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1 / GazzettaTv canale 59 domenica 17 maggio 2015 anno LXXI - numero 20 euro 1,40 PER L INTER UN ALTRO JUVE 2 FILM DA INCUBO: PERDE 2-1 A SAN SIRO GLI SPIETATI Campioni troppo forti anche con la squadra B. Morata vince nettamente la sfida con Icardi. Papera di Handanovic. Mancini perde un nuovo treno per l Europa League. Ma non è finita... ARCHETTI, DALLA VITE, DELLA LA VALLE, GRAZIANO, SCHIANCHI, CHI, RICCI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 9 Alvaro Morata esulta con gli occhiali da sole lanciati dalla tribuna AP IL TIFOSO SQUINZI «SILVIO, OCCHIO AI SOCI ESOTICI» Il patron del Sassuolo, sostenitore deluso del Milan, avverte l amico Berlusconi. «E oggi niente sconti» 14 GOZZINI, OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTO ALLE PAGINE RISULTATI & CLASSIFICA 36 a GIORNATA Domani il Napoli col Cesena: euro patto con De Laurentiis IERI JUVENTUS* 83 PALERMO 43 INTER-JUVE 1-2 LAZIO* 66 CHIEVO 42 SAMPDORIA-LAZIO 0-1 ROMA 64 UDINESE 41 OGGI ORE 15 NAPOLI 60 VERONA 41 SASSUOLO-MILAN (2-1) FIORENTINA 55 EMPOLI 41 ATALANTA-GENOA (2-2) SAMPDORIA* 54 SASSUOLO 40 CAGLIARI-PALERMO (0-5) GENOA 53 ATALANTA 36 TORINO-CHIEVO (0-0) INTER* 52 CAGLIARI 28 VERONA-EMPOLI (0-0) TORINO 48 CESENA 24 ROMA-UDINESE (1-0) DOMANI FIORENTINA-PARMA (0-1) 19 MILAN 46 PARMA (-7) 17 NAPOLI-CESENA (4-1) 21 *Una partita in più 24 IL BRESCIA IN LEGA PRO Frosinone in festa Ecco la ProvinciA con la A maiuscola GRIMALDI, PUGLIESE PAG. 24, COMMENTO DI ASTORI PAG > Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano IL COMMENTOO di Luca Calamai 23 CARO THOHIR, QUI CI VUOLE YAYA Date Yaya Tourè all Inter. Anche se la squadra nerazzurra probabilmente il prossimo anno non parteciperà alle Coppe. Il pressing di Mancini per convincere Thohir a un investimento extra budget sul fuoriclasse della Costa d Avorio ha una logica precisa. L'ARTICOLO A PAGINA 23 GENTILETTI FIRMA IL SORPASSO SUI CUGINI: 1-0. LA SAMP SPRECA L OCCASIONE, IL 6 POSTO RESTA IN GIOCO LAZIO SUPER: È SECONDA. A TE ROMA BIANCHIN, CECCHINI, CIERI, D ANGELO, DA RONCH, LICARI, VELLUZZI ALLE PAGINE FEDERER-DJOKOVIC SHOW E POLEMICHE GRAN FINALE A ROMA SERVIZI ALLE PAGINE Il serbo: «Centrale pericoloso, troppe buche» Donne: la Sharapova sfida Suarez Navarro Roger Federer (a sin.), 33 anni e Novak Djokovic, GIRO: VINCE INTXAUSTI Aru lo punge Contador ferito difende la rosa e guadagna 2 SERVIZI DA PAG. 28 A PAG BATTUTA NOVARA Casalmaggiore (15mila abitanti) campione d Italia del volley donne GARDANI, PASINI A PAGINA 45 DA NON PERDERE 1 MotoGP Marquez pole ma Dovizioso lo bracca Lorenzo 3, Vale è CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAGINA 40 A PAGINA 42 Storica Pro Recco La regina della pallanuoto vince il 10 scudetto di fila CARRELLA A PAGINA 43 Via ai playoff di basket tutti a caccia di Milano Speciale di 8 pagine ALL INTERNO DEL GIORNALE Delirio Frosinone: due promozioni consecutive 20 MONDO Liverpool, emozione Gerrard Psg: terzo titolo consecutivo BOLDRINI, GRANDESSO ALLE PAGINE w IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Sacchi non si ferma più: «Il fatto che nelle matrioska non ci sia dentro una bambola italiana è una vergogna»

2 2 Serie AR Anticipi 36 a giornata E una Juve di cannibali La festa bianconera con Paul Pogba, Alvaro Morata e Leonardo Bonucci LAPRESSE Morata stende l Inter ma non il sogno europeo 1Icardi illude, poi i nerazzurri perdono la cattiveria e sciupano l occasione Pierfrancesco Archetti MILANO C iò che l Inter non riesce a capire è che bisogna sempre diffidare delle riserve, se queste hanno all orizzonte due finali. Anche un minuto a Berlino, ma pure a Roma, potrebbe bastare a qualche gregario juventino per affacciarsi a una cronaca da leggenda, con implicazioni da tripletta riuscita finora solo ai nerazzurri: quindi per conquistare la posizione le seconde scelte di Allegri son disposte anche a sbullonare San Siro. Ciò che non dà pace ai tifosi interisti invece è che anche le riserve della Juve non entrano per smontare lo stadio, ma vedono questa possibilità dopo, per i troppi regali. Perché, nonostante siano gli unici ad avere un euro-obiettivo, i nerazzurri restano insicuri come spesso è avvenuto in casa (un solo pieno nelle ultime sette gare interne), in questi tempi di delusione e ricostruzione. Come se ci fosse ghiaia al posto dell erba, l Inter perde cattiveria strada facendo, sbanda e si affanna, mentre gli altri invece acquistano saldezza fino alla vittoria: negli ultimi dieci frontali, i nerazzurri hanno stirato una sola volta Madama, siamo al complesso di inferiorità. Il 2-1 non è uno show che modificherà la leggende intorno al derby d Italia, spesso farcito di gustosi e astiosi confronti. Ma nell ennesima differenza tra due pianeti distanti, ci sono anche le polemiche: un gol di Brozovic annullato per fuorigioco che non c è. Sarebbe stato il 2-0. I MOTIVI Se non il successo, almeno il pari sarebbe stato un esito più corretto. Ma non è soltanto la sbandierata errata a togliere i punti da Euroleague. Sbagli individuali dietro, soprattutto di Vidic e Handanovic che regalano il rigore del pari e l urlo del sorpasso. Errori da teneroni davanti, quando Icardi, nonostante la tradizione favorevole, non giustizia Storari, strepitoso nella respinta. Nei gol c è molto della spiegazione della partita: quel- lo del vantaggio interista arriva dopo quattro tocchi liberi, senza aggressione, dal calcio d angolo al settore opposto. Fa niente se Icardi, al sesto centro in cinque partite con i bianconeri, devia con lo stomaco. E la costruzione che una Juve con la voglia di mordere non avrebbe concesso. Ma nell 1-1 si scorge tutta l annata dell Inter: un misto di sgorbi (il passaggio indietro di Medel) e inadeguatezza, con Vidic che si fa bruciare nello sprint da Matri, poi lo stende per il quarto penalty causato. Come è capitato spesso in stagione, gli interisti si complicano l esistenza anche se tutto sembra alla portata. E il raddoppio, con il portiere in tuffo al budino su destro di Morata, è la somma delle mollezze. LA CHIAVE Una sola partita vinta nelle ultime 7 in casa: tabù S.Siro per i nerazzurri SPIRITO JUVE Perché senza Buffon, Chiellini, Evra, Pirlo, Vidal e Tevez, più Pogba in panchina, la Juve viene ugualmente impostata a quattro dietro ma la linea non regge all inizio, soprattutto sui lati (Lichtsteiner e Padoin). Però visto che l Inter non la stritola, anzi rischia sui contropiede di Morata, il più bravo, gli spostamenti del gruppo vengono migliorati da Cancellato da un fuorigioco che non c era il possibile 2-0 di Brozovic Marchisio, vertice basso del rombo. Trovato il pari senza nemmeno forzare il possesso palla (che alla fine è del 34%, il più basso finora), i bianconeri cancellano molti strafalcioni, passano a tre con Ogbonna per Lichtsteiner, immettono carattere e spavalderia con Pogba per Pereyra, e sembra basti la presenza di uno dei big per mandare in confusione i rivali nella scena del sorpasso. Marchisio che infila il penalty; Morata che fa dannare tutti; Pogba che mette paura già a correre. Non sono i gregari di cui si parlava all inizio: lo sono invece Storari, Matri che a Madrid non aveva posto nemmeno in panchina, Sturaro che tiene botta, Barzagli finito fuori per infortunio. Gente su cui Allegri può contare in qualsiasi momento. INTER DIVERSA Erick Thohir, in tribuna con la solita faccia poco allegra, vede l Inter con un trucco diverso causa necessità, non per scelta. Hernanes, strepitoso con la Lazio, è squalificato; Guarin è infortunato. Vuoti che pesano. Shaqiri, trequartista, piglia una traversa: a intermittenza ma è positivo. Anche Brozovic non è da buttare. Fa da scorta a Medel insieme a Kovacic, il quale poi passa da interno a regista, quando Mancini decide per il e mette Nagatomo. Il croato regala una palla gol, ma non è ancora un trascinatore. E il gran lavoro di Palacio non basta. Due volte l argentino viene fermato dal portiere, poi è spesso al servizio di Icardi o di chi si inserisce. Ma non trova interlocutori. L Inter cade dopo 7 turni d imbattibilità: fa di tutto per buttare via anche questo incontro, come tutta la stagione. Pur se la Samp tiene in vita le sue residue speranze europee. ENERGIA? SU CON Quando devi fare tante cose e hai bisogno di più energia c'è Sustenium Plus! Sustenium Plus ha una formula unica, con Creatina, Arginina, Beta Alanina, Vitamine e Sali minerali, studiata per trasformare i nutrienti in energia ed aiutarti a stare su tutto il giorno.

3 POMERIGGIO DA DIMENTICARE Arrabbiata e sconsolata: l Inter esce così dal Meazza dopo il k.o. con la Juve IPP LA MOVIOLA di ANDREA SCHIANCHI BROZOVIC REGOLARE VIDIC DA ESPULSIONE Non è un pomeriggio felice per l arbitro Doveri e per i suoi collaboratori che poco lo aiutano. Nel primo tempo, due errori piuttosto gravi. Nel primo caso, siamo al 39, viene annullato un gol a Brozovic per fuorigioco. L assistente Marzaloni alza la bandierina, ma il croato, al momento del tiro di Shaqiri, è tenuto in gioco da Lichtsteiner. Sarebbe stato il 2-0 per i nerazzurri. Due minuti più tardi il secondo errore di Doveri: è il 41 quando Matri s invola verso l area dell Inter e viene steso da Vidic (nella foto sopra). L arbitro concede giustamente il calcio di rigore, ma si limita ad ammonire il difensore nerazzurro: l intervento, visto che Matri era in possesso di palla e a due passi dalla porta, era da cartellino rosso. Corretta, invece, la decisione in occasione del gol del vantaggio dell Inter: Icardi devia il tiro scagliato da Brozovic con il petto e non con il braccio. 1Samir Handanovic, 30 anni, ha salvato diverse volte l Inter quest anno. Ieri, invece, potrebbe aver affossato le speranze europee... INTER DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 1 2 PRIMO TEMPO JUVENTUS PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Icardi (I) al 9, Marchisio (J) su rigore al 42 p.t.; Morata (J) al 38 s.t. ( ) Handanovic; D Ambrosio, Ranocchia (dal 44 s.t. Gnoukouri), Vidic, J. Jesus; Brozovic (dal 37 s.t. Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (dal 26 s.t. Nagatomo); Icardi, Palacio. PANCHINA Carrizo, Andreolli, Santon, Felipe, Kuzmanovic, Obi, Dimarco, Puscas, Bonazzoli. ALLENATORE Mancini CAMBI DI SISTEMA dal 26 s.t , dal 44 s.t BARICENTRO MOLTO ALTO 56,4 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia, Brozovic, Vidic, Kovacic, Juan Jesus gioco scorretto ARBITRO Doveri di Roma. NOTE spett , paganti e abbonati n.c.. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 2-3. Angoli 9-3. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5 2 Icardi ha fretta di tenere il passo con se stesso e si mette a calciare anche da lontano. Il destro costringe Storari a volare. 3 Parte il treno Morata sulla sinistra. Mezzo campo e poi un sinistro sull esterno della rete. La difesa interista prende solo targa. 9 Riemerge l Inter: destro dalla distanza di Brozovic, Icardi mette il petto sulla traiettoria e porta in vantaggio i suoi. Media pazzesca per Mauro contro la Juve: 5 partite, 6 gol. 22 Non è stanco Alvaro. Doppio numero ballando sulla linea laterale, la palla torna a lui e scarica un mancino che Handanovic devia. 24 Palacio a botta sicura: Storari la pensa diversamente e dice no. 27 Anche Sturaro calcia come Palacio: Handanovic fa come Storari. 39 Shaqiri disegna un arcobaleno che si stampa sulla traversa, Brozovic calcia sulla riposta e segna. Il guardalinee Marzaloni alza la bandierina e Doveri annulla. Ma il croato era in posizione buona. 42 Errore nerazzurro in fase di copertura, Matri parte in ritardo su Vidic ma arriva prima di lui sulla palla. Il serbo sceglie la scivolata. E sbaglia: fallo, giallo e rigore che Marchisio trasforma. 3 ( ) Storari; Lichtsteiner (dall 11 s.t. Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (dal 33 s.t. Pogba); Matri (dal 21 s.t. Llorente), Morata. PANCHINA Rubinho, Audero, Pepe, Coman, Asamoah, De Ceglie, Marrone. ALLENATORE Allegri CAMBI SISTEMA dall 11 s.t BARICENTRO MOLTO BASSO 43,4 M ESPULSI nessuno AMMONITI Morata per gioco scorretto, Lichtsteiner per c.n.r. RINVII DAL FONDO PRESE ALTE 2 TIRI SUBITI 10 LANCI POSITIVI 2 MINUTI GIOCATI PALLONI GIOCATI 33 PASSAGGI I GOL SUBITI 2 fil PERSONAGGIO HANDANOVIC Samir tra papere e mercato diventa il simbolo dell anno no 1Lui vuole la Champions, ma ha allontanato dall Inter anche l ultimo traguardo. Cech s avvicina? Matteo Dalla Vite D ecisivo sì. Ma al contrario. Ne aveva salvate tante, prima. Ora siamo al «Salvate il soldato Handa», anche perché la cosa più carina che il tifoso nerazzurro dice uscendo da San Siro è «ma fatelo andare in Champions sto Handanovic, via via...». Il calcio, a volte, ti dà solo calci. COME STO? BENE Ieri, e per Recupero 90 una volta, Handanovic è stato simbolo e paradigma dell Inter: mille cose buone ma sempre una in meno degli altri. Buttarsi via, ecco il concetto. E lo scivolone l ha fatto lui, l uomo che da tempo sta dicendo di volere l Europa dei grandi e che con una topica pazzesca ha allontanato anche l Europa dei piccoli alla sua Inter. «Come sto? Bene» dice lui passando alle 20,35 in mixed zone. Glaciale lo è sempre stato, le scuse ai compagni pare le abbia fatte. Il resto sarà mercato. CECH IN Ieri le mani di Samir Handanovic si sono girate dall altra parte. E pure la faccia dell Europa League si è messa a fare smorfie di saluti dando le spalle all Inter, che non ha sfruttato la sconfitta in serata della Samp. E Handa si è messo dentro un paradossale tunnel: da tempo sta dicendo al club che fatica a credere nel progetto futuro, che alla sua età ha voglia di disputare la Champions. «Legittimo» ha detto spesso Mancini che più volte ha cercato di convincerlo e che comunque punta Cech pensando pure a Neto se per caso qualcosa andasse storto con la Juve. Perché per ora il Mancio fa semplicemente una cosa: guarda più avanti che indietro. Forzatamente. LE PARATE POSITIVI19 NEGATIVI 5 2 GDS UNITED E 6 PUNTI Il problema, per Handanovic, è che al momento una squadra di livello disposta a dargli anche 3 milioni di euro, beh, sul tavolo dei fatti concreti ancora non c è. Di lui, in Inghilterra, si parla di Manchester United: se De Gea va al Real, ecco che Handa entra nel casting di Van Gaal assieme a Lloris. Nessuno può escludere una cosa: che possa restare, anche se le possibilità si attestano solo sul 30%. Oggi. Su quest Inter che fa, disfa e che arriva sempre a un passo da qualcosa di buono, ecco Mateo Kovacic. «Abbiamo preso gol un po da bambini e questo è il nostro problema. Ma per l Europa ci sono sei punti e può succedere di tutto». Glaciale verità, come la possibilità che anche lui saluti l Inter. «Io qui sto bene, del Barça non parlo, decide la società». Doppi saluti? OFFERTA E MARCO Già, perché Handanovic è sempre lì fra coloro che son sospesi. «Nessuna novità del rinnovo» aveva detto dopo l ennesima partitona. Lo direbbe anche oggi. Il contratto scade fra un anno, ma è in questi giorni che va o non va: o allunga (l Inter gli ha offerto 2,5 milioni di euro) oppure saluta tutti. Chi invece viene salutato dagli juventini con grandi grazie è Marco Storari, 38 anni e quel ruolo da Viceré che non gli stona affatto. Ieri sembrava Buffon. Ieri Storari ha salvato, Handa... no. SECONDO TEMPO 1 Replay del primo tempo. Morata anticipa Ranocchia e lo lascia sul posto. Poi, a fine corsa, quasi sul fondo, calcia in porta e quasi segna. 2 Azione ragionata bianconera: cross dalla destra di Lichtsteiner, D Ambrosio sbaglia l anticipo e di testa Morata sbaglia ancor di più il colpo decisivo. Palla fuori. 26 Invenzione croata: Kovacic lancia per il taglio di D Ambrosio che in sforbiciata manda largo di poco. Sarebbe stato un gol spettacolare. 38 L Inter abbassa il baricentro e ne paga le conseguenze. In tre marcano Pogba in area su una palla vagante, arriva Morata al limite che calcia né forte né angolata, Handanovic ci arriva comodo, ma sbaglia clamorosamente e regala allo spagnolo il gol. 40 La reazione nerazzurra è fatta di istinti. Prima Palacio che entra in area e calcia (Storari c è), poi Icardi ribatte (Storari c è ancora di più, pazzesco, nella foto ANSA). Tutto fermo sull Calcio di punizione da destra, Morata di testa manda largo di poco. LA VOLATA PER L EUROPA LEAGUE NAPOLI PT. 60 FIORENTINA PT. 55 SAMPDORIA PT. 54 GENOA PT. 53 INTER PT. 52 TORINO PT ª 37ª 38ª Cesena JUVENTUS Lazio Parma PALERMO Chievo Lazio EMPOLI Parma 0-1 ATALANTA Juventus GENOA Empoli 1-2 Inter SASSUOLO Chievo MILAN Cesena La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30 luglio-6 agosto) STATO DI FORMA: scarso buono ottimo DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta GDS

