELLE ZONE A1, ZONE A2, ZONE A3 E DELLE VIE DI INTERESSE TURISTICO, L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI PARZIALMENTE O TOTALMENTE INTEGRATI, NON È SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONE EDILIZIA INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA ASSENTE INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA PARZIALE Moduli fotovoltaici installati su tetti piani e terrazze (Tipologia specifica 1) Moduli fotovoltaici installati su tetti, facciate e balaustre in maniera complanare (Tipologia specifica 2) Moduli fotovoltaici installati su elementi di arredo urbano, barriere acustiche, pensiline, pergole e tettoie in maniera complanare (Tipologia specifica 3) INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA TOTALE Moduli fotovoltaici sostitutivi di materiali di rivestimento degli edifici (Tipologia specifica 1) Moduli fotovoltaici integrati in pensiline, pergole e tettoie (Tipologia specifica 2) Moduli fotovoltaici in sostituzione di superfici trasparenti degli edifici (Tipologia specifica 3) Moduli fotovoltaici integrati in barriere acustiche (Tipologia specifica 4) Moduli fotovoltaici integrati in elementi di illuminazione (Tipologia specifica 5) Moduli fotovoltaici integrati ai frangisole (Tipologia specifica 6) Moduli fotovoltaici integrati in balaustre e parapetti (Tipologia specifica 7) Sportello per l Energia Pagina 1

3 Moduli fotovoltaici integrati nelle finestre (Tipologia specifica 8) Moduli fotovoltaici integrati nelle persiane (Tipologia specifica 9) Moduli fotovoltaici installati come rivestimento o copertura (Tipologia specifica 10) DEFINIZIONI DALLA REALIZZAZIONE DELL IMPIANTO AGLI INCENTIVI PROCEDURA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO SUPERIORE A 20KWP REGIME SPECIALE DI SCAMBIO SUL POSTO SOCIETA ENERGETICA INCENTIVI A FONDO PERDUTO DEDUCIBILITA DELLE SPESE ALIQUOTA AGEVOLATA DELL IMPOSTA SULLE IMPORTAZIONI DOCUMENTI DA PRESENTARE ALLO SPORTELLO PER L ENERGIA PER LA RICHIESTA DELL INCENTIVO AUTORIZZAZIONI PER L INSTALLAZIONE MODULISTICA RIFERIMENTI NORMATIVI BIBLIOGRAFIA Sportello per l Energia Pagina 2

4 PREMESSA Le fonti rinnovabili di energia sono uno degli strumenti individuati a livello internazionale sia per raggiungere l obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra previsti dal protocollo di Kyoto sia per ridurre la dipendenza economica dai paesi produttori di petrolio. Per promuovere la diffusione, l Unione Europea ha fissato l obiettivo, da raggiungere entro il 2010, di una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari al 22% del consumo totale. Anche la Repubblica di San Marino ha intrapreso tale percorso con l uscita della legge 7 maggio 2008 n. 72 e successivi decreti delegati e promuove sistemi di incentivazione economica ai cittadini sensibili al risparmio energetico e all utilizzo di fonti di energia rinnovabile tra cui il fotovoltaico. La diffusione e lo sviluppo sul territorio della produzione energetica da fonti rinnovabili, nonché la riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas responsabili del cambiamenti climatici, sono sicuramente due obiettivi fondamentali che il Piano Energetico Nazionale (PEN) del 2008, si propone di conseguire e allo stesso tempo rappresentano l inizio di un percorso di sensibilizzazione sociale e culturale che evidenzia la volontà della Repubblica di uniformarsi ai dettami europei sulla salvaguardia dell ambiente e della salute dei cittadini, affinché i cambiamenti climatici abbiano il minor impatto possibile nel futuro. In tale ottica, l avvio dei meccanismi d incentivazione delle tecnologie pulite, vuole dare vita ad una vera e propria rivoluzione culturale, allo scopo di favorire gli investimenti necessari per un concreto sviluppo sostenibile. 1 LA GUIDA La realizzazione di questa guida ha come obiettivo principale, quello di una sempre più crescente sensibilizzazione delle famiglie sammarinesi verso la produzione di energia elettrica in modo pulito e rinnovabile. A tale proposito si inseriscono i sistemi fotovoltaici, capaci di produrre energia elettrica senza emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti conseguenti all innalzamento dell effetto serra. La produzione di un kwh di energia elettrica da fonte solare, se confrontata con pari produzione energetica da fonti fossili, consente di evitare l emissione in atmosfera di 0,53 kg di anidride carbonica che è uno tra i principali gas responsabili dell effetto serra. È comunque vero che al momento attuale, la potenza installata complessiva degli impianti fotovoltaici su scala globale, non è sufficiente per poter assicurare un abbattimento apprezzabile delle emissioni inquinanti nell atmosfera. In seguito ad un lavoro intenso svolto già da diverse nazioni europee, anche la Repubblica di San Marino, con l introduzione della legge n.72 del 7 maggio 2008, si orienta verso una maggior diffusione dell utilizzo delle fonti rinnovabili di energia tra cui la tecnologia fotovoltaica. Allo scopo di rendere più accessibile la comprensione dell intero quadro normativo sammarinese, a un sempre più crescente numero di cittadini sensibili alla tematiche ambientali, si è pensato alla realizzazione di una guida informativa, quale agevole e completo strumento di consultazione. Sportello per l Energia Pagina 3

