larivista 60delcinema

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1 anno VI - numero 60 - giugno poste italiane. spedizione in a.p. 70% d.c. / d.c.i. torino - tassa pagata / taxe perçue / ordinario MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Time after Time NESPOLOCINEMA 60 GIUGNO2008 My Generation Rock e controcultura nel cinema di Peter Whitehead Țara mea - La mia terra Il documentario romeno contemporaneo I nostri anni La Costituzione secondo il cinema italiano Cinema di Barriera Settima edizione VIEWFest 2008 Digital Movie Festival La voce segreta delle parole Il grande cinema in lingua originale Mercoledì da leoni di John Milius (1970) Ugo Nespolo Time after Time NESPOLOCINEMA di Marco Giusti * Certo. Allora si poteva fare cinema con tutto. O quasi. O quasi-cinema. Bastava partire alla scoperta del cinema con la 16mm, anzi, come diceva Ugo Nespolo, con la Bell & Howell 16 mm con lo zoom Angenieux e essere fortunati. Ovvio che parte della fortuna era anche poter inquadrare gli amici, gli artisti, i poeti, i critici, le gallerie, le strade. Magari, come diceva Glauber Rocha, per fare del cinema erano sufficienti una camera nella mano e un idea nella testa. Meglio se quell idea era tutta una poetica o almeno la ricerca di un nuovo linguaggio. Ma chi non cercava, allora, un nuovo linguaggio o non aveva una sua poetica? Forse proprio per quello bastava riprendere i volti degli amici del tempo per fare del cinema, o dell arte, o della poesia... Eppure c è un fascino in queste immagini d artista o in questi artisti ripresi per immagini negli anni Sessanta che non riusciamo a spiegarci coi modelli consueti di critica cinematografica. Anche perché ci riportano a un mondo, oggi così lontano, dove gli incontri stessi tra gli artisti formano come nuovi scenari dando vita a situazioni artistiche più forti delle singole ricerche personali. Un gioco di specchi che moltiplicano il fascino del tempo e le singole creatività. E le immagini, di chi filma e di chi è filmato, e ovviamente delle opere riprese, sembrano già fare parte di future riscritture artistiche. Al punto che perfino la tua Bell & Howell 16 mm, la tua camera nella mano, potrà diventare un opera d arte. La nostra visione, a quarant anni di distanza, ci mostra quanto fossero coscienti della propria ricchezza e ricchi della loro ingenua freschezza gli artisti della nostra avanguardia negli anni Sessanta. E quanto fosse importante, alla fine per tutti, quella scoperta del cinema tentata, ad esempio, da Ugo Nespolo e vissuta, fin da allora, come parte integrante sia della poetica di un gruppo che della sua poetica artistica personale. E quindi difficilmente separabile dalla sua produzione d arte, che finisce per inglobare lì oggetti e soggetti del suo cinema. (segue a pag. 2)

2 Il nostro cinema sperimentale, Schifano, Grifi, Leonardi, Bargellini è in qualche modo schiacciato dalla presenza di cineasti così forti e deve percorrere strade, soprattutto distributive, marginali. * il testo di Marco Giusti è tratto dal saggio introduttivo del catalogo Time after Time. NESPOLOCINEMA (Ed. Il Castoro). In occasione della mostra Time After Time. NESPOLOCINEMA, a cura di Ugo Nespolo, che il Museo Nazionale del Cinema organizza alla Mole Antonelliana dal 12 giugno al 14 settembre, al cinema Massimo verrà presentata, con la collaborazione del Centro Regionale Universitario per il Cinema e l Audiovisivo Mario Soldati, una rassegna completa delle opere cinematografiche realizzate dall Artista suddivisa in tre programmi. I programma: Grazie mamma Kodak; La galante avventura del cavaliere dal lieto volto; Le gote in fiamme; Neonmerzare; Boettinbianchenero; Buongiorno Michelangelo; Con-certo rituale. II programma: Un supermaschio; Andare a Roma; Lo spaccone; Le porte girevoli; Time After Time; Gli anni dell Avanguardia. III programma: Film/A/To; Italiana; Superglance. Lunedì 16 giugno, alle 20.30, Ugo Nespolo incontrerà il pubblico. Saranno presenti Alberto Barbera, Stefano della Casa e Franco Prono. ø primo piano 16 e 17 giugno TIME AFTER TIME. NESPOLOCINEMA Marco Di Castri Nespolo in pillole Italia 1997, 60, col. Copia cortesemente concessa da Stefilm Una serie di pillole per pubblicizzare la mostra di Ugo Nespolo alla Promotrice delle Belle Arti. Nati come spot da trasmettere ciclicamente alla televisione, si modellano sulla personalità dell artista, mimando le diverse componenti dei linguaggi creativi attraversati da questi: dal Pop al cinema sperimentale. Fot.: M. Di Castri, Massimo Tosi. LUN 16, h , MAR 17, h Grazie, mamma Kodak Italia 1966, 9, b/n e col. Copia digitalizzata da Studio Nespolo nello splendore del P. 30 invertibile Ferrania, il general-issimo Lucio Fontana baffo d argento, concitato, impassibile e poi lussurioso e galante all ora del tè (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo; Int.: Lucio Fontana, Enrico Baj, Renato Volpini, Daniela Chiaperotti. LUN 16, h , MAR 17, h Le gote in fiamme Italia 1967, 3, col. Time after Time NESPOLOCINEMA (da pag. 1) Tutto appare finalmente chiaro nel momento in cui il lavoro cinematografico di Nespolo si storicizza, anzi si musealizza e trova nuova forma visiva assieme alle foto d epoca e alle opere degli amici di un lungo percorso in un film all apparenza riassuntivo, Gli anni dell avanguardia In qualche modo è lì che l occhio critico, creativo, fraterno di un artista-cineasta che ha seguito fin dai suoi inizi una grande stagione dell avanguardia italiana, e torinese in particolare, si svela in tutta la sua realtà e sincerità, riproponendo nella sua essenzialità e complicità il gioco degli specchi tra compagni di viaggio. E andando oltre il puro piacere del ritrovamento frammentario delle opere e dei volti di certi artisti, galleristi, critici, amici in quella Torino magica della metà degli anni Sessanta. Un piacere, ovvio, che pure sta alla base del nostro rapporto con questi apparentemente piccoli, fragili film che sembrano provenire dalle pieghe più nascoste della nostra memoria storica e passionale. Un qualcosa che, se anche non avessimo visto e vissuto, sapevamo che da qualche parte esisteva e prima o poi sarebbe riapparsa, in tutta la sua freschezza. Così come può apparire, non documentata da nessun codice, un intervista di Lucio Fontana nelle Teche della Rai, una pubblicità di Pino Pascali, un Michelangelo Pistoletto performer, un Boetti al mare con Anne-Marie in bianco e nero (esiste, esiste...), uno scombinato tre-quarti-di-pollice (si dice così) degli igloo di Mario Merz a metà degli anni Settanta. Ma nel nostro album di figurine del mondo dell arte italiana, spesso costruito proprio pezzo per pezzo, il cinema di Nespolo gioca pesante e mostra addirittura un Lucio Fontana attore in una lettura deamicisiana a colori, La galante avventura del cavaliere dal lieto volto (1966), che unisce al cinema sperimentale americano visto in quegli anni la lezione del muto piemontese degli esordi. Riprende i neon di Merz a colori, Neonmerzare (1967), come se formassero un film animato. Costruisce come una performance il vernissage di una mostra storica di Alighiero Boetti a Torino nella Galleria Christian Stein, Boettibianchenero (1968). Filma come una comica l esibizione artistico-culinaria di un amico gallerista, Tucci Rosso, nell ahimé perduto Tucci Ucci (1968). Riprende il guru Allen Ginsberg in missione a Torino, A.G. (1968). Ci mostra Michelangelo Pistoletto in viaggio con la sua Sfera fatta di giornali per le vie di Torino in uno dei documenti più belli dell Arte Povera che ce ne conserva tutta la sua forza e allegria, Buongiorno, Michelangelo ( ). Ovviamente costruisce film di ricerca più personali, come Le gote in fiamme (1967). Tutto questo in due-tre anni fondamentali per il nostro paese e per la nuova avanguardia italiana, mentre sotto ai nostri occhi passa di tutto, il 68, la digestione di Godard, la rilettura di Rossellini, l arrivo di Glauber Rocha in Italia, il cinema e i film di Bertolucci, Bellocchio, Leone, Bene, Pasolini, il Satyricon di Fellini. 2 Immagini di soggetti diversi (un ragazzo, una ragazza, un motoscafo, un cane, un uccello predatore, una bambina, un disco volante tratto da un film di Flash Gordon, Dracula) vengono accostate l una all altra. Allora pensavo ad una sorta di teatro fotografato pieno di improvvisazione e di materiali bizzarri. Il tentativo è stato quello di approdare in un territorio magico ed in perenne, instancabile movimento (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo; Int.: Daniela Chiaperotti, Max Pellegrini, Annamaria Saroni. LUN 16, h , MAR 17, h La galante avventura del cavaliere dal lieto volto Italia 1966, 20, b/n e col. Personaggi vestiti con uniformi militari sono impegnati nell inseguimento di una donna, durante il quale espongono senza pudore le proprie nudità. È una sorta di teatro fotografato in cui mimare una provinciale (e per questo raffinata) piccola vedetta lombarda. Ecco allora che ti piazza il Baj gran-maschera sotto le belle e fresche fronde dei paesi suoi coi piedi posati sul soffice tappeto erboso a srotolare gloriose bandiere tra un duello che infuria sulla destra ed un beltomo che se la spassa in Kodacrome II pour lumière du jour. Non appena la situazione si fa drammatica arriva, Una donna si spoglia e poi si riveste. Les joues en feu, gote in fiamme, si tratta in fondo di guance, di cose che mutan di colore, si tratta di cose che mutano e basta. Il corpo è il supporto statico del gioco (ironico) e sempre mutevole; un Radiguet un poco cresciuto (ma non molto) nel giorno di raccolta di piume di struzzo, mazzi di onde ricciute, ventaglio di Venere. Le mutazioni non han sosta, già l uso alternato del movimento (ritmicamente accelerato) e quello parallelo del colore ottenuto invece con continue inversioni di marcia in macchina e nuove sovrimpressioni, conferiscono al film quel suo carattere di poetico sfumato (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo; Int.: Daniela Chiaperotti. LUN 16, h , MAR 17, h Neonmerzare Italia 1967, 3, col. Testimonianza filmata di una mostra dell artista Mario Merz tenutasi presso la Galleria Sperone di Torino. I primi lavori non informali di Merz. Luci violacee ed andamento contorto infilzato negli oggetti quotidiani. Bottiglie, vasi le cose intorno trafitte da lampi di luce gozzaniana con tutti gli aloni del caso. Tenero reportage dei tempi andati. La galleria Sperone è il luogo in cui si accendono questi pallidi fuochi fatui (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo. LUN 16, h , MAR 17, h Boettinbiancoenero Italia 1968, 6, b/n Un esposizione dell artista Alighiero Boetti alla Galleria Christian Stein di Torino. Collezione di personaggi noti e meno noti intorno ad alcuni lavori inediti di Alighiero Boetti. Mondanità in due tempi. Girato in due giornate successive è una sorta di registrazione-documento. Sfilata di personaggi dell epoca, alcuni patetici (ora), altri patetici (allora) (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo; Int.: Alighiero Boetti. LUN 16, h , MAR 17, h

3 Buongiorno Michelangelo Italia 1969, 18, b/n Michelangelo Pistoletto si rade nel suo studio davanti ad uno specchio; poi, insieme ad alcuni amici porta in giro per Torino una grande palla di cartapesta che egli stesso ha creato. Si va tutti nella Torino nebbiosa color domenicale verso il buio centro e senza cattiveria, con naturalezza bonaria, anzi si ramazza su fatti e persone mai visti prima. Poi la gente intorno si stanca presto di guardare inerte e con rapidità di fulmine si butta sulla palla-gran-signore e te la manipola nei modi più impensati (U. Nespolo). Fot.: U. Nespolo; Int.: Michelangelo Pistoletto, Maria Pistoletto, Daniela Chiaperotti. LUN 16, h , MAR 17, h Con-certo rituale Italia 1973, 20, col. In una casa, sono presenti vari personaggi. Alcuni suonano, uno cuoce delle frittelle, uno scatta fotografie con la polaroid, uno sta in un cesto, uno si droga, uno maneggia una mitraglietta, e così via. Alla fine scompaiono tutti, ad uno ad uno, per opera di un mago il quale rivolge poi la bacchetta magica verso se stesso, scomparendo. Con Con-certo rituale, avevo messo in pratica ciò che avevo da lungo tentato con la cinepresa: ho provato ad unire la vecchia idea del teatro fotografico a quella del magico. Plaisir de rire? O piacere di sorridere magari; voilà concerto (o con certo) rituale arcadico (per gioco) e in bello stile (per gioco) altisonante (U. Nespolo). Sc.: U. Nespolo, Gianni Baratto; Fot.: Paolo Mussat Sartor; Int.: Enrico Baj, Gianni Piacentino, Duilio Gambino. LUN 16, h , MAR 17, h Un supermaschio Italia 1975, 25, col. Un uomo si sveglia nel suo letto, circondato da donne. Alzatosi, esegue alcuni esercizi ginnici, quindi esce da casa e gira per la città. Vede in una vetrina una scultura raffigurante una grande testa umana (opera di Joseph Beuys), la acquista e torna a casa ove consuma un amplesso con la scultura. Incontra un sacerdote, gli confessa il suo amore per l opera d arte e gli chiede di sposarli; il religioso acconsente. Infine il protagonista, condannato per il suo amore contronatura, viene soppresso tramite scariche elettriche. Avevo lavorato durante l estate del 75 a un soggetto cinematografico tratto dal Supermaschio di Alfred Jarry da questa storia in tutto eccezionale mi ero [...] lasciato prendere fino al punto di pensare a un breve film da realizzare con mezzi del tutto professionali e con una troupe in miniatura ma capace di trasformismi miracolosi (U. Nespolo). Sc.: U. Nespolo; Fot.: Primo Dreossi, U. Nespolo; Int.: Galeno, Enrica Arnod, Liliana Berutto. MAR 17, h /22.00 Andare a Roma Italia 1976, 25, col. Il protagonista sfoglia libri e compie giri per la città come se dovesse organizzare un viaggio a Roma, evento che si intuisce anche dai dialoghi con la sua compagna, una donna incinta. L uomo, inconcludente, non riesce però a portare a compimento il suo proposito. Andare a Roma: uscire da un ghetto asfissiante delle categorie: cinema underground cinema per galleria d arte, cinema d artista, etc. Cinema, prima di tutto. Il film non racconta niente, anche se in realtà una storia fa funzione di canovaccio sul quale prendono forma le azioni. Un uomo, forse un artista, vive l impossibile dono dell ubiquità (U. Nespolo). Sc.: U. Nespolo; Fot.: Primo Dreossi; Int.: Galeno, Laura Di Masi. MAR 17, h /22.30 Lo spaccone Italia 1978, 7, col. Il protagonista esegue alcuni esercizi ginnici, si rade, si veste e gioca a biliardo. In che maniera deve vestirsi un artista? Non c è niente da ridere, siamo numerosi a porci questa domanda e noi ne abbiamo quasi un po paura. Il risveglio e l angoscia del dopo e noi cominciamo con la stoffa. Poi, c è il gioco delle geometrie, il biliardo insomma, come un altro gioco di precisione, di gesti oscuri, a non sbagliarsi pena l esclusione e così di seguito. È la giornata esemplare d uno spaccone di mestiere ( fanfarone di mestiere ), il tempo penoso della sicurezza ad oltranza, dell occhio attento e al di là (U. Nespolo). Sc.: U. Nespolo; Fot.: Primo Dreossi; Int.: U. Nespolo. MAR 17, h /23.00 Le porte girevoli Italia 1982, 10, col. Una donna nuda mangia un frutto su un letto; in compagnia di un uomo, poi, sfoglia un libro. I due, infine, si baciano, prima che la pellicola del film venga avvolta dalle fiamme. «Questa estensione dell opera di Man Ray rientra nel mio personale museo dell arte del Novecento (U. Nespolo). Sc.: Janus, U. Nespolo; Fot.: Primo Dreossi; Int.: Daniela