Tribunale Ordinario di Milano Sezione Lavoro. Udienza del 20/10/2015 N. 5394/2014

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1 Tribunale Ordinario di Milano Sezione Lavoro Udienza del 20/10/2015 N. 5394/2014 Repubblica Italiana In nome del Popolo Italiano Il Giudice Dr. Laura Bertoli quale giudice del lavoro ha pronunciato la seguente Sentenza nella causa promossa da ERNESTO MATICHECCHIA, CARLO OPPIZZI, DOMENICO RUFFA, ANTONIETTA RUSSO e MASSIMO VALENTE, tutti con il patrocinio dell avv. VITALI ROSSELLA, elettivamente domiciliati in VIALE MAJNO, 40 in MILANO presso il difensore avv. VITALI ROSSELLA RICORRENTI contro COMUNE DI MILANO, con il patrocinio dell avv. MANDARANO ANTONELLO, dell avv. Antonella Fraschini e dell avv. Paolo Radaelli, elettivamente domiciliato in VIA ANDREANI, 10 in MILANO presso gli uffici dell avvocatura comunale RESISTENTE

2 Con ricorso depositato in data OGGETTO: retribuzione. All udienza di discussione i procuratori delle parti concludevano come in atti. FATTO E DIRITTO I ricorrenti sono tutti dipendenti, o ex dipendenti, del Comune di Milano. Con la eccezione di Oppizzi, in pensione dal novembre 2012, essi sono tuttora in servizio e inquadrati come impiegati categorie B e C- presso la Direzione Centrale Tecnica di via Pirelli. I ricorrenti in particolare sono adibiti a mansioni di operatore addetto alla stampa e per lo svolgimento della loro attività utilizzano macchinari quali: taglierine, plotter, stampanti fotocopiatrici industriali ad alta densità di emissione di inchiostri sostanze sintetiche. Ad analoghe mansioni è stato adibito, nella stessa DC Tecnica, anche Opizzi, sino all epoca del pensionamento. I ricorrenti allegano che, in ragione delle mansioni svolte, essi hanno fruito fino all'aprile 2011 di una indennità di disagio per impiego di particolari attrezzature, prevista dall art. 17 comma 2 lett E del CCNL del Nel febbraio 2002, il Comune di Milano aveva anche siglato con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative un contratto collettivo decentrato integrativo che contemplava, per gli addetti alla civica stamperia, la corresponsione di un'indennità di disagio connesse all'impiego di determinate attrezzature (con impegno della parte pubblica a corrispondere detti importi a far data dal gennaio 2001: doc. 16 e 17 convenuta). I ricorrenti riferiscono che dal maggio 2011, tuttavia, tale indennità non è stata più loro erogata. 2

3 In simile contesto normativo, risultando invariate le mansioni dei lavoratori, i ricorrenti hanno lamentato l illegittima eliminazione dell'indennità percepita sino al 2011, evidenziando che i dipendenti del Comune di Milano impiegati presso la civica stamperia, ed addetti a mansioni analoghe, avevano continuato a percepire la suddetta indennità di disagio. Hanno quindi concluso chiedendo la condanna del Comune al pagamento delle differenze retributive conseguenti. Il Comune di Milano, tempestivamente e ritualmente costituitosi, ha contestato la fondatezza del ricorso. La parte convenuta ha precisato che tutti i ricorrenti eccezion fatta per Oppizzi, nei termini anzidetti - sono assegnati al servizio stampa della direzione centrale tecnica di via Pirelli. In quanto tali essi impiegano stampanti fotocopiatrici e plotter in cartucce sigillate. Svolgono quindi, secondo il Comune, attività differente da quella degli addetti civica stamperia. Il Comune ha poi evidenziato che ai ricorrenti non era mai stata corrisposta alcuna indennità di disagio, eccezione fatta che per i lavoratori Domenico Ruffa e Carlo Oppizzi. Solo a questi ultimi due ricorrenti, e limitatamente al periodo dall'agosto 2000 per Ruffa - e marzo 1999 per Oppizzi- sino al 31 maggio 2011 è stata versata l'indennità di disagio per addetti alle macchine eliografiche (disagio chimico); tipologia di indennità diversa da quella corrisposta agli addetti alla Civica Stamperia (disagio esposizione particolari macchinari). Il Comune ha quindi evidenziato che, soppresse le macchine eliografiche, era venuta meno la ragione di corrispondere l indennità di disagio chimico (corrisposta ai soli Ruffa e Oppizzi) e che risultava parimenti 3

