STUDIO DI SETTORE TG93U

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1 ALLEGATO 5 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE TG93U

2 CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi e le variazioni di mercato all interno del settore economico. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello Studio di Settore TG93U, evoluzione dello studio SG93U. Oggetto dello studio è l attività economica rispondente ai codici ATECO 2007: Attività di design di moda e design industriale; Altre attività di design. La finalità perseguita è di determinare un ricavo/compenso potenziale attribuibile ai contribuenti cui si applica lo Studio di Settore tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di influenzare il risultato di un impresa o di un professionista. A tale scopo, nell ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando il modello SG93U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli Studi di Settore per il periodo d imposta 2005 trasmesso dai contribuenti unitamente al modello UNICO 2006, completati con ulteriori informazioni contenute nel questionario ESG93 inviato ai contribuenti per l evoluzione dello studio in oggetto. I contribuenti interessati sono risultati pari a Il numero dei soggetti i cui modelli sono stati completati con le informazioni contenute nei relativi questionari è stato pari a Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, l esclusione di 249 posizioni. I principali motivi di esclusione sono stati: ricavi/compensi dichiarati maggiori di euro; quadro D del questionario (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro F del modello (elementi contabili) non compilato; quadro G del modello (elementi contabili) non compilato; errata compilazione delle percentuali relative all area di svolgimento dell attività (quadro D del modello); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di attività (quadro D del questionario); errata compilazione delle percentuali relative all area di specializzazione (quadro D del questionario); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro D del questionario); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per segmentare i soggetti oggetto dell analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis.

3 L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spiegano il massimo possibile della varianza iniziale. Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, alla localizzazione, alle diverse modalità di espletamento dell attività, etc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche. Le nuove variabili risultanti dall Analisi in Componenti Principali vengono analizzate in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelle che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio. La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai risultati dell Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di soggetti (cluster); in tal modo i soggetti che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili (la descrizione dei gruppi omogenei identificati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 5.A). L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta delle tecniche di Cluster Analysis, poiché tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione tanto più complessa e meno precisa risulta l operazione di clustering. In un procedimento di clustering quale quello adottato, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate e che concorrono a definirne il profilo. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO/COMPENSO Una volta suddivisi i soggetti in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi/compensi dei soggetti appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla. La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statisticomatematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. La stima della funzione di ricavo/compenso è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo/compenso (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali dei contribuenti (variabili indipendenti). È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un analisi sui dati dei soggetti per verificare le condizioni di coerenza economica nell esercizio dell attività e per scartare le situazioni anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo/compenso. A tal fine sono stati utilizzati degli indicatori di natura economico-contabile specifici delle attività in esame: Attività di impresa: Valore aggiunto per addetto; Margine operativo lordo per addetto non dipendente. Attività di lavoro autonomo: Resa oraria per addetto; Redditività oraria del professionista. Le formule degli indicatori economico-contabilnel Sub Allegato 5.C.2 per l attività di lavoro sono riportate nel Sub Allegato 5.C.1 per l attività di impresa e autonomo.

4 Per ogni gruppo omogeneo è stata calcolata la distribuzione ventilica 1 di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti. In seguito, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono stati selezionati i soggetti che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all interno dell intervallo definito per ciascun indicatore. Nel Sub Allegato 5.D.1 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l attività di impresa e nel Sub Allegato 5.D.2 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l attività di lavoro autonomo. Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo/compenso per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo/compenso sono state utilizzate sia variabili contabili sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo/compenso si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità). Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outlier), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della funzione di ricavo/compenso è stata utilizzata la variabile Ore dedicate all attività. Inoltre nella definizione della funzione di compenso, nel caso di attività professionale svolta in forma individuale, si è tenuto conto anche delle differenze legate all Età professionale 2 che interviene come correttivo da applicare al coefficiente della variabile Ore dedicate all attività. Nel Sub Allegato 5.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo per l attività di impresa, nel Sub Allegato 5.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di compenso per l attività di lavoro autonomo. APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi: Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità. ANALISI DISCRIMINANTE L Analisi Discriminante è una tecnica statistica che consente di associare ogni soggetto ad uno o più gruppi omogenei individuati con relativa probabilità di appartenenza (la descrizione dei gruppi omogenei individuati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 5.A). Nel Sub Allegato 5.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell Analisi Discriminante. 1 Nella terminologia statistica, si definisce distribuzione ventilica l insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via. 2 Nel caso di professionista che opera in forma individuale, l età professionale è pari a: Periodo d imposta Anno di inizio attività Numero di anni di interruzione dell attività.

