MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Valutazione dei risultati del Progetto di decongestionamento dell Università degli Studi di Napoli Federico II al termine del primo quadriennio di attuazione - maggio DOC 15 /04

2 Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario è previsto dall articolo 2 della legge 370/99 e alla data dell insediamento, avvenuto il 19 aprile 2000, è subentrato all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito di: fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università; predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario; promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione; determinare la natura delle informazioni e dei dati che i nuclei di valutazione degli atenei sono tenuti a comunicare; attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università o di singole strutture didattiche; effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale; predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione; predisporre studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari; predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università; svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime. Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente), prof. Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In occasione della riunione di insediamento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente. Il decreto istitutivo assegna al Comitato nazionale una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato nazionale, possono essere affidati incarichi ad esperti, a gruppi di lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento di ricerche, studi e indagini. I documenti prodotti dal Comitato nazionale si articolano nelle seguenti tipologie: DOC Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle disposizioni di legge o su richiesta di parere da parte del Ministro; RdR Rapporti di ricerca prodotti da altri per conto del Comitato; REPRINT Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte di componenti del Comitato. Il contenuto di tali studi è, ovviamente, responsabilità degli autori e non frutto del lavoro collegiale del Comitato. Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione prodotta sono contenute nel sito internet: e La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet: Tel.06/ /6410 fax 06/ e_mail: valuniv@murst.it 2

3 Indice 1. Premessa La metodologia della valutazione La valutazione dell Osservatorio sul piano di decongestionamento Il progetto iniziale La valutazione ex-ante dell Osservatorio Il modello a reti di sedi L offerta formativa Il corso di laurea in Giurisprudenza Il corso di laurea in Scienze Biologiche I corsi della facoltà di Ingegneria I servizi agli studenti L attuazione dei programmi edilizi Gli obiettivi Le risorse assegnate La realizzazione degli interventi Conclusioni TABELLE Tabella 1 - La distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e al 2004 Tabella 2 - Le risorse assegnate all ateneo per il decongestionamento Tabella 3 - L andamento delle immatricolazioni ai corsi della facoltà di Giurisprudenza 1998/ /03 Tabella 4 - L andamento delle immatricolazioni ai corsi in discipline biologiche della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 1998/ /03 Tabella 5 - L andamento delle immatricolazioni ai corsi in Ingegneria civile 1998/ /03 Tabella 6 - L andamento delle immatricolazioni ai corsi in Ingegneria delle telecomunicazioni 1998/ /03 Tabella 7 - L andamento delle immatricolazioni ai corsi in Ingegneria meccanica 1998/ /03 Tabella 8 - L andamento delle immatricolazioni agli altri corsi della facoltà di Ingegneria 1998/ /03 Tabella 9 - I finanziamenti del Miur per gli interventi edilizi per il decongestionamento,

4 1. Premessa L articolo 1, comma 90, della legge 662/96, collegata alla finanziaria per il 1997, prevedeva la possibilità di realizzare per decreto la graduale separazione organica delle Università, anche preceduta da suddivisioni delle facoltà o corsi di laurea, secondo modalità concordate con gli atenei interessati, laddove sia superato il numero di studenti e docenti determinato sede per sede, con apposito decreto ministeriale, previo parere dell Osservatorio per la valutazione del sistema universitario (Osservatorio). A tal fine, l Osservatorio, su richiesta del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Murst), ha predisposto due documenti di riferimento per la separazione organica degli atenei, definendo gli obiettivi e i criteri per la realizzazione dei progetti di decongestionamento (Doc 3/97: Criteri per la graduale separazione degli atenei affollati: note preliminari e Doc 9/97: Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati. Indicazioni dalle esperienze passate ed ipotesi di procedure per gli interventi futuri). Il decreto ministeriale 30 marzo 1998 Individuazione degli atenei sovraffollati e criteri per la graduale separazione organica degli stessi, tenendo conto dei documenti dell Osservatorio, ha definito gli obiettivi, i criteri e le modalità degli interventi e gli atenei da ritenersi sovraffollati. In particolare, l articolo 1, ha individuato gli obiettivi degli interventi di decongestionamento degli atenei sovraffollati: a) il miglioramento del funzionamento e della qualità della vita della comunità universitaria,...; b) il riequilibrio del sistema in rapporto all offerta e alla domanda di istruzione universitaria,.... In tale decreto, sono individuati prioritariamente come sovraffolati gli atenei di Bari, Bologna, Milano, Napoli Federico II, Roma La Sapienza e Torino. Nel 1997 l Università degli Studi di Napoli Federico II, in ottemperanza all obbligo statutario della riarticolazione in Poli, nonché alle disposizioni della legge 662/96, art.1, cc. 90, 91 e 92, ha elaborato un programma di decongestionamento e di riarticolazione, tendente al conseguimento di nuovi spazi, utilizzabili in tempi brevi da parte dell Ateneo [1]. Il Senato Accademico, con deliberazione n. 2, nell adunanza del 5 maggio 1997 [2], ha adottato un documento del Rettore che indicava le linee guida per l attuazione del decongestionamento e per pervenire all articolazione in Poli. Con tale provvedimento è stato stabilito: - lo sdoppiamento della facoltà di Giurisprudenza, mediante la costituzione di un nuovo corso di laurea, ove possibile differenziato per l'offerta didattica da quello esistente che, allo scadere dei quattro anni, avrebbe costituito una autonoma facoltà; - lo sdoppiamento dei primi anni della facoltà di Ingegneria in funzione di sdoppiamenti e riarticolazioni dei corsi di laurea e di diploma della stessa facoltà; - lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, uno nella zona centrale della città (correlata ed omogenea ai corsi di laurea e ai dipartimenti delle Scienze Naturali) e uno nella zona di Monte S. Angelo (correlata ed omogenea ai corsi di laurea e ai dipartimenti di Matematica, Chimica e Fisica). 4