Muratori, Galeno. MAR 17, h /23.05 Time After Time Italia 1994, 3, col. Un pupazzetto munito di ventose scivola lungo diverse superfici. Catturo frammenti e li giustappongo imprimendo loro il mio segno per raccontare il reale a modo mio Sc.: U. Nespolo; Fot.: Bruno Dreossi. MAR 17, h /23.15 Al termine di Time After Time verrà presentato Gli anni dell Avanguardia (Italia 2008, 3 ) Film/a/To Italia 2001, 12, col. Copia cortesemente concessa da Studio Nespolo Edoardo Sanguineti racconta la storia del cinema torinese. Il film è stato prodotto in occasione della retrospettiva Turin, Berceau du Cinéma Italien organizzata dall Associazione Museo Nazionale del Cinema presso il Centre Georges Pompidou di Parigi con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema. Gli elementi a disposizione per pensare e realizzare questo film sono stati essenzialmente tre. Da un lato c è la storia del cinema a Torino che è intanto la capitale morale e culla del cinema italiano; ci sono i suoi Topi grigi, il suo Maciste ora all Inferno ora Alpino, sino a Profondo rosso o La seconda volta e oltre. Ci sono insomma le citazioni. Poi c è la città, Torino, da riprendere in maniera sghemba, notturna, improbabile, a frammenti. E poi c è il mio lavoro, il mio segno, un idea febbrile di catturare il reale, giustapporlo, velocizzarlo, raccontarlo insomma a modo mio (U. Nespolo). Fot.: Bruno Dreossi; Int.: Edoardo Sanguineti, Gianni Rondolino. MAR 17, h Italiana. Il cinema attraverso l Italia Italia 2005, 18, b/n e col. Copia cortesemente concessa da Studio Nespolo Dopo la lettura di un brano di Goethe, Nostalgia, Giancarlo Giannini intraprende un viaggio per l Italia, condotto attraverso film ambientati nelle regioni del Bel paese. L idea era di realizzare un film che fosse un riassunto; ho pensato che Giancarlo Giannini fosse l attore più adatto per guidare lo spettatore in questo viaggio con il treno ed il cinema nel nostro Paese; lavorare con lui è stato molto piacevole (U. Nespolo). Fot.: Claudio Meloni; Int.: Giancarlo Giannini. MAR 17, h Superglance Italia 2007, 7, col. Copia cortesemente concessa da Studio Nespolo Il Museo Nazionale del Cinema presentato da un artista e da un poeta torinesi, Ugo Nespolo e Edoardo Sanguineti. Testi scritti e detti da Edoardo Sanguineti, la produzione è del Museo del Cinema. Int.: Edoardo Sanguineti. MAR 17, h My Generation. Rock e controcultura nel cinema di Peter Whitehead I film di Peter Whitehead rappresentano una straordinario sguardo nel mondo del movimento e della controcultura dei tardi anni Sessanta a Londra e New York. Nato a Liverpool nel 1937, Peter Lorrimer Whitehead studia fisica e cristallografia alla Cambridge University dove lavora con Francio Crick, uno dei due scopritori del DNA, conosce il futuro poeta inglese Ted Hughes (il quale più tardi gli dedicò la poesia The Risen), e Syd Barrett e recita in teatro con Ian McKellan e Peter Cook. Ottiene una borsa di studio alla State School of Art in pittura, ma preferisce il cinema sotto la guida di Thorold Dickinson. Nel 1964 è cineoperatore per i newsreel della Rai. Lo stesso anno la Nuffield Foundation gli commissiona un documentario scientifico, The Perception of Life. Nel 1965 realizza il film che diede realmente vita alla sua carriera di filmmaker, Wholly Communion, girato durante il primo International Poetry Meeting al Royal Albert Hall di Londra al quale parteciparono i principali poeti beat. Grazie a questo film, il manager dei Rolling Stones, Andrew Loog Oldham, gli chiede di fare un documentario sulla tournée irlandese della band: Rare Rolling Stones Film. Del 1967 sono Tonite Let s All Make Love, la quintessenza della scena musicale londinese fine anni Sessanta, e Benefit of the Doubt in cui il cineasta inglese riprende la produzione della pièce US da parte della Royal Shakespeare Company. E ancora, i primi videoclip della storia, girati da Whitehead per la televisione britannica i cui protagonisti sono Nico, Jimi Hendrix, The Dubliners, Eric Burdon & The New Animals, Jimmy James & The Vagabonds, The Shadows. Da queste basi, derivano Pink Floyd London e The Beach Boys in London. Nel settembre 1967, partecipa al New York Film Festival con Benefit of the Doubt. Risalgono ai quei giorni le prime riprese del suo lavoro successivo, The Fall, film molto travagliato in cui il filmmaker mostra il collasso di quella parte di protesta americana, legale e pacifica che avvenne con l assassinio di Martin Luther King e l occupazione della Columbia University. Il film è terminato nel L anno successivo, di nuovo in Inghilterra, Whitehead ritorna alla musica con Led Zeppelin: Live at the Royal Albert Hall, mentre Daddy, con e sulla scultrice francese Niki de Saint Phalle, è del Suo ultimo film è Fire in the Water con Natalie Delon. Infatti, poco dopo averne terminato il montaggio, decide di abbandonare la carriera cinematografica e trascorre dieci anni tra Afghanistan, Pakistan, Alaska, Marocco, Algeria, Iran finché costruisce in Arabia Saudita il più grande allevamento di falchi privato, Al Faisal Falcon Center, che vide una brusca fine durante la Guerra del Golfo. Dal 1987 cresce la sua passione per la letteratura: ai già noti diari, si uniscono numerosi racconti e romanzi, tra cui Nora and... Tonite Let s All Make Love in London e The Risen. L eclettismo di Whitehead non finisce qui, dato che nel corso degli anni, non è stato solo regista e scrittore, ma anche traduttore della sceneggiatura di Alphaville di Godard, editore e precursore della cultura cyberpunk. La rassegna My Generation. Rock e controcultura nel cinema di Peter Whitehead è un progetto del Bellaria Film Festival. ø crossroads giugno MY GENERATION. ROCK E CONTROCULTURA NEL CINEMA DI PETER WHITEHEAD Wholly Communion Gran Bretagna 1965, 33, b/n, v.o. sott.it. Wholly Communion è il documentario che diede il via alla carriera cinematografica di Whitehead. L opportunità del film risale a un reading di Ginsberg in una libreria londinese a cui Whitehead partecipò e decise di proporsi volontariamente per lo storico evento al Royal Albert Hall dell 11 giugno La settimana dopo, fattosi prestare 90 sterline, si ritrovò in piedi, in mezzo a settemila persone, ascoltando Gregory Corso, Harry Fainlight, Lawrence Ferlinghetti, Alexandre Trocchi, Allen Ginsberg e molti altri mentre cercava di filmare con una cinepresa di cui non conosceva il funzionamento. Il risultato furono trentatrè minuti di film che documentano l evento che diede origine alla controcultura britannica. Si trattava prima di tutto di partecipazione. Del mio essere lì. Ho dovuto filmare in quel modo, perché non avevo altra scelta. La sequenza di Gregory Corso, tra le due teste di due persone che stanno parlando, l ho girata così perché Ginsberg mi aveva preso per le spalle e buttato a terra. Era l unica posizione da cui ho potuto filmare (P. Whitehead). Fot.: P. Whitehead; Int.: Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Alexander Trocchi, Gregory Corso, Adrian Mitchell, Harry Fainlight, Christopher Logue, Erns Jandl. MER 18, h , VEN 20, h Rare Rolling Stones Film Gran Bretagna 1966, 54, b/n e col., v.o. sott. it. Dopo aver visto Wholly Communion, il manager dei Rolling Stones, Andrew Loog Oldham, chiese a Whitehead di fare, con duemila sterline, un documentario sulla tournée irlandese della band. Questo leggendario film, girato in due giorni, tra Dublino e Belfast, con una sola cinepresa, non è mai stato distribuito. All anteprima mondiale durante il Mannheim Film Festival del 1966, l allora direttore Joseph von Sternberg disse: Quando tutti gli altri film 3

4 passati in questo festival saranno dimenticati, questa pellicola verrà ancora guardata come documento unico dei nostri tempi. Quello che mi affascina del film è il fatto che quando gli Stones parlano, le loro frasi sono praticamente inarticolate, sembrava che brancolassero nel buio. Una straordinaria incapacità di descrivere quello che stavano facendo. Brian Jones era l unico che riusciva ad articolare un discorso. E poi, c era questa incredibile trasformazione nel momento in cui uscivano dai camerini e salivano sul palco. Improvvisamente erano lì, presenti ed esplosivi (P. Whitehead). Fot.: P. Whitehead; Int.: Mick Jagger, Keith Richards, Brian Jones, Bill Wyman, Charlie Watts. MER 18, h , VEN 20, h Rock and Pop Films Gran Bretagna , 70, b/n e col., v.o. sott.it. Sorprese e gemme dell immenso archivio di Whitehead, che includono registrazioni live e in studio di Jimi Hendrix, Nico, The Rolling Stones, con il primo footage dei Pink Floyd con Syd Barrett. Molte clip fanno parte del programma della televisione britannica Top of the Pops, precursori del moderno videoclip musicale. Completamente lowbudget, a differenza di oggi, in questi brevi lavori si respira la stessa aria di cinema diretto che caratterizza i rockumentary più lunghi e strutturati di Whitehead, riprendendo band come Small Faces che vagano per le strade di Londra, Jimi Hendrix sospeso nel backstage, gli Stones in studio di registrazione. In altri invece prevale l elemento fantastico, onirico che caratterizzerà maggiormente i suoi film successivi: Eric Burdon che canta When I Was Young mentre scorrono immagini di bombardieri prese dalla televisive, o The Shadows nel deserto che inseguono una ragazza vestita da odalisca. Fot.: P. Whitehead. MER 18, h , VEN 20, h Led Zeppelin: Live at the Royal Albert Hall Gran Bretagna 1970, 102, col., v.o. sott. it. Dopo la provante esperienza statunitense, Whitehead ritorna al rockumentary, filmando il concerto dei Led Zeppelin al Royal Albert Hall, 17 e 19 febbraio I Led Zeppelin si sono formati da appena due anni, quando, sull onda del successo ottenuto negli Stati Uniti, tornano in Inghilterra dove invece non hanno ancora nessuna notorietà: il paese era troppo abbagliato dagli Stones. Siamo nel gennaio 1970, Peter Grant, loro manager, chiede a Peter Whitehead di filmare il concerto al Royal Albert Hall. Il gruppo fu molto insoddisfatto del risultato, trovando la pellicola troppo buia e cupa... Più probabilmente, i Led Zeppelin che nel 1970 non si erano ancora costruiti un immagine propria nonostante tournèe già clamorose, non hanno apprezzato il look e il modo di apparire nel film. Girato con due macchine da presa, una di fronte al palco e la seconda sul fondo, il film riesce a catturare i gesti ed i movimenti di ciascuno dei musicisti in modo sublime. Fot.: P. Whitehead, Anthony Stern, Ernst Vincze; Int.: Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones, John Bonham. MER 18, h , VEN 20, h , LUN 23. h Pink Floyd London Gran Bretagna 1967, 30, b/n e col., v.o. sott. it. La prima sessione di registrazione dei Pink Floyd del 1967 pagata dallo stesso Whitehead. La strumentazione del gruppo sembra presa in prestito da studi radiofonici prebellici. L azione si sviluppa tra questi interni fumosi, i frammenti del loro concerto dal vivo al Ufo di Londra, centro nevralgico della nascente scena psichedelica, e il 14 Hour Technicolour Dream del 29 aprile 1967 all Alexandar Palace. Whitehead ha dedicato il film all amico Syd Barrett, soggetto anche del suo romanzo, The Risen. I Pink Floyd stavano suonando la musica perfetta rispetto a quanto stava accadendo a quel tempo. La gente andava ai concerti sotto l effetto degli acidi e la percezione del tempo cambiava. Non interessavano canzoni che durassero 2 37 I Pink Floyd prendevano alcuni elementi di base dalla musica pop, ma Syd gli usava in ogni direzione possibile, portandoli così in contesti completamente differenti (P. Whitehead). Fot.: Peter Whitehead; Int.: Syd Barrett, Roger Waters, Rick Wright, Nick Mason. MER 18, h , VEN 20, h The Beach Boys in London Gran Bretagna 1967, 20, col., v.o. sott.it. Brian Wilson aveva già abbandonato i concerti dal vivo, quando la band californiana andò in tournée in Inghilterra. Whitehead segue la band per le strade di Londra ne intervista i componenti. La voce narrante è di Marianne Faithfull. Fot.: P. Whitehead. MER 18, h , VEN 20, h The Benefit of the Doubt Gran Bretagna 1967, 65, b/n e col., v.o. sott. it. The Benefit of the Doubt è uno sguardo critico sulla devastazione e disumanità della guerra. Il documentario è stato realizzato con Peter Brook e la Royal Shakeseare Company durante la preparazione e le prove della piéce teatrale dai toni fortemente politicizzati e contestatori dal titolo deliberatamente ambiguo US : si potrebbe scrivere U.S. oppure us, puntando così il dito sulla la complicità del pubblico britannico rispetto alla guerra in Vietnam. Questo spettacolo è stato uno dei primi tentativi di teatro sperimentale in Inghilterra che si rifaceva alle nuove tecniche sperimentate da Artaud, Leaving Theatre e Grotowski. II film alterna sequenze a colori con l interpretazione della piéce, a interviste in bianco e nero ad attori e regista. Si aggiungono anche immagini di fatti accaduti fuori dal teatro. Fu difficile realizzare questo film, perché dovevo riprendere la pièce come un documento, ma allo stesso tempo mostrare come fosse il risultato di un lavoro di gruppo destinato al grande pubblico (P. Whitehead) Fot.: P. Whitehead, Richard Mordaunt, Anthony Stern, Louis Wolfers; Int.: Peter Brook, Glenda Jackson, Michael Kustow, Michael Williams e la Royal Shakespeare Company. GIO 19, h , SAB 21, h Tonite Let s All Make Love in London Gran Bretagna 1967, 70, b/n e col., v.o. sott.it. Testimonianza unica e di prima mano della controcultura inglese degli anni Sessanta. Whitehead è stato uno dei pochi filmmaker che ebbe accesso alla cerchia degli artisti illuminati e con grande abilità e freschezza, ha saputo catturare l attimo in questo suo film caleidoscopico. Il titolo deriva dalla poesia di Ginsberg, Who Be Kind To. La poesia di Ginsberg si concentra prevalentemente sul furto della cultura britannica da parte di quella americana e del capitalismo imperialistico, è molto cupa. Per me gli anni Sessanta sono la marcia su Aldermaston, la guerra in Vietnam e del Dialectics of Liberation. Il solo miracolo di quegli anni è che c è stato un momento di cambiamento estremo che ci ha permesso di attraversare tutto questo senza una violenza selvaggia (P. Whitehead). Fot.: P. Whitehead; Int.: Alan Aldridge, Vashti Bunyan, Eric Burdon, Michael Caine, Julie Christie, Allen Ginsberg, David Hockney, Mick Jagger, Kenney Jones, Lee Marvin. GIO 19, h , SAB 21, h The Fall Gran Bretagna/Usa 1969, 120, b/n e col., v.o. sott.it. Subito dopo la proiezione di Benefit of the Doubt al New York Film Festival, Whitehead iniziò a filmare manifestazioni di protesta, discorsi a favore della guerra, reading di poesie e performance pubbliche di vario tipo: siamo tra l ottobre 1967 e il giugno 1968: Robert Kennedy, The Bread and Pupped Theater, Paul Auster (giovanissimo studente della Columbia), Tom Hyden, Mark Rudd, Stokely Carmicheal, H. Rap Brown, Arthur Miller, Robert Lowell, Robert Rauschenberg, The Decostructivists, gli studenti della Columbia University con i quali Whitehead trascorse cinque giorni e cinque notti nell aprile 68 quando presero il controllo di numerose palazzine all interno del campus. Whitehead escogita una storia su un assassinio politico nella quale inserire frammenti tratti dalla realtà. Il risultato è un incredibile ibrido tra fiction e nonfiction, uno sguardo soggettivo sulla sinistra americana e il suo confronto con l élite al potere che sosteneva e finanziava la guerra del Vietnam (P. Whitehead). Fot.: P. Whitehead; Int.: Alberta