5 ANALISI DELLA COERENZA L analisi della coerenza permette di valutare i contribuenti sulla base di indicatori economico-contabili specifici del settore. Con tale analisi si valuta il posizionamento di ogni singolo indicatore del soggetto rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente, in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. Gli indicatori utilizzati nell analisi della coerenza sono i seguenti: Attività di impresa: Valore aggiunto per addetto; Margine operativo lordo per addetto non dipendente. Attività di lavoro autonomo: Resa oraria per addetto; Redditività oraria del professionista. Ai fini dell individuazione dell intervallo di coerenza economica, per gli indicatori utilizzati sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di coerenza sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 5.C.1 e nel Sub Allegato 5.E.1 per l attività di impresa, e nel Sub Allegato 5.C.2 e nel Sub Allegato 5.E.2 per l attività di lavoro autonomo. ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA L analisi della normalità economica si basa su una particolare metodologia mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare ai valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. L indicatore di normalità economica individuato per l attività di impresa è il seguente: Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi. L indicatore di normalità economica individuato per l attività di lavoro autonomo è il seguente: Rendimento orario. Ai fini dell individuazione dei valori soglia di normalità economica, le distribuzioni ventiliche per tali indicatori sono state differenziate per gruppo omogeneo. Per ciascun indicatore, in funzione del posizionamento rispetto ai valori soglia di normalità economica, vengono definiti eventuali maggiori ricavi/compensi da aggiungersi al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità dello studio di settore. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di normalità economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di normalità economica sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 5.C.1 e nel Sub Allegato 5.F.1 per l attività di impresa, e nel Sub Allegato 5.C.2 e nel Sub Allegato 5.F.2 per l attività di lavoro autonomo.

6 INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi residuali di gestione moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore per i Ricavi da congruità. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi residuali di gestione si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente. Tale coefficiente è stato calcolato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra l ammontare del ricavo puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alle sole variabili contabili di costo, e l ammontare delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1). In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, il coefficiente viene ponderato sulla base delle relative probabilità di appartenenza. Tabella 1 Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione CLUSTER Coefficiente 1 1, , , , , , , , , , , , , , ,5722 RENDIMENTO ORARIO Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Ore teoriche del professionista 3. 3 La variabile Ore teoriche del professionista è calcolata come: Numero ore teoriche del professionista = (professionista che opera in forma individuale) Minor valore tra Valore massimo annuo e (((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima)- Ore lavorate dai dipendenti ); Numero ore teoriche del professionista = (associazioni tra professionisti) Minor valore tra ( Valore massimo annuo * Numero soci o associati che prestano attività nello studio) e (((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima)- Ore lavorate dai dipendenti ). Il Valore massimo annuo (pari a 1800) è normalizzato all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta.

7 In presenza di un valore della variabile Ore teoriche del professionista superiore a quello della variabile Ore dichiarate dal professionista, le Ore dedicate all attività sono aumentate per un valore pari alla differenza tra le Ore teoriche del professionista e le Ore dichiarate dal professionista. Il nuovo valore delle Ore dedicate all attività costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori compensi da normalità economica 4. ANALISI DELLA CONGRUITÀ Per ogni gruppo omogeneo vengono calcolati il ricavo/compenso puntuale, come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili del soggetto, e il ricavo/compenso minimo, determinato sulla base dell intervallo di confidenza al livello del 99,99% 5. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi puntuali di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo/compenso puntuale di riferimento del soggetto. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi minimi di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo/compenso minimo ammissibile del soggetto. Al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi/compensi derivanti dall applicazione dell analisi della normalità economica. Nel Sub Allegato 5.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di ricavo per l attività di impresa, nel Sub Allegato 5.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di compenso per l attività di lavoro autonomo. 4 I maggiori compensi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il compenso puntuale di riferimento, derivante dalla riapplicazione dell analisi della congruità con il nuovo valore delle Ore dedicate all attività, e il compenso puntuale di riferimento di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente. 5 Nella terminologia statistica, per intervallo di confidenza si intende un intervallo, posizionato intorno al ricavo/compenso puntuale e delimitato da due estremi (uno inferiore e l altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell effettivo ricavo/compenso del contribuente. Il limite inferiore dell intervallo di confidenza costituisce il ricavo/compenso minimo.

