5.28. Il corridoio centrale : pittura, scultura e bianco e nero

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1 Il corridoio centrale : pittura, scultura e bianco e nero Il corridoio subisce notevoli mutamenti negli allestimenti successivi al primo, perché qui vi vengono esposte le opere che, via via, non trovano posto nelle sale 1. 1 Fornisco qui l elenco completo delle opere presenti in sala contenuto nel catalogo di Sidoli del 1963: 1) Scopetta- Rustico 2) Cavaglieri- Figura in salotto 3) Disertori- Veduta panoramica- acquaforte 4) Grosso- Morestal- Stagno- acquaforte 5) Vercelli- Acrobati nel circo 6) Galizzi- Valle del Trebbia- acquaforte 7) Sartorio- Cristo deriso- acquaforte 8) Maccagnani- Vendemmiatrice- bronzo 9) Luppi- Anime sole- bronzo 10) Troubetzkoy- Recluta a cavallo- bronzo 11) Calderini Luigi- Leone che rugge- bronzo 12) Giacobbi- Incanto di Gesù con le pie donne 13) Miti Zanetti- Temporale 14) Lojacono- Sulle rive dell Onoto 15) De Avendano- Nel parco 16) Gelati- Paesaggio 17) Garino- La città- disegno a china e tempera 18) Magnolato- Filari di vigneti su neve- acquaforte 19) Sircana- Testa di bimba 20) Bot- Costruire 21) Barattieri- Paesaggio in collina 22) Berzolla Mariù- Vassoio- Caffettiera 23) Cascella- Prato fiorito 24) Pollonera- Lavandaie 25) Calderini Luigi- Raccolta del fieno 26) Calderini Luigi- Paesaggio e rispecchio 27) Soressi- Buoi e aratura 28) Calderini Luigi- Tigre reale- bronzo 29) Troubetzkoy- Busto del sig. Torelli- bronzo 30) Rivalta- Ritratto di Carena- bronzo 31) Begliazzi- Marzo rigido - bronzo 32) Carbonati- S. Pietro in castello- Venezia acquaforte 33) Dupont- Buoi al lavoro- incisione a bulino 34) Carbonati- Torre SS. Giovanni e Paolo- Roma- acquaforte 35) Baratta- Suore oranti- acquerello 36) Sartorio- Andata al calvario- acquaforte

2 100 Dell allestimento originario rimangono solo sette opere: tre dipinti 2, tre sculture 3 e un acquaforte 4. Le nuove opere, esposte qui dal 1963, o entrano in galleria dopo l inaugurazione 5, oppure erano già presenti nell allestimento del 1931 ma collocate in 37) Carbonati- Castello dell Ovo- Napoli- acquaforte 38) Dupont- Aratura con cavalli- incisione a bulino 39) Pennaroli- Dramma nel pollaio 40) De Cecco- Figure all aperto Ipotesi di ricostruzione del corridoio (I numeri del disegno corrispondono a quelli dell elenco) 2 Sono Figura in salotto di Cavaglieri, Prato fiorito di Cascella e Dramma nel pollaio di Pennaroli. 3 Sono Leone che rugge e Tigre reale di Luigi Calderini e Marzo rigido di Begliazzi 4 Valle del Trebbia di Galizzi. 5 Suore oranti di Baratta e Recluta a cavallo di Troubetzkoy entrano in galleria nel 1934; Rustico di Scopetta, Stagno di Grosso e Paesaggio di Gelati nel 1935; Ritratto di Carena di Rivalta nel 1936; Vendemmiatrice di Maccagnani e Vendemmiatrice di Luppi nel 1940; Incanto di Gesù di Giacobbi nel 1948; Caffettiera di Mariù Berzolla nel 1949 Paesaggio in collina di Barattieri nel 1950; Testa di bimba di Sircana nel 1952; Ritratto di Giovanni Torelli di Troubetzkoy nel 1954; Acrobati del circo