5 Fig. 1 Villa con moduli fotovoltaici neri integrati visivamente alla copertura dell abitazione realizzata in rame ossidato. Il cittadino che si avvicinerà alla tecnologia fotovoltaica potrà scegliere, in base alle proprie esigenze, tra i seguenti incentivi previsti: Il Conto Energia, ai sensi dell art. 39 della Legge 7 maggio 2008 n.72 e successivo D.D. 25 giugno 2009 n.92; Il fondo perduto, ai sensi dell art. 1, comma 1, lettera g) del D.D. 21 settembre 2009 n.128; La deducibilità delle spese, ai sensi dell art. 2, comma 1, lettera a) del D.D. 21 settembre 2009 n.128; Il regime speciale di scambio sul posto, ai sensi dell art. 23 del D.D. 21 settembre 2010 n.158. La richiesta di tali incentivi, corredata da tutti i documenti allegati previsti, dovrà essere fatta pervenire allo Sportello per l Energia. Per una più facile individuazione degli incentivi, in modo consono alla realizzazione di ogni specifico impianto, si è voluto suddividere la guida in cinque parti ben distinte. La prima parte (paragrafi 2-13), è caratterizzata da una sintetica sezione introduttiva sulla tecnologia fotovoltaica, nella seconda (paragrafo 14) vengono presentate le caratteristiche del sopracitato Conto Energia e le relative tariffe, nella terza (paragrafo 15-17) segue l approfondita descrizione delle differenti tipologie ai fini del riconoscimento dell integrazione architettonica e le indicazioni generali per la realizzazione, la connessione alla rete pubblica di impianti aventi potenza nominale minore e maggiore a 20kWp (chilowatt picco) e l ottenimento degli incentivi previsti dal Conto Energia. Nella quarta (paragrafi 18-22), si prosegue con una panoramica inerente alle ulteriori formule d incentivazione e nella quinta (paragrafi 23-25) si conclude l intera trattazione con le modalità e riferimenti normativi ad esse connesse. Nella speranza di aver dato al cittadino tutte le delucidazioni in merito, si rammenta che tale strumento non sostituisce in alcun modo la normativa vigente. Sportello per l Energia Pagina 4

6 2 L ENERGIA FOTOVOLTAICA Gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l energia solare in energia elettrica senza l uso di alcun combustibile. Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti su misura, secondo le reali necessità dell utente. Sono quindi diverse le motivazioni che la Repubblica di San Marino, intervenendo con le diverse forme di incentivazione finanziaria attivatesi con l uscita della legge 7 maggio 2008 n.72 e successivi decreti delegati, cerca di trasmettere al singolo cittadino al fine di ottenere un sempre più diffuso utilizzo dell energia solare, tra cui: il sole è una fonte di energia inesauribile, almeno per le nostre prospettive temporali; il sole è l unica fonte di energia esterna rispetto alle risorse disponibili sul nostro pianeta, fatta eccezione per l energia delle maree che però è incomparabilmente di minore entità ed attualmente ancora di difficile sfruttamento; l energia solare è distribuita in maniera molto più uniforme sul pianeta rispetto a tutte le altre attuali fonti energetiche; l energia solare che investe la Terra è circa volte superiore al fabbisogno energetico mondiale; l energia solare che investe in un anno una superficie di poco meno di 2 mq di suolo (Repubblica di San Marino) equivale ai consumi elettrici annuali di una famiglia media (circa kwh). 3 I BENEFICI AMBIENTALI Tra i principali obbiettivi che la Repubblica di San Marino intende perseguire con l emanazione della Legge 7 maggio n.72 e successivi decreti, rientra quello della riduzione delle emissioni di gas inquinanti e, in particolare, dei gas ad effetto serra; a tal proposito la tecnologia fotovoltaica è in grado di dare dei benefici considerevoli all ambiente. Se solo si analizza l esempio concreto di seguito riportato, ogni cittadino interessato al fotovoltaico capirebbe quanto alto risulterebbe il suo contributo all ambiente. Bisogna pertanto premettere che per produrre un chilowattora elettrico vengono bruciati mediamente l equivalente di 2,56 kwh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell aria circa 0,531 kg di anidride carbonica (fattore di emissione del mix elettrico italiano alla distribuzione). Si può quindi dire che ogni kwh prodotto dal sistema fotovoltaico evita l emissione di 0,531 kg di anidride carbonica. Questo ragionamento può essere ripetuto per tutte le tipologie di inquinanti. Se si considera a titolo puramente esemplificativo, un impianto fotovoltaico installato sul tetto di una abitazione a Domagnano con potenza di 1 kwp (con moduli orientati a Sud e aventi inclinazione del 30 ) si può venire facilmente a conoscenza dell anidride carbonica evitata in un anno moltiplicando il valore dell energia elettrica prodotta dall impianto per il fattore di emissione del mix elettrico. Di conseguenza per stimare l emissione evitata nel tempo di vita dell impianto è sufficiente moltiplicare le emissioni evitate annue per i 30 anni di vita degli impianti. Sportello per l Energia Pagina 5

7 Tab. 1 Emissioni evitate da un impianto da 1kWp nei 30 anni di vita (Domagnano) Energia elettrica generata in un anno da 1 kwp x Fattore del mix elettrico italiano = Emissioni evitate in un anno x Tempo di vita dell impianto = Emissioni evitate nel tempo di vita 1.150kWh 0,531kg CO 2 /kwh 610kg CO 2 30anni kg CO 2 Per cui, se si ipotizza una produzione media annuale, alle latitudini della Repubblica di San Marino, pari a 1150 kwh, con un impianto di potenza nominale da 1 kwp, si può dire che la quantità di anidride carbonica non emessa in un anno sia pari a 610 Kg. Se si considera il ciclo di vita previsto per la durata media di un impianto, pari a circa 30 anni, la stima complessiva a fine ciclo sarà di circa Kg di emissioni di CO2 evitate per ogni chilowatt di picco installato. Si può quindi concludere valutando come un piccolo impianto da 3 kwp, in grado di coprire totalmente il fabbisogno annuo di energia elettrica di una famiglia media sammarinese (3.200 kwh), produrrà, nell arco della sua vita efficace di circa 30 anni, quasi kwh, con un riparmio di circa 55 tonnellate di CO2. 4 IMPIANTO FOTOVOLTAICO La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente in energia elettrica l energia associata alla radiazione solare. Essa sfrutta il cosiddetto effetto fotovoltaico, basato sulle proprietà di alcuni materiali semiconduttori (il più utilizzato è il silicio, elemento molto diffuso in natura) che, opportunamente trattati, sono in grado di generare elettricità se colpiti da radiazione luminosa. Il dispositivo elementare capace di operare una conversione dell energia solare si definisce cella fotovoltaica ed è in grado di produrre una potenza di circa 1,5 Watt. Il componente base, commercialmente disponibile, è invece il modulo composto da più celle collegate ed incapsulate. Più moduli fotovoltaici, collegati in serie e in parallelo, formano le sezioni di un impianto, la cui potenza può variare da poche centinaia di Watt a milioni di Watt. La corretta esposizione all irraggiamento solare dei moduli fotovoltaici rappresenta un fattore chiave al fine di ottenere le prestazioni ottimali dell impianto in termini di producibilità di energia elettrica. Ad esempio nella Repubblica di San Marino l esposizione ottimale è verso Sud con una inclinazione di circa gradi. Nel territorio sammarinese un impianto fotovoltaico ottimamente orientato ed inclinato, installato su una struttura fissa, è capace di produrre in un anno tra e kwh di energia elettrica per ogni kwp installato. Inoltre ogni kwp installato richiede uno spazio netto di circa 8-10 mq qualora i moduli siano installati in modo complanare alle superfici di pertinenza degli edifici; occorre invece uno spazio maggiore se l impianto è installato in più file successive su strutture di supporto inclinate collocate su superfici piane. La configurazione dell impianto prevede l inserimento a valle dei moduli fotovoltaici di un inverter che trasforma la corrente continua generata dalle celle in corrente alternata direttamente utilizzabile dagli utenti. Infine il sistema è completato da una struttura di sostegno per fissare i moduli alla superficie d installazione: terreno, tetto, facciata, parete, etc. La struttura può essere fissa o mobile, in grado di seguire il sole lungo il suo percorso giornaliero durante l intero anno. Sportello per l Energia Pagina 6

