Premessa Piano Pluriennale Economico e Sociale del Parco Nazionale del Vesuvio Patto dell Area Vesuviana e del Monte Somma
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- Fabrizio Colucci
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2 Premessa Al fine di definire i futuri scenari di sviluppo sostenibile dell area oggetto d intervento il gruppo di lavoro ha svolto una preliminare analisi della pianificazione dei sistemi economico produttivi attualmente insistente nella Zona Rossa al fine di poter disporre di un quadro completo degli interventi già previsti sul territorio, valutarne la compatibilità con le linee strategiche del PSO e con la programmazione relativa ai Fondi Strutturali per il periodo , e definire le politiche e gli interventi di sviluppo delle attività produttive nell ambito del PSO in maniera coerente. Il presente documento riporta quindi un analisi critica della progettazione e pianificazione che nel corso degli ultimi anni ha interessato l area oggetto del Piano e che è tuttora in fase di attuazione. L analisi ha interessato innanzitutto il Piano Pluriennale Economico e Sociale del Parco Nazionale del Vesuvio finalizzato ad individuare misure di politica economica locale, azioni e progetti di sostegno alla trasformazione e alla crescita economica che, compatibilmente con le indicazioni del Piano del Parco, possono contribuire al processo di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali ai fini dello sviluppo economico e sociale delle comunità locali. I Comuni rientranti nel territorio sottoposto ad analisi sono stati destinatari, alla fine degli anni 90, di 3 Patti Territoriali e di un Contratto di Programma: Patto dell Area Vesuviana e del Monte Somma, Patto territoriale dell Agricoltura, Patto territoriale del Miglio d Oro, Contratto d Area Torrese-Stabiese. Attualmente, inoltre, l area è interessata da diversi Progetti Integrati Territoriali (PIT) che hanno individuato strategie, azioni e risorse finanziarie per lo sviluppo locale a valere sui fondi del Programma Operativo Regionale (POR) Il POR Campania ha individuato, quali ambiti prioritari di applicazione dei PIT, le aree di concentrazione dello sviluppo a cui il Programma stesso attribuisce in generale maggiori potenzialità: sistemi naturali (PIT dei Parchi Nazionali e Regionali) dotati di un adeguata massa critica in grado di sostenere processi autonomi di sviluppo, distretti e protodistretti produttivi e turistici, città, giacimenti culturali. Il POR Campania ha individuato altresì, tra gli strumenti per lo sviluppo locale, progetti integrati di filiera/cluster, identificandoli in un insieme di azioni intersettoriali, che si concentrano su un comune obiettivo di sviluppo produttivo integrato, da conseguirsi anche su di un territorio. L area Zona Rossa è interessata dai seguenti PIT: ) Progetto Integrato Territoriale Vesevo; 2) Progetto Integrato Territoriale Portualità turistica; 3) Progetto Integrato territoriale Pompei-Ercolano; 4) Progetto Integrato Territoriale Distretto Industriale di San Giuseppe Vesuviano; 5) Progetto Integrato Territoriale Polo Orafo Campano; 6) Progetto Integrato Filiera Termale. Per ciascun piano analizzato si riportano, in maniera schematica, una serie di informazioni utili alla rapida identificazione dei contenuti e delle finalità con riferimento ai contesti territoriali oggetto del PSO; inoltre, laddove possibile, sono stati inseriti i progetti approvati, i bandi emanati e i risultati delle eventuali graduatorie finora pubblicate. In tal modo, oltre agli strumenti per l identificazione degli obiettivi strategici perseguiti, si forniscono anche le informazioni utili alla valutazione dell efficacia dei piani stessi.
3 Il Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES) per la promozione delle attività compatibili del Parco Nazionale del Vesuvio Il PPES, nel rispetto del dettato della Legge 394/9, è lo strumento di programmazione attraverso il quale la Comunità del Parco persegue la promozione delle iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività residenti all interno del Parco e nei territori adiacenti. Il Piano è stato redatto con la partecipazione delle comunità locali attraverso l attivazione di tavoli di ascolto e confronto, secondo il principio di gestione partecipativa. Finalità: integrare le opzioni di tutela e valorizzazione dell ambiente e del patrimonio storicoculturale del Parco, così come definite nel Piano del Parco, in un disegno coerente e realistico di interventi e politiche di sviluppo volte ad indirizzare e promuovere le dinamiche socio-economiche dell area di interesse. Obiettivi e strategie di sviluppo locale Obiettivi strategici: Miglioramento della dei luoghi e della vita; Recupero dell identità delle comunità locali e partecipazione alle scelte collettive; Valorizzazione delle risorse ambientali, storico-culturali ed umane, con particolare attenzione alla creazione di nuove opportunità occupazionali. Assi strategici di intervento: Tutela e salvaguardia delle risorse ambientali; Tutela e valorizzazione delle emergenze storico-architettoniche e culturali; Tutela e salvaguardia del paesaggio rurale e dei suoli; Sviluppo e razionalizzazione del settore agroalimentare; Sviluppo e salvaguardia del settore artigianale; Sviluppo del settore turistico. Obiettivi strategici specifici per i settori d interesse Sviluppo del settore turistico: a. Incremento e riqualificazione delle strutture dell accoglienza e della ristorazione; b. Diversificazione dell offerta e creazione di pacchetti turistici tematici; c. Incremento e riqualificazione dei servizi complementari pubblici e privati e loro coordinamento; d. Creazione di itinerari naturalistici e storico-culturali con possibilità di reciproca integrazione; e. Certificazione ambientale delle strutture ricettive; f. Formazione del personale; g. Promozione del Parco. Sviluppo e razionalizzazione del settore agroalimentare Sostegno e valorizzazione: a. Azioni di filiera: a.a Organizzazione di forme di cooperazione al fine di consentire una maggiore integrazione economica e produttiva; a.b Predisposizione di strutture leggere di lavorazione e/o di condizionamento, utilizzando gli edifici già presenti nel Parco; a.c Implementazione della filiera breve, consentendo agli agricoltori di confrontarsi direttamente con i consumatori e/o i ristoratori e/o gli agriturismi e quindi trattenere maggiori quote di valore aggiunto. b. Marchi e differenziazione; c. Promozione dell agricoltura bilogica; d. Promozione dell agricoltura compatibile. Sviluppo e razionalizzazione del settore agroalimentare servizi: a. Uno sportello per l agricoltura e lo sviluppo rurale; b. La formazione degli operatori. Tutela e salvaguardia del paesaggio rurale promozione del turismo rurale e dell agriturismo: a. Incentivare la creazione di agriturismo promuovendo il recupero dei casali e delle masserie, nonché incentivando e regolamentando i cambi di destinazione d uso e le forme di cooperazione orizzontale tra le imprese agricole; b. Collegare organicamente le aziende rurali ed agrituristiche alle reti e alle attrezzature per la fruizione del Parco; c. Stimolare lo sviluppo delle attività ricreative compatibili e di servizi complementari da parte delle aziende o di associazioni e imprese. Sviluppo e salvaguardia del settore artigianale: a. Organizzazione di corsi di formazione per le figure tecnico-professionali legate all artigianato tradizionale; b. Coinvolgimento in progetti comuni con le associazioni di categoria per lo studio delle tecniche tradizionali e per l elaborazione di strategie di marketing che definiscano le possibilità di penetrazione del mercato dei prodotti dell artigianato locale; c. Coinvolgimento in progetti specifici (pietra lavica, utensili tradizionali da impiegare nelle tecniche di agricoltura biologica, ecc.); d. Miglioramento della della forza lavoro presente sul territorio e della sua compatibilità con gli obiettivi strategici del Piano. Oltre ad indirizzi e obiettivi strategici generali e specifici, prima riportati per i settori d interesse ai fini della presente analisi, il PPSE riporta in forma di scheda le specifiche ipotesi progettuali delineate. 2
