Rifiuti sanitari. C.L. in Tecniche di Laboratorio Biomedico

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1 C.L. in Tecniche di Laboratorio Biomedico

2 Normativa: Rifiuti sanitari Decreto Ronchi (DL 22/97) Decreto Ministero Ambiente n. 219 del 26 giugno 2000 Regolamento recante la disciplina per la gestione dei rifiuti sanitari, ai sensi dell art. 45 del DL 22/97)

3 Classificazione del rifiuto I rifiuti vengono divisi, sulla base della loro provenienza in due grandi famiglie: rifiuti urbani rifiuti speciali - i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi abitati ad uso di civile abitazione; - i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui sopra, assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, a seguito dell'emanazione dell'apposito regolamento Comunale; - i rifiuti provenienti dallo spazzolamento delle strade; - i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; - i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; - i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale. - i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; - i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo; - i rifiuti da lavorazioni industriali; - i rifiuti da lavorazioni artigianali; - i rifiuti da attività commerciali; - i rifiuti da attività di servizio; - i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; - i rifiuti derivanti da attività sanitarie; - i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; - i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti.

4 I rifiuti pericolosi La Comunità Europea ha ritenuto che un rifiuto per essere considerato pericoloso, deve contenere almeno una sostanza che possegga una (o più) caratteristiche di pericolosità indicate nell'allegato III della direttiva 91/689/CEE, e inserite nell'allegato I al D.Lgs. 22/97 (Decreto Ronchi). Le caratteristiche di pericolo sono: H1 "Esplosivo": sostanze e preparati che posssono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del di nitrobenzene ; H2 "Comburente": sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica; H3-A "Facilmente infiammabile ": sostanze e preparati : liquidi con punto di infiammabilità inferiore a 21 C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o gassosi che si infiammano a contatto l'aria a pressione normale, o che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose;

5 Le caratteristiche di pericolo sono: H3-B "Infiammabile": sostanze e prepararti liquidi il cui punto di infiammabilità è pari o superiore a 21.C e inferiore o pari a 55.C H4 "irritante": sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria H5 "Nocivo": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata H6 "Tossico": sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte H7 "Cancerogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza H9 "Infettivo": sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi H8 "Corrosivo": sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva H10 "Teratogeno" : sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;

6 Le caratteristiche di pericolo sono: H11 "Mutageno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza; H12 Sostanze e preparati che a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico; H13 Sostanze e preparati suscettibili, dopo l'eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio ad un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate; H14 "Ecotossico": sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differenti per uno o più settori dell'ambiente.

7 Definizione (DM 219/00, art. 2): Rifiuti indicati negli Allegati I (tipologie e classificazione dei rifiuti sanitari) e II (Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo) del DM 219/00 Prodotti da strutture pubbliche e private, che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, diagnosi e riabilitazione

8 Tipologie (DM 219/00): Rifiuti sanitari non pericolosi Strutture pubbliche e private, mediche / veterinarie (diagnosi, cura, prevenzione) Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani Mense di strutture sanitarie Attività di ristorazione dei reparti di degenza, esclusi quelli infettivi Vetro, carta, cartone, plastica, imballaggi Spazzatura Rifiuti costituiti da indumenti monouso Gessi ortopedici, assorbenti igienici, pannolini pediatrici o geriatrici Campioni biologici (feci, urine e sangue) previa sterilizzazione

9 Tipologie (DM 219/00): Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo Quelli elencati nell Allegato II: Reagenti e soluzioni basico-acide Liquidi di fissaggio e sviluppo Lampade fluorescenti Batterie, pile Terre filtranti per cromatografia Olii esausti da pompe a vuoto

10 Tipologie (DM 219/00): Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Rifiuti provenienti da ambienti di isolamento infettivo (trasmissione aerea, agenti biologici classe IV) Rifiuti contaminati da: sangue, od altri liquidi biologici visibilmente contaminati da sangue feci od urine potenzialmente infettanti liquidi biologici (liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, etc.) Rifiuti da attività veterinaria: contaminati da patogeni per l uomo o per animali venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico escreto o secreto potenzialmente patogeni

11 DM 219/00 - Allegato I (elenco esemplificativo di Tipologie di Rifiuti Sanitari) Composizione Tipologia Regime giuridico Attività di ricerca e diagnostica batteriologica Taglienti Anatomici Farmaceutici Piastre, terreni di coltura, etc Aghi, siringhe, lame, vetri, bisturi monouso, lancette pungidito Tessuti, organi. Cavie da esperimento Farmaci scaduti, farmaci di ritorno dai reparti Pericolosi a rischio infettivo Pericolosi a rischio infettivo Pericolosi a rischio infettivo Speciali

12 Smaltimento Rifiuti sanitari Procedura operativa multi-step : raccolta differenziata trattamento di innocuizzazione contenimento stoccaggio asportazione e trasporto destinazione finale

13 Smaltimento Raccolta differenziata (DM219/00, art. 5) Contenitori in vetro Rifiuti sanitari Imballaggi in plastica, cartone Rifiuti metallici non pericolosi Rifiuti di giardinaggio Oli minerali, vegetali e grassi Batterie e pile Rifiuti della preparazione dei pasti provenienti da mense sanitarie

14 Smaltimento Rifiuti sanitari Procedura operativa multi-step : raccolta differenziata trattamento di innocuizzazione contenimento stoccaggio asportazione e trasporto destinazione finale

