Manuale per la gestione delle spiagge

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1 Sandro De Muro insegna Difesa delle Coste e Geologia Generale e Marina all Università degli Studi di Cagliari. È stato Ufficiale della Marina Militare Italiana presso la direzione marittima di Cagliari avviando il centro operativo per la difesa del mare. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Ambientali Marine (oceanografia geologica e risorse) presso l Università degli Studi di Trieste dove ha insegnato fino al Durante la propria attività ha partecipato a oltre 60 campagne oceanografiche, in qualità di responsabile scientifico, in Italia e all estero. È stato ed è tuttora coordinatore e responsabile scientifico di progetti di interesse nazionale ed internazionale. È stato Presidente della Commissione Scientifica della Conservatoria delle Coste (RAS) sino al Ha pubblicato numerosi saggi su riviste nazionali ed internazionali. Dirige e coordina il gruppo informale di ricerca di geologia costiera e sottomarina dell Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino (O.C.E.A.N.S.). Giovanni De Falco, geologo marino e sedimentologo dell Istituto per l Ambiente Marino Costiero del CNR, si occupa delle caratteristiche sedimentarie di ambienti deposizionali attuali che comprendono le lagune costiere, i litorali sabbiosi, le piattaforme temperate, la scarpata superiore. L attività di ricerca riguarda le relazioni tra processi sedimentari e ecosistemi bentonici, la morfodinamica di litorali sabbiosi, la valutazione del rischio geologico in mare attraverso rilevi geofisici. Ha effettuato i suoi studi presso l Università di Cagliari, sviluppando successivamente l attività da ricercatore nel CNR e nella Fondazione IMC di Oristano, con la partecipazione a numerosi progetti di ricerca nazionali e europei sulle problematiche ambientali della fascia costiera. Questo Manuale o meglio questa Guida alle buone pratiche distingue ed enfatizza quelle buone da quelle cattive, centrando e fornendo un contributo di facile lettura ed interpretazione, utile a chi deve decidere sull uso e la gestione delle spiagge, con l obbiettivo principe di spostare le attività produttive al di fuori del sistema spiaggia per preservare la naturalità dei luoghi a beneficio di tutti. Nello specifico il Manuale nasce da una lunga esperienza di ricerca sulle spiagge della Sardegna e, seppure marginalmente, della Corsica, ma la generalità dei contenuti e delle raccomandazioni consente che lo si possa estendere a tutte le spiagge. Un impegno rilevante, se si considera che queste ricerche sono state affrontate con approccio multidisciplinare, spesso l espressione di indagini stagionali corredate da indagini composizionali e da ricerche morfologiche e sedimentologiche che si estendono ben al di là della spiaggia sommersa, sino alla piattaforma continentale da un lato, e nell immediato retroterra dall altro. Queste ricerche hanno messo soprattutto in evidenza che la vita di una spiaggia è spesso accompagnata da cicli erosivi e deposizionali che vanno interpretati, di cui bisogna conoscere in modo approfondito durata ed intensità prima di intraprendere iniziative di tutela o/e difesa che potrebbero mostrarsi negative nel lungo periodo e causa, pertanto, di dissesti irreversibili. Dalla prefazione di Antonio Brambati MANUALE PER LA GESTIONE DELLE SPIAGGE a cura di Sandro De Muro e Giovanni De Falco Manuale per la gestione delle spiagge Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse a cura di Sandro De Muro Giovanni De Falco university press scienze costiere e marine 29,00 CUEC CUEC

2 university press scienze costiere e marine 1

3 Manuale per la gestione delle spiagge Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse a cura di Sandro De Muro Giovanni De Falco CUEC Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana

4 Stampato con fondi dei progetti: Interreg III A It, Fr, Isole GERER - Gestion intègrèe de l Environnement à haute Risque d ÈRosion Gestione ambientale integrata in località ad alto rischio d erosione Responsabile Scientifico Prof. Sandro De Muro; RIAS - Risposta e Adattamento dei sistemi costieri della Sardegna alle variazioni climatiche globali. Legge regionale 7 Agosto 2007, N. 7: Promozione della ricerca scientifica e dell innovazione tecnologica in Sardegna - Coordinatore Scientifico Prof. Sandro De Muro. Sc i e n z e c o s t i e r e e m a r i n e / 1 ISBN: Manuale per la gestione delle spiagge. Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse 2010 CUEC Editrice prima edizione dicembre 2010 Senza il permesso scritto dell Editore è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Realizzazione editoriale: CUEC Editrice by Sardegna Novamedia Soc. Coop. Via Basilicata n. 57/ Cagliari info@cuec.eu Stampa: Nuove Grafiche Puddu, Ortacesus (Ca)

