INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI ALUNNI STRANIERI
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- Battista Foti
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1 INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI ALUNNI STRANIERI Nella nostra scuola è crescente il numero di alunni di nazionalità non italiana, le proiezioni portano a ritenere questo dato in continuo aumento. Particolare attenzione dovrà quindi essere rivolta all accoglienza e all integrazione di questi alunni. Viene, perciò, riservato un breve periodo di tempo durante il quale rilevare la situazione iniziale degli alunni, in particolare riguardo al livello di conoscenza della lingua italiana. È oltremodo importante conoscere l impostazione socio-culturale del paese di origine del bambino per favorire un reale inserimento e l'integrazione in una nuova realtà, che presuppone la conoscenza e il rispetto reciproco; a tale proposito diamo molta importanza al contatto ed alla partecipazione alla vita della scuola da parte dei genitori. Dopo il periodo di osservazione viene predisposta una programmazione individualizzata per la lingua italiana, strumento trasversale di ogni conoscenza. La scuola si impegna a diventare: Luogo di intercultura Luogo di promozione della solidarietà Luogo di attenzione ad apporti culturali diversi. INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L integrazione degli alunni rappresenta un importante momento di crescita personale e collettiva e si attua tramite un processo di accettazione della diversità. La scuola opera in stretto rapporto con la famiglia e i centri specialistici territoriali e non, che si occupano dell aspetto terapeutico/riabilitativo degli alunni. I servizi specialistici hanno il compito di redigere la diagnosi funzionale che, sulla base della diagnosi medica di disabilità, individua le capacità potenziali del bambino. Partendo da un attenta analisi della diagnosi funzionale, l insegnante di sostegno e gli insegnanti di classe predispongono il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.). Il P.E.I. individua obiettivi specifici, metodologie didattiche utili per il loro perseguimento tenendo conto dei ritmi e dei tempi di apprendimento dell alunno. Gli interventi educativi didattici vengono effettuati sia nel gruppo classe, che nel piccolo gruppo e/o nel rapporto individualizzato. Il percorso di integrazione dei bambini disabili si articola in un quadro generale che comporta l assunzione di responsabilità sia da parte della comunità scolastica che di quella civile. Occorre predisporre un piano che tenga conto di: diagnosi funzionale riabilitazione assistenza educazione
2 insegnamento Alla scuola compete lo sviluppo degli ultimi due punti, ma per attuare pienamente il processo educativo-didattico ci si avvale dei servizi specialistici operanti sul territorio. L integrazione dell alunno disabile viene intesa non come presenza, ma come partecipazione attiva, fondata sulla promozione e sullo sviluppo delle potenzialità insite nel bambino. Pertanto si favoriranno: lo sviluppo dell autonomia l acquisizione di competenze e di abilità espressive e di comunicazione il graduale possesso di strumenti linguistici e matematici. Per favorire un inserimento positivo viene redatta un apposita programmazione individualizzata e graduale che evidenzia gli obiettivi specifici e le modalità didattiche utili al loro perseguimento, che variano in relazione alle esigenze dei singoli alunni. Gli interventi possono essere effettuati all interno della classe o all esterno di questa, con rapporto individualizzato o di gruppo. Le attività che vengono proposte nel corso dell anno hanno, laddove possibile, un carattere interdisciplinare per consentire lo sviluppo di abilità trasversali. Inoltre una programmazione didattica individualizzata dà la possibilità agli alunni di seguire i propri ritmi di apprendimento, secondo le proprie capacità e le proprie risorse. Si ritiene inoltre che, in molti casi, l utilizzo delle nuove tecnologie e di ambienti strutturati possa favorire l integrazione degli alunni e permettere di superare alcune delle loro difficoltà. La legge 104/92 prevede diversi strumenti tra loro interconnessi per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità: LA DIAGNOSI FUNZIONALE, di competenza degli specialisti della A.S.L. rappresenta il bilancio della realtà del ragazzo da legare all'azione educativa, al fine di agevolare il processo di apprendimento e la crescita. IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE, comprende la descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle difficoltà mostrate, nonché l'analisi del suo sviluppo potenziale a breve e a medio termine. Sarà redatto dall'unità multidisciplinare dell'asl in collaborazione con il personale docente e con la famiglia, al fine di avere una mappa dinamica dei punti deboli del ragazzo in fase finale e in itinere. IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO, coordinerà gli interventi che si intendono realizzare in un anno scolastico. INSEGNANTE DI SOSTEGNO, partecipa a pieno titolo alla elaborazione e alla verifica di tutte le attività di competenza dei docenti. La responsabilità dell'integrazione dell'alunno con disabilità e dell'azione educativa svolta nei suoi confronti e in ugule misura dell'insegnante di sostegno, degli insegnanti della classe e della scuola nel suo insieme. Tutti i docenti, pertanto, devono farsi carico del progetto d'attuazione degli interventi didattici previsti. Il principio dell'integrazione è quello di far agire il più possibile il ragazzo con i suoi compagni. LA COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA E' considerata indispensabile. Ai genitori si richiederanno le informazioni necessarie per la predisposizione e attuazione del piano educativo individualizzato, compresa la collaborazione per coordinare l'attività. I rapporti con loro non saranno tenuti esclusivamente dal docente di sostegno,