4 infondata la richiesta di vedersi attribuita l'indennità di disagio per esposizione particolari attrezzature, nello specifico quella riconosciuta agli addetti alla civica stamperia, posto che ricorrenti non erano mai stati assegnati alla civica stamperia e che l'attività da essi svolta è comunque differente. Parte convenuta ha poi contestato la quantificazione del credito come effettuata nel ricorso. La causa è stata istruita tramite produzioni documentali e esame di testi. Udita la discussione delle parti all udienza odierna, deve essere accertato il diritto dei ricorrenti a percepire, per il periodo dal maggio 2011 (o dalla costituzione del rapporto, se successivo), sino al dicembre 2013 (o alla data di cessazione del rapporto, se antecedente) l indennità di disagio per esposizione a particolare attrezzature, in misura pari a quella riconosciuta nel protocollo del sub, doc. 17 parte convenuta agli addetti alla civica stamperia. Ed infatti, dalle risultanze istruttorie è emerso che: - l art. 17 comma due lettera E) del CCNL Enti Locali del 1999, prevede che le risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività siano utilizzate (anche) per compensare l esercizio di attività svolte in condizioni particolarmente disagiate da parte del personale delle categorie A, B e C (doc.2 ricorrente); - nel contratto collettivo decentrato integrativo siglato dal Comune di Milano in data (doc. 16 convenuto), l art 3 prevede e definisce tre diverse tipologie di disagio indennizzabile (per esposizione sociale; per esposizione ad agenti chimici, atmosferici, biologici e fisici; per uso di particolari 4

5 attrezzatture), graduabile in diversi livelli di intensità e da corrispondere su base oraria, in costanza dell effettivo svolgimento della prestazione che la motiva, tenendo conto della parametrazione da definirsi in appositi incontri tra le parti ; - con successivo protocollo in data , Comune e parti sociali hanno effettuato detta parametrazione, predisponendo anche tabelle riepilogative (ed esemplificative) delle attività legittimanti l erogazione di ciascuna delle tre tipologie di indennità (per quel che qui interessa: indennità di disagio chimico, per addetti alle macchine eliografiche; indennità impiego particolati attrezzatture, per addetti alla Civica Stamperia: doc. 17 parte convenuta); - non è contestato che tutti i ricorrenti svolgano le mansioni descritte in ricorso (operatore di stampa) presso la DC tecnica di Via Pirelli; - è pacifico che Ruffa e Opizzi abbiano percepito una indennità di disagio sino all aprile 2011; la ragione fondante l erogazione di detta indennità non è meglio specificata in busta paga, e il teste Cedro ha chiarito che tutte e le tre le tipologie di indennità sono identificate da identico codice numerico (17000); dall esame delle buste paga, peraltro, emerge che analoga indennità, diversamente da quanto sostenuto dalle parti, sia stata corrisposta anche alla dipendente Antonietta Russo (cfr. buste paga gennaio e febbraio 2011: doc. 6 ricorrente); - la convenuta sostiene che la ragione giustificativa dell erogazione, sino all aprile 2011, di detta indennità di disagio a Ruffa e Opizzi fosse da identificare nella adibizione dei lavoratori a macchine eliografiche (c.d. disagio chimico), e non 5

