Cile Isola di Pasqua L'ombelico del mondo

Transcript

1 Nel 1722 l olandese Jacob Van Roggeveen, si imbatté, nel Pacifico, in un isola sperduta, un nudo blocco di basalto, quasi privo di alberi, coperto solo da un malinconico tappeto di licheni ed erbe, un isola particolare, senza corsi d acqua, ricca di colline giallastre e soprattutto di crateri vulcanici rossastri. A questo puntino nell Oceano, scoperto il giorno di Pasqua, venne dato, senza grande fantasia, il nome isola di Pasqua. Tra tutti i crateri, il più fotografato tuttora è quello di Rano Kao, definito Calderone di strega gigantesco, riempito d acqua scura con verdi isole galleggianti di canna totora.

2 Ed è strano che queste umili e fragili canne, non più grosse di una matita, famose in Perù, dove sulle rive del lago Titicaca servono per costruire robuste barche.. possano crescere anche qui ma l isola è avvolta di misteri e questo non è il solo!

3 La storia della sua civilizzazione è però triste e desolante, dagli olandesi agli spagnoli, dai francesi ai cacciatori di foche, fino ai negrieri peruviani, l isola ha subito, una serie di saccheggi cruenti con deportazioni di massa degli indigeni che piano piano sono stati decimati, per cui non ci hanno svelato i loro segreti, legati ai famosi Moai, le statue dal ventre prominente, dalla testa smisurata, eretti su una piattaforma detta Ahu, mentre voltano le spalle all oceano.

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5 Il capitano Cook così ha descritto queste meraviglie: l esecuzione è grossolana. I tratti del viso, ed in particolare il mento, non sono affatto modellati, gli orecchi hanno una lunghezza spropositata, quanto al corpo si fa fatica a trovarci una rassomiglianza con quella umana!

6 ...eppure oggi a vederli, imponenti, con il viso spesso semidistrutto dal tempo, sempre un po accigliato, nonostante quella che l esploratore ha definito non perfezione, si rimane incantati e ci intrigano le leggente sul loro significato.

7 Alcune raccontano che il re polinesiano Hotu Matua, dai lunghi orecchi, arrivato qui su due piroghe, chiamò il luogo Rapa Nui e consacrò i Moai al culto del dio Make Make, affinché lo proteggesse.

8 Molti Moai hanno anche un cappello, come quelli di Ahu Tahai, e gli occhi, enormi, un tempo di corallo fosforescente, dalle iridi rossastre, tendenti allo scuro, per la cangiante ossidiana..con il sole questi occhi sembrano vivi, luccicano e paiono guardarci con curiosità. Forse un tempo, di notte brillavano come farì?

9 In questo puntino sperduto in mezzo all oceano, ad Ahu Hanga Pokura le altissime onde che si frangono sulla roccia nera, vulcanica, creano non solo spruzzi bianchi e altissimi, ma anche getti di geyser, penetrando nelle fenditure della roccia: è un vero spettacolo..

10 Poi ad Ahu Tangariki, ci appaiono quindici stupendi Mohai, uno diverso dall altro, in fila, eretti che guardano verso la cava di Rano Ranaku

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12 ...o purtroppo che se ne stanno dimenticati, adagiati per terra, un po rosi dal tempo, ma sempre maestosi, essi spiccano nel desolato, solitario paesaggio che diventa, a questo punto, veramente suggestivo.

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14 E proprio a Rano Ranaku, la cava dei Moai ci conquista.. essa sorge al bordo del cratere omonimo ed è indescrivibile il numero di questi faccioni di pietra, di diversa fattura e bellezza, sparsi sull erba..

15 ...solo una statua si differenzia per essere intera, inginocchiata con testa e viso tondi dalle corte orecchie probabilmente era una figura femminile?

16 Un altro spettacolo ci viene oltre che dalle altissime onde dell Oceano che infuriano...

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18 ...da altri numerosi, enormi crateri dei vulcani spenti che racchiudono laghi invasi dai giunchi, preziose riserve di acqua dolce, in un isola dove non scorre nemmeno un ruscello

19 ...tutto è unico, tutto ci affascina e quando tocchiamo Ahu te Pito te Kura (l ombelico del mondo) la rotonda pietra che dovrebbe essere magnetica e donare benessere a chi l abbraccia e vi posa il capo ci sentiamo veramente in un luogo sacro...

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21 ...e ci rammarichiamo per non riuscire ad interpretare interamente i molti petroglifi che ornano le rocce della scogliera di Orongo e raffigurano un misterioso uomo uccello

22 Anche questa è una leggenda non del tutto chiara. Si sa solo che i giovani dell isola, in Primavera, si recavano a nuoto su due isolotti per prendere, dopo un estenuante attesa, il primo uovo delle fregate, uccelli marini, robustissimi e veloci, come simbolo della nuova stagione. Il vincitore veniva incoronato uomo uccello era un uomo dio e per un certo periodo doveva vivere in assoluta solitudine e castità. Insieme a questa quante raccontarci i Mohai? altre leggende potrebbero