STUDIO DI SETTORE TG94U

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1 ALLEGATO 6 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE TG94U

2 CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi e le variazioni di mercato all interno del settore economico. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello Studio di Settore TG94U, evoluzione dello studio SG94U. Oggetto dello studio sono le attività economiche rispondenti ai codici ATECO 2007: Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi; Attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi; Attività di distribuzione cinematografica, di video e di programmi televisivi; Studi di registrazione sonora; Trasmissioni radiofoniche; Programmazione e trasmissioni televisive. La finalità perseguita è di determinare un ricavo/compenso potenziale attribuibile ai contribuenti cui si applica lo Studio di Settore tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di influenzare il risultato di un impresa o di un professionista. A tale scopo, nell ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando il modello SG94U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli Studi di Settore per il periodo d imposta 2005 trasmesso dai contribuenti unitamente al modello UNICO I contribuenti interessati sono risultati pari a Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, l esclusione di 241 posizioni. I principali motivi di esclusione sono stati: ricavi/compensi dichiarati maggiori di euro; quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro F (elementi contabili) non compilato; quadro G (elementi contabili) non compilato; errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di svolgimento dell attività (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia dell attività (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro D) ; incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per segmentare i soggetti oggetto dell analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis.

3 L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spiegano il massimo possibile della varianza iniziale. Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare i soggetti in base alla tipologia dell attività, alla dimensione e struttura dell impresa o dello studio professionale, etc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche. Le nuove variabili risultanti dall Analisi in Componenti Principali vengono analizzate in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelle che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio. La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai risultati dell Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di soggetti (cluster); in tal modo i soggetti che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili (la descrizione dei gruppi omogenei identificati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 6.A). L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta delle tecniche di Cluster Analysis, poiché tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione tanto più complessa e meno precisa risulta l operazione di clustering. In un procedimento di clustering quale quello adottato, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate e che concorrono a definirne il profilo. DEFINIZIONEDELLAFUNZIONE DIRICAVO/COMPENSO Una volta suddivisi i soggetti in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento del ricavo/compenso dei soggetti appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla. La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statisticomatematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. La stima della funzione di ricavo/compenso è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo/compenso (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali dei contribuenti (variabili indipendenti). È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un analisi sui dati dei soggetti per verificare le condizioni di coerenza economica nell esercizio dell attività e per scartare le situazioni anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo/compenso. A tal fine sono stati utilizzati degli indicatori di natura economico-contabile specifici delle attività in esame: Attività di impresa: Valore aggiunto per addetto. Attività di lavoro autonomo: Resa oraria per addetto. Le formule degli indicatori economico-contabilnel Sub Allegato 6.C.2 per l attività di lavoro autonomo. sono riportate nel Sub Allegato 6.C.1 per l attività di impresa e Per ogni gruppo omogeneo è stata calcolata la distribuzione ventilica 1 di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti. Le distribuzioni sono state costruite distintamente in base all appartenenza ai gruppi 1 Nella terminologia statistica, si definisce distribuzione ventilica l insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via.

4 territoriali definiti utilizzando i risultati di uno studio relativo alla territorialità generale a livello provinciale 2 che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: grado di benessere; livello di qualificazione professionale; struttura economica. In seguito, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono stati selezionati i soggetti che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all interno dell intervallo definito per ciascun indicatore. Nel Sub Allegato 6.D.1 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l attività di impresa e nel Sub Allegato 6.D.2 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l attività di lavoro autonomo. Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo/compenso per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo/compenso sono state utilizzate sia variabili contabili sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo/compenso si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità). Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outlier), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Per la sola attività di impresa, nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività. A tale scopo sono stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla territorialità generale a livello provinciale. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed è stata analizzata la loro interazione con la variabile valore dei beni strumentali e relative trasformate. Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile valore dei beni strumentali e relative trasformate. Nel Sub Allegato 6.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo per l attività di impresa, nel Sub Allegato 6.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di compenso per l attività di lavoro autonomo. APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi: Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità. ANALISI DISCRIMINANTE L Analisi Discriminante è una tecnica statistica che consente di associare ogni soggetto ad uno o più gruppi omogenei individuati con relativa probabilità di appartenenza (la descrizione dei gruppi omogenei individuati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 6.A). 2 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale.