5 A seguito di questo primo progetto, il Murst e l Università hanno firmato, in data 25 giugno 1997, un Protocollo d Intesa [3] e un Accordo di programma [4] per l attribuzione di risorse finanziarie finalizzate all acquisizione, di due edifici ubicati nelle immediate vicinanze dell ateneo, destinati: - alla razionalizzazione della localizzazione degli uffici amministrativi; - alla fase di incubazione del secondo corso di laurea in giurisprudenza, preliminare alla costituzione di una nuova facoltà di Giurisprudenza; - al decongestionamento di funzioni didattiche della facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di laurea in Storia) e della facoltà di Scienze MM.FF.NN., per le sue strutture destinate a restare nel Centro Storico. In particolare, l accordo prevedeva l assegnazione a favore dell università dell importo di 54 miliardi di lire, pari al 50% della somma totale ritenuta necessaria per consentire l acquisizione di un edificio in via Nuova Marina e dell edificio ex ISVEIMER in via Giulio Cesare Cortese. Il 31 marzo 1998 è stato sottoscritto un protocollo d intesa [5] tra Murst, Regione Campania, Comune di Napoli e Università degli Studi Federico II che, nell ambito del programma di riarticolazione e decongestionamento dell ateneo, prevede: 1. l acquisizione di un complesso edilizio da costruirsi nella zona occidentale di Napoli (Via Nuova Agnano) per localizzarvi temporaneamente le strutture e le nuove iniziative didattiche della facoltà di Ingegneria (2 anni e mezzo); 2. l insediamento temporaneo della facoltà di Giurisprudenza nell edificio in Via Nuova Marina (2 anni); 3. la localizzazione nella zona orientale della città delle nuove facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, previa acquisizione del complesso ex-corradini (6 anni), con l impegno da parte degli enti territoriali a promuovere tutte le iniziative atte a migliorare le urbanizzazioni primarie e secondarie a servizio delle zone interessate; 4. la localizzazione nella zona di Scampia della Facoltà di Agraria e del polo di biotecnologie, valutando la possibilità di insediamenti in quell area di altri settori dell università (6 anni); 5. la realizzazione della nuova sede della facoltà di Medicina Veterinaria nell area, già acquisita, di Monte Ruscello. Con tale protocollo, inoltre, la Regione Campania ha assunto l impegno a fornire all ateneo il sostegno nell acquisizione dei fondi europei da destinare a tali iniziative, ovvero a provvedervi con fondi del proprio bilancio. Il Comune di Napoli si è impegnato a favorire la realizzazione del programma mediante l attuazione delle procedure urbanistiche necessarie. Il Murst si è impegnato a corrispondere il 50% della spesa complessiva presunta (500 miliardi di lire) per l esecuzione degli interventi. Alla restante quota, avrebbe provveduto l ateneo con l ausilio della Regione Campania, mediante l attribuzione prioritaria dei fondi comunitari, e del Comune di Napoli mediante l utilizzazione delle risorse previste per il recupero urbano delle Vele di Scampia. Nel giugno 1998 l ateneo ha presentato al Ministero un progetto di decongestionamento [6], che è stato analizzato dall Osservatorio (oggi Comitato 1 ) nel 1 Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, il cui funzionamento è stato disciplinato con il D.M. 4 aprile 2000, n. 178, e la cui costituzione è stata disposta con il D.M. 4 aprile 5

6 DOC 7/98 Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II [7]. Con il decreto ministeriale del 16 ottobre 1998 [8] finalizzato all avvio del processo di graduale separazione organica dell Università degli Studi Federico II di Napoli, il Ministero ha autorizzato l istituzione dei poli (Polo delle Scienze Umane, Polo delle Scienza della Vita, Polo Scientifico-tecnologico), con autonomia gestionale, organizzativa e di spesa e l istituzione, per sdoppiamento, dall a.a. 1999/2000 dei corsi di laurea in giurisprudenza, ingegneria civile, ingegneria delle telecomunicazioni, ingegneria meccanica e in scienze biologiche. In particolare, per lo sdoppiamento del corso di laurea in scienze biologiche il decreto ha previsto due articolazioni territoriali: una nella zona centrale della città e una nella zona di Monte S. Angelo. Tale provvedimento ha previsto, inoltre, che al termine della durata del ciclo di studi dei corsi in ingegneria e giurisprudenza sarebbero state istituite le rispettive facoltà, rimandando ad una fase successiva lo sdoppiamento della facoltà di Scienze. Con le note ministeriali del 22 dicembre 1998, n [9] e del 12 luglio 1999, n. 135 [10], il Miur ha concesso una parte dei contributi previsti nel protocollo d intesa del 31 marzo 1998 [5]. Il Ministero aveva in precedenza già disposto a favore dell ateneo l assegnazione straordinaria di 24,1 miliardi di lire a valere sulle disponibilità finanziarie per la programmazione nel 1994 e nel 1997, al fine di assicurare un primo finanziamento per gli interventi di decongestionamento. Considerato che il protocollo di intesa sottoscritto in data 31 marzo 1998 [5] prevedeva che le iniziative contemplate trovassero attuazione mediante successivi ed appositi accordi di programma, il 18 febbraio 2000 è stato sottoscritto tra il Comune di Napoli e l ateneo un protocollo d intesa [11] con il quale il Comune si impegnava ad acquisire l ex-stabilimento denominato Corradini e le aree ad esso circostanti ed a cederne una parte all ateneo, provvedendo alla sistemazione delle aree, delle strade di accesso e dei relativi sottoservizi. Il Comune si impegnava, inoltre, ad effettuare una serie di interventi, tra i quali l abbattimento degli edifici denominati Vele, al fine della realizzazione degli insediamenti universitari in zona Scampia. L ateneo si impegnava a destinare la parte dell ex-stabilimento Corradini alle nuove facoltà di giurisprudenza ed ingegneria, e ad acquisire l area dell ex-stabilimento Cirio per lo stesso fine, nonché a cedere al Comune alcune aree inerenti il complesso edilizio in Via Nuova Agnano. Nell ambito della programmazione il Ministero ha disposto l assegnazione all ateneo di risorse consolidate (quindi destinabili a spese di personale) pari a 11,7 miliardi di lire (6 milioni di euro), nonché 8,28 milioni di lire (4,28 milioni di euro) per le biblioteche. Il processo di riorganizzazione decongestionamento dell ateneo ha portato poi ad un ulteriore accordo di programma del 23 dicembre 2000 [12] tra l Università, la Regione Campania, il Comune di Napoli, l Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, il Ministero dei Lavori Pubblici ed il Ministero dei Trasporti per la riqualificazione degli 2000, n. 179, si è insediato il 19 aprile 2000, subentrando all'osservatorio per la valutazione del sistema universitario, che è stato contemporaneamente soppresso. 6