4 2 I Patti territoriali Il Patto Territoriale dell'area Vesuviana e del Monte Somma ha interessato in particolare i Comuni di Cercola, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Sant'Anastasia, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana e Volla. Il Patto ha preso concretamente l'avvio nel mese di luglio del 999, attraverso la sottoscrizione del Protocollo d'intesa. Il principale obiettivo di questo Patto Territoriale, indicato specificamente nel Protocollo d'intesa, è stato quello di favorire lo sviluppo integrato del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse (strutturali, produttive ed umane) esistenti. Nello specifico il Patto prevedeva: la creazione di nuova ricettività turistico-alberghiera; lo sviluppo del settore agricolo ed agroalimentare (che comprende la creazione di offerta agrituristica) anche attraverso la crescita della cooperazione, per tutelare e valorizzare i prodotti tipici locali; il sostegno alle PMI e alle imprese artigiane, favorendo processi di localizzazione di nuove imprese e di ampliamento delle imprese esistenti, compatibilmente con le potenzialità di assorbimento del territorio ed in funzione delle disposizione contenute negli strumenti urbanistici vigenti; la realizzazione di strutture di terziario avanzato, per sostenere le PMI nelle attività di ricerca ed innovazione tecnologica, con particolare attenzione allo sviluppo delle tecnologie "pulite" connesse alle potenzialità derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Il Patto ha previsto un investimento complessivo, da parte delle ottantaquattro aziende ammesse, di 307 miliardi di lire (oltre 50 milioni di euro), a fronte del quale il contributo pubblico richiesto è stato di 50 miliardi di lire ( circa 77 milioni di euro). L intervento ha determinato un incremento occupazionale pari a.47 nuovi posti di lavoro. Il Patto Territoriale Tematico specifico per l'agricoltura (PTTA) è stato presentato dall'assessorato allo Sviluppo Economico della Provincia di Napoli alla fine del mese di marzo del L'area interessata comprendeva i Comuni di Cercola, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pomigliano d'arco, San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Scisciano, Somma Vesuviana, Terzigno e Volla. Il PTTA nacque dai risultati delle analisi sul sistema economicoproduttivo dell'area, che individuava nell'agricoltura un settore che riveste un ruolo di grande rilievo nell'economia dei paesi vesuviani e che interessava principalmente i comparti ortofrutta, vitivinicolo e zootecnico. L'obiettivo perseguito attraverso il Patto è stato quello di definire una azione di sviluppo integrato del settore, sulla base della costituzione di un solido partenariato sociale, attivato mediante il metodo della concertazione. Gli obiettivi specifici riguardavano: la promozione dell'innovazione produttiva e lo sviluppo delle produzioni locali; la valorizzazione delle produzioni tipiche locali attraverso il miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti e dell'efficienza dei processi produttivi; la promozione per l'attivazione di strategie di marketing per la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroindustriali dell'area, specie delle produzioni tipiche, attraverso attività integrate di promozione e commercializzazione delle produzioni DOP, IGP, DOC e IGT; l'incentivazione all'insediamento di nuove imprese agricole e il miglioramento di quelle gestite da agricoltori, anche associati; il miglioramento dell'efficienza delle aziende agricole mediante il rafforzamento e la riorganizzazione delle loro strutture e la promozione di attività e servizi complementari; la riqualificazione delle vecchie residenze rurali (masserie) ai fini di una utilizzazione ricettiva extra-alberghiera (agriturismi); lo sviluppo del tessuto sociale delle zone rurali, assicurando un equo tenore di vita per gli agricoltori e incrementando l'occupazione. Lo stanziamento disposto dal Governo per il finanziamento di questo Patto è ammontato a circa 20 miliardi di lire (attuali di euro), mentre la relativa superficie agricola utilizzata (SAU) è di ettari. Degli iniziali Comuni coinvolti, 7 sono stati effettivamente interessati dalle attività del Patto, visto che il Comune di Volla, insieme a quelli di Pomigliano d'arco, Ottaviano e di Massa di Somma, ne sono usciti, non rilevando un interesse particolare degli operatori del proprio territorio per questa misura. In seguito all istruttoria effettuata dagli istituti affidatari, delle 34 domande presentate risultarono ammissibili soltanto le proposte di 2 aziende. Il Patto Territoriale del Miglio D oro fu sottoscritto nel 997 ed ha interessato i Comuni di San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco. Il Patto si poneva come obiettivi strategici: la riqualificazione delle attività esistenti (culturali, amministrative, ricreative, produttive e del terziario); la creazione di nuove imprese coerentemente con le vocazioni turistiche dell area; la formazione di nuove professionalità per lo sviluppo di nuova imprenditorialità. A fronte delle 6 iniziative imprenditoriali presentate, soltanto 3 sono state finanziate dal CIPE, per un totale di lire (circa euro) con un incremento occupazionale di circa 66 addetti. Il Contratto d Area Torrese-Stabiese fu stipulato nel 993 per favorire la reindustrializzazione dell area stessa. Tornese Stabiese, riconosciuta come zona ad elevata crisi occupazionale, ai sensi dell art. ter della legge n. 236/93. L obiettivo era di «promuovere iniziative per il rilancio industriale ed occupazionale dell area Torrese-Stabiese (area compresa nei comuni di Castellamare di Stabia e Torre Annunziata). Nel 994 è stata costituita la Società Tess Spa che non ha fini di lucro e che ha iniziato la propria attività realizzando interventi in materia di: acquisizione, riqualificazione e rifunzionalizzazione di aree dismesse. Le iniziative inserite nel Contratto d'area Torrese-Stabiese e comprese nel Primo Protocollo aggiuntivo, prevedevano la realizzazione di attività rivolte alla riqualificazione turistica e industriale dell'area. Tutte le iniziative inserite nel contratto d'area e nel primo protocollo aggiuntivo prevedevano circa 400 posti di lavoro, ed investimenti per 20 milioni di euro. Attualmente, a circa 0 anni dalla costituzione della società, la Tess ha assunto il ruolo di Agenzia locale di sviluppo. 3
5 3 La Progettazione Integrata nei Comuni della Zona Rossa Il Progetto Integrato Territoriale Vesevo Il PIT Vesevo è tra i più importanti progetti previsti all interno del POR Campania Il progetto interessa i 3 Comuni del Parco Nazionale del Vesuvio (Cercola, Boscoreale Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Trecase, Torre del Greco). Il progetto è stato approvato con delibera di Giunta Regionale n 709 del 20/02/2003 e si pone come obiettivi strategici: Conservazione, tutela ed incremento del patrimonio naturale; Riqualificazione delle parti degradate del territorio del Parco e riduzione dei rischi connessi agli eventi del vulcanismo e della sismicità; Recupero e valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale dei Comuni del Parco e delle aree contigue; Valorizzazione turistica, agricola, artigianale e promozione di attività produttive e di servizi ecocompatibili nell area del Parco e nelle aree contigue. Il Nucleo di Valutazione ha approvato la fattibilità dei progetti presentati che, in particolare, riguardano: - azioni di recupero e valorizzazione dei "sentieri" del Parco; - azioni di riqualificazione delle principali vie di accesso e dei centri storici dell'area; - azioni di rimozione del degrado dell'area del cratere per una sua migliore fruizione turistica; - azioni di salvaguardia delle reti ecologiche; - azioni di formazione e di comunicazione; - azioni di sostegno alle attività produttive. Progetto Integrato Territoriale Pompei-Ercolano Il Progetto interessa i Comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Portici, S.Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Torre del Greco, Pompei, Trecase. Il progetto è stato approvato con delibera n.747 del 9/05/2003. L obiettivo del PIT è lo sviluppo socio-economico sostenibile dell area vesuviano-costiera attraverso la valorizzazione integrata del patrimonio archeologico e culturale, al fine di migliorare e diversificare l offerta turistica del territorio incrementando la durata della permanenza media ed intercettando un turismo più motivato. Il Nucleo di Valutazione ha espresso parere favorevole approvando la fattibilità dei progetti presentati che in particolare riguardano: Interventi di restauro del patrimonio culturale ed archeologico finalizzati all ampliamento dell offerta al pubblico, allo sviluppo dei servizi per i visitatori, alla riorganizzazione degli accessi; Interventi di recupero e riqualificazione, in stretta connessione con il "Parco Archeologico Vesuviano", di centri storici, ville vesuviane ed emergenze monumentali, masserie agricole; ciò al fine di puntare su un sistema integrato di risorse culturali per migliorare l immagine, l'accoglienza turistica, la ricettività e l offerta integrata di servizi su tutto il territorio; Interventi di animazione e sensibilizzazione sul patrimonio archeologico e culturale del territorio; Interventi di formazione ed aggiornamento professionale di operatori del settore culturale; a sostegno delle iniziative imprenditoriali il PIT Pompei-Ercolano ha destinato risorse finanziarie per interventi di formazione di operatori del settore culturale e interventi di formazione finalizzati a favorire la creazione di nuove imprese nonché sensibilizzare sul problema dell emersione; Interventi a sostegno di imprese di servizi culturali, di piccola ricettività turistica e di artigianato tradizionale. Progetto Integrato Territoriale Portualità turistica Il Progetto Integrato Territoriale Portualità turistica interessa un ampio territorio della Regione Campania comprendendo circa 60 Comuni delle Province di Napoli, Salerno e Caserta tra cui i Comuni di Torre del Greco, Torre Annunziata, Portici ed Ercolano interessati dal PSO. Il progetto è stato approvato con delibera di Giunta Regionale n.385 del 24/2/2003 e successivamente sottoposta ad integrazione con delibera di Giunta n. 762 del 24/09/2004. Il progetto si pone l obiettivo di riqualificare il sistema dei porti campani con interventi di miglioramento ed adeguamento delle strutture e dei servizi portuali, il potenziamento e la crescita di efficienza dei collegamenti costieri marittimi e la creazione di nuovi posti barca per il diportismo nautico, in un disegno complessivo di razionalizzazione del sistema degli ormeggi. Il Nucleo di Valutazione ha espresso parere favorevole approvando la fattibilità dei progetti presentati, che in particolare riguardano: Interventi di miglioramento delle caratteristiche di stabilità e di messa in sicurezza del territorio; Interventi di difesa delle coste e ripascimento degli arenili; Interventi di adeguamento funzionale di infrastrutture dei servizi e delle attrezzature complementari dei porti turistici; Interventi di adeguamento della portualità regionale in funzione del trasporto passeggeri via mare. Progetto Integrato Territoriale Filiera Termale Il PIT riguarda 8 Comuni della Regione Campania tra cui i Comuni di Torre Annunziata e Castellamare di Stabia che rientrano nell area zona rossa rischio Vesuvio. Il progetto è stato approvato con delibera di Giunta Regionale n. 698 del 4/05/2004. Il progetto si pone l obiettivo di riqualificazione del patrimonio termale della Campania, insieme alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali dei territori che le ospitano, sia costieri che interni ed il rilancio del turismo. Il PIT è finalizzato al miglioramento ed ampliamento delle stazioni termali esistenti, nonché al monitoraggio e alla captazione di nuove sorgenti termali, al fine di incrementare quantitativamente e qualitativamente la varietà dell offerta. Inoltre, nella prospettiva di sviluppo della filiera legata allo sfruttamento delle acque termali, il PIT sostiene tutte le attività legate all indotto turistico del termalismo, quali la ricettività alberghiera, anche diffusa, e le attività turistico-ricreative derivanti da una differenziazione dell offerta termale. Il Nucleo di Valutazione ha espresso parere favorevole approvando la fattibilità dei progetti presentati che in particolare riguardano: Interventi di adeguamento funzionale di infrastrutture dei servizi e delle attrezzature complementari allo sviluppo di sistemi turistici; Interventi di promozione e marketing turistico; Interventi di sostegno alle imprese della filiera termale per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell'affidabilità della distribuzione di energia elettrica a servizio delle imprese; Interventi di sostegno alle imprese della filiera termale per l internazionalizzazione; Interventi di sostegno alle imprese della filiera termale per l ampliamento, l ammodernamento e la creazione di impresa. Progetto Integrato Territoriale Distretto tessile Il PIT Distretto industriale di San Giuseppe Vesuviano interessa 8 Comuni tra cui i Comuni di San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e Terzigno che rientrano nell ambito dell area a rischio zona rossa. Il PIT prevede il rafforzamento delle capacità competitive del sistema territoriale delle imprese nell area di San Giuseppe Vesuviano, tessuto produttivo fortemente specializzato nel settore tessile abbigliamento. Il PIT è stato approvato dal Nucleo di Valutazione con deliberazione n. 254 del 6/08/
6 Il PIT persegue i seguenti obiettivi specifici: consentire al sistema imprenditoriale locale, agli enti locali ed al sistema della formazione professionale di adattarsi alle trasformazioni tecnologiche; di garantire a lavoratori e persone non occupate un miglioramento dell occupabilità attraverso una formazione continua che permetta l acquisizione di nuove competenze. Il Nucleo di Valutazione ha espresso parere favorevole approvando la fattibilità dei progetti presentati che in particolare riguardano: Interventi di adeguamento funzionale e potenziamento della dotazione infrastrutturale dei sistemi locali di sviluppo; Interventi di sviluppo della internazionalizzazione delle imprese del distretto, Interventi di sostegno alle imprese del distretto per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e al miglioramento dell'affidabilità della distribuzione di energia elettrica a servizio delle imprese; Interventi di sostegno alle imprese del distretto ed ai consorzi di imprese per il rafforzamento ed integrazione della filiera produttiva sui servizi e sul processo manifatturiero. A sostegno delle imprese del distretto il PIT ha inoltre approvato e finanziato i seguenti interventi: - la infrastrutturazione telematica del distretto; - la creazione di un Centro servizi integrati per le imprese da ubicare nel Comune di San Giuseppe Vesuviano; - la formazione di quadri e tecnici di media ed alta professionalità; - la formazione specializzata per gli addetti del settore; - la creazione di un Centro Assistenza all emersione. Progetto Integrato Polo Orafo Campano Dal Documento di Orientamento Strategico del Progetto Integrato POLO ORAFO CAMPANO elaborato dal Tavolo di concertazione istituito con DPGR n. 76 del 28/0/02. Il progetto, approvato con Delibera di Giunta Regionale n 788 del 30/09/2004, interessa i Comuni di Napoli, Marcianise, Torre del Greco. Finalità: sviluppo valorizzaziuone e promozione del comparto orafo campano, mediante azioni integrate di supporto mirate alla creazione di aree attrezzate per l insediamento comune delle imprese orafe, alla realizzazione di iniziative congiunte nei settori della formazione della ricerca tecnologica, dell internazionalizzazione, dell accesso al credito ed ai servizi finanziari, sviluppando soluzioni organizzative e tecnologiche innovative legate alla valorizzazione dei prodotti e dei servizi offerti anche con la creazione di piattaforme e investimenti nella net-economy. Obiettivi e strategie di sviluppo locale Potenziamento delle infrastrutture a supporto delle imprese del