AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CANEVA
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- Vittorio Bartoli
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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA Provincia di Pordenone AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CANEVA Responsabile unico del procedimento: geom. Domenico Dal Mas MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA SCUOLA PRIMARIA DI SARONE G. MARCONI Progetto definitivo esecutivo DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA STRUTTURALE punto del D.M. 14 gennaio (INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA) Progettista : Dott. Ing. Andrea Della Puppa Collaboratori: Dott. Ing. Andrea Zaghet Dott. Arch. Francesco Scarabellotto Geom. Andrea Redolfi Strizzot Dicembre 2014
2 DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA STRUTTURALE SULLA NON NECCESSITA DELLE INDAGINI SPECIALISTICHE DI CUI ALL ART. 8.1,8.2,8.3 Oggetto delle opere: Ubicazione: COSTRUZIONE DI UNA SCALA DI SICUREZZA ESTERNA ai sensi della L.R. 19/2009 Comune di Caneva Foglio 14, Mappale n 338 Committente: Comune di Caneva Il sottoscritto DELLA PUPPA ING. ANDREA C.F. D L L N D R 6 5 D 0 2 A Q con recapito nel Comune di AVIANO Indirizzo VIA CIMA MANERA n. 13 tel. 0434/ iscritto all Ordine degli ingegneri della provincia di PORDENONE con il n. 535, in qualità di progettista strutturale dei lavori in oggetto, consapevole della responsabilità penale cui può andare incontro per dichiarazioni mendaci, così come disposto dall art. 76 del DPR 445/2000, per l intervento DICHIARA che i lavori in oggetto non necessitano di indagini approfondite a firma di Geologo in quanto i lavori sono di modesta entità e il sottoscritto sulla scorta della propria esperienza e dalle indagini eseguite in prossimità dell intervento dichiara che i parametri utilizzati nel calcolo sono corretti, come previsto al punto del D.M. 14 gennaio AVIANO, lì Dicembre 14 IL PROGETTISTA Il Progettista Strutturale 1
3 1. PREMESSA La presente relazione geologica è stata redatta per conto del comune di Caneva per il progetto di riqualificazione energetica della scuola primaria di Sarone (PN). Detta relazione viene richiesta dagli organi competenti ai sensi delle seguenti disposizioni di legge: D.M. 11/03/1988 Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"; D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 "Nuove norme tecniche per le costruzioni". 2. MORFOLOGIA E PAESAGGIO La zona in esame ricade nel comune di Caneva ed in particolare nel centro abitato di Sarone, come indicato in fig. 1, che rappresenta l area oggetto dell intervento, estratta in scala 1:25000 dalla tavoletta dell IGM, foglio 24, quadrante III, orientamento S.O. Polcenigo. 2
4 3. GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA L assetto geologico rispecchia gli effetti dell orogenesi alpina, in particolare i suoi effetti rappresentati da fenomeni di compressione tuttora attivi. L area delle Alpi Meridionali veneto-friulane è caratterizzata infatti da una geometria di sovrascorrimenti sudvergenti con raccorciamenti maggiori o pari a 30 km e rigetti di oltre 10 km. Dal punto di vista geolitologico le rocce ivi presenti si sono depositate in ambiente di retro scogliera nel corso del Cretaceo medio-superiore e sono costituite da calcarei generalmente compatti di colore grigio passante a bruno nocciola a frattura scheggiosa dell età del Cenomaniano Turoniano. Detto complesso presenta intercalazioni argillose il cui spessore varia tra 1 e 7 cm. La stratificazione è di tipo piano parallelo e la potenza degli strati varia tra 10 cm e 120 cm. Nella zona di Caneva i calcari creatacici sono sovra scorsi sulle formazioni terrigene (arenarie, argille, conglomerati) cenozoiche costituendo la cosiddetta scaglia di ricoprimento, di cui si possono notare, verso sud, lembi isolati che sono dei testimoni sovra scorsi. Una struttura di rilievo è il sovrascorrimento sudvergente denominato linea di Sacile, presente circa 7 km a sud dell area esaminata che si sviluppa con direzione NE-SW; a questa si aggiungono faglie vicarianti e secondarie che rendono abbastanza complesso il quadro strutturale. Sotto il profilo geomorfologico la struttura più evidente nella zona è la grande scarpata tettonica che delimita a meridione l altopiano del Cansiglio creatosi come risultato delle spinte orogenetiche avvenute principalmente in età plioquaternaria. La lenta e continua emersione dei terreni via via più antichi determina l instaurarsi di un ambiente di tipo continentale e la conseguente rimozione della