8 5 LE APPLICAZIONI Le principali applicazioni dei sistemi fotovoltaici sono: Impianti con sistema di accumulo per utenze isolate alla rete; Impianti per utenze collegate alla rete in bassa tensione; Centrali di produzione di energia elettrica collegate alla rete in media o alta tensione. 6 I VANTAGGI risparmio dei combustibili fossili; estrema affidabilità poiché non esistono parti in movimento (vita utile superiore a 25 anni); costi di manutenzione ridotti al minimo; modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei moduli). 7 I COMPONENTI PRINCIPALI DI UN IMPIANTO I moduli fotovoltaici costituiscono l elemento principale dell impianto in quanto la loro esposizione alla radiazione solare determina la produzione di energia elettrica (in corrente continua). All interno del modulo ci sono le celle fotovoltaiche, generalmente costituite da sottilissime fette di silicio che, opportunamente trattate, danno luogo alla conversione diretta dell energia luminosa in energia elettrica. Sulla base delle caratteristiche della cella si parla di celle a silicio monocristallino (la cella è ricavata da un lingotto in cui gli atomi di silicio sono disposti a costituire un unico cristallo), celle a silicio policristallino (analoghe alle monocristalline, con gli atomi di silicio comunque ordinati ma a costituire molti cristalli uniti fra loro) e celle a film sottile o thin film (utilizzano materiali semiconduttori sottili depositati direttamente su materiali vari di supporto come il vetro o il metallo). Queste tre tipologie di celle, e conseguentemente i moduli da esse ricavate, si differenziano per svariate ragioni fra le quali l aspetto esteriore e l efficienza, quest ultima via decrescente passando dalla tecnologia monocristallina a quelle a film sottile. Ciò significa che a parità di potenza dell impianto fotovoltaico, lo spazio occupato da un impianto a film sottile è superiore rispetto a quello in silicio policristallino. Nondimeno gli impianti a film sottile presentano alcuni vantaggi fra i quali un aspetto più uniforme che consente in genere un migliore inserimento nel contesto esistente. I moduli fotovoltaici più diffusi sono rettangolari delle dimensioni di 1-1,5 mq, le celle sono superiormente protette da un vetro con particolari caratteristiche di resistenza e trasparenza, il peso si aggira intorno ai 15/20 kg. La potenzialità del modulo si esprime in watt di picco (Wp) il cui valore indica la quantità di energia che il modulo è in grado di produrre nell unità di tempo in condizioni standard di irraggiamento solare e temperatura che corrispondono indicativamente a quelle riscontrabili a mezzogiorno di una giornata fredda e soleggiata. Generalmente i moduli fotovoltaici per le applicazioni trattate in questa guida hanno potenze comprese fra 100 e 300 Wp. Le strutture di sostegno dei moduli sono le strutture che sorreggono i moduli e provvedono al loro orientamento, dando un inclinazione rispetto al piano orizzontale. Nella Repubblica di San Marino l inclinazione ottimale è di circa 33 /34 e l orientamento dei moduli verso sud. Le strutture possono essere in acciaio zincato a caldo o in alluminio, e vengono vincolate sulla superficie di installazione mediante degli ancoraggi o delle zavorre. Alcuni impianti fotovoltaici Sportello per l Energia Pagina 7