settore orafo nei 3 Sistemi Locali di Sviluppo; Sviluppo, sostegno e promozione del tessuto imprenditoriale orafo attraverso azioni integrate di filiera; Valorizzazione delle risorse umane e lotta all emersione. Il Sistema Locale di Sviluppo di Torre del Greco obiettivi specifici e interventi previsti Potenziamento delle infrastrutture delle aree di insediamento produttivo dei 3 Sistemi Locali di Sviluppo o Miglioramento dell assetto viario a sostegno dell area di insediamento produttivo. Promozione del tessuto imprenditoriale mediante regimi di aiuto mirati al sostegno di contratti di programma/investimento, al finanziamento di servizi reali ed al rafforzamento all accesso di servizi finanziari adeguati, inclusi strumenti di garanzia, all approvvigionamento da fonti di energia rinnovabili; Incentivazione di processi di ricerca ed innovazione tecnologica, promuovendo l adesione a sistemi di certificazione di, ambientale ed etica o Attivazione di un regime di aiuto integrato per la realizzazione delle seguenti azioni: - Servizi per l innovazione aziendale; - Servizi per la certificazione di ; - Servizi per la certificazione ambientale; - Servizi per la certificazione etica; - Servizi per la promozione, l internazionalizzazione, la penetrazione organizzata su nuovi mercati; - Servizi per l ottimizzazione dei costi di approvvigionamento energetico ed il ricorso a fonti di energia rinnovabili; - Servizi per migliorare strutturalmente l organizzazione aziendale nell ambito di programmi di emersione. Valorizzazione delle risorse umane mediante azioni integrate di qualificazione o riqualificazione delle figure professionali strategiche per il settore, e sostegno a processi di emersione o Le azioni saranno rivolte a inoccupati e occupati con interventi di formazione continua. Miglioramento della capacità di penetrazione commerciale sui mercati nazionali ed esteri, sostenendo la creazione di un marchio Polo Orafo Campano e la relativa promozione attraverso l implementazione di azioni di internazionalizzazione di filiera o Implementazione del programma promozionale a regia regionale; o Realizzazione di studi di fattibilità per la creazione del marchio Polo Orafo Campano. La Giunta Regionale della Regione Campania con Deliberazione n. 653 del novembre 2005 ha deliberato la rimodulazione delle risorse e dei beneficiari finali definiti dalla DGR n. 49 del 5 aprile 2005 per il progetto OroCampania S5 accogliendo la richiesta del Tavolo di Concertazione del PI Polo Orafo Campano. Ne risulta la seguente articolazione della scheda progetto Oro Campania S5 e delle relative risorse della misura 6.5. a) creazione del portale OROCAMPANIA ; b) realizzazione di progetti di marketing internazionale; c) sostegno alla partecipazione del Polo Orafo Campano a fiere internazionali di settore Progetti Missione /Progetti Paese -ProgettoMissione JapanWeek. 4 Azioni di sostegno alle imprese - Stato di attuazione dei Pit ed analisi dei bandi di finanziamento a valere sulle misure del Por L analisi dei PIT e dei diversi bandi emanati a valere sulle misure del POR Campania ha evidenziato che le politiche di sostegno alle attività produttive dei Comuni della Zona Rossa sono state finalizzate a: valorizzazione turistica, agricola, artigianale e la promozione di attività produttive e di servizi ecocompatibili dell area del parco Vesuvio e delle aree contigue (Bandi emanati dall Ente Parco Vesuvio con risorse finanziarie destinate al Pit Vesevo misura.0 ); valorizzazione delle imprese della filiera dei beni culturali (Bando emanato dalla Regione Campania con risorse finanziarie destinate al Pit Pompei-Ercolano Mis 2.2 Por Campania ); valorizzazione delle imprese del settore turistico e della filiera termale ed incentivazione per la innovazione tecnologica e l adesione ai sistemi di e di gestione ambientale (bandi emanati dalla Regione Campania con risorse destinate ai Pit a vocazione turistica misura 4.5 Azione a e Azione B del Por Campania); riqualificazione e valorizzazione delle imprese dei distretti industriali polo orafo e distretto tessile di San Giuseppe Vesuviano (bandi emanati dalla Regione Campania con risorse destinate al Polo Orafo Campano ed al Distretto tessile di San Giuseppe Vesuviano- mis 4.2 Por Campania); incentivazione delle imprese per promuovere lo sviluppo delle fonti alternative relative all energia Solare e Termica (Bandi pubblicati dalla Regione Campania mis.2 Por Campania). Di seguito si riporta l analisi dettagliata dei bandi e di relativi esiti. 5
7 a) Mis.0 Por Campania Pit Vesevo - valorizzazione turistica, agricola, artigianale e la promozione di attività produttive e di servizi ecocompatibili dell area del parco Vesuvio e delle aree contigue Nel luglio del 2005 sono stati emanati dall Ente Parco del Vesuvio 3 bandi a valere sulla misura.0 con risorse finanziarie stanziate nell ambito del Pit Vesevo. Il primo bando ha previsto un regime di aiuto per il potenziamento del sistema dei servizi turistici ed ambientali, quali servizi di accoglienza, assistenza, accompagnamento; servizi connessi alla gestione del patrimonio naturalistico e storico-culturale, servizi per la comunicazione e l informazione; servizi finalizzati ad introdurre tecniche innovative nei processi produttivi e nel sistema di gestione del patrimonio turistico, ambientale, naturale e dei beni culturali, ivi compresi servizi di ingegneria naturalistica e per il risparmio energetico. Il secondo bando ha previsto il sostegno alle imprese operanti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio e delle aree contigue, con priorità per quelle ricadenti nei territori dei comuni appartenenti all area Parco, finalizzato al potenziamento del sistema produttivo nel campo dell'artigianato tipico tradizionale, dei prodotti tipici e delle attività di piccolo commercio collegate". L obiettivo è recuperare tutti i prodotti, le tecniche e le tradizioni produttive del territorio che devono contribuire alla rivitalizzazione dell ambiente e della cultura vesuviana, prodotti e sapori che identificano il territorio locale. Il terzo bando ha previsto l attivazione di un regime di aiuti ad aziende operanti nel settore dell ospitalità, del turismo e della piccola ristorazione. Il terzo intervento mira a offrire forme di cofinanziamento a iniziative a cura di operatori privati finalizzate a potenziare, riqualificare e ampliare l offerta ricettiva e ristorativa del territorio del Parco Nazionale del Vesuvio e delle aree contigue (con priorità per quelle ricadenti nei territori dei comuni appartenenti all area Parco), con strutture di piccola ricettività turistica (max 60 posti letto), ivi comprese le attività di intrattenimento e ludiche connesse, e strutture della piccola ristorazione. I bandi scadevano nel mese di settembre del Per le attività di tipo artigianale il bando individuava i seguenti criteri di priorità: - contenuti di innovazione del progetto; - contestuale recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico ed ambientale; - miglioramento della sostenibilità ambientale; - impatto occupazionale; - rilevanza della componente giovanile; - rilevanza della componente femminile; - partecipazione finanziaria del soggetto proponente. Per le attività di tipo turistico-ricettive, della ristorazione e per i servizi turistici e per i servizi connessi alla gestione del patrimonio ambientale, il bando individuava i seguenti criteri di priorità: - recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico; - adeguatezza della tipologia ricettiva e/o del servizio in relazione all area territoriale interessata; - caratteristiche qualitative della nuova struttura di offerta; - contenuti di innovazione del progetto; - compatibilità ambientale; - impatto occupazionale; - rilevanza della componente giovanile; - rilevanza della componente femminile; - priorità al non profit; - partecipazione finanziaria del soggetto proponente; - rilevanza del progetto ai fini della riduzione degli impatti delle attività turistiche, anche mediante l utilizzo di sistemi di gestione innovativi. Ad oggi non risultano pubblicate le graduatorie dei