4 4 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

5 pneumatici per auto, cicli, scooter, moto e quad Serie AR Anticipi 36 a giornata DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Morata: «L università del calcio è qui» 1Lo spagnolo: «Se uno vuole diventare grande, prima deve passare dalla Serie A. Lo dice anche mio padre» 5 MORATA È CRESCIUTO MOLTO, HA SICUREZZA. SPERO DI TOGLIERGLI IL DIFETTO DI NON PASSARE LA PALLA MAX ALLEGRI ALLENATORE JUVENTUS Mirko Graziano MILANO V abbé, se la butti dentro anche quando tiri una ciofeca, oltretutto mirando l altro angolo della porta... «Sono stato fortunato - sorride Morata -, come Icardi però. L esultanza con gli occhiali da sole? Li ha raccolti da terra Bonucci e me li ha passati, niente di preparato». Alvaro Morata ha cambiato marcia, nel 2015 segna a raffica, gol spesso pesanti: sono quattordici i centri stagionali, dieci realizzati da gennaio in poi, e fra questi spiccano le quattro decisive firme fra Borussia Dortmund e Real Madrid. Giocatore straordinario Alvaro: progressione impressionante, tecnica buonissima, gran senso del gol. Lontano dal Real ha conquistato un posto fisso nel gruppo Del Bosque, «e dico grazie all Italia, alla Serie A - spiega il 22enne attaccante -, questa è l università del calcio. Se uno vuole diventare grande deve prima passare da qui, lo dice sempre anche mio padre. A maggior ragione se ogni giorno, in allenamento, puoi apprendere qualcosa da grandi campioni come Tevez, Llorente e tanti altri». Poco più in là, il «professor» Allegri coccola e pungola il gioiellino: «Morata ha acquisito sicurezza e consapevolezza delle sue qualità tecniche, è cresciuto molto, ha metabolizzato il calcio italiano. Spero ora di togliergli il difetto di non passare la palla quando deve». JUVE, TI AMO... «La Juventus è la mia casa - continua Alvaro -, qui tutti mi vogliono bene, ho trovato un nutrizionista e uno staff tecnico che mi fanno rendere al massimo, e ho una gran voglia di ripagare i tifosi con tantissimi trofei...». E che farà se l anno prossimo il Real decidesse di esercitare il diritto di ricompra? «Io penso a giocare e a vincere tutto ciò che posso con la Juve. Non penso al Real e nemmeno penso a muovermi da qui». Incoraggiante! Di questa Juve «mi piacciono la fame e la forza di un gruppo che risponde sul campo con tutti gli elementi della rosa. Abbiamo chiuso Alvaro Morata, 22 anni LAPRESSE una settimana fantastica per la squadra, e non vedo l ora di giocarmi la finale di Champions, il mio sogno di sempre. Il Barcellona? Non servono motivazioni in più in certe gare». Mercoledì, invece, niente Coppa Italia (è squalificato), «ma posso garantirvi che sarà grande Juve». DYBALA, SÌ Bianconeri che puntano sempre di più sui giovani, là davanti è in arrivo Dybala: «Gran giocatore - conclude Morata -, sarebbe bello averlo qui». E così sarà: in settimana l incontro con tanto di firme fra Marotta e Zamparini. INTER BARICENTRO JUVENTUS MOLTO ALTO 56,4 metri ANGOLI POSSESSO PALLA 65,6% 34,4% 7 4 TIRI NELLO SPECCHIO 104 PALLE PERSE fl ANALISI TECNICA Alvaro in stile Tevez Lancia, recupera, tira E non lo ferma nessuno 1Lo spagnolo si muove da seconda punta e imposta tutte le azioni offensive: 7 conclusioni, 4 dribbling e ben 5 falli subiti LA MOSSA TATTICA MOVIMENTO PASSAGGIO CONDUZIONE PALLONE PEREYRA MARCHISIO MATRI MORATA MORATA Tiri effettuati 7 MATRI Occasioni create 2 PEREYRA Passaggi 36 MARCHISIO Palloni toccati 65 Con Matri a occupare la classica posizione di centravanti, Morata è abile a sdoppiarsi e a muoversi da seconda punta. Va incontro ai centrocampisti per ricevere il passaggio, preferibilmente nel settore sinistro, e poi si accentra e serve i compagni che s inseriscono negli spazi oppure prova lui stesso la conclusione. Le sue sterzate sono fondamentali per mettere in crisi la difesa dell Inter 7 FALLI COMMESSI CONTRASTI PASSAGGI EFFETTUATI PASSAGGI RIUSCITI Andrea Schianchi S ostanza e qualità. La miscela che Alvaro Morata riesce a produrre è letale per gli avversari. Al solito spirito di sacrificio, alla voglia di correre e di sgobbare per la causa comune, lo spagnolo unisce doti tecniche che, nel calcio italiano di oggi, sono sconosciute ai più. E così eccolo andarsene una volta sulla fascia sinistra, come fosse un equilibrista che lascia sbalorditi gli spettatori e a bocca aperta i nemici, oppure eccolo tagliare il campo con il pallone incollato al piede e poi inventare un assist per il compagno che si fionda nello spazio. La differenza tra l Inter e la Juve, al netto della forza e del carattere dei bianconeri e della pochezza dei nerazzurri, la fa lui, il centravanti scartato dal Real Madrid che, proprio eliminando il Real Madrid, si è preso la rivincita delle rivincite. Ciò che impressiona, a pochi giorni di distanza da un impegno tanto dispendioso in fatto di energie fisiche e psicologiche come quello del Bernabeu, è vedere Morata scattare con la freschezza di un ragazzino, aiutare i centrocampisti nei raddoppi di marcatura, correre ovunque ci sia bisogno di lui. Tanto per capirci: Icardi e Palacio, insieme, non arrivano alla metà dei chilometri macinati dallo spagnolo. CONCRETEZZA Sono 48 i tocchi di Morata contro l Inter: 23 passaggi (solo 3 sbagliati), 2 lanci riusciti, un cross e una sponda. E fin qui, direte, è tutto nella norma. Ma lo spagnolo impressiona quando si tratta di calciare verso la porta: sono addirittura 7 le sue conclusioni (gol compreso), 2 nello specchio e 5 fuori. Segnale chiaro della concretezza di gioco di Morata, che poco bada 90,3% 82,2% IL NUMERO 2i recuperi di Palacio. Icardi è fermo a quota zero. I due, insieme, di palloni ne perdono ben 24. BARICENTRO MOLTO BASSO 43,4 metri alla forma, ai ghirigori e ai barocchismi di cui spesso gli attaccanti restano prigionieri. Lo spagnolo è uno che, quando riceve il pallone in posizione di sparo, alza la testa, prende la mira e non ci pensa su un attimo: calcia di potenza o di precisione, e la maggior parte delle volte sono dolori per i portieri. Nei collaudatissimi meccanismi della Juve di Allegri la seconda punta deve svolgere un doppio lavoro: dare una mano ai centrocampisti e indossare l abito del killer quando arriva l occasione giusta. Questo ruolo è ritagliato alla perfezione sulla figura di Carlitos Tevez. In assenza dell Apache tocca a Morata calarsi nella parte, e lo fa alla grande. Anzi: alla grandissima. Lo spagnolo «alla Tevez» dimostra GDS di avere anche un ottima visione di gioco: rientra, riceve il passaggio e smista il pallone con lucidità e precisione. Se volete avere una visione della prestazione di Morata, è sufficiente osservare quanti dribbling ha effettuato e quanti falli ha subito: ben 4 dribbling e 5 falli. Ciò significa che per gli avversari è imprendibile: li supera in velocità, li inganna con una finta di corpo, li manda a vuoto con un semplice movimento... degli occhi. E di un altra categoria, insomma. TANTE GRAZIE Ma siccome alla Juve di San Siro mancano (per scelta di Allegri) parecchi pezzi pregiati, e c è dunque bisogno di stringere i denti e fare legna, Morata fa vedere che cos è lo spirito di squadra. Sono addirittura 7 i palloni recuperati (numero notevole per un attaccante). I centrocampisti ringraziano: metà del lavoro è fatto. E Allegri si coccola questo ragazzo che, nel corso della stagione, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, è cresciuto tantissimo al punto da diventare un intoccabile. OFFICIAL AGENT FOR ITALY

6 6 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Serie AR Anticipi 36 a giornata LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA INTER 5,5 6,5 5,5 5 6 JUVENTUS 6,5 7, ,5 D AMBROSIO, BELLA RISORSA ICARDI-GOL: MA NON BRILLA 6 IL TECNICO ROBERTO MANCINI D AMBROSIO Nel primo tempo la sua corsa è una bella risorsa. Poi la Juve lo inquadra, ma lui sfiora il gol con un acrobatico sinistro. RECUPERI 1 PASSAGGI 52 CONTRASTI 2 RANOCCHIA Il principe è Morata, a lui tocca la parte del ranocchietto. Specie in avvio di ripresa, quando Alvaro lo semina e fa di lui ciò che vuole. RECUPERI 7 PASSAGGI 39 CONTRASTI 2 VIDIC Tre passaggi mal calibrati in avvio accendono la spia rossa. Poi il naufragio su Matri. Ora si può dire: Vidic venne,ma non vinse. RECUPERI 7 PASSAGGI 35 CONTRASTI 2 JUAN JESUS Anonimo a sinistra, agevolato dalla ricreazione di Lichtsteiner. Né acuti né scivoloni. Non lo si nota granché, né in cielo né in terra. RECUPERI 9 PASSAGGI 65 CONTRASTI 2 STORARI SUPER IL FUTURO REGISTA È MARCHISIO BARZAGLI BENE A 4 6,5 IL TECNICO MASSIMILIANO ALLEGRI STORARI Se questo è un portiere di riserva, chissà il titolare Super Storari su Palacio e Icardi a più riprese. Buffon può godersi il relax. PARATE 6 RINVII 12 PRESE ALTE 2 BARZAGLI Ordinaria amministrazione nel quadro di una difesa a quattro, segno che anche lui può dire la sua in una linea diversa da quella a tre. RECUPERI 3 CONTRASTI 0 PASSAGGI 22 BONUCCI Qualche concessione a Palacio e Icardi, nulla che incida perché Storari tappa ogni falla. Con la testa un po a Madrid, come è umano che sia. RECUPERI 2 CONTRASTI 0 PASSAGGI 19 PADOIN Per un tempo (il primo) soffre di brutto incisioni e percussioni di D Ambrosio. Poi si assesta, ma non si desta. Troppo sulle sue. RECUPERI 6 CONTRASTI 4 PASSAGGI 31 Hai voglia ad architettare, progettare e costruire se poi gli errori individuali fanno crollare tutto. Per ora l Inter è un castello di carte, basta un soffio per scompaginarla. Mancini ha credito, ma nessuno gode di fidi illimitati. 6,5 L unico interista che gioca sul serio di squadra e per la squadra. A volte è così avanti, nei pensieri e nelle intuizioni, che i compagni non gli stanno dietro. Ha la sfortuna di imbattersi in uno Storari ad altezza Buffon. TIRI 2 DRIBBLING 3 SPONDE 5 4,5 IL MIGLIORE RODRIGO PALACIO IL PEGGIORE SAMIR HANDANOVIC Handa-no, non così. Sul tiro di Morata l «epic fail» del portiere sloveno. Papera pazzesca, che ne certifica l incompletezza. Handanovic rischia di diventare un grande portiere a metà: immensi paratoni ed epici svarioni. PARATE 2 RINVII 10 PRESE ALTE 2 6,5 BROZOVIC Per mezz ora lui, D Ambrosio e Shaq turbinano, roteano, impazzano. Suo il tiro da cui l 1-0. «Brozo» non è un bru-bru (uno finto). TIRI 2 RECUPERI 5 PASSAGGI 54 5,5 ICARDI Gol «inzaghesco», di petto, a deviare il tiro di Brozovic. Gol sbagliato, sull 1-2 a porta quasi spalancata. Icardi sempre un po in ritardo. TIRI 7 DRIBBLING 0 SPONDE 2 5 MEDEL Imbarazzante il retro-tocco che innesca Matri. Come regista servirebbe un golden retriever, un cane elegante, non un pitbull. TIRI 1 RECUPERI 6 PASSAGGI 84 6 NAGATOMO Qualche spunto, qualche cross, Non male, ma neppure benissimo, perché i suoi sono traversoni alla cieca, senza senso della misura. RECUPERI 1 PASSAGGI 9 CONTRASTI 0 6 KOVACIC Sempre più amletico, nella sua ricerca del ruolo. Buone giocate e qualche cavolata. Temiamo che troverà altrove la sua vera identità. TIRI 0 RECUPERI 8 PASSAGGI 86 s.v. PODOLSKI Stavolta il giochino non riesce. Podolski entra, ma a segnare sono gli avversari (in precedenza era successo il contrario). TIRI 0 DRIBBLING 2 SPONDE 2 6,5 SHAQIRI Non proprio «Shaq to the top», ma Shaq sulla buona strada sì. Colpisce il palo con artistica conclusione, «strappa» di continuo. TIRI 3 DRIBBLING 2 SPONDE 7 s.v. GNOUKOURI Pochi attimi nel finale, al posto di Ranocchia. Un apertura facile, un fallo. Mancini continua a tenerlo in considerazione e fa bene. TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 9 Non molla niente, chiude in gloria anche la gita a San Siro. Gli basta schierare una Juve molto sperimentale. Morata e Storari come marcatori di differenze. Se lo spagnolo si presenterà così a Berlino, molto sarà possibile. 7,5 5,5 IL MIGLIORE ALVARO MORATA Stiamo per perdere le parole, gli aggettivi e i paragoni. Rende facile il difficile, e questo è il complimento più bello che si possa fare a un calciatore. Il gol è un contenuto extra. Prima e dopo, fa cose di grande bellezza. TIRI 7 DRIBBLING 4 SPONDE 1 IL PEGGIORE STEPHAN LICHTSTEINER È uno dei pochi rimasti al Bernabeu. Gambe anchilosate ed errori in serie, uno su tutti, l assist al contrario che spedisce Palacio al tiro e obbliga Storari alla paratona. Trotterellante, sbadigliante e sostituito. PALLE RECUPERATE 2 CONTRASTI 1 PASSAGGI 8 5,5 ROMULO Romulo non rema ancora come prima, è dura smaltire mesi e mesi di inattività. Da rivedere quando la condizione sarà decente. TIRI 0 RECUPERI 6 PASSAGGI 25 6 MATRI Matri il rubametri. Umilia Vidic allo sprint e lo costringe al fallo da rigore. Tanto basta per garantirgli la piena sufficienza. TIRI 0 SPONDE 1 DRIBBLING 0 7 MARCHISIO Si può dire che ormai spesso offre il meglio di sé quando Pirlo non c è? Sempre più credibile come regista del futuro. Marchi-sì. TIRI 1 RECUPERI 8 PASSAGGI 42 6 OGBONNA A metà ripresa la Juve si mette a tre, ma stavolta non è per difendere il risultato. Ogbonna diligente, senza troppo concedere. RECUPERI 0 CONTRASTI 1 PASSAGGI 16 6 STURARO Per mezz ora dà la stura a Brozovic e anche a D Ambrosio: dalle sue parti la Juve annaspa. Alla lunga però Sturaro mura (gli avversari). TIRI 2 RECUPERI 5 PASSAGGI 25 6 LLORENTE Dà il cambio a Matri, ma in tutta onestà pochi se ne accorgono. La scena dell attacco juventino se la prende tutta Morata. TIRI 0 DRIBBLING 0 SPONDE 0 6 PEREYRA Surrogato di Vidal, se si piglia a parametro il Vidal del Bernabeu, ma certi paragoni sono ingiusti. Pereyra decoroso. Senza acuti, ecco. TIRI 1 DRIBBLING 1 PASSAGGI 34 s.v. POGBA Un quarto d ora scarso più recupero. Scampoli di gara per mantenere l abitudine al ritmo partita. Qualche micro- «pogbata». TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 3 5 DOVERI La terna - anzi, la cinquina - commette un ambo di errori. Il gol di Brozovic sul palo di Shaqiri non andava annullato: posizione regolare millimetrica, ma non fuorigioco, ergo pollice verso per Marzaloni. Nell azione del rigore Vidic andava espulso per interruzione di chiara occasione da gol, e qui sbagliano Doveri e in parte Valeri e Cariolato. CARIOLATO 5,5 MARZALONI 5 VALERI 5,5 CALVARESE 6

