PIANO REGOLATORE GENERALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO REGOLATORE GENERALE"

Transcript

1 COMUNE DI NOTO (PROV. SIRACUSA) PIANO REGOLATORE GENERALE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE con le modifiche approvate con D.A.n.634 del 22 NOV

2 Nota: Le modifiche sono riportate in corsivo TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I - Generalità Art. 1 - Elementi costitutivi del P.R.G. Sono elementi costitutivi del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) gli elaborati e le tavole indicate di seguito: 1) Relazione generale 2) Regolamento edilizio Tav. A1 - Previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento; A2/1 - Beni culturali ed ambientali (Noto Centro) L.N. 431/85; A2/2 - Beni culturali ed ambientali (Zone Collinari) L.N. 431/85; A2a/1 - Beni culturali ed ambientali (Noto Centro) Parchi, Riserve e vincoli ambientali; A2a/2 - Beni culturali ed ambientali (Zone Collinari) Parchi, Riserve e vincoli ambientali; A3/1 - Beni culturali ed ambientali CENTRO URBANO (Zona S. Giovanni); A3/2 - Beni culturali ed ambientali CENTRO URBANO (Zona Stazione) A4/1 - Infrastrutture Territoriali esistenti (Zona Costiera); A4/2 - Infrastrutture Territoriali esistenti (Zona collinare); A5 - Gravitazioni territoriali; A6 - Delimitazione delle aree urbane e servizi urbani; A7/1 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano A7/2 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano (Zona S. Giovanni); A7/3 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano Calabernardo - Lido di Noto A7/4 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano Zona Marzamemi -S. Lorenzo A7/5 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano Zona S. Corrado Fuori le Mura A7/6 - Rilevamenti fotometrici - Centro Urbano Zona Madonna della Scala P1/a - Assetto urbanistico del territorio (Zona Pachino) P1/b - Assetto del territorio (Zona Vendicari) 2

3 P1/c - Assetto del territorio (Zona Noto Centro) P1/d - Assetto del territorio (Zona Avola) P1/e - Assetto del territorio (Zona Canicattini Bagni) P2 - Zonizzazione Centro Urbano P3 - Zonizzazione aree costiere (Marzamemi S. Lorenzo) P4 - Zonizzazione aree costiere (Calabernardo) P5 - Zonizzazione aree costiere (Lido di Noto) P6 - Zonizzazione aree collinari (S. Corrado) P7 - Zonizzazione aree collinari ( Madonna della Scala) P8 - Zonizzazione aree collinari (Testa dell Acqua) Art. 2 - Applicazione del P.R.G. Ai sensi della legge n e successive modificazioni della legge 28/1/1977 n.10 nonchè delle leggi Regionali Siciliane 31/3/1972 n.19, legge 26/5/1973 n. 21 e legge 27/12/1978 n. 71, la disciplina urbanistica edilizia del P.R.G. si applica al territorio comunale secondo le disposizioni delle planimetrie e delle presenti norme di attuazione. CAPO II - Indici urbanistici ed edilizi. Art. 3 - Opere di urbanizzazione primaria. 1 - Le opere di urbanizzazione primaria sono quelle previste dall art.4 della legge 29/9/ n.847 Le opere di cui sopra sono: a) strade residenziali; b) spazi di sosta o di parcheggio; c) fognature; d) rete idrica; e) rete di distribuzione dell energia elettrica e del gas; f) pubblica illuminazione; g) spazi di verde attrezzato; Art. 4 - Aree di parcheggio e autorimesse Sono ricavate: a) nelle zone per parcheggi pubblici indicati dal P.R.G. attraverso le planimetrie; b) nelle zone per la viabilità anche se non indicati espressamente dalle planimetrie, in base al progetto esecutivo dei singoli tronchi stradali; c) in tutte le zone pubbliche e private, in base ai parametri indicati dalle presenti norme. I parcheggi e le autorimesse di cui ai commi a) e b) sono esclusivamente pubblici anche se realizzati in concessione temporanea del diritto di superficie. 3

4 Quelli di cui al comma c) sono di uso pubblico e privato. In tutti i parcheggi al livelli stradale saranno messe a dimora piante di alto fusto calcolate in base alla superficie totale destinata a parcheggio. Nei parcheggi e autorimesse di cui ai commi a) e b) possono essere ricavati distributori di carburante, destinando ad essi una superficie non superiore ad 1/50 di quella del parcheggio e curando comunque la fluidità del traffico fra il distributore e la viabilità. La realizzazione dei nuovi distributori sarà utilizzata prioritariamente per eliminare i detti distributori la cui posizione risulta pregiudizievole al traffico urbano ed extraurbano. All interno delle aree di pertinenza delle costruzioni devono essere previsti spazi di parcheggio nella misura prevista dall art. 18 della L.765/1967, modificata dalla L.122/1989, nonchè dall art.31 della L.R. 21/1973, limitatamente ai casi di applicabilità. Art. 5 - Opere di urbanizzazione secondaria urbana 1- Le opere di urbanizzazione secondaria urbana ai sensi dell art. 44 della L. 865/71 sono: a) asilo nido o scuole materne; b) scuole dell obbligo; c) mercati di quartiere; d) delegazioni comunali; e) chiese ed altri edifici per servizi religiosi; f) impianti sportivi di quartiere; g) centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie; h) aree verdi di quartiere. Art. 6 - Opere di urbanizzazione secondaria territoriale 1 - Le opere di urbanizzazione secondaria territoriale ai sensi dello art. 4 comma 5 del D.M. 2/4/68 N.1444 sono: a) gli impianti per l istruzione superiore comprese le attrezzature accessorie e scoperte; b) le attrezzature sanitarie e ospedaliere; c) le attrezzature per il tempo libero d interesse urbano e territoriale, gli impianti sportivi pubblici di interesse urbano e territoriale, le attrezzature turistiche, gli impianti balneari e nautici d interesse urbano e territoriale. Art. 7 - Interventi infrastrutturali 1 - Gli interventi infrastrutturali riguardano gli impianti seguenti, con esclusione dei tratti a servizio interno e locale: a) rete idrica; b) rete fognante e impianti di depurazione; c) rete di distribuzione dell energia elettrica; d) rete di distribuzione del gas; e) rete di distribuzione del telefono; 4

5 f) conduttore a servizio delle zone portuali e industriali (metanodotti, oleodotti e affini); g) rete viaria completa di svincoli, aree annesse di sosta e servizio, aree di rispetto; h) rete ferroviaria completa di linee, piazzali, svincoli, fabbricati di servizio, ecc. e delle aree di rispetto. 2 - Gli interventi relativi alla rete viaria e alla rete ferroviaria (lettere g) e h) del precedente comma 1) sono indicate nelle tavole del P.R.G.; i tracciati hanno valore vincolante fino alla redazione dei progetti esecutivi, mentre hanno valore di massima per l ente pubblico incaricato della redazione del progetto esecutivo. 3 - Fuori del perimetro delle aree abitate come definito nella tavola del P.R.G. ai sensi dell art. 19 della L. 765/1967 e del D.M.1404/68, le distanze minime da osservarsi nella edificazione, a partire dal ciglio stradale, sia per le strade esistenti, che per quelle di progetto, sono quelle previste dagli artt. 3 e 4 del D.M. 1/4/68 n Alberature di alto fusto e impianti di telecomunicazioni ed elettrici dovranno rispettare, nei casi di cui al comma 3 la distanza minima dal ciglio stradale di m. 10,00 salvo casi di impianti esistenti. 5 - A lato degli impianti della rete ferroviaria esistente e di progetto, devono essere osservate le prescrizioni contenute all art. 50 del D.M. n. 753/1980. Art. 8 - Interventi edilizi 1 - Gli interventi edilizi riguardano: - i fabbricati esistenti - i fabbricati di nuova costruzione - le aree su cui non insistono fabbricati od esterne ai fabbricati. 2 - Gli interventi edilizi sui fabbricati esistenti sono quelli previsti dall art. 20 della L.R. 71/1978. Per ogni zona della città gli articoli del TITOLO III delle presenti norme specificano quali dei suddetti interventi sono ammessi e se essi possono comportare anche cambiamenti di uso. 3 - Per interventi di demolizione si intende la demolizione totale di un fabbricato sia per la ricostruzione secondo gli indici previsti per le varie zone, sia per la disponibilità dell area per ricomposizione particellare o per servizi pubblici in funzione della ristrutturazione urbanistica. Art. 9 - Destinazione d uso 1 - Il P.R.G. stabilisce per ogni zona le destinazioni d uso (TITOLO III) ammesse, vietate e le eventuali norme transitorie per destinazioni attuali in contrasto con il P.R.G. 5

6 Le destinazioni d uso sono fondamentalmente le seguenti: a) Abitazioni e residenze in genere. b) Uffici pubblici statali, parastatali, regionali, provinciali, comunali, sedi di istituti di diritto pubblico, di enti previdenziali, di grandi società, banche e simili. c) Uffici privati e studi professionali. d) Attività amministrative di servizio (come agenzie di banche, di assicurazione, turistiche e di viaggio, di pratiche, ambulatori medici e veterinari, ecc.). e) Esercizi commerciali e para-commerciali al dettaglio (come bar, ristoranti, ecc.). f) Botteghe per attività artigianali di servizio moleste (come idraulico, fabbro, falegname, carrozziere, meccanico, elettrauto, ecc.). g) Impianti (stabilimenti ed opifici) artigianali ed industriali. h) Depositi e magazzini non di vendita ubicati nei locali sotterranei e terreni di edifici aventi altre destinazioni; autorimesse private. i) Esercizi commerciali all ingrosso; depositi e magazzini in genere; autorimesse pubbliche. l) Centri commerciali; locali di esposizione; grandi esercizi di vendita con superficie utile superiore a mq m) Alberghi, pensioni, case per ferie, ecc. per i quali sono prescritte autorizzazioni amministrative d esercizio secondo le leggi in materia; ricettività a rotazione d uso in genere. n) Attrezzature complementari turistiche; edifici in genere per il godimento del tempo libero. 2 - Qualunque cambiamento delle destinazioni d uso è subordinato ad autorizzazione o concessione da parte dell Amministrazione Comunale. E soggetto ad autorizzazione il cambiamento della destinazione d uso fra quelle ammesse nell ambito delle singole zone territoriali omogenee, purchè non comporti modifiche dei fronti prospicienti pubbliche strade o piazze. I rimanenti cambiamenti di destinazione d uso sono soggette a concessione. Il mutamento di destinazione d uso senza concessione equivale agli effetti delle sanzioni legali o convenzionali applicabili, ad edificazioni senza concessione. In caso di mutamento della destinazione d uso senza concessione sono revocate le autorizzazioni di abitabilità e di esercizio dei locali interessati. 6

