PIANO ORGANICO PER IL RISCHIO DELLE AREE VULNERABILI RAFFORZAMENTO DEI DISPOSITIVI DI DIFESA COSTIERA

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1 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, BENI AMBIENTALI, PARCHI, POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI Servizio Opere Marittime e Qualità delle Acque Marine Delibere CIPE n.36/2002 e n. 17/2003 LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E DI DIFESA DELLE AREE DELLA FASCIA LITORANEA DI MARTINSICURO, PESCARA SUD - FRANCAVILLA AL MARE, FOSSACESIA, CASALBORDINO, VASTO, MONTESILVANO E PINETO - SILVI Progetto ESECUTIVO A.T.I.: Prof. Ing. A. Noli MODIMAR s.r.l. TECNOCONSUD s.r.l. MEDIF s.r.l. ALPINE O.S.S. s.r.l. A RELAZIONE GENERALE

2 INDICE 1 Premessa 3 2 Pianificazione degli interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della costa regionale Progetto CIPE 106/ Progetto preliminare 10 3 Progetti definitivi 13 4 Progetto esecutivo Sintesi degli studi ed indagini redatti a supporto della progettazione Studi di carattere ambientale Indagini di campo Studi geologici Studi meteomarini Studi morfologici Studio idrodinamico Studio morfodinamico Criteri seguiti per il dimensionamento delle opere Descrizione degli interventi Premesse Sito 1 Martinsicuro Sito 2 Pescara sud Francavilla Sito 3 Fossacesia Sito 4 - Casalbordino Sito 5 Vasto Sito 6 Montesilvano Sito 7 Pineto -Silvi 56 2

3 1 Premessa Con determinazione n. DN 3/18 del 1/03/2004 il Servizio OO.MM. della Regione Abruzzo ha aggiudicato l appalto dei servizi tecnici di ingegneria ed architettura relativi ai lavori di riqualificazione ambientale e di difesa e di gestione delle aree della fascia litoranea nella Regione Abruzzo all Associazione Temporanea di Imprese costituita da Prof. Ing. Alberto Noli, Modimar s.r.l., Tecnoconsud s.r.l., Medif s.r.l., Alpine O.S.S. s.r.l., di seguito indicata con ATI. L affidamento di incarico riguardava le aree della fascia litoranea di Martinsicuro, Pescara sud Francavilla al Mare, Fossacesia, Casalbordino e Vasto e contempla i seguenti servizi di ingegneria: - progettazione preliminare unitaria, che consenta di definire compiutamente gli interventi da realizzare ed i relativi costi per cinque siti costieri; - progettazione definitiva ed esecutiva di cinque primi lotti funzionali per un importo complessivo stimato pari a euro Con comunicazione a mezzo raccomandata AR del 14/05/2004 il Servizio OO.MM. della Regione Abruzzo ha attivato l opzione contrattuale di estensione dell incarico per i seguenti servizi di ingegneria: - progettazione preliminare unitaria anche delle aree di Pineto Silvi - Città S.Angelo e di Montesilvano; - progettazione definitiva ed esecutiva di cinque lotti funzionali, di cui due relativi ai nuovi siti oggetto della nuova progettazione preliminare e tre relativi ai secondi lotti funzionali dei siti di Martinsicuro, Pescara sud Francavilla al Mare, Casalbordino per un importo complessivo stimato pari a euro Come indicato e disposto dal Documento Preliminare alla Progettazione (DPP) il riferimento tecnico degli interventi è costituito dai Progetti di fattibilità di opere di difesa, riqualificazione e manutenzione del litorale abruzzese redatti nell ambito dello studio Gestione integrata dell area costiera. Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili. Fattibilità di interventi di difesa e gestione della fascia litoranea su scala regionale (finanziato con Delibera CIPE n. 106/99). 3

4 Con riferimento al disciplinare di incarico, la presente relazione generale è relativa al progetto esecutivo dei lavori da eseguire nei seguenti siti: Sito 1 Martinsicuro; Sito 2 Pescara sud Francavilla; Sito 3 Fossacesia; Sito 4 Casalbordino; Sito 5 Vasto; Sito 6 Montesilvano; Sito 7 Pineto-Silvi. Gli importi dei lavori oggetto del presente progetto esecutivo sono di seguito elencati per ciascun sito: Sito 1 - Martinsicuro: Importo lavori Primo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 36/2002) Importo lavori Secondo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 17/2003) Importo lavori complessivo Sito ,00 Sito 2 Pescara sud - Francavilla: Importo lavori Primo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 36/2002) Importo lavori Secondo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 17/2003) Importo lavori complessivo Sito ,00 Sito 3 - Fossacesia: Importo lavori Sito ,00 (Finanziamento CIPE 36/2002) Sito 4 Casalbordino: Importo lavori Primo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 36/2002) 4

5 Importo lavori Secondo stralcio: ,00 (Finanziamento CIPE 17/2003) Importo lavori complessivo Sito ,00 Sito 5 - Vasto: Importo lavori Sito ,00 (Finanziamento CIPE 36/2002) Sito 6 - Montesilvano: Importo lavori Sito ,00 (Finanziamento CIPE 17/2003) Sito 7 Pineto-Silvi: Importo lavori Sito ,00 (Finanziamento CIPE 17/2003) per un importo complessivo di lavori pari ad ,00 oltre l IVA. di cui: ,00 relativi al finanziamento CIPE 36/ ,00 relativi al finanziamento CIPE 17/2003 Nel redigere il progetto esecutivo si è tenuto peraltro conto: delle osservazioni emerse nell ambito della conferenza dei servizi, avente per oggetto il progetto preliminare, tenutasi a Pescara il 31/5/2004; dei sette progetti definitivi redatti per ciascuno dei sette siti sopra elencati; delle osservazioni emerse nell ambito della riunione tenutasi a Pescara il 27/7/2004 per illustrare ai comuni, alle amministrazioni, alle associazioni ambientaliste e ai portatori di interesse i progetti definitivi; delle risultanze della Valutazione di Compatibilità Ambientale (VCA) tenutasi a L Aquila il 29/7/2004. La presente relazione generale è stata redatta in conformità a quanto previsto dagli artt. 35 e 36 del Regolamento (D.P.R. 554/99). 5