7 ex-stabilimenti Cirio e Corradini, l insediamento delle nuove sedi universitarie, la realizzazione di attrezzature pubbliche, un approdo turistico e l adeguamento dell area portuale limitrofa. In particolare, per le aree dell ex stabilimento Cirio, l accordo è subordinato all acquisto di tali aree da parte dell ateneo e, per la parte situata all interno dell area portuale, alla variazione del Piano Regolatore Portuale. Con l accordo di programma del 21 marzo 2001 [13], tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (Miur) e l ateneo, è stato assegnato un contributo all università, a saldo dell apporto ministeriale previsto dal Protocollo d intesa del 31 marzo 1998, per l esecuzione degli interventi edilizi previsti. Il decreto ministeriale del 16 ottobre 1998 [8] disponeva, inoltre, che al termine dei primi due anni accademici e, successivamente, altre due volte con cadenza biennale il Comitato effettuasse una valutazione dei risultati conseguiti con riferimento alle iniziative previste dallo stesso decreto, anche sulla base dei rapporti annuali del Nucleo di valutazione d Ateneo. A tal fine, in data 12 aprile 2002, è stata effettuata una visita presso l ateneo da parte di alcuni membri del Comitato, il prof. Giuseppe Catalano e la dr.ssa Daniela Primicerio, accompagnati dal dott. Massimo Fabiani e dal dott. Stefano Visani. Agli incontri hanno partecipato il Rettore, prof. Guido Trombetti il Direttore Amministrativo, dr. Tommaso Pelosi, il Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie, prof. Filippo Vinale, il Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, prof. Giuseppe Cantillo, il Vice-Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita, prof. Paolo Masi, il Preside della facoltà di Ingegneria, prof. Vincenzo Naso, il prof. Michele Scudiero, in rappresentanza del Preside della facoltà di Giurisprudenza, il Preside della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, prof. Alberto Di Donato, il Presidente del corso di laurea in Ingegneria civile per lo sviluppo sostenibile, prof. Edoardo Cosenza, il Presidente del corso di laurea in Ingegneria meccanica, prof. Adolfo Senatore, il Presidente del corso di laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni, prof. Luigi Paura, il Presidente del corso di laurea in Scienze biologiche II, prof.ssa Simonetta Bartolucci e i rappresentanti degli studenti. Sulla base della visita effettuata e della documentazione esaminata nella fase precedente alla visita e nei mesi successivi, il Comitato ha predisposto il presente documento, che consiste in una valutazione dei risultati conseguiti dal decongestionamento dell ateneo napoletano nel primo quadriennio e che è volto ad accompagnare l istituzione nel suo processo di sviluppo, fornendo un contributo anche nella individuazione dei suoi punti di forza o di debolezza. 2. La metodologia della valutazione La metodologia utilizzata nella presente verifica è conforme a quella adottata dal Comitato per valutare il grado di attuazione del piano di sviluppo iniziale da parte delle nuove istituzioni. L oggetto della valutazione, pertanto, è la verifica delle dotazioni scientifiche, strumentali, finanziarie, edilizie e di personale (docente e tecnico amministrativo) per le esigenze di qualità della didattica e della ricerca. 7

8 Nel caso specifico, inoltre, la finalità è quella di valutare la realizzazione delle iniziative previste nell ambito del decongestionamento dell Università degli Studi di Napoli Federico II, la congruità della situazione attuale dell ateneo e le sue prospettive di sviluppo. Tale valutazione è stata effettuata esaminando i seguenti aspetti: i principali obiettivi perseguiti; le analisi della domanda di formazione universitaria e dell offerta didattica attuale nell ambito del bacino di utenza dell ateneo; le prospettive in termini di domanda di formazione futura; lo stato di attuazione del modello organizzativo prescelto e l opportunità di eventuali aggiustamenti; l impatto delle iniziative sul decongestionamento dell ateneo di Napoli valutato sulla base del confronto tra la situazione complessiva ex ante con quella complessiva ex post; le risorse utilizzate e quelle ulteriormente necessarie per portare a compimento il progetto, le modalità (fonti) di finanziamento e i ruoli di ciascun attore. 3. La valutazione dell Osservatorio sul piano di decongestionamento 3.1 Il progetto iniziale Il progetto dell ateneo del giugno 1998 [4] prevedeva: 1. Il conseguimento del decongestionamento attraverso la riarticolazione dell ateneo in tre poli culturalmente omogenei e amministrativamente decentrati : a) Polo delle scienze umane, cui erano destinate ad afferire le facoltà e i dipartimenti di lettere e filosofia, giurisprudenza, scienze politiche, sociologia ed economia, allocato nel centro storico di Napoli; b) Polo delle scienze della vita, cui erano destinate ad afferire le facoltà e i dipartimenti di medicina e chirurgia, agraria, medicina veterinaria e farmacia, allocato nell area orientale della città; c) Polo scientifico-tecnologico, cui erano destinate ad afferire le facoltà e i dipartimenti di scienze MM.FF.NN., architettura e ingegneria, allocato nella zona occidentale della città. Il progetto prevedeva quindi l adozione del modello a reti di sedi, prefigurato dall Osservatorio come una delle modalità di articolazione nel territorio delle università e previsto dall articolo 59 dello Statuto dell università. 2. Lo sdoppiamento del Corso di Laurea di Giurisprudenza e, dopo quattro anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Giurisprudenza. 3. L'istituzione di tre nuovi corsi di laurea in Ingegneria, con caratteristiche generaliste nei settori: civile, industriale e dell'informazione, e, dopo cinque anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Ingegneria. 4. Lo sdoppiamento del Corso di Laurea di Scienze biologiche. In particolare, il progetto prevedeva, per il secondo Corso di Laurea in Scienze Biologiche, due articolazioni territoriali: una nella zona centrale della città (correlata ed omogenea ai corsi di laurea ed ai dipartimenti delle scienze naturali) e una nella zona di Monte S. 8