3 101 altre sale 6. Di contro ben 26 opere che nel 1931 figurano esposte nel corridoio centrale, nel 1963 vengono spostate in altri spazi espositivi 7 oppure vengono poste nei depositi per mancanza di spazio 8. Nell allestimento del 1963 la prima porzione del corridoio ospita dipinti e acqueforti come nel primo allestimento, ma la distribuzione delle opere sulle due pareti del corridoio risulta meno simmetrica. Nell allestimento del 1931, infatti, avevamo un dipinto su entrambe le pareti, poi, tra le due porte che conducevano, a destra, nella sala 1 e, a sinistra, nella sala 17, erano poste due acqueforti di Graziosi inframmezzate da un incisione di De Carolis su entrambi i lati, e, infine, un disegno su entrambe le pareti. Nel 1963 l allestimento si apre ugualmente con due dipinti, a destra Rustico di Scopetta e a sinistra Figura all aperto di De Cecco; ma, tra le due porte, a destra, sono posti due dipinti, Acrobati del circo di Vercelli e Figura in salotto di Cavaglieri, inframmezzati dalle due di Vercelli nel 1957; La città di Garino e Filari di vigneti su neve di Magnolato nel 1958 e Buoi e aratura di Soressi nel Veduta panoramica di Disertori, proviene dall antisaletta 5; Temporale di Miti Zanetti, Buoi al lavoro e Aratura con cavalli di Dupont dall antisaletta 8; Cristo deriso e Andata al Calvario di Sartorio, S. Pietro in castello, Torre SS. Giovanni e Paolo e Castello di Carbonati e Figure all aperto di De Cecco provengono dall antisaletta 13. Tutte queste opere, ad esclusione del dipinto di De Cecco, sono tutti pezzi di bianco e nero e vengono spostate dalle antisalette in cui erano esposte nel 1931 perché questi spazi espositivi cambiano destinazione: l antisaletta 5 accoglie il bianco e nero di Fontanesi, la 8 accoglie, per la maggior parte, dipinti di artisti lombardi e la 13 viene destinata ai dipinti napoletani. Costruire di Bot proviene dalla sala 1; Lavandaie di Pollonera, Raccolta del fieno e Paesaggio e rispecchio di Luigi Calderini provengono dalla sala 3; Sulle rive dell Onoto di Lojacono dalla sala 15 e Nel parco di De Avendano dalla sala 16. Questi dipinti vengono spostati dalle loro sale di origine, perché, a causa dei nuovi acquisti e delle numerose donazioni, si creano dei problemi di spazio nelle sale. 7 Processione, Aratura, Natività e Via Crucis di Graziosi, Teste di Animali, Scimmia e Soldati in branda di Galizzi e Deposizione di De Carolis vengono spostate nel vestibolo, che viene destinato ad accogliere le opere di bianco e nero; Monumento a Pio IX di Vela, Fabbro che dorme di Toscani e Sull orlo della fossa di D Orsi nella seconda antisaletta ellittica, che viene destinata alla scultura; Armenti nel bosco di Buono e Toilette di Grosso nella sala 3; Aratura in Friuli di Cargnel nella sala 7; Il bacio di Ginevra e Casetta bianca di Morelli nella sala 14; Paesaggio di Cargnel e Giapponesina di Nacciarone nella sala 15 e Testa di bimba di Schereschewski nella sala 16; mentre di Colazione di un anonimo napoletano si perdono le tracce. 8 Sono Dante Alighieri di De Carolis, Puttino che minge di Grandi, i due Paesaggio (num. 400 e 406) di Cargnel, Carboncino di Carpi e Gesù muore della Saber.

4 102 acqueforti di Grosso 9 e Disertori 10 sovrapposte; mentre a sinistra troviamo il dipinto Gallo nel pollaio di Pennaroli, cui seguono quattro acqueforti accoppiate a due a due 11. Nella porzione di corridoio dopo le due porte, a destra, sono poste due acqueforti di Galizzi e Sartorio 12, a sinistra, due acqueforti di Carbonati 13 inframmezzate da una di Dupont 14. La seconda porzione di corridoio ospita unicamente sculture in bronzo e presenta la stessa struttura che aveva nel Prima delle porte che conducono, a destra, nella sala 2 e, a sinistra, nella sala 16, troviamo due sculture per lato. A destra sono poste le due Vendemmiatrice di Maccagnani e Luppi, a sinistra, Marzo rigido di Begliazzi e Ritratto di Carena di Rivalta. Anche dopo la porta troviamo due sculture per lato, due di Troubetzkoy e due di Luigi Calderini 15. Nella terza porzione di corridoio sono collocati, nel 1963, tredici dipinti, un disegno e un acquaforte. Anche nel primo allestimento erano esposti qui dipinti e acqueforti, ma la distribuzione delle opere era più simmetrica ed offriva maggiori confronti tra la parete di destra e quella di sinistra. Nel 1963 inizialmente troviamo a destra, prima della porta che conduce nella sala 3, Incanto di Gesù di Giacobbi e Temporale di Miti Zanetti, a sinistra, prima della porta che coduce nella sala 15, sono posti i due piccoli dipinti di Luigi Calderini sovrapposti 16 e Buoi e aratura di Soressi. Proseguendo, tra le due porte, a destra sono esposti tre dipinti 17 e il disegno di Garino, a sinistra altri tre dipinti 18. Chiudono l allestimento, a destra, l acquaforte di Magnolato e il disegno della Sircana, e, a sinistra, i due dipinti Paesaggio in collina di Barattieri e Costruire di Bot. 9 Si tratta di Stagno. 10 Si tratta di Veduta panoramica. 11 Sono Aratura con cavalli di Dupont e Castello dell Ovo di Carbonati, a cui seguono Andata al Calvario di Sartorio e Suore oranti di Baratta. 12 Si tratta di Valle del Trebbia di Galizzi e Cristo deriso di Sartorio. 13 Sono S. Pietro in castello e Torre SS. Giovanni e Paolo. 14 Si tratta di Buoi al lavoro. 15 A destra sono poste Recluta a cavallo di Troubetzkoy e Leone che rugge di Luigi Calderini, a sinistra Busto del sig. Torelli di Troubetzkoy e Tigre reale di Luigi Calderini. Le due sculture di Luigi Calderini rimangono nella medesima posizione che avevano nel primo allestimento. 16 Sono Raccolta del fieno e Paesaggio e rispecchio. 17 Sono Sulle rive dell Onoto di Lojacono, Parco di De Avendano e Paesaggio di Gelati. 18 Sono Lavandaie di Pollonera, Prato fiorito di Cascella e Caffettiera di Mariù Berzolla.

