TITOLO III DEL D.LGS 81/08 CAPO II DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
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1 TITOLO III DEL D.LGS 81/08 CAPO II DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
2 Per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) si intende (art. 74 D.Lgs. 81/08): qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Ogni altro normale indumento di lavoro o attrezzatura che non sia specificatamente adibita alla protezione del lavoratore non è un DPI.
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5 Cosa dice il D.Lgs 81/08? I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere eliminati o ridotti in maniera sufficiente dalla prevenzione, dall organizzazione del lavoro e dai dispositivi di protezione collettiva. I DPI non possono essere alternativi ai sistemi di prevenzione tecnicamente fattibili, ma solo integrativi per i rischi residui o occasionali (ad esempio durante la manutenzione straordinaria).
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8 REQUISITI DEI DPI I DPI per essere a norma di legge devono soddisfare i seguenti requisiti generali: possesso della marcatura CE e di tutte le certificazioni previste; presenza di istruzioni di utilizzo chiare, in lingua italiana o comunque in lingua comprensibile dal lavoratore; adeguatezza del DPI al rischio da prevenire (si deve evitare, in sostanza, che il DPI sia un rischio maggiore di quello che deve prevenire); adeguatezza del DPI alle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore
9 REQUISITI DEI DPI REQUISITI INFORMATIVI REQUISITI DI SICUREZZA REQUISITI PRESTAZIONALI CONFORT notizie sulle protezioni fornite limiti d uso tempo utile prima della scadenza istruzioni per l uso, manutenzione, pulizia efficienza protettiva durata della protezione data di scadenza innocuità assenza di rischi causati dallo stesso DPI solidità prevedibile durata e efficienza Disagio ridotto Limitazione effetti di impedimento Funzionalità pratica Compatibili con altri DPI (uso contemporaneo) Leggerezza Adattamenti alla morfologia Dimensioni limitate Trasportabilità Confort termico
10 CATEGORIE DI DPI Il D.Lgs 475/1992 classifica i dispositivi di protezione individuali nelle tre categorie seguenti: I Categoria Racchiude i DPI che proteggono da rischi fisici di modesta entità e sono di semplice progettazione (es. guanti da giardinaggio, ditali per cucire, guanti di protezione da soluzioni detergenti diluite, contatti, urti con corpi caldi con temperatura non superiore a 50 C). II Categoria Raggruppa i DPI che non sono contenuti nelle altre due categorie. (es. caschi di qualsiasi tipo, visiere, otoprotettori, ecc.). III Categoria Include i DPI che proteggono da danni gravi e/o permanenti e dalla morte (es. apparecchi respiratori filtranti, DPI per protezione dal rischio elettrico, da cadute dall alto e da temperature non inferiori a 100 C).
11 CATEGORIE DI DPI La scelta per un certo DPI piuttosto che per un altro scaturisce da un raffronto fra: requisiti richiesti in conseguenza dell analisi dei rischi lavorativi; caratteristiche delle sostanze; modalità di impiego e di esposizione degli addetti. Per scegliere il dispositivo di protezione individuale più opportuno, in funzione dei vari tipi di rischi e dell attività lavorativa presente possono essere di aiuto alcuni allegati del D.Lgs 81/08: Allegato VIII Indicazioni di carattere generale relative a protezioni particolari: 1. Schema indicativo per l inventario dei rischi ai fini dell impiego dei DPI 2. Elenco indicativo e non esauriente dei DPI; 3. Elenco indicativo e non esauriente delle attività e dei settori di attività per i quali può rendersi necessario mettere a disposizione i DPI 4. Indicazioni non esaurienti per la valutazione dei DPI
12 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro ha i seguenti obblighi: Individuare, sulla base della valutazione dei rischi e dei DPI disponibili, i DPI più idonei a proteggere i lavoratori; Fornire i DPI con marchio CE Fissare le condizioni d uso e manutenzione Verificare che le istruzioni d uso siano in lingua comprensibile dal lavoratore; Verificare il corretto utilizzo dei DPI in base alle istruzioni fornite; Aggiornare la scelta dei DPI in funzione della variazione dei rischi presenti nel luogo di lavoro.