9 utilizzano delle strutture di sostegno che durante l arco della giornata cambiano l inclinazione e l orientamento dei moduli fotovoltaici. Questa funzione permette all impianto fotovoltaico di seguire il percorso del sole durante le ore della giornata e conseguentemente di aumentare la produzione di energia elettrica. Questo tipo di strutture, il cui movimento prende spunto da quello dei girasoli, vengono chiamate inseguitori o tracker. L inverter è un dispositivo elettronico che consente di adeguare l energia elettrica prodotta dai moduli alle esigenze delle apparecchiature elettriche e della rete, operando la conversione da corrente continua a corrente alternata con una frequenza di 50 Hz. Normalmente gli inverter incorporano dei dispositivi di protezione e interfaccia che determinano lo spegnimento dell impianto in caso di black-out o di disturbi della rete. Il sistema di controllo è un dispositivo elettronico opzionale che comunica con l inverter e con eventuali sensori accessori (misure metereologiche ed elettriche). Mediante tale apparecchiatura è possibile tenere sotto controllo il funzionamento dell impianto, registrare le misure su un PC e visualizzare alcune grandezze caratteristiche su schermi o display luminosi. Esistono anche applicazioni più sofisticate che consentono di inviare dati e l eventuale presenza di guasti via internet, , SMS. I misuratori di energia sono degli apparati che vengono installati sulle linee elettriche e misurano l energia che li attraversa, ad esempio vengono utilizzati per conteggiare l energia prodotta dall impianto e quella immessa in rete. I quadri elettrici e cavi di collegamento, interruttori ed eventuali ulteriori dispositivi di protezione sono i componenti elettrici che completano l impianto. 8 DOVE INSTALLARE L IMPIANTO Una corretta preventivazione fatta solamente a valle di un sopralluogo aiuta a valutare accuratamente le caratteristiche del sito d installazione. Il costo di un impianto infatti, può variare a seconda che l installazione avvenga a terra, su fabbricati nuovi o già esistenti, che la posa sia in sovrapposizione o integrazione della copertura, che si debbano sostenere spese per le autorizzazioni/concessioni edilizie, allacciamento alla rete, cavi che coprano grandi distanze (pannelli-inverter e inverter-quadro utente), utilizzo di attrezzature durante il montaggio (gru, impalcature). I moduli fotovoltaici possono essere collocati su tetto (sia piano che a falda), sulla facciata di un edificio o a terra. La decisione in merito alla fattibilità tecnica si basa sull esistenza nel sito d installazione dei seguenti requisiti, che dovranno essere verificati dal progettista/installatore proprio in sede al primo sopralluogo: disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli (per ogni Wp di potenza installata occorrono circa 7/8/12 mq di moduli con celle monocristalline/policristalline / thin film); corretta esposizione ed inclinazione della suddetta superficie; assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento. Le condizioni ottimali per la Repubblica di San Marino sono: esposizione SUD (accettata anche SUD-EST, SUD-OVEST, con limitata perdita di produzione); inclinazione Sportello per l Energia Pagina 8

10 9 IL CICLO DI VITA DI UN IMPIANTO La vita utile di un impianto fotovoltaico è almeno pari a 25 anni. Considerando separatamente i componenti più rilevanti si verifica che: i moduli hanno una durata di vita da 25 a 30 anni, con una diminuzione delle prestazioni energetiche inferiore al 20%. Generalmente la garanzia fornita dai produttori sul mantenimento di tali prestazioni arriva a coprire 25 anni; gli inverter, apparecchi ad elevata tecnologia, hanno una durata nel tempo abbastanza lunga, ma generalmente inferiore a quella dei moduli; il loro costo è peraltro assai contenuto; Un impianto fotovoltaico è un sistema completamente modulare, e la sostituzione di un qualsiasi componente è generalmente facile e veloce, a condizione che questa sostituzione sia prevista nella fase di progetto. 10 I COSTI PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO Il costo chiavi in mano per una installazione standard di un sistema è pari a circa euro per ogni kwp d impianto (valore indicativo da verificare a seguito di un sopralluogo e preventivo di un installatore specializzato). La maggior parte del costo è dovuta all investimento in materiali, di cui i moduli rappresentano la percentuale più alta. Per impianti di piccola taglia (fino a 20 kwp) il costo complessivo può essere stimato in via orientativa moltiplicando la potenza dell impianto per il costo a chilowatt di picco sopra indicato. 11 I COSTI DI MANUTENZIONE La manutenzione di un impianto fotovoltaico è riconducibile a quella di un impianto elettrico. Infatti i moduli, che rappresentano la parte attiva dell impianto che converte la radiazione solare in energia elettrica sono costituiti da materiali praticamente inattaccabili dagli agenti atmosferici, come è dimostrato da esperienze in campo ed in laboratorio. E consigliabile effettuare con cadenza annuale una ispezione visiva, volta a verificare l integrità del vetro che incapsula le celle fotovoltaiche costituenti il modulo. Per la parte elettrica è necessario effettuare una verifica, con cadenza annuale, dell isolamento dell impianto verso terra, della continuità elettrica dei circuiti di stringa e del corretto funzionamento dell inverter. Il costo annuo di manutenzione è in generale trascurabile, normalmente nelle analisi economiche si stima inferiore all 1% del costo d impianto, da conteggiare sull intera vita. In tale stima sono compresi gli eventuali costi di manutenzione straordinaria, dovuti alla riparazione o sostituzione di qualche componente dell impianto. Il costo di esercizio dipende dalla taglia dell impianto. 12 IMPIANTO ISOLATO (STAND-ALONE) Solitamente si ricorre a questa tipologia di impianto, nei casi in cui la rete elettrica è assente o difficilmente raggiungibile; spesso infatti, sostituiscono i gruppi elettrogeni. Sono impianti quindi, non collegati alla rete elettrica e sono costituiti dai moduli fotovoltaici, dal regolatore di carica e da un sistema di batterie che garantisce l erogazione di corrente anche nelle ore di Sportello per l Energia Pagina 9