7 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 7

8 8 Serie AR Anticipi 36 a giornata farea TECNICA L ALLENATORE DELL INTER MANCINI IL DURO «SERVE CATTIVERIA: QUELLA FA VINCERE. LA COMPREREMO» Luca Taidelli MILANO R oberto Mancini le ha provate tutte, anche il passaggio alla difesa a tre prima di virare sul consueto della disperazione. Ma nulla si può contro l istinto suicida di questo gruppo. La gara contro la Juventus B è la fotografia di una stagione surreale. L Inter al 40 poteva essere sul 3-0, invece ha regalato prima il pareggio e poi anche la partita. Due vittorie in casa in tutto il girone di ritorno testimoniano poi di un imbarazzante effetto boomerang a San Siro. AFONO MA CHIARO Mancio si presenta davanti a microfoni e taccuini quasi afono, ma con le idee chiare. Le stesse che esporrà al presidente Thohir in un faccia a faccia molto delicato per il futuro sportivo della società. Ieri i due si sono appena incrociati negli spogliatoi, dove un presidente molto arrabbiato ha fatto una capatina prima di lasciare lo stadio in silenzio. Il Mancio pensiero è lo stesso espresso ieri a caldo: «Servono giocatori forti, di esperienza, che aiutino i ragazzi già in rosa. I quali non meritano questa classifica». Ma che tanti punti hanno sprecato con errori incredibili. Come quelli commessi ieri da Vidic e Handanovic. «Certe cose ci stanno, loro due in passato ci hanno aiutato - fa Mancini -. Certo, alcune disattenzioni non le commettevamo da un po. Nel primo tempo, quando abbiamo giocato veramente bene, dovevamo segnare il 2-0 o il 3-0. Vero che il gol di Brozovic era regolare. E il guardalinee era pure posizionato bene... Questo risultato non ha una logica. Andare in Europa League era difficile già prima. Ma ora conta costruire qualcosa di importante, lavorando sul campo e sul mercato. Perché è evidente che c è anche un effetto San Siro, quindi serve gente che certe gare le abbia già giocate. Questa è casa nostra, non dovremmo mai perdere e vincere quasi sempre. Invece soffriamo troppo. In generale siamo molto soft, molli, non abbiamo la giusta cattiveria agonistica. Shaqiri? Ha iniziato bene, ma dopo 20 è calato notevolmente. Ho provato a passare a tre, inserendo Nagatomo a sinistra per avere più spinta. E per un po è stato così. Kovacic e Brozovic? Bravi, sono il nostro futuro». MOLLEZZA E GAP Resta il fatto che, dopo il -42 della stagione scorsa, la Juve ora è a +31 malgrado abbia la testa altrove. Difficile immaginare che questo gap sia colmabile nel breve. «Sono più forti - concede il tecnico -, ma se riusciamo a fare delle operazioni giuste credo ORA SI FA DURA PER L EUROPA, INUTILE NASCONDERCI. LA JUVE È SEMPRE UNA SQUADRA COMPATTA DANILO D AMBROSIO DIFENSORE DELL INTER EUROPA PERSA? FORSE NO, MA OGGI ERA UNA BELLA OCCASIONE: CI SONO 6 PUNTI E PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO MATEO KOVACIC CENTROCAMPISTA INTER che il divario possa diminuire in fretta». Un inguaribile ottimismo che però si scontra con la consapevolezza che le squadre che stanno davanti all Inter in estate si rinforzeranno e i nerazzurri dovranno dare una risposta che magari vada anche oltre i paletti e le sanzioni Uefa. Perché Mancio ha altri due anni di contratto e crede davvero che l Inter possa tornare in alto. Ma ora si aspetta passi concreti. farea TECNICA L ALLENATORE DELLA JUVENTUS ALLEGRI DÀ I VOTI «BRAVISSIMI I MIEI. SBAGLIA CHI PARLA DI SECONDE LINEE» Fabiana Della Valle MILANO G ianluca Zambrotta nell autobiografia ha raccontato che Massimiliano Allegri al Milan perse lo scudetto del 2012 perché non aveva tutto il gruppo dalla sua parte. Beh, se anche in passato dovesse aver fatto quest errore, di sicuro non l ha ripetuto alla Juventus. Anzi, dietro alla straordinaria stagione c è proprio il gruppo allargato. Allegri è stato molto bravo a far sentire tutti coinvolti e a concedere a ognuno la sua opportunità. NON CHIAMATELE RISERVE Ieri contro l Inter ha mandato in campo molte seconde scelte e il risultato è stato sempre lo stesso: questa squadra sa solo vincere, anche quando le partite non contano più nulla. E come se POLEMICA SUL TRIPLETE Zanetti a Sacchi «La vergogna è dover rispondere» 1«Altre volte ci ha mancato di rispetto». Tace Thohir: domani ripartirà, dopo aver parlato con Mancini MILANO S barcato alle 9 del mattino a Malpensa e passato ad Appiano per assistere alla rifinitura della squadra, fatti gli auguri per i 70 anni a Massimo Moratti - assente poi a San Siro -, Erick Thohir ha preferito non parlare nemmeno dopo il match harakiri perso contro la Juve. Il numero uno nerazzurro, che pure tra le ultime uscite di Berlusconi («Moratti ha venduto a questo Thohir, che non è in grado di tenere ai vertici l Inter») e di Sacchi («L Inter ha vinto il Triplete senza italiani in campo, una vergogna») è infastidito, ha lasciato che a replicare all ex c.t. fosse il vicepresidente Javier Zanetti. «Sacchi? Vergognoso è dover commentare queste frasi, anche in passato ha detto cose poco piacevoli sulla nostra Primavera ( Hanno vinto il Viareggio, ma schierando troppi giocatori di colore, ndr.). Ora si è ripetuto. Manca di rispetto a una grande società come la nostra, il calcio deve unire non dividere. Forse dà fastidio che abbiamo fatto la storia. Nel 2015, dover rispondere a queste cose. Ecco cosa è vergognoso». In questo blitz milanese - partirà domattina - Thohir farà il punto della situazione a tutti i livelli, ma è ovvio che l appuntamento chiave è quello con Mancini per parlare di futuro. Serve uno sforzo immediato, senza attendere alcune cessioni. IL BIABIATEST L ipotesi legata a Biabiany è ancora virtuale e delicata. Entourage del francese e Inter hanno chiacchierato, come successo con altre squadre (anche il Milan che lo aveva preso a gennaio), principalmente per sondare la salute del ragazzo dopo i problemi di aritmia cardiaca. Al momento è tutto in stand-by in attesa della definitiva certezza dell idoneità circa il ritorno all agonismo: aggiornamenti decisivi entrà metà giugno. Ieri Ariedo Braida, ds del Barça, era a San Siro: «Se sono qui per Kovacic? Ci sono tanti giocatori bravi in campo». m.d.v.-l.t. Javier Zanetti, 41 anni ANSA

9 non riuscisse più a farne a meno, perché la sua fame e le sue motivazioni sono sempre maggiori di quelle altrui. Storari (che sarà titolare anche mercoledì nella finale di Coppa Italia) ha fatto il Buffon, Marchisio si è preso la responsabilità di tirare il rigore in assenza di Tevez, Vidal e Pirlo, Morata si è esibito nel numero che gli riesce meglio: segnare. «Chi le chiama seconde linee le sottovaluta - ha twittato Allegri - le battaglie si vincono con tutti gli uomini». Stesso concetto espresso nel post partita: «Faccio i complimenti ai ragazzi, tutti durante la stagione si sono dimostrati all altezza. Abbiamo fatto una gara di carattere. Nel primo tempo loro hanno giocato sopra ritmo e noi sembravamo dormienti, poi nella ripresa l Inter è calata e siamo stati bravi a rallentare le giocate. Una grande squadra deve saper soffrire. Storari è stato determinante. Ora dobbiamo mantenere alta la tensione perché abbiamo una finale di Coppa Italia e poi quella di Champions». «E stata una grande prova di forza - ha aggiunto Marchisio -. Berlino è lontana, ma noi dobbiamo cercare di tirare fuori emozioni, adrenalina e carattere per rimanere con la spina accesa fino alla fine». NON PER ESSERE PRESUNTUOSO, MA ALLA STAGIONE DI QUESTA SQUADRA DAREI UN BEL 10 CLAUDIO MARCHISIO CENTROCAMPISTA JUVENTUS GRANDE MARCONE STORARI. ORGOGLIOSO DI CHI SPINGE PER PORTARE LA JUVE DOVE MERITA GIGI BUFFON PORTIERE JUVENTUS CONTE? NO, CONTA VINCERE Allegri anche stavolta ha cambiato sistema di gioco in corso d opera. Dal trequartista alla difesa a tre, ed è stata ancora una mossa vincente: «Nel primo tempo eravamo troppo bassi - ha spiegato il tecnico - e loro ci creavano delle difficoltà, così ho messo un difensore in più per avanzare i due esterni e andare a prenderli più alti». Le squadre di solito rispecchiano il carattere dell allenatore: Max si è sbracciato e ha urlato fino all ultimo minuto di recupero. Poi, finita la partita, si è rimesso addosso il solito aplomb, glissando con eleganza su Conte: «Era normale che un allenatore che ha fatto tanto come lui rimanesse nel cuore dei tifosi. Antonio è nella storia della Juve, ma io non ero preoccupato, nel calcio l unica cosa che conta è fare risultati. Avevo capito che questa squadra aveva margini di miglioramento». Dopo 10 mesi di Juve i risultati già parlano per lui. DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA fl EUROAVVERSARIA DEI BIANCONERI Barça, caccia alla Liga puntando al salto triplete 1Titolo n. 23 se oggi batte l Atletico Madrid, poi Copa del Rey e Juve E Simeone scherza ma non troppo: «Che perda il Real, e tutti contenti» Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA U n anno dopo, passaggio di consegne? Il 17 maggio del 2014 l Atletico aveva bisogno di un pareggio al Camp Nou per rimettere le mani sulla Liga dopo 18 anni. Il Barcellona aveva bisogno dei tre punti per vincere il titolo, era l ultima giornata di una Liga appassionante chiusa da una partita trasformata in una finale. Alexis Sanchez portò in vantaggio la squadra del Tata Martino, Godin pareggiò e il Cholo trionfò. Oggi, esattamente un anno dopo, il Barcellona è di nuovo alla ricerca di una vittoria che vale la 23 a Liga, la quinta negli ultimi 7 anni. La differenza rispetto al 2014 è che l Atletico non ha nulla da chiedere alla partita: comunque vada sarà terzo (e quindi automaticamente in Champions). VITTORIA DA LIGA Il Barça ha 4 punti di vantaggio sul Madrid quando mancano due giornate: oggi sarà Messi, 27 anni, in carriera ha segnato 18 gol all Atletico in 17 partite EPA campione vincendo o facendo gli stessi o più punti dei rivali impegnati a Barcellona con l Espanyol alla ricerca di punti europei. Altrimenti per i blaugrana secondo ed ultimo match point domenica prossima al Camp Nou col Deportivo in acque agitatissime al fondo della classifica. Per la squadra di Luis Enrique è la prima di tre finali: con tre partite possono arrivare tre titoli. Dopo la Liga, il 30 maggio al Camp Nou la finale di Copa del Rey con l Athletic Bilbao, il 6 giugno a Berlino quella di Champions con la Juventus. IL CHOLO DIFENDE CARLO «Che perda il Madrid: Barcellona campione, tutti contenti», ha detto ieri scherzando ma nemmeno troppo Simeone. Che poi ha parlato della Juventus: «Il successo dei bianconeri non mi sorprende: la Juve quando passa la fase a gironi 9 poi è sempre pericolosa. Quando l abbiamo affrontata in autunno ho capito che sarebbe andata lontano». Quindi la difesa di Ancelotti, in bilico sulla panchina del Real: «Se se ne andrà, il Madrid perderà una parte importantissima del proprio ingranaggio. Carlo è un grandissimo allenatore e un eccellente gestore: ha formato un gruppo straordinario». In ballo anche la lotta per il Pichichi e la Scarpa d Oro: Ronaldo è in vantaggio su Messi, che oggi affronta la sua seconda vittima preferita della Liga, dopo il Siviglia. Leo ha già fatto 18 gol all Atletico in 17 partite. Nel Barça in dubbio Suarez, tornato acciaccato da Monaco. 37 A GIORNATA Oggi alle 19: Atletico Madrid-Barcellona, Espanyol-Real Madrid, Valencia-Celta, Siviglia-Almeria, Deportivo-Levante, Real Sociedad- Granada, Villarreal-Malaga, Elche- Athletic Bilbao, Getafe-Eibar. Cordoba- Rayo Vallecano. CLASSIFICA Barcellona 90, Real Madrid 86, Atletico Madrid 77, Valencia 73, Siviglia 70, Villarreal 57, Malaga 50, Athletic Bilbao, Espanyol 49, Celta 47, Rayo Vallecano 46, Real Sociedad 43, Elche 40, Levante, Getafe 36, Deportivo, Granada, Eibar 31, Almeria* 29, Cordoba 20. *3 punti di penalizzazione.