5 Nel Sub Allegato 6.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell Analisi Discriminante. ANALISI DELLA COERENZA L analisi della coerenza permette di valutare i contribuenti sulla base di indicatori economico-contabili specifici del settore. Con tale analisi si valuta il posizionamento di ogni singolo indicatore del soggetto rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente, in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. Gli indicatori utilizzati nell analisi della coerenza sono i seguenti: Attività di impresa: Valore aggiunto per addetto; Margine operativo lordo per addetto non dipendente. Attività di lavoro autonomo: Resa oraria per addetto; Redditività oraria del professionista. Ai fini della individuazione dell intervallo di coerenza economica, per gli indicatori utilizzati sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo e sulla base della territorialità generale a livello provinciale. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Inoltre i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di coerenza sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 6.C.1 e nel Sub Allegato 6.E.1 per l attività di impresa, e nel Sub Allegato 6.C.2 e nel Sub Allegato 6.E.2 per l attività di lavoro autonomo. ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA L analisi della normalità economica si basa su una particolare metodologia mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare ai valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. Gli indicatori di normalità economica individuati per l attività di impresa sono i seguenti: Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi; Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi. L indicatore di normalità economica individuato per l attività di lavoro autonomo è il seguente: Rapporto degli ammortamenti sul valore storico dei beni strumentali mobili. Ai fini della individuazione dei valori soglia di normalità economica, le distribuzioni ventiliche per tali indicatori sono state differenziate per gruppo omogeneo. Per ciascun indicatore, in funzione del posizionamento rispetto ai valori soglia di normalità economica, vengono definiti eventuali maggiori ricavi/compensi da aggiungersi al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità dello studio di settore. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di normalità economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di normalità economica sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 6.C.1 e nel Sub Allegato 6.F.1 per l attività di impresa, e nel Sub Allegato 6.C.2 e nel Sub Allegato 6.F.2 per l attività di lavoro autonomo.

6 INCIDENZA DEI COSTI DI DISPONIBILITÀ DEI BENI STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL VALORE STORICO DEGLI STESSI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili moltiplicando la soglia massima di coerenza dell indicatore per il Valore dei beni strumentali mobili. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 2,9494). Tale coefficiente è stato calcolato, per lo specifico settore, come rapporto tra l ammontare del ricavo puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alla sola variabile Valore dei beni strumentali mobili, e l ammontare dei Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili. INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi residuali di gestione moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore per i Ricavi da congruità. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi residuali di gestione si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente. Tale coefficiente è stato calcolato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra l ammontare del ricavo puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alle sole variabili contabili di costo, e l ammontare delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1). In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, il coefficiente viene ponderato sulla base delle relative probabilità di appartenenza. Tabella 1 Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione CLUSTER Coefficiente 1 1, , , , , , , , , , ,1256 RAPPORTO DEGLI AMMORTAMENT I SUL VALORE STORICO DEI BENI STRUMENTALI MOBILI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Quote di ammortamento relative a beni mobili strumentali moltiplicando la soglia massima di coerenza dell indicatore per il Valore dei beni strumentali mobili. Nel caso in cui il valore dichiarato delle Quote di ammortamento relative a beni mobili strumentali si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di ammortamento eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori compensi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 5,1864).

7 Tale coefficiente è stato calcolato, per lo specifico settore, come rapporto tra l ammontare del compenso puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di compenso dello studio di settore alla sola variabile Valore dei beni strumentali mobili, e l ammontare delle Quote di ammortamento relative a beni mobili strumentali. ANALISI DELLA CONGRUITÀ Per ogni gruppo omogeneo vengono calcolati il ricavo/compenso puntuale, come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili del soggetto, e il ricavo/compenso minimo, determinato sulla base dell intervallo di confidenza al livello del 99,99% 3. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi puntuali di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo/compenso puntuale di riferimento del soggetto. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi minimi di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo/compenso minimo ammissibile del soggetto. Al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi/compensi derivanti dall applicazione dell analisi della normalità economica. Nel Sub Allegato 6.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di ricavo per l attività di impresa, nel Sub Allegato 6.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di compenso per l attività di lavoro autonomo. 3 Nella terminologia statistica, per intervallo di confidenza si intende un intervallo, posizionato intorno al ricavo/compenso puntuale e delimitato da due estremi (uno inferiore e l altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell effettivo ricavo/compenso del contribuente. Il limite inferiore dell intervallo di confidenza costituisce il ricavo/compenso minimo.