Tiburzi, Stokely Carmichael, Robert Lowell, Paul Auster, Arthur Miller, Robert Rauschenberg, Peter Whitehead. GIO 19, h , SAB 21, h Fire in the Water Gran Bretagna 1977, 90, b/n e col., v.o. sott. it. Film allegorico, una specie di requiem degli anni Sessanta che alterna il repertorio di Whitehead, con interludi girati in un angolo sperduto della Scozia, dove si rifugia una giovane coppia: lui passa le sue giornate esaminando la sua carriera cinematografica (il repertorio di Whitehead, appunto), mentre lei esplora il territorio circostante, aggirandosi per boschi e cascate in sola compagni di animali vivi e morti. Fire in the Water è l ultimo film di Whitehead, il tentativo di drammatizzare la sua rinuncia al cinema, per sempre. Fire in the Water è stato un errore. Sono stato convinto a farlo. Non lo vedo come un mio film (P. Whitehead). Sc.: P. Whitehead, Marc Sursock; Fot.: P. Whitehead; Int.: Nathalie Delon, Edouard Niermans. SAB 21, h , DOM 22, h The Perception of Life Gran Bretagna 1964, 19, b/n e col., v.o. sott.it. Documentario scientifico girato su commissione nei laboratori della Cambridge University dove Whitehead studiò. The Perception of Life fu filmato con e attraverso i microscopi usati dagli scienziati dal XVII al XX secolo, compreso quello elettronico dell unità MRC, dove Francis Crick scoprì la struttura del DNA. A quel tempo non mi piaceva proprio, mi ci sono appassionato successivamente: un film di mezz ora fatto per la Nuffield Foundation che documentava la storia dei concetti che cambiavano nell uomo. Non ho usato solo la macchina da presa, molte sequenze le ho girate con i primi microscopi usati dagli scienziati. Vediamo cosa vedevano loro e perché loro hanno descritto le loro idee nel modo in cui lo hanno fatto. Più tardi, ho realizzato che tutti i miei film sono legati all idea di usare la mdp come un microscopio. Sono sempre stato consapevole che la mdp sta tra me e la realtà, tanto dissimulando quanto rivelando. La verità è sempre relativa, ma lo è soprattutto quando stai filmando (P. Whitehead). Fot.: P. Whitehead. DOM 22, h , LUN 23, h Daddy Gran Bretagna/Francia 1973, 85, b/n e col., v.o. sott.it. Il progetto iniziale di Daddy, voleva essere un documentario sulla scultrice francese Niki de Saint Phalle - conosciuta per le sue sculture gioiose, galliche, variopinte e per le sue bambole gonfiabili -, terminò in un film di finzione, a tratti gotico, a tratti surreale, su una donna che tenta di esorcizzare l influenza del padre sulla sua sessualità. Uno dei film più estremi di Whitehead. In un certo modo Daddy è un proseguimento del discorso del microscopio iniziato con The Perception of Life. La macchina da presa è il microscopio che si intromette nella mia relazione con Niki de St Phalle, indagando su una persona che per alcuni aspetti è un mito per molte donne, Niki de St Phalle è un mito; non è particolarmente conosciuta in Inghilterra, ma lo è negli Stati Uniti e in Francia. Ed è conosciuta come donna liberata (P. Whitehead). Sc.: Peter Whitehead, Niki de Saint Phalle; Fot.: P. Whitehead; Int.: Niki de Saint Phalle, Mia Martin, Rainer Diez. DOM 22, h , LUN 23, h Paul Cronin In the Beginning Was the Image: Conversations with Peter Whitehead Gran Bretagna 2006, 196, b/n e col., v.o. sott.it. Un lungo e sorprendente documentario che ripercorre la carriera cinematografica di Peter Whitehead. Interviste d archivio unite ad altre più recenti, vecchi e nuovi lavori, frammenti di film rari o mai visti, semplici immagini o selezioni di voluminose riprese d archivio che rappresentano al meglio la sua carriera. Il film, diviso in due parti, guarda gli strati di vita pienamente variegata di Whitehead compreso le sue avventure come pittore, asso nei fondi di investimento, diarista compulsivo e aspirante romanziere. La prima parte del film dura 100 minuti. La seconda, che ne dura 96, esamina come Whitehead si sai trasformato da un mediatico urbano ad un ricercatore di verità tutt uno con la natura. Cronin ordina le informazioni in modo da porre gli spettatori in una posizione di continua domanda circa il suo protagonista. Fot.: Gavin Stevens. DOM 22. h , LUN 23, h

5 T,ara mea - La mia terra. La Romania di oggi attraverso gli occhi dei giovani documentaristi Torino con più di ventiseimila presenze è la città che in Europa conta il maggior numero di immigrati romeni in rapporto alla popolazione, tanto che si può considerare a pieno titolo la Bucarest italiana. Questa popolazione si è dimostrata molto vivace dal punto di vista culturale e non poche sono le iniziative e le associazioni di promozione artistica nate sul territorio. Tuttavia gli italiani conoscono ancora poco l arte e il cinema di questo Paese. La qualità della cinematografia romena è testimoniata dal successo internazionale di una nuova generazione che ha raccolto la lezione del maestro Lucian Pintilie, spesso all insegna di un umorismo acre e corrosivo, e di un sarcasmo impietoso. Tra i film migliori si annoverano The Death of Mister Lazarescu di Cristi Puiu (discesa negli inferi della malasanità), The Way I Spent the End of the World di Catalin Mitulescu (ambientato alla vigilia della caduta di Ceauçescu), entrambi premiati a Cannes. Sempre a Cannes nel 2006 la Camera d Or è stata assegnata al film di Corneliu Porumboiu A est di Bucarest, e nel 2007 la Palma d Oro a 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu (e il premio postumo - ancora in Un certain regard - a California Dreamin del prematuramente scomparso Cristian Nemescu). Al cinema di fiction romeno la città di Roma ha dedicato nell autunno del 2007 le Giornate del Cinema Rumeno in Italia, evento che ha riscosso un grande consenso tra la critica e il pubblico. A Torino, sulla scia del grande successo dell evento romano, si vogliono proporre tredici documentari, un genere anch esso molto vitale in Romania ma non ancora sufficientemente conosciuto e promosso in Italia. Dalla collaborazione tra FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull Immigrazione), Museo Nazionale del Cinema, Istituto Romeno di Cultura Umanistica di Venezia e Biblioteche Civiche, è nato, ora, il ciclo Țara mea - La mia terra, costituito da una selezione dei migliori documentari prodotti negli ultimi anni, aventi come oggetto la Romania e realizzati da giovani registi sia romeni che stranieri. Il percorso è stato pensato ponendo attenzione sia alla qualità artistica dei lavori, sia alla varietà dei contenuti, per permettere allo spettatore di spaziare e riflettere su vari aspetti della realtà sociale e storica romena. Si affronteranno diversi temi: dalla vita durante il socialismo con Nascuti la comanda, sulle politiche antiaboriste del regime, e con Râzboi pe calea undelor, sul controllo dei media e dell informazione; alle frontiere politiche in Podul peste Tisa, al rapporto uomo-spazi naturali in Carpatia e in La drum. Si toccherà il tema dei progetti di cooperazione internazionali in Satul sosetelor, delle migrazioni contemporanee in Last Peasants, della vita dei bambini di strada di Bucarest in My Home, del confronto tra generazioni in Asta E, e dei disastri ambientali in fragili ecosistemi montani in New Eldorado. Una sezione sarà dedicata alla complessa condizione della popolazione Rom, con tre lavori di grande sensibilità: Blestemul ariciului racconta la vita di una povera famiglia contadina che si sposta alla ricerca di occupazioni precarie, Fanfaron, fanfaron offre un affresco della tradizione della musica rom nei paesi della Moldavia, Caravane 55 segue lo sgombero di un campo nomadi nella periferia parigina e l opposizione della popolazione locale. Alle proiezioni saranno invitati i registi dei documentari, affiancati da critici cinematografici e da studiosi conoscitori delle realtà prese in esame. Martedì 10 giugno, alle ore 16.00, lo storico del cinema Bujor Ripeanu terrà una lezione aperta sulla storia e sull evoluzione del documentario in Romania, con la proiezione di sequenze ed estratti di film. All inaugurazione, lunedì 9 giugno alle 20.30, sarà presente Dumitru Budrala, regista di due film in programmazione e direttore dell Astra Film Festival, il prestigioso festival di documentario antropologico di Sibiu, riconosciuto come il più importante di tutta l Europa dell Est. ø non fiction 9-15 giugno ȚARA MEA - LA MIA TERRA. LA ROMANIA DI OGGI ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI GIOVANI DOCUMENTARISTI eccezionale di tradizione rumena, musica militare, fanfare austriache e ritmi occidentali (turchi, gitani ) che sopravvive in questa regione al confine tra Asia e Europa, la Moldavia. Una musica ad immagine della popolazione: piena di vita, marcata di nostalgia e fortemente variegata. Tibor Kocsis New Eldorado Il nuovo Eldorado Ungheria 2005, 76, col., v.o. sott.it. Valérie Mitteaux, Anna Pitoun Caravane 55 Carovana 55 Francia 2003, 52, col., v.o. sott.it. Achères, Yvelines, Francia. Salcuta Filan, una giovane rom, vive con i suoi due figli in un accampamento poco distante dalla città, assieme a una trentina di famiglie. Ma il governo di Sarkozy considera i rom una minaccia e ordina la loro espulsione. Non importa verso dove: l importante è fare terra bruciata intorno al popolo rom. Il 5 marzo 2003 il prefetto ordina l espulsione di Salcuta, la smobilitazione del campo e la distruzione delle roulotte. Salcuta va a parlare con le maestre dei suoi bambini. Inizia il passaparola informale. La popolazione di Achères si prepara a resistere. Quando i poliziotti si presentano in assetto antisommossa nel campo nomadi si trovano di fronte gli abitanti di Achères. La polizia non esita a usare le maniere forti. Il campo nomadi è sgomberato e le roulotte sono distrutte sotto gli occhi dei loro proprietari. Ma la mobilitazione continua. La gente fa pressione sul sindaco che si schiera contro il prefetto e fornisce una sistemazione provvisoria a Salcuta, in attesa che anche per lei arrivi un permesso di soggiorno. LUN 9, h , SAB 14, h Il film sarà introdotto dall antropologa Carlotta Saletti Salza Corneliu Gheorghita Fanfaron, fanfaron Le bande degli ottoni Romania 2007, 52, col., v.o. sott.it. In Romania, sotto il regime comunista, le fanfare dei paesani partecipavano alle manifestazioni organizzate nelle città, ed è in questo periodo che conobbero il loro momento di gloria. Con la deindustrializzazione e il ritorno dei lavoratori alla povertà dei villaggi di campagna, questa musica, suonata nei matrimoni, battesimi e funerali, è una delle cose più preziose che rimane loro: un miscuglio LUN 9 e VEN 13, h , SAB 14, h Dumitru Budrala Blestemul ariciului La maledizione del riccio Romania 2004, 103, col., v.o. sott. it. Tenevo al mio asino più che a mio marito o ai miei figli. Ma adesso è morto. Se avessi ancora un somaro, vivrei come un parlamentare, afferma Turica, una protagonista del film. Lei e i suoi cari si spostano da villaggio a villaggio portando sulle loro schiene pesanti cestini fatti a mano, che cercano di vendere in cambio di cibo. Il regista segue questa poverissima famiglia rom nei suoi spostamenti invernali e con lo stile del cinema verità il film trascende ogni stereotipo. Si assiste alla vita di persone semplici che hanno a che fare con le situazioni assurde e tragicomiche della loro vita quotidiana. Una bellissima fotografia insieme alla ricca tradizione orale dei protagonisti ci porta alla scoperta in un mondo che ci è totalmente sconosciuto. LUN 9 e MAR 10, h Dumitru Budrala La drum In cammino Romania 1997, 45, col., v.o. sott.it. Ogni autunno i pastori della Transilvania si incamminano con le loro greggi alla ricerca di pascoli. Seguono un antico cammino che li porta centinaia di chilometri lontano da casa. Durante il suo viaggio, un pastore viene assassinato in una foresta. Il suo figlio più giovane deve prendersi in carico il gregge, cinque asini, sette cani e quattro aiutanti. Dormendo all aria aperta, camminando attraverso villaggi e campi, combattendo contro il tempo ostile e contro i pregiudizi dei camionisti, impara ad essere un vero pastore. LUN 9. h ingresso libero, VEN 13, h Interverranno il regista Dumitru Budrala ed il critico e storico del cinema romeno Prof. Bujor T. Rîpeanu. L oro è diventato la nostra maledizione afferma un abitante di Roflia Montana. Dopo duemila anni questo villaggio di montagna corre il rischio di essere spazzato via dalla Roflia Montana Gold Corporation. Questa impresa, sostenuta da investimenti canadesi, ha messo gli occhi sui giacimenti d oro intorno al paese. Più di un terzo delle famiglie è stato evacuato con la promessa di una ricollocamento. Gli abitanti già sfrattati non si sono persi d animo e i portavoce dell impresa assicurano che una volta terminati gli scavi il villaggio verrà ricostruito: un lavoro per nulla semplice, considerando le due chiese antichissime e i loro cimiteri. Si teme anche che il cianuro utilizzato nelle miniere possa causare un disastro ambientale. Molti abitanti si rifiutano totalmente di cooperare: gli investitori canadesi vogliono distruggere quello che neppure Ceausescu aveva toccato. Un delegato dell Unione Europea giunge nel paese per verificare se si stia aderendo a tutte le procedure di adesione. Ma il desiderio di soldi rende le autorità romene insicure: in attesa di una decisione formale i bulldozer stanno demolendo il villaggio. LUN 9, h , VEN 13, h Angus Macqueen Last Peasants Gli ultimi contadini Gran Bretagna 2003, 150, col., v.o. sott.it. The Last Peasants segue la vita di tre famiglie del piccolo villaggio romeno di Budesti, famiglie accomunate dall avere uno o più membri che hanno scelto la strada dell immigrazione clandestina in Europa per superare le difficoltà economiche del proprio paese. Girato in Romania, a Londra, Parigi e Dublino, e con una lavorazione durata ben 4 anni, The Last Peasants narra non solo una storia di migranti, ma anche la scomparsa del mondo contadino romeno, sotto le spinte di una modernizzazione ormai inarrestabile. MER 11, h Il film sarà introdotto da Pietro Cingolani 5

