CIRCOLAZIONE SALERNO - REGGIO CALABRIA

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1 CIRCOLAZIONE SALERNO - REGGIO CALABRIA Giuseppe Tidona, il camionista che ci ha ospitato a bordo del suo mezzo. Nella foto grande, un tratto dell A3 di notte. 18 hp DICEMBRE 2007

2 TESTO DI SERGIO CUTI FOTO ROMANA ROCCO GIUNGLA D ASFALTO Per rendersi conto di cosa significa per un camionista percorrere la famigerata A3 c era un solo modo: salire a bordo di uno dei loro mezzi. Come ha fatto l inviato di HP Trasporti. Ecco la cronaca di un viaggio lungo il tratto autostradale più disastrato d Italia Com è la Salerno-Reggio Calabria vista dall alto della cabina di un autoarticolato di quasi 18 metri? Un autostrada da spavento. Soprattutto nel tratto fra gli svincoli di Bagnara Calabra e Scilla, un unico nastro d asfalto lungo 12 chilometri e largo sei metri circa, diviso a metà fra chi sale e chi scende, senza spazio per l emergenza. Lo scopriamo salendo a bordo del Volvo da 460 CV guidato da Giuseppe Tidona, 43 anni, autista di una piccola impresa di autotrasporto di Ragusa. Questa volta il carico è di frutta e verdura. Il viaggio comincia con un ora e mezzo di attesa prima di poter salire sul primo traghetto disponibile che da Tre Mestieri, in provincia di Messina, porta a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. La traversata, invece, dura 45 minuti, condizioni del mare permettendo. Dunque, già oltre due ore perse per colpa di una muraglia infrastrutturale. Per traghettare lo Stretto, sono state programmate 150 corse. Quelle dedicate ai camion trasportano da e per la Sicilia tremila mezzi pesanti al giorno. Il nostro autoarticolato ha pagato 165,50 euro, andata e ritorno. E ha diritto a uno sconto sul ticket del 30% grazie all ecobonus. Tanti, pochi? Inutile discuterne: Bruxelles non permette di superare questo tetto di sconto. Per migliorare la «qualità del servizio di trasporto e della sicurezza nello Stretto di Messina», il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha chiesto in Finanziaria il contributo di 20 milioni di euro nel 2008, 22 milioni nel 2009 e 7 milioni del Quanti verranno destinati ai servizi per gli autotrasportatori? È difficile saperlo, perché «per la programmazione degli interventi e la ripartizione delle risorse» bisognerà attendere che il ministro, insieme al suo collega delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, emani uno o più decreti. VERSO NORD In attesa di un futuro senza certezze, iniziamo la risalita della Penisola. Il nostro autista guida i camion da quando aveva 20 anni. E sulla Salerno-Reggio Calabria ci passa due volte la settimana. La conosce come le sue tasche. «Un autostrada che, senza la strozzatura fra Scilla e Bagnara Calabra si potrebbe percorrere in cinque ore e mezzo», racconta. «Adesso, invece, impiego sette ore se va bene. Di notte, quando c è poco traffico». Da Villa S. Giovanni allo svincolo di Scilla, dove iniziano i 12 chilometri più incandescenti della A3, arriviamo in una decina di minuti. Poi, il disastro. Siamo sulla carreggiata sud perché la nord è off limits, essendo stati aperti da ottobre scorso i cantieri per costruire una carreggiata a tre corsie (due di marcia più quella d emergenza) ampliata a 11,20 metri. L Anas ha promesso la fine dei lavori in 18 mesi, in tempo utile per l esodo estivo del Poi toccherà alla carreggiata sud, sulla quale la stessa opera di ammodernamento terminerà, secondo i piani, entro il Se i conti torneranno, per gli autotrasportatori saranno ancora tre anni di calvario. Dichiarato e garantito. Stiamo viaggiando, dunque, su una sottile lingua d asfalto divisa in due parti da piccoli paletti di plastica flessibili. Nelle curve, gli specchietti retrovisori dei camion che scendono a Reggio Calabria sfiorano di pochi millimetri quelli dei Tir che salgono a Salerno. Ai lati ci sono guard-rail bassissimi e arrugginiti, neppure in grado di reggere l urto di una moto, immaginatevi quello di un autoarticolato di oltre 44 tonnellate a pieno carico. Sotto il cavalcavia si aprono strapiombi per DICEMBRE 2007 hp 19