6 anche nell impiego di particolari attrezzatture, come invece accade per gli addetti alla civica stamperia; - Tuttavia, le risultanze istruttorie smentiscono la fondatezza di tale ricostruzione. Ed infatti: la ricorrente Russo, poi, ha beneficiato di detta indennità senza mai essere stata adibita a macchine eliografiche; smantellate le macchine eliografiche quantomeno dal 2005 (cfr. teste Rombolà e teste Balconi), i ricorrenti Oppizzi, Ruffa hanno invece percepito indennità di disagio sino al 2011, quando ormai pacificamente nessuno di loro utilizzava macchine eliografiche; la corresponsione, per oltre sei anni, della medesima indennità di disagio induce il Tribunale a ritenere che la ragione giustificatrice del pagamento fosse un altra e che essa vada individuata nella analogia esistente tra l attività svolta presso la DC tecnica e presso la Civica stamperia; - I testi esaminati hanno confermato detta sostanziale analogia di mansione e strumentazione, per quanto riguarda lo specifico aspetto del rischio cui i lavoratori sono esposti nell impiegare la strumentazione lavorativa. Tanto il teste Rombolà, quando il teste Balconi, in termini diversi, hanno chiarito che la tipologia di attività richiesta agli operatori di stampa nei due contesti è analoga, così come è analoga la tipologia di macchinari impiegati (eccezion fatta per i software impiegati e la potenza, la tiratura di stampa; profili, questi, che tuttavia non incidono sulla rischiosità intrinseca dell attività). Il teste Rombolà ha infatti dichiarato: La DC tecnica si occupa tra l altro di stampa di elaborati grafici destinati ai settori tecnici e anche di settori 6

7 amministrativi che richiedano fascicolazione e stampa non solo di elaborati tecnici ma anche amministrativi. La civica stamperia si occupa di stampare di materiale di contenuto prettamente amministrativo, fascicoli informativi, buste paga e così via. Per quel che so, per essermi stato detto dai colleghi che lavorano in civica stamperia, la tipologia di macchinari impiegata è simile a quella utilizzata in DC tecnica; se ne differenzia per la potenza, perché devono essere in grado di assicurare una maggiore tiratura. A domanda del giudice, che mi chiede se le attività che l operatore deve svolgere con i due tipi di macchinari sono simili, rispondo sì. L attrezzatura richiede lo stesso tipo di attività da parte dell operatore; si usano le stesse sostanze chimiche, perlomeno nel centro stampa di via Pirelli, Toner per le fotocopiatrici e plotter a inchiostro. Penso che le macchine usate in civica stamperia siano le stesse; a domanda del giudice, che mi chiede come faccio a dirlo, rispondo che la tipologia di macchina attualmente in uso per quella attività è quella. Ho sentito dire dai colleghi di qualche caso in cui dalla Civica Stamperia sono arrivate richieste di aiuto per l evasione di qualche commessa ; il teste Balconi: Io l attività che fanno alla DC tecnica non la conosco; so che si occupano di stampe prettamente tecniche, ad esempio tavole di cantiere. Utilizziamo macchine differenti, noi i Civica stamperia non siamo in grado di realizzare le stampe che fanno loro, i plotter che hanno in uso in DC tecnica sono differenti. Quando dico plotter mi riferisco a macchine che funzionano come la sua stampante, quel che è differente sono gli applicativi e la potenza e la memoria del pc. Alcuni plotter hanno poi la funzionalità di piegare la tavola, il 7

8 foglio esce già ripiegato. So che dispongono di stampanti bianco e nero e colore, ma nel dettaglio non so. Noi abbiamo anche stampa off set, che è l evoluzione della stampa tipografica. Si fa con matrici di alluminio pre-sensibilizzate. Questa attività attiene al reparto stampa e se necessario va poi in legatoria. La stampa off set in DC tecnica non la fanno. Tutti i dipendenti della Civica stamperia, ad eccezione del personale amministrativo e del sottoscritto responsabile, percepiscono una unica indennità di disagio. Anche noi in civica stamperia abbiamo un plotter, che però utilizziamo solo per certi formati (massimo a1) e viene utilizzato sono per pubblicità a iniziativa culturali, con una tiratura massima di tre copie a soggetto. In DC tecnica hanno plotter con formato ben superiore e a tiratura continua la taglierina che usiamo noi è professionale, è computerizzata, ed ha una luce di taglio superiore a mezzo metro. Non so che tipo di taglierina usi la Dc tecnica adr prima l attività di plotteraggio fatta in DC tecnica veniva fatta con macchine eliografiche che usano ammoniaca, ora non è più così noi quel tipo di macchina non l abbiamo mai usata Considerata quindi: l avvenuta erogazione di detta indennità sino all aprile 2011; la conservazione di identiche mansioni, in capo ai ricorrenti, sia nel periodo in cui ad essi veniva riconosciuta indennità da disagio, sia nel periodo in cui il pagamento è stato interrotto; l obiettiva analogia della attività della DC tecnica, rispetto a quella della civica stamperia, per i profili di interesse ai fini della corresponsione della indennità di disagio; 8