7 TITOLO II - ATTUAZIONE DEL P.R.G. Art Strumenti di attuazione del P.R.G. 1 - Il P.R.G. si attua attraverso i seguenti atti: a) Piani Regolatori Particolareggiati, ai sensi degli artt.9 e 12 della L.R.71/78; b) Piani convenzionati di lottizzazione; c) Piani per insediamenti produttivi (pip), ai sensi dell art. 27 della L. 865/1971, e dell art. 18 della L.R.S. 27/12/1978 n. 71. d) Piani per l edilizia Economica e popolare ai sensi degli artt. 16 e 17 della L.R. 71/78 e della legge 167/62 e successive modifiche. Art Mappa del P.R.G. 1 - Presso l Ufficio Tecnico Comunale è conservata una copia delle mappe catastali vigenti, firmata dal Sindaco, che viene aggiornata a cura di detto Ufficio, sulla base delle costruzioni realizzate e dei mutamenti per i quali è stata rilasciata concessione. TITOLO III - NORME PER ZONE CAPO I - Generalità Art Divisione in zone del territorio comunale 1 - Il P.R.G. suddivide il territorio comunale ai sensi dell Art.2 del D.M. 1444/1968 in applicazione dell Art. 17, della L.R. 37/85 e della l: 765/1967 nelle seguenti zone: ZONE A, comprendenti le parti del territorio comunale interessate da agglomerati o complessi urbani, architettonici, ambientali, aventi caratteristiche specifiche, d insieme o d impianto d interesse storico o naturale, sono descritte negli articoli del CAP II del presente titolo; ZONE B, comprendenti le parti del territorio comunale edificate con esclusione di quelle rientrate nella precedente zona A e delle case o fabbricati sparsi; sono descritte negli articoli del CAP III del presente titolo; ZONE C, comprendenti le parti del territorio comunale in cui il P.R.G. prevede la costruzione di nuovi insediamenti residenziali; sono descritte negli articoli del CAP IV del presente titolo. 7

8 ZONE D, comprendenti le parti del territorio comunale interessate da insediamenti industriali e produttivi o in cui il P.R.G. ne prevede la costruzione; sono descritti negli articoli del CAP V del presente titolo. ZONE E, comprendenti le parti del territorio comunale interessate dalla produzione agricola; sono descritte nel CAP VI del presente titolo. ZONE F, comprendenti le parti del territorio comunale destinate al generale uso pubblico, siano esse attrezzate o non siano descritte negli articoli del CAP VII del presente titolo. CAPO II - Zone A Art Zone A 1 - Classificazione delle zone A Le zone classificate "A" ai dell'art.2 del D.M.1444/1968, delimitate nelle tavole di P.R.G. sono le seguenti: - le parti di territorio interessati di agglomerati urbani che rivestono caratteri storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzione di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parti integranti, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi; - le masserie di interesse storico documentativo, in uno con gli spazi liberi circostanti individuate nelle tavole di P.R.G. con la lettera M; - le Ville e Chiese rurali di interesse storico documetativo, in uno con gli spazi liberi circostanti - Individuate nelle tavole del P.R.G. con la lettera C; - Beni archeologici - storico artistici - architettonici. Individuate nelle tavole di P.R.G. con la lettera A. 2 Finalità degli interventi Gli interventi nella zona A hanno come scopo: - mantenere la popolazione attuale; - mantenere la struttura del quartiere; - progettare il restauro conservativo degli edifici esistenti e il risanamento igienico ed edilizio delle residenze e degli edifici destinati al commercio e all'artigianato; - garantire la conservazione delle destinazioni d'uso attuali per quanto attiene alla residenza al commercio e all'artigianato non nocivo; - stabilire nome per l'allontanamento di attività nocive o comunque incompatibili con il restauro conservativo del quartiere; - prevedere la possibilità di modificare la destinazione d'uso di edifici e locali per usi pubblici ed attività sociali ed associative: subordinatamente per attività commerciali ed artigianali per i piani terreni e per residenze per i piani superiori; - prevedere l'utlizzazione di tutte le aree ed edifici di proprietà e di interesse pubblico per il soddisfacimento delle esigenze sociali di quartiere e della città; 8

9 - prevedere l'allestimento e l'utilizzazione, fino dove è possibile, allo interno del patrimonio edilizio esistente, delle abitazioni per il rialloggio permanente o a rotazione della popolazione residente nei fabbricati in corso di restauro. 3 - Per le operazioni di risanamento conservativo ed altre trasformazioni conservative, le densità edilizie di zone e fondiarie non debbono superare quelle preesistenti, computate senza tenere conto delle soprastrutture di epoca recente prove di valore storico-artistico; per le eventuali nuove costruzioni ammesse, la densità fondiaria non deve superare il 50% della densità fondiaria media della zona e, in nessun caso, i 5 mc/mq. 4 - Per le operazioni di risanamento conservativo non è consentito superare le altezze degli edifici preesistenti, computate senza tener conto di soprastrutture o di sopraelevazioni aggiunte alle antiche strutture; per le eventuali trasformazioni o nuove costruzioni che risultino ammissibili, l'altezza massima di ogni edificio non può superare l'altezza degli edifici circostanti di carattere storico artistico. 5 - E obbligatoria la redazione del P.P. e/o di Piani di Recupero (Legge 457/78) anche limitatamente a singoli quartieri. 6 - Nelle more della formazione dei piani esecutivi sono consentiti, attraverso singola concessione, gli interventi previste dalle lettere a), b), c) e d) dell'art. 20 della L.R. 71/78. Nelle zone interessate dai vincoli di cui alle leggi 1497/1939 e 431/1985 il rilascio della concessione è subordinato al parere della competente Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali. 6 bis - I progetti edilizi relativi agli interventi diretti da realizzare nella zona A devono essere corredati da: a) rilievo analitico dei prospetti dell'edificio, a scala non inferiore a 1/50, con l'indicazione di tutti gli elementi del linguaggio architettonico e dei tipi di finitura (tegole, gronde, infissi, ringhiere, ecc.); b) fotografie dei fronti dell'edificio, sia interni che esterni; c) disegno dei fronti a scala non inferiore a 1/50 con l'indicazione puntuale degli interventi da eseguire, delle parti da sostituire, delle finiture da impiegare; d) relazione tecnica in forma di scheda informativa, contenente notizie storiche sull immobile oggetto di intervento, derivate possibilmente da ricerche di archivio presso gli uffici comunali inerenti l'epoca di costruzione, i nominativi dei progettisti e dei maestri d'opera che l anno realizzata se noti con sufficiente certezza, eventuali interventi o manomissioni e superfetazioni subite nel tempo, notizie sulle condizioni statiche dell'immobile, sullo stato dei servizi tecnologici, ed indicazioni puntuali del tipo e delle modalità dell'intervento da effettuare; 9

10 6 ter - Tutti gli interventi diretti sugli immobili ricadenti nella zona A, si devono comunque attenere alle seguenti prescrizioni e codici di comportamento: a) obbligo di usare intonaci esterni in calce e sabbia tradizionali, colorati in pasta con tinte deboli tipiche del contesto, sulle tonalità predominanti del grigio, del giallo chiaro, del rosa chiaro; b) omissis; c) divieto di usare come chiusura ed oscuramento esterno serrande avvolgibili di qualsiasi materiale, bensì persiane a lamelle orientabili, ovvero scuretti tradizionali ad ante interne e vetro all'esterno; d) obbligo di usare, nelle coperture a falde inclinate, materiale di rivestimento con tegole di argilla del tipo "siciliano", nuove o di recupero; e) divieto, nelle coperture a falde inclinate, di usare aggetti in misura superiore a cm 20 non sagomati e rastremati tipo a cornicione; f) divieto di installare portoncini di ingresso su strada in materiali diversi dal legno con inserti in vetro di vario tipo; g) obbligo di ornare l'intradosso dei balconi con mensole in pietra naturale lavorata, con esclusione di qualsiasi imitazione in similpietra; h) obbligo della conservazione e del ripristino delle partiture e degli elementi architettonici e decorativi delle facciate cosi' come rilevate nell'analisi; i) obbligo della rimozione dalle facciate dei materiali, delle finiture e degli elementi aggiunti in epoca recente e non armonici con l'aspetto originario dell'edificio; l) divieto di usare grondaie e pluviali in plastica, bensì in lamiera zincata lavorata artigianalmente; m) obbligo di usare riquadrature dei vani aperture con stipiti, architravi e fascie in pietra naturale di calcare tenero di larghezza adeguata, con esclusione dei vari tipi di marmo; u) divieto di installare ringhiere per balconi in alluminio o parapetti in pannelli pieni in muratura o in calcestruzzo, bensì ringhiere in ferro battuto; v) divieto di demolire, modificare o alterare nell'aspetto originario, per tutti gli elementi formali caratteristici delle tipologie edilizie storiche, quali ad esempio balconi-terrazza a piano terra con balaustre in pietra, gradinate in pietra dura per l'accesso ai piani rialzati di edifici di antica costruzione, anche se occupano porzioni di marciapiede; 10

11 w) altre eventuali prescrizioni ritenute opportune dalla Commissione Edilizia comunale in sede di esame del progetto. 6 quater - E' vietata la realizzazione di tettoie, stenditoi e simili, di qualunque genere e con qualsiasi tecnologia costruttiva, al piano terrazza degli edifici; 6 quinquies - Ai fini della protezione sismica, gli immobili ricadenti nella zona A dovranno essere considerati, nella progettazione degli interventi strutturali e di miglioramento statico, come ricadenti in zona sismica di 1.a categoria. 7 - Gli spazi liberi sono inedificabili sino alla formazione dei piani attuativi. 8 - Le zone da sottoporre a piani di recupero saranno di volta in volta delimitate previa delibera del Consiglio Comunale. 9 - Le zone A puntuali, indicativamente individuate nella Tav. P1 del P.R.G. alla scala 1: con un cerchio ed una lettera (C o M), debbono intendersi definite da una linea continua avente distanza di m.50 dal perimetro dell'edificato esistente alla data di adozione del piano. All'interno di tali zone sono consentiti solamente gli interventi di cui alle lett. a), b), c), e d) dell'art. 20 della L.R. 71/1978, con esclusione di interventi di demolizione e ricostruzione. E' prescritta una fascia di inedificabilità di m. 50 salvo maggiori distanze imposte ai sensi di legge, attorno alle aree archeologiche perimetrate nella tav. P1 del P.R.G. alla scala 1:10000 e individuate con la lettera A seguita da un numero. CAPO III - Zone B Art Classificazione delle Zone B 1 - Le zone classificate B ai sensi del DM 1444/1968 e delimitati nelle tavole del P.R.G. sono le zone a prevalenza residenziale esistenti o in via di completamento che non presentino valori storico-ambientali da salvaguardare, nella esigenza di una radicale trasformazione storico igienica. In queste zone sono consentite le seguenti destinazioni: a) residenza; b) servizi sociali di proprietà pubblica; c) associazioni politiche, sindacali, culturali, religiose; nonchè limitatamente alla superficie utile esistente alla data di adozione del P.R.G., in caso di ricostruzione o trasformazione; d) istituzioni pubbliche statali e rappresentative; e) attrezzature a carattere religioso; f) ristoranti, bar, locali di divertimento; 11