3 Ogni tanto si vede una telecamera, ma poche pattuglie della Stradale. Trovare posto nelle aree di servizio non è facile Un passaggio difficile nei pressi di Sicignano. centinaia di metri. Un errore o una minima distrazione e si vola di sotto. Una situazione allucinante. Che diventa da incubo quando piove e l asfalto, coperto di terriccio, si trasforma in una pista scivolosa. E per l inverno c è solo da sperare che non nevichi. Il ministro Bianchi spera di arrivare in tempo, all inizio del 2008, a caricare un numero sempre maggiore di mezzi pesanti nelle stive delle navi che battono le NON PRENDETE QUELLA STRADA Che cosa pensano della Salerno-Reggio Calabria i camionisti costretti a percorrerla nelle due direzioni. Abbiamo raccolto alcune voci. «In questo tratto non sono mai riuscito a superare i 20 km all ora» racconta Giuseppe Cicero, autista (foto 1 ). «È una strozzatura che mi fa perdere almeno mezz ora a viaggio», incalza Mimmo Gargulo, padroncino. «La A3 è molto rallentata», sottolinea Luigi Leone (foto 2 ), anche lui autista. «Ma si perde più tempo sulla Bologna-Firenze». Agostino Aricò è arrabbiato. Giudica «drammatico» il tratto Bagnara-Scilla. Soprattutto quando piove. «Si trasforma in un acquitrino pieno di fango», racconta. «L asfalto diventa scivoloso e si rischia a ogni curva». È d accordo Michele Giunta, padroncino. «Non hai scelta: se non pennelli le curve al millimetro, fai un frontale o cadi di sotto». «Èuna mulattiera, ma non hai scelta: per salire e scendere dalla Calabria c è solo la A3», racconta Salvatore Russo. «Dove non trovi un posto per dormire o farti una doccia. Trattati peggio delle bestie». Costantino Yakovliev, polacco, trasporta legno, metallo, cartone. Il suo tragitto abituale è Varsavia-Catania, tre volte al mese. «È pericolosa, non c è dubbio», commenta. «La A3? Una vergogna. Non solo la strada, ma anche i servizi igienici: indecenti», dice Mario Pannone, padroncino. «Quando fra Bagnara e Scilla c erano due corsie, impiegavo dalle Autostrade del mare, oggi vuote a metà. Ha promesso sconti sui ticket per convincere gli autotrasportatori a imbarcarsi a Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Salerno per raggiungere i porti siciliani di Messina, Catania e Palermo. «Presenterò un piano per riempire le stive fino all 80% della loro capienza», ha promesso. Si vedrà. La strada, a Scilla, è in discesa. Si viaggia a 40 km/h per evitare il minimo rischio, anche se il traffico, alle 2 di notte, è ridotto di molto. Di giorno, invece, la colonna fra Scilla e Bagnara Calabra si allunga fino a 30 chilometri. Ore perse nel traffico, i tempi di guida e riposo da riprogrammare, gli orari delle consegne saltati. Milioni di euro andati in fumo. Quando la strada sale sull Appennino, si vedono i cantieri aperti sulla carreggiata nord. Camion, macchinari e uomini che si muovono alla luce di lampade alogene. cinque alle sei ore per coprire la distanza fra Salerno e Reggio Calabria. Oggi supero le otto ore». Michele Parlo (foto 3), autista, fa una previsione: «Prima o poi ci scapperà il morto perché, in curva, le cabine dei camion sono costrette a sfiorarsi». Mentre lo ascoltano, altri due colleghi annuiscono. «Una corsia a grandissimo rischio», commentano. «Basta un attimo di distrazione e succede un macello». Carmine Sasso, autista, allarga le braccia: «Peggio di così», dice sconsolato. Ma Luigi Migliaccio non è d accordo. «Pochi si ricordano che cosa era quest autostrada una decina di anni fa quando ci