9 Angelo (correlata ed omogenea ai corsi di laurea ed ai dipartimenti di matematica, chimica e fisica). 3.2 La valutazione ex-ante dell Osservatorio In merito al primo punto del progetto presentato dall ateneo, l Osservatorio aveva precisato nel DOC 7/98 che il polo, così come definito dallo statuto dell ateneo, non corrispondeva esattamente alla sede autonoma nel contesto di un ateneo organizzato a rete di sedi, come descritto dall Osservatorio nel documento Criteri per la graduale separazione organica degli atenei sovraffollati: note preliminari (Doc 3/97). Il progetto proposto dall ateneo si configurava piuttosto come un modello a sedi decentrate, gestite dalla sede centrale e, pertanto, non idoneo al fine di attuare una efficiente alternativa alla separazione organica di un megateneo. Nel modello a reti di sedi proposto dall Osservatorio si prevede che le sedi federate (poli), di pari livello tra di loro, dispongono di una effettiva autonomia attraverso un ampio decentramento decisionale e organizzativo (ad esempio, un prorettore per ogni sede con ampi poteri decisionali e di firma e un bilancio per singola sede). L autonomia delle sedi federate è controbilanciata con l istituzione di un organo centrale di tipo federale, che preveda specifici meccanismi di tipo redistributivo delle risorse comuni. Secondo l Osservatorio, il progetto di decentramento doveva essere chiaramente riportato al modello a reti di sedi. A tal fine l Osservatorio aveva auspicato una modifica di statuto al fine di garantire l'autonomia delle sedi e le funzioni di coordinamento specificate. L Osservatorio, evidenziando la presenza di altri atenei sul bacino di utenza dell ateneo, invitava inoltre l Ateneo ad una più attenta valutazione di confronto della domanda e dell offerta effettiva con i dati relativi agli altri atenei campani. Sulla base dei dati disponibili, l Osservatorio aveva individuato come problematiche per l elevato numero di studenti le facoltà di seguito indicate: - Giurisprudenza ( iscritti in corso, a.a. 1997/98); - Ingegneria ( iscritti in corso, a.a. 1997/98). L Osservatorio riteneva anche plausibile lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, pur non essendo del tutto chiara la sua collocazione alla fine del processo di sdoppiamento. Secondo l Osservatorio, nel caso di Giurisprudenza, la scarsità di risorse disponibili e le ridotte economie di diversificazione rendevano poco opportuna l istituzione di una nuova facoltà all interno dello stesso ateneo. Nel caso della facoltà di Ingegneria, invece, la possibilità di utilizzare parte del personale già presente presso la facoltà già esistente e la indubbia presenza di economie di scala e diversificazione, giustificavano la scelta della nascita della nuova facoltà all interno della stessa università. L Osservatorio aveva, inoltre, rilevato nel progetto di decongestionamento dell ateneo napoletano una definizione incompleta delle risorse effettivamente necessarie e dell organizzazione complessiva. 9

10 Relativamente all ipotesi di distribuzione metropolitana dei servizi formativi e di gestione, l Osservatorio, pur esprimendo un giudizio positivo sul coinvolgimento degli enti locali interessati, riteneva necessario che in occasione della stipula dell accordo di programma previsto trovassero soluzione alcune perplessità. In particolare, non sembrava condivisibile la scelta di destinare gran parte dello sforzo di infrastrutture alla organizzazione amministrativa centrale che, a seguito del progetto di decentramento gestionale, avrebbe dovuto in generale risultare più snella. In relazione alle richieste di risorse aggiuntive di personale docente, l Osservatorio considerava prioritaria l assegnazione per l eventuale nuovo corso di laurea in Giurisprudenza, mentre per la nuova facoltà di Ingegneria e per lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, nonché per il Polo delle Biotecnologie, sottolineava come l Ateneo potesse in gran parte avvalersi del personale già disponibile nelle rispettive facoltà. 4. Il modello a reti di sedi Durante la visita presso l ateneo il Comitato si è posto l obiettivo di verificare l attuazione del modello a rete di sedi, con particolare riferimento all assetto istituzionale e organizzativo. Particolare attenzione è stata dedicata al processo di decentramento decisionale, per una valutazione dell effettiva autonomia delle sedi federate. A tal fine, è stata esaminata la documentazione relativa allo statuto e ai regolamenti dell ateneo, che disciplinano i rapporti istituzionali con i poli, con particolare riferimento alle regole relative alla distribuzione delle risorse. Il processo di decongestionamento e riarticolazione in Poli, ha visto, dopo una prima fase di sperimentazione, un accelerazione in tempi recenti, con le modifiche dello Statuto e con una complessiva rimeditazione delle impostazioni della gestione e della ripartizione delle competenze, iniziata nel 2001 ed ulteriormente concretizzata nel Lo Statuto dell Università degli studi di Napoli Federico II, nel testo in vigore dal , emanato con d.r. del n. 2442, dedica il Titolo V alla Articolazione in Poli (artt. da 59 a 64) 2. Nel 2000 (vigente il vecchio testo dello Statuto) fu attivato, in via sperimentale, il Polo delle Scienze e delle Tecnologie, con dotazioni finanziarie e competenze ancora molto limitate, allo scopo di definire un oggetto di studio, la cui osservazione ed esperienza hanno contribuito alla formazione del nuovo testo dello Statuto, con il quale si sono precisate, ampliandole, le competenze dei Poli. Nel 2001 sono stati attivati gli 2 Articolo 59 (Costituzione e finalità): C. 1 I Poli sono aggregazioni di strutture per la didattica, per la ricerca e di servizio volti a conseguire, anche attraverso la riarticolazione territoriale, il decentramento strutturale, funzionale e amministrativo dell Università e a favorire una maggiore flessibilità nello svolgimento delle attività didattiche, di ricerca e di servizio. I Poli promuovono e coordinano, fornendo anche le risorse necessarie, le attività delle strutture aggregate al fine di valorizzare le specificità culturali e un più alto livello di integrazione delle risorse, nonché di potenziare le capacità di interazione con il tessuto sociale e produttivo. C. 2 I Poli,, sono dotati di autonomia gestionale, organizzativa e di spesa. 10

