Gli strumenti e le pratiche di validazione. Bari 14/11/2013
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1 Gli strumenti e le pratiche di validazione Bari 14/11/2013
2 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente Strategia Europa 2020 Apprendimento permanente Diritto di ciascun individuo a vedere riconosciute le proprie competenze
3 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente Molti sono gli strumenti regolatori, messi a punto in questi ultimi anni dalla Commissione e dal Parlamento europeo in tema di trasparenza dei titoli e delle qualifiche, di qualità dei percorsi di istruzione e formazione e di innovazione dei contesti di apprendimento, che disegnano nel loro insieme un sistema integrato di opportunità di apprendimento rivolto a rendere agibili le strategie di lifelong learning. Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente Decisione n. 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004, relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009, sull'istituzione di un sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale Comunicazione della Commissione Nuove competenze per nuovi lavori del 16 dicembre 2012 Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009, sull'istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale Raccomandazione del Consiglio del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale Processo di riforma della Direttiva n. 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali Dichiarazione congiunta su: "L'armonizzazione dell'architettura dei sistemi di istruzione superiore in Europa " da parte dei Ministri competenti di Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. - Parigi, la Sorbona, del 25 Maggio 1998
4 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente EQF EQAVET Validazione Obiettivo: facilitare la mobilità e il mutuo riconoscimento di titoli, qualificazioni e competenze di studenti e lavoratori che vogliano o debbano vivere, studiare e lavorare in un area geografica diversa da quella di origine, spostarsi da un contesto regionale ad un altro o da un sistema di apprendimento ad un altro. ESCO ECTS ECVET EUROPASS
5 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente Migliorare la trasparenza, la comparabilità e la trasferibilità delle qualifiche rilasciate secondo le prassi esistenti nei vari Stati membri. Si tratta di promuovere la convergenza dei sistemi di istruzione e formazione dei paesi partecipanti, non attraverso la loro armonizzazione, ma mediante la costruzione di ponti tra questi sistemi, la cui diversità e specificità deve essere preservata; Utilizzo dei risultati dell apprendimento: si sposta l attenzione dagli input (durata dell esperienza di apprendimento, tipo di istituzione) a ciò che una persona in possesso di una determinata qualificazione conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un periodo di apprendimento; Distinzione fra conoscenze (pratiche e teoriche, relative ad un settore di lavoro o di studio; sono il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento); abilità (capacità di applicare le conoscenze e usare il know how necessario per portare a termine compiti e risolvere problemi) e competenze (comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale e professionale); Valorizzazione delle conoscenza, abilità e competenze sviluppate anche in contesti non formali o informali di apprendimento
6 Europass DECISIONE N. 2241/2004/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 dicembre 2004 relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze Europass Curriculum vitae Europass Passaporto delle Lingue Europass Mobilità Europass Supplemento al Diploma Europass Supplemento al Certificato Di recente la Commissione europea ha lanciato il Passaporto europeo delle competenze, che permette di migliorare la presentazione del CV, riunendo in un unico spazio i certificati che attestano il percorso educativo e formativo
7 Europass Supplemento al Diploma E il dispositivo di trasparenza sviluppato dal Consiglio d Europa, dall Unesco e dalla Commissione Europea, che mira a rendere più leggibili i titoli e le qualifiche rilasciate nell ambito dell Istruzione Superiore Accademica e non Accademica e a valorizzare nel contempo i loro contenuti. Il documento accompagna i titoli e le certificazioni rilasciate a seguito di un corso di studi effettuato in un Istituto di Istruzione Superiore. Il dispositivo viene rilasciato, a conclusione del ciclo di studi, dall ente presso il quale è stato conseguito il titolo originale. Nell'Università di cui Lei è referente l'eds è rilasciato? Nell'annualità 2010 quanti EDS sono stati complessivamente rilasciati? Il rilascio dell'eds avviene automaticamente o su istanza dell'interessato? 21,6% 5,2% SI NO 31,6% 43,9% 78,4% da 1 a 10 14,0% da 11 a 30 10,5% da 31 a 50 oltre 50 94,8% a) automaticamente al termine del percorso di studi b) su istanza dell'interessato