11 minore illuminazione o di buio. La corrente generata dall impianto fotovoltaico è una corrente continua; se l utenza è costituita da apparecchiature che prevedono un alimentazione in corrente alternata è necessario anche un convertitore, l inverter. Attualmente le applicazioni più diffuse servono ad alimentare: apparecchiature per il pompaggio dell acqua (soprattutto in agricoltura); ripetitori radio, stazioni di rilevamento e trasmissione dei dati (meteorologici e sismici); apparecchi telefonici; apparecchi di refrigerazione; sistemi di illuminazione. 13 IMPIANTO COLLEGATO ALLA RETE (GRID-CONNECTION) Rientrano in questa tipologia di impianto tutti quelli stabilmente collegati alla rete. Nelle ore in cui il generatore fotovoltaico non è in grado di produrre l energia necessaria a coprire la domanda di elettricità, la rete fornisce l energia richiesta. Viceversa, se il sistema fotovoltaico produce energia elettrica in più, il surplus può essere trasferito alla rete o accumulato. Un inverter trasforma la corrente continua prodotta dal sistema fotovoltaico in corrente alternata. I sistemi connessi alla rete, ovviamente, non hanno bisogno di batterie perché la rete di distribuzione sopperisce alla fornitura di energia nei momenti di indisponibilità della radiazione solare. Gli impianti più diffusi hanno potenze tra 1,5 e 3kWp; solitamente questi impianti vengono installati sui tetti o sulle facciate degli edifici, e contribuiscono a soddisfare la domanda di energia elettrica degli utenti LE REGOLE DEL CONTO ENERGIA Le principali caratteristiche del meccanismo d incentivazione, ai fini dell ottenimento della tariffa incentivante (T.I.) sono sintetizzate nei seguenti punti: Le persone fisiche, le persone giuridiche, le società energetiche i condomini di unità abitative e/o di edifici, possono beneficiare dello strumento incentivante denominato CONTO ENERGIA ; Le persone fisiche, non in possesso del codice di operatore economico possono realizzare impianti fotovoltaici con una potenza nominale non < 1 kw e non > 20 kw; Le persone giuridiche possono realizzare impianti fotovoltaici con potenza nominale non < 1 kw e non > 500 kw; il limite di potenza nominale massimo può essere modificato dall Autorità di concerto con la Segreteria di Stato con delega ai Rapporti con l A.A.S.S. e con la Segreteria di Stato con delega all Ambiente; Gli impianti e i relativi componenti devono essere conformi alle norme tecniche richiamate nell allegato 1 del D.D. 92/2009 e devono essere realizzati con componenti di nuova costruzione o comunque non già impegnati in altri impianti; Per poter usufruire della tariffa incentivante, gli impianti devono essere collegati alla rete elettrica dell A.A.S.S.; Ogni singolo impianto dovrà essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica, non condiviso con altri impianti; Nel caso in cui l impianto incentivato venga ceduto ad un nuovo proprietario, quest ultimo diventa beneficiario del CONTO ENERGIA ; L impianto fotovoltaico che beneficia della T.I., può beneficiare esclusivamente del regime di SCAMBIO SUL POSTO. Tale incentivo non è quindi cumulabile con: Sportello per l Energia Pagina 10

12 - il contributo a fondo perduto (vedi cap. 20); - l incentivo inerente alla deducibilità della spesa (vedi cap.21); La richiesta di incentivo può essere inviata allo Sportello per l Energia solo dopo l entrata in esercizio degli impianti fotovoltaici ; Il limite massimo cumulato della potenza incentivabile è pari a 1 MW all anno. Se viene superata tale soglia, le richieste di incentivazione saranno classificate per potenza nominale dell impianto e per grado di integrazione architettonica, nel caso di richieste effettuate da Società Energetiche, esse godranno di priorità assoluta e saranno classificate per ordine cronologico di richiesta. La graduatoria che scaturisce dalla applicazione dei criteri sopra descritti fornisce la classifica dalla quale partire per incentivare gli impianti nell anno seguente. Lo Sportello per l Energia provvederà a pubblicare e aggiornare la potenza cumulata di tutti gli impianti entrati in esercizio, sul sito internet dell Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l Energia; Il limite di cui al punto precedente può essere modificato dall Autorità di concerto con la Sagreteria di Stato con delega ai Rapporti con l A.A.S.S. e con la Segreteria di Stato con delega all Ambiente; Gli impianti fotovoltaici con potenza nominale > di 20 kw possono essere insediati solo nelle seguenti zone: - Zona D, Zona D1, Zona D2 (aree produttive); Zone per i Servizi; Zone E (aree agricole, limitatamente a quelle definite dall Autorità di concerto con il C.T.S. e comunque ad esclusione delle aree incluse nel perimetro delle Riserve Naturali e delle Riserve Naturali Integrali istituite all interno delle Zone Naturalistiche Tutelate); Gli impianti fotovoltaici con potenza nominale > 20 kw, sono soggetti a nulla osta preliminare dell Autorità, sentito il parere dell A.A.S.S. ai fini dell ottenimento della connessione alla rete pubblica di distribuzione di energia elettrica e del riconoscimento delle T.I. Non è soggetta ad autorizzazione edilizia, ad esclusione degli interventi effettuati in zone urbanistiche quali Zone A1, Zone A2 e Zone A3 e nelle vie di interesse turistico, l installazione sulle coperture di: - pannelli solari fotovoltaici installati parallelamente alle coperture di edifici, fabbricati, strutture edilizie in cui sia insediata o insediabile qualsiasi funzione ed avente qualsiasi destinazione; - pannelli fotovoltaici parzialmente integrati o con integrazione architettonica come definiti rispettivamente alle lettere c) e d) del comma primo dell articolo 2 del D. D. 92/2009. Fig. 2 Schema di un utenza dotata di un impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica Sportello per l Energia Pagina 11

13 LE TARIFFE Gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio a partire dal 1 luglio 2009 hanno diritto a una tariffa incentivante articolata secondo i valori indicati nella seguente tabella: Tab. 2 Tariffe di cui all art. 6 del D.D. 92/2009 P: Potenza nominale dell impianto (kw) Impianto fotovoltaico non integrato Impianto fotovoltaico parzialmente integrato Impianto fotovoltaico con integrazione architettonica 1 P 4,5 0,36 /kwh 0,38 /kwh 0,45 /kwh 4,5 < P 20 0,34 /kwh 0,36 /kwh 0,42 /kwh P > 20 0,32 /kwh 0,34 /kwh 0,40 /kwh Gli incentivi sono erogati per un periodo di 15 anni a decorrere dalla data del provvedimento autorizzativo dello Sportello per l Energia; decorso tale termine quindicennale e per il residuo periodo di funzionamento dell impianto, l energia prodotta potrà comunque, godere del regime di scambio sul posto o di cessione dell energia prodotta (Tab.3); Le tariffe incentivanti rimangono costanti e non subiscono aggiornamenti per l intero periodo; L Autorità, di concerto con la Segreteria di Stato con delega ai Rapporti con l A.A.S.P. e con la Segreteria di Stato con delega all Ambiente, potrà ridefinire le tariffe incentivanti ogni due anni, con effetto per gli impianti che entreranno in esercizio l anno seguente; In aggiunta alla T.I., il soggetto responsabile dell impianto verrà a godere di un ulteriore vantaggio economico, utilizzando l energia prodotta per i seguenti casi: - i propri autoconsumi. Questi costituiscono di fatto un risparmio concreto in quanto consentono di non acquistare dalla rete l energia elettrica nella misura corrispondente all energia auto consumata; - lo scambio su posto con la rete pubblica. Se l energia autoprodotta è > di quella auto consumata, l utente non perderà l energia in eccesso, in quanto quest ultima verrà immessa nella rete elettrica per poter essere prelevata nei momenti deficitarii di produzione. A titolo esemplificativo la rete A.A.S.S., fungerà da batteria, quindi luogo materiale in cui poter depositare l energia prodotta in eccesso. Quest ultima costituirà un credito energetico quantificato in kwh e sarà utilizzabile entro l anno successivo. In tal caso l energia prelevata dalla rete, nella misura uguale all effettivo credito energetico, non sarà oggetto di fatturazione. Al contrario se l energia autoprodotta è < di quella consumata e l utente non dispone di un credito energetico, l energia prelevata dalla rete sarà oggetto di fatturazione. I produttori che intendano beneficiare anche del regime scambio sul posto, devono comunicarlo in fase di richiesta di connessione alla rete elettrica A.A.S.S.; Si evidenzia che una delle principali cause che possono comportare l esclusione dagli incentivi dopo l entrata in funzione dell impianto, sono il rilascio di false dichiarazioni. A tal proposito l Autorità definisce ed attua modalità per il controllo di quanto dichiarato, anche mediante verifiche sugli impianti; Le verifiche e controlli inerenti alla specifiche tecniche ed ai requisiti degli impianti possono essere effettuate dal A.A.S.S. su indicazione dello Sportello per l Energia. Sportello per l Energia Pagina 12