12 g) artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; h) commercio a dettaglio; i) teatri e cinematografi; l) uffici pubblici e privati, studi professionali; m) alberghi e pensioni, n) garages di uso pubblico. 2) - Le zone B sono suddivise nelle sottoelencate sottozone: B0 - Mantenimento dell esistente; B0* - Aree edificate entro la fascia di mt. 150 dalla battigia; B1 - Zone adiacenti al centro storico, e a morfologia compatta; B2 - Zone di recente edificazione, ed in via di completamento; BR - Zone normate con Piani di recupero ai sensi della L.R.37; B3 - Borgate costiere; B4 - Borgate collinari. Art Zone B0, mantenimento dell esistente 1 - Sono state classificate zone B0 i nuclei urbani edificati in zone geologicamente instabili, nonchè i nuclei costieri in prossimità di scogliere attaccate da erosione marina. 2 - Nelle zone B0 è previsto il mantenimento dell esistente, pertanto sono consentiti gli interventi di cui alle lettere a), b), c) e d) dell art. 20 della legge 71/ Sono consentiti lavori di consolidamento del suolo, di iniziativa pubblica o privata. Art Zone B0*, Aree edificate entro la fascia dei 150 mt. dalla battigia L art. 16 è stato interamente cassato e quindi soppresso. Art Zone B1. Abitato esistente adiacente al Centro Storico 1 - La zona B1 comprende le aree completamente edificate ed interamente urbanizzate. 2 - Con concessione singola sono consentiti interventi di ampliamento e trasformazione anche mediante demolizione e ricostruzione nonchè di nuove costruzioni. 3 - La densità edilizia fondiaria massima sarà di mc/mq I lotti interclusi possono venire utilizzati a scopo residenziale: 12

13 a) per lotti avente una superficie non superiore a mq. 120 la densità fondiaria massima sarà di 9 mc./mq. b) per i lotti di terreno aventi una superficie superiore a mq. 120 e non superiori a mq. 200 il volume massimo consentito è di m. 1000: c) singole licenze per lotti interclusi con superficie inferiore a mq Mantenimento delle tipologie esistenti, per demolizione e ricostruzione sono ammesse le tipologie esistenti o edifici a schiera o edifici isolati. 6 - Distanza minima tra pareti finestrate ed edifici antistanti mt Distanza minima dai confini: ai fini della distanza dei confini sono consentite le seguenti situazioni: a) aderenza sul confine; b) in caso di distacco mt. 5.00; c) in presenza di costruzioni: mt da parete finestrata; il rispetto di detta distanza si applica nel caso di prospicienza diretta di pareti o parti di pareti finestrate, non si applica nel caso di pareti entrambe non finestrate. 8 - Altezza massima assoluta una volta e mezza la larghezza della strada su cui prospetta ed in ogni caso non superiore a m Piani fuori terra massimo tre. Art Zone B2, Abitato di recente edificazione e di completamento 1 - La zona B2 comprende le aree di recente edificazione e parzialmente edificate, non ancora dotate di tutte le urbanizzazioni. 2 - Con concessione singola sul preesistente allineamento stradale e senza piano di lottizzazione sono consentiti interventi di trasformazione, sopraelevazione, demolizione, ricostruzione ed utilizzazione dei lotti interclusi, nei casi previsti dall'art. 21 della L.R. 27/12/78 n 71, con le modalità in esso prescritte. 3 - Densità edilizia fondiaria massima mc/mq Tipologie ammesse: edifici in aderenza, a schiera ed isolati. 5 - Distanza minima tra i fabbricati: ai fini della distanza dei confini sono consentite le seguenti situazioni: a) aderenza sul confine; b) in caso di distacco, non inferiore a mt. 10,00 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti; 6 - Distanza minima dai confini: ai fini della distanza dei confini sono consentite le seguenti situazioni: 13

14 a) aderenza sul confine; b) in caso di distacco mt. 5.00; c) in presenza di costruzioni: mt.10,00 da parete finestrata; il rispetto di detta distanza si applica nel caso di prospicienza diretta tra pareti o parti di pareti finestrate, non si applica nel caso di pareti non finestrate. 7 - E' consentita la costruzione di un solo piano attico purchè contenuto, su ogni fronte, entro i piani inclinati a 45 condotti verso l'interno del fabbricato a partire dalle rette orizzontali poste alle altezze massime consentite. 8 - Rapporto di copertura: 1:1 9 - Altezza massima: ml. 11. Art Zone BR, normate dai Piani di recupero (L.R. 37/85) 1 - Le zone classificate R ai sensi della legge Regionale 37/85 sono le Zone interessate dall abusivismo edilizio e con forte concentrazione di costruzioni abusivamente costruite. 2 - In queste zone si applica la normativa ed il dimensionamento planivolumetrico previsto nei Piani di Recupero; 3 l art.4, comma 4 delle Norme di Attuazione dei Piani di Recupero viene cosi modificato ed integrato: 4) Distanza minima dai confini: ai fini della distanza dei confini sono consentite le seguenti situazioni: a) aderenza sul confine; b) in caso di distacco mt. 5.00; c) in presenza di costruzioni: mt da parete finestrata; il rispetto di detta distanza si applica nel caso di prospicienza diretta di pareti o parti di pareti finestrate, non si applica nel caso di pareti entrambe non finestrate. Art Zone B3, Borgate costiere 1 - Le zone B3 comprendono le aree quasi completamente edificate ed urbanizzate nelle frazioni costiere. 2 - Il rilascio della concessione singola è subordinata all'esistenza dei requisiti previsti dall'art. 21 della L.R. 71/78 come modificato dall'art.39 della L.R. 37/ Con concessione singola, ove ne siano riscontrati requisiti previsti dal superiore comma, sul presistente allineamento stradale e senza piano di lottizzazione sono consentiti interventi di trasformazione, sopraelevazione, demolizione, ricostruzione ed utilizzazione dei lotti interclusi. 4 - Densità edilizia fondiaria massima mc/mq 1,2. 14

15 5 - Tipologie ammesse: edifici in aderenza, a schiera ed isolati. 6 - Distanza minima tra i fabbricati: a) aderenza; b) in caso di distacco, pari all altezza massima dell edificio in progetto e comunque non inferiore a mt nel caso di prospicienza diretta tra edifici con parete finestrata, anche se solo una delle due sia finestrata. Tale distanza non si applica nel caso di prospicienza di pareti entrambe non finestrate. 7 - Distanza minima fra i confini: distacco pari a metà dell'altezza massima e comunque non inferiore a m Numero dei piani fuori terra: Rapporto di copertura: 0, Lotto minimo mq. 600; e ammessa la edificazione di lotti urbanistici inferiori a mq. 600 solo se interclusi; 11 - Altezza massima: ml Destinazione d'uso: residenze stabili, stagionali, esercizi commerciali, locali di ristoro e di vago, attrezzature per il turismo in genere. Art Zone B4, Borgate Collinari 1- Le zone classificate B4 comprendono le aree parzialmente edificate ed in parte dotate di opere di urbanizzazione. 2- Il rilascio della concessione singola è subordinata all'esistenza dei requisiti previsti dall'art. 21 della L.R. 71/78 come modificato dall'art. 39 della L.R. 37/ Con concessione singola, ove ne siano riscontrati requisiti previsti dal superiore comma, sul preesistente allineamento stradale e senza piano di lottizzazione sono consentiti interventi di trasformazione, sopraelevazione, demolizione, ricostruzione ed utilizzazione dei lotti interclusi. 4 - Densità edilizia fondiaria massima mc/mq 0, Tipologie ammesse: edifici a schiera ed isolati. 6 - Distanza minima tra i fabbricati: distacco pari all altezza dell edificio in progetto, e comunque non inferiore a mt. 10 in caso di prospicenza diretta tra fabbricati con parete finestrata, anche se solo una delle due pareti sia finestrata. Tale distanza non si applica nel caso di pareti entrambe non finestrate. 15

16 7 - Distanza minima fra i confini: con distacco pari a metà dell'altezza massima e comunque non inferiore a m: Numero dei piani fuori terra: Rapporto di copertura: 0, Lotto minimo mq. 600; e ammessa la edificazione di lotti urbanistici inferiori a mq. 600 solo se interclusi; 11 - Altezza massima: ml Destinazione d'uso: residenze stabili, stagionali, esercizi commerciali, locali di ristoro e di vago, attrezzature per il turismo in genere. CAPO IV - Zone C espansione residenziale Art Generalità e classificazione delle Zone C 1 - Le zone classificate C ai sensi dell art. 3 del DM 1444/1968 e delimitate nelle tavole del P.R.G. comprendono le aree del territorio comunale su cui è prevista la costruzione di nuovi complessi residenziali. 2 - L edificazione avverrà a mezzo di strumenti di attuazione riferiti ad aree aventi una superficie non inferiore a Ha 2,0. Sono ammesse superfici più ridotte nel caso di comparti definiti da un unico simbolo alfanumerico nella cartografia dell azzonamento di P.R.G. Può essere consentita la presentazione di piani di lottizzazione di iniziativa privata anche su superfici inferiori qualora a causa della avvenuta edificazione circostante non sia possibile raggiungere la superficie minima stabilita. Tale circostanza deve essere documentata con l esplicita dichiarazione di indisponibilità da parte dei proprietari di lotti edificati limitrofi e già regolarizzati ai sensi di legge a partecipare alla lottizzazione e la deroga dovrà essere assentita in via preliminare dal Consiglio Comunale. 3 - Le zone C sono suddivise nelle sottoelencate sottozone: a) sottozona C1: riguarda le aree di espansione adiacente al centro urbano e per le quali è prevista una edilizia residenziale intensiva; b) sottozona C2: riguarda le aree di espansione urbana con edilizia semintensiva; c) sottozona C3: riguarda le aree di espansione costiera; d) sottozona C3*: riguarda le aree interessate da complessi turistici alberghieri; e) sottozona C4 riguarda le aree di espansione collinare; f) sottozona C5: riguarda le aree a ricettività turistica adiacente al parco del Cassibile e Canicattini Bagni; 16