8 SUB ALLEGATI SUB ALLEGATO 5.A - DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI I fattori discriminanti che hanno maggiormente contribuito alla definizione dei 15 modelli di business sono i seguenti: area di specializzazione; tipologia di attività; tipologia e numerosità della clientela; dimensione dell impresa/studio. L area di specializzazione ha consentito di distinguere i soggetti che operano in più aree, senza un ambito prevalente di specializzazione (cluster 6, 7 e 13), da quelli specializzati in una delle seguenti aree: tessuti (cluster 1), oggettistica e complementi di arredo (cluster 2), capi di abbigliamento (cluster 3 e 11), mobili (cluster 4), oreficeria e gioielli (cluster 8), calzature (cluster 9 e 10), allestimenti di mostre/fiere/showroom, comunicazione visiva e multimediale e marchi/immagini aziendali coordinate e di prodotto (cluster 12), design d interni (cluster 14) e accessori di abbigliamento (cluster 15). La tipologia di attività ha permesso di rilevare tra le imprese/professionisti specializzati in calzature quelli che si occupano di design e/o styling (cluster 9) piuttosto che di ingegnerizzazione e/o realizzazione di prototipi (cluster 10). Sempre in base alla tipologia di attività è stato possibile raggruppare gli operatori che traggono la maggioranza dei ricavi/compensi dalla vendita di prodotti di propria realizzazione (cluster 13). La tipologia di clientela e la percentuale dei ricavi/compensi provenienti dal cliente principale hanno consentito di individuare i soggetti che operano in situazioni di monocommittenza quasi esclusivamente per studi stilistici/di design e tecnici (cluster 5). La dimensione dell impresa/studio, espressa per lo più in termini di numero di addetti e superfici destinate allo svolgimento dell attività, ha permesso di cogliere le realtà più strutturate del settore (cluster 7 e 11). Salvo segnalazione diversa, i cluster sono stati rappresentati attraverso il riferimento ai valori medi delle variabili principali. CLUSTER 1 - STUDI DI DESIGN SPECIALIZZATI IN TESSUTI NUMEROSITÀ: 242 Il cluster raggruppa gli studi specializzati in tessuti (95% dei ricavi/compensi) che svolgono prevalentemente attività di design/progettazione (58% dei ricavi/compensi). Si tratta soprattutto di lavoratori autonomi (47% dei casi), che operano senza l ausilio di dipendenti o collaboratori, e di ditte individuali (24%), in cui opera il solo titolare. Gli studi coprono una superficie di 45 mq e sono utilizzati nel 53% dei casi in uso promiscuo con l abitazione. La clientela di riferimento è rappresentata sostanzialmente da imprese individuali e società private (87% dei ricavi/compensi). Gli ambiti di operatività prevalenti sono la provincia (64% dei ricavi/compensi nel 49% dei casi) ed il comune (61% nel 33%). In merito alla localizzazione degli studi, si rileva una significativa presenza nelle province del nord-ovest contraddistinte da un elevata concentrazione di industrie tessili (Como, Milano, Varese, Biella). CLUSTER 2 STUDI DI DESIGN SPECIALIZZATI IN OGGETTISTICA E COMPLEMENTI DI ARREDO NUMEROSITÀ: 100 Il cluster concentra gli studi specializzati in oggettistica e complementi di arredo (87% dei ricavi/compensi) che svolgono in maniera pressoché esclusiva (91% dei ricavi/compensi) attività di design/progettazione.