5 Indice 7 A. Br a m b a t i Prefazione 11 S. De Mu ro, G. De Fa l c o Introduzione Parte I Manuale per la gestione delle spiagge Sarde Guida alle buone pratiche gestionali 15 S. De Mu ro e G. De Fa l c o Manuale di buone pratiche per lo studio, il monitoraggio e la gestione delle spiagge della Sardegna Parte II Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse 59 S. De Muro e R. Bartole Morfologie e strutture sedimentarie dell ultimo ciclo eustatico nei canali dell Arcipelago di La Maddalena (Sardegna settentrionale) 103 S. De Mu ro, C. Ka l b, T. Bat z e l l a, N. Pu s c e d d u Morfologia, idrodinamica e sedimentologia dei sistemi di spiaggia di Cala di Trana, la Sciumara e Venalonga (Palau - Sardegna Nord-Orientale) 136 G. De Fa l c o, S. Si m e o n e, S. De Mu ro Analisi della dinamica deposizionale delle banquette di posidonia oceanica nella spiaggia di cala di trana (Palau) mediante video-monitoraggio 151 G. De Fa l c o, S. Si m e o n e, G. So l i n a s, T. Bat z e l l a, G. Ca n c e m i, M. Ca n c e m i, S. De Mu ro Relazione tra arretramento della linea di riva e rimozione delle banquette di posidonia oceanica nella spiaggia di Paragan (Corsica meridionale)

6 164 S. De Mu ro, F. To c c o, N. Pu s c e d d u, T. Bat z e l l a, C. Ka l b, S. Bu a Carta geo-litologica dei fondali marini compresi tra Punta Sardegna e la Baia di Porto Pozzo in scala 1: Sardegna Nord-Orientale Italia 188 S. Si m e o n e, G. De Fa l c o, A. Ol i ta Effetti delle banquette di posidonia oceanica sulla morfologia della spiaggia emersa 225 S. De Mu ro, A. La i, N. Pu s c e d d u, C. Ka l b Relazione tra idrodinamica e processi di sedimentazione nella spiaggia di Santa Margherita di Pula (Golfo di Cagliari Sardegna Sud-Occidentale) 260 S. De Mu ro e C. Ka l b Distribuzione sedimentaria, moto ondoso e monitoraggio della spiaggia di Solanas (Sinnai - Sardegna Sud-Orientale) 289 C. Fe r r a r a, A. Ib b a, A. On n i s, A. Us a i, C. Ka l b, S. De Mu ro Dati preliminari sulla dinamica di due sistemi costieri sardi: Is Arenas di Narbolia (Sardegna Centro-Occidentale) e Villasimius (Sardegna Sud-Orientale) Allegati 327 Metodologia adottata sui siti oggetto di studio del progetto Interreg IIIA GERER Gestione ambientale integrata in località ad elevato rischio di erosione 340 Staff tecnico-scientifico 341 Attività del gruppo di ricerca dell Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino (O.C.E.A.N.S.) nell ambito del Progetto Interreg IIIA GERER Gestione ambientale integrata in località ad elevato rischio di erosione 365 Curriculum Antonio Brambati 366 Ringraziamenti finali

7 Prefazione Le qualità di un manuale sono date dalla facilità del suo uso, dalla semplicità, chiarezza, praticità e concretezza. Questo è quanto si ritrova da una lettura del testo. Ottimo lo schema che sottolinea le Buone pratiche per la gestione delle spiagge della Sardegna. Fa riferimento solo alla Sardegna, ma la generalità dei contenuti e delle raccomandazioni consente che lo si possa estendere a tutte le spiagge. Dopo la definizione della spiaggia e delle entità morfologiche che la contraddistinguono, è significativo il richiamo dei curatori, della sua appartenenza al così-detto sistema spiaggia, comprensivo cioè del retro-spiaggia rappresentato dal cordone litorale e dalle dune cui non vanno disgiunte le lame. Chiara la cascata delle tematiche da seguire per ogni entità: una sorta di vincoli e raccomandazioni da rispettare. E di queste sottolineo le False credenze che inducono ad una pessima gestione delle spiagge, le Pressioni ed effetti e le Buone pratiche gestionali, ottima espressione, semplice ed efficace per gli operatori. Non mi dilungo sulla Sensibilizzazione, informazione e partecipazione, concetti fondamentali da trasmettere agli utenti ma, più in generale, a tutta la popolazione con particolare riferimento ai giovani, materia di educazione nelle scuole per una Regione che fa delle spiagge il patrimonio principe della sua economia turistica I sedimenti che le costituiscono sono unici e irriproducibili, un bene che si deteriora se non ben gestito, ma sopratutto non rinnovabile se commisurato alla vita media dell uomo. Queste sabbie sono state selezionate da processi che si sono succeduti in milioni di anni per dare origine ad una enorme varietà di composizioni, non riproducibili artificialmente, e quindi da tutelare come risorsa di valore assoluto e patrimonio di tutti. Concetti questi che si rincorrono nel Manuale. Guai appunto ai facili e impropri ripascimenti! Ma ancor più, nel Manuale si evidenzia che manca una giusta visione del concetto spiaggia, considerata dai più un entità statica, quasi un appendice della terra ferma, quindi stabile ed immutabile su cui pianificare come in terra ferma. Concetto del resto antico e superato, mal interpretato che, esteso al mare, fa del mare stesso un uso improprio, come se il mare fosse un terreno agricolo su cui però ne si semina, ne si coltiva, ma si va a caccia per prendere qua e là quello che l ambiente offre. La spiaggia è invece un bene mobile, che si adatta alle variabilità climatiche ed ambientali, sia del mare ma anche dell aria, vive quanto maggiore è il grado di libertà ad essa concesso: è un organismo, viene detto, è il sistema di giunzione tra terra e mare; ed aggiungo, è un organismo flessibile e sensibile alle variazioni ambientali che si susseguono nell anno, nei decenni, anche in cicli secolari o millenari, quindi che non va enucleato dall immediato retroterra e tantomeno dall antistante mare, perché vive in quanto capace di adattarsi al continuo divenire delle entità che lo compongono e lo contengono: la terra e il mare.