10 10 Serie AR Anticipi 36 a giornata LE PAGELLE di LUCA BIANCHIN SILVESTRE DIGA MURIEL NON C È PAROLO PUNTUALE CANDREVA SUPER SAMPDORIA 5,5 6,5 IL MIGLIORE SILVESTRE Il Frosinone in A, i Warriors favoriti in Nba, Silvestre che ferma tutta la Lazio: sì, è tutto vero. Anticipa Klose, salva su Felipe, alla fine tira anche in porta. VIVIANO 6 Para quel che può e Klose gli tira la maglia sull angolo del gol. DE SILVESTRI 6 Dare e avere: si fa infilare da Felipe al 31, sfonda a destra al 43. ROMAGNOLI 6 Klose gli spiega un paio di movimenti ma chiude bene su Candreva. REGINI 5,5 Spesso sotto assedio, respinge gli assalitori. Certo, perde Gentiletti sul gol. ACQUAH 5,5 Dovrebbe fare diga ma, con quel nome, non è credibile. La Samp va sotto a metà campo. PALOMBO 5 Perde due palloni pericolosi e l Inter riflette: un giorno, invece di Parolo, scelse lui. (Okaka s.v.) OBIANG 5 La Spagna non è solo tapas: si mangia un gol grosso come l Acquario. SORIANO 6,5 Gira con benzina a 98 ottani: corre più degli altri, smarca Eto o, calcia. MURIEL 5,5 Zero tiri, zero dribbling, un occasione creata. A volte i numeri parlano. ETO O 5 Un azione, un voto: solo contro Berisha, la allarga troppo. BERGESSIO 5,5 Non un comizio per la candidatura a titolare: entra e si nota poco. RIZZO 6 Entra col mantello da supereroe: salva sulla linea. ALL. MIHAJLOVIC 5,5 «Più bravi di Boskov sono quelli sopra di lui in classifica», diceva Vuja, che ieri avrebbe compiuto gli anni. Sì, la Lazio ha più soluzioni. LAZIO 7 7,5 IL MIGLIORE CANDREVA Se il Pil è cresciuto dello 0,3%, lui ha contribuito: a destra o al centro, corre per due come giocasse sui pattini. Un 10 inedito ma decisivo. (Mauri s.v.) BERISHA 6 Un uscita di tocco, una alta: niente male. Poi Eto o gli firma la grazia. BASTA 6,5 A tratti resta basso ma lì si soffre zero. CIANI 5,5 Male nella punteggiatura: sbaglia qualche lettura e svirgola due palloni in area. GENTILETTI 7 Ferrero invocava San Culino, ma lui è della squadra del Papa, che conta di più: torna dall infortunio col gol. RADU 6 Prende la targa di De Silvestri nell occasione di Obiang, poi risale. PAROLO 7 Puntuale come le tasse: contrasta e attacca: 11esimo voto di fila sopra il 6 (!). LEDESMA 6,5 Capitano di ritmo e schermo: non era facile. LULIC 6,5 Interno, poi largo. Fa male quando fa l alfiere e taglia da sinistra. KLOSE 6 Romagnoli è nato quando lui usciva già con le ragazze, ma regge il duello. FELIPE ANDERSON 7 Quando sgasa, FA7 sembra la sigla di una Ferrari. Accende e spegne, ma tre cross sono pericolosi. DJORDJEVIC 6 Un tiro, ma è quasi un gol. Rizzo gli dice che non è il caso. DE VRIJ 6 Politica dei piccoli passi. Torna dall infortunio e con lui la Lazio non soffre. ALL. PIOLI 7,5 L immaginazione al potere: Candreva da 10 e un po di difesa a tre. Funziona tutto. MAZZOLENI 5,5 Gestione ok, episodi no: Eto o è in fuorigioco (Manganelli maluccio), sul gol c è fallo (Giacomelli male). MANGANELLI 5,5 VUOTO 6 TAGLIAVENTO 6 GIACOMELLI 5 Blitz Champions Gentiletti-gol lancia la Lazio Roma alle spalle 1Biancocelesti a +2 per una notte: mercoledì c è la finale di Coppa Italia, poi il derby. Samp: l Europa è a rischio e oggi può essere superata dal Genoa Fabio Licari INVIATO A GENOVA S e uno dovesse giudicare dagli ultimi 90, per il secondo posto non ci sarebbe storia. Da un lato l «andamento lento» della Roma contro il Milan, una settimana fa, sanzionato dalla sconfitta. Dall altro una Lazio impressionante che corre, aggredisce, anticipa e raddoppia come fosse quella degli 8 successi consecutivi: la Samp è schiantata da questi ritmi infernali, da un Candreva enorme e dalle mosse di Pioli che vince alla grande la sfida con Mihajlovic. L 1-0 firmato Gentiletti, al rientro dopo 8 mesi, è anche poco (pur se viziato da un fallo di Klose). Probabilmente alla Roma riuscirà oggi il controsorpasso d altra parte l Udinese di questi tempi non è il massimo ma poi nel derby servirà molto di più. E anche la Juve, se vuole davvero il «triplete», non potrà affrontare in Coppa Italia questa Lazio come ieri l Inter. CANDREVA SUPER Impressionante la Lazio lo è fin dall inizio. Impressionante e sorprendente. Merito soprattutto di fqui SAMP IL PRESIDENTE BLUCERCHIATO IRA FERRERO: «QUESTO ARBITRO AVEVA GLI OCCHI DELLE BAMBOLE» Alessio Da Ronch GENOVA «Q uesto ha gli occhi delle bambole, non vede. Questo signore è la terza volta che sbaglia contro di noi. Spero che abbia imparato e non gli capiti più». Massimo Ferrero, che nei giorni scorsi aveva richiamato tutti a maggior fair play con gli arbitri, esplode. Il colpo subito dalla sua Samp è troppo duro. Il tono della voce di Viviano, invece, è basso, ma anche la sua protesta è decisa. Sul gol c era fallo: «Ho fatto un passo per uscire e mi sono sentito trattenere. Non so da chi, ma mi hanno detto che nelle immagini il fallo è dente. L arbitro, tra l altro, mi ha evi- RIl ritmo laziale, un enorme Candreva e le mosse di Pioli schiantano i blucerchiati Massimo Ferrero, 53 anni LAPRESSE detto di non aver considerato falloso l intervento, non di non averlo visto. Non voglio dire che la nostra sconfitta dipende da questo, perché abbiamo avuto le nostre occasioni e le abbiamo fallite, noi poi non siamo abituati a tirare in ballo l arbitro. Ma ultimamente gli episodi non sono stati positivi per noi, anche contro Verona e Cesena». Sinisa Mihajlovic preferisce concentrarsi sul lato tecnico: «Abbiamo sbagliato due occasioni più semplici da sfruttare che da sprecare. Contro un grande squadra come la Lazio non ti puoi permettere di sprecare così tanto, perché do- po loro ti puniscono. Dopo aver subito il gol non abbiamo trovato la forza per reagire. Io ho provato a schierare tre attaccanti, loro si erano schierati in difesa a tre e volevo provare a metterli in difficoltà. Ci sono rimasto male, ma dobbiamo guardare avanti. Abbiamo due partite da vincere. Dobbiamo fare di tutto per andare in Europa League perché ce la meritiamo per quello che abbiamo saputo fare lungo tutta la stagione». Pioli, alla cui disposizione tattica Mihajlovic non trova mai contromisure. La chiave è Candreva: per i tabellini, centrale del dietro Klose-Anderson; ma, per una notte, personificazione del concetto di «calciatore totale». Candreva sconquassa i blucerchiati per 83, fino al cambio per sfinimento. In fase di non possesso tende ad allargarsi a destra, per chiudere la fascia, poi taglia subito in diagonale verso il centro: così affolla la mediana zona dove la Lazio è sempre in superiorità e in anticipo e fa ripartire contropiede irresistibili. Una quindicina, forse più. E mai che la Samp riesca a chiudere il suo dribbling, ostacolare la corsa, spezzare il possesso palla. Anche perché attorno si dispiega in velocità mezza Lazio, con Basta ala aggiunta a destra, Lulic esterno alto sull altro versante e Anderson che incrocia aspettando l appoggio (mentre Klose tiene occupati i due centrali della Samp). Che il gol arrivi su angolo, quindi palla inattiva, è soltanto un caso. O forse per troppa fretta di concludere. PIOLI E GENTILETTI Il gol, appunto, farà discutere. Nato da una delle tante ripartenze laziali, calciato da Ledesma e timbrato da Gentiletti al 9 s.t.: nessuno, tranne il replay tv, si accorge della furbata di Klose che tiene Viviano. Però non si può mettere in discussione il successo laziale, né sottovalutare gli incroci romantici del calcio: proprio su questo campo, Genoa-Lazio, Gentiletti s era rotto il crociato otto mesi fa. E qui il suo gol potrebbe essere fondamentale nella rincorsa al 2 posto che vale i gruppi di Champions (e un estate meno frenetica). Pioli bravo ad aggredire subito la Samp, piazzando i suoi uomini sui centrocampisti avversari in modo da liberare la corsia di Basta e lasciare in inferiorità Regini passa quindi al Nuovo modulo con il quale imbriglia il tentativo, solo tentativo, eh, della Samp di offendere col entrati Okaka e Bergessio. Anzi, così la Lazio conquista la fqui LAZIO L ALLENATORE BIANCOCELESTE PIOLI FELICE: «CHE RISPOSTA DI COMPATTEZZA ORA LA JUVE» SAMPDORIA 0 LAZIO 1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Gentiletti al 9 s.t. SAMPDORIA ( ) Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah (dal 17 s.t. Rizzo), Palombo (dal 36 s.t. Okaka), Obiang; Soriano; Muriel, Eto o (dal 17 s.t. Bergessio) PANCHINA Romero, Cacciatore, Muñoz, Wszolek, Duncan, Coda, Marchionni, Correa, L. Djordjevic ALLENATORE Mihajlovic BARICENTRO BASSO 49,6 M CAMBIO DI SISTEMA dal 36 s.t. AMMONITI Palombo e Silvestre per gioco scorretto LAZIO ( ) Berisha; Basta, Ciani, Gentiletti (dal 31 s.t. De Vrij), Radu; Parolo, Ledesma, Lulic; Candreva (dal 38 s.t. Mauri); Klose (dal 25 s.t. F. Djordjevic), F. Anderson PANCHINA Guerrieri, Strakosha, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Cataldi, Onazi, Perea, Keita ALLENATORE Pioli BARICENTRO BASSO 49,3 M CAMBIO DI SISTEMA dal 20 s.t.; dal 38 s.t. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo NOTE paganti 3.766, incasso ,87 euro; abbonati , quota euro. Tiri in porta 1-2. Tiri fuori Angoli 5-6. In fuorigioco 2-2. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3 Stefano Pioli, 49 anni ANSA supremazia totale della mediana e arriva al tiro altre 10 volte. SAMP LEAGUE Se la partita è bella non avrebbe sfigurato in Premier con i suoi cambi di gioco, la velocità, i lanci spettacolari un po di merito va alla Samp, anche per le sue colpe. Molto più improvvisata della Lazio, all apparenza più lunga (in realtà è solo illusione ottica dettata dal minor movimento), di sicuro meno pronta sulle fasce. Miha si affida troppo al lancione lungo per Muriel, sperando che succeda qualcosa, ma Eto o non è l iradiddio di Mou e Soriano deve sacrificarsi per i buchi lasciati da Obiang e Acquah. In più Palombo è lento. E ci si mette anche Obiang che, finalmente su un azione laterale di De Silvestri, arriva in corsa tutto solo e di piatto spreca il più facile del gol. Sarebbe stato 1-0 a fine primo tempo, nel quarto d ora migliore della Samp prima di riperdere il filo del gioco e aprirsi ai contropiede. Non tutto è perduto per l Europa League, il contrario, visto il k.o. dell Inter, i guai del Genoa (che oggi potrebbe effettuare il sorpasso) e il calendario. Ma col fiatone. GENOVA «Q uesti tre punti ci consentono di ottenere quello che volevamo: poterci giocare i prossimi due scontri diretti, come sfide decisive per la Champions». Stefano Pioli lancia lo sprint finale esaltando la sua Lazio: «Ai miei gio- catori spiega nello spogliatoio ho detto: pensato alla partita contro l Inter, a quello che avete messo in campo quando siamo rimafatto quando eravamo in 9. Ecco co lo sti in 10 e a quanto avete spirito che ci vuole dall inizio. Questo è stato il successo del nostro carattere, della nostra mentalità. Nel primo tempo non abbiamo sfruttato parecchie situazioni favorevoli, poi invece abbiamo avuto pure un pizzico di fortuna. Vincere dove era riuscita solo la Juventus, è una grande impresa. Il k.o. contro l Inter poteva lasciare qualche strascico, invece ci siamo dimostrati fortissimi». GENTILETTI Il colpo vincente è arrivato da Santiago Gentiletti, la sua mossa dell ultima ora: «Quando ho deciso che avrebbe giocato gli ho detto che in fondo poteva essere un segno del destino: qui si era fatto male e qui poteva rilanciarsi. Lui è un giocatore di grande perso- nalità aveva una voglia matta di aiutare la squadra e lo ha fat- to nel modo migliore. Ha sof- ferto, meritava questa soddisfazione. In settimana l ho vi- sto lavorare bene, non avevo centrali al massimo così ho deciso di rilanciarlo». Ora l obiettivo è la Juve. «Possiamo concentrarci su questa finale che ci siamo meritati. De Vrij aveva solo uno spezzone nelle gambe e ho voluto farglielo giocare per prepararlo al rientro. Si presenterà in buone condizioni». a.d.r.