fu quell agguato nel quale morì un bambino americano. Oggi c è maggiore vigilanza sulla A3 e, quando mi fermo a dormire, posso riposare più tranquillo». Diverso il parere di Santino Loiacomo e Fabio Gerardi, autisti: «Ci sono giorni dove si buttano via dalle tre alle quattro ore fra code e traffico bloccato. Così saltano i periodi di guida e riposo». Totò Incremona, autista, mette il dito su un altra piaga: «Ci sono tratti appena rifatti, come quello prima di Lamezia, ma anche oltre, che sono già rappezzati e pieni di buche. Non è incredibile?». Infine, Domenico Savocà, racconta: «Spesso penso: se mi scoppia una gomma, sono spacciato. Ogni volta è come puntarsi una pistola alla testa». Da qui e fino allo svincolo di Gioia Tauro si lavora al macrolotto 5 (quello contrassegnato con il numero 6 va da Reggio Calabria a Scilla). Sul piatto della bilancia c è un investimento globale di milioni di euro e un occupazione per persone. Ecco perché quando il ministro Bianchi ha proposto di posticipare l apertura dei cantieri al febbraio 2008, Anas e sindacati hanno replicato a muso duro: «No, grazie» hp DICEMBRE 2007

4 Lavori in corso in una galleria, che per fortuna è ben illuminata. Sotto, l indicazione di un area di emergenza. AREE DI DISSERVIZIO Non c è alternativa alla A3. Fino alla galleria di Bagnara Calabra si resta sospesi su viadotti ad altezza da vertigini e ci si infila in decine di gallerie. Se dovesse scoppiare un incendio in questi tunnel, la prospettiva di un gigantesco rogo non è peregrina dal momento che, attraversandole, non abbiamo visto né vie di fuga né porte ignifughe. Dopo uno scambio di carreggiata a Bagnara Calabra, finisce il primo girone dantesco della Salerno-Reggio Calabria. Le corsie diventano due e nella discesa verso Gioia Tauro appare anche quella d emergenza. Le gallerie sono illuminate a giorno. I problemi sono altri. Se un autotrasportatore volesse o fosse costretto a riposare in questo tratto della A3, difficilmente troverebbe un posto libero nelle aree di servizio (senza docce e con servizi igienici sporchi), stracolme di camion. E le piazzole per la sosta ricavate in piccoli spazi ai lati dell autostrada, che contengono al massimo due Tir, sono sempre occupate. L entrata nelle aree di ristoro sono sorvegliate da telecamere. Ma di pattuglie di Polstrada, nel nostro viaggio notturno, ne abbiamo viste solo due in 443 chilometri: una che sfrecciava nei pressi di Palmi, l altra all area di servizio di Salerno dove due agenti si sono fermati per la colazione. Da Gioia Tauro, la A3 si apre e si chiude a fisarmonica, passando da due a una corsia e ritornando ancora a due. Finché si arriva al grande cantiere di Mileto, dove stanno costruendo la moderna autostrada a tre corsie più quella di emergenza. Questi continui allargamenti e restringimenti della carreggiata e la presenza dei lavori in corso causano, di giorno, il grande ingorgo. Le code durano almeno un ora. Poi la strada ricomincia a salire. Ci accompagna una sottile corsia d emergenza (non riesce, comunque, a contenere un camion) che appare e scompare di continuo come in un gioco di prestigio. Fino a Lamezia Terme. Il tratto autostradale è stato rifatto da poco. Ma stiamo per entrare nel secondo girone dantesco di questa autostrada. Il camion saltella come se avesse dei rulli sotto le ruote. E a causa di questi continui saltellamenti degli assi, l autoarticolato viene frenato in continuazione. Subiamo delle forti sollecitazioni lungo la spina dorsale anche se i sedili molleggiati smorzano gli scossoni. È evidente che se non fossero dei provetti autisti, i nostri autotrasportatori difficilmente riuscirebbero a tenere a bada un Tir a pieno carico in questa difficile condizione. Come non bastasse, questo tratto autostradale è sempre zeppo di