bandi. b) Mis 2.2 Por Campania Pit Pompei-Ercolano - valorizzazione delle imprese della filiera dei beni culturali Nel mese di luglio 2005 è stato emanato dalla Regione Campania un bando a valere sulla misura 2.2 Asse Risorse culturali per il sostegno finanziario di piccole imprese, in forma singola o associata,nell ambito del Pit Pompei-Ercolano Il bando ha previsto il sostegno delle imprese operanti nei settori: - dell artigianato tradizionale e restauro (legno, mobilio, vimini, ferro battuto, pietra, ceramica, strumenti musicali, etc.) finanziando l acquisto, restauro, riqualificazione di immobili; acquisto di attrezzature, macchinari; consulenze, investimenti immateriali, ecc.; - del commercio (relativamente ad attività strettamente connesse alla fruizione dell offerta culturale, al fine di migliorare e qualificare l offerta turistica) finanziando l acquisto, restauro di immobili da adibire ad attività turistiche; attrezzature, impianti, arredi, servizi, investimenti immateriali; - dei servizi turistici e di ristoro (servizi di accoglienza, assistenza, accompagnamento; servizi connessi alla gestione del patrimonio storico-culturale, servizi per la comunicazione e l informazione, servizi di ristoro, etc.) finanziando l acquisto, il restauro di immobili da adibire ad attività turistiche; attrezzature, impianti, arredi, servizi, investimenti immateriali; - la piccola ricettività turistica (max 60 posti letto) finanziando l acquisto di attrezzature, consulenze, arredi, servizi, investimenti immateriali ed opere murarie. Il bando prevedeva 3 scadenze e l attribuzione di punteggio sulla base dei seguenti criteri di valutazione: - partecipazione delle donne all impresa; - coerenza con l idea forza del Pit; - nuova occupazione; - adesione a sistemi di gestione ambientale Emas o Iso Ai bandi hanno complessivamente partecipato 44 imprese di cui soltanto 9 (43%) valutate positivamente nella fase di istruttoria, 7 imprese sono state finanziate e 2 imprese ammesse ma non finanziate in quanto non raggiungevano il punteggio minimo richiesto dal bando. Delle imprese finanziate 8 operano nel settore Artigianato, Commercio e Servizi Turistici, e 9 nel settore della piccola ricettività turistica. Molte delle imprese partecipanti al bando sono state escluse nella prima valutazione dei requisiti formali per la mancata consegna della documentazione richiesta da bando ed in alcuni casi di piccola ricettività turistica in quanto prevedevano l ampliamento della volumetria esistente che il bando escludeva. c) Mis 4.5 Por Campania valorizzazione delle imprese del settore turistico e della filiera termale. A sostegno delle imprese operanti nel settore turistico sono stati emanati nel corso degli anni ben 3 bandi a valere sulla misura 4.5 del POR Il primo bando pubblicato sul Burc del 9/3/2004, misura 4.5 azione b, ha destinato risorse finanziarie a sostegno delle imprese del settore turistico per l acquisto di servizi reali (riorganizzazione aziendale, innovazione aziendale, certificazione di, certificazione ambientale, servizi per la promozione e per le politiche di marchio). Il bando prevedeva l attribuzione di punteggio sulla base dei seguenti indicatori: - nuova occupazione, nuova occupazione giovanile e femminile; - adesione a sistemi di gestione ambientale Emas o Iso 4000 (Punteggio massimo) ; - gestionale ed innovazione del progetto; 6
8 Al bando hanno partecipato 44 imprese di cui 4 (3%) con localizzazione nei Comuni Zona Rossa Il secondo bando è stato pubblicato nel mese di aprile del 2005 che ha destinato risorse finanziarie a favore delle piccole e medie imprese operanti nel settore turistico e nei territori del Pit a vocazione turistica. Gli interventi previsti dal bando sono finalizzati a favorire la diversificazione, il potenziamento e la qualificazione/riqualificazione dell offerta turistica regionale, nonché l aumento degli attuali livelli occupazionali. Il bando è scaduto nel mese di luglio del 2005 Il bando prevedeva l attribuzione di punteggio sulla base dei seguenti indicatori: - partecipazione di donne e giovani all impresa; - nuova occupazione, nuova occupazione giovanile e femminile; - adesione a sistemi di gestione ambientale Emas o Iso 4000; - gestionale ed innovazione del progetto; - interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico. Nel mese di aprile sono state pubblicate le graduatorie relative alle imprese finanziate ed escluse. Al bando per la Filiera Termale hanno partecipato 62 imprese di cui 2 (%) con sede nel comune di Torre Annunziata (zona rossa).delle 62 imprese partecipanti sono state finanziate solo 46 imprese di cui le 2 imprese di Torre Annunziata. Recentemente nel mese di maggio sul Burc n 24 del 29/5/ 2006 è stato emanato un 3 bando a valere sulla Misura 4.5- Azione a del POR per le Pmi del settore turistico con sede nei territori a vocazione turistica (Pit Filiera Termale, Pit Pompei Ercolano, Pit Portualità turistica) Il bando nello specifico incentiva nuove iniziative, ampliamenti, riammodernamenti, trasferimenti e riconversioni, destinando maggiori risorse alle imprese del settore alberghiero ed extralberghiero (75%) e minori risorse alle imprese di servizi complementari (20%) ed alle agenzie di viaggio (5%). Il bando prevede l attribuzione di punteggio in ordine decrescente sulla base dei seguenti indicatori: - adesione a sistemi di gestione ambientale Emas o Iso 4000; - gestionale ed innovazione del progetto; - nuova occupazione giovanile; - nuova occupazione femminile; - interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico. Il bando scade nel prossimo mese di luglio d) Mis.2 Por Campania incentivazione delle imprese per promuovere lo sviluppo delle fonti alternative relative all energia Solare e Termica La Regione Campania ha emanato 2 bandi a valere sulla misura.2 del Por Campania per promuovere lo sviluppo delle fonti alternative relative all energia Solare e Termica. Il Primo bando misura.2 azione a) è stato pubblicato nell anno 200 ed il secondo bando è stato emanato nel mese di dicembre Il primo bando prevedeva contributi destinati alle imprese operati nei territori dei Progetti Integrati per la realizzazione e/o l ampliamento di impianti per la produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica. Ilbando individuava i seguenti criteridipriorità: - miglioramento della sostenibilità ambientale (priorità principale, con particolare riguardo alla considerazione delle conseguenze ambientali connesse alla realizzazione degli impianti, anche in relazione alle caratteristiche dei territori in cui ricadono); - utilizzo di tecnologie innovative; - caratteristiche di integrazione del progetto; - impatto occupazionale a regime; - partecipazione finanziaria del soggetto proponente. Al bando hanno partecipato 35 imprese di cui 2 (%) localizzate nell area dei Comuni Zona Rossa. Il 2 bando mis.2 azione c) ha previsto la concessione di contributi per la realizzazione di interventi di installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda per uso sanitario e/o riscaldamento ambienti, alle imprese operanti in diversi settori tra cui le imprese della filiera termale. Nel dettaglio sono stati ammessi al contributo pubblico esclusivamente le iniziative d installazione di impianti solari termici conformi alla specifica tecnica di fornitura predisposta dall ENEA relativa agli aspetti impiantistici e alle prestazioni di funzionamento attese. Il bando fissava la scadenza al mese di febbraio 2005, poi è stato successivamente prorogato il bando individuava i seguenti criteri di priorità: - utilizzo di tecnologie innovative; - conseguimento di maggior efficienza energetica rispetto all investimento; - progetti che presentino forme di integrazione tra più tipologie di interventi e che si riferiscano ad aree produttive, turistiche, distretti industriali piuttosto che a singole imprese. Ad oggi non è stata ancora pubblicata la graduatoria delle imprese finanziate. Mis 4.2 Por Campania riqualificazione e valorizzazione delle pmi operanti nei settori produttivi e dei servizi e delle imprese dei distretti industriali polo orafo e