6 In particolare la relazione riassume le attività di pianificazione per la salvaguardia e valorizzazione delle coste regionali messe in atto dalla Regione Abruzzo, sintetizza le indagine e gli studi eseguiti nell ambito del presente progetto per ottimizzare le prestazioni delle opere e descrive i criteri progettuali seguiti e le scelte effettuate. Il progetto esecutivo si compone degli elaborati grafici riportati nell apposito elenco, e delle seguenti relazioni: Progetto esecutivo Elenco Relazioni A B1 B2 B3 D E F G H I L M Relazione Generale Relazione Geologica Studio Idrodinamico Studio Morfodinamico Calcoli esecutivi delle strutture Piani di manutenzione delle opere Piani di sicurezza e di coordinamento Computo metrico estimativo definitivo e quadro economico Cronoprogramma Elenco dei prezzi unitari ed analisi dei prezzi Quadro delle incidenze percentuali dei lavori Schema di contratto e Capitolato Speciale di Appalto Le relazioni B1, B2 e B3 costituiscono le integrazioni di alcuni degli studi specialistici redatti nell ambito del progetto preliminare complessivo degli interventi e dei sette progetti definitivi, ciascuno sviluppato per il corrispondente sito, ai quali si rimanda per eventuali approfondimenti. A tal riguardo si evidenzia che, considerato l obiettivo progettuale prioritario di salvaguardia e valorizzazione delle risorse turistiche nonché di quelle paesistiche ed ambientali del territorio costiero in esame, a supporto dell attività di 6

7 progettazione sono stati condotti specifici studi specialistici di carattere ambientale e di ingegneria costiera al fine di analizzare in modo esaustivo sia le varie forme di impatto esercitate dalle nuove opere sull ambiente costiero sia le tematiche progettuali inerenti la dinamica litoranea e la stabilità idraulico-strutturale delle opere di difesa progettate. In questo contesto si è fatto esplicito riferimento anche all insieme di studi condotti negli ultimi anni dalla Regione Abruzzo, dalle province e dai comuni interessati per i tratti di costa in esame. In particolare sono stati aggiornati ed approfonditi, limitatamente ai tratti di costa in esame, gli studi specialistici ed indagini di campo condotti nell ambito del suddetto studio CIPE n. 106/99 a sua volta naturale proseguimento del Progetto RICAMA, e del progetto SICORA in corso di svolgimento da parte del DISAT dell Università di L Aquila per conto della Regione Abruzzo. Di peculiare importanza è risultato lo studio che ha avuto per oggetto la ricerca di giacimenti marini di sabbia da utilizzare a scopo di ripascimento, redatto dal Prof. La Monica del Dipartimento di Scienza della Terra dell Università di Roma La Sapienza per conto della Provincia di Teramo. 7

8 2 Pianificazione degli interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della costa regionale 2.1 Progetto CIPE 106/99 Come indicato nelle premesse, la Regione Abruzzo, usufruendo del finanziamento CIPE 106/99, si è dotata di un piano organico di gestione integrata dell area costiera regionale nell ambito del quale è stata sviluppata ed approvata la fattibilità di interventi di difesa e gestione della fascia litoranea. Detto studio si è articolato nelle seguenti due fasi: 1 individuazione delle aree litoranee vulnerabili e dei livelli di rischio attesi a scala regionale; 2 redazione dei studi di fattibilità di opere di difesa, riqualificazione e manutenzione dei tratti di litorale a maggiore criticità e rischio. In tale studio complessivamente sono stati redatti sette studi di fattibilità per altrettanti ambiti litoranei costieri. Gli studi di fattibilità sono stati condotti per sette ambiti della costa abruzzese selezionati come prioritari attraverso di una approfondita analisi di rischio condotta su scala regionale secondo moderni criteri di valutazione oggettiva per la gestione e manutenzione dei litorali. Sulla base di distinti fattori e parametri relativi a diversi tematismi e campi di indagini (da quelli più propriamente fisico-idraulici, geomorfologici e ingegneristici a quelli socio-economici) è stata condotta una serie di studi ed indagini di campo ( 1 ) finalizzati alla stesura di una carta di rischio che, su scala regionale, correla i distinti fattori di vulnerabilità morfologica, socioeconomica ed ambientale. 1 Per maggiori dettagli si rimanda al documento Analisi di rischio morfologico e socio-economico della fascia costiera abruzzese redatto dal LIAM del DISAT (Università di L Aquila-Facoltà di Ingegneria) per conto della Regione Abruzzo nell ambito del progetto SICORA. 8

9 Questo complesso di studi ed analisi ha costituito la base conoscitiva e il riferimento progettuale per lo sviluppo di tutte le attività previste nell ambito del presente incarico. In generale nella stesura dei progetti di fattibilità contemplati dal progetto CIPE si è fatto riferimento alle seguenti linee guida: - evitare che i nuovi interventi possano accentuare fenomeni erosivi nelle zone limitrofe alle aree di intervento; - privilegiare l impiego di sistemi di protezione costieri caratterizzati da contenuti impatti ambientali ponendo una particolare attenzione agli effetti da essi indotti sia sulla qualità delle acque costiere sia sull impatto visivo; - privilegiare l impiego della ricostruzione artificiale delle spiagge mediante la tecnica del ripascimento ; - evitare, dove possibile, l impiego di armature di foci fluviali al fine di valorizzare la capacità di trasporto dei sedimenti dei corsi d acqua a beneficio del trasporto solido costiero; - ottimizzare gli interventi al fine di contenerne i costi complessivi di costruzione e manutenzione; - individuare i costi complessivi degli interventi (costruzione, monitoraggio, manutenzione); - fornire delle idonee prescrizioni per lo sviluppo delle successive fasi di progettazione e di monitoraggio. Le linee guida sopra richiamate sono pienamente conformi ai moderni indirizzi di gestione della fascia costiera (Coastal Zone Management) sui quali la Regione Abruzzo ha voluto basare la nuova impostazione di approccio del problema dell erosione della costa a scala regionale. Con questa impostazione si è superato l approccio empirico finora seguito in materia dai competenti Uffici Statali. Si evidenzia che questi concetti sono descritti con completezza nei documenti emessi dalla Regione negli ultimi anni (vedi progetto RICAMA, progetto CIPE sopra citato, progetto SICORA in corso di 9