11 altri due Poli (Polo delle Scienze Umane e Sociali, Polo delle Scienze e delle Tecnologie della Vita) 3. Al Polo delle Scienze Umane e Sociali afferiscono le facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Politiche e Sociologia, 24 dipartimenti e 6 centri interdipartimentali. Al Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita afferiscono le facoltà di Agraria, Farmacia, Medicina e Chirurgia e Medicina Veterinaria, 31 dipartimenti e 3 centri interdipartimentali. Al Polo delle Scienze e delle Tecnologie afferiscono le facoltà di Architettura, Ingegneria e Scienze MM.FF.NN., 38 dipartimenti e 11 centri interdipartimentali. Sono stati designati alla direzione dei Poli tre dirigenti dell Ateneo 4. Il Regolamento per l amministrazione, la finanza e la contabilità, adottato ai sensi dell articolo 7 della legge n.168/89, in vigore dal 1991 e di cui è attualmente allo studio la revisione, non prevede voci esplicite riferite ai Poli. Al fine di consentirne la gestione, con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 56 del l ateneo ha esteso ai Poli le norme riferite ai dipartimenti, con alcune specificazioni in merito ai poteri ed alle funzioni degli organi. L art. 60 dello Statuto definisce le competenze dei Poli, che, nell'ambito degli indirizzi generali e del programma di sviluppo fissati dagli organi di governo dell'università e delle proprie disponibilità finanziarie e di personale, provvedono: - alla gestione delle risorse ad essi attribuite dagli organi centrali dell'ateneo; - all'adozione di ogni misura atta a potenziare le risorse dei Poli; - al coordinamento delle attività dei professori di ruolo, dei ricercatori e del personale tecnico, amministrativo e ausiliario sulla base delle proposte e della programmazione delle strutture di competenza; - alla fruizione del patrimonio edilizio debitamente individuato, alla sua manutenzione nonché alla realizzazione delle opere di organizzazione distributiva; - alla individuazione dei settori della propria amministrazione; - all'acquisizione di attrezzature scientifiche e didattiche di pertinenza del Polo; - all'utilizzazione di impianti ed attrezzature esterne; - all'utilizzazione e coordinamento, compresa la mobilità, del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario delle strutture aggregate e degli uffici del Polo; - all'individuazione ed attuazione di iniziative e interventi tesi a potenziare le attività istituzionali; - all'acquisizione, alla ristrutturazione e alla trasformazione di strutture edilizie, previa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione; - alla ripartizione tra le strutture aggregate nel Polo delle risorse finanziarie comunque attribuite al Polo stesso. Per il perseguimento delle proprie finalità il Polo dispone di personale e di risorse finanziarie assegnate dagli organi di governo dell'università. Può altresì stabilire 3 L art. 59, comma 2 dello Statuto prevede che i Poli siano in numero non superiore a quattro. 4 Articolo 59 (Costituzione e finalità): comma 7 In sede di attivazione, il Polo viene dotato di uffici decentrati, nonché di un Direttore con poteri analoghi a quelli del Direttore Amministrativo, limitatamente alla gestione del Polo. 11

12 rapporti di collaborazione con soggetti pubblici e privati, anche stranieri o internazionali, mediante contratti e convenzioni, pure in forme consortili, nei limiti e con le modalità fissate da regolamento Il Presidente rappresenta il Polo, esercita funzioni di iniziativa, di attuazione e di controllo, convoca e presiede il Consiglio e ne esegue le deliberazioni. Il Presidente, sentito il Consiglio di Polo, può istituire la Consulta dei dipartimenti come organo consultivo per le questioni attinenti la gestione dei Dipartimenti stessi. Il Presidente è eletto dai componenti dei Consigli di Dipartimento afferenti al Polo tra i professori di ruolo a tempo pieno ed è nominato con decreto del Rettore; dura in carica tre anni accademici ed è rieleggibile immediatamente una sola volta. L'ufficio è incompatibile con qualsiasi altra carica elettiva dell'università. Il Presidente, su sua richiesta, ha diritto ad una limitazione dell'attività didattica e nomina tra i professori di ruolo un vice presidente che, in caso d'impedimento o di assenza, lo supplisce in tutte le sue funzioni (art. 62 Presidente del Polo). Il Consiglio è l organo di indirizzo, programmazione e gestione del Polo; in particolare: - definisce il programma di attività e di sviluppo del Polo; - formula i criteri di utilizzazione delle risorse del Polo, rispettando eventuali vincoli di destinazione; - approva il bilancio preventivo ed il conto consuntivo predisposti dal Presidente; - elabora, sulla base delle esigenze rappresentate dalle strutture aggregate, le richieste di risorse finanziarie, di locali e di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario; - approva i contratti e le convenzioni di pertinenza del Polo; - ripartisce tra le strutture aggregate, in coerenza con i criteri fissati dal Senato Accademico e sulla base dei programmi di attività e di sviluppo del Polo, le risorse finanziarie attribuite al Polo; - esprime pareri sugli argomenti che riguardano il Polo. Il Consiglio è composto dal Presidente, dal vicepresidente, dal direttore che svolge, altresì, le funzioni di segretario verbalizzante, da otto professori di ruolo, da tre ricercatori, da due rappresentanti del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, da tre rappresentanti degli studenti eletti dai Consigli degli studenti di Facoltà afferenti al Polo. I professori ed i ricercatori sono eletti dai componenti dei Consigli di Dipartimento afferenti al Polo, i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo sono eletti dal personale in servizio presso le strutture aggregate e gli uffici del Polo. I membri del Consiglio durano in carica tre anni accademici e sono rieleggibili immediatamente una sola volta (art. 63 Consiglio di Polo). Con il bilancio di previsione dell esercizio finanziario per il 2001 l ateneo ha proceduto all accorpamento, nelle assegnazioni ai Poli, di una serie di voci di bilancio gestite centralmente, riferite a vari ambiti delle loro attribuzioni, dalle manutenzioni alle assegnazioni alle strutture didattico-scientifiche, con la prospettiva di completare il quadro man mano che fossero venuti ad estinzione i vincoli di natura contrattuale ancora esistenti (ad esempio per le vigilanze e le pulizie); tale accorpamento, pur basandosi su alcuni valori predefiniti, è avvenuto in forma indistinta, lasciando piena possibilità di manifestazione alla volontà e capacità programmatoria e organizzatoria 12