17 4 - Gli strumenti attuativi (Piani Particolareggiati, e Piani di Lottizzazione convenzionata) per queste zone devono prevedere; a) la viabilità di comparto; b) le aree per le opere di urbanizzazione nella misura prevista dal D.M 2/4/1968 e dalla circolare A.T.A. n. 2/79 del 3/2/ In queste zone sono consentite le seguenti destinazioni: a) residenza; b) servizi sociali; c) commercio al dettaglio; d) ristoranti, bar, locali di divertimento; e) artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; f) teatri e cinematografi; g) uffici pubblici e privati, studi professionali; h) alberghi e pensioni, n) garages di uso pubblico. Art Sottozona C1, edilizia intensiva 1 - La sottozona C1 riguarda le aree adiacenti al centro urbano. 2 - Nella sottozona C1 sono previsti i seguenti indici: a) densità territoriale abitanti per ettaro 150; b) densità edilizia fondiaria massima mc/mq 2,52; c) tipologie edilizie ammesse case isolate, a nastro continuo, lineari o a schiera; d) distanza tra i confini in aderenza in caso di distacco uguale all altezza massima e comunque non inferiore a metri 5;uguale all'altezza massima e comunque non inferiore a metri 5; e) distanza minima dal ciglio delle strade metri 5 per strade fino a metri 7, metri 7,50 per strade da 7 a 13 metri, metri 10 per strade oltre i 15 metri, gli spazi tra il fabbricato ed il ciglio della strada a richiesta del Comune dovranno essere lasciati per spazio di parcheggio opportunamente sistemate con piantumazione sempre verde; f) distanza minima assoluta tra pareti finestrate e edifici antistanti metri 10; g) altezza massima assoluta metri 10,50; h) piani fuori terra tre; i) rapporto di copertura 0,40; l) aree per attrezzature D.M. 2/4/68 mq/ab. 20,00; m) destinazione d'uso: - residenza; - servizi sociali; - commercio al dettaglio; - ristorante, bar, locali di divertimento; - artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; - teatri e cinematografi; 17

18 - uffici pubblici o privati, studi professionali; - alberghi e pensioni. Art Sottozona C2, edilizia semintensiva 1 - La sottozona C2 riguarda le aree esterne al centro urbano. 2 - Nella sottozona C2 sono previsti i seguenti indici: a) densità territoriale abitanti per ettaro 130; b) densità edilizia fondiaria massima mc/mq 2,00; c) tipologie edilizie ammesse case isolate, a nastro continuo, lineari o a schiera; d) distanza tra i confini uguale all altezza massima e comunque non inferiore a metri 5; e) distanza minima dal ciglio delle strade metri 5 per strade fino a metri 7, metri 7,50 per strade da 7 a 13 metri, metri 10 per strade oltre i 15 metri, gli spazi tra il fabbricato ed il ciglio della strada a richiesta del Comune dovranno essere lasciati per spazio di parcheggio opportunamente sistemate con piantumazione sempre verde; f) distanza minima assoluta tra pareti finestrate e edifici antistanti metri 10; g) altezza massima assoluta metri 10,50; h) piani fuori terra tre; i) rapporto di copertura 0,50; l) aree per attrezzature D.M. 2/4/68 mq/ab. 20,00; m) destinazione d'uso: - residenza; - servizi sociali; - commercio al dettaglio; - ristorante, bar, locali di divertimento; - artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; - teatri e cinematografi; - uffici pubblici o privati, studi professionali; - alberghi e pensioni. 3 - Le zone C2/3, C2/5, C2/6 sono destinate ad edilizia economica e popolare, come si rileva dal Cap XI della Relazione Tecnica del P.R.G Art Sottozona C3, aree di espansione costiera 1 - La sottozona C3 riguarda le aree di espansione dei nuclei costieri 2 - Nella sottozona C2 sono previsti i seguenti indici: a) densità territoriale abitanti per ettaro 55; b) densità edilizia fondiaria massima mc/mq 0,75; c) tipologie edilizie ammesse case isolate; d) distanza tra i confini uguale all altezza massima e comunque non inferiore a metri 5; 18

19 e) distanza minima dal ciglio delle strade metri 5 per strade fino a metri 7, metri 7,50 per strade da 7 a 13 metri, metri 10 per strade oltre i 15 metri, gli spazi tra il fabbricato ed il ciglio della strada a richiesta del Comune dovranno essere lasciati per spazio di parcheggio opportunamente sistemate con piantumazione sempre verde; f) distanza minima assoluta tra pareti finestrate e edifici antistanti metri 10; g) altezza massima assoluta metri 7; h) piani fuori terra due; i) rapporto di copertura 1/3; l) aree per attrezzature D.M. 2/4/68 mq/ab. 25,00; m) lotto minimo mq. 800, n) lunghezza minimo di fronte metri 20; o) destinazione d'uso: - residenza; - servizi sociali; - commercio al dettaglio; - ristorante, bar, locali di divertimento; - artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; - teatri e cinematografi; - uffici pubblici o privati, studi professionali; - alberghi e pensioni. Per le zone C3* previste nel polo di sviluppo turistico S. Lorenzo e Marzamemi, le destinazioni d uso debbono escludere l edilizia residenziale continua o stagionale Art Sottozona C4, aree di espansione collinare 1 - La sottozona C4 riguarda le aree esterne al centro urbano. 2 - Per le zone C4 si applica la normativa sottoindicata. 3 - sono previsti i seguenti indici: a) densità territoriale abitanti per ettaro 45; b) densità edilizia fondiaria massima mc/mq 0,50; c) tipologie edilizie ammesse case isolate; d) distanza tra i confini uguale all altezza massima e comunque non inferiore a metri 5; e) distanza minima dal ciglio delle strade metri 5 per strade fino a metri 7, metri 7,50 per strade da 7 a 13 metri, metri 10 per strade oltre i 15 metri, gli spazi tra il fabbricato ed il ciglio della strada a richiesta del Comune dovranno essere lasciati per spazio di parcheggio opportunamente sistemate con piantumazione sempre verde; f) distanza minima assoluta tra pareti finestrate e edifici antistanti metri 10; g) altezza massima assoluta metri 7; h) piani fuori terra due; i) rapporto di copertura 1/3; l) aree per attrezzature D.M. 2/4/68 mq/ab. 25,00; m) lotto minimo mq. 800, 19

20 n) lunghezza minimo di fronte metri 20; o) destinazione d'uso: - residenza; - servizi sociali; - commercio al dettaglio; - ristorante, bar, locali di divertimento; - artigianato di servizio con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose e comunque incompatibili con la residenza; - teatri e cinematografi; - uffici pubblici o privati, studi professionali; - alberghi e pensioni. 4 - Nella formazione di strumenti attuativi, (Piani di lottizzazioni, Piani Particolareggiati), sono ammessi lotti inferiori ai metri, sempre che siano interclusi, o già edificati. Per questi lotti si dovrà provvedere una cubatura proporzionale alla superficie effettiva in rapporto alla densità fondiaria prevista per la zona stessa. CAPO V - Zone produttive D Art Generalità e classificazione delle Zone D 1 - Le zone classificate D ai sensi dell art. 2 del D.M. 1444/1968 e delimitate nelle tavole del Piano Regolatore, sono quelle destinate agli insediamenti produttivi. 2 - La zona D è suddivisa nelle sottolencate sottozone: a) sottozona D1 - zona per insediamenti artigianali e piccola industria. b) sottozona D2 - zone già interessate ad insediamenti artigianali o di piccole industrie. Art Zone D1 - aree per insediamenti artigianali e piccola industria. 1 - La sottozona D1 riguarda le aree destinate all'insediamento di piccole industrie e laboratori artigianali. 2 - Il rilascio della concessione edilizia è subordinato alla formazione di strumento urbanistico attuativo di iniziativa pubblica o privata. La convenzione dovrà prevedere la cessione gratuita al Comune delle aree da destinare ai parcheggi ed ai servizi in misura, in ogni caso non inferiore al 10% dell area totale, nonchè l assunzione a carico del richiedente degli oneri relativi alla costruzione delle strade, dei parcheggi degli allacci viari, delle fognature, degli impianti di depurazione, della rete idrica, elettrica, della pubblica illuminazione. 3 - Lotto minimo: mq 500; 20

21 4 - Rapporto di copertura massimo è fissato nella misura del 40%; 5 - Distacco dai confini eguale all'altezza e in ogni caso non inferiore a m. 5,00; 6 - Indice di fabbricabilità fondiaria mc/mq.1,2; 7 - Altezza massima ml. 8,00, salvo impianti ed attrezzature speciali. Art Zone D2 - aree già interessate da insediamenti artigianali e piccola industria 1 - Le sottozone D2 riguardano le aree già interessate da insediamenti artigianali e di piccole industrie. 2 - In queste zone con concessione singola sono ammessi gli interventi previsti all art. 20 della L.R. 71/78 commi a), b), c) e d); 3 - Per eventuali ampliamenti si applica quanto previsto dall art. 36 L.R. 37/ Nel caso di demolizione e ricostruzione si applicano le norme previste dal superiore art. 28. CAPO VI - Zone Agricole E Art Generalità e classificazione delle Zone E 1 - Le zone agricole sono destinate all esercizio dell agricoltura, intesa non solamente come funzione produttiva, ma anche come funzione di salvaguardia del sistema idrogeologico, del paesaggio agrario e dell equilibrio ecologico e naturale. 2 - In queste zone sono consentite abitazioni, e attrezzature necessarie alle attività di cui sopra, nonchè impianti o manufatti edilizi destinati alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e allo sfruttamento dei caratteri artigianale di risorse naturali, purchè il numero degli addetti non sia superiore a 20 così come previsti dall art. 22 della legge Regionale 27/12/1978 n. 71. In queste zone il P.R.G. si attua per intervento diretto. Le relative concessioni possono essere ottenute, in base alle indicazioni delle presenti norme, unicamente dai proprietari, concedenti o conduttori di licenza, nonchè dagli affittuari o dai mezzadri che, ai sensi delle leggi vigenti hanno rispettivamente acquisito il diritto di sostituirsi al proprietario nella esecuzione delle opere oggetto della licenza stessa. La richiesta di nuove costruzioni di attrezzatura dovrà essere corredata da una relazione che dimostri la congruità delle dimensioni dei fabbricati e delle loro 21