10 svolgimento da parte del Laboratorio di Idraulica Ambientale e Marittima (LIAM) del DISAT della facoltà di Ingegneria dell Università di L Aquila). 2.2 Progetto preliminare Nella prima fase delle attività previste dal presente incarico è stato sviluppato il progetto preliminare degli interventi di salvaguardia e riqualificazione relativi ai sette ambiti caratterizzati dal maggior rischio morfologico, ambientale e socioeconomico individuati dal citato progetto CIPE. Rimandando agli elaborati specifici per maggiori approfondimenti, si evidenzia in questa sede che i principali obbiettivi che sono stati conseguiti mediante la redazione del progetto preliminare sono i seguenti: - individuare con maggiore specificità rispetto agli studi di fattibilità del CIPE i tratti di costa critici ricadenti negli ambiti a maggior rischio identificati dallo stesso CIPE; - individuare per ogni sito le tipologie di intervento ottimali tenendo conto della possibilità di attuare le opere per stralci successivi; - stimare i costi degli interventi; - individuare le aree ove eseguire i rilievi di campo funzionali sia per le fasi seguenti della progettazione sia per il monitoraggio rivolto alla gestione e manutenzione degli interventi. Nell individuare sia le zone di intervento sia le relative tipologie delle opere si è posta una attenzione particolare alla minimizzazione degli effetti di bordo che sostanzialmente sono inquadrabili in due ordini di problemi. Il primo riguarda l induzione di fenomeni erosivi a valle delle zone di intervento, rispetto alla direzione del trasporto solido longitudinale. Questa problematica ha contraddistinto gran parte degli interventi eseguiti nel passato a causa di una mancanza di pianificazione complessiva degli interventi spesso condizionata dalla necessità di far fronte all erosione con interventi di urgenza. La seconda riguarda l impiego di sistemi di difesa (barriere, pennelli, ecc.) realizzati in modo 10

11 estemporaneo senza una logica di integrazione reciproca che in molti casi ha favorito la perdita di sedimenti verso il largo. Per evitare questi errori è necessario comprendere l idrodinamica costiera causata dalle onde frangenti indotta dalle opere di difesa. Per conseguire tali obiettivo sono stati eseguiti i necessari studi preliminari di ingegneria costiera, approfonditi nelle fasi successive della progettazione, che hanno riguardato nell ambito del progetto preliminare la caratterizzazione meteomarina e morfologica delle intere unità fisiografiche ove sono localizzati gli interventi. I tratti di costa caratterizzati da maggiore criticità, che sono stati oggetto della progettazione preliminare, sono di seguito descritti sinteticamente. Sito 1 Martinsicuro Tratto di costa compreso tra la zona posta a nord dell abitato di Villa Rosa e le propaggini settentrionali del litorale di Alba Adriatica poste subito a sud del Torrente Vibrata per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 4,0 km. Sito 2 Pescara sud Francavilla Tratto di costa compreso tra il Porto Turistico e la foce del Fiume Alento per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 5,5 km. Sito 3 Fossacesia Tratto di costa compreso tra Punta La Penna e la Stazione Ferroviaria di Fossacesia per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 1,4 km. Sito 4 Casalbordino Tratto di costa compreso tra la foce dei fiumi Osento e Sinello per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 3,5 km. Sito 5 Vasto Tratto di costa prospiciente il Villaggio S. Caglini per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 0,5 km. Sito 6 Montesilvano 11

12 Tratto di costa posto a sud del Comune di Montesilvano che comprende anche le propaggini settentrionali del litorale del Comune di Pescara per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 2,6 km. Sito 7 Pineto-Silvi Questo intervento comprende due tratti, quello di Pineto (che include il litorale di Scerne e circa 1000 m di litorale a sud del Torrente Calvano, per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 2,5 km) e quello di Silvi (ricadente tra il Villaggio del Fanciullo e la foce del Fiume Saline, per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 3,3 km). 12

13 3 Progetti definitivi Per ciascun tratto di costa critico individuato nell ambito del progetto preliminare, è stato elaborato il progetto definitivo degli interventi da realizzare nel rispetto delle somme a disposizione. In totale sono stati elaborati sette progetti definitivi autonomi. Per la redazione dei progetti si sono rispettate le linee guida ed i criteri generali richiamati in precedenza. L analisi della situazione attuale supportata dagli studi eseguiti ha evidenziato le forti controindicazioni emerse dall impiego dei sistemi tradizionali cui si è fatto ricorso in passato in Abruzzo e più in generale lungo gran parte del litorale Adriatico. Tali sistemi sono stati basati quasi esclusivamente sull impiego di barriere distaccate, di tipo emerso in una prima fase e di tipo sommerso nell ultimo periodo. Occasionalmente si sono utilizzate anche difese di tipo aderente e pennelli. Tali opere raramente sono state combinate tra di loro al fine di creare sistemi integrati di difesa costiera. Anzi nella maggior parte dei casi all insorgere di problemi indotti da una tipologia di opere si è risposto cambiando la soluzione in modo empirico ed irrazionale senza studiare e comprendere i fenomeni idrodinamici in corso. I risultati ottenuti in molti casi hanno causato un ulteriore depauperamento della matrice solida costiera accentuando i problemi esistenti. Nella redazione dei progetti definitivi si sono integrati diversi sistemi di difesa costieri allo scopo di minimizzarne gli aspetti negativi. Detti sistemi sono stati dimensionati e ottimizzati medianti studi specialistici i cui risultati, riportati negli appositi allegati, sono riassunti nel seguito. E importante evidenziare che questo criterio di progettazione è stato perseguito integralmente a partire dallo studio di fattibilità fino ad arrivare alla redazione dei progetti definitivi. Tuttavia nella redazione di questi ultimi, le limitate somme a disposizione hanno imposto la selezione di interventi prioritari da realizzare in prima fase. Tali interventi, sebbene abbiano recepito pienamente l impostazione 13

14 del progetto preliminare, inevitabilmente non ne possono garantire il successo complessivo pur rispettando le linee guida citate con particolare riferimento agli effetti di bordo. Pertanto si rimarca la necessità di completare tempestivamente con i prossimi finanziamenti gli interventi previsti nel progetto preliminare. Infine si evidenzia che le tecniche di difesa adottate, anche allo scopo di minimizzare i costi di manutenzione, impongono comunque l attuazione di adeguati programmi di monitoraggio e interventi manutentivi rivolti prevalentemente al rifornimento di sabbia di ripascimento, al fine di compensare il deficit degli apporti solidi fluviali. Poiché nel progetto esecutivo sono state apportate modeste variazioni rispetto a quanto previsto dai progetti definitivi, per la descrizione delle scelte effettuate nonché degli interventi si rimanda ai prossimi paragrafi. 14