13 degli organi dei Poli. Nel 2001 sono state disposte assegnazioni di funzionamento in favore dei Poli in ragione di 30,9 miliardi di lire (circa 16 milioni di euro). A tali assegnazioni si sono aggiunte quelle per la ricerca scientifica, (in quanto l art. 13 comma 2 lett. c) dello Statuto prevede che il Senato Accademico determina la ripartizione tra i poli dei fondi di bilancio destinati alla ricerca, individuando per ciascun polo un ammontare di 9 miliardi di lire (4,6 milioni di euro), che fino al 2000 erano oggetto di assegnazione diretta alle strutture dipartimentali. Con il bilancio di previsione 2002, in sede di previsione le assegnazioni di funzionamento ai Poli si sono arricchite di ulteriori risorse, calcolate in base ad una più precisa valutazione della manutenzione ordinaria e di quanto già destinato dalla gestione centralizzata alla pulizia dei locali ed alla vigilanza per gli immobili affidati ai Poli, raggiungendo l ammontare di 25,1 milioni di euro; le assegnazioni per la ricerca scientifica sono state portate a 5,2 milioni di euro. Sono state attribuite ai Poli anche le risorse destinate al finanziamento delle grandi biblioteche per un ammontare di 0,8 milioni di euro (in precedenza oggetto di assegnazione diretta da parte del Senato Accademico), le risorse destinate all attivazione di nuovi assegni di ricerca, demandando ad essi la programmazione del loro impiego (indicando l area scientifico-disciplinare, l ammontare e la durata di ogni assegno da bandire). Con una ulteriore delibera del Senato Accademico, si è attribuita ai Poli la competenza in materia di destinazione delle risorse finanziarie finalizzate all acquisizione di grandi attrezzature scientifiche per la ricerca (0,8 milioni di euro). Sono state, inoltre, attribuite ai Poli: le risorse finanziarie per interventi di manutenzione ordinaria e il personale dei preesistenti uffici tecnici; i contratti in essere per la manutenzione conservativa dei nuovi complessi edilizi, per la climatizzazione degli ambienti, per la manutenzione degli impianti elevatori e le relative risorse finanziarie; le risorse finanziarie, già destinate ai contratti di pulizia locali e vigilanza riferite agli immobili affidati ai Poli. Con la nota del , n. 8577, sono stati individuati gli spazi di pertinenza della gestione centralizzata e di ciascun Polo. Nell ambito della complessiva superficie di mq. a disposizione dell Università (escluso il complesso ospedaliero dell Azienda universitaria policlinico con la compresenza della facoltà di medicina e Chirurgia) mq. restano affidati alla gestione centralizzata (che contiene quelli dell Orto Botanico e delle Strutture del Sistema Museale), mq. sono affidati al Polo delle Scienze Umane e Sociali, mq. sono affidati al Polo delle Scienze e delle Tecnologie e mq. sono affidati al Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita, mentre riferiti a spazi comuni sono oggetto di gestione congiunta dell amministrazione centrale e/o uno o più Poli (tabella 1). Attualmente su (2.140 nel 2001) unità di personale complessive (escluse quelle in servizio presso l Azienda universitaria policlinico) 689 (698 nel 2001) afferiscono al Polo delle Scienze e delle Tecnologie, 304 (326 nel 2002) afferiscono al Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita e 352 (356 nel 2002) afferiscono al Polo delle Scienze Umane e Sociali; le restanti 743 (760 nel 2001) unità ancora gestite dall amministrazione centrale, comprendono anche il personale (131 unità) in servizio 13

14 presso strutture che in base allo statuto, artt. 31 e 35, per la loro valenza generale non afferiscono ai Poli. Tabella 1 La distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e al 2004 Polo delle Scienze e delle Tecnologie Polo delle Scienze Umane e Sociali Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita (*) Amministrazione Centrale Piano iniziale 1998 (mq) Attuale 2004 (mq) Differenza Aree comuni Totale Fonte: ateneo. 5. L offerta formativa Nell ambito della programmazione (tabella 2) il Ministero ha disposto l assegnazione all ateneo di risorse consolidate (quindi destinabili a spese di personale) pari a 11,7 miliardi di lire (6 milioni di euro), nonché 8,28 milioni di lire (4,28 milioni di euro) per le biblioteche. Con provvedimento del 23 luglio 1999, il Senato Accademico dell ateneo ha deliberato l attivazione, a partire dall a.a. 1999/2000, del secondo corso di laurea in Giurisprudenza presso la facoltà di Giurisprudenza; del secondo corso di laurea in Scienze Biologiche indirizzi Biomolecolare e Biologia Cellulare e dello Sviluppo presso la facoltà di Scienze MM.FF.NN.; del secondo corso di laurea in Ingegneria civile, Ingegneria delle Telecomunicazioni ed Ingegneria Meccanica presso la facoltà di Ingegneria. 14