22 dimensioni rispetto alle dimensioni delle superfici culturali (in affitto e/o in proprietà, ma comunque nel territorio comunale) dell azienda ed ai suoi programmi produttivi. Per i nuovi impianti zootecnici, la superficie colturale deve assicurare almeno il 50% della base alimentare necessaria all allevamento. Per gli allevamenti suinicoli il progetto dovrà indicare adeguate misure per la depurazione degli scarichi. 3 - Si applicano per queste zone nelle nuove costruzioni i seguenti indici e parametri: a) indice di fabbricabilità fondiaria: - per abitazioni mc/mq. 0,03; b) altezza massima metri 7,50, salvo per volumi tecnici, silos ed affini; c) distanza minima dai confini metri 10. Art Zona E1 - Agricola di salvaguardia ambientale 1 - Riguardo le nuove zone dove è vietata ogni modifica della morfologia agraria, vegetale e topografica esistente, a protezione dell ambiente naturale e del prossimo abitato. 2 - In queste zone è imposto il mantenimento e la creazione di viali alberati, filari di alberi, gruppi di alberi, siepi di recinzione ed altri consistenti. 3 - Per l'eccesso e l'utilizzo delle limitrofe potranno essere individuate nelle zone agricole di salvaguardia ambientale percorsi pedonali o automobilistici di accesso. 4 - Si applicano per queste zone i seguenti indici e parametri: a) Densità edilizia e fondiaria massima per gli usi agricoli e per la residenza non potrà superare 0,01 mc/mq; b) l'altezza massima assoluta degli edifici ed accessori non superiori a metri Agriturismo: nelle zone agricole E1 sono consentite le attività di agriturismo ai sensi dell art.23 della l.r. n. 71/78 e della l.r. n. 25 del 9/6/94 solo su immobili esistenti. Non si applica nelle zone agricole E1 le facolta previste dal 2 comma dell art.23 della l.r. n.71/78. Art Masserie e fabbricati rurali di pregio ambientale 1 - Sono stati individuati nell'ambito delle zone agricole, ville, case padronali e masserie di interesse agricolo ambientale e riportati nelle tavole di P.R.G. con cerchio e retinatura a puntini. 2 - Per questi fabbricati si applica la sottoelencata normativa: - sono ammessi gli interventi previsti dall'art. 20 della L.71/78 commi a), b), c) e d); 22

23 - i materiali per le opere di finitura devono essere preventivamente autorizzati all'approvazione del progetto e si dovranno usare materiali compatibili con le caratteristiche ambientali e tecnologiche degli edifici. - le nuove costruzioni dovranno distaccarsi di metri 20 dalle costruzioni esistenti di pregio ambientale. CAPO VII - Zone pubbliche e di interesse generale F Art Classificazione delle Zone F 1 - Le zone classificate F ai sensi dell art.2 del D.M. 1444/1968 e delimitate nelle tavole del P.R.G. sono suddivise nel centro urbano nelle elencate sottozone: Fu - Aree per l istruzione dell obbligo; Fic - Aree per attrezzature di interesse comune; Fs - Spazi pubblici attrezzati; P - Parcheggi; Fti - Attrezzature per l istruzione superiore; Fts - Attrezzature sanitarie ed ospedaliere; Ftp - Parchi urbani e territoriali. Art Zone per l attrezzatura scolastica dell obbligo (Fu) 1 - Sono destinate alle seguenti attrezzature: - asili nido; - scuola materne; - scuole elementari; - scuole medie dell'obbligo. 2 - Nelle nuove costruzioni si applicano gli indici e parametri previsti della l. 412/75, del D.M. 18/12/75 e successive modifiche e integrazioni; 3 - I rapporti planovolumetrici da applicare sono: a) altezza massima metri 10,50; b) parcheggi 1 mq. ogni 4 mq. di superficie utile. Art ZONE Fic - Attrezzature di interesse comune 1 - Sono destinate alle seguenti attrezzature: - partecipative; - amministrative; - culturali; - sociali; - associative; 23

24 - sanitarie; - assistenziali; - ricreative; - direzionali; - commerciali - religiose. 2 - La realizzazione di tali servizi spetta unicamente alla pubblica Amministrazione, ad esclusione delle attrezzature ricreative, direzionali e commerciali. Per queste ultime è ammessa la concessione temporanea del diritto di superficie a cooperative, enti o privati che, costruendo l'edificio a proprie spese su area pubblica e progetto conforme alle esigenze comunali, assumano la gestione del servizio rispettandone i fini sociali, per un numero di anni non superiore a 35, eventualmente garantendo durante questo periodo il controllo pubblico del Comune: scaduto il termine non rinnovabile della concessione, il Comune entra in piena proprietà dell'edificio e termina ogni suo obbligo nei confronti del concessionario. 3 - Nelle nuove costruzioni si applicano i seguenti indici e parametri: a) indice di utilizzazione fondiaria 0.60 mq./mq.; b) altezza massima metri 10.50; c) parcheggi 1 mq. ogni 2 mq. utili. Art ZONE Fs - Spazi pubblici attrezzati 1 - Sono destinate, per la ricettività degli impianti di interesse di quartiere urbano di verde pubblico attrezzato sottoelencati: - impianti sportivi coperti; - impianti sportivi scoperti immerse nel verde pubblico; - aree di verde attrezzate per i giochi e per il tempo libero. 2 - In queste zone si applicano i seguenti indici e parametri: a) per impianti coperti, utilizzazione fondiaria 0,25 mq/mq., altezza massima mt. 10,50, parcheggi 1 mq per ogni 10 mq di superficie fondiaria. Art Parcheggi 1 - Sono le aree destinate a pubblico parcheggio di interesse urbano e di quartiere 2 - Queste aree possono essere sistemate a raso, oppure sotterranei ed in elevazione 3 - Per i parcheggi in elevazione l altezza massima non può superare quella prevista per la zona entra la quale ricade il parcheggio Art ZONE Fti - Attrezzature per l istruzione superiore 24

25 1 - Le zone Fti sono quelli destinati alle attrezzature necessarie per la istruzione superiore di ogni ordine e grado; 2 - In queste zone si applica la normativa prevista dalla L.412/75, del D.M. 18/12/75, e successive modifiche e integrazioni. 3 - Gli indici di utilizzazione sono: a) altezza massima m. 10,50; b) parcheggi 2mq. ogni 5 mq. di superficie utile. Art Zone Fts - Attezzature sanitarie e ospedaliere 1 - Sono destinate ad Unità sanitarie territoriali; Nelle nuove costruzioni si applicano i seguenti indici e parametri: a) indice di utilizzazione fondiaria 0,40 mq/mq; b) altezza massima metri 10,50; c) parcheggi 1 mq. ogni 2 mq di superficie utile Art Zone Ftp - Parchi urbani e territoriali 1 - Sono destinate a Parchi urbani e Territoriali le aree da attrezzare per il gioco dei bambini, per il riposo e lo svago degli adulti. 2 - In queste aree i progetti di sistemazione dovranno tener conto della salvaguardia e della valorizzazione dell'ambiente naturale, nonchè la conservazione della flora caratterizzante il territorio e della fauna. 3 - Sono consentiti locali destinati al ristoro, anche su iniziativa privata su concessione della pubblica amministrazione. 4 - In queste aree le costruzioni di cui sopra devono essere realizzate in armonia con i carattere dell'ambiente e non possono avere un'altezza superiore ai mt. 5. Art Zone K - Camping 1 - La normativa da applicare per queste zone è quella stabilita dalla L.R. 14 del 13/3/1982 e successive modifiche. CAPO VIII - ZONE SOTTOPOSTE A VINCOLI Art Cimiteri 25

26 1 - In questa zona si applicano le norme previste dagli artt. 228, 337 e 338 del Regio Decreto 27/07/1934 n. 1265, e gli artt.52, 53, 54, 55, 56 e 57 del D.P.R. 21/10/1975 n. 803 e successive modifiche ed integrazioni. Art Pubblica discarica 1 - In queste aree si applica la normativa prevista dal D.P.R. 915/82, della L.R. 67/84 e successive modifiche ed integrazioni. Art Impianti di depurazione 1 -In queste zone è prescritta una fascia di rispetto così come prevista dall art. 46 della L.R. 27/ Per la costruzione di impianti deve essere applicata la normativa prevista dalla L.R. n. 27/86. della L.R. 181/81. della L.R. 67/84 e successive modifiche ed integrazioni. Art Aree con vincolo archeologico 1 - In queste zone si applica la normativa prevista dalla L. 1/6/39 n. 1089, e della L. 29/6/39 n. 1497, della L. 431/85. Art Aree con vincolo ambientale 1 - In queste zone si applica la normativa della Legge 29/6/39 n. 1497, e della Legge n. 431/85. Art Aree con vincolo ambientale (150 m. dall alveo dei torrenti L. 431/85) 1 - In queste zone si applica la normativa della Legge 29/6/39 n.1497,e della L. n. 431/85. Art Aree con vincolo di inedificabilità assoluta (m.150 dalla battigia L.R. 78/76) 1 - Ad eccezione delle aree ricadenti nelle zone omogenee A e B, in tutte le altre aree le costruzioni dovranno arretrarsi di mt. 150 dalla battigia del mare, di m. 100 dalla battigia dei laghi misurata nella configurazione di massimo invaso, di m. 200 dal limite dei boschi, delle fasce forestali e dai confini dei parchi archeologici. Entro la fascia dei mt. 150 dalla battigia sono consentite opere ed impianti temporanei destinati alla diretta fruizione del mare, nonché la ristrutturazione degli edifici esistenti senza alterazione dei volumi già realizzati. Vanno altresì rispettati i limiti di densità territoriale stabiliti allo art. 15 lett. b) e c) della L.R. 78/76 Art Aree con vincolo ambientale (300 m.dalla battigia L.431/85) 26

SCHEDA DI SINTESI ATTIVITA' 002 IMMOBILE COMUNALE : EX MACELLO SITO IN VIA FAZELLO

SCHEDA DI SINTESI ATTIVITA' 002 IMMOBILE COMUNALE : EX MACELLO SITO IN VIA FAZELLO ZONA "A" - CENTRO STORICO SUP.COP. EDIFICIO AREA PERTINENZIALE VIABILITA' ESISTENTE 441mq 470mq 69mq ESTRATTO CARTOGRAFICO DEL P.R.G. AREA TOTALE STIMATA 980mq STRALCIO DELLA MAPPA CATASTALE - FOGLIO 427

Dettagli

COMUNE DI SOLARINO (Prov. di Siracusa)

COMUNE DI SOLARINO (Prov. di Siracusa) COMUNE DI SOLARINO (Prov. di Siracusa) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Titolo I CAPO I Art. 1 Art. 2 Disposizioni generali Generalità Elementi costituitivi del P.R.G. Sono elementi costitutivi del Piano Regolatore

Dettagli

NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO

NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO NTA - STATO DI FATTO NTA - STATO DI PROGETTO Art. 1.03 DEROGHE ALLE PRESENTI NORME Deroghe alle presenti norme sono ammissibili nei limiti e nella forma stabiliti dall art. 41 quater, L. 17/8/1942 n. 1150,

Dettagli

N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE

N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE ( Cancellazioni / aggiunte ) Art. 83 - Ambito di recupero ambientale della zona produttiva lungo la Statale Fermana (sottozona D 1.3) 1 Il fondovalle del Rio Petronilla,

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione B VARIANTE PARZIALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA DEL COMUNE DI SAN GEMINI Norme Tecniche di Attuazione Progettisti: Ufficio Tecnico Comunale del Comune di San Gemini Arch.