15 1400 y (m) m 9.50 m 9.00 m 8.50 m 8.00 m 7.50 m 7.00 m 6.50 m 6.00 m 5.50 m 5.00 m 4.50 m 4.00 m 3.50 m 3.00 m 2.50 m 2.00 m 1.50 m 1.00 m 0.50 m 0.00 m m x (m) Casalbordino. Esempio di escavazione dei fondali causata da una erronea progettazione delle barriere sommerse. Nel varco compreso tra le barriere si è formato un canyon sottomarino che raggiunge la profondità di 12,0 m sul l.m.m. Nel canyon i fondali naturali erano dell ordine di 3,0/4,0 m. L escavazione è dovuta alla formazione di una rilevante corrente di rip. 15

16 4 Progetto esecutivo 4.1 Sintesi degli studi ed indagini redatti a supporto della progettazione In questo capitolo si riassumono gli studi e le indagini di campo redatti a supporto dell attività di progettazione. Parte delle attività di seguito descritte sono state sviluppate nelle fasi di progettazione precedenti (progetto preliminare e progetti definitivi). In generale si rimanda agli elaborati specifici per eventuali approfondimenti Studi di carattere ambientale Gli studi di carattere ambientale si sono sviluppati sia nella fase preliminare che definitiva della progettazione. Ci si è posti l obbiettivo generale di verificare se nella previsione di realizzare le nuove opere a mare, queste possano comportare degli evidenti elementi di impatto insostenibili per l ambiente costiero. Per la redazione del lavoro si è fatto riferimento agli studi ed attività di pianificazione della gestione della fascia costiera promossi e curati dalla Regione Abruzzo (progetto RICAMA, CIPE 106/99 e progetto SICORA). Inoltre ci si è avvalsi dei risultati delle indagini di campo e degli studi geologici e di ingegneria costiera eseguiti per la redazione del presente progetto e descritti nei paragrafi successivi. In sintesi si può affermare che non sono emerse problematiche ambientali particolari tali da pregiudicare la sostenibilità degli interventi previsti, fatta eccezione per il Sito 5 Vasto il quale rientra in un Sito di Interesse Comunitario (SIC). Per Vasto è risultato necessario creare una particolare sinergia tra il gruppo di progettazione e il gruppo che si è occupato delle analisi ambientali. I risultati del lavoro hanno consentito di mettere a punto una strategia di interventi a ridottissimo 16

17 impatto (opere completamente sommerse) che hanno previsto l utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per il consolidamento del piede della falesia esistente. Quest ultimo intervento dovrà essere attuato dal Comune di Vasto in sostituzione della difesa radente che era stata prevista come intervento di somma urgenza dallo stesso Comune. Per Vasto si è riconosciuta la necessità di utilizzare per la realizzazione degli interventi esclusivamente mezzi marittimi al fine di evitare l alterazione, anche con opere provvisionali (piste di accesso da terra, versamento di materiale arido, ecc.), dell ambiente costiero attuale. Per quanto riguarda gli studi relativi alla dinamica costiera, che hanno fornito un importante supporto sia alle analisi ambientali sia al dimensionamento idraulicostrutturale delle opere, si rimanda ai prossimi paragrafi. Sono state condotte specifiche indagini in sito che hanno consentito di pervenire ad una piena caratterizzazione della coltre di sedimenti presenti lungo le zone di intervento e nella cava di prestito. Ciò non solo al fine di definire le specifiche di accettazione del materiale di ripascimento ma anche di verificarne la compatibilità con il materiale nativo. Gli studi hanno riguardato anche la qualità delle acque marine costiere. A tal riguardo sono stati analizzati i dati disponibili rilevati dall ARTA Abruzzo. Per quanto concerne le fasi esecutive, le tipologie degli interventi previsti dal progetto non comportano impatti negativi sull ambiente anzi le nuove opere sono finalizzate ad una minimizzazione degli attuali impatti paesaggistici ed ambientali. Le opere a mare sono di tipo prevalentemente sommerso e/o debolmente emerse, hanno dimensioni limitate e comunque interessano tratti di litorale già ampiamente antropizzati; lo scenario degli interventi prevede la rimozione di alcuni tratti di scogliere radenti o la loro copertura con la sabbia di ripascimento. Si può ragionevolmente ipotizzare che le fasi di cantierizzazione, per i limitati quantitativi in gioco e per il tipo di lavorazioni e mezzi che verranno impiegati, non introdurranno impatti significativi sulle biocenosi marine. Per quanto riguarda le fasi di esercizio è evidente che l insieme delle opere progettate può solo migliorare l attuale scenario. 17

18 4.1.2 Indagini di campo Per la redazione del progetto è stata condotta una specifica campagna di rilievi topografici e batimetrici i cui risultati sono riportati negli appostiti elaborati allegati al presente progetto. In questa sede si evidenzia che i rilievi batimetrici hanno coperto l intera area indicata con la denominazione area di monitoraggio nel citato studio di fattibilità CIPE sviluppato dalla Regione Abruzzo. Tali rilievi, che coprono una fascia di costa di maggiore estensione longitudinale rispetto a quella oggetto degli interventi, consentiranno di controllare l evoluzione dei fondali e della linea di costa dopo la realizzazione delle opere anche nelle zone limitrofe a quella di intervento. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei sedimenti presenti nell area, nell ambito della campagna di rilievi sono stati campionati i sedimenti superficiali sia della spiaggia emersa sia di quella sommersa sottoponendoli ad analisi di laboratorio di tipo fisico e chimico-biologico; l insieme dei risultati delle analisi eseguite ha fornito una completa descrizione della natura dei sedimenti ottemperando a quanto previsto dalla vigente normativa. A completamento delle indagini eseguite nel passato dalla Provincia di Teramo, le analisi chimicobiologiche sono state effettuate anche su alcuni campioni di materiale prelevato dalla cava sottomarina di prestito delle sabbie. Inoltre è stata effettuata una analisi del colore sia delle sabbie oggi presenti sul litorale sia di quelle relative alla cava di prestito Studi geologici Anche in questo caso gli studi sono stati eseguiti a partire dal progetto preliminare ed hanno consentito di definire in modo esaustivo l ambiente geologico e geotecnico interessato dai lavori e le caratteristiche del materiale nativo e delle sabbie di ripascimento. Inoltre sono state individuate le cave di prestito a terra per il prelievo del materiale necessario alla realizzazione dei lavori. Questi studi si 18