15 Tabella 2 Le risorse assegnate all ateneo per il decongestionamento Interventi decongestionamento Biblioteca Decongestionamento atenei sovraffollati Totale 4,28 mil euro 8,28 mld lire 6,04 mil euro 11,70 mld lire 10,32 mil euro 19,98 mld lire Fonte: Piano di sviluppo Il corso di laurea in Giurisprudenza A partire dall a.a. 2001/02 la facoltà ha istituito, in attuazione del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, due corsi di laurea (triennali) in Scienze giuridiche. I due corsi di laurea operano in stretta sinergia sia dal punto di vista dell organizzazione, che fa capo ad un coordinamento comune, sia da quello della progettualità formativa, sviluppata in un programma condiviso a livello di Consigli di facoltà. Non prevedendo una differente polarità territoriale dei corsi, situati entrambi nel centro storico (tra via Mezzocannone, Corso Umberto, via Porta di Massa e via Nuova Marina) l ateneo ha provveduto all attribuzione degli studenti ai due corsi attraverso un automatismo (relativo all iniziale del cognome) predisposto anche sulla base dell uniformità iniziale dell offerta formativa. Questa uniformità si è utilizzata nell avvio del secondo corso per garantire uno standard comune e una pari opportunità di formazione agli studenti iscritti ai due corsi. Con l avvio della riforma l ateneo, pur mantenendo una sostanziale omogeneità, ha deciso di privilegiare nel secondo corso di laurea alcune discipline attente alla più recente evoluzione giuridica, mantenendo nel secondo una struttura maggiormente tradizionale. L incidenza di tale differenziazione, comunque, attraverso le materie a scelta libera dello studente, resta percentualmente bassa e, pertanto, l ateneo mantiene il sistema dell attribuzione automatica ai due corsi. Il bacino territoriale di utenza della facoltà di Giurisprudenza non si è sostanzialmente modificato, a seguito dello sdoppiamento. Il corpo docente del secondo corso è formato da 10 professori di prima fascia (15 nel 2002), da 2 di seconda fascia (2 nel 2002) e 5 ricercatori. Sono inoltre in corso quattro valutazioni comparative ciascuna per un posto da ricercatore. Ogni anno 6 docenti afferenti al primo corso di laurea, a turno, sono assegnati al secondo corso per svolgervi attività didattiche relative ad insegnamenti del primo anno. Il corpo docente del primo corso è formato da 67 professori di prima fascia, 12 professori di seconda fascia e 70 ricercatori. Le aule adibite alle lezioni sono cinque per un totale di 846 posti e sono tutte situate presso l edificio di Via Nuova Marina. Nella tabella 3 è riportato l andamento delle immatricolazioni ai corsi della facoltà di Giurisprudenza dall a.a. 1998/99 all a.a. 2002/03; in essa si osserva, nell ambito di 15

16 un calo complessivo delle immatricolazioni di circa il 30% nel periodo considerato, una non equilibrata distribuzione degli studenti tra i due corsi di laurea di primo livello. Allo stesso modo, la distribuzione dei docenti tra i due corsi non consente ancora di individuare una adeguata autonomia e caratterizzazione del secondo corso. 5.2 Il corso di laurea in Scienze Biologiche La facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ha provveduto ad una razionalizzazione delle sue strutture organizzative e allo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze biologiche. È stata costituita una Giunta di facoltà composta da circa 60 componenti, cui sono demandate tutte le competenze gestionali della facoltà, in quanto la numerosità del Consiglio di facoltà, costituito da ben più di 400 membri, rende difficile la gestione dell organizzazione didattica. Nell a.a. 1999/2000 sono stati istituiti il primo corso di laurea in Scienze Biologiche con gli indirizzi Biologico-Ecologico e Fisiopatologico e il secondo corso di laurea in Scienze Biologiche con gli indirizzi in Biologia Cellulare e dello sviluppo e Biomolecolare. Il primo corso è situato nel centro storico e il secondo nell area di Monte S. Angelo dove, grazie alla presenza dei corsi di laurea in Matematica, Fisica, Chimica, Chimica Industriale e Informatica e delle relative strutture, è stato possibile realizzare importanti sinergie didattiche e scientifiche. Il primo effetto visibile del processo di decongestionamento è stato la semplificazione della gestione didattica, operata dai due distinti consigli con un numero inferiore di docenti, di studenti, e la migliore utilizzazione delle aule destinate agli studenti nei due complessi, passate da 17 a 22. La collocazione del secondo corso di laurea in Scienze Biologiche ha, inoltre, permesso di attirare un maggior numero di studenti provenienti dall area occidentale di Napoli, precedentemente costretti a percorrere buona parte della città per raggiungere il centro storico. La diminuzione del numero di studenti che frequentano la sede centrale dell ateneo è un vantaggio indiretto, seppure in misura limitata data la presenza delle facoltà umanistiche. La nuova sede di Monte S. Angelo ha permesso di realizzare una sinergia con le altre strutture didattiche della facoltà e di usufruire dei laboratori dei corsi di laurea in Fisica e Chimica per le attività didattiche sperimentali e della biblioteca generale di facoltà. Con l attivazione, nell a.a. 2000/01, del secondo anno del corso di laurea presso Monte S. Angelo, sono stati istituiti ed attrezzati due specifici laboratori didattici (Laboratorio di Biologia sperimentale I e II) che sono a disposizione anche per le attività didattiche sperimentali dei corsi di laurea in Biotecnologie, in Fisica e in Chimica, indirizzo Biochimica. Nell a.a. 2002/03, con l attuazione della riforma degli ordinamenti, il secondo corso di laurea in Scienze Biologiche si è trasformato nel corso di laurea in Biologia Generale ed Applicata, orientato agli aspetti molecolari della biologia e pertanto affine alle aree culturali della chimica, fisica e matematica. In connessione con lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze biologiche e alla diversa localizzazione dei due corsi, il Consiglio di Amministrazione, con delibera n. 42 del , e il Senato Accademico, con delibera n. 10 del , hanno disposto la fusione dei sei dipartimenti di area biologica (Biologia evolutiva e comparata, Biologia vegetale, Chimica biologica, Fisiologia generale e ambientale, Genetica, biologia generale e molecolare, Zoologia), originati da istituti della facoltà di Scienze MM.FF.NN., in due nuovi dipartimenti, attualmente denominati Dipartimento 16