distretto tessile di San Giuseppe Vesuviano (bandi emanati dalla Regione Campania con risorse destinate alle pmi operanti in tutta la Regione Campania e bandi destinati alle imprese del Polo Orafo Campano e del Distretto tessile di San Giuseppe Vesuviano. A valere sulla misura 4.2 del Por Campania sono stati emanati più bandi. Il primo bando pubblicato sul Burc n del 7/0/2002 prevedeva la erogazione di contributi per le Pmi operanti nei settori produttivi e dei servizi per la acquisizione di servizi reali, per il miglioramento della sostenibilità ambientale (certificazione ISO 4000 ed EMAS), per l internazionalizzazione e per la riorganizzazione aziendale nell ambito di programmi di emersione. Al bando hanno partecipato 374 imprese di cui 3 con sede nei comuni zona rossa (3%).Su 374 imprese 337 finanziate e di queste 3 finanziate. Nel mese di febbraio 2005 sul Burc n è stato pubblicato il bando relativo al nuovo regime di agevolazione a favore delle Pmi che nello specifico ha previsto contributi alle pmi operati nei settori della produzione e dei servizi in tutto il territorio regionale per la creazione di nuova imprenditoria, per l ampliamento, riconversioni, ammodernamenti e trasferimenti. Il bando tra i criteri di priorità nella valutazione indicava in ordine crescente l incremento del livello occupazionale; la creazione di imprese; la delocalizzazione; l innalzamento del livello qualitativo con le certificazioni. Nel mese di febbraio 2006 è stata pubblicata la graduatoria di tutte le iniziative imprenditoriali. Al bando complessivamente hanno partecipato presentando istanza di finanziamento 642 imprese di cui 2 finanziate e di queste 4 con sede nell area Comuni Zona Rossa. e di queste sono state agevolate soltanto 2. Nel mese di settembre del 2005 è stato approvato e pubblicato il Bando per il Nuovo regime di aiuto a sostegno diretto delle Pmi e dei consorzi del distretto tessile di San Giuseppe Vesuviano e del Polo orafo campano a valere sulla misura 4.2 del Por Campania. Il bando per il sostegno diretto alle imprese del distretto tessile ha destinato risorse finanziarie alle sole imprese manifatturiere con sede nel Distretto, escludendo le attività di trasformazione e commercializzazione ed esportazione. 7
9 Il bando sostiene il finanziamento di creazione di nuova impresa, ampliamento, ammodernamento, riattivazione ed il trasferimento di attività produttive. Il bando prevede l attribuzione di punteggio sulla base dei seguenti indicatori: - Impatto occupazionale ; - Livello di internazionalizzazione; - Adesione a sistemi di gestione ambientale Emas o Iso 400; - Livello qualitativo (acquisizione di marchi, brevetti e certificazioni di ); - % di fatturato sviluppato con l estero. Maggiore punteggio viene attribuito nel bando ai trasferimenti di impresa, alla creazione di nuova impresa ed alle imprese del settore tessile abbigliamento. Nello stesso mese di settembre è stato pubblicato l avviso pubblico per il sostegno dei consorzi e delle società consortili operanti nel settore manifatturiero e dell artigianato del distretto da attuarsi attraverso la procedura del contratto di investimento. Beneficiari finali dell intervento sono le PMI con sede nel distretto che svolgono come attività principale l attività manifatturiera di confezione di vestiario esterno. Il bando prevede nello specifico il finanziamento di interventi di realizzazione di una nuova unità locale ed il trasferimento di un impianto produttivo esistente imposto da ordinanze e/o decisioni emanate dalle Amministrazioni Pubbliche. Ad oggi non si dispone ancora di graduatoria delle iniziative presentate. Il bando attuativo della scheda progetto P002 del Progetto Integrato Polo Orafo Campano Nuovo regime d agevolazione a favore delle PMI prevede un regime di aiuto a sostegno degli investimenti immateriali per l acquisizione di servizi reali in un ottica promozionale della responsabilità sociale d impresa e dell ecocompatibilità dei cicli produttivi e delle produzioni, favorendo lo sviluppo sostenibile. Beneficiari degli aiuti sono le piccole e medie imprese o i consorzi di PMI operanti nei Sistemi Locali di Sviluppo di Napoli, Marcianise e Torre del Greco nel settore delle attività Manifatturiere di cui ai codici 24.7 Produzione metalli preziosi e semilavorati e Fabbricazione oggetti di gioielleria della classificazione delle attività economiche ISTAT 99 e quelle dei Servizi. Il bando finanzia iniziative aventi ad oggetto il ricorso a servizi di consulenza per: la gestione aziendale; l innovazione aziendale; la certificazione del sistema aziendale di ; la certificazione ambientale, l etichettatura ecologica del prodotto, la certificazione etica; la promozione, l internazionalizzazione, la ricerca di partner e la penetrazione organizzata su nuovi mercati; l ottimizzazione dei costi di approvvigionamento energetico alla luce della liberalizzazione dei mercati; miglioramenti strutturali nell ambito dei programmi di emersione; la promozione di subfornitura. La posizione in graduatoria sarà determinata dal punteggio attribuito secondo i seguenti indicatori: Indicatore Requisito Punteggio Compatibilità ambientale Certificazione ambientale EMAS II e ISO 400 Livello qualitativo Acquisizione di marchio aziendale,5 Acquisizione di brevetti,5 Cerificazione etica S.A Livello di internazionalizzazione (E) % del fatturato sviluppata con l estero 0,5%< E<4,00% 4,0%< E< 8,00% da 8,0% 0,5.00,5 Nella Tabella 2 si fornisce il dettaglio per Comune e settore di attività delle iniziative finanziate dai Bandi e delle iniziative ammesse ma non finanziate. Ad oggi non si dispone ancora di graduatoria delle iniziative presentate. Nella Tabella si fornisce il dettaglio per Comune e PIT di interesse. 8
10 Tabella - Quadro di sintesi dei Comuni dell area zona rossa interessati dai Progetti Integrati Territoriali Comune Pit Vesevo Pit Pompei- Ercolano Pit Polo Orafo Campano Pit Portualità turistica Ercolano x x x Pompei x x Portici x x x San Giorgio a Cremano x x Boscoreale x x Boscotrecase x x Pit Distretto tessile San Giuseppe Vesuviano Torre Annunziata x x x x Torre del Greco x x x x Cercola x Massa Di Somma x San Sebastiano al x Vesuvio San Giuseppe Vesuviano x X Trecase x X Ottaviano X Pollena Trocchia Sant Anastasia x Terzigno x X Somma Vesuviana x d Pit Filera Termale 9
11 Tabella 2 - Numero di aziende partecipanti ai bandi finanziate e non finanziate per PIT, Misura di finnziamento, Comune e settore di attività Comune Settore Pit Misura di finanziamento Nr imprese Nr imprese ammesse ma finanziate non finanziate Boscoreale Attività di piccola ricettività turistica Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Attività di montaggio di apparecchiature elettriche, costruzione di minuterie metalliche Attività di lavorazione e trasformazione, mediante tecniche di stampaggio diverse, di polimeri e materie plastiche Attività di montaggio di apparecchiature elettriche,costruzione di minuterie metalliche e lo stampaggio di materiale plastico Mis 4.2 az d) Mis 4.2 az d) Mis 4.2 az d) Boscotrecase Piccola ricettività turistica Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano San Giorgio a Cremano Ercolano Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Attività di Pizzeria Attività di Agenzia di Viaggio Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Attività di Piccola ricettività turistica Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano 4 Attività di Pizzeria Rosticceria Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Attività di formazione speciale Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PM Attività di Agenzia di Viaggio Mis 4.5 az b Regime d aiuto per le Pmi del settore turistico per la certificazione ambientale Attività di Litotipografia Mis.2 Azione a Sostegno in regime de minimis alle PMI per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica Pompei Attività di Ristorazione Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano 2 Piccola ricettività turistica Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano 5 Servizi di informatica Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI Fabbricazione di imballaggi in legno Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI Fabbricazione di fili e cavi isolati Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI
12 Comune Settore Pit Misura di finanziamento Nr imprese finanziate Torre del Greco Lavorazione di coralli, cammei e pietre dure Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Nr imprese ammesse ma non finanziate Torre Annunziata Organizzazione di spettacoli musicali ed eventi Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano Attività di Agenzia di viaggio Mis 4.5 az b Regime d aiuto per le Pmi del settore turistico per la certificazione ambientale domanda pervenuta Lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI Commercio di minerali metalliferi e ferrosi Mis 2.2 Pit Pompei Ercolano San Giuseppe Vesuviano Attività alberghiere extraalberghiere e servizi complementari Mis 4.5 Pit Filiera Termale 2 2 Attività di panificazione Mis 4.2 az d) Fabbricazione di altri articoli in plastica Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI Attività di produzione di filtri d aria Mis 4.2 Nuovo Regime di agevolazione Regione Campania a favore delle PMI Costruzione di materiale rotabile ferroviario Fabbricazione di altri articoli metallici e minuteria metallica Attività di Confezionamento di articoli tessili esclusi il vestiario Attività di confezionamento di biancheria da letto,da tavola e per arredamento Attività di fabbricazione di feltri battuti Attività di fabbricazione di prodotti di pasticceria Lavorazione e commercio di prodotti dolciari Mis 4.2 az d) Attività di commercio al dettaglio ed all ingrosso di tessuti Mis 4.2 az d) Fabbricazione di tessuti (feltri battuti) Agenzia di viaggio Mis 4.5 az b Regime d aiuto per le Pmi del settore turistico per la certificazione ambientale 3 domande pervenute Attività di carpenteria metallica Mis.2 Azione a Sostegno in regime de minimis alle PMI per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica 2
13 Comune Settore Pit Misura di finanziamento Nr imprese finanziate SOMMA VESUVIANA Attività di installazione,manutenzione,riparazione di ascensori,montacarichi ed elettrici limitatamente alla messa in funzione di ascensori e Mis 4.2 az d) Nr imprese ammesse ma non finanziate Attività di lavorazione metalli e leghe leggere Mis 4.2 az d) Attività di movimento terra, verde pubblico lavori edili, stradali e segnaletica stradale, acquedotti, fognature difesa e sistemazione idraulica Attività di costruzione, demolizione di immobili industriali civili e di strade; riporti di terra e scavi di materiali; Attività di costruzione civili abitazioni; installazione e manutenzione impianti elettrici, elettronici, riscaldamento e climatizzazione, idrosanitari, gas Attività di commercio all ingrosso di prodotti della pesca freschi Mis 4.2 az d) Mis 4.2 az d) Mis 4.2 az d) Attività di confezionamento di generi non alimentari Attività di Confezionamento di generi alimentari Attività di studi di promozione pubblicitaria San Sebastiano al Vesuvio Attività di Costruzione di arredamenti per poltrone, aerei e treni Mis 4.2 az d) Pollena Trocchia Sant Anastasia Attività di Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche Attività di lavori edili e stradali, installazione impianti elettrici, Mis 4.2 az d) Attività di agenzia di viaggio Mis 4.5 az b Regime d aiuto per le Pmi del settore turistico per la certificazione ambientale Attività di installazione e manutenzione impianti elettrici. Mis 4.2 az d) Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici Attività di confezionamento di generi non alimentari Attività di agenzia di viaggio Mis 4.5 az b Regime d aiuto per le Pmi del settore turistico per la certificazione ambientale domanda pervenuta 3 domande pervenute 3
14 Comune Settore Pit Misura di finanziamento Nr imprese finanziate Cercola Attività di montaggi tecnici, manutenzione e realizzazione di impianti industriali; lavori di carpenteria metallica e di tubisteria; Mis 4.2 az d) Nr imprese ammesse ma non finanziate Attività di studi di mercato e sondaggi di opinione Attività di fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture Ottaviano Attività di produzione e deposito di liquori, confetti Mis 4.2 az d) Attività di lavori edili e stradali per conto di privati e di enti pubblici e privati; - Mis 4.2 az d) Attività di fonderie fusione di acciaio fabbricazione di mobili non metallici per uffici, negozi eccetera lavori di meccanica generale fabbricazione di altri articoli in materie plastiche Portici Attività di manutenzione e riparazione e montaggio ascensori e impianti elettrici Mis 4.2 az d) Fabbricazione di imballaggi in metallo leggero Terzigno Confezionamento di generi alimentari 4
15 5 Il Quadro strategico nazionale e gli indirizzi programmatici per il documento strategico regionale per la politica di coesione La lettura analitica della bozza del Quadro Strategico Nazionale e del Documento di premessa per l elaborazione del Documento Strategico Preliminare Regionale per la politica di coesione risulta particolarmente utile, in questa sede, al fine di avere ben chiari gli indirizzi strategici di politica nazionale e regionale che guideranno la programmazione territoriale per i prossimi anni. Si ritiene, infatti, che la lettura congiunta di quanto è stato realizzato o previsto in passato con i risultati ottenuti dai precedenti interventi e di quando invece si sta definendo come ambiti d azione della programmazione futura, possa contribuire a far sì che quanto delineato nel PSO sia consapevole dell esperienza passata e coerente con gli orientamenti futuri. Il Quadro Strategico Nazionale , coerentemente con le linee guida e con gli orientamenti in tema di politica di coesione, finalizza la politica regionale di sviluppo a obiettivi di produttività, competitività e innovazione da perseguire in tutto il paese. La programmazione si caratterizza per l identificazione di 0 priorità tematiche: priorità. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane, priorità 2. Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività, priorità 3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo, priorità 4. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività per lo sviluppo, priorità 5. Inclusione sociale e servizi per a della vita e l attrattività territoriale, priorità 6. Reti e collegamenti per la mobilità, priorità 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione, priorità 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani, priorità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse, priorità 0. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci. Di seguito si riportano, per le priorità d interesse, obiettivi generali e specifici coerenti con la presente analisi al fine di consentirne il confronto con obiettivi e interventi dei piani e programmi precedentemente indicati. Priorità 2 - Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività Obiettivo generale: rafforzare e valorizzare l intera filiera della ricerca e le reti di cooperazione tra il sistema della ricerca e le imprese, per contribuire alla competitività e alla crescita economica; sostenere la massima diffusione e utilizzo di nuove tecnologie e servizi avanzati; innalzare il livello delle competenze e conoscenze scientifiche e tecniche nel sistema produttivo e nelle Istituzioni. Alcuni obiettivi specifici: qualificare in senso innovativo l offerta di ricerca, favorendo la creazione di reti fra Università e il mondo della produzione e sviluppando meccanismi a un tempo concorrenziali e cooperativi; aumentare la propensione delle imprese a investire in ricerca e innovazione, sviluppando un offerta diversificata e innovativa di strumenti finanziari. Priorità 3 - Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Obiettivo generale: garantire le condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali per la popolazione e le imprese. Alcuni obiettivi specifici: promuovere opportunità di sviluppo locale attraverso l attivazione di filiere produttive collegate all aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e al risparmio