14 BENEFICI ECONOMICI E AMBIENTALI Allo scopo di quantificare il guadagno ottenibile con l installazione di un impianto fotovoltaico domestico, viene sviluppata nella seguente tabella una elaborazione sui risultati economici ottenibili con l incentivazione sammarinese di un impianto da 3 kwp, totalmente integrato, quindi installato sul tetto di un abitazione privata, beneficiante del regime scambio sul posto. Tab. 3 CONTO ENERGIA: previsioni di un impianto fotovoltaico tot. integrato da 3 kwp da installarsi nella Repubblica di San Marino Ciclo di vita analizzato 25 anni Abitazione privata monofase Tipologia e inclinazione copertura a falda del 27% Superficie coperta (3 kwp x 8/10 mq)=24/30mq 24/30 mq Inclinazione e orientamento pannelli 16 - Sud Autorizzazioni per l installazione dei moduli (Ufficio Urbanistica) asseverazione Potenza impiegata da rete A.A.S.S. 4.5 Kw Energia consumata/anno [kwh] kwh Energia prodotta/anno da 1 kwp, nel territorio della Repubblica di San Marino kwh Livello integrazione architettonica Tot. integrato Località Domagnano Costo medio di un impianto parz. integrato da 3 kwp ideale per famiglia tipo (escluso IVA) ,00 Energia prodotta/anno (1.150 kwh x 3 kwp)=3.450 kwh kwh Tariffa Incentivante riconosciuta dallo Sportello per l Energia per n 15 anni (integrazione arch. totale: tipologia specifica 1) 0,45 /kwh Ricavo annuo da Conto Energia (3.450 kwh/anno x 0,45 /kwh)=1.552 /anno /a 1.552,50 Risparmio annuo fornitura energia (3.200 kwh/anno x 0,14 /kwh)=448 /anno 448,00 Credito energetico (Energia prodotta/anno Energia consumata/anno) derivante dallo scambio sul posto" 250 kwh* Ricavo annuo dovuto all incentivo (1.552 /a )=2.000 /anno /a 2.000,00 Totale beneficio conseguibile nei primi 15 anni con il riconoscimento della Tariffa Incentivante (2.000 /a x 15a)= ,00 Tempo ritorno semplice dell investimento ( /2.000 /a)=7,75 anni 7/8 anni Utile conseguibile dal 9 anno al 15 anno (1.552 /a /a) x 7=14.000, ,00 Utile conseguibile dal 16 anno al 25 anno continuando con lo SCAMBIO SUL POSTO (448 x 10)= ,00 Totale beneficio al 25 anno al lordo delle spese di manutenzione (14.000, )= ,00** Spese di manutenzione tipo nei primi 25 anni (155 x 25a)=3.875, ,00 Totale beneficio al 25 anno al netto delle spese di manutenzione ( )=14.605, ,00 Emissioni annue evitate di Kg CO2 (Anidride carbonica) (3.450 kwh x 0,531 kg/kwk)=1.831 Kg Kg Emissioni evitate di Kg CO2 dopo il 25 anno (Anidride carbonica) (1.831 Kg x 25a)= Kg Kg *Se nel periodo di fatturazione il saldo risulta positivo, l energia elettrica prodotta in eccesso costituisce credito energetico da utilizzarsi entro l anno solare successivo. **Si devono detrarre da questo valore i costi annui di manutenzione dell impianto stimabili nell ordine dell 1% dell investimento iniziale. Sportello per l Energia Pagina 13

15 15 GUIDA AGLI INTERVENTI VALIDI AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DELL INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA La Guida rappresenta un completo supporto tecnico-operativo che consente ai potenziali beneficiari di individuare sia la tipologia dell'integrazione architettonica dell impianto più consona e soddisfacente ad ogni singola esigenza, sia la tariffa incentivante ad essa assegnata dalla normativa vigente (Tab. 2). I seguenti paragrafi saranno utilissimi anche per capire se l impianto sarà soggetto o meno ad autorizzazione edilizia; ad eccezione infatti delle Zone A1, Zone A2, Zone A3 e delle Vie di interesse turistico, l installazione di pannelli solari fotovoltaici parzialmente o totalmente integrati, non è soggetta ad autorizzazione edilizia Integrazione architettonica assente Rientrano nella tipologia di impianti fotovoltaici non integrati quelli i cui moduli sono collocati con modalità diverse dalle tipologie di cui agli allegati 2 e 3 del D.D.92/2009, ovvero con moduli installati: a) al suolo; b) in modo non complanare alle superfici su cui sono fissati, sia che si tratti di elementi di arredo urbano e viario incluse barriere acustiche, pensiline, pergole, tettoie, che di tetti (solo nel caso di tetti a falda) o facciate di edifici; c) ad una distanza minima da terra inferiore a 2m; d) su apposite strutture mobili che ruotando intorno ad uno o due assi, inseguono il percorso del sole allo scopo di incrementare la captazione della radiazione solare. Fig. 3 Impianto non integrato con moduli ubicati al suolo Sportello per l Energia Pagina 14