Dettagli

STRALCI N.T.A. stato attuale

STRALCI N.T.A. stato attuale COMUNE DI LORETO Provincia di Ancona IV SETTORE Urbanistica, Edilizia Privata, Ambiente Ecologia L.R. n.34/1992 e ss.mm.ii. VARIANTE AL PRG PER ZONIZZAZIONE AREE PRODUTTIVE / COMMERCIALI - ADOZIONE - STRALCI

Dettagli

Allegato A. ESTRATTI STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (VIGENTE, VARIANTE) ART e 24 DELLE NTA DEL PRG

Allegato A. ESTRATTI STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (VIGENTE, VARIANTE) ART e 24 DELLE NTA DEL PRG COMUNE DI DOLO Provincia di Venezia settore urbanistica ed edilizia privata VARIANTE URBANISTICA PARZIALE - AI SENSI DEL I COMMA, ARTICOLO 48 DELLA LEGGE REGIONALE 23 APRILE 2004 N. 11, AI SENSI DELLE

Dettagli

COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani

COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani COMUNE DI PARTANNA Provincia Regionale di Trapani PIANO PARTICOLAREGGIATO DI RISANAMENTO Anno 1974 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SOMMARIO PARTE PRIMA Art. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE DELLE NORME DI ATTUAZIONE

Dettagli

DECRETO MINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444

DECRETO MINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444 DECRETO MINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444 LIMITI INDEROGABILI DI DENSITÀ EDILIZIA, DI ALTEZZA, DI DISTANZA FRA I FABBRICATI E RAPPORTI MASSIMI TRA SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI E PRODUTTIVI

Dettagli

Provincia di Ancona. Progetto urbanistico Arch. Roberto Serenelli. Collaboratori Elaborazioni grafiche - GIS Geom. Luca Mariani

Provincia di Ancona. Progetto urbanistico Arch. Roberto Serenelli. Collaboratori Elaborazioni grafiche - GIS Geom. Luca Mariani COMUNE DI SENIGALLIA Provincia di Ancona VARIANTE AL PRG. TRASFORMAZIONI TERRITORIALI IN LOCALITÀ BRUGNETTO. (Area di compensazione idraulica e modifiche alla S.P. Corinaldese) ADOZIONE DEFINITIVA ADOZIONE

Dettagli

D.M. 2 aprile 1968, n (1). Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti

D.M. 2 aprile 1968, n (1). Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti Dm 1444 del 2.4.1968 Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Norme tecniche per l attuazione del Piano di Lottizzazione La seguente relazione ha lo scopo di delineare le norme tecniche, per l attuazione del Piano di Lottizzazione,

Dettagli

GALLIPOLI. Problemi / Quesiti

GALLIPOLI. Problemi / Quesiti GALLIPOLI Tipo di piano urbanistico PRG Cartografia di riferimento Cartografia di riferimento: cartografia vettoriale georeferenziata fornita dall UT del Comune di Gallipoli Formato file.shp (shapefile)

Dettagli

DECRETO INTERMINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444

DECRETO INTERMINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444 DECRETO INTERMINISTERIALE 2 APRILE 1968, N. 1444 LIMITI INDEROGABILI DI DENSITÀ EDILIZIA, DI ALTEZZA, DI DISTANZA FRA I FABBRICATI E RAPPORTI MASSIMI TRA GLI SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI

Dettagli

COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE

COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE Variante Generale al Piano Regolatore ai sensi dell'art. 49 della L. R. 27 giugno 1985 n. 61 Norme Tecniche di Attuazione Norme Tecniche di Attuazione Approvate con Deliberazione

Dettagli

Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765 :

Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765 : D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 (1). Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi

Dettagli

Via San Marco 52 Situazione Urbanistica

Via San Marco 52 Situazione Urbanistica Via San Marco 52 Situazione Urbanistica VARIANTE GENERALE DI REVISIONE ED ADEGUAMENTO al PURG n. 66 e VARIANTE n. 123 APPROVATA CON DELIBERAZIONE CONSILIARE n. 34 dd. 16/07/2013 Sulla base della Variante

Dettagli

Comune di Casnigo VARIANTE PGT Piano dei Servizi 20 febbraio 2018

Comune di Casnigo VARIANTE PGT Piano dei Servizi 20 febbraio 2018 INDICE 1. Elementi costitutivi del Piano dei servizi... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5.

Dettagli

PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI COMUNE di SAMBUCA DI SICILIA Provincia Regionale di Agrigento PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI TESTO MODIFICATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26-06-2002 n.14 NORME TECNICHE D ATTUAZIONE (TESTO AGGIORNATO

Dettagli

Visto il voto n. 381 espresso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici in assemblea generale nelle adunanze del 27 febbraio, 6 e 14 marzo 1968;

Visto il voto n. 381 espresso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici in assemblea generale nelle adunanze del 27 febbraio, 6 e 14 marzo 1968; MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI DECRETO 2 aprile 1968, n. 1444 G.U.R.I. 16 aprile 1968, n. 97 Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi

Dettagli

INDICE. Norme Tecniche di Attuazione P.R.G. di Fabrica di Roma (VT) PREMESSA ART. 20 ZONA D : ZONA INDUSTRIALE ARTIGIANALE - COMMERCIALE PAG.

INDICE. Norme Tecniche di Attuazione P.R.G. di Fabrica di Roma (VT) PREMESSA ART. 20 ZONA D : ZONA INDUSTRIALE ARTIGIANALE - COMMERCIALE PAG. INDICE INDICE PREMESSA A B ART. 20 ZONA D : ZONA INDUSTRIALE ARTIGIANALE - COMMERCIALE PAG. 32-36 Studio Tecnico Ing. Franco Sciardiglia Pagina A PREMESSA Nella Tav. C Controdeduzioni alle Osservazioni

Dettagli

LOTTIZZAZIONE "STORNELLA"

LOTTIZZAZIONE STORNELLA PROVINCIA: PIACENZA COMUNE DI: CADEO OGGETTO: STUDIO TECNICO GEOM. BERNINI ANDREA LOTTIZZAZIONE "STORNELLA" VARIANTE ALL'Ex P.P.I.P. (P.U.A.) - CONVENZIONE 27/01/2009 n 94028 COMMITTENTE: EDILBATTECCA

Dettagli

Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI

Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI Titolo l DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Finalità delle norme) Le norme di attuazione e gli elaborati grafici di progetto, costituiscono gli strumenti per l'organizzazione del territorio comunale, secondo

Dettagli

COMUNE DI S. CROCE CAMERINA (Prov. di Ragusa)

COMUNE DI S. CROCE CAMERINA (Prov. di Ragusa) COMUNE DI S. CROCE CAMERINA (Prov. di Ragusa) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I Generalità Art. 1 (Elementi costitutivi del P.R.G.) Sono elementi costitutivi del Piano

Dettagli

STUDIO TECNICO DI INGEGNERIA Ing. Andrea Dessi SOMMARIO

STUDIO TECNICO DI INGEGNERIA Ing. Andrea Dessi SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO Sommario 1 Norme di attuazione 2 Art. - I Finalità 2 Art. - II Strumento d attuazione del piano urbanistico comunale 2 Art. - III Disposizioni generali 2 Art. - IV Norme di edificabilità

Dettagli

REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO

REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO NORME PROPOSTE Art. 28 Centri urbani - Zone di completamento.

Dettagli

Art Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari

Art Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari Art. 27 - Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari 1. La disciplina delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie oltre che dalle disposizioni di carattere generale e dalle norme specifiche

Dettagli

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,50, compreso le grondaie.

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,50, compreso le grondaie. Art. 1 - Ambito territoriale Il territorio interessato dal presente Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) è quello che risulta entro il perimetro nella Tav. 3.01 Dimensionamento del piano- e indicato nel

Dettagli

Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765:

Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765: Archivio selezionato: Autorità: Decreto ministeriale - 02/04/1968, n. 1444 Gazzetta uff.: 16/04/1968, n. 97 Classificazioni: EDILIZIA E URBANISTICA Testo vigente Epigrafe Decreto ministeriale 2 aprile

Dettagli

AUTOSTRADE // per l ITALIA S.p.A. A14 BOLOGNA BARI TARANTO Tratto: Vasto Sud Termoli

AUTOSTRADE // per l ITALIA S.p.A. A14 BOLOGNA BARI TARANTO Tratto: Vasto Sud Termoli AUTOSTRADE // per l ITALIA S.p.A. A14 BOLOGNA BARI TARANTO Tratto: Vasto Sud Termoli Realizzazione di una bretella autostradale in località Petacciato tra il Km 461+938 e il Km 463+576 (viadotti Cacchione

Dettagli

a. Nelle zone B8 e B10 sono ammessi gli interventi edilizi previsti dal PAI per le aree classificate a pericolosità idraulica di tipo 4.

a. Nelle zone B8 e B10 sono ammessi gli interventi edilizi previsti dal PAI per le aree classificate a pericolosità idraulica di tipo 4. COMUNE DI VICENZA Piano degli Interventi ai sensi della L.R. 11/2004 NORME TECNICHE OPERATIVE È consentito a fronte della completa demolizione di costruzioni accessorie pertinenziali, per una volumetria

Dettagli

PIANO DI LOTTIZZAZIONE NELLA ZONA DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA C2ru SULIS E PIU. Località S Arrodia NORME DI ATTUAZIONE PARTE PRIMA.

PIANO DI LOTTIZZAZIONE NELLA ZONA DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA C2ru SULIS E PIU. Località S Arrodia NORME DI ATTUAZIONE PARTE PRIMA. COMUNE DI ORISTANO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO DI LOTTIZZAZIONE NELLA ZONA DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA C2ru SULIS E PIU Località S Arrodia NORME DI ATTUAZIONE PARTE PRIMA Generalità ART. 1 - VALIDITA'

Dettagli

COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania

COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania VII SERVIZIO URBANISTICA SVILUPPO DEL TERRITORIO Dirigente Responsabile : Ing. Sebastiano Leonardi OGGETTO: Comune di Belpasso Art. 17, L.R. 16 aprile 2003, n. 4

Dettagli

P.R.G.C. VARIANTE PARZIALE N. 4/11

P.R.G.C. VARIANTE PARZIALE N. 4/11 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA COMUNE DI BORGOMANERO Palazzo Comunale Corso Cavour, 16 Tel. 0322 / 837711 Fax. 0322 / 845206 C.F. 82001370038 P.R.G.C. VARIANTE PARZIALE N. 4/11 PROGETTO PRELIMINARE

Dettagli

PIANO DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

PIANO DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI COMUNE DI TEULADA Provincia di Cagliari PIANO DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Teulada Settore Assetto e Cura del Territorio PIANO DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (P.I.P.) NORME

Dettagli

riccardo albertini architetto COMUNE DI PADOVA - PROVINCIA DI PADOVA - via corsica / via mandelli - NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

riccardo albertini architetto COMUNE DI PADOVA - PROVINCIA DI PADOVA - via corsica / via mandelli - NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE COMUNE DI PADOVA - PROVINCIA DI PADOVA - via corsica / via mandelli - PROGETTO: RICHIESTA DI MODIFICA NON SOSTANZIALE AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO - P.U.A. "LETIZIA" Convenzione del 03/02/2010 rep. 65797

Dettagli

Indice. TITOLO I - PREMESSE pag. 2 TITOLO II - PARAMETRI URBANISTICI pag. 3 TITOLO III - NORME URBANISTICHE pag. 4

Indice. TITOLO I - PREMESSE pag. 2 TITOLO II - PARAMETRI URBANISTICI pag. 3 TITOLO III - NORME URBANISTICHE pag. 4 Indice TITOLO I - PREMESSE pag. 2 TITOLO II - PARAMETRI URBANISTICI pag. 3 TITOLO III - NORME URBANISTICHE pag. 4 1 C O M U N E D I C I V I T A C A S T E L L A N A NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Dettagli

PARTE GENERALE. Zona 12 Artigianale

PARTE GENERALE. Zona 12 Artigianale PARTE GENERALE ART.1 Le presenti norme sono valide per le zone che rientrano nei comprensori destinati dal P.R.G. del Comune di Monopoli quali zone artigianali e integrano quelle più generali del P.R.G.