traffico. Infatti, con i 20mila veicoli al giorno che percorrono la disagiata Salerno-Reggio, in certe aree, come nella zona di Lamezia Terme, la concentrazione aumenta a 40 mila veicoli al giorno. Continuando a salire sull Appennino, i problemi si acuiscono d inverno, perché l asfalto gela e quando cade la neve uomini e attrezzature sono insufficienti a liberare subito l autostrada. Succede dalle parti di Falerna, S.Mango d Aquino, Altilia e Rogliano-Grimaldi (dove l asfalto è sconnesso). Molti camionisti, proprio per evitare i tratti scivolosi o di rimanere impantanati nella neve, preferiscono uscire dall autostrada e proseguire sulla più calda statale 18 che costeggia il Tirreno fino a Lagonegro, anche se vengono rallentati dall attraversamento di una litania di piccoli paesi e città. IN MOVIMENTO A Rogliano, inizia la rapida discesa. C è nebbia sulle montagne. L asfalto è migliorato di molto, anche se il guard-rail, pure qui, non riuscirebbe a contenere un camion, e della corsia di emergenza neppure l ombra. Finalmente si arriva a Cosenza. La A3 diventa una bella autostrada e le gallerie tornano a essere illuminate. Ma, come a Lamezia Terme, sopra a un asfalto liscio come l olio si ricomincia a ballare. Lo scorso anno, proprio per questo pericoloso inconveniente, il limite di velocità era stato abbassato a 60 all ora. Ora è stato riportato a 80 all ora. Come mai? Un mistero. I saltellamenti diventano più convulsi, ossessivi e addirittura sfrenati nel lungo tratto di 50 chilometri che passa per gli svincoli di Rose-Montalto, Tarsia, Altomonte e Sibari. Il volante trema fra le mani del nostro autista. Si viaggia a strappi. E quando ricomincia, per l ennesima volta, la sali- DICEMBRE 2007 hp 21

5 CIRCOLAZIONE SALERNO - REGGIO C. UN PIANO DA 8 MILIONI DI Cronometro alla mano, sono in grado di arrivare sul luogo dell incidente in un quarto d ora al massimo. Andando anche contromano e seguendo un percorso a zig-zag che solo loro conoscono e hanno provato e riprovato più volte. Quando scatta l allarme, infatti, una task-force di dieci persone è pronta a entrare in azione sul tratto che divide la galleria di Bagnara dallo svincolo di Scilla. Sono agenti della Polstrada, medici e infermieri, vigili del fuoco, personale Anas e addetti alla rimozione di vetture e camion. Hanno a loro disposizione auto, moto, ambulanze, carri attrezzi, autopompe e anche una piattaforma per l elisoccorso. Sono in allerta 24 ore su 24 (tranne il servizio sanitario che è presente dalle 8 alle 20 perché di notte l autostrada si svuota) e stazionano nel centro d emergenza situato in località Acqua della Signora, allestito sulla carreggiata sud, a metà strada fra i 12 chilometri più pericolosi della A3. Questa struttura è solo un tassello dell articolato piano di sicurezza messo a Area d emergenza tra Bagnara e Scilla. punto da qui al 2011 dalla prefettura del capoluogo calabrese. Che, prevede, quindi, tempi lunghi e durissimi per la sicurezza stradale sul più tormentato tratto della rete autostradale nazionale, e ha chiesto alla presidenza del Consiglio uno stanziamento straordinario di 8 milioni di euro. Per fare che cosa? Per allestire da subito un secondo centro d emergenza, sempre in carreggiata sud, in località Santa Trada, che si trova appena dopo lo svincolo di Scilla e a soli 11 km da Reggio Calabria. Un presidio più leggero, senza cioè i carri attrezzi e le autopompe dei vigili del fuoco, perché questi mezzi possono arrivare più celermente da Villa S. Giovanni, dove attraccano e partono i traghetti da e per la Sicilia. Due strutture che dovranno essere supportate da altrettante aree di stoccaggio individuate a Campo Calabro, un comune adiacente a Villa S. Giovanni, e nell ampio parcheggio del porto di Gioia Tauro dove saranno dirottati e bloccati i