8 SUB ALLEGATI SUB ALLEGATO 6.A - DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Il presente studio analizza le imprese ed i professionisti che si occupano di produzioni e distribuzioni cinematografiche e attività radiotelevisive. La suddivisione dei contribuenti in gruppi omogenei è avvenuta principalmente sulla base della: tipologia dell attività; dimensione e struttura dell impresa o dello studio professionale. La suddivisione secondo la tipologia dell attività ha permesso di evidenziare le emittenti televisive (cluster 6 e 7) e radiofoniche (cluster 8) oltre che le imprese o i professionisti specializzati nelle produzioni cinematografiche (cluster 1), nelle produzioni televisive (cluster 2), nelle produzioni promo-pubblicitarie (cluster 3), nelle riprese video di eventi ad uso privato (cluster 4), nella distribuzione di prodotti cinematografici e di video (cluster 5), nella post-produzione (cluster 9). E stato inoltre individuato un gruppo omogeneo di contribuenti con offerta di servizi despecializzata (cluster 10). La suddivisione in base alla dimensione e struttura dell impresa o dello studio professionale ha permesso di distinguere le piccole emittenti televisive (cluster 6) dalle emittenti televisive di medio-grandi dimensioni (cluster 7). Il fattore dimensionale ha permesso anche di individuare un gruppo omogeneo di imprese di più grandi dimensioni che offrono un ampia gamma di servizi (cluster 11). Salvo segnalazione diversa, i cluster sono stati rappresentati attraverso il riferimento ai valori medi delle variabili principali. CLUSTER 1 PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE NUMEROSITÀ: 871 Questo cluster è formato principalmente da produttori di lungometraggi (80% dei ricavi/compensi per un terzo circa dei soggetti), cortometraggi (51% per il 18%), film di animazione (55% per il 7%), documentari (65% per il 39%), film di interesse culturale nazionale (57% per il 10%), filmati culturali (62% per il 29%) e videoclip (55% per il 9%). Si tratta in larga parte di imprese (89% del totale), organizzate sotto forma societaria (di capitali nel 60% dei casi e di persone nel 13%), che impiegano 2 addetti e che operano su 23 mq di locali destinati ad uffici; un quarto dei soggetti dichiara la disponibilità di 34 mq di locali destinati a sala regia e sala montaggio audio/video. L attività viene svolta soprattutto in conto proprio (61% dei ricavi/compensi) per una clientela che comprende aziende ed enti pubblici, emittenti televisive o radiofoniche ed aziende di distribuzione cinematografica. L area di mercato è soprattutto nazionale ma il 18% dei soggetti si spinge ad operare al di fuori dei confini nazionali. Per quanto riguarda la localizzazione, si segnala che la metà dei soggetti è localizzata in provincia di Roma. CLUSTER 2 PRODUZIONI TELEVISIVE NUMEROSITÀ: 554 I soggetti di questo cluster si occupano della produzione di programmi televisivi, sportivi, musicali e news (90% dei ricavi/compensi). Il cluster è formato in larga parte da imprese (72%) ma si evidenzia una particolare concentrazione di lavoratori autonomi (28%). Per i soggetti organizzati sotto forma di impresa è numericamente più rilevante la forma societaria (di capitali nel 40% dei casi e di persone nel 22%). Nell esercizio dell attività vengono impiegati 2 addetti i quali, nella metà circa dei casi, operano su 30 mq di locali destinati ad uffici e, nel 34% dei casi, dispongono di 30 mq di locali destinati a sala regia e sala montaggio audio/video.