19 sono basati sul materiale disponibile in letteratura, sugli studi eseguiti dalla Provincia di Teramo e sulle specifiche indagini di campo eseguite per la redazione del progetto. I risultati ottenuti non hanno evidenziato controindicazioni geotecniche ed hanno fornito le informazioni di base per il dimensionamento delle opere Studi meteomarini A supporto degli studi di ingegneria costiera (studi morfologici, studi idrodinamici e studi morfodinamici) è stato condotto nell ambito del progetto preliminare uno studio meteomarino che ha consentito di definire: le caratteristiche del moto ondoso al largo sia in termini di valori medi (clima) che estremi; le variazioni del livello medio marino indotte sia dalla marea astronomica sia da quella meteorologica; le principali caratteristiche anemologiche; le principali caratteristiche delle correnti a grande scala. Le analisi eseguite si sono basate prevalentemente sulle misure di moto ondoso eseguite con la boa accelerometrica direzionale dell APAT localizzata al largo di Ortona, facente parte della Rete Ondametrica Nazionale (RON), e sulle misure mareografiche eseguite sempre dall APAT nei porti di Pescara e Ortona. La serie storica ondametrica di Ortona è stata trasposta, mediante un metodo messo a punto dalla Modimar, al largo di Giulianova e Vasto, per caratterizzare l intero arco di costa regionale. I risultati delle elaborazioni sono stati quindi forniti per caratterizzare il moto ondoso lungo il litorale settentrionale (al largo di Giulianova), centrale (al largo di Ortona) e meridionale (al largo di Vasto) della Regione Abruzzo. I programmi di analisi utilizzati sono stati sviluppati della MODIMAR. Nell ambito dei progetti definitivi, è stato eseguito per ciascun sito di intervento lo specifico studio meteomarino che ha consentito di definire le caratteristiche del moto ondoso in costa (eventi medi ed estremi) in funzione di quelle al largo. La 19

20 propagazione del moto ondoso in costa è stata eseguita con il modello di rifrazione inversa spettrale Merope sviluppato dalla Modimar. Ortona Mar Tirreno Mar Adriatico Mar Ionio Ortona Mar Adriatico Mar Tirreno Mar Ionio Fetch geografici (sopra) ed efficaci (sotto) relativi alla boa ondametrica di Ortona. 20

21 Altezza d'onda significativa Hs (m) 0,5 < Hs < 1 1 < Hs < 2 2 < Hs < 3 3 < Hs < 4 Hs > 4 N 6% 4 2 E ANNUALE Clima del moto ondoso al largo misurato dalla boa ondametrica direzionale di Ortona dell APAT. Si osservi il prevalere in termini di prevalenza ed intensità delle componenti provenienti da nord-nord-ovest. Il moto ondoso proveniente da scirocco appare al largo delle coste abruzzesi proveniente da est a causa dello schermo esercitato dal promontorio del Gargano Studi morfologici Gli studi morfologici hanno consentito di definire per ciascuna unità fisiografica ove ricadono i sette siti di intervento: 1. la variazione planimetrica della direzione del trasporto solido potenziale longitudinale (parallelo alla costa); 2. gli apporti solidi fluviali; 3. il bilancio dei sedimenti costieri. Il calcolo della variazione planimetrica della direzione del trasporto solido potenziale (vedi punto 1) è stato eseguito sulla base delle caratteristiche del moto 21

22 ondoso in costa ottenute applicando il modello di rifrazione inversa spettrale Merope sviluppato dalla Modimar. Il bilancio dei sedimenti (vedi punto 3) è stato eseguito applicando l equazione di conservazione dei sedimenti sulla base delle variazioni storiche della linea di riva disponibili nel Sistema Informativo Territoriale (SIT) Geocoast della Regione Abruzzo del quale peraltro ci si è serviti anche per la stima dei trasporti solidi fluviali (vedi punto 2). Si evidenzia che il calcolo dei bilancio solido costiero (punto 3) ha consentito di definire in modo autonomo, rispetto al calcolo eseguito al punto 1, la direzione del trasporto solido longitudinale costiero. I risultati ottenuti con i due metodi sono risultati congruenti. In tal modo si è potuta verificare l attendibilità della serie storica ondametrica di Ortona per le applicazioni di morfodinamica dei litorali. Si evidenzia che i risultati ottenuti hanno evidenziato le numerose imprecisioni sulla direzione del trasporto solido longitudinale riportate sia dall Atlante delle Spiagge Italiane edito dal CNR per le coste abruzzesi sia da numerose pubblicazioni scientifiche. L origine di tali errori è da attribuire alla scarsa conoscenza del clima ondametrico direzionale che si aveva una decina di anni fa quando furono sviluppati gli studi citati e alla contestuale mancanza di informazioni storiche georeferenziate della posizione della linea di riva. La risoluzione di questi problemi è stata brillantemente affrontata dalla Regione Abruzzo mediante la realizzazione del SIT e di un programma organico di monitoraggio della fascia costiera. 22

23 Unità fisiografica compresa tra il Porto di Pescara e Ortona. Esempio di calcolo del flusso di energia connesso al moto ondoso frangente. Si osservi il prevalere delle componenti di moto ondoso che provengono da nord-nord-ovest che spingono i sedimenti verso sud-est. 23

24 Mare ordinate (m) P1 P2 Fiume Alento Francavilla al mare P3 Fiume Foro Fosso Arielli Torre Mucchia P Terra 0 Porto di Pescara Porto di Ortona Progressive (m) Unità fisiografica compresa tra il Porto di Pescara e Ortona. Esempio di calcolo della direzione del trasporto solido longitudinale. Fonte: Atlante delle spiagge italiane CNR 1997; rilievi e dati fino al 1981 Unità fisiografica compresa tra il Porto di Pescara e Ortona. Esempio tratto dalla pubblicazione del CNR. Si confrontino le direzioni del trasporto solido longitudinale con quelle calcolate e riportate nella figura precedente. Appare evidente l errore del CNR anche in relazione alla figura della pagina precedente. 24