8 Che cos è il Quadro Europeo E un quadro di riferimento comunitario, funzionale a mettere in relazione i sistemi e i quadri nazionali delle qualificazioni dei Paesi aderenti. E una griglia articolata in otto livelli a complessità crescente; ogni livello è specificato attraverso tre descrittori (conoscenze, abilità, competenze) Referenziazione al Quadro Europeo delle qualificazioni EQF Cosa significa referenziare Significa collocare i titoli e le qualifiche rilasciate in ogni Paese in uno degli otto livelli della griglia, attraverso un processo tecnico e di concertazione interno al Paese, che prevede anche l intervento di esperti internazionali A cosa serve referenziare Serve a rendere più semplice il processo di riconoscimento dei titoli e delle qualifiche fra i vari Paesi che sono referenziati all EQF, supportando la mobilità delle persone. La referenziazione implica un processo di messa in trasparenza dei sistemi europei di istruzione e formazione, con l obiettivo di promuovere il mutuo riconoscimento. 35 Paesi europei (anche extra UE) hanno aderito all EQF e 20 hanno completato il processo di referenziazione
9 Che cosa è stato fatto Referenziazione al Quadro Europeo delle qualificazioni EQF Attraverso un processo durato circa 4 anni, su impulso del MLPS e con il coinvolgimento del MIUR e delle Regioni e P.A., è stata definita la corrispondenza fra alcuni titoli rilasciati nel sistema italiano e il Quadro EQF. Le Parti sociali sono state invitate in più occasioni a confrontarsi sull andamento del processo e poi a validarne i risultati. Gli esiti del processo sono stati sottoposti ad una consultazione con esperti internazionali; successivamente è stata promossa una consultazione pubblica nazionale. Quindi, il Rapporto di referenziazione è stato approvato attraverso un Accordo Stato-Regioni (20/12/2012). A maggio 2013 il Rapporto è stato presentato all EQF AG, in un confronto con gli esperti di tutti i Paesi coinvolti nel processo. l Italia ha referenziato tutti i titoli rilasciati dal sistema di istruzione e le qualificazioni oggetto di Accordo Stato-Regioni (qualifiche IeFP, certificazioni IFTS e specializzazioni ITS). Che cosa c è da fare L invio formale da parte dei ministri del Lavoro e dell istruzione del Primo Rapporto di Referenziazione concluderà il primo processo. L Accordo del 20/12/2012 ha stabilito che: nella seconda fase saranno referenziate le qualificazioni regionali e le professioni regolamentate; la seconda fase deve essere implementata entro un anno; dal 1/1/2014 tutti i titoli e le qualificazioni referenziate dovranno riportare il riferimento al corrispondente livello EQF
10 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente Legge n. 92 del 2012 e d.lgs. N. 13 del 2013 Si Individuano i temi della validazione dell apprendimento non formale e informale e del sistema nazionale di certificazione delle competenze come due elementi fondamentali per assicurare e concretizzare l apprendimento permanente in funzione del mantenimento di condizioni di occupabilità dei cittadini. Si prevede l istituzione di un repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, prodromico alla definizione di un Quadro nazionale delle Qualificazioni. Si prevede la definizione di norme generali per la validazione delle competenze comunque acquisite, funzionale alla certificazione e al riconoscimento dei crediti formativi.
11 La trasparenza e la validazione delle competenze per l apprendimento permanente Le indagini Isfol sulle pratiche di validazione dell apprendimento da esperienza fanno emergere alcune questioni nelle quali risulta cruciale disporre di un sistema nazionale di certificazione delle competenze: i lavoratori disoccupati o a rischio occupazionale, con fabbisogni di aggiornamento/riqualificazione, richiedono interventi personalizzati a partire dalla valorizzazione delle competenze che già possiedono: occorre un sistema per leggerle in modo univoco. Gli interventi formativi devono produrre risultati visibili in termini di competenze acquisite che siano a loro volta leggibili e capitalizzabili; i giovani che devono entrare nel MdL o si spostano all estero per studio o lavoro hanno bisogno che ogni loro esperienza sia valorizzabile per il loro curriculum o per il proseguimento degli studi. Le esperienze di studio e lavoro devono produrre risultati visibili e cumulabili in un progetto di apprendimento e incremento progressivo dell occupabilità. E questo uno dei principi fondamentali della Youth Guarantee; vi sono numerosi lavoratori che operano in settori innovativi o scarsamente regolamentati e con un fabbisogno di accreditamento professionale (ad esempio settore energetico, sanitario, green jobs, wellness). Tra questi abbiamo molti lavoratori immigrati privi di titoli formali che occupano stabilmente i mestieri di base in segmenti interi di mercato del lavoro (ad es. logistica, edilizia, settore socio-assistenzale) e che in questi anni sono stati destinatari di diffuse iniziative di validazione delle competenze da esperienza (ad esempio quasi ogni Regione ha promosso albi per il riconoscimento professionale delle assistenti familiari).
12 Grazie per l attenzione Silvia Vaccaro s.vaccaro@isfol.it
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