9 Coerentemente con l attività svolta, i clienti che apportano la quota più elevata di ricavi/compensi (41%) sono emittenti televisive o radiofoniche, seguite dalle altre aziende private (24%) e dalle aziende ed enti pubblici (metà circa dei ricavi/compensi per il 25% dei soggetti). I contribuenti di questo cluster sono fortemente concentrati attorno alle aree urbane di Roma (30% dei soggetti) e di Milano (18%). CLUSTER 3 PRODUZIONI PROMO-PUBBLICITARIE NUMEROSITÀ: 807 I contribuenti raggruppati in questo cluster operano nel comparto promo-pubblicitario con la produzione di messaggi pubblicitari per il cinema o la televisione (68% dei ricavi/compensi per la metà dei soggetti), audiovisivi per fiere e convegni e filmati industriali (60% per il 33%), spot pubblicitari radiofonici (80% per il 28%) e redazionali (64% per il 24%). Si tratta in larga prevalenza (91%) di imprese organizzate perlopiù sotto forma societaria (di capitali nel 49% dei casi e di persone nel 22%) che impiegano 2 addetti. L attività viene svolta principalmente in conto proprio (61% dei ricavi/compensi) avendo a disposizione 22 mq di locali destinati ad uffici e, nella metà circa dei casi, 34 mq di locali destinati a sala regia e sala montaggio audio/video. La clientela di riferimento è formata soprattutto da agenzie pubblicitarie, aziende ed enti pubblici ed emittenti televisive o radiofoniche. Per quanto riguarda la localizzazione, si segnala che il 19% dei soggetti del cluster ha sede in provincia di Milano ed il 13% ha sede in provincia di Roma. CLUSTER 4 RIPRESE VIDEO DI EVENTI AD USO PRIVATO NUMEROSITÀ: 261 Questo cluster è formato in larga parte da imprenditori individuali (nel 94% dei casi si tratta di impresa ed il numero di addetti è pari ad uno) che ottengono l 87% dei ricavi/compensi dall effettuazione di riprese video di eventi ad uso privato. Coerentemente con l attività svolta, la clientela principale è costituita da soggetti privati (40% dei ricavi/compensi); seguono, con percentuali inferiori, i fotografi e gli studi fotografici e le altre aziende private. Gli spazi a disposizione per l esercizio dell attività sono limitati a 10 mq di locali destinati ad uffici e, nella metà circa dei casi, 23 mq di locali destinati a sala regia e sala montaggio audio/video. CLUSTER 5 DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI CINEMATOGRAFICI E DI VIDEO NUMEROSITÀ: 255 Il cluster in oggetto è formato da contribuenti specializzati nella distribuzione di prodotti cinematografici e di video destinati a diversi mezzi di trasmissione o di comunicazione come la televisione (38% dei ricavi/compensi), l home video (67% dei ricavi/compensi per la metà circa dei soggetti), le sale cinematografiche (il 70% per il 26%) ed il canale multimedia (53% per il 15%). Per il 46% dei soggetti del cluster la modalità di svolgimento dell attività quasi esclusiva (89% dei ricavi/compensi) è la commercializzazione di prodotti acquistati da terzi. Si tratta quasi esclusivamente di imprese, organizzate prevalentemente sotto forma societaria (65% di capitali e 14% di persone), che impiegano 2 addetti. Gli spazi utilizzati per lo svolgimento dell attività consistono essenzialmente in 44 mq di locali destinati ad uffici. Si segnala infine una forte concentrazione dei soggetti del cluster nelle province di Roma (51% dei soggetti) e Milano (11%). CLUSTER 6 PICCOLE EMITTENTI TELEVISIVE NUMEROSITÀ: 112 Questo cluster è formato da emittenti televisive (la trasmissione di programmi televisivi è fonte dell 85% dei ricavi/compensi) che operano a livello locale (l area di mercato è prevalentemente provinciale-regionale) e presentano una struttura di piccole dimensioni: 19 mq di locali destinati ad ufficio e spazi molto contenuti, quando presenti, per teatro di posa/set televisivo, per sala regia e sala montaggio audio/video, per superficie destinata all emittenza e per redazione giornalistica. Il numero di addetti impiegati è pari a 3 e la natura giuridica maggiormente adottata è la forma societaria (di capitali nel 63% dei casi e di persone nel 2%).