25 4.1.6 Studio idrodinamico Per l ottimizzazione della tipologia delle opere di difesa da adottare è stato eseguito uno studio idrodinamico mediante l applicazione di una sofisticata modellistica numerica. La modellistica impiegata è stata sviluppata dal LIAM della Facoltà di Ingegneria di L Aquila per conto della Regione Abruzzo nell ambito del già citato progetto SICORA. Allo sviluppo dei codici di calcolo, coordinato dal prof. Paolo de Girolamo, ha collaborato sia personale dell Università sia personale della MODIMAR. Per la definizione delle condizioni di moto ondoso e dei livelli idrici utilizzati nelle simulazioni si è fatto riferimento agli studi meteomarini di cui si è fatto cenno in precedenza. Lo studio si è articolato in due fasi. Nell ambito della prima, ci si è posti l obiettivo di individuare un sistema di difesa integrato che consentisse di ridurre al contempo le perdite del materiale di ripascimento e gli effetti di bordo. Con la seconda fase sono state simulate in dettaglio tre situazioni specifiche: Martinsicuro, Vasto e Calsalbordino che a causa delle particolari peculiarità dei luoghi e delle opere di difesa presenti, costituiscono delle eccezioni rispetto agli altri siti oggetto degli interventi. Nella prima fase è stata simulata l idrodinamica generata dal moto ondoso frangente nei seguenti casi: 1. assenza di opere di difesa; 2. barriere distaccate parallele debolmente sommerse; 3. pennelli emersi singoli e in serie; 4. pennelli parzialmente sommersi singoli e in serie; 5. barriere distaccate debolmente sommerse accoppiate sia a pennelli emersi che a pennelli sommersi. La casistica sopra indicata copre la maggior parte delle tipologie di opere di difesa finora adottate in Abruzzo. Si osserva a tal riguardo che la quasi totalità delle barriere parallele di tipo emerso si comportano durante le mareggiate come quelle 25

26 debolmente sommerse a causa delle contenute quote di coronamento che le caratterizzano. Per tale ragione non sono state eseguite simulazioni dedicate a questa tipologia di opere. I risultati del lavoro hanno mostrato che il sistema di difesa ottimale è costituito da celle all interno delle quali viene posta la sabbia di ripascimento. Le celle sono costituite da una barriera distaccata, debolmente sommersa, accoppiata a pennelli di delimitazione delle stesse celle. I pennelli, radicati a riva, si devono intestare sulla barriera parallela e devono preferibilmente essere di tipo emergente quelli posti all estremità dell intervento, e di tipo parzialmente sommerso quelli interni utilizzati per delimitare le singole celle. Per facilitare il ricambio idrico delle celle si possono inserire dei varchi nella barriera parallela che necessariamente devono essere interamente protetti con pietrame. I varchi devono essere preferibilmente localizzati al centro delle singole celle. La funzione della barriera parallela è quella sia di determinare il frangimento del moto ondoso, riproducendo gli effetti della barra naturale che si forma su una spiaggia non antropizzata, sia di contenere il versamento di sabbia e quindi di ridurne le perdite. I pennelli invece hanno la funzione di interrompere la corrente longitudinale che si forma nella zona compresa tra la barriera e la riva riducendo di conseguenza il trasporto longitudinale dei sedimenti. Inoltre i pennelli, confinando la sabbia all interno delle celle, favoriscono la formazione della configurazione planimetrica della linea di riva a lunate caratterizzate dall alternanza di avanzamenti ed arretramenti evitando in tal modo che il materiale solido si vada ad accumulare esclusivamente nella zona posta sottoflutto rispetto alla direzione del trasporto solido longitudinale lasciando scoperti lunghi tratti di litorale. Il sistema a celle individuato consentirà di eliminare una serie di fenomeni di bordo verificatisi nel passato quali ad esempio i rilevanti approfondimenti di fondale ( canyons ) che si localizzano tra i varchi e nelle sezioni terminali delle difese emerse e sommerse esistenti ad opera delle correnti di rip generate dai forti gradienti idraulici che si localizzano tra le zone protette e quelle non protette dalle barriere. Fenomeni di questo tipo sono stati individuati, mediante i rilievi 26

27 batimetrici eseguiti, a Martinsicuro, Montesilvano, Pescara-sud e Casalbordino. Fenomeni simili, anche se meno evidenti, sono emersi anche a Fossacesia. Si evidenzia che i canyons che si formano tra i varchi a causa delle correnti di rip diventano una via preferenziale di fuga dei sedimenti verso il largo. Tali sedimenti fuoriescono dalla fascia attiva riducendo in modo irreversibile il bilancio solido dei sedimenti costieri. Nell ambito della seconda fase sono state condotte delle simulazioni specifiche per i siti di Martinsicuro, Casalbordino e Vasto. In particolare per Mantinsicuro e Casalbordino è stata simulata sia la situazione attuale sia quella di progetto. I risultati ottenuti hanno fornito una piena giustificazione dei locali rilevanti approfondimenti dei fondali individuati nei due siti con i rilievi batimetrici eseguiti. Inoltre si è verificato che gli interventi previsti dal progetto esecutivo non indurranno un peggioramento degli effetti di bordo al contorno delle opere di difesa esistenti. Per quanto riguarda Vasto, non essendo attualmente presenti opere di difesa, non è stata eseguita la simulazione della situazione attuale. Invece sono state simulati due scenari futuri. Il primo riguarda le opere complete come previste dal progetto definitivo. Il secondo riguarda le opere di primo stralcio previste nell ambito del presente progetto esecutivo. I risultati ottenuti mostrano che le opere in progetto riescono a garantire una sufficiente protezione dal moto ondoso incidente del piede della falesia anche se si genera una rilevante corrente longitudinale che potrà essere pericolosa per la balneazione. Solo il completamento degli interventi, costituito dal prolungamento della barriera sommersa e dal suo congiungimento a terra con il pennello posto a sud, consentirà di annullare la citata corrente. 27