6 Ileana Stanculescu Podul peste tisa Il ponte sul Tibisco Romania 2004, 75, col., v.o. sott.it. Uno dei ponti che attraversano il fiume Tibisco ha una lunga e complicata storia: è il ponte che collega Sighet e Slatina. Sighet è una piccola cittadina nel nord della Romania vicino al confine tra Romania e Ucraina e Slatina è la cittadina confinante sulla riva ucraina del fiume. Il ponte è stato costruito durante l impero Austro Ungarico e distrutto subito prima della fine della seconda guerra mondiale. Una fitta rete di legami familiari, culturali ed economici è stata frantumata nel secondo dopoguerra. La riva nord è diventata parte dell Unione Sovietica mentre la riva sud è continuata ad essere romena. Il fiume Tibisco ha separato le due città per più di cinquant anni, fino a quando... MER 11, h , GIO 12, h Il film sarà introdotto dalla regista Ileana Stanculescu Ileana Stanculescu Satul flosetelor Il villaggio delle calze Romania/Germania 2006, 78, col., v.o. sott.it. Nel piccolo villaggio di Viscri / Deutschweisskirch, nel cuore della Transilvania, tutte le donne producono calzetti. Un anziano musicista tedesco vende i calzetti in Germania, in Austria e in altri Paesi europei. Si è innamorato di Viscri, ha deciso di trasferirsi e insegna il tedesco ai bambini del posto. Il paese si è depopolato, dopo che la maggioranza dei sassoni è partita con la fine del comunismo. A Viscri non c è lavoro, ma molti turisti cominciano ad arrivare per visitare l antico castello e la produzione di calzetti. Questo documentario è il ritratto di un villaggio speciale, isolato in un magnifico paesaggio ma ancora pieno di vita. MER 11, h , GIO 12, h Il film la regista Ileana Stanculescu Thomas Ciulei Asta E Così è la vita Romania/Germania 2001, 99, col., v.o. sott.it. La Romania dieci anni dopo la caduta del comunismo. La piccola città di Sulina, sulle sponde del Danubio vicine al Mar Nero, è molto lontana dal mondo civilizzato e la storia degli ultimi anni sembra non appartenere a questa minuscola comunità in cui si intrecciano le esistenze di tre generazioni. Toni e Varvara sono una coppia di cinquantenni, anche se sembrano molto più vecchi. Bisticciano tutto il giorno sui piccoli lavori che il marito alcolizzato dimentica di fare. Ci sono Nicu e Pal due amici che vivono insieme in una malinconica baracca dove sognano bellissime donne e una vita migliore. Durante il giorno spingono la loro barca attraverso il fiume ghiacciato fino alle reti che spesso ritrovano vuote come le hanno lasciate. Il quindicenne Ionu? si guadagna da vivere vendendo il rame che raccoglie nelle barche abbandonate. Malgrado l estrema povertà e l apparente impossibilità di un riscatto sociale, la gente affronta coraggiosamente il proprio destino, non senza una dose di umorismo nero: è la vita. VEN 13, h , SAB 14, h Andrzej Klamt, Ulrich Rydzewsky Carpatia Germania/Austria 2004, 127, col., v.o. sott.it. Carpatia è un viaggio poetico nei paesaggi rurali di questa regione montuosa che attraversa l Europa centrale e sud-orientale. Paesaggi che possono a prima vista apparirci stranieri e distanti, ma che ci permettono di trovare radici storiche e culturali comuni. Il documentario è un ritratto della gente, dei luoghi e dei paesaggi dei Carpazi, tra contadini che vivono seguendo l alternarsi delle stagioni e moderni cercatori d oro. VEN 13, h , DOM 15, h Debora Scaperrotta My Home - Casa mia Italia 2007, 64, col., v.o. sott.it. Bucarest, periferia. Due ragazzini di tredici anni vivono in un appartamento, senza famiglia con altri due ragazzi poco più grandi di loro. Tutti hanno vissuto troppo una separazione dalla famiglia causata da difficoltà economico-sociali e dalla violenza disumana. La Fondazione Parada, fondata dal clown Miloud Oukili, che da più di dieci anni si occupa di accogliere e reintegrare questi ragazzi attraverso attività creative come l arte circense, la comunicazione, la fiducia e l affetto, offre a loro la possibilità di vivere in una casa, fare una vita normale e nuove occasioni. Per Alex si sta realizzando il sogno di partecipare ad una tournée di giocoleria, per Petronel partire significa un viaggio a ritroso nel tempo, a casa, con la speranza di trovare l amore della sua famiglia. SAB 14, h , DOM 15, h Il film sarà introdotto dalla regista Debora Scaperrotta Alexandru Solomon Râzboi pe calea undelor Guerra in onda Romania/Germania/Lussemburgo 2007, 84, col., v.o. sott.it. Il film racconta la storia della sinistra alleanza tra una dittatura nazionalista e il terrorismo internazionale. È la storia della guerra tra Radio Europa Libera e il regime di Ceausescu; il dittatore arrivò al punto di assoldare Carlos De Jackal per annientare i giornalisti che avevano lavorato per la stazione radio europea. Questo film ci restituisce inoltre una lucida analisi del potere e dell ambiguità dei media nel mondo contemporaneo. SAB 14, h , DOM 15, h Florin Iepan Nascuti la comanda Nati per decreto Romania 2005, 68, col., v.o. sott.it. Nell ottobre del 1966 Nicolae Ceausescu firmò il decreto 770 con il quale proibì l aborto alle donne romene, pena la galera; l unica eccezione era rappresentata dalle ultraquarantenni e dalle madri di almeno quattro figli. Per il dittatore questo decreto costituiva il certificato di nascita dell Uomo Nuovo, ottenuto attraverso una vera e propria purificazione etnica. In realtà Ceausescu firmò simbolicamente la propria condanna a morte: dopo un quarto di secolo sarà ucciso dai bambini nati con la sua legge. Nati per decreto è in primo luogo un monito a non perdere la memoria storica, per impedire che gli errori del passato vengano ripetuti. DOM 15, h Il film sarà introdotto dal regista Florin Iepan ø seconda visione 1 e 2, 24-26, giugno Tre film che hanno avuto una difficile vita distributiva nel corso della stagione cinematografica. La velocità della luce è il primo lungometraggio del regista Andrea Papini, piemontese di origini, milanese di formazione, romano per scelta e per lavoro e regista di filmati istituzionali, documentari, cortometraggi e spot pubblicitari. Nelle tue mani, invece, rappresenta il ritorno dietro la macchina da presa di Peter Del Monte con un film intenso e ingiustamente trascurato. Infine L amore secondo Dan, secondo prova da regista di Peter Hedges che il pubblico conosce per il suo precedente Schegge di April. Mavi appare ristabilita e la famiglia sembra trovare un nuovo equilibrio. L illusione della tranquillità è però di breve durata poiché Mavi, che in realtà non ha mai superato i fantasmi del suo passato, è ancora una volta vittima della sua instabilità emotiva. Peter Hedges L amore secondo Dan Dan in Real Life Usa 2007, 98, col. Andrea Papini La velocità della luce Italia 2008, 90, col. da Beatrice, un operatrice telefonica che Mario ha contattato per risalire a Rinaldo e che, essendosi incuriosita per le richieste e l atteggiamento del primo, ha deciso di seguirli e vivere un avventura pericolosa. Sc.: A. Papini, Gualtiero Rosella; Fot.: Benjamin Nathaniel Minot; Int.: Patrick Bauchau, Peppino Mazzotta, Beatrice Orlandini. DOM 1 e LUN 2, h /18.15/20.30/22.15 Mario si guadagna da vivere collaborando a furti d auto di lusso su commissione. Il suo lavoro consiste nell agganciare gli ignari proprietari e con vari stratagemmi carpire i dati e le informazioni utili. Il suo nuovo bersaglio è il proprietario di una Bentley nera, Rinaldo. Mario riuscirà ad incontrare e conoscere Rinaldo, che si rivelerà un personaggio alquanto bizzarro e misterioso. Nel frattempo, a loro insaputa, i due uomini sono entrambi tallonati Peter Del Monte Nelle tue mani Italia 2008, 100, col. Teo, brillante studente di astrofisica, viene investito dall auto guidata da Mavi, una ragazza di Spalato che, insieme al padre, vive da diversi anni in Italia. Dopo aver prestato soccorso e donato il sangue a Teo, Mavi sparisce nel nulla, ma qualche anno dopo i due si ritrovano e ben presto si innamorano l uno dell altra. La loro vita insieme scorre felice, si sposano, hanno una figlia, Caterina, ma quando Teo trova un nuovo lavoro che lo porta spesso in viaggio, tra lui e Mavi, che inizia a dare segni di squilibrio, sorgono una serie di problemi che sfociano in liti furibonde. Teo decide di trasferirsi a casa dei genitori insieme alla figlia, e, con il passare del tempo, grazie ad un nuovo impiego, Sc.: Michele Pellegrini, P. Del Monte; Fot.: Marco Carosi; Int.: Kasia Smutniak, Marco Foschi, Severino Saltarelli. MAR 24, h /18.30/20.30/22.30, MER 25 e GIO 26, h /18.30 Dan Burns, vedovo con tre figlie, è il redattore di una rubrica di consigli utili per i genitori. Durante una vacanza al mare, Dan incontra Marie, la donna che potrebbe fargli ritrovare le gioie dell amore, ma scopre che è fidanzata con suo fratello Mitch. Lui dovrà impegnarsi al massimo per non innamorarsi di lei così da non infrangere tutte le regole che si era imposto per sé e per le sue figlie. Sc.: Pierce Gardner, P. Hedges; Fot.: Lawrence Sher; Int.: Steve Carell, Juliette Binoche, Dane Cook. DA VEN 27 a DOM 29, h /18.30/20.30/

7 ø percorsi 3-5 giugno I nostri anni. La Costituzione secondo il cinema italiano Il Museo Nazionale del Cinema organizza, di intesa con il Comitato Provinciale per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica, costituito dal Prefetto di Torino, una rassegna finalizzata a celebrare il Sessantesimo Anniversario dell entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dalla Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre La rassegna, articolata su tre giorni di proiezioni, propone alcuni dei film più significativi che rappresentano la società italiana dell epoca ed il contesto storico, politico e sociale in cui ebbe luogo la nascita della Costituzione, evento decisivo per la nostra comunità nazionale. La manifestazione si inaugura martedì 3 giugno con la proiezione del film Ladri di biciclette nella versione recentemente restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Comitato provinciale per la valorizzazione della Cultura della Repubblica Vittorio De Sica Ladri di biciclette Italia 1948, 90, b/n Copia restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale Un operaio disoccupato trova un lavoro d attacchino municipale, ma per essere preso deve avere la bicicletta. L attacchino incomincia il suo lavoro, ma dopo meno di un ora, un ragazzo gli ruba questa preziosa bicicletta. Tenta d inseguirlo ma è inutile. L uomo ritorna a casa in preda alla disperazione. Denuncia il furto al Commissariato, ma non gli danno nessuna speranza. Nessuno prende interesse al suo caso all infuori di un amico spazzino. L attacchino si aggira tra i rivenditori di biciclette: non trova la sua, ma intravede il ladro e si mette ad inseguirlo, accompagnato dal figlio, un bimbo di sei anni che attraversa con il padre tutta Roma. Infine, esasperato, pensa di rivalersi, rubando una bicicletta incustodita, ma lo fa così goffamente che viene subito preso e solo i pianti del bambino lo salvano dall arresto. Padre e figlio tornano a casa, esausti, disperati, piangenti. Sc.: Oreste Biancoli, Cesare Zavattini, Suso Cecchi d Amico, Adolfo Franci, Gherardo Gherardi, Vittorio De Sica, Gerardo Guerrieri; Fot.: Carlo Montuori; Int.: Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola, Lianella Carell. MAR 3, h ingresso libero Giuseppe De Santis Non c è pace tra gli ulivi Italia 1950, 100, b/n Francesco Dominici, tornato dalla guerra, cerca invano lavoro. Una notte, aiutato dalla sua innamorata, Lucia e dalla sorella, Maria Grazia, ruba delle pecore ad Agostino Bonfiglio, un pastore arricchitosi in malo modo durante la guerra, che si dice abbia rubato, a suo tempo, le pecore di Francesca. Francesco viene denunciato ed arrestato. I testimoni, chiamati in causa, vengono sopraffatti o comprati da Agostino e Francesco viene condannato a quattro anni. Agostino vorrebbe sposare Lucia, ma il matrimonio va a monte per l intromissione di Maria Grazia, alla quale Agostino ha usato violenza. Francesco evade dalla prigione con un compagno. Inseguito dai carabinieri, viene salvato da Lucia, della quale diviene l amante. Mentre i carabinieri danno la caccia a Francesco, questi si mette sulle tracce di Agostino, che, temendone la vendetta, ha cercato di farlo uccidere. Agostino fugge, trascinandosi dietro Maria Grazia e le pecore. Sc.: Libero De Libero, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, da un testo di Gianni Puccini; Fot.: Piero Portalupi; Int.: Lucia Bosé, Raf Vallone, Maria Grazia Francia. MER 4, h , GIO 5, h Renato Castellani Due soldi di speranza Italia 1951, 95, b/n Ritornato al suo paese dopo il servizio militare, Antonio Catalano ritrova la sua numerosa famiglia, di cui è il solo sostegno. Cerca una occupazione stabile, ma trova solo ogni tanto dei lavoretti occasionali. Nel frattempo Giuliana, una sorella di Antonio, viene sedotta da un ricco possidente. Il parroco s interpone per accomodare le cose e per render possibile il matrimonio. Ma la ragazza ha bisogno di un po di corredo e, per aiutare la famiglia il parroco ingaggia Antonio come aiuto sacrestano: così guadagnerà qualche soldo e potrà provvedere alla sorella. Ma mentre di giorno lavora in Chiesa, di notte Antonio va a Napoli ad attaccare i manifesti del P.C.I., con la speranza presto di poter sposare la sua amata Carmela. Ben presto, però, il parroco scopre il doppio lavoro di Antonio e lo licenzia. Sc.: Renato Castellani, Titina De Filippo; Fot.: Arturo Gallea; Int.: Vincenzo Musolino; Maria Fiore, Luigi Barone. MER 4, h , GIO 5, h Ettore Scola C eravamo tanto amati Italia 1974, 125, col. Gianni, Nicola e Antonio, dopo aver militato nelle file partigiane ed avere maturato insieme ferventi ideali, scoppiata la pace si disperdono: Antonio fa il portantino al San Camillo di Roma, Gianni diviene avvocato, Nicola insegna a Nocera Inferiore, si sposa e lotta da idealista per un cinema che trasformi la società. Luciana è la ragazza che Antonio scopre e che Gianni prima gli strappa e poi abbandona per entrare, tramite matrimonio, nella famiglia di un costruttore edile senza coscienza sociale. Occasionalmente, ma sempre più raramente, i tre si incontrano. Dopo molti anni, quando gli eroi sono stati abbondantemente ridimensionati dal tempo e dalla società livellatrice, i tre amici hanno modo di esaminarsi in occasione di un incontro imprevisto, al quale prende parte anche Luciana che, alla fine, ha sposato Antonio. Sc.: Ettore Scola, Age, Furio Scarpelli; Fot.: Claudio Cirillo; Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi. MER 4, h , GIO 5, h Pasquale Scimeca Placido Rizzotto Italia 2000, 110, col. La sera del 10 marzo 1948 scomparve nel nulla Placido Rizzotto, Segretario della Camera del Lavoro di Corleone. Per uno strano scherzo del destino, attorno a questo caso ci fu una convergenza di giovani uomini che diventarono importanti: da una parte Carlo Alberto Dalla Chiesa, il capitano dei carabinieri che fece le indagini e arrestò gli assassini di Rizzotto, e Pio La Torre, giovane studente universitario che sostituì Rizzotto alla guida dei contadini. E dall altra, l assassino Luciano Liggio e i suoi uomini che arriveranno ai vertici della mafia. Il film vuole raccontare un sogno spezzato, nella certezza che ogni manifestazione di coraggio, ogni difesa dei deboli, ogni sentimento di dignità umana meriti di essere narrato. Sc.: Pasquale Scimeca; Fot.: Pasquale Mari; Int.: Marcello Mazzarella, Vincenzo Albanese, Gioia Spaziani. MER 4. h , GIO 5, h ø il cinema degli altri 3, 12 e 19 giugno Seconda rassegna del cinema laico Organizzata dalla Consulta torinese per la Laicità delle Istituzioni, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il Centro Interculturale della Città di Torino, si conclude a giugno la rassegna che intende proporre al pubblico torinese - attraverso il linguaggio e gli stimoli culturali dell arte cinematografica - una riflessione sul metodo della laicità e sull etica laica di fronte agli interrogativi ed alle sfide individuali e collettive che il mondo contemporaneo pone. I nove film in programmazione, nel periodo da marzo a giugno 2008, affrontano alcuni significativi temi della società odierna, sempre più multiculturale, multietnica e multireligiosa. Ne emergono nel complesso, attraverso situazioni esistenziali e vicende differenti, taluni degli aspetti di un etica laica, per definizione non dogmatica, né assolutista, di libertà e di tolleranza positiva, di rispetto e di confronto fra eguali e diversi, nella prospettiva che gli organizzatori della Rassegna vivamente auspicano di una più civile convivenza tra individui e tra gruppi nella comunità umana. I film di giugno sono: Le fiamme del paradiso e Goya di Luciano Emmer, I diavoli di Ken Russel e Jean Paul di Francesco Uboldi. Info: ; info@torinolaica.it; si travisa il film, riducendolo a uno strepitoso e ripugnante luna park fantastorico di sesso, orrori e violenze. Sc.: K. Russell; Fot.: David Watkin; Int.: Max Adrian, Graham Armitage, Kenneth Colley. GIO 12, h ingresso euro 2,50 Francesco Uboldi Jean Paul Italia 2007, 9, col. Luciano Emmer Le fiamme del paradiso Italia 2006, 95, 95, col. In un tempo imprecisato tra Seicento e Settecento, sullo sfondo della natura immutabile della Val di Non, i popolani dei borghi montani si affidano alle cure della Zappina, una giovane contadina che vive con la sua capra e conosce le erbe medicinali e le risorse del bosco. Per il latte della sua capra, per i decotti che guariscono dal mal di pancia, per i consigli che dispensa, non vuole niente in cambio, magari solo il dono di un frutto. Donna libera e generosa, le ci vuol poco per finire vittima della cattiveria dei paesani, pronti a scaricare su di lei la colpa delle malattie e delle disgrazie che capitano loro. Quando bussano alla sua porta due gendarmi con le armi, a nulla vale l amore di Silvanel, il cacciatore, o il grido disperato di un amica; per la Zappina si apre il processo per acclarata stregoneria. Le accuse menzognere, la solerzia del clero, le torture insostenibili e la noia degli inquisitori spingono la giovane sul rogo. Le fiamme salgono verso il cielo, sono Le Flame del Paradis e le ha narrate Luciano Emmer. Sc.: L. Emmer; Fot.: Ugo Lo Pinto; Int.: Roberta Fattor, Massimo Paoli, Miriam Rossi, Andrea Castelli. MAR 3, h ingresso euro 2,50 Prima del film sarà proiettato il cortometraggio di Luciano Emmer Goya (Italia 1951, 16 ). Ken Russell I diavoli Gran Bretagna 1971, 113, col. Nella Francia del 1634 sotto il cardinale Richelieu, Urban Grandier, prete illuminato e peccatore e Suor Giovanna degli Angeli, madre superiora di un convento delle Orsoline a Loudun, sono al centro di un processo per stregoneria che si conclude con la condanna del primo al rogo. Se non si considera il taglio politico (alleanza tra Stato e Chiesa, intolleranza ideologica come strumento di dominio, ricorso all erotismo come valvola di scarico delle tensioni antistituzionali), 7 All improvviso siamo in Camerun, nell heart of darkness di un villaggio dove si sta praticando un atto di violenza mascherato da esorcismo. I nostri occhi si aprono: a forza. Il cinema digitale di Francesco Uboldi, la sua camera-stilografica usata come taccuino di viaggio, quel suo terzo occhio documentaristico che riproduce spostamenti da turista-per-caso, si diceva, è un videostrumento che dà origine, per suo statuto tecnico e per sua versatilità intrinseca, ad un fertile dibattito sui limiti e sull etica stessa della visione. La seconda Rassegna del Cinema Laico si conclude, quindi, slittando dai contenuti, ben espressi nelle visioni precedentemente programmate, alle forme. Il molto discusso e utilmente discutibile documentario Jean Paul di Francesco Uboldi, prodotto estremamente professionale e ciò nonostante amatoriale, professionale poiché mantenuto amatoriale, cioè non-montato e non-musicato e non-manipolato, è uno shock visivo che ci interpella sull urgenza godardiana di andare ovunque con il cinema, là dove il cinema non si è ancora spinto, ed è una ridefinizione da parte di questo gesto della stessa etica della visione. GIO 19, h ingresso euro 3,50 Al termine del film incontro con il regista Francesco Uboldi e i curatori della rassegna Gabriele Barrera e Tullio Monti.

8 VIEWFest 2008 Digital Movie Festival Tre giorni di proiezioni, arte, musica, workshop, spettacoli: VIEWFest evoluzione italiana dello storico Resfest si presenta a Torino, dal 6 all 8 giugno, al Cinema Massimo, come un nuovo Festival del cinema digitale (e non solo) contrassegnato da una formula d avanguardia. Oltre 150 titoli tra film di animazione, cortometraggi, video musicali, spot pubblicitari, realizzati secondo standard qualitativi estremamente elevati e tecnologie innovative, visibili nella magia del nuovo grande schermo digitale grazie all avanzato impianto di proiezione HD presente nella multisala Massimo del Museo del Cinema: retrospettive originali e divertenti (dai cortometraggi della Pixar ai video dei provocatori e censurati Happy), le più raffinate selezioni di computer grafica a livello mondiale (l Electronic Theater del Siggraph 2007, l Animation Show of Shows di Ron Diamond...), le miscellanee per conoscere le nuove produzioni di paesi vicini o lontani (Dutchmix, Turkishmix, Brazilianmix...). E, accanto alle proiezioni, tanti eventi speciali: show, mostre, performance per scoprire le intersezioni tra le tecnologie digitali di ultima generazione e scienza, arte, spettacolo, dalla NanArt che sfida sulla scala del miliardesimo di metro i confini del visibile alla Macchina per entrare e uscire dal mondo, ultima invenzione dell avatar bitser Scarfiotti, alias il geniale Gianluca Nicoletti. Tre giorni per esplorare le nuove tendenze e le nuove tecnologie del cinema e dell arte di oggi, che saranno il cinema e l arte di domani. FilmBreve V edizione giugno 2008 (Cinema Fratelli Marx e Massimo Tre) di Lia Furxhi Kitano Coen Cimino Polanski Wenders Uno dei film presentati l anno scorso a FilmBreve, Il supplente, è entrato quest anno nella cinquina finale degli Oscar. Un festival come FilmBreve - anzi un non-festival, nel senso del rifiuto dei cerimoniali modaioli - vive del rigore delle sue scelte e del suo gusto per la scoperta. Il Concorso per il miglior corto italiano dell anno resta il cuore della manifestazione e siamo sicuri che riserverà altre sorprese. Almeno costituirà un panorama, il più rappresentativo possibile, del meglio di quanto si fa oggi in Italia. Quella è stata una stagione di particolare rilevanza per il corto italiano, non solo per la qualità e la varietà della produzione, ma perché finalmente hanno cominciato a prendere forma le strutture che della produzione devono costituire il naturale retroterra. In primo luogo, il CNC, promosso dall Aiace Nazionale e dal Museo del Cinema e sostenuto dalla Regione Piemonte e dal Ministero per i Beni Culturali. Grazie al CNC, l Italia è ricomparsa al più importante festival mondiale del settore, quello di Clermont Ferrand, con un suo stand, un suo dvd e con la proiezione di una selezione di corti scelti dai maggiori festival nazionali. E per la prima volta è stata condotta un accurata inchiesta sul campo che ha schedato le vere dimensioni del fenomeno che ha prodotto ben 1051 film e può contare su oltre 250 festival nel nostro paese. Ma l interesse di FilmBreve consiste anche in un articolato gioco di confronti con altro. In primo luogo, con il meglio di quanto si produce nel mondo che trova il proprio luogo deputato al festival di Clermont Ferrand, definito la Cannes del corto per le sue dimensioni e la sua centralità. Dell edizione del febbraio 2008 saranno presentati il Grand Prix International e gli altri film premiati, per la prima volta sottotitolati in italiano. E una nuova dialettica si instaurerà con i Corti d Autore, cioè di grandi autori del passato e del presente. Tra i primi, ci saranno film di Fellini, Maselli, Lattuada, Greco, tra gli ultimi i film realizzati per il sessantenario del Festival di Cannes 35 registi, da Cimino ai Coen, da Cronenberg ai Dardenne, da Kitano a Moretti, da Van Sant a Wenders e riuniti sotto il titolo Chacun son cinéma. Tra essi spicca il cortissimo di Polanski di cui ha parlato con entusiasmo il professor Rondolino nel suo intervento-saggio dedicato all autore polacco. Infine, lo sguardo si allargherà all animazione italiana, raccontata attraverso i suoi più celebri cartoonist e attraverso i lavori degli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia. E uno sguardo inedito sarà quello degli studenti del DAMS con il programma Occhi di donna, che al tema dedicheranno anche un convegno. Tante ragioni per seguire FilmBreve, che si svolgerà nei giorni giugno al cinema Fratelli Marx e nel giorno 12 si concluderà alla sala 3 del cinema Massimo. La serata finale comprenderà il seguente programma: - l animazione in Italia (alcuni dei più famosi spot pubblicitari della storia della televisione italiana) - Auf Der Strecke di Reto Caffi (Grand Prix 2008 Ville de Clermont-Ferrand) - Chacun son cinéma (i corti di Polanski, dei fratelli Coen, Cronenberg, Moretti e Gus Van Sant) - Il supplente di Andrea Jublin (omaggio all Oscar) - Occhi di donna: La guerra appena finita di Francesca Archibugi - Uno, due e tre di Emidio Greco - proiezione del film vincitore del Concorso per il miglior corto italiano dell anno FilmBreve - Festival internazionale del cortometraggio d autore è organizzato da Aiace Nazionale e Aiace Torino (direttori: Sara Cortellazzo, Massimo Quaglia, Lia Furxhi, Gianni Volpi) ø cinema di carta 25 giugno Una serata dedicata al più grande pioniere del cinema, David Wark Griffith, per parlare delle riflessioni filosofiche di un pioniere della teoria del cinema, o meglio, dell analisi del film come esperienza mentale. Il volume Verso un estetica del cinema. Filosofia, psicologia e teoria del cinema di Hugo Münsterberg di Domenico Spinosa (Editori Riuniti, Roma 2008), che sarà presentato dall autore, si occupa, infatti dello studio del pensiero estetico e psicologico di Münsterberg che nel 1916 pubblicò un saggio di riflessioni tra psicologia e arte dal titolo Photoplay. Prima delle proiezioni incontro con Domenico Spinosa Durante la serata saranno proiettati i seguenti film, tutti conservati dalla Cineteca D.W. Griffith: The Adventures of Dolly (Usa 1908, 12, b/n, v.o.), An Awful Moment (Usa 1908, 12, b/n, v.o.), A Lonely Villa (Usa 1909, 11, b/n, v.o.), A Salutary Lesson (Usa 1910, 16, b/n, v.o.), The Girl and Her Trust (Usa 1912, 17, b/n, v.o.). Le proiezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte dal M Stefano Maccagno. MER 25, h ingresso 3,50 La voce segreta delle parole Si conclude a giugno e riprenderà poi a settembre la rassegna La voce segreta delle parole Il grande cinema in lingua originale. In programma nella Sala 2 del cinema Massimo quattro film di grande successo in versione originale con sottotitoli in italiano. Il calendario completo è in distribuzione presso la cassa del Cinema Massimo. I film di giugno Non è un paese per vecchi No Country for Old Men di Ethan & Joel Coen (Usa 2007, 122 ), v.o. inglese, sott.it. Giovedì 5 giugno, h /22.30 Onora il padre e la madre Before the Devil Knows You re Dead di Sidney Lumet (Usa 2007, 115 ), v.o. inglese, sott.it. Giovedì 12 giugno, h /22.30 I padroni della notte We Own the Night di James Gray (Usa 2007, 105 ), v.o. inglese, sott.it. Giovedì 19 giugno, h /22.30 Toi et moi di Julie Lopes-Curval (Francia 2006, 90 ), v.o. francese, sott.it. Giovedì 26 giugno, h /

9 Cinema di Barriera VII Edizione Cinema di Barriera è ormai entrata pienamente nel suo secondo lustro di vita. Con l anno 2008, infatti la manifestazione giunge alla sua VII edizione e si pone l obiettivo primario di rafforzare ulteriormente la sua presenza sul territorio della Circoscrizione VI, diventando un punto di riferimento autorevole per quanto concerne la programmazione cinematografica dell estate in città. La proposta viene dunque rivolta in primis ai cittadini del quartiere, ma si rivolge anche al pubblico di altre zone della città, della prima cintura e della provincia. Il 26 giugno alle 20,30 la presentazione della manifestazione alla cittadinanza nelle sale Cinema Massimo/Museo Nazionale del Cinema prevede la proiezione di Biutiful cauntri, il documentario diretto da Esmeralda Calabria, Andrea D Ambrosio e Peppe Ruggiero e dedicato al cosiddetto scandalo al sole relativo al triangolo Giugliano-Qualiano-Villaricca, nel napoletano, in cui vengono concentrati e dati alle fiamme rifiuti di ogni genere. Alla proiezione saranno presenti gli autori del film, che incontreranno il pubblico. Il programma di Cinema di Barriera, curato da Umberto Mosca, si svolge presso la nuova sede all aperto situata nel Cortile della Scuola Elementare G. C. Abba, in via San Benigno, 18, accanto agli uffici della Circoscrizione 6. La prima parte, incentrata sul tema del lavoro nel cinema italiano dell ultima stagione, prevede il 1 luglio il documentario Morire di lavoro di Daniele Segre (che incontrerà il pubblico), realizzato prima che l incidente alla ThyssenKrupp imponesse l emergenza della sicurezza sul lavoro all attenzione dei media e della politica; il 3 luglio Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, maestro indiscusso della commedia all italiana di oggi, che racconta con grande umanità il mondo tragicomico e grottesco del precariato; l 8 luglio Parole sante di Ascanio Celestini, un volto assai noto al pubblico televisivo, che documenta l attività quotidiana all interno del call center di Atesina, vicino a Cinecittà, uno dei più grandi d Europa; il 10 luglio Non pensarci di Gianni Zanasi, presentato con grande successo alla Mostra di Venezia, che narra la storia di un chitarrista rock trentacinquenne che sbarca il lunario tra un concerto e l altro sognando di incidere un disco. Oltre alle proiezioni dei film in pellicola, queste quattro serate saranno caratterizzate anche dalla presentazione di prodotti indipendenti realizzati sul territorio della Circoscrizione 6 e introdotti dai loro autori (parteciperanno le associazioni Videocommunity, Senza confini di pelle e Onda urbana). Il programma di Cinema di Barriera proseguirà quindi con le proiezioni a cadenza settimanale di altri 4 film della stagione in corso, scelti anch essi per la loro appetibilità presso il grande pubblico e più generalmente ispirati al tema della città, della società e dell integrazione. Il 17 luglio Signorinaeffe di Wilma Labate, il 24 Bianco e nero di Cristina Comencini; il 31 I demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo e, infine, il 7 agosto Io sono leggenda di Francis Lawrence. Gli spettacoli (inizio ore 21) sono gratuiti. Per informazioni: Aiace Torino, 011/538962; 7 o Torino Flash Festival! Festival internazionale dedicato all animazione e ai molteplici utilizzi dell applicativo flash Da un idea di Associazione Culturale Azimut in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT, Premio Grinzane Cavour, Topix, Wi-Pie, TEX97 e Museo Nazionale del Cinema, la manifestazione è rivolta agli artisti italiani e stranieri e ha tra le sue priorità quella di creare uno spazio che permetta agli autori di animazioni e di giochi in flash di scindere il legame tra la creazione digitale e la sua diffusione tramite siti internet. martedì 10 giugno ore Inaugurazione del festival con proiezione delle opere in concorso per la SEZIONE A TEMA LIBERO Cinema Massimo Sala 3, via Verdi 18, Torino Ad ingresso gratuito verranno presentate in anteprima le opere in concorso per la SEZIONE A TEMA LIBERO. La proiezione in una sala cinema nasce dall esigenza di soddisfare un pubblico sempre più attento ed esigente. mercoledì 11 giugno ore Presentazione della Sezione FLASHGAMES Spazio Azimut Piazza Palazzo di Città 8, Torino Lo Spazio Azimut è sede delle opere in concorso per la SEZIONE FLASHGAMES: su varie postazioni di gioco sarà offerta al pubblico una panoramica della produzione nazionale e internazionale. giovedì 12 giugno ore Videoinstallazione con voto del pubblico, premiazione e festa di chiusura Piazza Emanuele Filiberto 9b, Torino Anche quest anno il 7 Torino Flash Festival coinvolgerà Piazza Emanuele Filiberto dove saranno installati monitors e schermi a creare un anfiteatro digitale. Il pubblico voterà le opere in concorso stabilendo in questo modo il Vincitore del Premio del Pubblico FESTA