11 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 11 LA VOLATA CHAMPIONS ROMA PT. 64 NAPOLI PT. 60 DIFFICOLTÀ: ETO O NON SALVA Santiago Gentiletti, al centro, guarda il pallone entrare nella porta della Samp (Eto o non salva): è il primo gol in A LAPRESSE LAZIO PT. 66 facile In MAIUSCOLO le gare in trasferta Udinese LAZIO Palermo Cesena JUVENTUS Lazio media LA MOVIOLA di VINCENZO D ANGELO 36ª 37ª 38ª SAMPDORIA Roma NAPOLI 1-0 La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto) STATO DI FORMA: scarso buono ottimo RETE IRREGOLARE KLOSE STRATTONA VIVIANO: SVISTA DI GIACOMELLI Mazzoleni dirige bene, ma commette l unico errore sull episodio chiave nell azione del gol partita di Gentiletti. Sul corner di Candreva, Klose sul primo palo va a tirare la maglia del portiere Viviano prima che la palla arrivi al difensore, impedendogli di rientrare in porta poi per parare. Nella confusione dei blocchi, l episodio sfugge all arbitro (coperto) ma soprattutto a Giacomelli. Nella ripresa è irregolare seppur di poco la posizione di Eto o lanciato da Soriano, che sfiora il gol. Giuste le ammonizioni, poteva starci un giallo a Candreva che scalcia Acquah senza palla. difficile JUVENTUS campione d'italia GDS fil PERSONAGGIO IL DIFENSORE ARGENTINO Il cammino di Santiago Da Marassi a Marassi, dal k.o. al ginocchio d oro 1Gentiletti si era rotto il crociato contro il Genoa ed era fuori da settembre: «È tutto incredibile, ma io credo nelle favole» Stefano Cieri INVIATO A GENOVA S embra un film, invece è tutto vero. Otto mesi dopo il terribile crac che gli costò la rottura del legamento crociato Santiago Gentiletti torna in campo nello stesso stadio in cui si fece male e firma il gol che regala alla Lazio un successo che può valere la Champions. Sempre a Marassi (s infortunò il 21 settembre contro il Genoa), sempre nella stessa metà campo (sotto la gradinata Nord), sempre nel secondo tempo, sempre con il ginocchio protagonista. Quello sinistro si ruppe nel match col Genoa, quello destro ha regalato ieri tre punti d oro ai biancocelesti. Un tocco quasi involontario, ma preziosissimo, al 9 del secondo tempo. Una rete pesantissima, che tra l altro è anche il primo gol di un difensore laziale in campionato. LA SORPRESA Una trama incredibile che neppure il più fantasioso dei romanzieri avrebbe saputo disegnare. O forse è stato solo il presentimento di un uomo, Stefano Pioli, che oltre ai più volte sottolineati meriti tecnici, da ieri può annoverare nel suo repertorio anche doti da veggente. Perché Gentiletti non doveva scendere in campo. Il posto di centrale accanto a Ciani se lo giocavano Novaretti e De Vrij (con quest ultimo poi subentrato nel finale al posto dello stesso Gentiletti). Il tecnico emiliano ha invece sorpreso tutti, rilanciando dal primo minuto l ex capitano del San Lorenzo che, a parte un tempo giocato con la Primavera un paio di settimane fa, non disputava una partita da quasi otto mesi, appunto da quel terribile (per lui e per la Lazio) 21 settembre scorso. Il primo a restare sorpreso della decisione è stato proprio Gentiletti. Ma lo smarrimento è durato un attimo. L argentino, uomo di temperamento e di grande personalità, ha subito detto sì. E si è calato immediatamente nello spirito di una partita dura e giocata a ritmi altissimi da entrambe le squadre. Un battesimo di fuoco, insomma, che per Gentiletti sarebbe stato bello portare a termine in ogni caso, anche senza acuti. LA RIVINCITA Ma quando il destino ti toglie qualcosa, è facile che poi te lo restituisca con gli interessi. «Sì, è incredibile dice il difensore. Qui mi sono fatto male, qui sono rientrato e ho segnato. Ma io credo nelle favole: è tutto bellissimo, la dedica è per mio figlio e per la mia famiglia. È una gioia vera, ma ora sotto con la finale di Coppa Italia, poi penseremo al derby con la Roma». Fino a quel maledetto 21 settembre, Gentiletti aveva vissuto un 2014 da sogno. La vittoria della Coppa Libertadores da capitano del San Lorenzo, la squadra per cui fa tifo Papa Francesco, poi il trasferimento in Italia, alla Lazio. Una rivincita per lui dopo la precedente sfortunata parentesi europea con il Brest. Sembrava tutto fin troppo perfetto. E infatti dopo due ottime prestazioni con la maglia della sua nuova squadra ecco arrivare quel terribile infortunio. La riabilitazione è stata lunga e molto difficile. E il diavolo sembrava averci messo la coda ai primi di aprile, quando una contrattura ha rinviato di un mese il suo rientro. La stagione sembrava compromessa. Sembrava. Santiago Gentiletti, 30 anni ANSA 237 I giorni trascorsi dal grave infortunio subito da Gentiletti proprio al Ferraris contro il Genoa il 21 settembre Il giocatore della Lazio, al rientro, ha trovato ieri il suo primo gol in Serie A

12 Serie AR 12 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Garcia si adegua per la volatona «Roma, devo fare il papà cattivo» 1Il tecnico francese: «Il ritiro punitivo non serve, ma sfruttiamolo per chiudere al secondo posto Spostare il derby? Le regole vanno rispettate» Rudi Garcia, 51 anni, è alla seconda stagione nella Roma. L allenatore francese la scorsa estate ha rinnovato il contratto col club giallorosso, che ora scadrà nel 2018 ANDREOLI PERCHÉ VEDERE ROMA-UDINESE Punti Champions e duelli per tutti i gusti. De Sanctis-Karnezis esperienza e concretezza. Nainggolan-Allan: come essere fondamentali con piedi normali. Olimpico, ore Massimo Cecchini ROMA L espressione è quella di chi pare masticato dal campionato, ma diffidate delle sensazioni. Rudi Garcia non rinnega le sue idee e manda tre chiari segnali su tre fronti: ritiro, rafforzamento e derby. Tre argomenti con cui la Roma è destinata a fare i conti per costruire il futuro. «NON SONO BIMBI» Cominciamo da questi giorni di clausura a singhiozzo (ieri ad esempio la squadra è stata lasciata libera fino al primo pomeriggio), che tante polemiche aveva sollevato soprattutto perché si sapeva che l allenatore non ne fosse entusiasta. «Io sono francese e il ritiro non è nella mia cultura. Non ho mai detto che in assoluto non serve a niente, ma quello punitivo non serve a niente. È utile solo se aiuta la squadra a vivere insieme e a preparare la partita. Il ritiro mette tanta pressione, a volte ne hanno bisogno, a volte no. Non giochiamo con la Primavera, ma con uomini che hanno le loro responsabilità. Non devo trattare i miei calciatori come bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo». Altra cosa che ha colpito è il vademecum dato ai giallorossi a tre partite dalla fine: segno che evidentemente qualcosa non è andato nel verso giusto. «È un richiamo del regolamento. Ne abbiamo parlato con i dirigenti e siamo stati d accordo a farlo perché è un momento eccezionale e quindi occorre un atteggiamento eccezionale». LUI E LA JUVE In chiave futuro, torna d attualità la Juve, anche se stavolta i toni autunnali («Siamo più forti») sono ormai coperti di polvere. «La Juve è sopra tutti ammette. Ha già vinto il campionato, è in finale di Champions e Coppa Italia. Noi possiamo solo fare sforzi per ridurre il gap: sono bravi non solo i giocatori, ma anche LA COMUNIONE DEI DUE FIGLI? E TOTTI ARRIVA La vigilia della sfida contro l Udinese non fa dimenticare a Totti di fare il bravo papà e così, prima di tornare in ritiro, è stato presente ieri alla comunione dei figli, Cristian e Chanel, presso la chiesa di San Camillo MANCINI in società. Sono sopra tutti. Non è un gap di personalità, ma di esperienza, economico e sportivo». I desideri però non mancano. «A Roma i tifosi vogliono vincere, così come la dirigenza e l allenatore. Non sarà quest anno, ma almeno raggiungiamo l obiettivo di qualificarci per la Champions. Da gennaio il nostro campionato è stato così così, ma se siamo ancora secondi è segno che fino a dicembre era stato strepitoso. Contro l Udinese saremo concentrati al massimo. Anche Nainggolan, nonostante la sua situazione di mercato non sia stata risolta. D altronde da gennaio, ogni volta che abbiamo fatto male, c è stata subito una reazione. Dobbiamo esser pronti a morire sul campo perché mancano tre partite e abbiamo il destino tra i nostri piedi: se vinciamo le prossime due siamo secondi». CASO DERBY I titoli di coda li lasciamo sul possibile spostamento del derby del 24 maggio con la Lazio, che ha infiammato la Capitale. Garcia però se la cava con chiarezza ed eleganza. «C è un regolamento, bisogna seguirlo e rispettarlo, ma che giochiamo domenica, lunedì, martedì, mercoledì o giovedì non cambia nulla: faremo di tutto per vincerlo». E se il presidente Beretta, in un convegno al tribunale di Roma, seduto fra Lotito e Baldissoni, dice con un filo d ansia: «Sceglieremo la cosa che ha meno controindicazioni», Domani la decisione. Garcia intanto appare sicuro. L Udinese farà bene a non sottovalutarlo. QUI UDINESE Di Natale non ce la fa Con Strama c è la mamma L abbraccio all Olimpico tra Totti e Di Natale non ci sarà, ma Strama porterà comunque 8 maglie di Totò. Tocca a Thereau. Il capitano bianconero non ha recuperato dal fastidio all adduttore ed è rimasto a Udine. Ci proverà con Sassuolo e Cagliari ad avvicinare Altafini e Meazza a 216 gol in A. Lui è a 207. A Roma ci torna Andrea Stramaccioni («Rifinitura alla Romulea, impianto del mio quartiere, San Giovanni») che nella Capitale è nato e col club giallorosso ha avviato la carriera. «La Roma da tecnico non l ho mai battuta. Sono romano e tifavo Roma. Se sono tra i pro lo devo a loro, a chi mi vuole bene, a Bruno Conti. Allo stadio verranno mia mamma Anna, con la quale ho visto la prima partita all Olimpico, Roma-Saragozza, papà Sandro, abbonato con me in curva Sud per anni, mio fratello Marco e tanti amici. Ho chiesto 25 biglietti». Sulla partita: «Loro giocheranno per vincere. La chiave? I tanti duelli. Se noi, non rinunciando ad attaccare, resteremo organizzati e con voglia di soffrire e correre, potremo creare difficoltà». Strama ha voluto chiudere con Stankovic, il vice destinato a lasciare (Inter?): «Molte cose sono state gonfiate. Lui e lo staff hanno una situazione uguale, solo la mia è differente per volontà societaria». fr.vell. CAGLIARI-PALERMO Festa: «Non mollo Gara della dignità» Iachini: vai Belotti PERCHÉ VEDERE CAGLIARI-PALERMO Per un ripasso di geografia nel calcio moderno: bulgari, sloveni, serbi, ghanesi, costaricani, congolesi. Bella, offensiva, anche se manca l argentino: Dybala in panca. Sant Elia, ore 15 Gianluca Festa, allenatore del Cagliari, con il vice Suazo GETTY Mario Frongia Fabrizio Vitale I l «marine» è sul pezzo. Con grinta e determinazione: Gianluca Festa sa che oggi il Cagliari potrebbe salutare la serie A dopo 11 anni. Sa anche che nei 90 con il Palermo ballano rinnovi e conferme, inclusa la sua. «Dobbiamo fare e dare tutto il possibile da qui alla fine: voglio il massimo dei punti. Il risultato dell Atalanta? Non mi importa: devo pensare alla mia squadra»: l allenatore se la cava così con chi gli chiede se oggi si terrà aggiornato sul match dei bergamaschi con il Genoa, in concomitanza con Cagliari-Palermo. Con 23 convocati, out Ceppitelli infortunato, in rientro da squalifica Dessena e Mpoku, il tecnico rilancia: «La squadra è motivata. Finché non siamo matematicamente retrocessi non si molla». Sul Palermo poche storie: «Dybala fuori? Magari l hanno già venduto e non vogliono rischiarlo. Sono comunque una squadra dura da battere, con ottime individualità». Sulla formazione Festa glissa: «Dovrei ripartire con l undici di Torino a meno non mi vengano in mente altre soluzioni. Dobbiamo uscire dal campo a testa alta. Serve a poco? No, c è da rispettare i tifosi, la società che ti ha scelto e ha avuto fiducia in te, la maglia e se stessi». L allenatore rossoblù in conferenza indossa la T- shirt che inneggia al «Tifo positivo-nel nome di Candido»: il logo del progetto curato da Cagliari, Coni, Fondazione Candido Cannavò e Lega calcio, oggi sarà sulle maglie di Ekdal e soci tira dritto: «Al futuro non ci penso. Se fossi arrivato prima magari avrei fatto meno punti. Guardo avanti». QUI PALERMO Sul fronte rosanero, ci sarà ancora Belotti in coppia con Vazquez. Dybala rivedrà il campo nella gara con la Fiorentina per congedarsi dai tifosi. Iachini anche a Cagliari continuerà con le valutazioni in chiave futura proprio per iniziare a lavorare sul dopo Dybala. Quaison sembra in vantaggio su Rispoli, mentre in porta dovrebbe tornare Sorrentino. «Mi è dispiaciuto leggere che con l Atalanta eravamo già in vacanza spiega il tecnico. C è stata anche un po di sfortuna. Penso ai 20 legni colpiti, forse oggi avremmo un altra classifica. Come ho visto Belotti? Dispiaciuto soprattutto per il rigore sbagliato domenica scorsa, gli attaccanti vivono per il gol, ma lui sa che non può arrivare sempre tutto e subito. Il presidente Giulini ha pensato a me per la prossima stagione? Lo ringrazio, ma ho già un impegno col Palermo». ATALANTA-GENOA Reja e Gasperini agli antipodi Per far spettacolo PERCHÉ VEDERE ATALANTA-GENOA Misteri: punticino salvezza o tre punti europei? Certezze: Papu e Iago di questi tempi sono uno spettacolo, Sportiello e Perin assomigliano al futuro dell Italia postbuffonica. Azzurri d Italia, ore 15 A destra Reja, che a Pescara ha allenato Gasperini nell LAPRESSE Alex Frosio S aggezza e audacia difficilmente vanno d accordo. Sono elementi contrastanti: combinati in una partita di calcio, possono esprimere un confronto stimolante. Ed è quanto ci si aspetta tra l Atalanta di Edy Reja e il Genoa di Gian Piero Gasperini, allenatori che più diversi di così non si potrebbe. PICCOLI PASSI Reja è il tecnico più anziano della Serie A, con i suoi quasi 70 anni. Nel suo caso, meglio non parlare di vecchiaia: semmai, di saggezza, appunto. Si è seduto sulla panchina che negli ultimi cinque anni era stata di Stefano Colantuono e, come gli si addice, non ha portato rivoluzioni. L amico Pierpaolo Marino, d.g. dei bergamaschi, gli ha chiesto di ricomporre il filo che era andato un po perdendosi e condurre in porto la salvezza, questione che stava complicandosi. Il saggio Edy ha applicato la politica dei piccoli passi. Poche alzate d ingegno, molto pragmatismo, persino qualche inusuale lampo di spettacolo (oltre alle rovesciate di Denis e Pinilla: quelle non sono merito suo), soprattutto punti, ogni volta che fosse possibile. E con lui in panca, l Atalanta ha finito per inciampare una sola volta, in casa contro il Torino a inizio aprile. Poi ben sette pareggi, quei famosi punticini che, come si diceva una volta, muovono la classifica: anche su campi e contro avversari teoricamente proibitivi, come a Napoli, all Olimpico giallorosso, in casa contro la Lazio. A chiudere il discorso, le due sole ma pesantissime vittorie: contro il Sassuolo e infine domenica scorsa a Palermo, per avvicinare quasi definitivamente la salvezza. RISCHI E SPETTACOLO Un po più su può puntare Gasperini: il suo Genoa ha ancora la vista sull Europa. E il Gasp la persegue con il solito spirito da avventuriero. Non è tipo da star fermo, il tecnico del Genoa. Come le sue squadre, del resto. Un movimento continuo, un fluido in espansione e contrazione, difensiva e offensiva, con quel che, in questo caso si può dire davvero, sono solo numeri, perché il sistema di base è solo l elemento di partenza per variazioni, inserimenti, voglia di osare (ricordate il debutto del 17enne Mandragora, titolare contro la Juve all andata, partita poi vinta dal Grifone?). Gasp amante del rischio? Forse. Di certo amante del bel gioco e dello spettacolo. Il suo Genoa ha il quarto attacco della Serie A, dietro Juve, Lazio e Napoli. Con Niang e Iago Falque, mica punte «mondiali» come Tevez, Higuain o Klose. Per la saggezza c è tempo.