9 Si tratta per lo più di lavoratori autonomi (59% dei casi), che operano da soli, e di ditte individuali (20%), gestite dal solo titolare. La superficie adibita a studio è di 31 mq. Nel 21% dei casi sono presenti 34 mq di laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. La clientela è composta prevalentemente da imprese individuali e società private (73% dei ricavi/compensi). Nella metà circa dei casi il comune rappresenta l area di maggiore operatività (77% dei ricavi/compensi). In Lombardia (e, IN PARTICOLARE NELLA PROVINCIA DI MILANO) SI RILEVA LA MAGGIORE PRESENZA DI STUDI. CLUSTER 3 STUDI DI PICCOLE DIMENSIONI SPECIALIZZATI NEL DESIGN E/O STYLING DI CAPI DI ABBIGLIAMENTO NUMEROSITÀ: 827 Le imprese/professionisti appartenenti al cluster si caratterizzano per la specializzazione in capi di abbigliamento (95% dei ricavi/compensi). In merito alle attività espletate, il 45% degli studi si dedica alla creazione stilistica (78% dei ricavi/compensi), il 38% al design/progettazione (74%), il 22% alla consulenza (58%), il 14% allo sviluppo di modelli rappresentativi (65%) ed il 9% alla direzione artistica (45%). Si tratta principalmente di lavoratori autonomi (62% dei casi) che operano da soli e di ditte individuali (23%) nelle quali è presente il solo titolare. Gli studi sono di dimensioni contenute (26 mq) e sono utilizzati nella maggioranza dei casi in uso promiscuo con l abitazione. Nel 23% dei casi sono presenti 27 mq di laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. L attività è rivolta principalmente alle imprese individuali e società private (89% dei ricavi/compensi). Nel 77% dei casi il numero di clienti non è superiore a 5. L operatività è ripartita tra comune (73% dei ricavi/compensi nel 39% dei casi), regione (57% nel 34%) e provincia (63% nel 33%). Coerentemente con l area di specializzazione, la maggioranza degli studi è presente al nord, attorno ai poli dell abbigliamento e della maglieria, (Milano, Modena, Bologna, Reggio Emilia) e nella provincia di Firenze. CLUSTER 4 STUDI DI DESIGN SPECIALIZZATI IN MOBILI NUMEROSITÀ: 156 Il cluster raggruppa le imprese/professionisti che si dedicano all attività di design/progettazione (80% dei ricavi/compensi) di mobili (91% dei ricavi/compensi). Si tratta principalmente di lavoratori autonomi (63% dei casi) che operano da soli e di ditte individuali (18%) in cui è impiegato il solo titolare. La superficie adibita a studio è di 32 mq. Il 51% dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. La clientela è composta prevalentemente da imprese individuali e società private (77% dei ricavi/compensi); nel 19% dei casi il 42% dei ricavi/compensi deriva da privati (consumatori finali). L area di svolgimento dell attività è ripartita tra provincia (62% dei ricavi nel 58% dei casi), comune (62% nel 47%) e regione (41% nel 38%). Gli studi sono localizzati per lo più nella provincia di Milano e nelle aree del nord-est ad elevata concentrazione di imprese del mobile. CLUSTER 5 MONOCOMMITTENTI PER CONTO DI STUDI STILISTICI E TECNICI NUMEROSITÀ: 83 I soggetti appartenenti al cluster sono principalmente lavoratori autonomi (75% dei casi) che operano da soli e, in misura minore, ditte individuali (18%) in cui è presente il solo titolare. L attività è svolta quasi interamente per conto di un solo cliente (dal quale deriva il 91% dei ricavi/compensi) generalmente rappresentato da uno studio stilistico/di design (73% dei ricavi/compensi) o da uno studio tecnico (82% dei ricavi/compensi nel 28% dei casi). Il 43% dei soggetti è specializzato in capi di abbigliamento (87% dei ricavi/compensi), per il resto le aree di maggiore interesse sono: accessori di abbigliamento (28% dei ricavi/compensi per il 23% dei rispondenti), tessuti (43% per il 16%), design d interni (45% per il 18%) e mobili (44% per il 14%).

10 Per quanto concerne la tipologia di attività svolta, i soggetti del cluster si occupano in prevalenza di design/progettazione (40% dei ricavi/compensi) e, più raramente, di consulenza (58% dei ricavi/compensi nel 29% dei casi), creazione stilistica (57% nel 20%) e sviluppo di modelli rappresentativi (74% nell 8%). Gli spazi destinati a studio, presenti nel 66% dei casi, sono contenuti (29 mq) e spesso utilizzati in uso promiscuo con l abitazione. CLUSTER 6 STUDI NON SPECIALIZZATI NUMEROSITÀ: 513 Per gli appartenenti al cluster non si rileva un ambito prevalente di specializzazione: il 31% dei soggetti dichiara di occuparsi di oggettistica e complementi di arredo (43% dei ricavi/compensi), il 19% opera nell ambito dei mobili (31% dei ricavi/compensi), il 17% nell ambito dei capi di abbigliamento (35%) ed il 14% nel settore dei tessuti (34%). Eterogenee risultano essere le attività espletate: design/progettazione (64% dei ricavi/compensi nel 57% dei casi), consulenza (49% nel 29%), direzione artistica/del progetto (45% nel 17%) e realizzazione di prototipi (28% nel 13%). Si tratta per lo più di lavoratori autonomi (59% dei casi), che lavorano da soli, e di ditte individuali (23%) nelle quali opera il solo titolare. I locali adibiti a studio occupano una superficie di 35 mq e, nel 48% dei casi, sono utilizzati in uso promiscuo con l abitazione. La clientela è costituita principalmente da imprese individuali e società private (78% dei ricavi/compensi). L area in cui i soggetti del cluster operano è per lo più circoscritta a livello comunale (65% dei ricavi/compensi nel 50% dei casi) e provinciale (52% nel 45%). CLUSTER 7 STUDI DI GRANDI DIMENSIONI NUMEROSITÀ: 70 Gli studi appartenenti a questo cluster si caratterizzano per le dimensioni nettamente superiori a quelle degli altri gruppi individuati. Si tratta nel 51% dei casi di società di capitali e nel 31% di società di persone e sono presenti 7 addetti. La superficie complessivamente destinata allo svolgimento dell attività è di 355 mq; nella metà dei casi gli studi sono dotati di un laboratorio di 155 mq per la produzione di prototipi/modelli. I settori di specializzazione sono diversi: calzature (73% dei ricavi/compensi per il 37% dei rispondenti), tessuti (78% per il 29%), capi di abbigliamento (58% per il 21% ) e accessori di abbigliamento (31% per il 17%). Le attività che apportano le quote più elevate di ricavi/compensi sono il design/progettazione (66% per il 56% degli studi) e la creazione stilistica (55% per il 24%). Taluni studi si dedicano, inoltre, alla realizzazione di prototipi (23% dei ricavi/compensi per il 29% dei soggetti) nonché all attività di consulenza (35% per il 23%). La clientela di riferimento è rappresentata dalle imprese individuali e società private (88% dei ricavi/compensi). L area di svolgimento dell attività si ripartisce abbastanza uniformemente tra comune (38% dei ricavi/compensi nel 60% dei casi), provincia (30% nel 66%) e regione (24% nel 61%). Il 53% dei soggetti ottiene il 41% dei ricavi/compensi all estero. CLUSTER 8 STUDI SPECIALIZZATI NEL DESIGN DI GIOIELLI E OREFICERIA NUMEROSITÀ: 71 Il cluster concentra gli studi specializzati in gioielli e oreficeria (86% dei ricavi/compensi) che svolgono per lo più attività di design/progettazione (57% dei ricavi/compensi) e realizzazione di prototipi (60% dei ricavi/compensi nel 28% dei casi). Si tratta soprattutto di lavoratori autonomi (56% dei casi), che operano da soli, e di ditte individuali (38%), in cui è impiegato il solo titolare. Gli studi, di dimensioni contenute (24 mq), sono nella maggioranza dei casi utilizzati in uso promiscuo con l abitazione.