13 OBBLIGHI DEL LAVORATORE I lavoratori hanno i seguenti obblighi: devono utilizzare i DPI messi a loro disposizione, in base alle modalità fornite nel corso di formazione, informazione ed addestramento; devono avere cura dei DPI, senza modificarne le caratteristiche di propria iniziativa; Devono segnalare prontamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto, qualunque rottura o difetto dei DPI messi a loro disposizione; Devono attenersi alle procedure aziendali riguardo la riconsegna dei DPI, al termine dell orario di lavoro
14 TIPOLOGIE Convenzionalmente i DPI vengono suddivisi in funzione delle parti del corpo che devono proteggere (elenco indicativo e non esaustivo): PROTEZIONE DEL CAPO PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO PROTEZIONE DELL UDITO PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE PROTEZIONE DEL CORPO PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI PROTEZIONE DALLE CADUTE DALL ALTO
15 RIFERIMENTI NORMATIVI
16 PROTEZIONE DEL CAPO PERICOLI: urti vari, cadute di materiale dall'alto, proiezione di materiali (es. sabbiatura), etc, Gli elmetti per la protezione della testa sono di materiale plastico resistente (policarbonato termoplastico) o rinforzato (fibra di vetro) o metallico (alluminio o lega leggera). Gli elmetti devono possedere le seguenti caratteristiche: alto potere di assorbimento dell urto; resistenza alla perforazione; resistenza alla luce solare ed alla pioggia; non infiammabilità; proprietà dielettriche (la tensione di perforazione deve essere superiore a 10 kv); disinfettabilità e lavabilità; permettere una discreta aerazione del capo peso: non deve superare i 425 g (elmetti solo con la visiera), 475 g (elmetti con falda anulare) e 550 g (elmetti speciali), esclusi i possibili accessori.
17 PROTEZIONE DEL CAPO
18 PROTEZIONE OCCHI E VISO Gli OCCHI sono soggetti a diversi pericoli: schegge, materiali roventi o caustici o corrosivi, radiazioni, che possono portare a lesioni di carattere meccanico, ottico o termico I pericoli sono pertanto dovuti a: - Agenti meccanici (schegge, urti con materiali solidi, aria compressa ecc.) - Agenti ottici (raggi I.R. e U.V., luce molto intensa) - Termici (sostanze liquide e solide calde, calore radiante) - Chimici (sostanze corrosive, irritanti, ecc.)
19 PROTEZIONE OCCHI E VISO Gli occhiali di sicurezza, dotati di lenti standard o da vista, sono DPI - di II^ Categoria. Devono essere esaminati e approvati da un ente europeo certificato (ad es. INSPEC, INRS). Questo tipo di certificazione consente di illustrare le prestazioni del dispositivo sulla base dei criteri forniti dalla norma EN 166. I simboli corrispondono al livello di prestazione ottenuta e sono indicati sulla montatura e sulle lenti Norme tecniche di riferimento EN 166: Specifiche generali (occhiali, occhiali di sicurezza, visiere e occhiali da vista) EN 169: Filtri per saldatura EN 170: Filtri ultravioletti EN 171: Filtri infrarossi EN 172: Filtri solari per uso industriale EN 1731: Specifiche per visiere a rete
20 PROTEZIONE OCCHI E VISO TIPI DI OCCHIALI DI PROTEZIONE: - A stanghetta -A mascherina antipolvere (a ventilazione indiretta) -A mascherina antiacido (non ventilati) -A coppa per saldatori -Maschere per saldatori semplici -Visiera semplice con bardatura -Visiere con protezione della fronte -Visiera per elmetto (con schermo trasparente o colorato)
21 PROTEZIONE OCCHI E VISO
22 PROTEZIONE OCCHI E VISO
23 PROTEZIONE UDITO RUMORE: la maggior parte delle attività lavorative produce rumore causa di danni alla capacità uditiva dell orecchio. La riduzione della capacità uditiva è funzione dell intensità, della durata e della frequenza dell onda sonora. I danni uditivi sono permanenti Esistono vari mezzi di protezione dell udito e quindi è necessario scegliere quello più adatto in funzione: - Del rumore prodotto - Della persona