DI CHIUSURA CON PREMIAZIONE DEI VINCITORI. Notiziario Associazione Museo Nazionale del Cinema In attesa di nuova e ricca stagione a cura dell Associazione Museo Nazionale del Cinema siamo lieti di presentarvi due manifestazioni alle quali partecipiamo attivamente da anni e che vi accompagneranno per i mesi di giugno e luglio. Dopo il successo delle scorse edizioni, torna dal 2 al 7 giugno, la Sezione Cinema del Festival Internazionale Angelo Francesco Lavagnino di Gavi (Al). La manifestazione si conferma, nella sua originale formula, come l appuntamento fuori porta del Sistema Cinema della Regione Piemonte, un occasione di incontro e di scambio tra gli amanti della settima arte e non solo, con un programma che ogni anno si rinnova armonizzando la passione per il cinema e la musica con il piacere della buona cucina unite all entusiasmo per il calcio e la condivisione della fede granata. Curata dall Associazione Culturale La Città del Cinema, sotto la direzione artistica di Steve Della Casa in collaborazione con Domenico Gargale e Vittorio Sclaverani, la Sezione Cinema si presenta nella sua VIII edizione con molte novità. Oltre alla tradizionale Master Class diretta da Elisabetta Ajani, orientata quest anno sull antica tecnica della stop-motion, il festival propone un Workshop di Cinema e Cucina, ideato e diretto dallo chef di osteria Slow Food Anna Rivera, che gioca su curiosi adattamenti di ricette di celebri pellicole ai prodotti della Val di Lemme. Il festival sarà anche cornice di un importante convegno organizzato da Film Commission Torino Piemonte che offrirà ai registi cinematografici e ai compositori musicali un occasione di incontro e scambio. Gavi è anche famosa per gli importanti premi che assegna ogni anno: il regista Marco Bellocchio riceverà il Premio Maria Adriana Prolo 2008 alla carriera, a cura dell Associazione Museo Nazionale del Cinema, e come ogni anno verrà assegnato il prestigioso Premio Nazionale Musica e Cinema A.F. Lavagnino. Al giornalista Bruno Gambarotta andrà il Premio Fotogramma Granata dell anno 2008 e sarà ospite d onore del terzo Toro Day. Gavi, inoltre, offre ogni anno la possibilità di assistere alla proiezione di alcuni dei grandi film della storia del cinema. Il calendario di quest anno propone: Hollywood Party (1968) di Blake Edwards (mercoledì 4 giugno), un montaggio di goal e western muti musicati dal vivo da esperti DJs in omaggio all amico Ettore Repetto (giovedì 5 giugno nella piazza di Voltaggio) e Il segno di Venere (1955) di Dino Risi (venerdì 6 giugno, proiettato nella suggestiva cornice del Forte di Gavi). Il Festival si concluderà sabato 7 giugno con l ormai mitico Torneo di Calcio che tecnicamente non ha nulla da invidiare al più famoso Europeo che partirà la sera stessa in Svizzera a Basilea. Per maggiori informazioni: e info@citta.it. Torna Cineborgate, l appuntamento estivo dell Associazione Piemonte Movie. A partire dalla metà di giugno fino alla fine di luglio, il cinema sbarcherà nelle borgate di Moncalieri con appuntamenti sotto le stelle. La manifestazione è organizzata con il sostegno della Città di Moncalieri e la consulenza dell Associazione Museo Nazionale del Cinema. La nostra associazione si occupa in particolare della ricerca storica legata ad alcune proiezioni d essai in cartellone. Ai film dell ultima stagione cinematografica, infatti, si affiancano documentari e pellicole storiche, omaggi e piccole retrospettive sul cinema targato Piemonte. Si rinnova anche quest anno la tradizionale proiezione dei cinegiornali d annata che precedono i film nelle piazze moncalieresi. I cinegiornali saranno quelli degli anni 1960 e La selezione tiene conto di un percorso di avvicinamento ai festeggiamenti per il 150 anniversario dell Unità d Italia e vuole essere anche uno stimolo culturale per un pronto e rapido restauro del Castello di Moncalieri, protagonista di quell evento e recentemente danneggiato da un incendio. In cartellone sono previste inoltre le proiezioni dei cortometraggi vincitori del concorso Spazio Piemonte 2008, inserito all interno della manifestazione Piemonte Movie - Un anno di cinema sotto la Mole, che si è svolta con grande successo nei primi quindici giorni di marzo tra Torino e Moncalieri. Il programma è consultabile sul sito: Per maggiori informazioni scrivere a piemontemovie@tiscali.it. Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell Associazione Museo Nazionale del Cinema: info@amnc.it Per maggiori informazioni: 9

10 MUSEO NAZIONALE FUORI SCHERMO giugno DEL CINEMA MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA FUORI SCHERMO Time after Time. NESPOLOCINEMA [ ] L esposizione torinese organizzata dal Museo Nazionale del Cinema non è l ennesima antologica che ripropone l itinerario di uno degli artisti contemporanei più compromesso con il cinema. È nello stesso tempo qualcosa di più e qualcosa di meno. Di meno perché, in maniera apparentemente riduttiva, si limita a esibire una manciata di opere (gli acrilici e alcuni soft-painting), scelte fra le migliaia realizzate da Nespolo nel corso dei decenni, senza alcuna pretesa di esaustività. Un campione certamente parziale e assolutamente arbitrario, ma in qualche modo indiscutibile perché passato al vaglio delle predilezioni dell autore, che infatti firma la cura della mostra. Ma è anche qualcosa di più, perché il suo nucleo, per certi versi straordinario, è rappresentato da un centinaio di lavori a modo loro inediti. Dieci manifesti di mostre e rassegne ormai storiche ristampati su stoffa e, soprattutto, la riproduzione di decine e decine di fotogrammi tratti dai suoi film, gonfiati sino a portarli alle dimensioni di un quadro di media grandezza e trattati (ma non tutti) in modo da diventare ancora una volta qualcos altro rispetto alla loro natura originaria. Se il principio del riciclo di materiali preesistenti, opportunamente rielaborati e parzialmente decontestualizzati, appartiene alle coordinate dell arte di Ugo Nespolo, riprendendone tecniche e procedimenti consueti in funzione del conseguimento di inedite suggestioni visive e compositive, tra gli esiti forse meno scontati di questo processo applicato al corpus storico dei suoi film c è un inaspettato effetto documentaristico. Dall album fotografico di famiglia, riaffiorano con un abbacinante effetto di flagranza, figure mitiche e protagonisti indimenticati del paesaggio artistico del secolo scorso: Lucio Fontana, Enrico Baj, Renato Volpini, Alighiero Boetti, Allen Ginsberg, Michelangelo Pistoletto, Renato Volpini, Gianni Piacentino... Per non parlare degli artisti evocati o direttamente citati: Mario Merz, Man Ray, Duchamp, Satie, Picabia, Wahrol, Jarry e molti altri, coinvolti in un esercizio di ideale mappatura dei propri debiti e riferimenti ai linguaggi e alle figure dell avanguardie storiche. Sottratti al cinetismo mimetico garantito dall inesorabile scorrimento a 24 fotogrammi il secondo e consegnati una volta per tutte alla fissità intemporale dell immagine stampata, i volti noti e meno noti, le figure di un immaginario amato e condiviso, gli oggetti d affezione ripresi o rifatti, si cristallizzano così in una sorta di ideale campionario, un repertorio di foto segnaletiche, un regesto di frammenti sparsi (ma non per questo meno eloquenti), neanche si trattasse di un capitolo degli Annales destinato a celebrare e a tramandare, in una sorta di museo virtuale della Cultura del Novecento, non la già la semplice memoria, ma la traccia più autentica e vitale - perché vissuta in prima persona - di quella straordinaria stagione artistica che ancora oggi non smette di esercitare il proprio fascino e la propria influenza. Alberto Barbera * * Il testo è tratto dall introduzione al catalogo della mostra Time After Time. Nespolocinema, a cura di Ugo Nespolo, allestita presso il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana dal 12 giugno al 14 settembre. IL MITO DI HENRY LANGLOIS Diffondere cultura attraverso le cineteche significa per me creare il futuro. Una cineteca è il museo di un arte ancora viva, è dunque un museo non solo per il passato ma anche per il futuro. Quando Henry Langlois, fondatore nel 1936 della Cinémathèque Française, scrive queste parole, sintetizza in modo suggestivo la lotta che quotidianamente è costretto ad affrontare contro i due principali ostacoli al suo disegno. Dapprima, l incuria dei produttori e degli esercenti cinematografici nei confronti delle pellicole che, giunte al termine della loro breve vita commerciale, venivano semplicemente portate al macero. In seguito, quando il largo seguito di pubblico delle rassegne organizzate da Langlois e alcuni altri sancisce l interesse per il valore culturale e storico dei film anche a distanza di anni dalla loro prima proiezione nelle sale, le cineteche si trovano a combattere contro le richieste dei produttori che reclamano i diritti esclusivi allo sfruttamento dei film. Ovvero, una volta salvate larghe parti dei patrimoni cinematografici nazionali dall incuria e dalla distruzione, Langlois e gli altri si vedono negato il diritto a proiettare i film. Un lavoro da carbonari, da sette segrete, fatto di viaggi oltre frontiera con le pellicole nascoste nelle valige o conservate sotto il letto perché l unico modo di salvarle era negarne l esistenza. Solo così, senza neppure annunciare i titoli delle proiezioni, si potevano imbastire le prime rassegne sui pionieri del cinema, sui capolavori del cinema muto, mai più visti da anni. Le altre cineteche diventavano in molti casi alleati preziosi, custodi degli stessi segreti e nel 1938 si fonda la Fédération Internationale des Archives du Film (FIAF). Assieme a Langlois ci sono il British Film Institute, il MOMA di New York, e il Bundersarchiv, all epoca a Coblenza. Nell immediato dopoguerra confluiscono nella federazione anche gli archivi italiani fra i quali nel 1955 il Museo del Cinema di Torino di Maria Adriana Prolo. Oggi lo stato delle cose è molto cambiato, il ruolo delle cineteche e il valore del film come bene culturale è stato dichiarato a più riprese dall UNESCO, dalla Comunità europea e infine da diversi da stati nazionali. I film restaurati non si contano più, le ricerche sono agevolate da cataloghi on-line e la produzione cinematografica è entrata a pieno titolo nel novero delle fonti considerate essenziali dagli storici. Non si nascondono più le pellicole sotto il letto ma è anche vero che, nonostante le dichiarazioni di intenti, i film continuano a essere intesi prevalentemente per la loro natura commerciale a scapito del loro valore culturale. Il legittimo rispetto degli aventi diritti è giustamente difeso dalle legislazioni nazionali e internazionali mentre i diritti delle cineteche, cioè di chi ha salvato e restaurato (spesso con i finanziamenti pubblici) i film, rimangono disattesi, sospesi in un limbo i cui confini sono sempre molto labili. In questo panorama, il documento approvato dalla FIAF, a 70 anni dalla sua fondazione, a Parigi il mese scorso in occasione del congresso annuale, assume un significato di grande portata. Alla presenza dei legali rappresentanti dei produttori americani (MPAA) è stata votata la dichiarazione sul Fair-Use, il diritto delle cineteche al giusto uso delle pellicole che conservano, ovvero senza fini di lucro e nel rispetto degli aventi diritti. È un passo importante in un momento in cui i pericoli della pirateria inducono i legislatori a considerare opportune eccezioni alle leggi sul diritto d autore in modo da favorire la diffusione della cultura attraverso canali di accesso ai patrimoni audiovisivi alternativi a quelli commerciali ma ugualmente legali. La situazione italiana è particolarmente interessante sotto questo profilo (lo vedremo in seguito) e l augurio è che, sulla scorta delle parole di Langlois, di quei tempi carbonari rimanga solo il mito. (2. continua). Luca Giuliani GIUGNO ALLA MOLE Visite guidate week-end senza prenotazione Tutti i sabati e le domeniche, h A partire dalla storia degli spettacoli ottici e dalla nascita del cinema, la visita introduce alle diverse fasi di realizzazione del film attraverso i protagonisti e i capolavori della settima arte. Presentarsi alla biglietteria almeno 10 minuti prima della partenza della visita. Costo a persona: euro 3,00 + biglietto di ingresso ridotto Ritratti al Museo Tutti i sabati, dalle alle Nell Aula del Tempio è possibile posare per un ritratto realizzato con due tecniche tipiche dell Archeologia del Cinema: l anamorfosi e la cronofotografia. La partecipazione è libera per i visitatori muniti di biglietto d ingresso al Museo, senza prenotazione Le macchine della meraviglia Lunedì 2 e martedì 24 giugno, dalle alle I visitatori sono invitati a costruire alcuni dispositivi dell Archeologia del Cinema: l anamorfosi, lo zootropio o la camera oscura. Anche i più piccoli, con l aiuto dei genitori, potranno divertirsi a giocare con questi oggetti semplici ma spettacolari. La partecipazione è libera, senza prenotazione. Mole Antonelliana, piano accoglienza 10 Visite guidate per gruppi con prenotazione Dal martedì alla domenica, percorso di visita e orario da concordare Guida in italiano: euro 70,00/gruppo (max 25) Guida in lingua straniera: euro 80,00/gruppo (max 25) Biglietto di ingresso ridotto Prenotazione obbligatoria con almeno una settimana di anticipo al n /565 (lun. e ven / mar. mer. gio ) Visite guidate con interprete LIS Proseguono le visite al Museo con interprete della Lingua dei Segni Italiana. Il prossimo appuntamento è venerdì 6 giugno, h Info: tel , traversi@museocinema.it Prenotazione obbligatoria: prenotazioni@museocinema.it Costo a persona: euro 3,00 + ingresso gratuito LA MOLE E IL BORGO Itinerario tra cinema e architettura I Servizi Educativi del Borgo Medievale - Fondazione Torino Musei, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, offrono al pubblico un inedito percorso sui temi delle Esposizioni Internazionali e sul cinema. Martedì 3 giugno 2008, h Il percorso di visita al Museo del Cinema ripropone i personaggi, i film, le case e i luoghi della produzione cinematografica dei primi anni del Novecento, con particolare attenzione all esperienza delle Esposizioni Internazionali del Il pubblico sarà accolto presso la sala conferenze per un breve incontro introduttivo prima della visita guidata. Ingresso euro 2,00 - visita guidata euro 3,00 a persona. Prenotazione obbligatoria al n ; (lun. e ven / mar. mer. gio ) IL MUSEO SI RACCONTA Il Museo continua la collaborazione con l Università della Terza Età di Torino che proseguirà nell anno accademico 2008/09. La ricchezza delle collezioni - cineteca, biblioteca, fototeca, manifesti, archivio sarà illustrata ai corsisti attraverso un ciclo di incontri e iniziative. Martedì 3 giugno 2008, h «Il Piemonte in fotografia: un itinerario attraverso le raccolte del Museo Nazionale del Cinema». Conferenza di Roberta Basano, Responsabile Fototeca Martedì 10 giugno 2008, h «La galleria dei manifesti alla Mole Antonelliana: una storia del cinema per immagini» Conferenza di Nicoletta Pacini, Responsabile Collezione Manifesti Ingresso libero. Gli incontri si svolgono presso l Educatorio della Provvidenza C.so Trento 13, Torino. Info: Segreteria UNITRE tel Si avvisa che l Archivio e la Biblioteca del Museo Nazionale del Cinema resteranno temporaneamente chiusi al pubblico per consentire il trasloco delle collezioni nella nuova sede. La data di riapertura sarà comunicata non appena possibile.