11 La tipologia di clientela che apporta la quota più significativa di ricavi/compensi (78%) è rappresentata dalle imprese individuali e società private; il 58% degli studi realizza una quota pressoché esclusiva di ricavi/compensi (84%) con il cliente principale. L area di svolgimento dell attività è ripartita tra comune (70% dei ricavi/compensi nel 51% dei casi), provincia (67% nel 39%) e regione (63% nel 28%). In Lombardia, Veneto e Toscana (e, in particolare nelle province di Milano, Vicenza e Arezzo) si evidenziano le concentrazioni più elevate di studi. CLUSTER 9 STUDI SPECIALIZZATI NEL DESIGN E/O STYLING DI CALZATURE NUMEROSITÀ: 390 Il cluster raggruppa gli studi specializzati in calzature (99% dei ricavi/compensi) che svolgono principalmente attività di design/progettazione (56% dei ricavi/compensi), sviluppo di modelli rappresentativi (67% dei ricavi per il 21% delle imprese/professionisti) e creazione stilistica (71% dei ricavi/compensi per il 15%). Si tratta soprattutto di ditte individuali (52% dei casi), in cui è presente unicamente il titolare, e di lavoratori autonomi (25%) che operano da soli. Gli studi coprono una superficie di 48 mq; nella metà circa dei casi 37 mq sono destinati a laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. La clientela di riferimento è rappresentata dalle imprese individuali e società private (89% dei ricavi/compensi). L area di svolgimento dell attività è per lo più limitata entro i confini regionali sebbene, nel 29% dei casi, il 40% dei ricavi/compensi si realizzi all estero. La localizzazione prevalente degli studi è nelle regioni del centro (in particolare in corrispondenza del distretto di Ascoli Piceno e Macerata) e nelle aree del nord-ovest a maggiore vocazione calzaturiera (Padova e Venezia). CLUSTER 10 STUDI SPECIALIZZATI NELL INGEGNERIZZAZIONE E/O REALIZZAZIONE DI PROTOTIPI DI CALZATURE NUMEROSITÀ: 79 Il cluster raggruppa gli studi specializzati in calzature (93% dei ricavi/compensi) che si occupano di ingegnerizzazione (55% dei ricavi/compensi) e realizzazione di prototipi (74% dei ricavi/compensi per il 44% dei casi). Si tratta soprattutto di ditte individuali (65% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. Gli studi si estendono su una superficie complessiva di 47 mq; nella metà circa dei casi, 38 mq sono destinati a laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. Le imprese/professionisti operano in maniera pressoché esclusiva per imprese individuali e società private (91% dei ricavi/compensi) e, spesso, in regime di quasi monocomittenza (l 86% dei ricavi/compensi nel 57% dei casi deriva dal cliente principale). L area di svolgimento dell attività si ripartisce abbastanza uniformemente tra provincia (49% dei ricavi/compensi nel 49% dei casi), comune (68% nel 43%) e regione (41% nel 41%). La localizzazione prevalente degli studi si riscontra nelle Marche, Toscana e Veneto. CLUSTER 11 STUDI DI GRANDI DIMENSIONI SPECIALIZZATI NEL DESIGN E/O STYLING DI CAPI DI ABBIGLIAMENTO NUMEROSITÀ: 152 Il cluster concentra le imprese/professionisti contraddistinti dalla specializzazione in capi di abbigliamento (91% dei ricavi/compensi). Tra le attività maggiormente espletate si riscontrano la creazione stilistica (63% dei ricavi/compensi nel 45% dei casi) ed il design/progettazione (58% nel 41%); in taluni casi, risultano significative sulla determinazione dei ricavi/compensi le attività di realizzazione di prototipi (44% dei ricavi/compensi nel 28%), consulenza (43% nel 22%) e sviluppo di modelli rappresentativi (47% nel 18%). Si tratta per lo più di società (34% di capitali e 27% di persone); il numero degli addetti è pari a 3. Gli studi coprono una superficie complessiva di 128 mq; nella metà dei casi 81 mq sono destinati a laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. La clientela è rappresentata quasi interamente da imprese individuali e società private (88% dei ricavi/compensi).