10 Per il 29% dei soggetti la trasmissione del segnale avviene utilizzando 5 postazioni di proprietà e per il 27% avviene prendendo in locazione 12 postazioni di trasmissione. La durata del palinsesto giornaliero è di 19 ore per la maggioranza dei soggetti; il 31% delle emittenti dedica 5 ore al giorno alle televendite ed il 46% trasmette complessivamente 3 ore di pubblicità giornaliere. Tra i costi sostenuti si segnala che circa un terzo dei soggetti affronta una spesa di euro per concessione di frequenze radiotelevisive ed il 16% spende più di euro per prendere in locazione da terzi postazioni di trasmissione. Sul fronte dei ricavi/compensi, si evidenzia che il 39% dei soggetti ottiene quasi euro dalla concessione di spazi pubblicitari, il 31% incassa quasi euro a titolo di contributi e provvidenze ed un quinto circa dei soggetti ricava euro dalla trasmissione di televendite. CLUSTER 7 EMITTENTI TELEVISIVE DI MEDIO-GRANDI DIMENSIONI NUMEROSITÀ: 100 Questo cluster è formato da emittenti televisive (la trasmissione di programmi televisivi è fonte del 94% dei ricavi/compensi) di medio-grandi dimensioni: gli spazi utilizzati sono molto più ampi della media di settore e comprendono 150 mq di superficie destinata all emittenza, 134 mq di teatro di posa/set televisivo, 98 mq di uffici, 53 mq di sala regia o montaggio audio/video e 37 mq di redazione giornalistica. Il numero di addetti impiegati è pari a 12 (9 dei quali lavoratori dipendenti) e nella quasi totalità dei casi si tratta di società di capitali. Tra le spese sostenute vi sono euro per concessioni di frequenze radiotelevisive, euro per diritti d autore e/o diritti connessi e, per il 43% dei soggetti, euro per agenzie giornalistiche. Tra i ricavi/compensi si segnalano quasi euro dalla concessione di spazi pubblicitari, oltre euro dalla trasmissione di televendite e quasi euro da contributi e provvidenze. La trasmissione del segnale avviene prevalentemente utilizzando 15 postazioni prese in locazione da terzi sostenendo un costo annuo di oltre euro; il 44% dei soggetti utilizza 5 postazioni di proprietà. La durata del palinsesto giornaliero è di 21 ore di cui 4 dedicate a televendite e 2 alla trasmissione di messaggi pubblicitari. CLUSTER 8 EMITTENTI RADIOFONICHE NUMEROSITÀ: 534 Questo gruppo omogeneo è formato da emittenti radiofoniche che ottengono l 86% dei ricavi/compensi dalla produzione e/o trasmissione di programmi radiofonici di vario genere (sportivi, musicali, di intrattenimento, news, ecc.). Un ampia parte dei soggetti (89% del totale) è organizzata sotto forma di impresa; per queste ultime la forma giuridica prevalente è quella societaria (di capitali nel 63% dei casi e di persone nel 29%). Per quanto riguarda gli aspetti strutturali, il numero di addetti è pari a 2-3 e gli spazi destinati all esercizio dell attività sono costituiti principalmente da 17 mq di locali destinati ad ufficio, da 23 mq di sala regia e sala montaggio audio e/o video per la metà circa dei soggetti e da 18 mq di redazione giornalistica per il 40%. La maggior parte dei soggetti è titolare di una sola concessione radiofonica; il 40% dei contribuenti dichiara di pagare oltre euro per la concessione di frequenze radiotelevisive. La durata del palinsesto giornaliero è di 15 ore, 2 delle quali dedicate alla trasmissione di messaggi pubblicitari. Tra i costi e le spese sostenute figurano gli esborsi relativi al pagamento di diritti d autore e/o di diritti connessi (oltre euro per il 37% dei soggetti) e all acquisto di servizi erogati da agenzie giornalistiche (quasi euro per il 24%). Quasi la metà dei soggetti ottiene oltre euro dalla concessione di spazi pubblicitari mentre il 29% dei contribuenti del cluster dichiara di ottenere quasi euro a titolo di contributi e provvidenze. Il 46% dei soggetti trasmette il segnale utilizzando 3 postazioni di proprietà ed il 40% prende in locazione da terzi 6 postazioni di trasmissione; nel 28% dei casi la spesa sostenuta per la locazione da terzi di postazioni di trasmissione ammonta ad oltre euro.