11 PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd giugno MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA libri, riviste&dvd giugno a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi PAROLE & IMMAGINI I LIBRI DEL MESE Alberto Morsiani Pulp Fiction Torino, Lindau, 2008, pp., 18,50 euro. Considerato lo straordinario successo di Pulp Fiction, il libro di Morsiani arriva relativamente tardi a colmare una lacuna editoriale e si colloca a buon diritto nella collana Universale film di Lindau. Il fatto che Tarantino con la sua carriera strepitosa - e con questo film in particolare abbia bruciato molte tappe ha sicuramente contribuito a uno sfasamento tra la ricezione dei suoi film e la critica. Citatissimo ovunque, Tarantino è rimasto finora (almeno in Italia) in bilico fra l essere considerato un autore di tendenza e un millantatore, e in entrambi i casi si è rimasti a guardare quale sarebbe stata la sua prossima mossa, aspettando un capolavoro o un flop definitivo. Invece il capolavoro lo aveva fatto fin dal principio, con Pulp Fiction appunto, come ci spiega brillantemente Morsiani. Il successo planetario di Tarantino scrive l autore corrisponde a una mutazione profonda e originale delle forme attuali di percezione e di piacere. Tarantino è cool nella misura in cui i giochi nell universo cool sono l estasi, la fascinazione, la comunicazione, il caso e la vertigine. Dalla biografia del regista, si apprende quanto straordinaria e fulminea sia stata la sua carriera cinematografica, dal nome di battesimo che i suoi genitori hanno preso in prestito a un personaggio interpretato da Burt Reynolds in un serial televisivo alle famose frequentazioni della fornitissima videoteca di Los Angeles. Quello che Morsiani coglie è la capacità di scrittura di Tarantino, una scrittura che scombina le regole della sceneggiatura hollywoodiana, ma che riesce a far entrare lo spettatore nei suoi meccanismi narrativi, e a stupirlo facendosi capire. A questa capacità dialettica dell autore si somma il suo citazionismo super enciclopedico, che lo porta a citare di tutto (dai film di kung fu agli spaghetti western, da Monte Hellman a Jean-Pierre Melville, dalla pubblicità ai fumetti, da Howard Hawks a Mario Bava), poiché la sua filosofia è che i film devono aumentare di potere e risonanza proprio prendendo a prestito, magari ironicamente, ciò che è già stato fatto. Gabriele Anaclerio L immagine evocata. Narrazioni della voce nel cinema francese Torino, Kaplan, 2008, 206 p., 17,00 euro. Negli ultimi anni, fra critici e studiosi di cinema, si è acceso un dibattito serrato sul senso e le prospettive del lavoro sul film, perché il pericolo è sovente quello di ripetersi o di percorrere teorie fuori moda. Il metodo critico-analitico adottato da Anaclerio è incentrato sul rapporto narrativo tra immagine e suono. Si tratta come sottolinea De Vincenti nella prefazione di un approccio poco sfruttato dalla critica ma promettente e fecondo. La prevalenza dell immagine sul suono ha performato gli studi all insegna di un monopolio visivo, tuttavia la presenza del suono non è marginale nell economia complessiva del prodotto filmico e il metodo di analisi va riequilibrato a partire dalla consapevolezza del potenziale narrativo insito nella combinazione del verbale e dell iconico fino a una esplosione del testo narrativo, orizzonte e aspirazione dell autore di questo saggio. Anaclerio studia il potenziale di quella che lui stesso definisce l immagine sonora, in cui spesso il suono e il racconto verbale si impossessano della storia e le immagini si adeguano non soltanto al referente verbale, bensì anche al suo stile, così parola, racconto, voce over possono contribuire alla costruzione del ritmo e a definire lo stile del film. Federico Roncoroni, Mauro Gervasini (a cura di) «Come il maiale». Piero Chiara e il cinema Venezia, Marsilio, 2008, 175 p., 18,00 euro...perché vendo i diritti di sfruttamento dei miei romanzi al cinema? Perché sono come il maiale per i contadini: non si butta via niente! (Piero Chiara). Promosso dall associazione amici di Piero Chiara, questo volume affronta il tema del rapporto fra lo scrittore luinese e il cinema e la televisione, rapporto che pur nella sua fecondità non è stato sempre facile. Il libro è articolato in due parti: nella prima, curata da Federico Roncoroni, studiosi di letteratura italiana contemporanea ripercorrono la scrittura cinematografica di Chiara, analizzando i soggetti per il cinema e la televisione e le collaborazioni alle sceneggiature dei film tratti dai suoi libri. Nella seconda parte, curata da Mauro Gervasini, esperti di cinema tra cui Andrea Bruni e Alberto Pezzotta si occupano di analizzare i film tratti dai romanzi e dai racconti di Chiara da registi come Alberto Lattuada, Dino Risi e Paolo Nuzzi (lo storico assistente di Federico Fellini). Sono i film della commedia all italiana degli anni Settanta e Ottanta, dove è protagonista il machismo di Lando Buzzanca, lanciato e segnato per sempre dalle stravaganze del poliorchismo di Homo Eroticus, che diventano emblema di una italietta di provincia di cui forse non si è mai avuta abbastanza considerazione (salvo poi, oggi, ritrovarcela al governo). Il volume termina con una completa filmografia cinematografica e televisiva di Chiara. Inoltre il volume contiene il catalogo di tutti i documenti autografi e dattiloscritti di Chiara relativi al cinema conservati presso l archivio Chiara di Luino, la bibliografia di tutte le interviste e dichiarazioni rilasciate dallo scrittore sul tema del cinema, ed è arricchito da un soggetto cinematografico inedito, Due ipotesi per la scomparsa del prof. Tagliaferri. L INTROVABILE DEL MESE RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO F. T. Marinetti [et al.] La cinematografia futurista Milano, Direzione del Movimento Futurista, [1916], 4p. Pubblicato nell autunno del 1916, sul periodico L Italia Futurista, questo manifesto venne anche proposto in forma autonoma, edito dalla Direzione milanese del movimento futurista, per essere spedito a chi ne faceva richiesta. Si tratta di un testo aggressivo e provocatorio, com era tipico dei proclami marinettiani, ma anche di un tentativo, molto precoce, di riflettere sia pure per intuizioni - sul linguaggio filmico, sulle sue strutture, sulle sue potenzialità inespresse, senza mai svalutare la funzione sociale del nuovo medium. Il cinema agli occhi dei futuristi sembra sublimare quella volontà di rottura che animava il movimento. Il manifesto rivendica la totale autonomia del cinema, capace di liquidare il passatismo del libro ( statico compagno dei sedentari ) e di eliminare le più tradizionali spazzature del teatro letterario. Il cinema quindi non ha alcuna vocazione narrativa o drammatica, ma è piuttosto un arte prima di tutto visiva, poliespressiva, aperta alla manipolazione di materiali e tecniche eterogenee. Ciò che attrae di più i futuristi è la velocità: il cinema, si legge nel manifesto, è una sintesi alogica e fuggente della vita mondiale. Molte delle proposte avanzate dai firmatari del manifesto per la nascita di un cinema veramente nuovo prefigurano soluzioni che saranno poi tentate o realizzate dal cinema delle avanguardie (da Léger a Richter, per arrivare al cinema undergound americano): dalla simultaneità e compenetrazione di tempi e luoghi diversi (quasi un anticipazione dello split screen) alle ricostruzioni irreali del corpo, dagli oggetti tolti dal loro ambiente naturale e posti in una condizione anormale alle equivalenze lineari, plastiche, cromatiche. IL ROMANZO DEL MESE Luigi Bartolini Ladri di biciclette Milano, Mondadori, 1988, 150 p. Luigi Bartolini ( ), tra i più apprezzati incisori italiani, polemista, critico d arte e poeta, fu anche come ricorda Carlo Bo - uno scrittore libero, come un passeggero senza meta e senza bagagli. Nel 1946, l autore pubblicò per Polin, un oscuro editore romano, il romanzo Ladri di biciclette. Zavattini, forse incuriosito dal sottotitolo ( romanzo umoristico del furto e del ritrovamento d una bicicletta per tre volte! ), lo lesse e propose subito a De Sica di riprenderne il titolo e lo spunto narrativo di partenza (il furto della bicicletta) per realizzare un film. Bartolini accettò di cedere per contratto il titolo e l idea del furto della bicicletta, salvo poi polemizzare con Zavattini (che arrivò a querelarlo) dopo il successo mondiale del film (anche se il suo romanzo, proprio grazie all eco del capolavoro cinematografico, fu tradotto in venti lingue). Il film di De Sica-Zavattini, in verità, è molto distante dal libro (che il regista definì festoso, colorito e picaresco ): solo per dare l idea della distanza che divide i due testi è sufficiente notare come nel romanzo il protagonista non è un attacchino proletario ma un pittore borghese, e come le vicende raccontate dello scrittore si svolgano nella Roma del 1944 e non nell immediato dopoguerra. Bartolini disegna con un ironia a tratti rabbiosa e un umorismo triviale ma non privo di pietà un mondo popolare degradato, fatto di ladri, prostitute, usurai, imbroglioni ecc., mentre De Sica e Zavattini riducono questa coralità prossima a un feuilleton riscritto da Belli per concentrarsi, con un registro che non esclude il tragico, sul dramma individuale di Antonio Ricci e sui suoi legami con il figlio (assente nel romanzo). IL DVD DEL MESE Margherite Duras India Song - Baxter, Vera Baxter Francia, 1974/1977 Ripley s Home Video, 2008 Inediti in Italia, India song (1974) e Baxter, Vera Baxter (1977) di Marguerite Duras sono anche due dei suoi capolavori cinematografici. Soprattutto scrittrice ma anche sceneggiatrice e regista, Marguerite Duras ha scritto Pino Bertelli in Dolci sorelle di rabbia era una comunista che non si ritrovava nel comunismo. L utopia di amare i diseredati della terra e il rifiuto di tutti i modelli di società conosciuti, la preservava da ogni percorso obbligato se le sue ali erano di carta, il suo cinema era scandaloso, perché portava alla conoscenza e all ascolto di sé, semplicemente. Quello di Duras è un cinema del dopo, dove tutto è postumo, è già accaduto, è un cinema di poesia e di parola, l azione è relegata al fuori campo del passato, evocato appena da rapidi flashback o sommariamente raccontato dalle voci narranti, voci che dialogando fra loro danno vita a una sorta di coro tragico. Come Godard o Straub scrive Bertelli la Duras fa del cinema una sorta di scrittura visiva e dello schermo uno specchio entro cui l immagine/parola si inabissa. India song è il film manifesto dell artista, quello in cui le immagini cinematografiche si avvicinano maggiormente ai testi letterari della Duras scrittrice. Lei stessa scrive del proprio cinema esplicandone il senso: India Song è la storia di un amore vissuto in India negli anni 30 Il film evoca due giorni di questa storia d amore. In estate. Voci senza viso parlano di questa storia. Le voci non si rivolgono allo spettatore. Sono totalmente autonome. Di soli due anni posteriore è Vera Baxter, storia di una donna la cui unica colpa è quella di non avere mai desiderato altro che ciò che aveva, una donna normale e quindi poco interessante. Ciò che so di Vera Baxter e che mi fa paura di lei, è che la sua esistenza è totalmente affidata a delle strutture rassicuranti: è moglie e madre perfetta scrive la stessa regista, e nel film racconta di come queste strutture siano state scardinate irreversibilmente (tramite l adulterio commissionato dal marito e consumato fedelmente dalla donna). Il cinema di Margherite Duras è un cinema difficile ma che avvolge lo spettatore, evocando sensazioni, stati d animo, emozioni ancestrali, un cinema che parla dell essere umano, senza barriere culturali e senza clichè. Mensile del Museo Nazionale del Cinema Anno VI - Numero 60- giugno 2008 Reg. Trib. Torino n del 17/12/2001 Direttore Responsabile Alberto Barbera Resp. Programmazione e Coord. Redazionale Stefano Boni Grazia Paganelli Hanno collaborato a questo numero Silvio Alovisio, Lia Furxhi, Marco Giusti, Vittorio Sclaverani, Micaela Veronesi Ricerche Iconografiche Grazia Paganelli con la collaborazione di Silvio Alovisio, Antonella Angelini, Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale di cinema e fotografia Mario Gromo ) Promozione e Comunicazione Maria Grazia Girotto Ufficio Stampa Veronica Geraci Progetto grafico Carlo Cantono Stampa Canale Redazione Via Montebello Torino Tel Fax programmazione@museocinema.it Museo Nazionale del Cinema Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Via Montebello Torino Tel Fax Presidente Alessandro Casazza Direttore Alberto Barbera La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema (Promozione per la Cultura Cinematografica) Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo Ringraziamenti A.I.A.C.E., Torino Arco Film, Torino Bellaria Film Festival Biblioteche Civiche, Torino Bruno Boschetto, Torino Dumitru Budrala, Bucarest Centre Culturel Français de Turin Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale, Roma Cineteca D.W. Griffith, Genova Pietro Cingolani, Torino Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni Emme Cin.ca, Roma FIERI, Torino Francesco Giai Via, Torino Istituto Romeno di Cultura Umanistica, Venezia Stefano Maccagno, Torino MultiServizi, Torino NeonVideo, Borgo d Ale (VC) Ugo Nespolo, Torino N.I.P., Torino Mauro Regis, Torino Bujor Ripeanu, Bucarest Corso Salani, Roma Pasquale Scimeca, Roma Francesco Uboldi, Milano Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo Un ringraziamento particolare a La Stampa Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista. 11