energetico; accrescere la capacità di offerta, la e l efficienza del servizio di gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive ad esso collegate. Priorità 4 Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività e lo sviluppo Obiettivo generale: trasformare in vantaggio competitivo l insieme delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, per aumentare l attrattività, anche turistica, del territorio, migliorare la della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile. Alcuni obiettivi specifici: aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale delle destinazioni turistiche, migliorando la dell offerta e l orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e culturali. Priorità 7 Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Obiettivo generale: promuovere processi sostenibili e inclusivi di innovazione e sviluppo imprenditoriale. Alcuni obiettivi specifici: aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando l efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro internazionalizzazione (si specifica che nel rafforzare la competitività internazionale dei sistemi locali, un ambito rilevante di intervento è la valorizzazione delle risorse locali e la promozione di filiere legate alla produzione di beni e servizi idiosincratici). Priorità 9 Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse Obiettivo generale: sviluppare la capacità di apertura del sistema economico nazionale e favorire la localizzazione nel nostro Paese di capitali, investimenti, competenze e flussi di consumo provenienti dall estero, di elevata. Alcuni obiettivi specifici: sviluppare le capacità di internazionalizzazione (in particolare sono previste: azioni mirate di accompagnamento dei sistemi locali, delle imprese minori, delle filiere e dei distretti produttivi nel processo di ricollocazione nelle catene del valore con prospettive nello scenario internazionale costruendo percorsi concertati, ma stabili, di apertura internazionale e assicurando la costruzione di capacità tecniche, istituzionali e culturali adeguate; governo di processi di delocalizzazione, anche attraverso il riposizionamento dei sistemi produttivi locali verso fasi più specializzate del processo produttivo e verso funzioni aziendali a maggiore valore aggiunto e intensità di conoscenza, così da assicurare che l apertura alla dimensione internazionale possa coniugarsi con la permanenza di un radicamento territoriale delle imprese); favorire l attrazione di investimenti, di consumi e di risorse di. La Giunta Regionale della Campania con Deliberazione n. 809 del dicembre 2005 ha adottato il Documento di premessa per l elaborazione del Documento Strategico Preliminare Regionale per la politica di coesione Dal Documento emerge, innanzitutto, che il programma di sviluppo si basa su una strategia che va oltre i confini regionali, aprendosi alle reti europee e alla collaborazione con il Governo e con le altre regioni meridionali. Tale apertura diventa il presupposto di fondo per impostare le reti infrastrutturali e le correlate piattaforme logistiche, il sistema di aree produttive (con l obiettivo di costituire una rete di distretti ad alta tecnologia per fare del Sud un area di riferimento per la ricerca, l innovazione e l ICT), dei parchi naturali e degli ulteriori elementi strutturanti le politiche ambientali con l obiettivo di rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno del nostro Paese. Analogamente, si sottolinea la necessità che le diverse realtà locali facciano rete per realizzare la coesione regionale; a tal fine si dovranno far interagire positivamente i PIT con gli altri strumenti di programmazione negoziata per valorizzare, riducendola ad unitarietà, l azione svolta da tutti gli strumenti territoriali e negoziali. Sulla base delle lezioni apprese nel corso dell attuazione del POR e assunte come priorità generali la tutela dell ambiente e del suolo e la drastica riduzione del tasso di disoccupazione, il Documento individua una serie di scelte che rappresentano la base per la definizione di alcune grandi linee di alta priorità strategica, a forte impatto occupazionale, che saranno poi oggetto di un ampia opera di concertazione con le parti sociali e istituzionali. Si riportano, di seguito, alcune delle scelte proposte in quanto attinenti ai temi della presente analisi o suscettibili di ricadute sugli stessi: Campania, piattaforma logistica integrata sul Mediterraneo L obiettivo è migliorare la competitività territoriale attraverso il completamento del sistema di nodi e reti viarie, ferroviarie, portuali, interportuali, aeree, informatiche ed energetiche; garantire la sostenibilità ambientale degli interventi per il decollo delle aree intermedie promuovendo la
16 dei processi produttivi indotti localmente. In questo contesto sarà incentivato l insediamento di centri di servizi logistici capaci di aiutare gli investimenti delle imprese. La Campania in porto L obiettivo è valorizzare la risorsa mare anche dal punto di vista dello sviluppo delle vie di comunicazione e del turismo e delle sue ricadute industriali ed economiche, attraverso: il potenziamento del Metrò del Mare e dei collegamenti marittimi col Mediterraneo; azioni volte all aumento dei traffici crocieristici, tramite l adeguamento di stazioni marittime o la costruzione di nuove e la diffusione di servizi di trasporto integrato che consentano la fruizione di mete turistiche interne; sviluppo della portualità turistica e della cantieristica navale. La Campania una Regione Patrimonio del Mondo Si realizzerà uno specifico programma La Campania nella rete dei Parchi del Mediterraneo. Una Regione alla luce del sole Nuove infrastrutture (strutture congressuali, attrezzature ludiche e per il tempo libero) consentiranno di ampliare l offerta turistica consentendo di puntare sulla destagionalizzazione. La cura del ferro continua L obiettivo di tale scelta è completare il sistema della Metropolitana Regionale, tra l altro, al fine di: riqualificare la fascia costiera, migliorare l interconnessione dei Sistemi Territoriali Locali con quelli nazionali e internazionali, assicurare elevata potenzialità ed affidabilità e bassa vulnerabilità al sistema, in maniera particolare nelle aree a rischio, quale quella vesuviana. Qualità degli alimenti è della vita e dello sviluppo La scelta punta sulle produzioni tipiche della Campania come potente fattore di sviluppo; s intende attrezzare l agro-alimentare di secondo l idea guida di Regione aperta intervenendo su ricerca, logistica, infrastrutture, promozione mirata dei mercati interni e internazionali, le aggregazioni imprenditoriali lungo la filiera. Ciò con l obiettivo di raddoppiare i prodotti tipici certificati e istituire un marchio di regionale e un logo identificativo del made in Campania per la promozione e la miglior qualificazione a livello nazionale e internazionale dei prodotti tipici. La ricerca abita in Campania Al fine di rafforzare il ruolo della Regione nel campo della ricerca si opererà per consolidare i rapporti tra Università e mondo produttivo con particolare riferimento ai settori coinvolti nella realizzazione dei distretti ad alta tecnologia, per il passaggio dalla società dell informazione alla società della conoscenza, per il sostegno a progetti d innovazione connessi all ICT, attraverso l istituzione di un Programma straordinario di diffusione alle PMI della ricerca e dell ICT. La Campania amica di chi fa impresa L obiettivo è realizzare un sistema integrato di aiuti e servizi pubblici alle imprese in grado di accompagnarne in modo stabile la crescita di competitività e la sicurezza, anche allo scopo di produrre e attrarre investimenti. Si predisporrà un programma sulla Campania d eccellenza con un attenzione prioritaria ai principali comparti dell export regionale, saranno sperimentate azioni di territorializzazione degli incentivi anche attraverso lo strumento dei distretti industriali e agroalimentari di, sarà facilitata la creazione di sistemi di sviluppo locali e di reti tra imprese. 2
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