copertura terziaria sino a portare alla luce i calcari della Piattaforma Friulana di età cretacica. La composizione di questi ultimi presenta un tenore di carbonato di calcio superiore al 98 %. L ambiente geomorfologico instauratosi, unitamente a condizioni climatiche favorevoli, ha permesso lo sviluppo del fenomeno carsico profondo caratterizzato dalla presenza di doline e inghiottitoi, nonché di allargamenti di fratture e punti di assorbimento. Le strutture carsiche in oggetto si presentano allineate lungo direzioni preferenziali di NE-SW e NW-SE, riconducibili a lineazionì presenti. Le interazioni tra morfologia e tettonica si notano sul versante che domina l'abitato di Sarone e la piana di Palù ove ripiani di diverse ampiezze si sono impostati in prossimità e parallelamente alle zone di faglia. Tali interazioni sono inoltre presenti al di sopra della Linea di Montaner dove le faglie vicarianti di quest'ultima intersecano il versante incidendo valli perpendicolari alla struttura morfologica. La scarpata tettonica, coincidente con una superficie strutturale, presenta una pendenza intorno a che eccezionalmente raggiunge i 45. La più probabile evoluzione della scarpata tettonica avverrà nel senso di un erosione regressiva del ciglio superiore; si avrà inoltre smantellamento di materiali nelle zone più intensamente 3
5 fratturate e fenomeni di scivolamento traslativo di masse di roccia di dimensioni ridotte delimitate dai pacchi di strato più superficiali. Le forme superficiali legate all idrografia si presentano discretamente sviluppate in corrispondenza del Torrente Puster, delle acque che fanno capo alla Val Longa e di quelle del Filo Fontana. Tali corsi d'acqua sono comunque a carattere stagionale. ll bacino idrografico del Torrente Puster si origina a quota metri s.l.m. circa in un vasto catino denominato il Vallone. Detto catino si restringe a quota 650 m s.l.m. con una ripida soglia da dove inizia la stretta valle del Torrente Puster. ll bacino si presenta ingombro di depositi gravitativi sia al fondo che sui versanti laterali in forma di falde di detrito attive. Per ciò che concerne le relazioni tra l idrografia e la tettonica si può affermare che le lineazionì a direzione NNE-SSW svolgono una funzione ricettiva e incanalante nei confronti dei deflussi superficiali. 4. IDROGEOLOGIA E IDROLOGIA La zona in studio si inserisce nell'ambiente tipico della fascia pedemontana pordenonese che presenta valori di piovosità compresi tra 1400 e 1600 mm l anno con due massimi stagionali in primavera ed in autunno. La temperatura media annua si mantiene intorno a C. L'elevata permeabilità del substrato roccioso impedisce lo sviluppo, sul versante SE, di corsi d'acqua a regime perenne. Sono state identificate nell'area cinque formazioni idrogeologiche: 1 : calcari cretacici della piattaforma friulana - Presentano elevata permeabilità secondaria e costituiscono quindi un grande serbatoio d'acqua. 2 : "Molasse" mioceniche - Presentano litologie impermeabili quali argille, marne ed arenarie. 3 : Conglomerati calcarei cementati - Sono posti al tetto della successione molassica e presentano una potenza di circa 100 metri. Essi sono potenzialmente permeabili per dissoluzione. 4 : Depositi quaternari - Dove presenti con potenze considerevoli possono costituire formazioni idrogeologiche la cui importanza e qualità dipendono dalla permeabilità e dallo spessore. 5 : Terreni argilloso-limosi della Piana di Palù - Si possono considerare formazioni impermeabili. Nell'area in studio non sono presenti sorgenti o scaturigini e per quelle poste al di fuori dell'ambito in oggetto si esclude qualsiasi interferenza con l intervento previsto. 5. ESECUZIONE TRINCEE ESPLORATIVE 4
6 Nelle immediate vicinanze del sito in oggetto sono state eseguite due trincee esplorative che hanno consentito di ricostruire la stratigrafia del sottosuolo. La stratigrafia evidenziata può essere sintetizzata come segue: dal piano campagna sino a m 0.3: terreno vegetale con ghiaia in abbondante matrice limosa; da m 0.3 fino a m 3.0: ghiaia grossa e media con sabbia da moderatamente addensata ad addensata. Non è stata rilevata la presenza di acqua all'interno dello scavo. 