17 Biologico Centro Storico e Dipartimento Biologico Monte S. Angelo, che saranno istituiti nel corso del 2004 e attivati dal I due nuovi dipartimenti assorbiranno il personale docente e ricercatore afferente ai vecchi dipartimenti. Nella tabella 4 è riportato l andamento delle immatricolazioni ai corsi della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dall a.a. 1998/99 all a.a. 2002/03 che evidenzia una distribuzione non del tutto equilibrata degli immatricolati tra il corso di laurea in Scienze Biologiche e il corso di laurea in Biologia generale ed applicata. 5.3 I corsi della facoltà di Ingegneria Con il decreto ministeriale del 16 ottobre 1998 sono stati istituiti per sdoppiamento i corsi di laurea in Ingegneria civile, Ingegneria meccanica e Ingegneria delle telecomunicazioni attivati presso la facoltà di Ingegneria dall a.a. 1999/2000. In particolare, per il nuovo corso di laurea centrato nell ambito del Settore Civile, la facoltà, dopo un ampia discussione, ha deliberato di attivare il corso di laurea in Ingegneria Civile per lo sviluppo sostenibile (tabella 5). Il secondo corso di laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni (tabella 6) è stato attivato nell a.a. 1999/2000 e ha permesso di ripartire gli studenti del preesistente corso in classi di circa centotrenta studenti. Il secondo corso di laurea è stato riarticolato e denominato corso di laurea in Ingegneria dell informazione e della comunicazione. Grazie all acquisizione dell edificio in Via Nuova Agnano, per ottenere un adeguato rapporto studenti/docenti, gli immatricolati sono stati suddivisi in 19 classi. Dall a.a. 1999/2000, invece, il corso di laurea in Ingegneria Meccanica (tabella 7) è stato riorganizzato suddividendo gli immatricolati a seconda della lettera iniziale del cognome, realizzando due percorsi paralleli frequentati da circa 150 studenti ciascuno. Il decongestionamento è stato realizzato con lo sdoppiamento delle classi nei primi due anni e successivamente con la scelta dell orientamento. Il futuro insediamento, nella zona orientale della città, nelle aree degli stabilimenti industriali Cirio e Corradini, è previsto sulla base dell Accordo di programma tra la Regione Campania, il Comune di Napoli, l ateneo, l Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, il Ministero dei Lavori Pubblici e il Ministero dei Trasporti. A seguito della realizzazione di tale impegno da parte dei vari soggetti pubblici si avrà l effettiva realizzazione della delocalizzazione in un area su cui gravita una rilevante parte degli attuali studenti della facoltà. Nelle tabelle 5-7 è riportato l andamento delle immatricolazioni ai corsi decongestionati della facoltà di Ingegneria dall a.a. 1998/99 all a.a. 2002/03. Si osserva, oltre ad una tendenziale diminuzione delle immatricolazioni, un grado di attrazione superiore per il corso di laurea in Ingegneria civile rispetto al corso di laurea in Ingegneria civile per lo sviluppo sostenibile. L attivazione dall a.a. 2001/02 dei due corsi di laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni ha permesso un effettivo decongestionamento del corso. Il calo delle immatricolazioni, tuttavia, non ha reso necessaria l attivazione del secondo corso. 17

18 Il progetto iniziale prevedeva l istituzione, dopo cinque anni, di una seconda facoltà di Ingegneria; tale istituzione non è ancora avvenuta, in relazione all indisponibilità delle nuove aree nella zona orientale della città. In tale prospettiva la facoltà dovrebbe predisporre un progetto che individui gli obiettivi e le caratteristiche del processo di separazione, che però sembra prevedere tempi non immediati per le incertezze suddette. Nella tabella 8 è riportato l andamento delle immatricolazioni ai corsi non decongestionati della facoltà di Ingegneria. Si segnala l elevato numero di immatricolazioni ai corsi di laurea in Ingegneria della logistica e della produzione e in Ingegneria Informatica. Il corpo docente della facoltà di Ingegneria è formato da 183 professori di prima fascia (148 nel 1998), 140 professori di seconda fascia (145 nel 1998) e 161 ricercatori (161 nel 1998). 18

19 Tabella 3 L andamento delle immatricolazioni ai corsi della facoltà di Giurisprudenza 1998/ /03 Corso Tipologia 1998/ / / / /2003 Giurisprudenza CDL Giurisprudenza II CDL Scienze giuridiche 1 L1LV Scienze giuridiche 2 L1LV Totale Fonte: elaborazioni del CNVSU su dati Nuclei. Tabella 4 L andamento delle immatricolazioni ai corsi in discipline biologiche della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 1998/ /03 Corso Tipologia 1998/ / / / /2003 Scienze biologiche CDL Scienze biologiche II CDL Scienze biologiche L1LV Biologia generale e applicata L1LV Fonte: elaborazioni del CNVSU su dati Nuclei.

20 Tabella 5 L andamento delle immatricolazioni ai corsi in Ingegneria civile 1998/ /03 Corso Tipologia 1998/ / /2001 Fonte: elaborazioni del CNVSU su dati Nuclei. 2001/ /2003 Ingegneria civile CDL Ingegneria civile II CDL Ingegneria civile L1LV Ingegneria civile per lo sviluppo sostenibile L1LV Totale Tabella 6 L andamento delle immatricolazioni ai corsi in Ingegneria delle telecomunicazioni 1998/ /03 Corso Tipologia 1998/ / / / /2003 Ingegneria delle telecomunicazioni CDL Ingegneria delle telecomunicazioni II CDL Ingegneria delle telecomunicazioni - teleimpartito L1LV Ingegneria delle telecomunicazioni (teledidattica) CDU Ingegneria delle telecomunicazioni I L1LV Ingegneria delle telecomunicazioni II L1LV Totale Fonte: elaborazioni del CNVSU su dati Nuclei. 20

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