13 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 13 HERBALIFE SI CONGRATULA CON LA SQUADRA PER LA VITTORIA DELLO SCUDETTO SUPERA I TUOI LIMITI HERBALIFE FORNITORE NUTRIZIONALE UFFICIALE TRENTINO VOLLEY CAMPIONE D ITALIA LA PRIMA LINEA DI PRODOTTI ADATTI A SODDISFARE LE ESIGENZE NUTRIZIONALI DEGLI SPORTIVI DURANTE LE 24 ORE

14 14 Serie AR Scelta di cuore: Berlusconi si tiene la maggioranza 1Il presidente ha deciso di cedere per ora solo una quota di minoranza del Milan: al massimo il 35% Mario Pagliara Marco Pasotto dobbiamo tornare per capire che cosa sta accadendo in questo momento, di estrema delicatezza per il futuro rossonero, nelle stanze di Arcore. L irrefrenabile amore dal quale è sempre stato travolto da quando è al comando del Milan ha preso ancora una volta il sopravvento. Se c è un sentimento, una pulsione vera e sincera, che Berlusconi proprio non riesce a dominare, è quella che lo unisce al Milan: resterà presidente, al comando, in una società nuova dove, per l'immediato, le porte saranno aperte solo all'ingresso di un socio di minoranza. Ha scelto l aria del Salento per annunciare, in coda a una settimana vissuta tra riflessioni e tormenti, nell intervista di ieri alla Gazzetta, quali saranno le strategie e gli obiettivi al tavolo della trattativa. Detto in sintesi: è alla ricerca di un partner che entri con una quota di minoranza, che gli consenta di ricostruire un grande Milan, e quel passaggio televisivo di appena 7 giorni fa dove spiegava «pronto a cedere la maggioranza se dovessi trovare acquirenti che mi garantissero top investimenti» è stato rimosso con un colpo di spazzola (almeno per il momento). Non è un colpo di scena secco, Berlusconi è tornato all'idea originaria, lì dove tutto è nato: navigando controcorrente nella storia recente degli ultimi mesi, riemerge dagli archivi il primo comunicato di Fininvest. Era il 14 febbraio. Ed è qui che RI nuovi soci dovranno versare subito milioni. Barbara e Galliani confermati IN PRINCIPIO Era il tempo delle voci, dei primi sussurri, delle indiscrezioni sulla possibilità che Berlusconi potesse vendere la maggioranza a cordate orientali. In uno scenario confusionario come pochi, Fininvest pose una pietra sulla quale è stata costruita la trattativa nei mesi successivi: «Da parte di vari soggetti è stato mostrato interesse per partnership con Fininvest relative al Milan». Si parlava di partnership, da Segrate filtrò chiaramente che le porte del Milan erano aperte per favorire l'entrata di soci di minoranza. Da allora, sulla scena si è palesato il capocordata Bee Taechaubol che ha richiesto il 60% (resta sullo sfondo, congelato, non convince Silvio), si è affacciato Richard Lee (a capo di una cordata cino-americana, del tutto fuori dalla partita), si è aperto il filo diretto col governo cinese (oggi l'unica controparte attiva), con Berlusconi che ieri ha confermato di trattare con Xi Jinping: «Sta dimostrando di avere grande rispetto per il calcio italiano e per il Milan: aspettiamo, non posso dire ora che cosa accadrà». CONDIZIONI Il governo di Pechino si è detto disponibile a un ingresso «morbido» nel Milan. Berlusconi preferisce un'azione meno traumati- «XI HA GRANDE RISPETTO PER NOI E VUOLE CHE IO RIMANGA. SONO ORGOGLIOSO DEL RAPPORTO CON LUI» SILVIO BERLUSCONI SU XI JINPING ca, consapevole che ha bisogno di alleanze per ricostruire un Milan forte (ha detto: «Da sola la mia famiglia non può più farcela. Ho il dovere di trovare nuove risorse, continuo la ricerca»): cerca un socio al quale consegnare subito massimo il 35%, con la promessa di salire negli anni, e di questo ha informato ieri ad Arcore la figlia Barbara. Su due aspetti, Silvio è stato chiaro coi cinesi: primo, chi entra dovrà versare subito milioni; secondo, il mantenimento di tutto il management attuale è fuori discussione (da Barbara e Galliani in giù). Quando troverà l'accordo con il governo cinese, al quale toccherà individuare il privato che entrerà nel club, Berlusconi manterrà così il comando. «La mia preoccupazione è solo fare il bene del Milan e di noi milanisti», ha ripetuto da Bari. E nella sua testa sta crescendo un sogno: un mercato sontuoso insieme al nuovo socio per tornare a vincere nel Guarda caso, nell'anno in cui festeggerà il trentennale della sua dynasty rossonera. Silvio Berlusconi, 78 anni, e Barbara, 30: il presidente del Milan ha affidato alla figlia le competenze sul marketing ANSA

15 Squinzi, l ex milanista «Caro Sassuolo non farti problemi» 1Il patron degli emiliani: «Tifare Milan adesso è dura Serve cambiare, ma degli investitori esotici non mi fido» Eusebio Di Francesco, 45 anni, e il patron Giorgio Squinzi, 72 ANSA PERCHÉ VEDERE SASSUOLO-MILAN Due delusioni, però giocano leggere. Un anno fa 7 gol, per divertirsi ne basterebbero meno. Se cercate ordine e precisione non pagate la pay per view, ma se volete 90 spensierati... Mapei Stadium, ore Alessandra Gozzini INVIATA A REGGIO EMILIA C hiuso il dibattito, Giorgio Squinzi è sommerso dagli interrogativi: il Job Acts, il futuro di Di Francesco, che un contratto di lavoro già ce l ha ma non è detto che venga rispettato, i dati Istat che spingono l Italia verso la ripresa e quelli del Milan, che invece confermano lo stato di crisi. In mezzo il Sassuolo, l impegno sull efficienza energetica per lo sviluppo del paese e pure Pippo Inzaghi. A Reggio Emilia c è il convegno sul «Monitoraggio alla base della prestazione»: Squinzi è prima di tutto amministratore unico di Mapei, organizzatore dell evento, poi presidente di Confindustria, patron del Sassuolo e infine dichiarato tifoso rossonero. Concede un unica battuta spontanea: «Tutti sanno che sono milanista ma la raccomandazione che oggi faccio a Eusebio e alla squadra è quella di non farsi il minimo scrupolo». Di fianco c erano Di Francesco, il capitano Magnanelli e Zaza, guida dell attacco: oggi, contro il Milan, «non fatevi problemi». CAMBI NECESSARI In passato Squinzi era stato spesso più dolce («Il giorno che ci sarà Sassuolo-Milan tiferò Milan, sia chiaro»), magari categorico («Che io acquisiti quote del Milan? Zero possibilità»), ma mai duro come ieri: «In questo momento mi preoccupo del Sassuolo e non del Milan, anche perché di questi tempi è difficile esserne tifosi». Al massimo freddi commentatori: «Che serva cambiare qualcosa è fuori discussione, basta vedere gli ultimi risultati e la classifica, se questi cambi vuole farli Berlusconi da solo o con qualche alleato non l ho capito e dunque non lo so. Non dimentico che dal 1986 Berlusconi ci ha fatto sognare come nessun altro e allo stesso tempo penso agli investitori esotici, anche a quelli dell Inter, e qualche dubbio mi viene. Ma Silvio è già bravo a sbagliare da solo, non ha bisogno dei miei consigli». PIPPO O DI FRANCESCO? L unica interpretazione che Squinzi dà alla frase «prendere il Milan» è oggi collegata all aggancio in classifica ai rossoneri (il Sassuolo è staccato di sei punti): «Mi aspetto un gran finale dalla mia squadra, dopo le ultime battute a vuoto. L attuale posizionamento non ci rende giustizia. Prendere il Milan? Mesi fa mi ero anche illuso di poter addirittura puntare all Europa». Magari si industrierà per riprovarci l anno prossimo, con o senza Di Francesco. «Ha un contratto di un altro anno e noi non abbiamo contattato altri allenatori. Se poi sarà lui a non voler tenere fede all accordo vedremo» (Replica dell interessato: «Del mio futuro discuteremo in settimana, dobbiamo parlare di obiettivi»). Fosse senza Di Francesco magari sarebbe con Inzaghi: «È uno di quelli che non abbiamo mai contattato, nonostante quello che si dice». Proprio mai è difficile crederlo, se sedici mesi fa Squinzi ne parlò addirittura al telefono con Berlusconi. «Si ma ora posso dirlo: non fui io a chiamarlo, ma lui che chiamò me. Allora mi disse che Pippo sarebbe servito a loro...». Può darsi che anche Berlusconi abbia nel frattempo cambiato idea. L ALLENATORE DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 15 Inzaghi avvisa tutti «I giocatori devono meritarsi il Milan» 1Pippo guarda al futuro: «La base è buona: con qualche innesto si può lottare per il terzo posto» G.B. Olivero MILANO L a cerca da inizio anno come fosse il Sacro Graal. Pippo Inzaghi pronuncia quella parola, «continuità», a bassa voce. Ormai serve a poco, ma chiudere con un filotto di vittorie e di buone prestazioni dimostrerebbe che c è stata quella crescita su cui il tecnico rossonero giura. Sassuolo-Milan è una tappa di trasferimento: il Giro d Italia è finito e ci sono solo partite che non hanno nulla da dire per la classifica. Qualcosa, però, possono dire per quanto riguarda il valore, tecnico ma soprattutto caratteriale, di molti giocatori. Il Milan, in diversi momenti della stagione, ha battuto la seconda, la terza e la quarta del campionato. Però molte altre volte è stato deludente e si avvicina il momento dei bilanci. Quali sono i giocatori che meritano la conferma? C è qualcuno su cui si può costruire il Milan del futuro? «I giocatori devono tenersi stretta questa maglia - afferma Inzaghi -. Io credo che non sia tutto nero: la base è buona e con qualche innesto il Milan potrà lottare subito per il terzo posto e presto tornerà ad alti livelli». FUTURO Oggi Pippo riabbraccia El Shaarawy («Lui e Montolivo ci sono mancati molto»), potrebbe far debuttare Mastalli («E il primo cambio di centrocampo, è pronto»), chiede attenzione alla squadra: «Il segreto è la compattezza». Per quanto riguarda il futuro, invece, il tecnico sparge serenità e ironia: «Sento Galliani tre volte al giorno e il presidente molto spesso. Penso solo a lavorare e al bene del Milan. E poi, scusate, sull allenatore avete già deciso voi, no? Quindi siamo tutti tranquilli...». Sorride. Amaro, ma sorride. In attesa di sapere quello che succederà. Filippo Inzaghi, 41 anni ANSA TORINO-CHIEVO Ventura lavora al futuro: i rincalzi sotto osservazione PERCHÉ VEDERE TORINO-CHIEVO Ecco, non la partita più sentita del mondo: il Toro difende il nono posto, il Chievo la leadership cittadina. Non imperdibile, anche se non si faranno calcoli: tanti gol? Olimpico, ore 15 Bramardo-Tavan L argo ai giovani, contro il Chievo si cambia. Tra infortuni e squalifiche (Amauri, Bruno Peres, Quagliarella e Bovo) e la necessità di testare, ad obiettivo Europa League sfumato, chi si è arrugginito in panchina, Giampiero Ventura oggi pomeriggio farà una mezza rivoluzione. Con un dubbio: ancora titolare Padelli (squalifica per una frase blasfema trasformata in 10 mila euro di multa) o spazio all uruguaiano Ichazo? Contro il Chievo dovrebbe scendere in campo la miglior gioventù del Torino, giocatori in prestito, come Ichazo appunto, o dal futuro granata incerto, Jansson (vice Glik, buona gara da titolare a Firenze), Gaston Silva (21 anni, 603 giocati, 1 gol in Europa League), Martinez (37 paritte e 6 gol nella stagione). Spazio a gara in corso anche al baby della Primavera Rosso e ad Alvaro Gonzalez, che giovanissimo non è, ma che dall arrivo a gennaio ha faticato a trovare posto. «Ora che l obiettivo Europa League è andato è giusto premiare chi ha atteso a lungo, lavorando seriamente, in panchina», le parole di Ventura. «So che questi ragazzi valgono, hanno bisogno di giocare per verificare la crescita, ora tocca a loro». Con l ottavo posto come ultimo obiettivo della stagione, per spostare il debutto in Coppa Italia a dicembre e incassare più premi dalla Lega, la partita odierna rappresenta per i padroni di casa un test per scelte legate alla prossima stagione. Una vittoria servirebbe per chiudere meglio la stagione e festeggiare martedì sera al Teatro Nuovo al Gran Galà di fine anno di Toro.it con i tifosi, presenti Giampiero Ventura, Kamil Glik, Rolando Bianchi, e le giovanili granata. QUI CHIEVO «La voglia di vincere è rimasta intatta e non c è nessuna intenzione di alzare il piede dall acceleratore perché ci anima la volontà di lasciare un segno su questo campionato». L allenatore Rolando Maran inquadra così la gara in casa del Torino dove, tra l altro, il Chievo non ha mai vinto e nella stagione dei record cercherà di togliersi anche questa soddisfazione. Non ci saranno, oltre a Mattiello, l infortunato Hetemaj e lo squalificato Schelotto. Gli altri sono tutti convocati, compresi gli acciaccati Frey e Zukanovic.