15 Trattamento (DM 219/00, art. 2): Tecniche: Disinfezione: Drastica riduzione della carica microbica effettuata con l impiego di sostanze disinfettanti Sterilizzazione: Rifiuti sanitari Nel caso di farmaci ed alimenti: Abbattimento della carica microbica tale da garantire una S.A.L. non inferiore a 10-6 (S.A.L. = Sterility Assurance Level - LA STERILITA VIENE ESPRESSA COME LA PROBABILITA MATEMATICA DI UN OGGETTO SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO STERILIZZANTE DI ESSERE ANCORA CONTAMINATO DA MICROORGANISMI) Modalità di verifica dell efficacia di tali tecniche

16 Trattamento (DM 219/00, art. 2): Autoclave - Convalida Norma UNI 10384/94 parte prima e successive modifiche e/o integrazioni La convalida prevede il controllo biologico e và ripetuta ogni 24 mesi e, comunque, ad ogni intervento di manutenzione straordinaria dell autoclave Documentazione revisionabile per 5 anni Controllo biologico: Procedura operativa standard spore di Bacillus stearotermophilus ATCC 7953 bioindicatore: fiala contenente spore in terreno nutritivo + indicatore di ph posizionare almeno 1 bioindicatore (e comunque sempre almeno 2) ogni 200 litri di volume utile dell autoclave, in posizioni critiche 1 bioindicatore non autoclavato (controllo positivo)

17 Autoclavare a 121 C per 20 min Incubare il bioindicatore ed il ctrl di crescita a C per 48 h (fino a 7 gg) L eventuale crescita del bioindicatore verrà evidenziata dal viraggio del terreno verso il giallo, causato dall acidificazione del terreno Possibili scenari: Rifiuti sanitari Autoclave: controllo biologico Bioindicatore Controllo di crescita Interpretazione Non crescita Crescita Ciclo corretto Crescita Crescita Ciclo incompiuto e non conforme (ripetere in doppio) Non crescita Non crescita Ripetere in doppio

18 Trattamento (DM 219/00, art. 2): Autoclave - Verifica Rifiuti sanitari Cadenza trimestrale e, comunque, non oltre i 100 cicli di utilizzo: Controllo biologico (spore di B. stearotermophilus ATCC 7953) Ad ogni ciclo di utilizzo: Indicatori termosensibili (autoclavi di piccole dimensioni) Registrazione parametri fisici (autoclavi dotate di registratore)

19 Trattamento Autoclave - Buona prassi di laboratorio - I posizionamento su pavimento non assorbente e nelle vicinanze di un pozzetto di scarico manuale operativo a disposizione del personale caricamento autoclave tramite più cestelli di piccole dimensioni sterilizzazione separata per materiale infetto e materiale pulito evitare compattazione materiale nei cestelli

20 Trattamento Autoclave - Buona prassi di laboratorio - II non chiudere sacchetti di autoclavatura utilizzo indicatore di sterilizzazione neutralizzare odori sgradevoli svuotamento autoclave dopo normalizzazione temperatura e pressione indossare guanti e schermi protettivi riavvitare flaconi, chiudere sacchetti

21 Rifiuti speciali Autoclave - Manutenzione Giornaliera: operazioni di pulizia, livello acqua in caldaia, guarnizione del coperchio Settimanale: sostituzione acqua in camera di sterilizzazione, rapporto temperatura/pressione, test di sterilità con indicatore chimico Mensile: pulizia camera sterilizzazione, controllo valvola di sicurezza, test di sterilità biologico, guarnizione coperchio

22 Strumentazione Compattatore di rifiuti da laboratorio strumento di dimensioni ridotte, incassato sotto bancone raggiunti i 3/4 del suo volume, trasferire il sacchetto nel compattatore riduzione volume rifiuti fino a 1/14 di quello originale (da 560 L a 40 L) no compattazione di sostanze volatili, infiammabili e tossiche

23 Smaltimento Rifiuti sanitari Procedura operativa multi-step : raccolta differenziata trattamento di innocuizzazione contenimento stoccaggio asportazione e trasporto destinazione finale

24 Contenimento contenitori differenziati per etichettatura, tipologia, dimensione e destinazione: Contenitore rigido (in cartone o plastica), contenente un sacchetto in polietilene. Il contenitore (40-60 L) deve essere dotato di sistema di chiusura, contrassegnato con simbolo di rifiuto (R nera in campo giallo), denominazione del rifiuto ( rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ) e Codice Europeo del Rifiuto (CER)

25 Stoccaggio (deposito temporaneo) (DL 22/97, art. 45) i contenitori di cartone vanno stoccati in apposite vasche di contenimento, di materiale rigido e resistente (acciaio inox) e muniti di chiusura ermetica durata massima stoccaggio (dalla chiusura del sacco): 30 gg per volumi < 200 L (circa 3 contenitori); 5 gg per volumi > 200 L pulizia e disinfezione giornaliera e periodica sterilizzazione dei locali adibiti allo stoccaggio dei rifiuti

26 Asportazione e Trasporto servizio affidato dalla struttura sanitaria a ditte private obbligo di tenuta di un registro carico e scarico da parte del Responsabile di struttura sanitaria compilazione formulario per accompagnamento rifiuti durante il trasporto

27 Destinazione finale (DM 219/00, art. 11) Termodistruzione (incenerimento) rifiuti sanitari disinfettati (non contenenti cloro) Smaltimento in discarica: rifiuti non pericolosi (sterilizzati)

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