camion nel caso in cui le emergenze vengano classificate da codice giallo e rosso, quelle cioè che possono provocare un blocco autostradale da 15 minuti a un ora circa. Se l interruzione è superiore a questo periodo ed è prevedibile che possa durare anche ore, scatta il codice nero : viene dichiarato lo stato d emergenza da Salerno a Reggio Calabria fino in Sicilia. Quindi, i mezzi pesanti verranno indirizzati e fermati anche e soprattutto in queste altre zone di stoccaggio: in provincia di Salerno nelle aree di servizio di Sala Consilina ovest ed est, di Galdo ovest ed est, fra gli svincoli di Lauria e Laino Borgo, e del posteggio di Bosco Selvaggio al km 154 sempre della A3; in provincia di Catanzaro, nella zona industriale, nel parcheggio pubblico e nel centro agroalimentare di Lamezia Terme; in provincia di Messina, nel parcheggio dello stadio S. Filippo e nella zona Zir, in via Acireale. Serve, quindi, una perfetta macchina organizzativa non solo per allestire queste aree. Sono necessarie più pattuglie per incolonnare camion e Tir nelle aree di stoccaggio e volontari della protezione civile per portare cibo, acqua e ogni genere di conforto ai camionisti. Basti pensare ai disagi di un blocco di molte ore nella stagione invernale con migliaia di autotrasportatori imprigionati dal gelo sull Appennino calabrese. Ma non è finita. Se un incidente è in grado di paralizzare il tratto autostradale Bagnara-Scilla per mezza giornata e addirittura uno o più giorni, significa che siamo in presenza di una catastrofe. E, quindi, devono entrare subito in azione più ambulanze, carri attrezzi e veicoli dei vigili del fuoco. E questa straordinaria macchina di soccorso naturalmente costa. Ha bisogno di uomini e mezzi che non vadano a distogliere quelli già impegnati nell ordinaria amministrazione. Chi arriva dalla Sicilia, ai disagi dell A3 deve aggiungere le attese all imbarco di Villa S. Giovanni. Tir in sosta per la notte in un area di servizio. ta, la carreggiata si restringe. È una zona, questa, dove d inverno, senza le catene a bordo non si passa. Ci lasciamo alle spalle l uscita di Castrovillari, di Morano, troviamo nebbia al valico, poi incontriamo Campo Tenese e Mormanno. È vero, sulla A3 gli svincoli sono tantissimi: arrivati a Salerno, dopo 443 chilometri, ne abbiamo contati una cinquantina. E senza caselli come è possibile controllare un autostrada? Arrivati a Mormanno, inizia il nostro terzo girone dantesco. Il motivo è presto spiegato: si viaggia per 8 km su una piccola corsia come fra Scilla e Bagnara. Ma non è finita: dopo Lagonegro, finisce l autostrada per qualche chilometro, riprende nei pressi di Sala Consilina, poi termina ancora. Usciamo sulla statale 19 per Potenza e rientriamo a 8 km da Contursi: 20 km fra incroci, semafori, stop, segnali di precedenza. Come in città. Il motivo? Per via dei lavori che sono ripresi, dopo la pausa estiva, nel 1 macrolotto tra Polla e Sicignano: dal km 53,800 al km 75,803. Ma i cantieri di grandi dimensioni si ripresentano a Eboli e a Battipaglia. E in alcuni tratti, già ultimati, si può intravedere come sarà la A3 del futuro, almeno nei primi 53 km iniziali da Salerno: tre corsie, più quella di emergenza, molto belle, larghe, sicure. Gli altri 390 km resteranno a due corsie, come oggi, più quella di emergenza. Termine previsto dei lavori: Il costo: 9 miliardi di euro. Salvo altre sorprese, beninteso. Qual è la morale, dopo un simile viaggio? È vero, sulla Salerno-Reggio Calabria non si paga un euro di pedaggio, però si è costretti a viaggiare sospesi a centinaia di metri d altezza su budelli scivolosi, a saltare come canguri, a fermarsi per ore sotto la tormenta perché gli spazzaneve sono pochi, a perdere ore in code chilometriche. Ma soprattutto, si rischia la vita. 22 hp DICEMBRE 2007