12 L area di svolgimento dell attività si ripartisce tra comune (53% dei ricavi/compensi nel 45% dei casi), provincia (43% nel 41%) e regione (46% nel 47%); un terzo circa degli studi realizza il 33% dei ricavi/compensi all estero. Gli studi sono concentrati al nord (Milano, Modena, Treviso e Vicenza) e al centro (in particolare in Toscana). CLUSTER 12 STUDI SPECIALIZZATI NEL DESIGN/PROGETTAZIONE DI ALLESTIMENTI, DELLA COMUNICAZIONE VISIVA E MULTIMEDIALE E DI MARCHI/IMMAGINI NUMEROSITÀ: 207 Gli studi appartenenti al cluster si dedicano soprattutto al design/progettazione (52% dei ricavi/compensi) di allestimenti di mostre/fiere/showroom (27% dei ricavi/compensi), della comunicazione visiva e multimediale (57% dei ricavi/compensi per la metà dei soggetti) nonché di marchi/immagini aziendali coordinate e di prodotto (41% per il 40%). Si tratta principalmente di lavoratori autonomi (64% dei casi) che operano da soli e di ditte individuali (17%) in cui è impiegato il solo titolare. Le strutture adibite a studio coprono una superficie complessiva di 38 mq e nella metà circa dei casi sono utilizzati in uso promiscuo con l abitazione. Le imprese individuali e società private rappresentano la tipologia di clientela da cui deriva la quota più significativa di ricavi/compensi (78%). In taluni casi gli ambiti di operatività si estendono oltre i confini comunali (da cui deriva il 33% dei ricavi/compensi complessivi): provincia (55% dei compensi/ricavi per la metà circa dei soggetti) e regione (42% per il 43%). Il Nord evidenzia la maggiore concentrazione di studi (Lombardia, in particolare la provincia di Milano, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte). CLUSTER 13 STUDI CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI AUTOPRODUZIONE NUMEROSITÀ: 131 Le imprese/professionisti del cluster effettuano la vendita di prodotti di propria produzione (75% dei ricavi/compensi); il ventaglio di prodotti realizzati comprende articoli di oggettistica e complementi di arredo (79% dei ricavi/compensi nel 49% dei casi) e capi di abbigliamento (68% nel 29%). Si tratta per lo più di ditte individuali (65% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. Gli studi coprono una superficie complessiva di 55 mq, di cui 20 mq di laboratorio per la produzione di prototipi/modelli. La clientela di riferimento è costituita da consumatori privati (49% dei ricavi/compensi) e da imprese individuali e società private (40%). L attività è svolta con maggiore frequenza entro il territorio comunale (57% dei ricavi/compensi); Milano e Roma rappresentano le città con le concentrazioni più significative di attività. CLUSTER 14 STUDI SPECIALIZZATI NEL DESIGN D INTERNI NUMEROSITÀ: 233 Il cluster in esame si caratterizza per l attività di design/progettazione di spazi abitativi e di arredo di interni (93% dei ricavi/compensi). Si tratta in prevalenza di ditte individuali (64% dei casi) in cui opera il solo titolare. I locali destinati all attività coprono una superficie di 34 mq e, nel 42% dei casi, sono in uso promiscuo con l abitazione. La clientela è rappresentata principalmente da imprese individuali e società private (68% dei ricavi/compensi). In merito all ambito di operatività, l attività delle imprese/professionisti è condotta soprattutto a livello comunale (36% dei ricavi/compensi) e provinciale (35%). CLUSTER 15 STUDI SPECIALIZZATI NEL DESIGN E STYLING DI ACCESSORI DI ABBIGLIAMENTO NUMEROSITÀ: 181 Il cluster concentra gli studi specializzati nel design e styling di accessori per abbigliamento (88% dei ricavi/compensi).