11 CLUSTER 9 POST-PRODUZIONE NUMEROSITÀ: 186 I contribuenti di questo cluster sono specializzati nell attività di post-produzione (81%). I prodotti oggetto di lavorazione sono molteplici: messaggi pubblicitari, programmi televisivi, audiovisivi per fiere e convegni e filmati industriali, documentari, filmati culturali, corto e lungometraggi. Il cluster è formato soprattutto da imprese (83%) con un peso del 17% di lavoratori autonomi. La natura giuridica più frequentemente adottata per le imprese è la forma societaria (di capitali nel 34% dei casi e di persone nel 25%). Il numero di addetti è pari a 2 e, oltre alla disponibilità di 24 mq di locali destinati ad ufficio, gli spazi destinati all esercizio dell attività comprendono 41 mq di sala regia e sala montaggio audio e/o video. L attività viene effettuata principalmente in conto terzi (84% dei ricavi/compensi) ma si segnala che quasi un terzo dei soggetti esternalizza alcune fasi di lavorazione affrontando una spesa complessiva di euro. La clientela che si rivolge a questo tipo di operatori è principalmente formata da altre aziende private (39% dei ricavi/compensi), da aziende ed enti pubblici (32% dei ricavi/compensi per il 32% dei soggetti), da emittenti televisive o radiofoniche (45% per il 29%) e da aziende di produzione cinematografica (60% per il 24%). La localizzazione territoriale dei soggetti del cluster vede la prevalenza delle province di Roma (27% del totale) e di Milano (21%). CLUSTER 10 CONTRIBUENTI CON OFFERTA DI SERVIZI DESPECIALIZZATA NUMEROSITÀ: 771 Questo cluster raggruppa imprese (84% del totale) e lavoratori autonomi (16%) che erogano un offerta molto variegata di servizi; non emergono infatti particolari concentrazioni di ricavi/compensi su alcuna attività particolare. L attività viene svolta prevalentemente in conto proprio (oltre la metà dei ricavi/compensi) impiegando 2 addetti ed utilizzando di 18 mq destinati ad ufficio. La suddivisione per natura giuridica vede una prevalenza dei soggetti organizzati sotto forma di società (di capitali nel 38% dei casi e di persone nel 18%). La clientela annovera altre imprese private (62% dei ricavi/compensi per il 48% dei soggetti), aziende ed enti pubblici (38% per il 30%) ed emittenti televisive o radiofoniche (48% per il 25%). Per quanto riguarda la localizzazione, si registra una concentrazione nelle province di Roma (31% del totale) e Milano (14%). CLUSTER 11 IMPRESE DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI CON AMPIA GAMMA DI SERVIZI NUMEROSITÀ: 157 Il cluster in esame è formato da imprese che presentano elementi strutturali molto più ampi rispetto alla media di settore: 17 addetti impiegati (12 dei quali lavoratori dipendenti), 165 mq di uffici, 148 mq di superficie destinata a teatro di posa o set televisivo, 93 mq di sala regia e sala montaggio audio/video e 45 mq di locali destinati a redazione giornalistica. Nella quasi totalità dei casi la natura giuridica adottata è la società di capitali. I contribuenti di questo gruppo offrono un ampia gamma di servizi, tuttavia le attività che registrano le concentrazioni di ricavi/compensi più elevate sono la produzione di messaggi pubblicitari (30% del totale) e la produzione di programmi televisivi (24%). La frammentazione dell attività su più servizi si riflette sulla clientela che non presenta la prevalenza di una tipologia di clienti particolare; si possono citare le agenzie pubblicitarie (34% dei ricavi/compensi per la metà dei soggetti), le aziende ed enti pubblici (22% per il 49%) e le emittenti televisive o radiofoniche (47% per il 36%). Le imprese del cluster sono particolarmente presenti nelle province di Roma (22% del totale) e Milano (19%).

12 SUB ALLEGATO 6.B - VARIABILI DELL ANALISI DISCRIMINANTE QUADRO A: Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di formazione e lavoro, di inserimento, a termine, di lavoro intermittente, di lavoro ripartito; personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro Numero di collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa o nello studio Numero di soci o associati che prestano attività nello studio Percentuale di lavoro prestato dai collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale Percentuale di lavoro prestato dai familiari diversi da quelli di cui al rigo precedente che prestano attività nell impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente Percentuale di lavoro prestato dai soci con occupazione prevalente nell impresa Percentuale di lavoro prestato dai soci diversi da quelli di cui al rigo precedente Numero di amministratori non soci QUADRO B: Superficie destinata a teatro di posa/set televisivo (Mq) Superficie destinata a sala regia e sala montaggio audio/video (Mq) Superficie destinata a redazione giornalistica (Mq) Superficie destinata ad uffici (Mq) QUADRO D: Tipologi a dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Lungometraggi (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Cortometraggi (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Film di animazione (cartoni animati) (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Film di animazione tridimensionale (computer grafica) (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Programmi televisivi sportivi, musicali, news etc. (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Redazionali (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Messaggi pubblicitari (promozionali e spot) (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Documentari (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Film di interesse culturale nazionale (oggetto di finanziamenti pubblici) (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Filmati culturali, didattici, turistici, ecc. (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Audiovisivi per fiere e convegni e filmati industriali (% sui ricavi/compensi)