3 anche se questi avrà incontri più frequenti. La scuola provvederà, anche con comunicazioni scritte, affinché le famiglie meno presenti e collaborative siano coinvolte e partecipi. INIZIATIVE PER ATTENUARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO Nella scuola è consistente il numero di alunni che presentano svantaggio socio - culturale che genera insuccessi scolastici, difficoltà comportamentali e di relazioni. Le cause dello svantaggio sono da ricercare nei condizionamenti familiari, sociali, culturali ed economici che determinano nel bambino delle deprivazioni sul piano cognitivo, linguistico, sociale che si ripercuotono sul processo di apprendimento e di inserimento nel contesto della classe, quindi sulla riuscita del processo educativo. Per affrontare e superare lo svantaggio culturale la scuola dovrà mettere in atto un modello organizzativo e didattico flessibile, usare metodologie diversificate, favorire l'uso dei linguaggi non verbali, organizzare laboratori e attività scolastiche motivanti ( gite, uscite sul territorio, visite guidate...), collaborare con altre agenzie educative ( famiglia, Enti locali, associazioni...). La programmazione didattica articolata in un curricolo personalizzato rappresenta la principale base di recupero del bambino svantaggiato. Parti integranti della stessa sono da considerare tutti i progetti di animazione, attività manipolativa, grafico pittorica, musicale Tutti gli studi relativi al problema dello svantaggio hanno confermato il fatto che già all'età di trequattro anni molti danni provocati da un contesto socio-culturale sfavorevole sono profondi e quasi irreversibili. Per questo motivo pensiamo che la prevenzione ed il trattamento dello svantaggio debbano essere un impegno prioritario da assumere già nella scuola dell infanzia. Si attueranno pertanto le seguenti strategie: organizzazione di attività con articolazioni flessibili, differenziate, individualizzate, di gruppo all interno della classe, ma anche con altre classi proposte metodologiche attive attraverso l utilizzo di laboratori diversificati, palestra, biblioteche interne ed esterne alla scuola. programmazione di uscite sul territorio per utilizzare le risorse esistenti ai fini della formazione degli alunni. potranno inoltre essere attivate collaborazioni con enti, associazioni o esperti esterni al fine di proporre attività mirate di tipo specialistico. ALUNNI CON D.S.A. La scuola, già da qualche anno, è attenta alle problematiche dei Disturbi Specifici dell Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, sinteticamente D.S.A.) favorendo: l accoglienza e il riconoscimento delle diverse esigenze degli alunni con D.S.A. da parte di tutti i docenti; l introduzione e l uso di strumenti compensativi e dispensativi;
4 l adattamento della didattica e delle modalità di valutazione formativa per gli alunni con D.S.A. La Scuola Primaria e dell Infanzia si avvale anche del supporto dell equipe di pedagogiste che attuano il progetto finanziato dai servizi sociali del Comune di Orosei. Tutto ciò viene formalizzato con la stesura di un documento detto PEP (Piano Educativo Personalizzato) o PDS (Piano Didattico Specifico), che, una volta redatto, viene inviato alla famiglia per visione, correzione e adesione. METODI E STRATEGIE Per suscitare negli alunni interesse e motivazione per i contenuti dell insegnamento si individueranno nelle situazioni concrete i riferimenti per operare le scelte metodologiche più opportune e i metodi più efficaci sia ai fini dell apprendimento che a quello del processo di formazione della personalità dei ragazzi. Si ricorrerà alle metodologie dell esperienza, della comunicazione e della ricerca e inoltre a: Strategie individualizzate che si fondano sul principio dell adattamento agli allievi e richiedono la messa a punto di tecniche e attività che rispondano alle caratteristiche individuali. Esempio: schede di recupero, di consolidamento e di potenziamento. Strategie individuali che si fondano sull operatività del singolo: esempio: lezione dialogata, compiti in classe non uguali per tutti. Strategie collettive che si fondano sullo svolgimento di attività uguali per tutti, dove l insegnamento è diretto a tutta la classe, esempio: lezione espositiva. Strategie di gruppo che si fondano su attività in cui gli altri si occupano di uno stesso compito, a cui ciascuno lavora a seconda della propria possibilità. Migliora il rendimento degli alunni meno dotati. Strategie miste che si fondano sull uso delle diverse strategie in funzione dei bisogni della classe e delle attività da svolgere. MEZZI E STRUMENTI Anche i mezzi come i metodi e come anche i contenuti vanno scelti tenendo conto degli obiettivi di apprendimento e delle funzioni che saranno messe in atto dall insegnante per controllare le condizioni di apprendimento. Andranno utilizzati come supporto alla lezione orale e al testo scritto, in funzione di informazioni accessorie o illustrazioni. I mezzi di cui dispone la Scuola sono:
5 I libri di testo. Monografie. Enciclopedie. Dizionari. Giornali e riviste. Mezzi audio-visivi: film, videocassette, illustrazioni. Mezzi audio: radio, videoregistratori, pianola, pianoforte, TV color, videoproiettore, telecamera digitale, macchina fotografica digitale, computer e altro. Biblioteca: scaffalatura contenente libri di lettura e di ricerca, televisore con ricevitore satellitare, video registratore e DVD.
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