16 Serie AR La guida 16 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 36 a GIORNATA CLASSIFICA SQUADRE PT PARTITE RETI V N F S G P JUVENTUS LAZIO ROMA NAPOLI FIORENTINA SAMPDORIA GENOA INTER TORINO MILAN PALERMO CHIEVO UDINESE VERONA EMPOLI SASSUOLO ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7) I VERDETTI: JUVENTUS CAMPIONE D ITALIA, PARMA E CESENA GIÀ RETROCESSI CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI PROSSIMO TURNO SABATO 23 MAGGIO PALERMO-FIORENTINA ore 18 (3-4) JUVENTUS-NAPOLI ore (3-1) DOMENICA 24 MAGGIO, ore 15 EMPOLI-SAMPDORIA ore (0-1) CESENA-CAGLIARI (1-2) CHIEVO-ATALANTA (1-1) GENOA-INTER (1-3) LAZIO-ROMA (2-2) PARMA-VERONA (1-3) UDINESE-SASSUOLO (1-1) MILAN-TORINO ore (1-1) MARCATORI 20 RETI Tevez (2, Juventus). 19 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona). 16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli). 14 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (1, Udinese). 13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino). 12 RETI Klose (Lazio). 11 RETI Iago Falque (2, Genoa); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo). 10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio). 9 RETI Paloschi (Chievo); Candreva (2), Mauri e Parolo (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese). OCCHI PUNTATI SU... Roma avanti nei precedenti in A E Stramaccioni rilancia Kone 1Giallorossi in vantaggio nel bilancio in campionato coi friulani. Per confermare la storia, Garcia punterà su Ibarbo-Totti-Iturbe. Stramaccioni senza Totò: ci sarà Kone dietro a Perica e Thereau Roma PRECEDENTI IN SERIE A Girone unico Vittorie Roma 38 Udinese ROMA 81 RETI FATTE Vittorie Udinese UDINESE Pareggi 23 SASSUOLO (4-3-3) MILAN (4-3-3) OGGI Ore ARBITRI Guida; Vivenzi- Gava; Stallone; Damato-Chiffi TV Sky Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 2-1) 11 VRSALJKO 8 BIONDINI 25 BERARDI 28 BONAVENTURA 21 VAN GINKEL 19 BOCCHETTI 15 ACERBI 29 PALETTA 47 CONSIGLI 28 CANNAVARO 4 MAGNANELLI 10 ZAZA 9 DESTRO 34 DE JONG 5 MEXES 23 DIEGO LOPEZ 10 HONDA 16 POLI LE ULTIME VOLTE ALL OLIMPICO Ultima vittoria Roma in casa: 17/3/2014, Roma-Udinese 3-2 Ultimo pareggio: 7/3/2009, Roma-Udinese 1-1 Ultima vittoria Udinese fuori casa: 28/10/2012, Roma-Udinese 2-3 PUNTI Nelle ultime 4 giornate 146 Roma 6 31 PELUSO 7 MISSIROLI 17 SANSONE 20 ABATE PANCHINA 1 Pomini, 86 Celeste, 3 Longhi, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 19 Taider, 6 Chibsah, 19 Taider, 33 Brighi, 99 Floccari, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores. ALL. Di Francesco. BALL. Biondini-Taider 55-45%, Zaza-Floccari 55-45%, Vrsaljko-Fontanesi 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Missiroli, Biondini, Acerbi, Zaza. INDISP. Terranova e Antei (stagione finita), Donis, Polito, Gazzola e Pegolo (da valutare). ALTRI Caselli, Lodesani, Alhassan, Benucci, Mandelli. PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 36 Mastalli, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 33 Alex, 8 Suso, 17 C. Zapata, 14 Albertazzi, 98 Mastour, 92 El Shaarawy, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALL. Mexes-C. Zapata 70-30%, Bocchetti- Bonera 65-35%. SQUAL. Menez (2). DIFF. Alex, Bonaventura, De Jong. INDISP. Agazzi e Montolivo (stag. finita), De Sciglio ed Essien (da valutare), Cerci (7 giorni), Antonelli e Rami (2). ALTRI Muntari X Udinese 6 ATALANTA (4-3-3) GENOA (3-5-2) OGGI Ore 15 ARBITRI Gervasoni; Di Fiore- Pegorin; Longo; Di Bello-Merchiori TV Sky Calcio 2; Premium Calcio 2 (And. 2-2) 6 BELLINI 21 CIGARINI 11 MORALEZ BERGDICH 18 2 STENDARDO 19 PAVOLETTI 5 IZZO 33 KUCKA 57 SPORTIELLO 8 MIGLIACCIO 51 PINILLA 33 CHERUBIN 8 BURDISSO 1 PERIN 24 IAGO 93 DRAMÉ 17 CARMONA 10 A. GOMEZ BERTOLACCI EDENILSON 21 RINCON 14 RONCAGLIA PANCHINA 78 Frezzolini, 24 Merelli, 29 Benalouane, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 16 Baselli, 95 Grassi, 28 Emanuelson, 7 D Alessandro, 27 Rosseti, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALLENATORE Reja. BALL. Moralez-D Alessandro 55-45%, Stendardo-Benalouane 60-40%. SQUALIFICATI Denis (2), Avramov (1), Biava (1), Zappacosta (1). DIFFIDATI Boakye, Moralez, Dramé, Carmona, Pinilla, Migliaccio. INDISP. Estigarribia (stagione finita), Raimondi (15 giorni), A. Masiello (5). ALTRI Kresic, Kessie. PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 També, 38 Mandragora, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 22 Borriello. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Bergdich-Lestienne 60-40%. SQUALIFICATI De Maio (1), Tino Costa (1). DIFF. Niang, Pavoletti, Edenilson, Laxalt, Rincon. INDISP. Ariaudo e Perotti (stagione finita), Marchese (5 giorni), Niang (20). ALTRI Ghiglione, Antonini, Prisco, Panico, Soprano X OGGI Ore a Roma Stadio Olimpico Andata TOROSIDIS 26. DE SANCTIS 44. MANOLAS 4. NAINGGOLAN CAGLIARI ( ) PALERMO (3-5-2) OGGI Ore 15 ARBITRI Cervellera; Bianchi- Preti; Dobosz; Nasca-Abbattista TV Sky Calcio 1; Premium Calcio 3 (And. 0-5) 21 BALZANO 30 LAZAAR 7 DONSAH 37 DIAKITÉ 90 COP 99 BELOTTI 18 CHOCHEV 4 ANDELKOVIC 44 BRKIC 15 ROSSETTINI 4 CRISETIG JAJALO VAZQUEZ 27 RIGONI 8 AVELAR QUAISON DE ROSSI 19. IBARBO 23. ASTORI 10. TOTTI 77. THEREAU ROMA (4-3-3) PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 3 Cole, 2 Yanga-Mbiwa, 42 Balzaretti, 20 S. Keita, 48 Uçan, 32 Paredes, 53 Verde, 96 Sanabria, 8 Ljajic, 88 Doumbia. ALLENATORE Garcia. BALLOTTAGGI Pjanic-S. Keita 60-40%, Totti-Doumbia 60-40%, Ibarbo-Ljajic 60-40%, Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%. SQUALIFICATI Florenzi (1). DIFFIDATI Florenzi, Maicon, S. Keita. 40 MPOKU 12 G. GONZALEZ 70 SORRENTINO 17 FARIAS 20 EKDAL 2 VITIELLO PANCHINA 1 Colombi, 3 Murru, 14 F. Pisano, 2 Ale. Gonzalez, 33 Capuano, 5 Conti, 7 Cossu, 16 Dessena, 9 Longo, 10 Joao Pedro, 25 Sau. ALLENATORE Festa. BALLOTTAGGI Donsah Dessena 60-40%, Mpoku Joao Pedro 70-30%, Cop Sau 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ale. Gonzalez, Ceppitelli, Sau, Farias. INDISP. Ceppitelli (5 giorni). ALTRI Cragno, Husbauer, Barella, Caio Rangel, Muroni. PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 19 Terzi, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 3 Rispoli, 33 Daprelà, 14 Della Rocca, 25 Maresca, 9 Dybala, 10 Joao Silva, 96 Bentivegna. ALL. Iachini. BALL. Sorrentino-Ujkani 70-30%, Quaison- Rispoli %, Lazaar-Daprelà 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Terzi, Vitiello, Chochev, Vazquez, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Bolzoni e Morganella (stagione finita), Makienok (da valutare). ALTRI E. Barreto, Emerson. 25. HOLEBAS 15. PJANIC 7. BADU 89. PIRIS INDISPONIBILI Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), Maicon (10 giorni), Gervinho (14). ALTRI Curci, Lobont, Pellegrini X ITURBE 33. KONE 9. PERICA 66. PINZI 11. DOMIZZI TORINO (3-5-2) CHIEVO (4-4-2) OGGI Ore 15 ARBITRI Rocchi; Marrazzo- Avellano; Schenone; Massa-Sacchi TV Sky Calcio 2; Premium Calcio 1 (And. 0-0) 19 MAKSIMOVIC DARMIAN BENASSI 19 BOTTA 34 BIRAGHI 17 MARTINEZ 30 PADELLI 25 GLIK 69 MEGGIORINI IZCO CESAR GAZZI 14 7 MOLINARO 3 EL KADDOURI 1 BIZZARRI 11 MAXI LOPEZ 43 PALOSCHI 24 MORETTI CHRISTIANSEN 10 8 RADOVANOVIC 3 DAINELLI 21 FREY PANCHINA 1 Ichazo, 13 Castellazzi, 18 Jansson, 21 Silva, 4 Basha, 20 Vives, 15 A. Gonzalez, 90 Rosso. ALL. Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Amauri (1), Peres (1). DIFFIDATI Glik, Maksimovic, Maxi Lopez, Quagliarella. INDISP. Bovo (5 giorni), Quagliarella (20), Farnerud (da valutare). PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 14 Cofie, 20 Sardo, 6 Gamberini, 87 Zukanovic, 23 Birsa, 11 Vajushi, 18 Feftatzidis, 9 Pozzi, 31 Pellissier. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Frey-Sardo 55-45%, Christiansen-Cofie 55-45%, Paloschi-Pozzi 60-40%. SQUALIFICATI Schelotto (1). DIFFIDATI Izco, Radovanovic, Zukanovic, Dainelli, Biraghi, Cesar. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita), Hetemaj (da valutare). ALTRI Puggioni, Anderson X ALLAN 5. DANILO 31. KARNEZIS ARBITRO Banti ASSISTENTI Tonolini-Crispo QUARTO UOMO Petrella ADDIZIONALI Orsato-Di Paolo TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e Supercalcio HD; Premium Calcio e Calcio HD 27. WIDMER UDINESE ( ) PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 75 Heurtaux, 3 Neuton, 19 Guilherme, 8 B. Fernandes, 34 Gabriel Silva, 26 Pasquale, 94 Aguirre, 82 Geijo. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Kone-Guilherme 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Heurtaux, Kone, Pinzi, Thereau, Wague. INDISPONIBILI Di Natale (7 giorni), Wague (15), Hallberg ed Evangelista (stagione finita). ALTRI A. Zapata, Perisan, Pontisso VERONA (4-3-3) EMPOLI ( ) OGGI Ore 15 ARBITRI La Penna; Paganesi- Liberti; De Pinto; Ghersini-Minelli TV Sky Calcio 4; Premium Calcio 4 (And. 0-0) 26 SALA 17 NICO LOPEZ 23 HYSAJ 19 GRECO 7 MACCARONE 88 VECINO 4 MARQUEZ RAFAEL 8 OBBADI 9 TONI 18 MORAS 20 PUCCIARELLI 5 SAPONARA 6 VALDIFIORI TONELLI RUGANI 33 SEPE 11 CROCE 3 E. PISANO 10 HALLFREDSSON 21 J. GOMEZ 2 LAURINI PANCHINA 22 Benussi, 95 Gollini, 28 Brivio, 2 Gu. Rodriguez, 25 Marques, 5 Sørensen, 33 Agostini, 71 Martic, 70 Fernandinho, 20 Christodoulopoulos, 27 Valoti, 7 Saviola. ALL. Mandorlini. BALL. Greco-Agostini 70-30%, Nico Lopez-Saviola 70-30%. SQUALIFICATI Tachtsidis (1), Jankovic (1). DIFF. Martic, E. Pisano, Hallfredsson, Toni, Christodoulopoulos, Nico Lopez. INDISPONIBILI Ionita (stagione finita). ALTRI Campanharo, Fares, Cappelluzzo. PANCHINA 28 Bassi, 1 Pugliesi, 50 Somma, 19 Barba, 8 Signorelli, 4 Dioussé, 18 Verdi, 25 Brillante, 30 Gemignani, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI Saponara-Zielinski 60 40%, Pucciarelli-Mchedlidze 60 40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Maccarone, Zielinski, Mchedlidze. INDISP. nessuno. ALTRI nessuno X 5.25 X GAZZAWEB Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare le statistiche di ogni giocatore (nella foto, Elseid Hysaj, 21 anni) e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, la Gazzetta mette a disposizione degli appassionati, gratis sul proprio sito, un intera sezione dedicata. Su Fantanews i voti il giorno dopo l ultima partita di campionato, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, gli articoli esclusivi e la trasmissione +3 di presentazione della Magic di giornata. E se vuoi consultare i nostri esperti per decidere chi schierare al momento di fare la formazione, c è anche un blog, Magic Blog, con tutte le dritte del caso. FIORENTINA (4-3-3) PARMA (4-5-1) DOMANI Ore 19 ARBITRI Tommasi; La Rocca- Tegoni; Costanzo; Peruzzo-Fabbri TV Sky Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 0-1) 40 TOMOVIC 20 BORJA VALERO 29 BERNARDESCHI 18 GOBBI 15 SAVIC 28 FEDDAL 1 NETO 2 GO. RODRIGUEZ 5 BADELJ 33 M. GOMEZ 17 PALLADINO NOCERINO J. MAURI GHEZZAL JORQUERA 83 MIRANTE 4 MENDES 23 PASQUAL 10 AQUILANI 74 SALAH 26 VARELA 2 CASSANI PANCHINA 12 Tatarusanu, 38 Rosi, 19 Basanta, 28 Alonso, 14 Mati Fernandez, 16 Kurtic, 7 Pizarro, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 18 Diamanti, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI M. Gomez Gilardino 60-40%, Bernardeschi-Ilicic 60-40%, Neto Tatarusanu 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Basanta, Neto, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, Borja Valero. INDISP. Babacar (20 giorni), Rossi (30), Vargas (7), Richards (7). ALTRI Lezzerini, Rosati, Bagadur, Lupatelli, El Hamdaoui. PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 15 Costa, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 88 M. Coda, 34 Haraslin. ALLENATORE Donadoni. BALL. Palladino-Coda 55-45%, J. Mauri- Mariga 55-45%. SQUALIFICATI Lila (1). DIFFIDATI Varela, Lodi. INDISP. Prestia, Bajza e Santacroce (da valutare). ALTRI Erlic, Rossetto X NAPOLI ( ) CESENA ( ) DOMANI Ore 21 ARBITRI Irrati; Barbirati- Musolino; Nicoletti; Rizzoli-Baracani TV Sky Sport 1, Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And. 4-1) 11 MAGGIO 7 CALLEJON 33 RENZETTI 45 ANDUJAR 33 5 ALBIOL BRITOS 19 8 DAVID LOPEZ JORGINHO 18 DJURIC 34 CASCIONE 17 HAMSIK 9 HIGUAIN 92 DEFREL 11 BRIENZA 26 MUDINGAYI KRAJNC CAPELLI 30 AGLIARDI 3 STRINIC 14 MERTENS 7 CARBONERO 24 PERICO PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 24 Insigne, 91 D. Zapata. ALL. Benitez. BALLOTTAGGI David Lopez-Gargano 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Albiol, Maggio, Koulibaly, Britos. INDISPONIBILI Michu (un mese), Zuniga e De Guzman (da valutare). ALTRI Uvini. PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 6 Lucchini, 2 Nica, 14 Volta, 8 De Feudis, 23 Tabanelli, 77 Zé Eduardo, 9 A. Rodriguez, 19 Succi, 27 Dal Monte. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Djuric-A. Rodriguez 60-40%, Capelli-Lucchini 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Perico, Cascione, Krajnc, Renzetti, A. Rodriguez. INDISPONIBILI Giorgi, Marilungo, Pulzetti e Valzania (stagione finita), Magnusson (da valutare). ALTRI Yabré, Moncini X VERONA-EMPOLI Mandorlini: «Aiutiamo Toni» Sarri rinuncia al turnover 1Il Verona vuole il suo bomber sul trono del gol. Ma l Empoli non fa riposare i titolari Luca Toni, 37 anni ANSA Matteo Fontana Giacomo Cioni L Hellas «americano» si mette in lista d attesa per un giorno (e forse anche più): «L offerta Usa? Mi attengo al comunicato di smentita della società. Non credo che ci sia del vero», taglia corto il tecnico Andrea Mandorlini. Le voci circolate su un gruppo statunitense interessato al club avrebbero potuto monopolizzare la vigilia della gara del Verona contro l Empoli, ma il tema è stato messo in ghiaccio dal deciso «no» via web dell Hellas, che ha negato ogni contatto. E ora c è una partita che, dice Mandorlini, arriva portando con sé un duplice obiettivo: «Vogliamo migliorare la nostra posizione, anche perché, se ci riuscissimo, aumenterebbero i contributi da parte della Lega Calcio. E dopo c è da dare una mano a Toni nella corsa al titolo di capocannoniere. Se lo merita lui, ce lo meritiamo noi. Il rinnovo? Gli incontri sono iniziati». QUI EMPOLI Il turnover non sta proprio nelle corde di Maurizio Sarri. «Non mi sembra giusto dare dei contentini : gioca chi è in forma - ha dichiarato il tecnico alla vigilia -. Affrontiamo questa gara con uno spirito da battaglia e con l obiettivo di fare una partita di grande livello e intensità. Puntiamo a fare più punti possibile e arrivare nella parte sinistra della classifica. Non ci sentiamo assolutamente rilassati e vogliamo sempre fare qualcosa in più». Ma Sarri ha parlato anche dell orario del match e della formula della Serie A: «Ci ostiniamo ancora a far giocare partite alle 15 di maggio. È da pazzi. E sarebbe bello avere play off e play out per rendere il campionato più interessante». Infine, l allenatore azzurro ha risposto pure sul futuro, non il proprio, ma quello della squadra: «Questo gruppo può ancora far bene e di più, ma dovrà fare i conti col mercato».