16 Integrazione architettonica parziale I moduli fotovoltaici possono essere montati su edifici o componentistica di arredo urbano, come chioschi, pensiline, barriere acustiche, ecc., senza sostituire il materiale da costruzione delle stesse strutture. Questo si intende per integrazione architettonica parziale (D.D. 92/2009, Allegato 2) Moduli fotovoltaici installati su tetti piani e terrazze (Tipologia specifica 1) Questa tipologia comprende i tetti piani (cioè i lastrici solari orizzontali non abitabili) e le terrazze (cioè le superfici piane di copertura utilizzabili e praticabili). Tetti piani e terrazze possono prevedere elementi perimetrali come cornicioni, cordoli, balaustre o ringhiere. Al fine del riconoscimento dell integrazione parziale in presenza di elementi perimetrali alti fino a 50 cm da terra, l impianto può essere montato senza limitazioni di altezza del supporto dei moduli (Fig.4 - Caso 1,H 50 cm). Fig. 4 Caso 1, H 50 cm Sportello per l Energia Pagina 15

17 In caso di presenza di elementi perimetrali, alti sopra i 50 cm da terra, l altezza H1 del modulo fotovoltaico o della schiera dei moduli fotovoltaici, misurata da terra fino all asse mediano degli stessi, non deve superare l altezza dell elemento perimetrale misurata nel suo punto più basso (Fig. 5 Caso 2, H>50 cm); quindi in definitiva, qualora sia presente una balaustra perimetrale, la quota massima, riferita all'asse mediano dei moduli fotovoltaici, deve risultare non superiore all'altezza minima della stessa balaustra. Fig. 5 Caso 2, H>50 cm Qualsiasi struttura realizzata per rendere piana la superficie d appoggio dei moduli non trasforma un tetto inclinato o curvilineo in un tetto piano. Sportello per l Energia Pagina 16

18 Fig. 6 - Impianto istallato su terrazza con elementi perimetrali alti fino a 50 cm Fig. 7 - Impianto istallato su terrazza con elementi perimetrali alti più di 50 cm Sportello per l Energia Pagina 17

19 Moduli fotovoltaici installati su tetti, facciate e balaustre in maniera complanare (Tipologia specifica 2) Per parziale integrazione dei moduli fotovoltaici su tetti, coperture, facciate, balaustre o parapetti di edifici si intendono quei casi in cui il modulo è appoggiato complanarmente alla superficie di queste tipologie senza sostituire il materiale stesso di costruzione. I moduli, al fine di risultare complanari, dovranno essere montati mantenendo la stessa inclinazione della superficie che li accoglie; è necessario inoltre che lo spessore del modulo e della struttura di supporto che emergerà dalla superficie esistente siano ridotti al minimo indispensabile. In ogni caso i moduli non devono sporgere rispetto alla falda di copertura. Fig. 8 - Impianto istallato su tetto in maniera complanare Moduli fotovoltaici installati su elementi di arredo urbano, barriere acustiche, pensiline, pergole e tettoie in maniera complanare (Tipologia specifica 3) Per parziale integrazione dei moduli fotovoltaici su elementi di arredo urbano quali barriere acustiche, chioschi, pergolati, pensiline, si intendono quei casi in cui il modulo è appoggiato complanarmente alla superficie di queste tipologie senza sostituire il materiale stesso di costruzione. I moduli, al fine di risultare complanari, dovranno essere montati mantenendo la stessa identica inclinazione della superficie che li accoglie. Sarà anche necessario che lo spessore del modulo e della struttura di supporto che emergerà dalla superficie esistente siano ridotti al minimo indispensabile. Sportello per l Energia Pagina 18

20 Integrazione architettonica totale I moduli fotovoltaici vengono interpretati e utilizzati come vero materiale edilizio e diventa parte inscindibile della costruzione. Sostituiscono un materiale da costruzione convenzionale, diventando un componente attivo dell'involucro edilizio in grado di contribuire positivamente alla performance energetica degli edifici (Allegato 3, D.D. 92/2009). A questo scopo l industria fotovoltaica e quella del settore edile hanno messo a punto moduli architettonici integrabili nella struttura dell edificio che trovano sempre maggiore applicazione nelle facciate e nelle coperture delle costruzioni. La possibilità di integrare i moduli fotovoltaici nelle architetture e di trasformarli in componenti edili ha notevolmente ampliato gli orizzonti di applicazione del fotovoltaico e quindi nell architettura che sfrutta questa energia. Fig. 9 - Moduli fotovoltaici sostitutivi di materiali di rivestimento della facciata Moduli fotovoltaici sostitutivi di materiali di rivestimento degli edifici (Tipologia specifica 1) I moduli fotovoltaici sostituiscono il materiale da costruzione convenzionale dell involucro dell edificio diventando parte integrante della copertura piana o inclinata, o parte della facciata. Questo significa che, dal punto di vista estetico, il sistema fotovoltaico si deve inserire armoniosamente nel disegno architettonico dell edificio. Dal punto di vista energetico funzionale, invece, l integrazione del sistema deve garantire comunque i requisiti di performance energetica dell involucro edilizio. Ovvero, non deve essere compromessa la resistenza termica dell involucro durante il periodo invernale, né aumentato il carico termico estivo, né compromettere la tenuta dell acqua. Sportello per l Energia Pagina 19