13 I soggetti del cluster sono principalmente lavoratori autonomi (57% dei casi) che operano da soli e ditte individuali (20%) gestite dal solo titolare. Gli studi coprono una superficie complessiva di 35 mq e, nella maggioranza dei casi, sono utilizzati in uso promiscuo con l abitazione. L offerta è orientata alle imprese individuali e società private (87% dei ricavi/compensi); nel 67% dei casi l attività è svolta in maniera pressoché esclusiva per un solo committente (da cui deriva l 86% dei ricavi/compensi complessivi). In taluni casi, gli ambiti di operatività si estendono oltre il comune (da cui deriva il 75% dei ricavi/compensi per il 42% dei soggetti): provincia (63% dei ricavi/compensi per il 33% dei soggetti) e regione (50% per il 27%). Le concentrazioni più significative di attività si rilevano a Milano e a Firenze.

14 SUB ALLEGATO 5.B - VARIABILI DELL ANALISI DISCRIMINANTE QUADRO A: Numero delle giornate retribuite per i dirigenti Numero delle giornate retribuite per i quadri Numero delle giornate retribuite per gli impiegati Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro, di inserimento, a termine; personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro Numero di collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell'impresa o nello studio Personale addetto all attività di lavoro autonomo: Numero di Soci o associati che prestano attività nello studio Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dai collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dai familiari diversi da quelli di cui al rigo precedente che prestano attività nell'impresa Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dai soci con occupazione prevalente nell'impresa Personale addetto all attività d impresa: Percentuale di lavoro prestato dai soci diversi da quelli di cui al rigo precedente Personale addetto all attività d impresa: Numero di amministratori non soci QUADRO B: Metri quadri della superficie complessiva destinata all'esercizio dell'attività QUADRO D: Tipologia di attività: Design / Progettazione % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Creazione stilistica (figurini / collezioni di moda) % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Sviluppo di modelli rappresentativi % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Realizzazione di prototipi % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Realizzazione di campioni % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Ingegnerizzazione % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Autoproduzione (vendita di prodotti propri) % sui ricavi / compensi Tipologia di attività: Consulenza % sui ricavi / compensi Area di specializzazione: Tessuti Area di specializzazione: Capi di abbigliamento Area di specializzazione: Accessori di abbigliamento Area di specializzazione: Calzature Area di specializzazione: Mobili Area di specializzazione: Oggettistica e complementi di arredo Area di specializzazione: Oreficieria e gioielli Area di specializzazione: Interni ( interior design) Area di specializzazione: Allestimenti di mostre / fiere / showroom

15 Area di specializzazione: Comunicazione visiva e multimediale Area di specializzazione: Marchi / immagini aziendali coordinate e di prodotto Tipologia della clientela: Studi stilistici / di design Tipologia della clientela: Studi tecnici (architetti, ingegneri, ecc.) Tipologia della clientela: Privati (consumatori finali) Numerosità dei clienti: Percentuale dei ricavi/compensi provenienti dal cliente principale (indicare solo se superiore al 50%) Altri elementi specifici: Numero di Ore settimanali dedicate all'attività Altri elementi specifici: Numero di Settimane di lavoro nell'anno Elementi contabili specifici: Spese di pubblicità, propaganda, partecipazione a fiere e mostre

16 SUB ALLEGATO 5.C.1 FORMULE DEGLI INDICATORI ATTIVITA DI IMPRESA Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l attività di impresa: Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(ricavi da congruità); Margine operativo lordo per addetto non dipendente = (Margine operativo lordo/1.000)/(numero addetti non dipende nti 6 ); Valore aggiunto per addetto = (Valore aggiunto/1.000) / (Numero addetti 7 ). 6 Le frequenze relative ai soci, agli associati, ai collaboratori dell impresa familiare, al coniuge dell azienda coniugale e ai familiari diversi sono normalizzate all anno in base alla percentuale di lavoro prestato. Le frequenze relative agli amministratori non soci e al titolare sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali) Titolare + numero collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi; Numero addetti non dipendenti = (società) Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci. 7 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Le frequenze relative ai collaboratori coordinati e continuativi sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti = (ditte individuali) Numero addetti = (società) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti; Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti.

17 Dove: Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso); Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione + Altre componenti negative - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro; Costo del venduto = Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiare, semilavorati e merci + Esistenze iniziali - Rimanenze finali; Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Margine operativo lordo = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa + Costi residuali di gestione)]. Ricavi da congruità = Ricavo puntuale di riferimento da analisi della congruità; Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Valore aggiunto = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Costi residuali di gestione)].