Dettagli

Titolo I Disposizioni Generali. Art. 1. Contenuto delle Norme

Titolo I Disposizioni Generali. Art. 1. Contenuto delle Norme Titolo I Disposizioni Generali Art. 1 Contenuto delle Norme 1. Le presenti norme di attuazione si applicano a tutte le trasformazioni urbanistiche ed edilizie da effettuare, da parte degli operatori sia

Dettagli

REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA IX LEGISLATURA

REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA IX LEGISLATURA REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELIBERAZIONE LEGISLATIVA APPROVATA DALL ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 14 DICEMBRE 2010, N. 28 MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 2009, N.

Dettagli

COMUNE DI ROVIGO PROVINCIA DI ROVIGO

COMUNE DI ROVIGO PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO PROVINCIA DI ROVIGO A PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLE ZONE PER ATTREZZATURE PRODUTTIVE E PORTUALI PIANO QUADRO COMPARTO I - E1 - L3 Art. 20 N.T.A. del P.P. RELAZIONE TECNICA UBICAZIONE:

Dettagli

INDICE PARTE PRIMA: DISPOSIZIONI GENERALI ART.1 ELABORATI GRAFICI ART.2 INDICI URBANISTICI ART.3 INDICI EDILIZI

INDICE PARTE PRIMA: DISPOSIZIONI GENERALI ART.1 ELABORATI GRAFICI ART.2 INDICI URBANISTICI ART.3 INDICI EDILIZI INDICE PARTE PRIMA: DISPOSIZIONI GENERALI ART.1 ELABORATI GRAFICI ART.2 INDICI URBANISTICI ART.3 INDICI EDILIZI ART.4 DESTINAZIONI D USO art. 19 N.T.A. P.R.G. vigente- PARTE SECONDA: ZONIZZAZIONE ART.

Dettagli

ESTRATTO R.U.E. 25.2

ESTRATTO R.U.E. 25.2 ESTRATTO R.U.E. 25.2 - ZONA D2: ZONA PER INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI La sub-zona D2 comprende le aree destinate o da destinare ad attività commerciali e/o direzionali. Sono ammessi tutti gli

Dettagli

COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA

COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA COMUNE DI RIMINI CF/P.IVA 00304260409 DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE TERRITORIALE Settore Pianificazione Attuativa ed Edilizia Residenziale Pubblica U.O. Piani Attuativi Privati NORME TECNICHE DI

Dettagli

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI RECUPERO [1] Sono interessati dal presente Piano di Recupero gli immobili e le aree così come individuati nella Tavola n 6 - DOCUMENTAZIONE CATASTALE con elenco

Dettagli

Limiti e obblighi nel piano regolatore generale

Limiti e obblighi nel piano regolatore generale Corso di laurea in Architettura quinquennale Fondamenti di Urbanistica - a.a. 2010-11 prof. Carlo Natali 22 novembre 2010 Limiti e obblighi nel piano regolatore generale Definizioni e parametri urbanistici

Dettagli

1. PREMESSA STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE...

1. PREMESSA STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE... SOMMARIO 1. PREMESSA... 2 2. STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI... 2 3. STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE... 5 1 1. PREMESSA In seguito alle considerazioni riportate

Dettagli

Le fasi di formazione della pianificazione comunale. Legge del 1865 «Sulle espropriazioni per pubblica utilità»

Le fasi di formazione della pianificazione comunale. Legge del 1865 «Sulle espropriazioni per pubblica utilità» Le fasi di formazione della pianificazione comunale Legge del 1865 «Sulle espropriazioni per pubblica utilità» Piano regolatore del nucleo urbano esistente; piano regolatore di ampliamento; norme per l

Dettagli

.U.A. AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANA AT.4 in zona omogenea B2 NORME TECNICHE

.U.A. AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANA AT.4 in zona omogenea B2 NORME TECNICHE .U.A. AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANA AT.4 in zona omogenea B2 1 NORME TECNICHE 1) AMBITO DI APPLICAZIONE Le presenti norme tecniche di attuazione (NTA) regolamentano gli interventi di urbanizzazione e

Dettagli

PIANI PARTICOLAREGGIATI E DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA

PIANI PARTICOLAREGGIATI E DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA Art. 1 PREMESSA Le presenti norme integrano quelle del regolamento edilizio del Comune di Scano Montiferro, si riferiscono alle zone dell aggregato urbano, alle zone di espansione, e alla zona turistica

Dettagli

VARIANTE OGGETTO: MODIFICHE

VARIANTE OGGETTO: MODIFICHE REGIONE PIEMONTE COMUNE DI DIANO D ALBA Allegato allaa Delibera del C.C. n del P.R.G.C.. PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE - Verifica di assoggettabilità a VAS: Delibera del G.C. n 93 del 29/11/2013 Pubblicazione

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE

PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI MAGIONE PROVINCIA DI PERUGIA PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE ART. 17 - ZONA D0 IMPIANTI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Comune di Magione - PRG parte operativa

Dettagli

Cambio destinazioni d uso Varianti. Bruno Maccarrone ANCE CATANIA

Cambio destinazioni d uso Varianti. Bruno Maccarrone ANCE CATANIA Cambio destinazioni d uso Varianti Bruno Maccarrone ANCE CATANIA DESTINAZIONE D USO URBANISTICA Il Comune, in sede di Piano Regolatore Generale, utilizza due strumenti: la divisione in zone del territorio

Dettagli

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

INQUADRAMENTO TERRITORIALE PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

IL DIRIGENTE GENERALE

IL DIRIGENTE GENERALE D. D. G. n. 10 REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana ASSESSORATO TERRITORIO ED AMBIENTE DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA IL DIRIGENTE GENERALE VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTA la Legge

Dettagli

Relazione Tecnica di valutazione

Relazione Tecnica di valutazione Comune di CASALEONE Ufficio Tecnico Comunale Relazione Tecnica di valutazione L.R. 8 luglio 2009 n. 14, articolo 9, comma 5. (modificata dalla L.R. 8 luglio 2011 n.13) Intervento regionale a sostegno del

Dettagli

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,20, escluse le grondaie.

Art. 15 Cornici di gronda Le cornici di gronda devono avere un aggetto massimo fino a ml. 1,20, escluse le grondaie. Art. 1 - Ambito territoriale Il territorio interessato dal presente Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) è quello che risulta entro il perimetro indicato nella Tav. 3.02 Dimensionamento del Piano- e indicato

Dettagli

Nuovo Piano Casa Regionale

Nuovo Piano Casa Regionale Nuovo Piano Casa Regionale Legge 11 agosto 2009 n. 21, come modificata dalle leggi 13 agosto 2011 nn. 10 e 12 Settembre 2011 AMBITO DI APPLICAZIONE (Art. 2) La Legge si applica agli edifici: Legittimamente

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA 1 NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA ADEGUATE ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL ABRUZZO, N.122/2 IN DATA 30 DICEMBRE 2008, DI APPROVAZIONE DEL PIANO TITOLO I DISPOSIZIONI

Dettagli

Le aree per i servizi e le attrezzature collettive riguardano:

Le aree per i servizi e le attrezzature collettive riguardano: Art. 19 - Zone per i servizi e le attrezzature collettive e di interesse generale Le aree per i servizi e le attrezzature collettive riguardano: 1) zona a verde pubblico urbano, di quartiere, attrezzato

Dettagli

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 A) STATO VIGENTE Destinazione Urbanistica Sezione: C Foglio: 4 Mappale: 1082 - Disciplina dei Sistemi Territoriali: Area interna all UTOE

Dettagli

Zona destinata a insediamenti produttivi artigianali e di attrezzature commerciali e ricettive alberghiere nonché attività produzione servizi.

Zona destinata a insediamenti produttivi artigianali e di attrezzature commerciali e ricettive alberghiere nonché attività produzione servizi. VARIANTE ALL ART.13 (zona omogenea D1-Insediamenti Produttivi), ART.14(zona omogenea D2-Insediamenti Produttivi), ART.16(zona omogenea F - Attrezzature Pubbliche di interesse Comprensoriale), ART.17(zona

Dettagli

TABELLA A Edilizia residenziale Funzione abitativa

TABELLA A Edilizia residenziale Funzione abitativa ALLEGATO A TABELLA A Edilizia residenziale Funzione abitativa L unità di superficie SU è il mq. utile risultante dall applicazione dell art. 3 del D.M. 10 maggio 1977, n 801 che testualmente recita: per

Dettagli

COMUNE DI COMO. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. 12/2005 e s.m.i

COMUNE DI COMO. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. 12/2005 e s.m.i COMUNE DI COMO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. 12/2005 e s.m.i RETTIFICA DEL PERIMETRO DEL PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE (PLIS) VALLE DEL TORRENTE COSIA AI SENSI DELL ART.13 COMMA 14 BIS

Dettagli

COMUNE DI CERRETO DI SPOLETO VARIANTE ALLE NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IMPIANTI PRODUTTIVI (P.I.P.) IN LOCALITA PONTE SARGANO NORME MODIFICATE

COMUNE DI CERRETO DI SPOLETO VARIANTE ALLE NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IMPIANTI PRODUTTIVI (P.I.P.) IN LOCALITA PONTE SARGANO NORME MODIFICATE COMUNE DI CERRETO DI SPOLETO VARIANTE ALLE NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IMPIANTI PRODUTTIVI (P.I.P.) IN LOCALITA PONTE SARGANO NORME MODIFICATE ITER PROCEDURALE ADOZIONE VARIANTE Delibera C.C. n.