28 m m 0.65 m 0.60 m 0.55 m 0.50 m 0.45 m 0.40 m 0.35 m 0.30 m 0.25 m 0.20 m 0.15 m 0.10 m 0.05 m 0.00 m m m m m m m m m m/s 2m/s m Casalbordino situazione attuale. Esempio di risultati forniti dal modello numerico idrodinamico. Si osserva la formazione delle correnti di rip in corrispondenza dei varchi di separazione tra le barriere parallele. Tali correnti determinano la fuga irreversibile di materiale verso il largo. 28

29 4.1.7 Studio morfodinamico Lo studio morfodinamico è stato diviso in due fasi. Nell ambito della prima è stata studiata la variazione a breve termine del profilo trasversale delle spiagge artificiali causata dal moto ondoso frangente in concomitanza al verificarsi di eventi meteomarini estremi. Nell ambito della seconda si sono studiate le variazioni planimetriche medie a lungo termine (cinque anni) delle della linea di riva indotte dal trasporto solido longitudinale. La prima fase è stata condotta mediante simulazioni numeriche alle quali si sono affiancate simulazioni eseguite su modello fisico dal LIAM nell ambito del progetto SICORA finanziato dalla Regione Abruzzo. I risultati ottenuti con il modello fisico hanno consentito di verificare le simulazioni numeriche. Modello fisico realizzato dal LIAM (DISAT) dell Università di L Aquila per conto della Regione Abruzzo nell ambito del progetto SICORA. Immagine tratta durante l esecuzione di prove finalizzate allo studio dell arretramento del profilo di versamento in assenza di opere di difesa. 29

30 Modello fisico realizzato dal LIAM (DISAT) dell Università di L Aquila per conto della Regione Abruzzo nell ambito del progetto SICORA. Particolare del sistema oleodinamico per la generazione delle onde. La seconda fase è stata eseguita con il modello numerico del tipo ad una linea ARIES, sviluppato dalla Modimar. Per le applicazioni del modello si sono incontrate notevoli difficoltà dovute alla mancanza di informazioni dettagliate sugli interventi di difesa eseguiti nel passato. In particolare ci si riferisce alla data di realizzazione delle opere, agli interventi di riqualificazione, modifica e ripascimento che nel tempo si sono realizzati quasi sempre in modo estemporaneo e senza essere accompagnati da descrizioni esaustive e da rilievi di monitoraggio. In queste situazioni risulta molto difficile calibrare il modello ad una linea e pertanto si è deciso di applicare il modello solo per i siti di Martinsicuro e Pescara e di effettuare la calibrazione utilizzando il trasporto solido longitudinale determinato dal confronto delle poche linee di riva disponibili nell ambito dello studio morfologico. Per quanto riguarda la fase previsionale del modello, a causa delle incertezze sopra accennate, ci si è limitati ad una previsione di soli cinque anni. Si 30

31 evidenzia che, se nel futuro verrà effettuato il monitoraggio previsto, sarà possibile applicare il modello con maggiore precisione ed affidabilità. In conclusione, i risultati ottenuti hanno evidenziato i seguenti aspetti: l utilizzo della configurazione a celle risulta importante sia per contenere le inevitabili perdite di materiale di ripascimento che gli arretramenti della linea di riva. Si evidenzia a tal riguardo che l effetto filtro operato dalla barriera sommersa nei confronti del moto ondoso incidente determina un profilo trasversale della sabbia compreso tra la barriera e la riva caratterizzato da una pendenza più dolce rispetto a quella che si verificherebbe in assenza della barriera. In tal modo è anche possibile utilizzare come sabbia di ripascimento del materiale caratterizzato da un diametro medio inferiore rispetto a quello attuale; l entità ottimale dei ripascimenti eseguiti con sabbia, dove essere compresa tra circa 200 m 3 /m e 300 m 3 /m dove il primo valore si riferisce ad interventi protetti mentre il secondo ad interventi non protetti; l inserimento dei sistemi di difesa a celle provoca sicuramente delle ripercussioni sottoflutto, rispetto alla direzione del trasporto solido longitudinale, in termini di arretramenti a lungo termine della linea di riva. Tali arretramenti sono inevitabili e possono essere contenuti solo prevedendo il versamento periodico di materiale di ripascimento anche sottoflutto al sistema di difesa a celle; gli effetti di bordo che si è riusciti ad eliminare rispetto alla situazione attuale riguardano le fughe di materiale verso i fondali maggiori che attualmente si verificano nei varchi e nelle sezioni terminali delle barriere parallele esistenti come descritto nello studio idrodinamico Criteri seguiti per il dimensionamento delle opere Per il dimensionamento definitivo degli elementi strutturali che compongono gli interventi, fissati i vincoli progettuali e le condizioni al contorno, i calcoli sono stati condotti secondo le disposizioni di legge e le normative vigenti. 31

32 Per il dimensionamento delle opere a gettata è stato utilizzato il metodo proposto da Van Der Meer il cui concetto di base può essere così sintetizzato: la risposta della struttura, e quindi la sua stabilità, alle sollecitazioni indotte dalla mareggiata di progetto (caratterizzata in funzione dell onda significativa H s ) dipende sostanzialmente dal tipo di impatto (frangimento) dell onda ξ m sulla scogliera e dalle caratteristiche strutturali legate alla pendenza α della mantellata al peso medio dei massi D n50 ed alla porosità p della struttura. Sono stati inoltre utilizzati idonei criteri idraulici che hanno consentito di valutare il coefficiente di trasmissione del moto ondoso delle barriere distaccate. Per quanto riguarda i ripascimenti, si sono valutate le perdite attese per overfill, dovute alla compenetrazione reciproca del materiale nativo con il materiale di ripascimento e al dilavamento della frazione fine, mediante i diagrammi di Grumbein e James e di Dean. Per quanto riguarda la stima delle perdite di materiale dovute alla dinamica costiera, si è fatto riferimento alle modellazioni numeriche eseguite nell ambito dello studio morfodinamico. 4.2 Descrizione degli interventi Premesse Si premettono le seguenti precisazioni di carattere generale. Gli interventi progettati costituiscono un ottimo compromesso rispetto ai vincoli che hanno condizionato le attività di progettazione. Tali vincoli, di carattere prevalentemente economico, hanno costretto i progettisti non solo a rispettare la disponibilità complessiva del finanziamento ma anche a rispettare le disponibilità economiche previste per ciascun sito di intervento. Ciò non ha consentito di procedere ad un ulteriore lavoro di ottimizzazione che sarebbe stato possibile solo potendo spostare le somme a disposizione da un sito all altro. 32