17 Serie AR Napoli-De Laurentiis, nel menu c è l Euro patto 1Il presidente pranza con Benitez e i giocatori: chiesto almeno il 3 posto e confermato il premio Champions. Ma la tifoseria è inquieta Gianluca Monti NAPOLI I ncredibile, ma Napoli. Una giornata, quella di ieri, da raccontare tutta di un fiato. Dall incontro tra i tifosi e la squadra nell inaccessibile (per stampa e curiosi) Castel Volturno fino al confronto, a pranzo sul lungomare, tra Benitez, Bigon, i calciatori ed il presidente De Laurentiis. Lì dove da anni le macchine non transitano più, Higuain e compagni hanno parcheggiato le loro potenti automobili anche in quarta fila, praticamente al centro della carreggiata. I vigili hanno annotato tutte le targhe, ma qualcuno sosteneva che la sosta fosse stata autorizzata. Chissà. Di certo, per un normale cittadino il verbale sarebbe stato automatico. CI VUOLE FEGATO Nei pressi dell hotel che ha ospitato il faccia a faccia tra De Laurentiis e la squadra c erano più steward e poliziotti che tifosi. Quei pochi che hanno incrociato gli sguardi dei calciatori e dell allenatore hanno avuto reazioni differenti. Qualcuno ha invitato Rafa ad andar via, qualcun altro gli ha urlato che il calcio italiano non lo merita. Il più sarcastico ha detto a gran voce Rafa Benitez, 55 anni, con Aurelio De Laurentiis, 65: colloqui frequenti, ma il futuro di Rafa è altrove CUOMO RIncontro sul lungomare: il presidente ha tentato di dare una scossa ad Higuain e compagni: «Voi mangiate, noi ci mangiamo il fegato». Non si può parlare di vera e propria contestazione, ma il clima non era dei migliori. Del resto, in città la delusione per l eliminazione dall Europa League è ancora palpabile. Molti dei trecento sostenitori che erano a Kiev ieri si sono recati di buon ora al centro di allenamento del Napoli per parlare con i loro beniamini. Legittimo l invito a dare il massimo in queste ultime tre partite di campionato. In pratica, prima di tirare le somme bisognerà profondere fino all ultima goccia di sudore. DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA INCENTIVO Concetti ripresi anche da Aurelio De Laurentiis, piombato all hotel Vesuvio per provare a salvare la stagione. Il progetto del club, a tutti i livelli (a proposito, ieri la Primavera ha detto addio al sogno play off), rischia di implodere senza i soldi della Champions per il secondo anno consecutivo. Così, il presidente ha chiesto alla squadra di conquistare almeno il terzo posto. Toni fermi, decisi, e l impegno a tener fede ad una vecchia promessa di un premio in caso di qualificazione Champions, da elargire anche qualora sia necessario passare dalla porta secondaria del preliminare. Un ulteriore incentivo per motivare il gruppo. CHE PIETANZA L umore di De Laurentiis dopo il ko in casa del Dnipro è logicamente tendente al nero, ma il presidente del Napoli sa troppo bene quanto importanti siano gli impegni con Cesena (domani sera), Juventus e Lazio. Di conseguenza, non ha calcato troppo la mano con i suoi calciatori anche perché il rapporto con lo spogliatoio si è già sfilacciato in occasione dell imposizione del ritiro e dunque non era il caso di riscaldare gli animi. L assenza di De Laurentiis a Kiev non è passata inosservata, ieri il tentativo è stato quello di dare un ultimo scossone come era già accaduto nel pranzo di Natale prima di Doha e poi, appunto, dopo l eliminazione in coppa Italia per mano della Lazio. Già, la Lazio. Dopo la sfida con i biancocelesti sarà futuro. Probabilmente senza Benitez, quasi certamente con Mihajlovic. Se ne riparlerà presto, ieri in tavola c era la Champions. Un piatto prelibato che vale milioni di euro. 17 PRIMAVERA Bari, è Final 8 Lazio e Empoli ai playoff È il Bari l ultima squadra qualificata alle Final 8: come da pronostico, vincono i pugliesi e la Lazio, ma il Bari si qualifica in virtù degli scontri diretti; Lazio ai playoff. GIRONE A Bologna-Fiorentina 1-0, Carpi-Genoa 1-2, Juventus-Parma 6-2, Sampdoria-Spezia 3-4, Varese-Torino 0-0, Entella- Modena (oggi, ore 15), Trapani-Pro Vercelli 2-1. Classifica (prime posizioni): Fiorentina 60 punti; Torino 57; Spezia 55; Juventus 53; Sampdoria 46; Parma 43. GIRONE B Chievo-Milan 3-0, Cittadella-Udinese 1-1, Inter- Verona 1-1, Perugia-Brescia 2-2, Sassuolo-Pescara 2-2, Lanciano-Cesena 3-1, Atalanta-Cagliari 5-1. Classifica: Inter 57 p.; Milan 52; Chievo 45; Udinese 44; Atalanta 41; Cesena 40; Verona 38; Perugia 32. GIRONE C Bari-Avellino 4-0, Catania-Frosinone 4-1, Crotone-Roma 0-4, Latina- Livorno 2-1, Lazio-Ternana 4-3, Napoli-Empoli 0-2, Vicenza-Palermo 0-2. Classifica: Roma 61 p.; Bari e Lazio 55; Palermo, Empoli e Catania 48; Napoli 43. Il tabellone playoff 1) Lazio-Sampdoria 2) Juventus-Palermo 3) Spezia-Empoli 4) Chievo-Udinese Secondo turno Vincente 1-Vincente 2 Vincente 3-Vincente 4 Le due finaliste raggiungono Fiorentina, Torino, Inter, Milan, Roma e Bari alle Final Eight in Liguria (9-16 giugno)

18 18 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Un Evento

19 Calcio R Il caso DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Gabbiadini e le altre: «Belloli si dimetta» 1Il n.1 dei Dilettanti nel caos per le frasi omofobe: pronta mozione di sfiducia. La centravanti: «Noi discriminate» 19 Mario È un uomo solo e, con molta probabilità, resterà al comando della Lega nazionale dilettanti ancora per poco. Il defenestramento di Felice Belloli appare sempre più una questione di giorni, e anche molti dei suoi fedelissimi storici hanno rotto gli indugi: dopo essere stato scaricato da Carlo Tavecchio e da Giovanni Malagò, si stanno mobilitando i presidenti regionali. Ieri una è partita dal presidente del comitato provinciale autonomo di Trento (che da statuto ha lo stesso riconoscimento giuridico di un comitato regionale), Ettore Pellizzari, inviata a Tavecchio e a tutti i presidenti dei comitati. Pellizzari (ormai ex pro Belloli) è stato netto («Presunte, gravi, offensive e sessiste dichiarazioni»), e ha chiesto a Belloli di «valutare seriamente l opportunità di una sua autosospensione in attesa del doveroso accertamento della verità». Breccia aperta, ma è solo un primo passo perché Belloli ha perso il controllo dei dilettanti, regno ereditato da Tavecchio appena il 10 novembre 2014: 14 comitati regionali più il calcio femminile, il calcio a 5 e l Interregionale stanno preparandogli la mozione di sfiducia (17 componenti sulle 23 della Lnd), che potrebbe essere presentata già nel consiglio di Lega del 20 (convocazione alle 15) e 21. L orribile frase messa a verbale e attribuita a Belloli, «Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste 4 lesbiche», potrebbe costargli la poltrona. La protesta delle giocatrici prima di Brescia-Mozzanica: «Noi donne indignate dall ignoranza. Rispettateci!» TERZA TESTIMONIANZA Lui continua a negare di aver pronunciato questa frase contenuta nel verbale della riunione del consiglio di dipartimento calcio femminile del 5 marzo. Oltre al documento ufficiale della Lnd, acquisito dalla Procura federale, ci sono tre testimonianze che inchiodano Belloli: i dirigenti federali Patrizia Cottini e Sonia Pessotto, presenti alla riunione incriminata, hanno già dichiarato di aver «ascoltato la frase», e ora spunta anche una terza testimonianza. È quella di Dario Fantini, componente del consiglio di dipartimento del calcio femminile, anche lui presente quel 5 marzo: «È stato inaccettabile: Belloli ha disprezzato tutto il calcio femminile spiega Fantini. Tutti abbiamo ascoltato le sue parole: siamo indignati». Oltre a chiarire davanti alla Procura federale, il presidente Belloli dovrà rispondere anche alla giustizia ordinaria: il Codacons domani presenterà «un esposto alla Procura di Roma e al Dipartimento per la Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e un'azione collettiva risarcitoria si legge in una nota in favore delle donne offese e umiliate da frasi offensive e omofobe di Felice Belloli». SCHIAFFO ISTITUZIONALE E ieri, a Milano, nella sede della Figc Lombardia, è stato presentato il 54 o Torneo delle Regioni (30 maggio-6 giugno in Lombardia), l evento di punta della stagione dei dilettanti. C era Belloli, mancavano tutti gli altri. Hanno disertato Regione Lombardia e Comune di Milano, vuota anche la poltrona riservata a Tavecchio (c era il nipote Mario, consigliere nel comitato lombardo: «Se vera, la frase di Belloli è molto grave», ha detto) e da Roma non è arrivato nessun dirigente federale (ad eccezione del vicepresidente lombardo Claudio Bocchietti). Pochissimi in sala, assenti anche gli sponsor. «Belloli come BASTA. NON SI PUÒ SEMPRE PARLARE DI DARE SOLDI A QUESTE QUATTRO LESBICHE FELICE BELLOLI 5 MARZO 2015 minimo deve dimettersi: oltre a non fare niente per noi, ci discrimina», attacca Melania Gabbiadini, stella della Nazionale. Ieri le calciatrici sono scese in campo con 15' di ritardo, poi hanno formalizzato la loro protesta in una lettera: «Chiediamo le dimissioni del presidente Belloli qualora la Procura federale confermi la sua responsabilità scrivono. Basta: siamo stanche che la nostra identità sessuale sia argomento di interesse e giudizio primario. Da quando il calcio femminile è passato sotto il controllo diretto della Lnd la situazione va sempre peggiorando: crediamo che il calcio femminile debba essere governato da chi veramente crede nel movimento». C è aria di scissione: offeso e denigrato, il calcio femminile rivendica autonomia. Nella galassia Lnd non vuole più starci. TACCUINO COPPA ITALIA FEMMINILE Finale Brescia-Tavagnacco (m.cal.) Sarà Brescia- Tavagnacco la finale di Coppa Italia del 23 maggio. Le lombarde hanno battuto 5-0 il Mozzanica, mentre il Tavagnacco ha eliminato la Roma 1-0. Playout: il San Zaccaria batte 2-1 il Riviera di Romagna, che retrocede in B. PLAYOFF CALCIO A 5 Montesilvano in A (m.cal.) Con la vittoria per 8-3 sul PesaroFano, il Montesilvano torna in A dopo due anni con Orte e Atletico Belvedere, vincitrici dei gironi di A2. TROFEO MIKE BONGIORNO Anche Zelig in campo contro la leucemia Si gioca a Vimodrone (Milano) il 24 maggio il «Memorial Mike Bongiorno», categoria Pulcini, con Inter, Juve, Torino e Varese. Al termine in campo i comici di Zelig per una raccolta fondi per la ricerca contro la leucemia.

20 Mondo R Francia 20 DOMENICA 17 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Et voilà, il Psg centra il tris «scudetto» 1Parigini campioni col successo di Montpellier: mini triplete vicino. Ora si pensa a un futuro senza Ibra MONTPELLIER 1 2 PSG PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Matuidi (P) al 17, Lavezzi (P) al 26, Mounier (M) al 40 p.t. MONTPELLIER ( ) Ligali 6,5; Deplagne 6, Hilton 5,5, El Kaoutari 5,5, Congré 5; Marveaux 5,5 (dal 33 s.t. Camara 6), Saihi 6 (dal 39 p.t. Dabo 6); Lasne 6,5, Martin 5, Mounier 6,5 (dal 1 s.t. Berigaud 5); Barrios 5. PANCHINA Jourdren, Tiené, Wutrhich, Bakar. ALLENATORE Courbis 6. CAMBI DI SISTEMA Nessuno. ESPULSI Nessuno. AMMONITI Hilton per c.n.r., Deplagne, Dabo per gioco scorretto. PSG ( ) Sirigu 5; Aurier 7, Silva 6,5, Luiz 6,5, Maxwell 6,5; Rabiot 6,5, Cabaye 6 (dal 33 s.t. Marquinhos 6), Matuidi 7; Pastore 6; Cavani 6,5, Lavezzi 7 (dal 24 s.t. Lucas 5). PANCHINA Douchez, Camara, Digne, Van Der Wiel, Augustin. ALLENATORE Blanc 7. CAMBI DI SISTEMA Nessuno. ESPULSI Nessuno. AMMONITI Pastore per c.n.r., Rabiot, Cabaye, Aurier, Marquinhos per gioco scorretto. ARBITRO Fautrel 6. NOTE Spettatori 30mila circa. Tiri in porta: 3-7 (1 palo Psg). Tiri fuori: 6-6. In fuorigioco: 0-0. Angoli: 4-4. Recuperi: p.t. 3 ; s.t. 3. Alessandro Grandesso T re anni fa, agli albori del progetto qatarino, l allora d.s. Leonardo incerottava un balbuziente Psg ancelottiano in campionato definendolo squadra per palcoscenici europei. Nel frattempo però l undici parigino non è mai andato oltre i quarti in Champions. Neanche quest anno, sbattuto fuori dal Barcellona, come tre anni fa. In compenso, il Psg si consola con il 3 o titolo di fila, certificato ieri a Montpellier. Il 5 o campionato del club vale 400mila euro a testa e potrebbe fare da preludio a uno storico en plein per il calcio francese. Dopo supercoppa e coppa di Lega, nel mirino c è la coppa di Francia, a portata il 30 maggio contro l Auxerre, 8 o di B. Razzia per guardare con fiducia al futuro. Anche in Europa, magari affidandosi definitivamente a Verratti, ieri squalificato con Motta, ma vero talento in un annata controversa. Negli altri verdetti di giornata, l Evian è retrocesso e il Lione ha certificato l accesso diretto alla Champions. 5 I campionati vinti dal Psg: il primo nel , poi nel Tre successi consecutivi con la proprietà del Qatar: , e IL BILANCIO Al primo posto il Psg è salito solo alla 30 a giornata, il 20 marzo, dopo aver inseguito prima il Marsiglia di Bielsa, poi il Lione di Lacazette (27 gol). E senza evitare il tonfo europeo, nonostante la qualificazione dagli ottavi a spese del Chelsea. Sembrava la svolta, invece il Psg è crollato prendendo atto dei propri limiti. Quelli legati ai difetti di Ibrahimovic, deludente nei grandi appuntamenti. Lo stesso che poi occupa la scena in Francia, non solo con i gol: gliene mancano tre per eguagliare il record parigino di Pauleta (109). Ma anche con le sue sfuriate, imbarazzanti come quella contro gli arbitri e la Francia «Paese di m...». Troppo, pure per la dirigenza che fa i conti con un testimonial di quasi 34 anni, in scadenza nel Il futuro va ripensato senza l ex rossonero, ieri fuori per infortunio. Ma con Blanc in panchina. Il tecnico ha placato gli scettici recuperando dai traumi post mondiale Silva e Luiz, rilanciando Pastore, valorizzando Marquinhos e l estro di Verratti, blindandosi con l indispensabile Motta, e il discusso Sirigu. Mostrandosi duro con Cavani dopo il ritardo dalle vacanze. Blanc l ha prima messo fuori, poi gli ha concesso un modulo più consono alle sue aspirazioni di bomber, ottenendo raffiche di gol. Due in meno di Ibrahimovic a cui contende il ruolo di prima punta. Tutto in attesa che si allenti il fair-play finanziario, permettendo al Psg di tornare sfacciatamente sul mercato. Per il sogno Pogba scende in campo l ex presidente Nicolas Sarkozy, ieri a Montpellier a tifare: «Sono pronto a partecipare a una colletta per comprarlo». 37 a GIORNATA Bastia-Caen 1-1; Evian- St Etienne 1-2; Guingamp-Tolosa 2-1; Lilla-Marsiglia 0-4; Lione-Bordeaux 1-1; Monaco-Metz 2-0; Montpellier-Psg 1-2; Nantes-Lorient 1-1; Nizza-Lens 2-1; Reims-Rennes 1-0. CLASSIFICA Psg 80; Lione 72; Monaco 68; Marsiglia, St Etienne 66; Bordeaux 60; Montpellier 56; Lilla 53; Rennes 50; Guingamp 49; Bastia 47; Nizza, Nantes 45; Reims 44; Caen, Lorient 43; Tolosa 42; Evian 37; Metz 30, Lens 26. L ALBO D ORO La gioia dei giocatori del Psg. In primo piano capitan Thiago Silva, 30 anni, a Parigi dal 2012 ACTION IM. FIERO DEI RAGAZZI E DELL ALLENATORE, VOGLIAMO CONTINUARE A VINCERE. L OBIETTIVO È LA CHAMPIONS. NASSER AL KHELAIFI PRESIDENTE DEL PSG ANNO DIFFICILE: TROPPE CRITICHE INGIUSTE, MA SIAMO STATI FORTI MENTALMENTE SALVATORE SIRIGU PORTIERE DEL PSG I campioni negli ultimi 20 anni: Auxerre Monaco Lens Bordeaux Monaco Nantes Lione Lione Lione Lione Lione Lione Lione Bordeaux Marsiglia Lilla Montpellier Psg Psg Psg Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/ , fax 02/ Si precisa che ai sensi dell Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ACQUISTIAMO, VENDIAMO, PERMUTIAMO OROLOGI MARCHE PRESTI- GIOSE, gioielli firmati, brillanti, coralli. Ottime occasioni per Expo ACQUISTI esperienza 15ennale. Benchmark, accordi. Scelta fornitori mercato italiano/estero. Ottimo pc. Inglese/francese parlato/scritto. 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