6. CATEGORIA DI SUOLO ll D.M. 14 gennaio 2008 prevede che, ai fini del calcolo dell'azione sismica di progetto, i terreni in corrispondenza del piano di imposta delle fondazioni vengano classificati in una delle 7 categorie di sottosuolo di riferimento definite nelle Tabelle 3.2.ll e 3.2.lll del Paragrafo (A, B, C, D, E, S1, ed S2). I terreni presenti nell'area sono ascrivibili alla categoria B, che in generale comprende: B - Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS,30 compresi tra 380 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT, 30 : 50 nei terreni a grana grossa, o cu, 30 :> 250 l<pa nei terreni a grana fina). Per ciò che concerne la topografia, in condizioni superficiali semplici si può adottare la classificazione riportata in Tabella 3.2.lV (T1, T2, T3, T4). L'assetto topografico del terreno in studio rientra nella categoria T1: superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i.a ASPETTI GEOLOGICO APPLICATIVI I depositi interessati dall intervento in oggetto sono costituiti da ghiaia grossa e media con sabbia da moderatamente addensata ad addensata. Nella specifica area di pertinenza della struttura non sono visibili manifestazioni attuali o recenti di instabilità idrogeologica e non si riscontrano fenomeni erosivi. 8. VERIFICHE DELLA SICUREZZA E DELLE PRESTAZIONI. Parametri di riferimento. 5
7 Secondo quanto riferito dal D.M. 14/01/2008 [Norme tecniche per le costruzioni) per tale tipologia di opera è necessario procedere alle "verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU). Per ogni stato limite deve essere rispettata la condizione: E d < R d Nel caso in esame, tenuto conto della situazione geologica, geomorfologica ed idrologica, esse consistono nella sola verifica della capacità portante. Per tale tipologia di verifica si è scelto di adottare l'approccio n 2 (A1+M1+R3). Coefficienti parziali yr per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali..d.m. 14/01/2008 [Norme tecniche per le costruzioni) VERIFICA COEFFICIENTE COEFFICIENTE COEFFICIENTE PARZIALE (R1) PARZIALE (R2) PARZIALE (R3) Capacità portante γ = 1.0 γ = 1.8 γ = 2.3 Scorrimento γ = 1.0 γ = 1.1 γ = 1.1 Coefficienti parziali per le azioni o per l'effetto delle azioni (D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni) Carichi Permanenti Permanenti non strutturali* Variabili Effetto Favorevole Coefficiente parziale (o ) EQU (A1) STR (A2) GEO Sfavorevole Favorevole Sfavorevole Favorevole Sfavorevole *Nel caso in cui i carichi permanenti non strutturali (ad es. i carichi permanenti portati) siano compiutamente definiti, si potranno adottare gli stessi coefficienti validi per le azioni permanenti. Parametro Grandezza alla quale Coefficiente applicare il coefficiente parziale parziale (M1) (M2) Tangente dell'angolo di resistenza al taglio tan ϕ k γ ϕ Coesione efficace c k γc Resistenza non drenata c u k γc u Peso dell unità di volume γ γ γ Coefficienti parziali per i parametri geo-tecnici del terreno (D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni) 6
8 FORMULA DI RIFERIMENTO PER IL CALCOLO DELLA CAPACITA PORTANTE (TERZAGHI) R d = R k /γ R = (c N c + γ D N q γ B N γ ) / γ R CARATTERISTICHE GEOMETRICHE Tipologia di fondazione Nastriforme Profondità del piano di posa della fondazione (setti) D = 1.2 m Larghezza della fondazione (setti) B = 0.6 m Inclinazione del piano di fondazione α = 0.6 Inclinazione del pendio Β = 0.0 Eccentricità Dir. X = 0.0 Dir. Y = 0.0 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Angolo d attrito interno caratteristico ϕ k = 36 Angolo d attrito interno di progetto ϕ d = 36 Coesione c = 0 kn/m 3 Peso di volume γ = 19 kn/m 3 Coefficienti di portanza (Terzaghi) Nc = Nq = N γ = CALCOLO DELLA CAPACITA DI PORTANTE R k = 19*1.2* *0.5*19*43.15 = R k = kn/m 3 R d = R k / 2.3 = / 2.3 = R d = kn/m 3 R d = kn/m 2 E d <R d E d = 150*1.3 =195 kn/m 2 VERIFICATO CEDIMENTI Per la tipologia di sedimenti presente e per la tipologia di opera verrà omesso il calcolo dei cedimenti che resteranno contenuti in pochi mm. I cedimenti sono comunque contemporanei all applicazione del carico Modulo edometrico (litologia di riferimento, ghiaia con argilla non satura) E = 350 kg / cm 2 (parametro convenzionale) VERIFICATO VERIFICA A LIQUEFAZIONE Sul sito d'indagine non sussistono le condizioni necessarie a finché il fenomeno si sviluppi. fuso granulometrico esterno a quello indicato per la verifica; assenza di falda entro i 15m di profondità. 9. CONCLUSIONI ll presente studio geologico è stato redatto al fine di caratterizzare i terreni interessati dal progetto di miglioramento sismico della scuola primaria di Sarone. 7
9 I depositi interessati da l'intervento sono riconducibili a ghiaia grossa e media con sabbia da moderatamente addensata ad addensata. Si può affermare che in base all osservazione delle caratteristiche morfologiche, litologiche, idrogeologiche del sito nulla osta dal punto di vista geologico alla realizzazione dell intervento in oggetto. 8
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