Dettagli

CONTENUTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

CONTENUTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE CONTENUTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Art. 1 - Norme relative agli edifici 1. Destinazioni d uso 2. Edificabilità ammessa 3. Quote di progetto 4. Parcheggi privati 5. Aree di pertinenza degli edifici

Dettagli

PROGETTO DI AREA ARTIGIANALE IN COMUNE DI SAN GENESIO ED UNITI (PV)

PROGETTO DI AREA ARTIGIANALE IN COMUNE DI SAN GENESIO ED UNITI (PV) Variante di PRG Redatta ai sensi del DPR 447/98 S.U.A.P. Sportello Unico Attività Produttive PROGETTO DI AREA ARTIGIANALE IN COMUNE DI SAN GENESIO ED UNITI (PV) Luglio 2009 VIA SCOPOLI, 12 27100 PAVIA

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PIANO DI LOTTIZZAZIONE Art. 1 PRESCRIZIONI GENERALI L area interessata dal Piano di Lottizzazione è quella compresa nell ambito indicato con apposita grafia nelle seguenti

Dettagli

PROGETTISTI ASSOCIATI P.B ARCH. A. EUGENIO BACCHILEGA ARCH. PAOLO GIAROLA

PROGETTISTI ASSOCIATI P.B ARCH. A. EUGENIO BACCHILEGA ARCH. PAOLO GIAROLA LA COMMITTENZA IL TECNICO PROGETTISTI ASSOCIATI ARCH. A. EUGENIO BACCHILEGA ARCH. PAOLO GIAROLA PROGETTO Corso della Vittoria 36-37045 - Legnago (VR) Tel. +39.0442.600726 - Fax +39.0442.626682 proass@progettistiassociati1.191.it

Dettagli

NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE

NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI PERUGIA Settore Governo e Sviluppo del Territorio e dell Economia U.O. Urbanistica NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE TESTO UNICO DELLE NORME DI ATTUAZIONE Parte operativa STRALCIO Gruppo di lavoro:

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ART. 1 PRESCRIZIONI GENERALI Il PdR di iniziativa Privata Corte il Mulino viene attuato nel rispetto delle norme di attuazione del P.R.G, delle previsioni del Piano di Recupero

Dettagli

ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE...pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO...» 2 ART. 3 VALIDITA DEL PIANO...» 3 ART. 4 MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO...

ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE...pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO...» 2 ART. 3 VALIDITA DEL PIANO...» 3 ART. 4 MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO... PIANO URBANISTICO ATTUATIVO EX OFFICINE MENON COMUNE DI RONCADE (TV) P.I. 4 VARIANTE - SCHEDA DI ACCORDO 04 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE INDICE ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE...pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL

Dettagli

IreBuilding S.r.l.s. Sede operativa: Via Genova n , Pescara (PE) - Tel C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle

IreBuilding S.r.l.s. Sede operativa: Via Genova n , Pescara (PE) - Tel C.F., P.IVA e n. di iscrizione al registro delle QUADRO A - INFORMAZIONI GENERALI a.1. - Descrizione L edificio è situato in posizione periferica rispetto al paese di Bucchianico, ed è posto lungo la vallata attraversata dal fiume Alento. L edificio

Dettagli

SCHEDA D AMBITO scheda n. 1

SCHEDA D AMBITO scheda n. 1 SCHEDA D AMBITO scheda n. 1 tessuto urbano consolidato non soggetto a particolare disciplina intervento di nuova costruzione = lettera e), comma 1, art. 3 D.P.R. edilizio diretto di cui all art. 1, comma

Dettagli

COMUNE DI MAGIONE PROVINCIA DI PERUGIA. PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE Modificate in adeguamento all'art.

COMUNE DI MAGIONE PROVINCIA DI PERUGIA. PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE Modificate in adeguamento all'art. COMUNE DI MAGIONE PROVINCIA DI PERUGIA PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA NORME DI ATTUAZIONE Modificate in adeguamento all'art. 263 LR 1/2015 VARIANTE ART. 31 - ZONE PER STANDARDS DI INTERESSE

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI PARTE PRIMA - ASPETTI GENERALI DEL PIANO art. 1.1. - applicazione ed arco temporale di validità del Piano art. 1.2. - elaborati

Dettagli

Schede delle Aree di Trasformazione 1

Schede delle Aree di Trasformazione 1 Schede delle Aree di Trasformazione 1 Schede delle Aree di Trasformazione 2 Indice Piani Attuativi riconfermati con modifiche normative...4 PIANI DI RECUPERO...4 PR1...5 PR2...7 Piani Attuativi riconfermati

Dettagli

COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania

COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania VII SERVIZIO URBANISTICA SVILUPPO DEL TERRITORIO Dirigente Responsabile : Ing. Sebastiano Leonardi OGGETTO: Comune di Belpasso Art. 17, L.R. 16 aprile 2003, n. 4

Dettagli

- I N D I C E - - DISPOSIZIONI GENERALI

- I N D I C E - - DISPOSIZIONI GENERALI - I N D I C E - TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Art. 2 Art. 3 - Elementi costitutivi del Piano Regolatore Generale - Campo di applicazione, validità ed efficacia del PRG - Trasformazione urbanistica

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CORTONA - AREZZO PIANO DI RECUPERO DI FABBRICATO e PORZIONE DI FABBRICATO Località Case Sparse Terontola Piano di Recupero ai sensi della Legge Regionale n. 1 del 2005 e del Regolamento Urbanistico

Dettagli

CITTA' DI LEGNAGO PIANO PER L EDILIZIA ECONOMICA POPOLARE DI PORTO. P.E.E.P. PORTO variante n. 5 DESCRIZIONE ELABORATO. Norme tecniche di attuazione

CITTA' DI LEGNAGO PIANO PER L EDILIZIA ECONOMICA POPOLARE DI PORTO. P.E.E.P. PORTO variante n. 5 DESCRIZIONE ELABORATO. Norme tecniche di attuazione REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA CITTA' DI LEGNAGO PIANO PER L EDILIZIA ECONOMICA POPOLARE DI PORTO P.E.E.P. PORTO variante n. 5 ADOZIONE Timbro delibera APPROVAZIONE Timbro delibera DESCRIZIONE ELABORATO

Dettagli

di cui alla Convenzione con l Unione dei Comuni Valli e Delizie e con il Comune di Argenta del Rep., con la quale sono stati stabiliti

di cui alla Convenzione con l Unione dei Comuni Valli e Delizie e con il Comune di Argenta del Rep., con la quale sono stati stabiliti NORME TECNICHE EDIFICATORIE Art. 1 Ambito di applicazione Le presenti norme si applicano all interno di un ambito per nuovi insediamenti urbani (ANS1) destinato prevalentemente alla funzione residenziale

Dettagli

Comune di San Paolo d Argon PGT Piano dei servizi 7 giugno 2010 INDICE

Comune di San Paolo d Argon PGT Piano dei servizi 7 giugno 2010 INDICE INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche

Dettagli

ALLEGATO A ALLA DELIBERA DI C.C. N. 31 DEL (immediatamente esecutiva)

ALLEGATO A ALLA DELIBERA DI C.C. N. 31 DEL (immediatamente esecutiva) ALLEGATO A ALLA DELIBERA DI C.C. N. 31 DEL 10.06.2015 (immediatamente esecutiva) DIRITTI DI SEGRETERIA AI SENSI DELLA LEGGE N. 68 DEL 19.03.1993 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI Lettera a) Certificati

Dettagli

art. 19 Destinazione d'uso

art. 19 Destinazione d'uso art. 19 Destinazione d'uso Per destinazione d uso di un immobile si intende quanto disciplinato dall'art. 51, primo comma, della Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 e successive modifiche e integrazioni.

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012. Comune di LAGNASCO. Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona

PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012. Comune di LAGNASCO. Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PARZIALE N 1/2012 Comune di LAGNASCO Stralcio Norme di attuazione e tabelle di zona N.B. Le modifiche introdotte con la presente variante sono evidenziate: Con scrittura

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI PADOVA SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL P.R.G. PER LA RIDEFINIZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI E DELLE NORME (REVOCA PARZIALE E NUOVA ADOZIONE PARZIALE) Allegato

Dettagli

Norme Piano dei Servizi 1

Norme Piano dei Servizi 1 ART. 1. Riferimenti normativi e contenuti... 2 ART. 2. Opere di urbanizzazione... 2 ART. 3. Urbanizzazione secondaria... 3 ART. 4. Norme generali per le aree per attrezzature e servizi... 3 ART. 5. Attrezzature

Dettagli

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO GENNAIO 2009 AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO LOCALIZZAZIONE AREA STRADARIO DI ACQUI TERME Area con destinazione residenziale

Dettagli

Piano Attuativo di Iniziativa Privata

Piano Attuativo di Iniziativa Privata Comune di Pisa Piano Attuativo di Iniziativa Privata Variante al Regolamento Urbanistico- Scheda Norma n. 06.1 Cisanello - area filtro verde - area agricola S. Michele - comparto 3 N o r m e T e c n i

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI LOCATE DI TRIULZI Provincia di Milano PIANO REGOLATORE GENERALE Approvato con Delibera di Giunta Regionale n 65963 del 28 marzo 1995 e successive varianti POLO DEI DISTRETTI PRODUTTIVI VARIANTE

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE COMUNE DI CITTADELLA PROVINCIA DI PADOVA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.U.A. C3/150 - PDL via Case Bianche OGGETTO Realizzazione di un marciapiede, parcheggio e verde pubblico nell ambito del PDL. COMMITTENTE

Dettagli

Tabella n. 3 - Computo dell incidenza degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione primarie per un insediamento teorico di 5.

Tabella n. 3 - Computo dell incidenza degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione primarie per un insediamento teorico di 5. Tabella n. 3 - Computo dell incidenza degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione primarie per un insediamento teorico di 5.000 abitanti opere di urbanizzazione primaria sistema viario pedonale e

Dettagli

TABELLE ONERI E CONTRIBUTI. aggiornamento Maggio 2010

TABELLE ONERI E CONTRIBUTI. aggiornamento Maggio 2010 Legge Regionale 03 Gennaio 2005 n 1 - Norme per il governo del territorio art. 120 e seguenti TABELLE ONERI E CONTRIBUTI allegate alla deliberazione del C.C. n 25 del 31/03/2005 aggiornamento Maggio 2010

Dettagli

CORTINA D AMPEZZO (BL) 2003 P.R.G.

CORTINA D AMPEZZO (BL) 2003 P.R.G. CORTINA D AMPEZZO (BL) 2003 P.R.G. PRG approvato con deliberazione di Giunta Regionale Veneta n. 192 del 31.01.2003 Approvazione con proposte di modifica del Piano Regolatore Generale. Art. 46. L.R. 61/85;

Dettagli