13 Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Videoclip (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni cinematografiche, televisive e di video: Riprese video di eventi ad uso privato (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Distribuzioni di prodotti cinematografici e di video: Distribuzione di prodotti cinematografici e di video per il canale theatrical (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Distribuzioni di prodotti cinematografici e di video: Distribuzione di prodotti cinematografici e di video per il canale home video (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Distribuzioni di prodotti cinematografici e di video: Distribuzione di prodotti cinematografici e di video per il canale TV (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Distribuzioni di prodotti cinematografici e di video: Distribuzione di prodotti cinematografici e di video per il canale multimedia (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni radiofoniche: Programmi radiofonici, sportivi, musicali, news, di intrattenimento etc. (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Produzioni radiofoniche: Spot pubblicitari (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Emittenza radiotelevisiva: Trasmissione di programmi televisivi (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Emittenza radiotelevisiva: Trasmissione di programmi radiofonici via terrestre (% sui ricavi/compensi) Tipologia dell attività Emittenza radiotelevisiva: Trasmissione di programmi radiofonici via internet (% sui ricavi/compensi) Altri elementi specifici: Ore settimanali dedicate all attività (Numero) Altri elementi specifici: Settimane di lavoro nell anno (Numero) Altri elementi specifici: Concessioni radiofoniche (Numero) Produzione del prodotto/servizio In conto terzi: Postproduzione (montaggio, sonorizzazione, ecc.)

14 SUB ALLEGATO 6.C.1 FORMULE DEGLI INDICATORI ATTIVITA DI IMPRESA Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l attività di impresa: Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi = (Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili*100)/(valore dei beni strumentali mobili4); Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(ricavi da congruità e da normalità economica); Margine operativo lordo per addetto non dipendente = (Margine operativo lordo/1.000)/(numero addetti non dipendenti 5 ); Valore aggiunto per addetto = (Valore aggiunto/1000) / (Numero addetti 6 ). 4 La variabile viene normalizzata all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. 5 Le frequenze relative ai soci, agli associati, ai collaboratori dell impresa familiare, al coniuge dell azienda coniugale e ai familiari diversi sono normalizzate all anno in base alla percentuale di lavoro prestato. Le frequenze relative agli amministratori non soci e al titolare sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali) Titolare + numero collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi; Numero addetti non dipendenti = (società) Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci. 6 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Le frequenze relative ai collaboratori coordinati e continuativi sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti = (ditte individuali) Numero addetti = (società) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti; Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti.

15 Dove: Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso); Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili = Ammortamenti per beni strumentali mobili + Costo per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria; Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione + Altre componenti negative - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro; Costo del venduto = Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiare, semilavorati e merci + Esistenze iniziali - Rimanenze finali; Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Margine operativo lordo = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa + Costi residuali di gestione)]; Ricavi da congruità e da normalità economica = Ricavo puntuale di riferimento da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili sul valore storico degli stessi ; Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Valore aggiunto = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Costi residuali di gestione)]; Valore dei beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria.

16 SUB ALLEGATO 6.C.2 FORMULE DEGLI INDICATORI ATTIVITA DI LAVORO AUTONOMO Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l attività di lavoro autonomo: Redditività oraria del professionista = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di lavoro dipendente - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese) / (Numero ore lavorate dal professionista 7 ); Resa oraria per addetto = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l attività professionale e artistica) / (Numero addetti 8 * 40 *45); Rapporto degli ammortamenti sul valore storico dei ben i strumentali mobil i = (Quote di ammortamento relative a beni mobili strumentali * 100)/(Valore dei beni strumentali mobili9). Dove: Valore dei beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria e non finanziaria. 7 Numero ore lavorate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale) Fattore correttivo individuale * 40 * 45 dove: Fattore correttivo individuale = Peso ore settimanali dedicate all attività * Peso settimane di lavoro nell anno Peso ore settimanali dedicate all attività è pari a: (minor valore tra 40 e Numero ore settimanali dedicate all attività )/40 Peso settimane di lavoro nell anno è pari a: (minor valore tra 45 e Numero settimane di lavoro nell anno )/45; Numero ore lavorate dal professionista = (associazioni tra professionisti) Numero soci o associati che prestano attività nello studio * Fattore correttivo associazioni * 40 *45 dove: Fattore correttivo associazioni = Peso ore settimanali dedicate all attività * Peso settimane di lavoro nell anno Peso ore settimanali dedicate all attività è pari a (minor valore tra 40 e Numero ore settimanali dedicate all attività / Numero soci o associati che prestano attività nello studio )/40 Peso settimane di lavoro nell anno è pari a (minor valore tra 45 e Numero settimane di lavoro nell anno / Numero soci o associati che prestano attività nello studio )/45. 8 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Numero addetti = (professionista che opera in forma individuale) Numero addetti = (associazioni tra professionisti) 1* Fattore correttivo individuale + Numero dipendenti; Numero dipendenti + Numero soci o associati che prestano attività nello studio * Fattore correttivo associazioni. 9 La variabile viene normalizzata all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta.