33 Nello sviluppo del progetto si è pervenuti alla convinzione che a causa dell ingente quantitativo di sabbia necessaria per ridurre complessivamente i fenomeni erosivi in atto, è indispensabile ricorrere a cave di prestito marine le quali purtroppo sono localizzate su alti fondali. Ciò comporta l utilizzo di mezzi marittimi particolari che presentano un elevato costo per la loro mobilitazione. Ciò ha ulteriormente condizionato la progettazione in quanto è risultato indispensabile, per contenere i costi, prevedere il prelievo e successivo versamento di almeno m 3 di sabbia. Al di sotto di questa soglia non è possibile garantire i costi unitari previsti e quindi gran parte degli interventi progettati. Gli interventi previsti nell ambito del presente progetto esecutivo costituiscono solo l inizio dell opera di risanamento complessiva programmata con il progetto preliminare. Pertanto si ribadisce la necessità di garantire con i finanziamenti futuri il completamento delle opere previste dal progetto preliminare per i sette siti presi in esame. Solo a completamento degli interventi programmati sarà possibile garantire una ragionevole stabilità dei litorali esaminati. Gli interventi di ripascimento previsti saranno inevitabilmente soggetti a perdite di materiale e pertanto sarà necessario prevedere adeguati interventi di manutenzione. Tuttavia si rileva che le perdite andranno a beneficio dei litorali adiacenti aumentando quindi il bilancio solido complessivo dei litorali e che l integrazione di diverse tipologie di opere di difesa costiera ha consentito di ridurre gli oneri di manutenzione. Le sabbie di ripascimento che verranno versate sui litorali, seppure saranno dotate di idonee caratteristiche chimico-fisiche, potranno alterare lo stato attuale delle spiagge specialmente nell aspetto estetico in quanto presenteranno un colore differente rispetto alle sabbie native. Tali differenze andranno progressivamente riducendosi nel tempo. Poiché la realizzazione di opere di difesa costiera induce inevitabilmente una modifica del regime delle correnti litoranee che possono fuorviare e 33

34 mettere in pericolo i bagnanti non abituati alla presenza di tali opere, si ravvisa la necessità generale di predisporre e collocare nelle zone di intervento una apposita cartellonistica che avvisi del pericolo di balneazione in presenza di condizioni meteomarine sfavorevoli Sito 1 Martinsicuro Poiché le somme a disposizione ammontano a poco più di un terzo dell importo totale dei lavori previsti dal progetto preliminare, in primo luogo si è proceduto ad individuare il tratto di costa ove intervenire con priorità sulla base dei finanziamenti disponibili. I sopralluoghi, le indagini di campo (rilievi topografici, rilievi batimetrici, ecc.) e gli studi eseguiti hanno confermato che la zona caratterizzata da maggiore criticità è quella, già identificata nell ambito del progetto preliminare, che si estende a partire dalla scogliera parallela, posta a nord dell abitato di Villa Rosa, fino a raggiungere l ultimo pennello posto a sud dello stesso abitato, per uno sviluppo longitudinale di circa due chilometri. Peraltro anche il tratto di litorale posto a sud di tale zona, che raggiunge la foce del torrente Vibrata e parte del litorale nord di Alba Adriatica, presenta attualmente vistosi segni di erosione. Gli studi eseguiti hanno confermato l ipotesi interpretativa che ha guidato sia lo studio CIPE 106/99 sia il progetto preliminare. In sintesi, tutto il litorale in questione è soggetto ad un regime di moto ondoso, e di conseguenza ad un regime di trasporto solido, di tipo bimodale con la prevalenza della componente settentrionale che mediamente spinge i sedimenti verso sud. Questa caratteristica, tipica di quasi tutto il litorale abruzzese, risulta maggiormente accentuata lungo il litorale settentrionale della regione a causa dell orientamento della costa ivi disposta quasi in direzione nord-sud. La riduzione degli apporti solidi del Tronto e la realizzazione delle opere di armatura della foce dello stesso fiume, avvenute nella prima metà del secolo scorso, hanno determinato un sensibile decremento della matrice solida fluviale che alimenta il 34

35 litorale settentrionale della regione. Ovviamente il primo comune che ha risentito di tale fenomeno è stato quello di Martinsicuro che ha assicurato, ed in parte assicura ancora, l alimentazione solida di Alba Adriatica attraverso lo smantellamento del suo litorale. All insorgere dei primi fenomeni erosivi sono state realizzate opere di difesa (costituite prevalentemente da barriere parallele) che partendo dalla foce del Tronto hanno progressivamente esportato l erosione verso sud. La prima serie di difese parallele che è stata realizzata parte dalla foce del Tronto e si estende verso sud per circa tre chilometri. Queste difese presentano ciascuna una lunghezza di circa 50/60 m e sono mediamente ubicate ad una distanza da riva pari a circa 100 m. In corrispondenza della foce del Tronto, sfruttando il pennello di armatura fociale posto in destra idraulica del fiume, è stato realizzato in passato un piccolo approdo peschereccio del tipo a bacino con imboccatura orientata verso sud-est. L approdo, non dotato di sottoflutto, ha subito rilevanti fenomeni di insabbiamento tanto che in epoca più recente è stato realizzato un molo di sottoflutto (quello sud) che ha modificato l orientamento dell imboccatura portuale portandola verso nord-est. L analisi del trasporto solido potenziale eseguita nell ambito del presente progetto giustifica pienamente i citati fenomeni di insabbiamento che traggono origine dalla bimodalità del trasporto solido longitudinale. Si evidenzia che in queste situazioni, a differenza di quanto finora perseguito nella maggior parte dei porti adriatici, si preferiscono imboccature del tipo a moli convergenti che favoriscono il transito dei sedimenti di fronte all imboccatura portuale. A sud delle opere sopra citate, negli ultimi quindici anni sono state realizzate cinque barriere parallele, di cui una sommersa e quattro debolmente emerse, che presentano uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 1,7 km arrivando a proteggere l abitato di Villa Rosa. La lunghezza di ciascuna di queste barriere e la loro distanza da riva risultano sensibilmente maggiori rispetto a quelle citate in precedenza. Proseguendo verso sud, tre pennelli chiudono le opere di difesa di Martinsicuro. 35

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