24 PROTEZIONE UDITO TIPI DI OTOPROTETTORI: 1) Tappi auricolari a) Tappi modellabili per tutte le orecchie: generalmente sono usa e getta. Sono comodi, igienici ed economici b) Tappi su misura: sono modellati in base alla precsia forma dell orecchio. Sono riusabili, igienici, durevoli ma necessitano di pulizia costante c) Tappi pre-modellati: sono realizzati in silicone morbido. Gomma o plastica. Si adattano a tutti i tipi di orecchio. Sono riusabili, igienici, durevoli ma necessitano di pulizia costante
25 PROTEZIONE UDITO TIPI DI OTOPROTETTORI: 2) Capsule canalari: chiudono l apertura dei canali uditivi. Sono realizzate con gomma con al centro un anima di materiale rigido per mantenerne la forma. Sono usate da persone che entrano ed escono spesso dagli ambienti rumorosi 3) Cuffie acustiche: sono costituite da coppe in plastica riempite da schiuma, cuscinetti di plastica rimepiti da sciuma, una fascia di raccordo che preme le coppe contro le orecchie
26 PROTEZIONE UDITO
27 PROTEZIONE UDITO
28 PROTEZIONE MANI- BRACCIA I guanti proteggono dai seguenti pericoli: - Agenti meccanici ed elettrostatici - Elettrocuzione/folgorazione - fisici (es. freddo, calore, fuoco, radiazioni) - Agenti chimici - Agenti biologici Le norme europee guidano alla scelta del guanto adatto a un determinato agente di rischio attraverso pittogrammi, ognuno con diversi livelli di prestazione
29 PROTEZIONE MANI-BRACCIA
30 PROTEZIONE MANI-BRACCIA
31 PROTEZIONE MANI-BRACCIA TABELLA DI RIFERIMENTO RELATIVA AI LIVELLI DEFINITI PER I RISCHI MECCANICI. (A) RESISTENZA ALL'ABRASIONE 1: TRA 100 E 499 CICLI 2: TRA 500 E 1999 CICLI 3: TRA 2000 E 7999 CICLI 4: DA 8000 CICLI IN POI (C) RESISTENZA ALLO STRAPPO 1: TRA 10 E 24 N 2: TRA 25 E 49 N 3: TRA 50 E 74 N 4: DA 75 N IN POI (B) RESISTENZA AL TAGLIO 1: TRA 1,2 E 2,4 2: TRA 2,5 E 4,9 3: TRA 5,0 E 9,9 4: TRA 10,0 E 19,9 5: DA 20,0 IN POI (D) RESISTENZA ALLA PERFORAZIONE 1: TRA 20 E 59 N 2: TRA 60 E 99 N 3: TRA 100 E 149 N 4: DA 150 N IN POI
32 PROTEZIONE MANI-BRACCIA
33 PROTEZIONE MANI-BRACCIA Esempio tratto da un catalogo di guanti
34 PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE I gas nocivi possono essere: - Tossici (modificano il normale funzionamento del sangue e del sistema nervoso) - Soffocanti-irritanti (producono danni ai polmoni e alle vie respiratorie) - Asfissianti (rendono impossibile la respirazione sostituendosi all ossigeno)
35 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
36 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
37 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
38 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
39 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
40 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
41 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
42 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
43 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
44 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
45 CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
46 APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
47 PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI Le calzature di sicurezza proteggono contro i pericoli di : -Schiacciamento -Perforazione della suola -Contatto con materiali incandescenti -Caduta di oggetti -Urti con ostacoli fissi -Scariche elettriche -Contatto con prodotti chimici -Scivolamento - ecc.
48 PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
49 PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI Le calzature di sicurezza possono avere varie caratteristiche in funzione della protezione che devono conferire: -Il puntale della scarpa rinforzato per contrastare il rischio di schiacciamento (metallico o in materiale plastico rigido) -il sistema di sfilatura rapida -Lamina antiforo -Protezione al metatarso -antivibrazioni
50 PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
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