9 la natura meramente e dichiaratamente esemplificativa delle tabelle allegate al protocollo del ; la circostanza che tutti i lavoratori addetti alla stampa presso la Civica Stamperia (e non solo quelli impiegati nella peculiare tecnica di stampa set off) percepiscano la medesima indennità di disagio. inducono il Tribunale ad affermare il diritto dei ricorrenti a percepire, per il periodo dal maggio 2011 (o dalla costituzione del rapporto, se successivo), sino al dicembre 2013 (o alla data di cessazione del rapporto, se antecedente) l indennità di disagio per esposizione a particolare attrezzature, in misura pari a quella riconosciuta nel protocollo del sub, doc. 17 parte convenuta agli addetti alla civica stamperia. Le eccezioni di parte convenuta sui conteggi attorei risultano peraltro fondate, posto che, come sopra detto, l art 3 del CCID prevede che l indennità venga liquidata su base oraria, in costanza dell effettivo svolgimento della prestazione che la motiva ; i conteggi attorei non risultano rispettosi di detto principio e, del resto, i diversi (e inferiori) conteggi di parte convenuta predisposti tenendo conto non del numero massimo di ore astrattamente indennizzabili, bensì del numero di ore effettivamente dedicato allo svolgimento della mansione non sono stati specificamente contestati e confutati. Per queste ragioni, il Tribunale fa propri i conteggi sub doc. 29 parte convenuta e determina gli importi spettanti ai ricorrenti: in euro 947,51, per Matichecchia; in euro 1702,35 per Oppizzi; in euro 3080,14 per Domenico Ruffa; in euro 1475,28 per Antonietta Russo; in euro 1.020, 38 per Massimo Valente. Quanto alla richiesta di maggiorazione di dette somme di interessi e rivalutazione, va considerata la vigenza, per il pubblico impiego, del 9

10 divieto di cumulo tra interessi e rivalutazione sulle differenze retributive via via maturate, dovendosi richiamare il principio per cui detti accessori devono essere conteggiati nei termini di cui art. 16, comma 6, legge n. 412/91, richiamato dall art. 22, comma 36, legge n,. 724/1994 e devono essere calcolati sulle somme dovute, dalle singole scadenze, al netto delle ritenute previdenziali, assistenziali ed erariali (Cass. Sez. L, 10/12/2013 n ). Le spese seguono la soccombenza e si liquidano in dispositivo, con distrazione a favore dell avv. Rossella Vitali, che ne ha fatto rituale richiesta. Sentenza esecutiva. PQM Definitivamente pronunciando, diritto dei ricorrenti a percepire, per il periodo dal maggio 2011 (o dalla costituzione del rapporto, se successivo), sino al dicembre 2013 (o alla data di cessazione del rapporto, se antecedente) l indennità di disagio per esposizione a particolare attrezzature, in misura pari a quella riconosciuta nel protocollo del sub, doc. 17 parte convenuta agli addetti alla civica stamperia e per l effetto condanna il Comune di Milano al pagamento delle conseguenti differenze retributive, così quantificate: a Ernesto Matichecchia, euro 947,51, oltre interessi e rivalutazione nei termini di cui in motivazione; a Carlo Oppizzi, euro 1.702,34, oltre interessi e rivalutazione nei termini di cui in motivazione; a Domenico Ruffa, euro 3.080,14, oltre interessi e rivalutazione nei termini di cui in motivazione; a Antonietta Russo, euro 1.475,28, oltre interessi e rivalutazione nei termini di cui in motivazione; 10

11 a Massimo Valente, euro 1.020,38, oltre interessi e rivalutazione nei termini di cui in motivazione; condanna il Comune di Milano a rifondere a Ernesto Matichecchia, Carlo Oppizzi, Domenico Ruffa, Antonietta Russo e Massimo Valente, in solido, le spese di lite, liquidate in euro 103,00 per esborsi e euro 5.000,00 per compenso professionale, oltre IVA, cpa e rimborso forfettario spese generali al 15%, con distrazione a favore dell avv. Rossella Vitali. Sentenza esecutiva. Milano, Il Giudice Laura Bertoli 11