8 8 A. Br a m b a t i Pessima quindi la visione da terra che lo considera territorio da colonizzare, e altrettanto pessima la visione da mare che la considera territorio al servizio del mare. Va invece riconosciuta alla spiaggia dignità ed autonomia come ad ogni organismo vivente, ovvero ad un sistema con le sue relazioni funzionali tra le diverse entità morfologiche che lo compongono dove le singole parti sono apparati intrinsecamente connessi con specifiche funzioni per la buona salute dell organismo. Purtroppo tutto questo viene spesso ignorato, per pura e semplice ignoranza, ma spesso per lucro o per false credenze. Così, spesso, si scatenano, soprattutto nei mesi estivi gli appetiti turistici con pressioni mal sopportate dal sistema spiaggia senza che sia stata mai valutata la effettiva capacità di carico e di sopportazione di ogni singola spiaggia. E quanto è peggio, l ignoranza delle dinamiche naturali di una spiaggia e del loro funzionamento hanno portato a dissennati interventi guidati spesso dalle false credenze o dall ignoranza progettuale. Spesso si ignora il concetto di erosione apparente e di erosione effettiva : la prima dipendente da una ridistribuzione del materasso sabbioso nell ambito dell unità fisiografica di appartenenza, la seconda, invece, comporta una perdita senza ritorno del materasso sabbioso, in toto o in parte. Al termine erosione viene così associato spesso un significato esclusivamente negativo, quando non ben interpretato nell ambito del processo evolutivo di una spiaggia, dimenticando che per definizione le coste sono l espressione di un processo evolutivo dove prevale l erosione. Del resto, in un regime pressoché trasgressivo da migliaia di anni, salvo pause momentanee, cosa ci si può attendere se non erosioni? (Ma quale tipo di erosioni?) Unitamente a limitate progressioni in corrispondenza dei delta attivi, cui però non si deve disconoscere, in passato, la costruzione di estese pianure costiere alluvionali. Questo Manuale o meglio, come lo definirei, questa Guida alle buone pratiche distingue ed enfatizza quelle buone da quelle cattive, centrando e fornendo un contributo di facile lettura ed interpretazione, utile a chi deve decidere sull uso e la gestione delle spiagge, con l obbiettivo principe di spostare le attività produttive al di fuori del sistema spiaggia per preservare la naturalità dei luoghi a beneficio di tutti. Tutto ciò non è frutto di una filosofia astratta, maturata nel mondo scientifico senza un reale riscontro, ma deriva da una lunga esperienza maturata sul campo. Nello specifico il Manuale o la Guida che sia, nasce da una lunga esperienza di ricerca sulle spiagge della Sardegna che hanno però spaziato, seppur marginalmente, anche in Corsica. In tutto una decina di studi distribuiti lungo tutte le coste dell isola e in quelle meridionali della Corsica. Un impegno rilevante, se si considera che queste ricerche sono state affrontate con approccio multidisciplinare, spesso l espressione di indagini stagionali (primavera-estate, autunno, inverno), corredate da indagini composizionali ma, quanto è altrettanto importante e significativo, da ricerche morfologiche e sedimentologiche che si estendono ben al di là della spiaggia sommersa, sino alla piattaforma continentale da un lato, e nell immediato retroterra dall altro. Tali cioè da fornire un quadro completo geosedimentologico a livello regionale, in ossequio alla necessaria conoscenza dell intorno in cui è inserito il sistema delle varie spiagge, scelte e prese in considerazione nelle più disparate condizioni meteo-marine e del retroterra geologico. E di cui segnalo l impiego dei modelli idrodinamici per la comprensione dei caratteri morfodinamici evolutivi che

9 Prefazione 9 le caratterizzano, con particolare riferimento all influenza delle banquette sulla stabilità delle spiagge. Trattasi di ricerche ricche di dati capaci di fornire ulteriori informazioni ai gestori, ma ancor prima, ai decisori del loro uso, pur in presenza di una situazione al momento non allarmante per quanto attiene alla loro stabilità o accertata tendenza evolutiva positiva, salvo casi sporadici di latenti o pronunciate erosioni. Ma queste ricerche hanno messo soprattutto in evidenza che la vita di una spiaggia è spesso accompagnata da cicli erosivi e deposizionali che vanno interpretati, di cui bisogna conoscere in modo approfondito durata ed intensità prima di intraprendere iniziative di tutela o/e difesa che potrebbero mostrarsi negative nel lungo periodo e causa, pertanto, di dissesti irreversibili. Antonio Brambati

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