17 SUB ALLEGATO 6.D.1 INTERVALLI PER LA SELEZIONE DEL CAMPIONE ATTIVITA DI IMPRESA CLUSTER Modalità di distribuzione Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Ventile minimo Ventile massimo 1 Gruppo territoriale 2 e 5 13 nessuno 1 Gruppo territoriale 1 e 3 11 nessuno 2 Gruppo territoriale 2 e 5 10 nessuno 2 Gruppo territoriale 1 e 3 8 nessuno 3 Gruppo territoriale 2 e 5 10 nessuno 3 Gruppo territoriale 1 e 3 8 nessuno 4 Gruppo territoriale 2 e 5 14 nessuno 4 Gruppo territoriale 1 e 3 10 nessuno 5 Gruppo territoriale 2 e 5 12 nessuno 5 Gruppo territoriale 1 e 3 10 nessuno 6 Gruppo territoriale 2 e 5 6 nessuno 6 Gruppo territoriale 1 e 3 6 nessuno 7 Gruppo territoriale 2 e 5 5 nessuno 7 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 8 Gruppo territoriale 2 e 5 9 nessuno 8 Gruppo territoriale 1 e 3 10 nessuno 9 Gruppo territoriale 2 e 5 10 nessuno 9 Gruppo territoriale 1 e 3 8 nessuno 10 Gruppo territoriale 2 e 5 10 nessuno 10 Gruppo territoriale 1 e 3 9 nessuno 11 Gruppo territoriale 2 e 5 5 nessuno 11 Gruppo territoriale 1 e 3 4 nessuno

18 SUB ALLEGATO 6.D.2 INTERVALLI PER LA SELEZIONE DEL CAMPIONE ATTIVITA DI LAVORO AUTONOMO CLUSTER Modalità di distribuzione Resa oraria per addetto Ventile Ventile minimo massimo 1 Gruppo territoriale 2 e 5 4 nessuno 1 Gruppo territoriale 1 e 3 4 nessuno 2 Gruppo territoriale 2 e 5 3 nessuno 2 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 3 Gruppo territoriale 2 e 5 4 nessuno 3 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 6 Gruppo territoriale 2 e 5 5 nessuno 6 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 8 Gruppo territoriale 2 e 5 5 nessuno 8 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 9 Gruppo territoriale 2 e 5 5 nessuno 9 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno 10 Gruppo territoriale 2 e 5 9 nessuno 10 Gruppo territoriale 1 e 3 5 nessuno

19 SUB ALLEGATO 6.E.1 - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI COERENZA ATTIVITA DI IMPRESA CLUSTER Modalità di distribuzione Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Margine operativo lordo per addetto non dipendente (in migliaia di euro) Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima 1 Gruppo territoriale 2 e 5 17,19 79,85 17, Gruppo territoriale 1 e 3 20,63 79,85 20, Gruppo territoriale 2 e 5 19,94 71,87 19, Gruppo territoriale 1 e 3 25,10 71,87 25, Gruppo territoriale 2 e 5 15,08 71,88 15, Gruppo territoriale 1 e 3 19,80 71,88 19, Gruppo territoriale 2 e 5 11,42 56,20 11, Gruppo territoriale 1 e 3 13,64 56,20 13, Gruppo territoriale 2 e 5 14,78 138,20 14, Gruppo territoriale 1 e 3 26,73 138,20 26, Gruppo territoriale 2 e 5 18,70 79,90 18, Gruppo territoriale 1 e 3 20,50 79,90 20, Gruppo territoriale 2 e 5 22,10 75,80 22, Gruppo territoriale 1 e 3 23,50 75,80 23, Gruppo territoriale 2 e 5 12,80 67,10 12, Gruppo territoriale 1 e 3 19,16 67,10 19, Gruppo territoriale 2 e 5 20,71 82,06 20, Gruppo territoriale 1 e 3 24,90 82,06 24, Gruppo territoriale 2 e 5 14,75 71,62 14, Gruppo territoriale 1 e 3 18,71 71,62 18, Gruppo territoriale 2 e 5 23,15 90,50 23, Gruppo territoriale 1 e 3 23,80 90,50 23,

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