5 103 Complessivamente, nell allestimento del 1963, vengono esposti nel corridoio centrale pochi disegni ed incisioni, cui viene dedicato interamente il vestibolo, che nel 1931 era quasi vuoto. Inoltre la distribuzione dei pezzi è meno curata rispetto a quella del primo allestimento: questo spazio espositivo viene trattato come semplice contenitore di quelle opere che non stanno nelle varie sale della galleria, mentre prima assumeva una connotazione propriamente museale a sé stante. Nel giardino esterno, come nel primo allestimento, viene collocata l Ara a Giosuè Carducci di Bistolfi, che è la riproduzione in marmo del bozzetto originale del monumento a Carducci posto alle Fonti del Clitumno. Tutti gli allestimenti successivi al primo mantengono la suddivisione delle sale per criteri regionalistici con l aggiunta di alcune sale a carattere monografico. Vengono introdotte alcune novità che comunque non sconvolgono i criteri di base stabiliti dal primo allestimento. Le due sale in fondo al corridoio centrale, vuote all origine, vengono destinate, una, alle opere di Bruzzi e l altra agli artisti contemporanei; le opere di Fontanesi vengono spostate nelle sale 4 e 5, mentre quelle di Mancini sono poste nella sala 10 insieme ai pastelli di Casciaro per migliorare l organicità del percorso museale; infine il salone d onore e il vestibolo, ancora vuoti all inaugurazione della galleria, vengono allestiti il primo con sculture e dipinti, il secondo con opere di bianco e nero. L allestimento del 1950 rispetta maggiormente quello originale in confronto ai successivi: le quattro antisalette che mediano l accesso alla rotonda dalle sale circostanti vengono ancora riservate all esposizione di opere di bianco e nero, la sala che abbiamo contraddistinto con il numero 9A risulta ancora vuota e i mutamenti interni alle sale appaiono più contenuti. L allestimento del 1963 apporta numerose modifiche all esposizione delle opere nelle varie sale volte, da una parte, a migliorare il criterio regionalistico o cronologico che sta alla base dell allestimento, e, dall altra, a collocare i numerosi acquisti e le notevoli donazioni avvenuti dopo la morte di Giuseppe Ricci Oddi. L esposizione diviene più fitta perché si tende a mostrare quasi tutte le opere possedute dalla galleria.

6 104 Ciononostante l allestimento delle sale principali cerca di conservare una certa simmetria e le opere vengono esposte prestando attenzione al loro formato e al loro soggetto. L esposizione delle sale più piccole, invece, appare globalmente meno curato. Negli allestimenti del 1973 e del 1988 si nota la tendenza a diminuire ulteriormente l esposizione di opere di bianco e nero a causa della deteriorabilità dei materiali che le costituiscono, tendenza che troviamo già nell'allestimento del Ad esempio l antisaletta 8, che ancora nel 1963 espone alcune opere di questa tipologia artistica, viene interamente destinata ai dipinti e accoglie alcuni esempi della Scapigliatura lombarda. Si nota la volontà di accrescere la presenza delle opere contemporanee, a cui vengono dedicati tre nuovi spazi espositivi, l antisaletta 11 e il salone d onore proprio a partire dal 1973 e l accesso alle sale 9A e 9B dal Inoltre assistiamo al tentativo di rendere meno fitto l allestimento nelle varie sale.