21 Fig Moduli fotovoltaici sostitutivi di materiali di rivestimento della facciata Sono ammessi alla tariffa incentivante per integrazione architettonica totale i casi in cui: a) I moduli coprano una porzione del tetto: In questi casi è necessario che le soluzioni di raccordo tra i componenti della copertura ossia le tegole, le gronde, i camini, il colmo siano esteticamente e tecnicamente congrue. E indispensabile che tutti questi elementi di raccordo - come ad esempio le guaine, le scossaline speciali, le mezze tegole o quant altro siano perfettamente integrati con lo spessore e il bordo dei moduli, che vengano posati con cura o addirittura progettati ad hoc per evitare problemi di infiltrazioni e fuoriuscita di acqua dalle gronde. La funzionalità della copertura, in tutte le sue falde, non deve essere pertanto compromessa dall inserimento dei moduli fotovoltaici. La porzione di tetto rivestita con i moduli fotovoltaici deve risultare in armonia con il disegno complessivo della copertura e bilanciata rispetto all aspetto estetico del fabbricato. Quindi in definitiva occorre garantire che: 1) Il modulo superi il filo superiore delle tegole per meno del proprio spessore. 2) Limitare al massimo lo spazio di separazione tra il perimetro esterno dei moduli e la porzione residua del tetto preesistente. Per evitare eventuali discontinuità verticali e orizzontali e garantire l impermeabilità del tetto possono essere utilizzati elementi di raccordo come guaine e scossaline, mezzi coppi, ecc.. 3) La posizione dei moduli rispetti la geometria della falda. Sportello per l Energia Pagina 20

22 Fig Moduli fotovoltaici sostitutivi di materiali di rivestimento della copertura Fig. 12 Elementi di raccordo tra i moduli fotovoltaici e i coppi evitano possibili discontinuità Sportello per l Energia Pagina 21

23 b) I moduli coprano la totale superficie del tetto In questi casi è necessario che i moduli coprano perfettamente la totale superficie della copertura, e che quindi la loro dimensione e forma coincida con quella del tetto. Qualora dovessero essere necessari degli elementi di raccordo con i bordi laterali, con le gronde o con il colmo, questi dovranno essere perfettamente integrati nello spessore e bordo dei moduli, dovranno essere posati in opera con cura o addirittura progettati ad hoc per evitare problemi di infiltrazioni e fuoriuscita di acqua dalle gronde. La funzionalità della copertura, in tutte le sue falde, non deve essere pertanto compromessa dall inserimento dei moduli fotovoltaici. Fig Elementi di raccordo tra i moduli fotovoltaici e i coppi evitano possibili discontinuità c) Soluzioni progettuali industrializzabili per nuovi componenti edilizi fotovoltaici per le coperture civili, industriali o commerciali Queste soluzioni possono prevedere la modifica della forma o della dimensione dei moduli fotovoltaici affinché possano essere perfettamente integrabili con diverse tipologie di coperture: sistemi per coppi, per marsigliesi, per pietra o lavagna, per legno o per coperture in lamiera ondulata. In alternativa si possono utilizzare profili industrializzati di copertura appositamente progettati per l installazione dei moduli standard. I nuovi sistemi adottati dovranno prevedere tecnologie di montaggio semplici e affidabili. Per essere considerati industrializzabili dovranno essere progettati rispettando le dimensioni standardizzate dei prodotti per coperture già esistenti in commercio. In quanto identificati come sistemi, questi possono anche prevedere dei pacchetti o sandwich di fotovoltaico e materiale coibentante, affinché con la posa di un unico modulo o pannello vengano installati contemporaneamente l impianto e la copertura. Sportello per l Energia Pagina 22

24 Fig. 14 Soluzione progettuale industrializzabile In definitiva per industrializzata s intende una soluzione nella quale modulo e copertura identificano un unico prodotto, non individualmente distinguibile, offerto sul mercato. Nei casi in cui si utilizzano moduli fotovoltaici standard, disponibili sul mercato, che non svolgono alcuna funzione edilizia o strutturale ma sono sovrapposti a superfici di copertura già dotate di tutte le necessarie funzioni protettive (tenuta, impermeabilizzazione, isolamento, ecc.), il riconoscimento dell integrazione architettonica è strettamente legato alla realizzazione di una superficie di rivestimento che ricopra la porzione omogenea della copertura oggetto dell intervento. Nel caso in cui i moduli fotovoltaici non coprano la totale superficie della copertura, è necessario completare l integrazione attraverso degli elementi finti (senza celle fotovoltaiche) che rimpiazzino gli elementi fotovoltaici dove c'è ombra e da parti di chiusura che permettano di raccordare gli spazi tra i moduli fotovoltaici e gli elementi di rivestimento tradizionali, i bordi laterali, le gronde e il colmo. Sportello per l Energia Pagina 23

25 Moduli fotovoltaici integrati in pensiline, pergole e tettoie (Tipologia specifica 2) In questo ambito saranno privilegiate le strutture il cui disegno trae armonia dall inserimento del fotovoltaico ed è evidente l attenzione posta al design specifico degli elementi di supporto dei moduli così come alla complessiva funzione di ombreggiamento della copertura. Dovrà essere studiato il dettaglio delle canalizzazioni dei cavi affinché questi risultino il più possibile nascosti nella struttura progettata. Fig. 15 I moduli fotovoltaici costituiscono la copertura della pergola Fig I moduli fotovoltaici costituiscono la copertura della tettoia Sportello per l Energia Pagina 24

26 Moduli fotovoltaici in sostituzione di superfici trasparenti degli edifici (Tipologia specifica 3) Questa tipologia privilegia la sostituzione di superfici trasparenti (vetro o materiali plastici, policarbonati, ecc.) con moduli fotovoltaici semitrasparenti, ossia quei moduli in cui le celle fotovoltaiche siano distanziate tra di loro e contenute tra due pannelli trasparenti affinché la luce naturale possa filtrare nello spazio architettonico. Lo stesso effetto di texture luminosa può essere ottenuto anche con la tecnologia del film sottile; in questo caso la pellicola fotovoltaica dovrà essere incisa per permettere la trasparenza richiesta. Questo tipo di integrazione è particolarmente indicato per grandi superfici vetrate piane o inclinate, lucernai, serre o comunque quegli spazi che possono beneficiare di grande illuminazione naturale. Fig Le celle fotovoltaiche del lucernario sono incapsulate in vetri doppi e si alternano a vetri speciali Sportello per l Energia Pagina 25

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