12 IL CALENDARIO DEI FILM programma giugno DOMENICA 1 E LUNEDÌ 2 GIUGNO h /18.15/20.30/22.15 La velocità della luce di A. Papini (I 2008, 90 ) MARTEDÌ 3 GIUGNO h Goya di L. Emmer (I 1950, 18 ) * segue Le fiamme del Paradiso di L. Emmer (I 2006, 95 ) h Ladri di biciclette di V. De Sica (I 1948, 90 ) MERCOLEDÌ 4 GIUGNO h Non c è pace tra gli ulivi di G. De Santis (I 1950, 100 ) h Due soldi di speranza di R. Castellani (I 1951, 95 ) h C eravamo tanto amati di E. Scola (I 1974, 125 ) h Placido Rizzotto di P. Scimeca (I 2000, 110 ) GIOVEDÌ 5 GIUGNO h Placido Rizzotto di P. Scimeca (I 2000, 110 ) h C eravamo tanto amati di E. Scola (I 1974, 125 ) h Due soldi di speranza di R. Castellani (I 1951, 95 ) h Non c è pace tra gli ulivi di G. De Santis (I 1950, 100 ) h /22.30 Sala Due Non è un paese per vecchi di E. & J. Coen (Usa 2007, 122, v.o. sott.it.) DA VENERDÌ 6 A DOMENICA 8 GIUGNO VIEWFest 2008 Digital Movie Festival LUNEDÌ 9 GIUGNO h Carovana 55 di V. Mitteaux/A. Pitoun (F 2003, 52, v.o. sott.it.) Introduzione dell antropologa Carlotta Saletti Salza segue Le bande degli ottoni di C. Gheorghita (Rom 2007, 52, v.o. sott.it.) h La maledizione del riccio di D. Budrala (Rom 2004, 103, v.o. sott.it.) h In cammino di D. Budrala (Rom 1997, 45, v.o. sott.it.) Prima del film incontro con il regista Dumitru Budrala e il critico Bujor T. Ripeanu h Il nuovo Eldorado di T. Kocsis (H 2005, 76, v.o. sott.it.) MARTEDÌ 10 GIUGNO h Incontro con il critico Bujor T. Ripeanu h La maledizione del riccio di D. Budrala (Rom 2004, 103, v.o. sott.it.) h Torino Flash Festival Inaugurazione MERCOLEDÌ 11 GIUGNO h Gli ultimi contadini di A. MacQueen (Gb 2003, 150, v.o. sott.it.) Introduzione del curatore Pietro Cingolani h Il ponte sul Tibisco di I. Stanculescu (Rom 2004, 75, v.o. sott.it.) h Il villaggio delle calze di I. Stanculescu (Rom/G 2006, 78, v.o. sott.it.) Entrambi i film saranno introdotti dalla regista Ileana Stanculescu GIOVEDÌ 12 GIUGNO h Il ponte sul Tibisco di I. Stanculescu (Rom 2004, 75, v.o. sott.it.) segue Il villaggio delle calze di I. Stanculescu (Rom/G 2006, 78, v.o. sott.it.) h I diavoli di K. Russell (Gb 1971, 113 ) * h FilmBreve Serata finale * h /22.30 Sala Due Onora il padre e la madre di S. Lumet (Usa 2007, 115, v.o. sott.it.) VENERDÌ 13 GIUGNO h In cammino di D. Budrala (Rom 1997, 45, v.o. sott.it.) segue Le bande degli ottoni di C. Gheorghita (Rom 2007, 52, v.o. sott.it.) h Il nuovo Eldorado di T. Kocsis (H 2005, 76, v.o. sott.it.) h Così è la vita di T. Ciulei (Rom/G 2001, 99, v.o. sott.it.) h Carpatia di A. Klamt/U. Rydzewsky (G/Au 2004, 127, v.o. sott.it.) SABATO 14 GIUGNO h Così è la vita di T. Ciulei (Rom/G 2001, 99, v.o. sott.it.) h My Home Casa mia di D. Scaperrotta (I 2007, 64 ) Prima del film incontro con la regista Debora Scaperrotta h Guerra in onda di A. Solomon (Rom/G/Lux 2007, 84, v.o. sott.it.) h Carovana 55 di V. Mitteaux/A. Pitoun (F 2003, 52, v.o. sott.it.) segue Le bande degli ottoni di C. Gheorghita (Rom 2007, 52, v.o. sott.it.) DOMENICA 15 GIUGNO h Guerra in onda di A. Solomon (Rom/G/Lux 2007, 84, v.o. sott.it.) h Carpatia di A. Klamt/U. Rydzewsky (G/Au 2004, 127, v.o. sott.it.) h Nati per decreto di F. Iepan (Rom 2005, 68, v.o. sott.it.) Prima del film incontro con il regista Florin Iepan h My Home Casa mia di D. Scaperrotta (I 2007, 64 ) LUNEDÌ 16 GIUGNO h Nespolo in pillole di M. Di Castri (I 1997, 60 ) h Nespolocinema I programma (vedi dettaglio all interno) Prima delle proiezioni incontro con Ugo Nespolo. Partecipano Alberto Barbera, Stefano Della Casa e Franco Prono. MARTEDÌ 17 GIUGNO h Nespolocinema II programma (vedi dettaglio all interno) h Nespolocinema III programma (vedi dettaglio all interno) h Nespolo in pillole di M. Di Castri (I 1997, 60 ) h Nespolocinema I programma (vedi dettaglio all interno) h Nespolocinema II programma (vedi dettaglio all interno) MERCOLEDÌ 18 GIUGNO h Wholly Communion di P. Whitehead (Gb 1965, 33, v.o. sott.it.) segue Rare Rolling Stones Film di P. Whitehead (Gb 1967, 60, v.o. sott.it.) h Rock and Pop Films di P. Whitehead (Gb , 120, v.o. sott.it.) h Led Zeppelin: Live at the Royal Albert Hall di P. Whitehead (Gb 1970, 102, v.o. sott.it.) segue Pink Floyd London di P. Whitehead (Gb 1967, 30, v.o. sott.it.) segue The Beach Boys in London di P. Whitehead (Gb 1967, 30, v.o. sott.it.) GIOVEDÌ 19 GIUGNO h The Benefit of the Doubt di P. Whitehead (Gb 1967, 60, v.o. sott.it.) h Tonight Let s All Make Love in London di P. Whitehead (Gb 1967, 70, v.o. sott.it.) h Jean Paul di F. Uboldi (I 2006, 8, v.o. sott.it.) Al termine dibattito con il regista Francesco Uboldi. Intervengono Gabriele Barrera e Tullio Monti. h The Fall di P. Whitehead (Gb 1969, 110, v.o. sott.it.) h /22.30 Sala Due I padroni della notte di J. Gray (Usa 2007, 105, v.o. sott.it.) VENERDÌ 20 GIUGNO h Led Zeppelin: Live at the Royal Albert Hall di P. Whitehead (Gb 1970, 102, v.o. sott.it.) segue Pink Floyd London di P. Whitehead (Gb 1967, 30, v.o. sott.it.) segue The Beach Boys in London di P. Whitehead (Gb 1967, 30, v.o. sott.it.) h Rock and Pop Films di P. Whitehead (Gb , 120, v.o. sott.it.) h Wholly Communion di P. Whitehead (Gb 1965, 33, v.o. sott.it.) segue Rare Rolling Stones Film di P. Whitehead (Gb 1967, 60, v.o. sott.it.) SABATO 21 GIUGNO h The Fall di P. Whitehead (Gb 1969, 110, v.o. sott.it.) h The Benefit of the Doubt di P. Whitehead (Gb 1967, 60, v.o. sott.it.) h Tonight Let s All Make Love in London di P. Whitehead (Gb 1967, 70, v.o. sott.it.) h Fire in the Water di P. Whitehead (Gb 1977, 90, v.o. sott.it.) DOMENICA 22 GIUGNO h The Perception of Life di P. Whitehead (Gb 1964, 30, v.o. sott.it.) segue Daddy di P. Whitehead (Gb/F 1973, 90, v.o. sott.it.) h Fire in the Water di P. Whitehead (Gb 1977, 90, v.o. sott.it.) h In the Beginning Was the Image. Conversations with Peter Whitehead di P. Cronin (Gb 2006, 200, v.o. sott.it.) LUNEDÌ 23 GIUGNO h In the Beginning Was the Image. Conversations with Peter Whitehead di P. Cronin (Gb 2006, 200, v.o. sott.it.) h The Perception of Life di P. Whitehead (Gb 1964, 30, v.o. sott.it.) segue Daddy di P. Whitehead (Gb/F 1973, 90, v.o. sott.it.) h Led Zeppelin: Live at the Royal Albert Hall di P. Whitehead (Gb 1970, 102, v.o. sott.it.) MARTEDÌ 24 GIUGNO h /18.30/20.30/22.30 Nelle tue mani di P. Del Monte (I 2008, 100 ) MERCOLEDÌ 25 GIUGNO h /18.30 Nelle tue mani di P. Del Monte (I 2008, 100 ) h The Adventures of Dolly di D.W. Griffith (Usa 1908, 12 ) segue An Awful Moment di D.W. Griffith (Usa 1908, 12 ) segue A Lonely Villa di D.W. Griffith (Usa 1909, 11 ) segue A Salutary Lesson di D.W. Griffith (Usa 1910, 16 ) segue The Girl and Her Trust di D.W. Griffith (Usa 1912, 17 ) Accompagnamento dal vivo al pianoforte a cura del M Stefano Maccagno La serata sarà preceduta dalla presentazione del volume Verso un estetica del cinema. Filosofia, psicologia e teoria del cinema in Hugo Münsterberg di Domenico Spinosa (Editori Riuniti) GIOVEDÌ 26 GIUGNO h /18.30 Nelle tue mani di P. Del Monte (I 2008, 100 ) h Biùtiful cauntri di E. Calabria/A. D Ambrosio/P. Ruggiero (I 2007, 72 ) h /22.15 Sala Due Toi et moi di J. Lopes-Curval (F 2006, 90, v.o. sott.it.) DA VENERDÌ 27 A DOMENICA 29 GIUGNO h /18.30/20.30/22.30 L amore secondo Dan di P. Hedges (Usa 2007, 98 ) ingresso libero * ingresso euro 2,50 ingresso euro 3,50 La Multisala Massimo resterà chiusa da lunedì 30 giugno a giovedì 28 agosto compreso per lavori di manutenzione. La riapertura è prevista per venerdì 29 agosto. Gli Eventi del Mese Info IL RESTAURO DI LADRI DI BICICLETTE Martedì 3 giugno, h Sala Tre Ingresso libero INAUGURAZIONE ȚARA MEA LA MIA TERRA Lunedì 9 giugno, h Sala Tre Ingresso libero INCONTRO CON UGO NESPOLO Lunedì 16 giugno, h Sala Tre Ingresso libero I CORTI DI D.W. GRIFFITH Mercoledì 25 giugno, h Sala Tre Ingresso euro 3,50 INAUGURAZIONE CINEMA DI BARRIERA Giovedì 26 giugno, h Sala Tre Ingresso libero MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Mole Antonelliana Via Montebello 20, Torino Tel Info biglietteria Tel /561 info@museocinema.it Orari Da martedì a venerdì e domenica: sabato: lunedì chiuso BIGLIETTO Intero, 6,50 Ridotto, 5,00 studenti universitari fino a 26 anni; over 65; gruppi min. 15 persone Giovani e scuole, 2,00 da 6 a 18 anni; gruppi scolastici Gratuito fino a 5 anni disabili e accompagnatore MUSEO + ASCENSORE PANORAMICO Intero, 8,00 Ridotto, 6,50 studenti universitari fino a 26 anni; over 65; gruppi min. 15 persone Giovani e scuole, 4,50 da 11 a 18 anni; gruppi scolastici Gratuito fino a 5 anni; disabili e accompagnatore ASCENSORE PANORAMICO Intero, 4,50 Ridotto, 3,20 da 11 a 18 anni; studenti universitari fino a 26 anni; over 65; gruppi min. 15 persone Gratuito fino a 10 anni; disabili e accompagnatore VISITE GUIDATE Per gruppi con prenotazione Max 25 persone / gruppo. Durata ca.: 1h30 Prenotazione obbligatoria: tel.: /565 (lun. e ven. h ; mar. mer. gio. h ) Visita guidata in italiano 70,00 / gruppo + biglietto ridotto Visita guidata in lingua straniera 80,00 / gruppo + biglietto ridotto Visite guidate con interprete LIS Ogni primo venerdì del mese, h su prenotazione Tel.: , prenotazioni@museocinema.it CINEMA MASSIMO Via Verdi 18 - Torino Tel Sala 1 e 2 Intero, 6,50 Ridotto: - Aiace, CineFreeCard, militari, under18 e studenti universitari, 4,50 - Over 60, 3,00 Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.), 20,00 Sala 3 Intero, 5,00 Ridotto: - Aiace, CineFreeCard, militari, under18 e studenti universitari (spett. serali), 3,50 - Over 60 e studenti universitari (spett. pomeridiani), 2,50 Abbonamento sala 3 (10 ingr.), 30,00 BIBLIOTECA Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino Tel Fax biblioteca@museocinema.it lun. - ven mar. - gio , mer. chiuso MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Uffici: Via Montebello Torino Tel Fax info@museocinema.it Volete ricevere via mail o per posta informazioni alle serate organizzate dal Museo Nazionale del Cinema? Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure speditelo a Museo Nazionale del Cinema Programmazione, via Montebello 22, Torino. Nome e cognome: Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi dell art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall art.11, comma 1 della Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione, alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall art.20 della Legge 675/1996, per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione del programma. Dichiaro altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall art.13 della Legge 675/1996. Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.): Data e firma: Età e professione:

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