18 SUB ALLEGATO 5.C.2 FORMULE DEGLI INDICATORI ATTIVITA DI LAVORO AUTONOMO Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l attività di lavoro autonomo: Redditività oraria del professionista = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di lavoro dipendente - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/(numero ore lavorate dal professionista 8 ); Rendimento orario = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/( Ore lavorate dai dipendenti 9 + Ore dichiarate dal professionista 10 ); 8 La variabile è calcolata come: Numero ore lavorate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale) Fattore correttivo individuale * 40 * 45 dove: Fattore correttivo individuale = Peso ore settimanali dedicate all attività * Peso settimane di lavoro nell anno Peso ore settimanali dedicate all attività è pari a: (minor valore tra 40 e Numero ore settimanali dedicate all attività )/40 Peso settimane di lavoro nell anno è pari a: (minor valore tra 45 e Numero settimane di lavoro nell anno )/45; Numero ore lavorate dal professionista = (associazioni tra professionisti) Numero soci o associati che prestano attività nello studio * Fattore correttivo associazioni * 40 *45 dove: Fattore correttivo associazioni = Peso ore settimanali dedicate all attività * Peso settimane di lavoro nell anno Peso ore settimanali dedicate all attività è pari a (minor valore tra 40 e ( Numero ore settimanali dedicate all attività / Numero soci o associati che prestano attività nello studio ))/40 Peso settimane di lavoro nell anno è pari a (minor valore tra 45 e ( Numero settimane di lavoro nell anno / Numero soci o associati che prestano attività nello studio ))/45. 9 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Ore lavorate dai dipendenti = Numero dipendenti * 40 * La variabile è calcolata come: Numero ore dichiarate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale) Numero ore dichiarate dal professionista = (associazioni tra professionisti) Numero ore settimanali dedicate all attività * Numero di settimane di lavoro nell anno ; Numero ore settimanali dedicate all attività * Numero di settimane di lavoro nell anno / Numero soci o associati che prestano attività nello studio.

19 Resa oraria per addetto = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica)/(numero addetti 11 * 40 *45). 11 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Numero addetti = (professionista che opera in forma individuale) Numero addetti = (associazioni tra professionisti) Fattore correttivo individuale + Numero dipendenti; Numero dipendenti + Numero soci o associati che prestano attività nello studio * Fattore correttivo associazioni.

20 SUB ALLEGATO 5.D.1 INTERVALLI PER LA SELEZIONE DEL CAMPIONE ATTIVITA DI IMPRESA Cluster Modalità di distribuzione Margine operativo lordo per addetto non dipendente (in migliaia di euro) Ventile minimo Ventile massimo Ventile minimo Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Ventile massimo 1 Tutti i soggetti 8 nessuno 7 nessuno 2 Tutti i soggetti 6 nessuno 5 nessuno 3 Tutti i soggetti 7 nessuno 7 nessuno 4 Tutti i soggetti 5 nessuno 5 nessuno 5 Tutti i soggetti 2 nessuno 1 nessuno 6 Tutti i soggetti 8 nessuno 8 nessuno 7 Tutti i soggetti 3 nessuno 4 nessuno 8 Tutti i soggetti 5 nessuno 5 nessuno 9 Tutti i soggetti 6 nessuno 6 nessuno 10 Tutti i soggetti 6 nessuno 6 nessuno 11 Tutti i soggetti 7 nessuno 7 nessuno 12 Tutti i soggetti 8 nessuno 8 nessuno 13 Tutti i soggetti 11 nessuno 10 nessuno 14 Tutti i soggetti 8 nessuno 8 nessuno 15 Tutti i soggetti 8 nessuno 8 nessuno

21 SUB ALLEGATO 5.D.2 INTERVALLI PER LA SELEZIONE DEL CAMPIONE ATTIVITA DI LAVORO AUTONOMO Cluster Redditività oraria del Resa oraria per addetto Modalità di professionista distribuzione Ventile Ventile minimo Ventile massimo Ventile minimo massimo 1 Tutti i soggetti 6 nessuno 4 nessuno 2 Tutti i soggetti 9 nessuno 6 nessuno 3 Tutti i soggetti 6 nessuno 4 nessuno 4 Tutti i soggetti 10 nessuno 8 nessuno 5 Tutti i soggetti 7 nessuno 5 nessuno 6 Tutti i soggetti 7 nessuno 4 nessuno 8 Tutti i soggetti 6 nessuno 4 nessuno 9 Tutti i soggetti 6 nessuno 4 nessuno 10 Tutti i soggetti 1 nessuno 1 nessuno 11 Tutti i soggetti 2 nessuno 2 nessuno 12 Tutti i soggetti 8 nessuno 5 nessuno 13 Tutti i soggetti 3 nessuno 2 nessuno 14 Tutti i soggetti 10 nessuno 8 nessuno 15 Tutti i soggetti 8 nessuno 5 nessuno

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